Utente:Michele859/Sandbox8
[[File:Filmstudio Babelsberg Eingang.jpg|upright=1.5|thumb|right|Ingresso degli studi cinematografici Babelsberg di Potsdam, celebrati nella retrospettiva di questa edizione. La 42ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 13 al 24 febbraio 1992, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il tredicesimo anno Moritz de Hadeln.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film statunitense Grand Canyon - Il cuore della città di Lawrence Kasdan.
La Berlinale Kamera è stata assegnata al regista e produttore Hal Roach, al quale è stata dedicata la sezione "Homage".[2]
In questa edizione sono stati introdotti due nuovi riconoscimenti: il premio della giuria ecumenica, assegnato dalle organizzazioni cinematografiche internazionali delle Chiese protestanti e cattoliche (INTERFILM e SIGNIS), e il Guild Film Prize, assegnato da membri della AG Kino - Gilde, associazione tedesca dei distributori cinematografici.[3]
Il festival è stato aperto da Il proiezionista di Andrej Končalovskij ed è stato chiuso da Der Brocken di Vadim Glowna, entrambi in concorso.[4][5]
La retrospettiva di questa edizione, intitolata "Babelsberg - A film studio", è stata dedicata agli 80 anni degli studi cinematografici Babelsberg di Potsdam.[6] In apertura è stato proiettato Metropolis di Fritz Lang, con la musica originale di Gottfried Huppertz eseguita dall'orchestra sinfonica dalla DEFA diretta da Bernd Heller.[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«Cento anni, vecchio quanto il cinema stesso. In confronto a quello un festival non è niente». (Michael Althen sulla Süddeutsche Zeitung a proposito di Hal Roach, premiato con la Berlinale Kamera)[1]
«La Berlinale del 1992 è diventata rapidamente storia», ha scritto Wolfgang Jacobson facendo eco ai commentatori contemporanei. Secondo lui, il festival non era riuscito a mettere in evidenza le alternative in un deserto di uniformità. «Andava come al solito, con buone intenzioni certamente, ma non abbiamo ancora visto il nuovo profilo spesso evocato».[1]
Mentre Moritz de Hadeln elencò uno dopo l'altro i punti dolenti nella sua prefazione al catalogo del festival (condizioni di mercato, il basso livello del cinema tedesco, l'avidità, la disparità tra mancanza ed eccesso, la guerra dei festival e la messa in discussione del loro diritto di esistere, "nuovi ricchi europei" e "stimato cinema americano") era ancora difficile dire cosa offrisse questa Berlinale in opposizione alla "crisi".[1]
Quando Rotta verso l'ignoto fu presentato per la prima volta allo Zoo Palast le opinioni si divisero: alcuni si presentarono in costumi trekkie e trasformarono la Berlinale in un carnevale, mentre altri alzarono le mani inorriditi per l'ultima occupazione del festival da parte di Hollywood. Molti critici videro lo stretto legame con le major americane, per le quali la Berlinale era invidiata da altri festival (in particolare Cannes), come segno del "tutto esaurito" della Berlinale.[1]
La critica ancora una volta si concentrò sul direttore Moritz de Hadeln, risparmiando per la maggior parte Ulrich Gregor. Ma non solo c'era una visione unilaterale della leadership del festival, i critici tendevano anche a trascurare il fatto che "l'impressione stranamente indifferente" lasciata dal festival quest'anno era dovuta non da ultimo a problemi strutturali nel cinema internazionale. Il crescente numero di produzione in tutto il mondo era in contrasto con una crescente conformità di stile e scelta degli argomenti. "Conformità nella diversità" la definì Wolfgang Jacobsen, e così la Berlinale del 1992 si era "aggiornata".[1]
Moritz de Hadeln ebbe un punto di vista pragmatico nella discussione sull'opportunità o meno di Hollywood: gli americani, dopotutto, andavano ovunque trovassero i mercati migliori e il pubblico voleva vedere i prodotti di Hollywood, «la cui unica colpa è che devono essere ben fatti e ben distribuiti». Molti criticarono questo tipo di pragmatismo per aver rinunciato a un profilo indipendente per la Berlinale. Piuttosto che prendere semplicemente ciò che veniva, e poi lamentarsi della scarsa selezione, molti critici avrebbero preferito vedere più apertura verso film artisticamente audaci e consapevolmente non commerciali. Sostennero che una maggiore disponibilità da parte del festival a correre dei rischi sarebbe stata anche un segnale positivo per i registi, rafforzando la loro resistenza alla tentazione verso prodotti commerciali. La posta in gioco era maggiore di quella dei film "migliori". Secondo una critica fondamentale, la divisione del potere sul mercato internazionale minacciava di perdere il suo equilibrio sotto l'egemonia americana, e mentre la Berlinale non lo stava affermando esattamente, la sua posizione era nel migliore dei casi ambivalente.[1]
Invocare la qualità professionale dei film americani fu ovviamente uno sforzo inutile contro tali critiche. La competizione di quest'anno offrì infatti una serie di prelibatezze avvincenti e di qualità superiore provenienti dagli Stati Uniti: L'altro delitto di Kenneth Branagh, Lo spacciatore di Paul Schrader, Bugsy di Barry Levinson, Cape Fear - Il promontorio della paura di Martin Scorsese e Grand Canyon - Il cuore della città di Lawrence Kasdan, che secondo molti, tuttavia, non meritò del tutto l'Orso d'oro. Questi furono film che incantarono il pubblico per due o tre ore, lasciandolo con la sensazione di aver ottenuto qualcosa per i loro soldi. Il pasto nudo di David Cronenberg ebbe un effetto più duraturo: basato sul romanzo di William S. Burrough, aveva alcune sorprese visive nella manica.[1]
Di un calibro molto diverso e più piccolo, e di conseguenza lodato dalla critica, fu Deserto di Laramie di Allison Anders, ballata insolita e malinconica su una madre e le sue figlie in una città senza uscita del Nuovo Messico. Fu l'inizio di un nuovo cinema americano indipendente che raccontava piccole storie ai margini della società e che avrebbe vissuto un vero e proprio boom negli anni a venire.[1]
