Pierre Schoendoerffer

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Pierre Schoendoerffer
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior documentario 1968

Pierre Schoendoerffer (Chamalières, 5 maggio 1928Clamart, 14 marzo 2012) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di lontane origini tedesche, partì per l'Indocina francese nel 1952 come operatore di guerra della Marine nationale francese[1] e prese parte alla Battaglia di Dien Bien Phu e fu anche catturato dai Viet Minh. Da quell'esperienza trarrà ispirazione per diversi suoi film.

Attività cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1964, grazie a Georges de Beauregard, realizza il suo primo successo, 317º battaglione d'assalto, con cui vince nel 1965 il premio della sceneggiatura al Festival di Cannes.

Nel 1968 ha vinto il premio Oscar per il miglior documentario per La Section Anderson. Con il film L'uomo del fiume, vinse tre premi César nel 1978.

Attività letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicò anche romanzi, come Addio al re, che vinse il Prix Interallié, da cui fu tratto un film[2] e L'Uomo del fiume, da cui trasse anche l'omonimo film.

Dal 2001 al 2007 fu presidente dell'Accademia di Belle arti francese.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Addio al re
  • L'uomo del fiume

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille militaire - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine nazionale al merito - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre des Théâtres d'opérations extérieurs - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine delle Palme Accademiche - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine delle arti e delle lettere - nastrino per uniforme ordinaria
Croix du combattant volontaire - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cinema: morto il regista francese Pierre Schoendoerffer, su sceltesostenibili.it. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
  2. ^ L’onore di un regista: addio a Schoendoerffer, su destra.it, 18 marzo 2012. URL consultato il 25 maggio 2015.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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