Il cinema europeo in concorso ebbe pochi grandi momenti e nessun nuovo nome. Invece c'erano vecchi maestri, che soddisfecero in misura maggiore o minore le legittime aspettative riposte su di loro. Eric Rohmer soddisfece il suo pubblico con l'esaltante leggerezza del suo Racconto d'inverno, e István Szabó non deluse con Dolce Emma, cara Bobe, un racconto allo stesso tempo sensibile e tempestoso da un'Ungheria in rapida evoluzione. Particolarmente emozionante fu Infinitas del regista georgiano Marlen Chuciev, una storia su un uomo in cerca di se stesso. Molti ritennero che questo film sulla pace nel mezzo del cambiamento rivoluzionario e della frenesia del nuovo meritasse più del solo Premio Alfred Bauer. Bertrand Tavernier, da parte sua, fece una dichiarazione politica completamente diversa con il documentario di tre ore sulla guerra d'Algeria La Guerre sans nom, rompendo il silenzio stranamente uniforme che fino a quel momento aveva prevalso sull'argomento.[1]
Ci furono accuse che Forum e Panorama non avessero sufficientemente distinto i propri profili e avessero contribuito alla "varietà indifferente" del festival nel suo insieme con la loro eclettica programmazione. Una serie speciale su "Paesaggi cinematografici sorabi" nel Panorama, "Melodrammi messicani" e "Vita ebraica" nel Forum apparvero ad alcuni come scelte di programmazione arbitrarie. Il Forum propose due film cult: Gli amanti del Pont-Neuf di Denis Lavant e Edoardo II di Derek Jarman.[1]
Per il 15º anniversario del Kinderfilmfest, Renate Zylla allestì un'ampia retrospettiva di film dalla Danimarca, il "paese numero uno per i film per bambini". Invece di lamentarsi del fatto che la consueta ricchezza di film dai Paesi dell'Europa orientale, dopo i cambiamenti politici aveva lasciato un vuoto, l'obiettivo fu di sottolineare "ciò che ci ha costantemente accompagnato in tutti questi anni". In effetti, la straordinaria forza dei film danesi portò al Kinderfilmfest innumerevoli grandi momenti, e quest'anno ci fu una felice riunione con film di Astrid Henning-Jensen, Bille August, Søren Kragh-Jacobsen e altri.[1]
Il ladro di bambini di Gianni Amelio è stato offerto al FilmFest e ritirato all'ultimo momento per mandarlo a Cannes.(stampa.13feb)
Il Ladro di bambini non avrà la sua anteprima a Cannes. Il film verrà invece presentato a Umbriafiction. Secondo una versione, il motivo del ritiro del film da Berlino sarebbe appunto dare maggior lustro, con un'anteprima italiana molto attesa, a Umbriafiction e alla regione in cui si volge. Secondo un'altra versione, soltanto dopo il ritiro da Berlino da parte del produttore Angelo Rizzoli a causa di pressioni esercitate dal co-produttore francese che voleva Amelio a Cannes, sarebbe stato deciso di presentare il film a Umbriafiction. Speriamo che sia quest'ultima la versione giusta.(stampa.19feb)
Per il concorso del FilmFest il cinema italiano è inesistente. A Berlino, oltre che dal cortometraggio Amoroso di Maurizio Forestier, l'Italia viene rappresentata nel Panorama con il documentario I 600 giorni di Salò di Caracciolo-Marino e Zuppa di pesce di Fiorenza Infascelli e nel Forum con Gli ultimi giorni di Corso Salani.(stampa.13feb)
Liv Ullmann ha preferito non andare al festival perché ha ricevuto minacce di morte da parte di alcuni gruppi di fanatici tedeschi. Le minacce sono arrivate subito dopo le recenti dichiarazioni che la Ullmann ha fatto sulla Germania. Lo hanno reso noto gli organizzatori della manifestazione. Alcuni giorni fa in un'intervista al quotidiano norvegese Afternposten, l'attrice aveva affermato che giapponesi e tedeschi avevano finalmente ottenuto con mezzi pacifici quello che non erano riusciti ad ottenere con la guerra e aveva messo in guardia i suoi connazionali contro i rischi che la nuova situazione poteva portare. Di fronte alle violente reazioni provocate dall'intervista e alle minacce ricevute, la Ullmann ha deciso di non andare a Berlino per assistere alla proiezione del film da lei interpretato The Long Shadow, una co-produzione israeliano-ungherese proiettata nel Panorama.(stampa.17feb)
Amin Mueller-Stahl riferndosi a chi lo rimprovera di essere andato a Hollywood: «Il FilmFest è pura ostentazione, dietro la facciata festosa i film tedeschi non vengono esportati e neanche visti dai tedeschi... L'ultimo film tedesco che ho interpretato è uscito in due copie, è stato proiettato due giorni ad Amburgo per 40 spettatori, due giorni ad Hannover per ancora meno spettatori ed era costato 6 milioni di marchi. Un avergogna, e dovrei stare qui?»(stampa.20feb)
Frettolosamente sostituito da Tous les matins du monde di Alain Corneau, oltre a Il ladro di bambini di Amelio viene ritirato Una vita indipendente, film molto atteso di Vitalij Kanevskij.(stampa.21feb)
Urla, fischi, proteste e boati all'annuncio dell'Orso d'oro vinto da Kasdan nella sala delle conferenze stampa che ospita critici e cronisti del FilmFest.(stampa.25feb)
Giurie
[modifica | modifica wikitesto]Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Annie Girardot, attrice (Francia) - Presidente di giuria[8]
- Ildikó Enyedi, regista e sceneggiatrice (Ungheria)
- Irving N. Ivers, dirigente della 20th Century Fox (Canada)
- Eldar Shengelaia, regista e sceneggiatore (Georgia)
- Charles Champlin, scrittore e critico cinematografico (Stati Uniti)
- Michael Verhoeven, regista, sceneggiatore, attore e produttore (Germania)
- Fernando Lara, critico cinematografico (Spagna)
- Wolfgang Klaue, archivista, membro onorario della FIAF (Germania)
- Dahlia Shapira, distributrice cinematografica (Israele)
- Sylvia Chang, attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice (Taiwan)
- Susannah York, attrice (Regno Unito)
Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]I premi riservati alla sezione Kinderfilmfest sono stati assegnati da una giuria composta da membri di età compresa tra 11 e 14 anni, selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[8]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- L'altro delitto (Dead Again), regia di Kenneth Branagh (Stati Uniti)
- L'amato (Rcheuli), regia di Mikheil Kalatozishvili (Unione Sovietica)
- Amoroso, regia di Maurizio Forestieri (Italia)
- Beltenebros, regia di Pilar Miró (Spagna, Paesi Bassi)
- Der Brocken, regia di Vadim Glowna (Germania)
- Bugsy, regia di Barry Levinson (Stati Uniti)
- Cape Fear - Il promontorio della paura (Cape Fear), regia di Martin Scorsese (Stati Uniti)
- Il capitano, regia di Jan Troell (Svezia, Finlandia, Germania)
- Céline, regia di Jean-Claude Brisseau (Francia)
- Center Stage (Ruan Lingyu), regia di Stanley Kwan (Hong Kong)
- Deserto di Laramie (Gas, Food Lodging), regia di Allison Anders (Stati Uniti)
- Dolce Emma, cara Bobe (Édes Emma, drága Böbe - vázlatok, aktok), regia di István Szabó (Ungheria)
- From the Chancellery of the German Reich to Paraguay (Von der Reichskanzlei bis Paraguay), regia di Riki Kalbe e Barbara Kasper (Germania)
- La frontera, regia di Ricardo Larraín (Cile, Spagna)
- Grand Canyon - Il cuore della città (Grand Canyon), regia di Lawrence Kasdan (Stati Uniti)
- Gudrun, regia di Hans W. Geißendörfer (Germania)
- Hikarigoke, regia di Kei Kumai (Giappone)
- Infinitas (Beskonechnost), regia di Marlen Chuciev (Russia)
- Il lungo inverno (El largo invierno), regia di Jaime Camino (Spagna, Francia)
- Nothing But Lies (Rien que des mensonges), regia di Paule Muret (Francia, Svizzera)
- Il pasto nudo (Naked Lunch), regia di David Cronenberg (Canada, Regno Unito, Giappone)
- Il proiezionista (The Inner Circle), regia di Andrej Končalovskij (Unione Sovietica, Italia, Stati Uniti)
- Racconto d'inverno (Conte d'hiver), regia di Éric Rohmer (Francia)
- RC II, regia di Odd Syse (Norvegia)
- Sanctus, regia di Piotr Andrejew (Paesi Bassi)
- Lo spacciatore (Light Sleeper), regia di Paul Schrader (Stati Uniti)
- Tutte le mattine del mondo (Tous les matins du monde), regia di Alain Corneau (Francia)
- Ultimi giorni da noi (The Last Days of Chez Nous), regia di Gillian Armstrong (Australia)
- Utz, regia di George Sluizer (Germania, Italia, Regno Unito)
- Una vita indipendente (Samstoyatelnaya zhizn), regia di Vitalij Kanevskij (Regno Unito, Russia, Francia)
- Wilhelm Tell, regia di Kurt Gloor (Svizzera)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Those Were the Days, regia di Aki Kaurismäki (Finlandia)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Diên Biên Phú, regia di Pierre Schoendoerffer (Francia)
- FernGully - Le avventure di Zak e Crysta (FernGully: The Last Rainforest), regia di Bill Kroyer (Australia, Stati Uniti)
- Miraculi, regia di Ulrich Weiß (Germania)
- Ombre e nebbia (Shadows and Fog), regia di Woody Allen (Stati Uniti)
- Rotta verso l'ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country), regia di Nicholas Meyer (Stati Uniti)
- The Undeclared War (La guerre sans nom), regia di Bertrand Tavernier (Francia)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- I 600 giorni di Salò, regia di Nicola Caracciolo e Valerio Marino (Italia)
- Afureru atsui namida, regia di Tashiro Hirotaka (Giappone)
- Der andere Blick, regia di Johanna Heer e Werner Schmiedel (Austria, Stati Uniti)
- Antigone (Die Antigone des Sophokles nach der Hölderlinschen Übertragung für die Bühne bearbeitet von Brecht 1948 (Suhrkamp Verlag)), regia di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub (Germania, Francia)
- BeFreier und BeFreite, regia di Helke Sander (Germania)
- Bobo, regia di Arsen Azatian e Narine Mkrtchian (Armenia)
- Boven de bergen, regia di Digna Sinke (Paesi Bassi)
- Brother's Keeper, regia di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky (Stati Uniti)
- Cage/Cunningham, regia di Elliot Caplan (Francia, Stati Uniti)
- Changing Our Minds: The Story of Dr. Evelyn Hooker, regia di Richard Schmiechen (Stati Uniti)
- Contro il destino (Paris s'éveille), regia di Olivier Assayas (Francia, Italia)
- Cows (Vacas), regia di Julio Medem (Spagna)
- Daddy and the Muscle Academy, regia di Ilppo Pohjola (Finlandia)
- Dal big bang ai buchi neri (A Brief History of Time), regia di Errol Morris (Regno Unito, Stati Uniti, Giappone)
- The Days of a Man (Dni cheloveka), regia di Evgeniy Pashkevich (Unione Sovietica)
- Dead Flowers, regia di Peter Ily Huemer (Austria)
- Deadly Currents, regia di Simcha Jacobovici (Canada)
- Dream Deceivers: The Story Behind James Vance vs. Judas Priest, regia di David Van Taylor (Stati Uniti)
- Dugun - Die Heirat, regia di Ismet Elçi (Germania)
- Ett rättfärdigt krig?, regia di Maj Wechselmann (Svezia)
- Erózió, regia di András Surányi e Edit Kõszegi (Ungheria)
- The Father of the Egg (Bashtata na yaytzeto), regia di Anri Kulev (Bulgaria)
- Félálom, regia di János Rózsa (Ungheria)
- Ginevra, regia di Ingemo Engström (Germania)
- Immaculate Conception, regia di Jamil Dehlavi (Regno Unito)
- In Search of Our Fathers, regia di Marco Williams (Stati Uniti)
- John Lurie and the Lounge Lizards Live in Berlin, regia di Garret Linn (Giappone, Stati Uniti)
- Krapatchouk, regia di Enrique Gabriel (Francia, Belgio, Spagna)
- Lana in Love, regia di Bashar Shbib (Canada)
- The Living End, regia di Gregg Araki (Stati Uniti)
- The Long Shadow, regia di Vilmos Zsigmond (Israele, Stati Uniti, Ungheria)
- Martes de carnaval, regia di Fernando Bauluz e Pedro Carvajal (Spagna)
- Metanoia - Berichte deutscher Männer 1945-1953, regia di Peter Voigt (Germania)
- Migranty, regia di Valerij Priёmychov (Unione Sovietica)
- Mysterion, regia di Pirjo Honkasalo e Eira Mollberg (Finlandia)
- Der nächtliche Besucher, regia di Konrad Sabrautzky (Germania)
- Nelyubov, regia di Valeri Rubinchik (Unione Sovietica)
- Nord, regia di Xavier Beauvois (Francia)
- Over the Ocean (Me'ever Layam), regia di Jacob Goldwasser (Israele)
- Pushing Hands (Tui shou), regia di Ang Lee (Taiwan)
- Ramînerea, regia di Laurentiu Damian (Romania)
- Rebecca's Daughters, regia di Karl Francis (Germania, Regno Unito)
- Il re stupito (El rey pasmado), regia di Imanol Uribe (Spagna, Francia, Portogallo)
- Rodina heißt Heimat, regia di Helga Reidemeister (Germania)
- Run of the House, regia di James M. Felter (Stati Uniti)
- La sarrasine, regia di Paul Tana (Canada)
- Selfportrait in Coffin and in Chains with a Saxophone (Avtoportret v grobu, v kandalach is saksofonom), regia di Sergej Starodubcev (Russia)
- Sola con l'assassino (Love Crimes), regia di Lizzie Borden (Regno Unito, Stati Uniti)
- Sulla terra come in cielo (Sur la terre comme au ciel), regia di Marion Hänsel (Belgio, Francia, Spagna, Paesi Bassi)
- That Thing (Onova neshto), regia di Gueorgui Stoyanov (Bulgaria)
- Tickets for the Zoo, regia di Brian Crumlish (Regno Unito)
- Together Alone, regia di P.J. Castellaneta (Stati Uniti)
- Tokyo Decadence (Topāzu), regia di Ryū Murakami (Giappone)
- U-Turn (Kleisti strofi), regia di Nikos Grammatikos (Grecia)
- Voices from the Front, regia di Sandra Elgear, Robyn Hutt e David Meieran (Stati Uniti)
- La voix, regia di Pierre Granier-Deferre (Francia)
- Vracenky, regia di Jan Schmidt (Cecoslovacchia)
- Was Sie nie über Frauen wissen wollten, regia di Lothar Lambert (Germania)
- The Years of the Big Heat (Ta hronia tis megalis zestis), regia di Frieda Liappa (Grecia)
- Zuppa di pesce, regia di Fiorella Infascelli (Italia, Francia)
Paesaggi cinematografici sorabi
[modifica | modifica wikitesto]- Leben am Fliess - W Blotach, regia di Peter Rocha (Germania Est)
- Město - Die Stadt, regia di Michael Börner (Germania Est)
- Rublak - Die Legende vom vermessenen Land, regia di Konrad Herrmann (Germania Est)
- Schmerzen der Lausitz, regia di Peter Rocha (Germania Est)
- Struga - Bilder einer Landschaft, regia di Konrad Hermann (Germania Est)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- 1969, regia di Jerry Tartaglia (Stati Uniti)
- 3000 Years Gravity, regia di James Carman (Stati Uniti, Germania)
- Atlas, regia di Udo Serke (Germania)
- Caught Looking, regia di Constantine Giannaris (Regno Unito)
- C'est la vie, regia di Bettina von Bogen (Germania)
- Choreography for Copy Machine (Photocopy Cha Cha), regia di Chel White (Stati Uniti)
- Complaints, regia di David Weissman (Stati Uniti)
- Epilogue (Epilog), regia di Tom Tykwer (Germania)
- Erdbeermund, regia di Michael Blume (Germania)
- Felix, regia di Mark Schlichter (Germania)
- Franz Kafka, regia di Piotr Dumala (Polonia)
- Heutemorgen, regia di Peter Nix (Germania)
- Holy Mary, regia di Jerry Tartaglia (Stati Uniti)
- Kao i sjutra, regia di Momir Matovic (Serbia)
- Killing Boxes, regia di Mathias Schwerbrock (Germania)
- Kiss, regia di Chris Newby (Regno Unito)
- Love, Jealousy and Revenge (Liebe, Eifersucht und Rache), regia di Michael Brynntrup (Germania)
- Made for TV, regia di Gary Yates (Canada)
- Metri zivota, regia di Momir Matovic (Jugoslavia)
- Nearly Thirty Seconds, regia di Jochen Ehmann (Germania)
- Obala zivota, regia di Momir Matovic (Serbia)
- Le petit chat est mort, regia di Fejria Deliba (Francia)
- Le pont rouge, regia di Geneviève Mersch (Belgio, Lussemburgo)
- Die Prinzessin der zweiten Hand, regia di Jakob Kirchheim (Germania)
- Rosebud, regia di Cheryl Farthing (Regno Unito)
- Saeed, regia di Mehra Meh (Canada)
- Splash, regia di Thomas Allen Harris (Stati Uniti)
- Trying to Connect You, regia di Dahlan Lassalle (Regno Unito)
- Usher, regia di Gary Goldberg (Stati Uniti)
- Virginia..., regia di Lysanne Thibodeau (Germania)
- Vom Jehirn aus wollen, regia di Calle Overweg (Germania)
- The Weight of Oceans, regia di John Binninger (Stati Uniti)
- Welcome to the Dome, regia di Jochen Hick (Germania)
- White Boys Can't Dance, regia di Liz Hinlein (Stati Uniti)
Forum internazionale del giovane cinema
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Aitsu, regia di Atsushi Kimura (Giappone)
- Das alte Lied..., regia di Ula Stöckl (Germania)
- Gli amanti del Pont-Neuf (Les amants du Pont-Neuf), regia di Leos Carax (Francia)
- L'annonce faite à Marie, regia di Alain Cuny (Francia, Canada)
- Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis), regia di Werner Herzog (Francia, Regno Unito, Germania)
- Arthur Rimbaud - Une biographie, regia di Richard Dindo (Francia, Svizzera)
- Avstriyskoe pole, regia di Andrei Chernykh (Unione Sovietica)
- Bayani, regia di Raymond Red (Filippine, Germania)
- Le brave donne di Bangkok (The Good Woman of Bangkok), regia di Dennis O'Rourke (Australia, Regno Unito)
- A Brighter Summer Day (Gǔ lǐng jiē shàonián shārén shìjiàn), regia di Edward Yang (Taiwan)
- Brüder und Schwestern, regia di Pavel Schnabel (Germania)
- Bullets for Breakfast, regia di Holly Fisher (Stati Uniti)
- Das Capitol, regia di Trevor Peters (Germania)
- Confesión a Laura, regia di Jaime Osorio Gómez (Colombia, Cuba, Spagna)
- Il Dibbuk, ovvero tra due mondi (Der Dibuk), regia di Michał Waszyński (Polonia)
- Djarama Boé, regia di Sophie Kotanyi (Germania)
- Edoardo II (Edward II), regia di Derek Jarman (Regno Unito, Germania)
- Eisenzeit, regia di Thomas Heise (Germania)
- Figli della natura (Börn náttúrunnar), regia di Friðrik Þór Friðriksson (Germania, Islanda, Norvegia)
- Finale di coppa (Gmar Gavi'a), regia di Eran Riklis (Israele)
- Les frères des frère, regia di Richard Copans (Francia)
- Gekashitsu, regia di Tamasaburō Bandō (Giappone)
- Ghamis zekwa, regia di Aleko Zabadse (Georgia)
- I giardini dello scorpione (Sady skorpiona), regia di Oleg Kovalov (Russia)
- Green Fields, regia di Jacob Ben-Ami e Edgar G. Ulmer (Stati Uniti)
- The Hours and Times, regia di Christopher Münch (Stati Uniti)
- Identifikazija shelanii, regia di Tolib Chamidow (Unione Sovietica)
- Ik-Chemtan, regia di Zaza Khalvashi (Georgia, Unione Sovietica)
- Izydi!, regia di Dmitrij Astrachan (Unione Sovietica)
- Jericó, regia di Luis Alberto Lamata (Venezuela)
- Kein Abschied - nur fort, regia di Lew Hohmann e Joachim Tschirner (Germania)
- Kinder, Kader, Kommandeure, regia di Wolfgang Kissel (Germania)
- King of Chess (Qi wang), regia di Ho Yim (Taiwan, Hong Kong)
- Kolossale Liebe, regia di Jutta Brückner (Germania Ovest)
- Kyongmachang Kanungil, regia di Chang Som-u (Corea del Sud)
- The Little Brother (Bratan), regia di Bakhtyar Khudojnazarov (Unione Sovietica)
- Mahaprithivi, regia di Mrinal Sen (India)
- The Man Without a World, regia di Eleanor Antin (Stati Uniti)
- Missä on Musette?, regia di Veikko Nieminen e Jarmo Vesteri (Finlandia)
- My American Grandson (Shanghai jiaqi), regia di Ann Hui (Taiwan, Hong Kong)
- Novye svedeniya o kontse sveta, regia di Boris Kustov (Russia)
- Once Upon a Time in China (Wong Fei Hung), regia di Tsui Hark (Hong Kong)
- The Party: Nature Morte, regia di Cynthia Beatt (Germania)
- People's Gala Concert (Bolshoi kontsert narodov, ili Dykhanie chein-stoksa), regia di Semёn Aranovič (Unione Sovietica)
- Photo Wallahs, regia di David e Judith MacDougall (Australia)
- Pineapple Tours (Painappuru tsuâzu), regia di Tsutomu Makiya, Yuji Nakae e Hayashi Toma (Giappone)
- Die Reise von St. Petersburg nach Moskau, regia di Viola Stephan (Germania)
- Il ritorno di Nathan Becker (Vozvraščenie Nejtana Bekkera), regia di Rašel' Mil'man-Krimer e Boris Špis (Unione Sovietica)
- Rostige Bilder, regia di Manfred Wilhelms (Germania)
- Der schwarze Kasten, regia di Johann Feindt e Tamara Trampe (Germania)
- Seriat: Familie Tütüncü in der Fremde, regia di Marlies Graf Dätwyler e Urs Graf (Svizzera)
- Streetchild (Gossenkind), regia di Peter Kern (Germania)
- Swoon, regia di Tom Kalin (Stati Uniti)
- Taiga, regia di Ulrike Ottinger (Germania)
- Tomodachi no iru kodoku, regia di Atshushi Inagi (Giappone)
- Trys dienos, regia di Šarūnas Bartas (Unione Sovietica)
- La última frontera, regia di Manuel Cussó-Ferrer (Spagna)
- Gli ultimi giorni, regia di Corso Salani (Italia)
- Die unheimlichen Frauen, regia di Birgit Hein (Germania)
- The Usual, regia di Eric Tretbar (Stati Uniti)
- Verlassen; Verloren; Einsam, Kalt, regia di Klaus Wyborny (Germania)
- La vita appesa a un filo (Bian zou bian chang), regia di Chen Kaige (Cina, Germania, Regno Unito)
- Vita da bohème (La Vie de bohème), regia di Aki Kaurismäki (Finlandia, Francia, Svezia, Germania)
- World Apartment Horror (Wārudo apātomento horā), regia di Katsuhiro Ōtomo (Giappone)
- Yiddish: The Mame-Loshn, regia di Pierre Sauvage (Stati Uniti)
- Yidl mitn fidl, regia di Joseph Green e Jan Nowina-Przybylski (Polonia, Stati Uniti)
- Zoll Zeyn, regia di Henryk M. Broder e Frans van der Meulen (Israele)
- Zombie ja Kummitusjuna, regia di Mika Kaurismäki (Finlandia)
Quattro film di Amos Gitai
[modifica | modifica wikitesto]- Berlin-Jerusalem (Berlin-Yerushalaim), regia di Amos Gitai (Israele, Paesi Bassi, Italia, Francia, Regno Unito)
- Esther, regia di Amos Gitai (Austria, Israele, Regno Unito)
- Golem - Lo spirito dell'esilio (Golem, l'esprit de l'exil), regia di Amos Gitai (Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Italia)
- Wadi 1981-1991, regia di Amos Gitai (Israele, Francia, Regno Unito)
Film sperimentali dal Giappone (selezionati da Image Forum, Tokyo)
[modifica | modifica wikitesto]- Drift of VM, regia di Mikio Yamazaki (Giappone)
- Kojin toshi, regia di Keita Kurosaka (Giappone)
- Mask, regia di Nobushiro Aihara (Giappone)
- Rash, regia di Harumi Fujii (Giappone)
- Shi-sho-setso, regia di Nobushiro Kawanaka (Giappone)
- Tokio House, regia di Sumiaki Ishida (Giappone)
Melodrammi messicani
[modifica | modifica wikitesto]- Abbandonata (Las abandonadas), regia di Emilio Fernández (Messico)
- The Adventuress (Aventurera), regia di Alberto Gout (Messico)
- Doña Bárbara, regia di Fernando de Fuentes (Messico)
- La mujer sin lágrimas, regia di Alfredo B. Crevenna (Messico)
- Salón México, regia di Emilio Fernández (Messico)
- Vita rubata (La otra), regia di Roberto Gavaldón (Messico)
Cortometraggi tedeschi selezionati da Asynchron Filmoffensive, Berlino
[modifica | modifica wikitesto]- A.I.B.R.G.M. Part II, regia di Mathias Dinter (Germania)
- Amnesia, regia di Zvonco Grill (Germania)
- Down in Limbo, regia di Martin Kowalczyk (Germania)
- Headrome, regia di Gabriele Gruber (Germania)
- Idole mio, regia di Barbara Marheineke (Germania)
- Lifepak, regia di Andreas Troeger (Germania)
- Lorenza, regia di Michael Stahlberg (Germania)
- Minotaurus, regia di Jens Tukiendorf (Germania)
- Rosenbluten, regia di Birgit Essling (Germania)
- Sanfte Hügel, regia di Tom Neubauer (Germania)
- Varieté, regia di Thomas Frick (Germania)
Tre cortometraggi di Luc Moullet
[modifica | modifica wikitesto]- Barres, regia di Luc Moullet (Francia)
- La Cabale des oursins, regia di Luc Moullet (Francia)
- Essai d'ouverture, regia di Luc Moullet (Francia)
Il Nuovo cinema tedesco
[modifica | modifica wikitesto]- Das Alaska-Syndrom, regia di Axel Engstfeld (Germania, Francia)
- Alone Among Women (Allein unter Frauen), regia di Sönke Wortmann (Germania)
- L'amore, il sesso e Berlino (Liebe auf den ersten Blick), regia di Rudolf Thome (Germania)
- Bronsteins Kinder, regia di Jerzy Kawalerowicz (Germania)
- Friede, Freude, Katzenjammer, regia di Detlef Gumm e Hans-Georg Ullrich (Germania)
- Grido di pietra (Cerro Torre: Schrei aus Stein), regia di Werner Herzog (Germania, Francia, Canada)
- Happy birthday, detective! (Happy Birthday, Türke!), regia di Doris Dörrie (Germania)
- Im Kreise der Lieben, regia di Hermine Huntgeburth (Germania)
- Im Sog der Angst, regia di Jan Ruzicka (Germania)
- I Was on Mars, regia di Dani Levy (Germania, Svizzera)
- Karniggels, regia di Detlev Buck (Germania)
- Leise Schatten, regia di Sherry Hormann (Germania)
- Ostkreuz, regia di Michael Klier (Germania)
- Passioni violente (Homo Faber), regia di Volker Schlöndorff (Germania, Francia, Grecia)
- Ridatemi mia figlia (Meine Tochter gehört mir), regia di Vivian Naefe (Germania)
- Salmonberries - A piedi nudi nella neve (Salmonberries), regia di Percy Adlon (Germania)
- Schön ist's im Labyrinth. George Grosz in Amerika, regia di Norbert Bunge e Christine Fischer-Defoy (Germania)
- Stein, regia di Egon Günther (Germania Est)
- L'uomo della porta accanto (Der Mann nebenan), regia di Petra Haffter (Germania)
- Der Verdacht, regia di Frank Beyer (Germania)
- Vita per vita - Massimiliano Kolbe (Zycie za zycie. Maksymilian Kolbe), regia di Krzysztof Zanussi (Polonia, Germania)
- Wildfeuer, regia di Jo Baier (Germania)
- Wunderjahre, regia di Arend Agthe (Germania)
Kinderfilmfest
[modifica | modifica wikitesto]- Andersen - L'acciarino magico (Fyrtøjet), regia di Svend Methling (Danimarca)
- Busters verden, regia di Bille August (Danimarca)
- Il coltellino (Het zakmes), regia di Ben Sombogaart (Paesi Bassi)
- Ein Elefant im Krankenhaus, regia di Karola Hattop (Germania)
- Father of Four (Far til fire), regia di Alice O'Fredericks (Danimarca)
- The Hideaway (Møv og Funder), regia di Niels Gråbøl (Danimarca, Svezia)
- How's Business, regia di Colin Finbow (Regno Unito)
- Huo yan shan lai de gu shou, regia di Chunlan Guang (Cina)
- Kalle Stropp och Grodan Boll på svindlande äventyr, regia di Jan Gissberg (Svezia)
- Karlsvognen, regia di Birger Larsen (Danimarca, Svezia)
- Otto Is a Rhino (Otto er et næsehorn), regia di Rumle Hammerich (Danimarca)
- Paw, regia di Astrid Henning-Jensen (Danimarca)
- Questi benedetti ragazzi (De pokkers unger), regia di Astrid e Bjarne Henning-Jensen (Danimarca)
- Shimanto River (Shimanto-gawa), regia di Hideo Onchi (Giappone)
- Skazka o kupecheskoy docheri i tainstvennom tsvetke, regia di Vladimir Grammatikov (Unione Sovietica)
- Das Sommeralbum, regia di Kai Wessel (Germania)
- Tarzan di gomma (Gummi-Tarzan), regia di Søren Kragh-Jacobsen (Danimarca)
- Wanna See My Beautiful Navel? (Vil du se min smukke navle?), regia di Søren Kragh-Jacobsen (Danimarca)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Adam, regia di Peter Lord (Regno Unito)
- Balloon, regia di Ken Lidster (Regno Unito)
- Capital P, regia di Stephen Barnes (Canada)
- Every Dog's Guide to the Playground, regia di Les Drew (Canada)
- Father Christmas, regia di Dave Unwin (Regno Unito)
- Das Kürbiskind, regia di Raimund Backwinkel (Germania Est)
- Manipulation, regia di Daniel Greaves (Regno Unito)
- Olavs første skitur, regia di Terje Bomann-Larsen (Norvegia)
- O smutné princezne, regia di Lubomir Benes (Cecoslovacchia)
- Proizshestvia v bostana, regia di Georgi Tshavdaroy (Bulgaria)
- Den sista mammuten, regia di Johan Hagelbäck (Svezia)
- Vinga på villovägar, regia di Lotta Geffenblad e Gun Jacobson (Svezia)
Retrospettiva
[modifica | modifica wikitesto]- L'accusata (Damals), regia di Rolf Hansen (Germania)
- Adieu, Mascotte, regia di Wilhelm Thiele (Germania)
- Adriana Lecouvreur (Adrienne Lecouvreur), regia di Marcel L'Herbier (Francia, Germania)
- Andreas Schlüter, regia di Herbert Maisch (Germania)
- Anfitrione (Amphitryon - Aus den Wolken kommt das Glück), regia di Reinhold Schünzel (Germania)
- L'angelo azzurro (Der blaue Engel), regia di Josef von Sternberg (Germania)
- Asfalto (Asphalt), regia di Joe May (Germania)
- Assolto (Schuldig), regia di Johannes Meyer (Germania)
- Il barone di Münchhausen (Münchhausen), regia di Josef von Báky (Germania)
- Il castello di Vogelod (Schloß Vogelöd), regia di Friedrich Wilhelm Murnau (Germania)
- Il cerchio della morte (Die Todesschleife), regia di Arthur Robison (Germania)
- La città d'oro (Die goldene Stadt), regia di Veit Harlan (Germania)
- Il congresso si diverte (Der Kongreß tanzt), regia di Erik Charell (Germania)
- Die Dame mit der Maske, regia di Wilhelm Thiele (Germania)
- I delitti dei padri (Die Sünden der Väter), regia di Urban Gad (Germania, Danimarca)
- Il diavolo bianco (Der weiße Teufel), regia di Aleksandr Volkov (Germania)
- La donna dei miei sogni (Frau nach Maß), regia di Helmut Käutner (Germania)
- Early to Bed, regia di Ludwig Berger (Germania)
- Eolomea, regia di Herrmann Zschoche (Germania Est, Unione Sovietica, Bulgaria)
- L'erede dei Grishus (Zur Chronik von Grieshuus), regia di Arthur von Gerlach (Germania)
- Fantasma (Phantom), regia di Friedrich Wilhelm Murnau (Germania)
- Der Filmball 1930, regista non conosciuto (Germania)
- F.P.1, regia di Karl Hartl (Regno Unito, Francia, Germania)
- F.P. 1 non risponde (F.P.1 antwortet nicht), regia di Karl Hartl (Germania)
- I fuggiaschi (Flüchtlinge), regia di Gustav Ucicky (Germania)
- Geheimzeichen LB 17, regia di Viktor Turžanskij (Germania)
- Die Geschichte vom kleinen Muck, regia di Wolfgang Staudte (Germania Est)
- Ghepeu (G.P.U.), regia di Karl Ritter (Germania)
- Il giglio nelle tenebre (Die Liebe der Jeanne Ney), regia di Georg Wilhelm Pabst (Germania)
- Goya - oder Der arge Weg der Erkenntnis, regia di Konrad Wolf (Germania Est, Unione Sovietica, Bulgaria, Jugoslavia)
- Grand Hotel...!, regia di Johannes Guter (Germania)
- Gueule d'amour, regia di Jean Grémillon (Francia, Germania)
- Heart of Stone (Das kalte Herz), regia di Paul Verhoeven (Germania Est)
- L'imperatrice perduta (Geheimnisse des Orients), regia di Aleksandr Volkov (Germania, Francia)
- L'inafferrabile (Spione), regia di Fritz Lang (Germania)
- Jadup und Boel, regia di Rainer Simon (Germania Est)
- Die Jagd nach dem Tode, regia di Karl Gerhardt (Germania)
- Jakob il bugiardo (Jakob, der Lügner), regia di Frank Beyer (Germania Est, Cecoslovacchia)
- Kasperl-Lotte, regia di Emil Albes (Germania)
- Kora Terry, regia di Georg Jacoby (Germania)
- Das Lied der Matrosen, regia di Kurt Maetzig e Günter Reisch (Germania Est)
- Madame Bovary, regia di Gerhard Lamprecht (Germania)
- Das Mädchen ohne Vaterland, regia di Urban Gad (Germania)
- Manolescu (Manolescu - Der König der Hochstapler), regia di Viktor Turžanskij (Germania)
- Metropolis, regia di Fritz Lang (Germania)
- I miserabili (Les misérables), regia di Jean-Paul Le Chanois (Francia, Germania Est, Italia)
- I Nibelunghi (Die Nibelungen, Teil 1 - Siegfried), regia di Harald Reinl (Germania Ovest, Jugoslavia)
- Die Nibelungen, Teil 2 - Kriemhilds Rache, regia di Harald Reinl (Germania Ovest, Jugoslavia)
- La nona sinfonia (Schlußakkord), regia di Detlef Sierck (Germania)
- Olle Henry, regia di Ulrich Weiß (Germania Est)
- One, Two, Three: Corona (1-2-3 Corona), regia di Hans Müller (Germania)
- Opium, regia di Robert Reinert (Germania)
- Oro (Gold), regia di Karl Hartl (Germania)
- Oro nero (Stadt Anatol), regia di Viktor Turžanskij (Germania)
- Orpheus in der Unterwelt, regia di Horst Bonnet (Germania Est)
- Partenza (Abschied), regia di Robert Siodmak (Germania)
- Puits en flammes, regia di Viktor Turžanskij (Germania)
- Ragazzaccio (Un mauvais garçon), regia di Jean Boyer (Francia, Germania)
- Schmutziges Geld, regia di Richard Eichberg (Germania, Regno Unito)
- The Shot in the Talker Studio (Der Schuß im Tonfilmatelier), regia di Alfred Zeisler (Germania)
- Das schwarze Los, regia di John Gottowt (Germania)
- Die schwarze Mühle, regia di Celino Bleiweiß (Germania Est)
- Sie nannten ihn Amigo, regia di Heiner Carow (Germania Est)
- Spielbank-Affäre, regia di Arthur Pohl (Germania Est, Svezia)
- Lo strano signor Vittorio (L'étrange Monsieur Victor), regia di Jean Grémillon (Francia, Germania)
- Lo studente di Praga (Der Student von Prag), regia di Stellan Rye (Germania)
- Das Töpfchen, regia di Emil Albes (Germania)
- Der Totentanz, regia di Urban Gad (Germania)
- Träumerei, regia di Harald Braun (Germania)
- Varieté, regia di Ewald André Dupont (Germania)
- Volo sul deserto (Verklungene Melodie), regia di Viktor Turžanskij (Germania)
Homage
[modifica | modifica wikitesto]- Affari in grande (Big Business), regia di James W. Horne e Leo McCarey (Stati Uniti)
- Agli ordini di sua altezza (Double Whoopee), regia di Lewis R. Foster (Stati Uniti)
- An All American Toothache, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Allegri gemelli (Our Relations), regia di Harry Lachman (Stati Uniti)
- All Teed Up, regia di Edgar Kennedy (Stati Uniti)
- Along Came Auntie, regia di Fred Guiol e Richard Wallace (Stati Uniti)
- L'amore bussa tre volte (There Goes My Heart), regia di Norman Z. McLeod (Stati Uniti)
- Asleep in the Feet, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Attenti al clic (Wild Poses), regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Ballad of Paducah, regia di Hal Yates (Stati Uniti)
- La battaglia del secolo (The Battle of the Century), regia di Clyde Bruckman (Stati Uniti)
- The Big Kick, regia di Warren Doane (Stati Uniti)
- Una bionda in paradiso (Topper Returns), regia di Roy Del Ruth (Stati Uniti)
- Blood and Thunder, regia di George Stevens (Stati Uniti)
- Blue Boy, un cavallo per un quadro (Wrong Again), regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- The Cake Eater, regia di J.A. Howe (Stati Uniti)
- Capitan Furia (Captain Fury), regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- La casa delle fanciulle (The Housekeeper's Daughter), regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- C'era una volta un piccolo naviglio (Saps at Sea), regia di Gordon Douglas (Stati Uniti)
- Il compagno B (Pack Up Your Troubles), regia di George Marshall e Ray McCarey (Stati Uniti)
- The Cowboy Sheik, regia di J.A. Howe (Stati Uniti)
- Dogs of War!, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- I due legionari (Beau Hunks), regia di James W. Horne (Stati Uniti)
- L'errore del dio Chang (Turnabout), regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- Fall In, regia di Kurt Neumann (Stati Uniti)
- I fanciulli del West (Way Out West), regia di James W. Horne (Stati Uniti)
- Fate's Fathead, regia di Charley Chase (Stati Uniti)
- Fifty Million Husbands, regia di James W. Horne e Edgar Kennedy (Stati Uniti)
- The Fighting Parson, regia di Fred Guiol e Charley Rogers (Stati Uniti)
- I figli del deserto (Sons of the Desert), regia di William A. Seiter (Stati Uniti)
- Una gabbia di matti (Broadway Limited), regia di Gordon Douglas (Stati Uniti)
- Gioia di vivere (Merrily We Live), regia di Norman Z. McLeod (Stati Uniti)
- Girl Grief, regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Golf, che passione! (Divot Diggers), regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- The Head Guy, regia di Fred Guiol (Stati Uniti)
- Hi'-Neighbor!, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Honky Donkey, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Hook and Ladder, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- The Kick-Off!, regia di George Stevens (Stati Uniti)
- Kill or Cure, regia di Scott Pembroke (Stati Uniti)
- Kilt corti (Short Kilts), regia di George Jeske (Stati Uniti)
- La lama di d'Artagnan (Sword of D'Artagnan), regia di Budd Boetticher (Stati Uniti)
- Let's Do Things, regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- Libertà (Liberty), regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- Little Daddy, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Luncheon at Twelve, regia di Charley Chase (Stati Uniti)
- Maid in Hollywood, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Maids a la Mode, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Mama's Little Pirate, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- A Man About Town, regia di George Jeske (Stati Uniti)
- Marinai a terra (Two Tars), regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Mary, Queen of Tots, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- The McGuerins from Brooklyn, regia di Kurt Neumann (Stati Uniti)
- Metti i pantaloni a Philip (Putting Pants on Philip), regia di Clyde Bruckman (Stati Uniti)
- Mr. Bride, regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Muraglie (Pardon Us), regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Musica classica (You're Darn Tootin'), regia di Edgar Kennedy (Stati Uniti)
- Near Dublin, regia di Ralph Ceder (Stati Uniti)
- Niagara Falls, regia di Gordon Douglas (Stati Uniti)
- The Nickel Nurser, regia di Warren Doane (Stati Uniti)
- Noi e... la gonna (Swiss Miss), regia di John G. Blystone (Stati Uniti)
- Noi siamo le colonne (A Chump at Oxford), regia di Alfred J. Goulding (Stati Uniti)
- No Man's Law, regia di Fred Jackman (Stati Uniti)
- Nosed Out, regia di Hal Yates (Stati Uniti)
- Un nuovo imbroglio (Another Fine Mess), regia di James Parrott (Stati Uniti)
- One-Horse Farmers, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Opened by Mistake, regia di Gus Meins (Stati Uniti)
- Le ore piccole (Early to Bed), regia di Emmett J. Flynn (Stati Uniti)
- L'orribile verità (The Awful Truth), regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- Our Congressman, regia di Rob Wagner (Stati Uniti)
- The Pajama Party, regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- Preferisco il manicomio (Road Show), regia di Hal Roach (Stati Uniti)
- Pups Is Pups, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- La ragazza di Boemia (The Bohemian Girl), regia di James W. Horne e Charley Rogers (Stati Uniti)
- Rainy Days, regia di Robert A. McGowan e Charles Oelze (Stati Uniti)
- Red Noses, regia di James W. Horne (Stati Uniti)
- I ribelli dei sette mari (Captain Caution), regia di Richard Wallace (Stati Uniti)
- Save the Ship, regia di George Jeske (Stati Uniti)
- La scala musicale (The Music Box), regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Screen Directors Playhouse, di registi vari (Stati Uniti)[9]
- Sealskins, regia di Morey Lightfoot e Gilbert Pratt (Stati Uniti)
- The Shrimp, regia di Charley Rogers (Stati Uniti)
- Sing Sister Sing, regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Smithy, regia di George Jeske e Hal Roach (Stati Uniti)
- The Soilers, regia di George Marshall (Stati Uniti)
- Speaking of Relations, regia di Hal Yates (Stati Uniti)
- Gli sporcaccioni (The Soilers), regia di Ralph Ceder (Stati Uniti)
- Strictly Unreliable, regia di George Marshall (Stati Uniti)
- Sul sentiero dei mostri (One Million B.C.), regia di Hal Roach e Hal Roach Jr. (Stati Uniti)
- Thundering Fleas, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Thundering Taxis, regia di Del Lord (Stati Uniti)
- Top Flat, regia di Jack Jevne e William H. Terhune (Stati Uniti)
- A Tough Winter, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Treasure Blues, regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Tutto in ordine (Helpmates), regia di James Parrott (Stati Uniti)
- Uomini e topi (Of Mice and Men), regia di Lewis Milestone (Stati Uniti)
- Venti anni dopo (Block-Heads), regia di John G. Blystone (Stati Uniti)
- La via dell'impossibile (Topper), regia di Norman Z. McLeod (Stati Uniti)
- Viaggio nell'impossibile (Topper Takes a Trip), regia di Norman Z. McLeod (Stati Uniti)
- La volpe della risata (Crazy Like a Fox), regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- Washee Ironee, regia di James Parrott (Stati Uniti)
- What Price Goofy, regia di Leo McCarey (Stati Uniti)
- Wiggle Your Ears, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Your Own Back Yard, regia di Robert F. McGowan (Stati Uniti)
- Zenobia, regia di Gordon Douglas (Stati Uniti)
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: Grand Canyon - Il cuore della città di Lawrence Kasdan
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Dolce Emma, cara Bobe di István Szabó
- Orso d'argento per il miglior regista: Jan Troell per Il capitano
- Orso d'argento per la migliore attrice: Maggie Cheung per Center Stage di Stanley Kwan
- Orso d'argento per il miglior attore: Armin Mueller-Stahl per Utz di George Sluizer
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Javier Aguirresarobe per la fotografia di Beltenebros di Pilar Miró
- Menzione d'onore: Gudrun di Hans W. Geißendörfer
- Orso d'argento per il miglior contributo singolo: Ricardo Larraín per la regia di La frontera (miglior opera prima)
- Premio Alfred Bauer: Infinitas di Marlen Chuciev
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]Premi della Kinderjury
[modifica | modifica wikitesto]- Kinderjury Prize: Huo yan shan lai de gu shou di Chunlan Guang
- Kinderjury Prize al miglior cortometraggio: Capital P di Stephen Barnes
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Infinitas di Marlen Chuciev
- Menzioni speciali: Dolce Emma, cara Bobe di István Szabó e Racconto d'inverno di Éric Rohmer
- Forum: L'annonce faite à Marie di Alain Cuny
- Menzione speciale: Trys dienos di Šarūnas Bartas - Premio FIPRESCI
- Concorso: Racconto d'inverno di Éric Rohmer
- Forum: ex aequo Vita da bohème di Aki Kaurismäki e Edoardo II di Derek Jarman - Guild Film Prize: Utz di George Sluizer
- Premio Caligari: Swoon di Tom Kalin
- Peace Film Prize: Rodina heißt Heimat di Helga Reidemeister
- Premio Wolfgang Staudte: The Hours and Times di Christopher Münch
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: Together Alone di P.J. Castellaneta
- Miglior documentario: Voices from the Front di Sandra Elgear, Robyn Hutt e David Meieran
- Miglior cortometraggio: Caught Looking di Constantine Giannaris
- Premio speciale della giuria: Edoardo II di Derek Jarman
- Premio del pubblico: Swoon di Tom Kalin
Premi dei lettori
[modifica | modifica wikitesto]- Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: Utz di George Sluizer
- Premio dei lettori della Berliner Zeitung: The Usual di Eric Tretbar
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l 42nd Berlin International Film Festival - February 13-24, 1992, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 1992, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Further Prizes, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Lietta Tornabuoni, Berlino prigioniera del passato, in La Stampa, 13 febbraio 1992.
- ^ Lietta Tornabuoni, Sentimenti privati della Germania unita, in La Stampa, 25 febbraio 1992.
- ^ Retrospectives Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ Gianni Rondolino, Gli 80 anni di Babelsberg, in La Stampa, 21 febbraio 1992.
- ^ a b Juries - 1992, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Sono stati proiettati gli episodi Rookie of the Year (regia di John Ford), Apples on the Lilac Tree (regia di John Rich), The Brush Roper (regia di Stuart Heisler) e The Final Tribute (regia di Andrew L. Stone).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Wolfgang Jacobsen, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto][[Categoria: