Festival di Berlino 2017

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Il Berlinale Palast

La 67ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 9 al 19 febbraio 2017.[1]

L'Orso d'oro è stato assegnato al film ungherese Corpo e anima di Ildikó Enyedi.

L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato alla costumista italiana Milena Canonero, alla quale è stata dedicata la sezione "Homage" con film quali Barry Lyndon (1975), Momenti di gloria (1981), Marie Antoinette (2006) e Grand Budapest Hotel (2014), per i quali ha ricevuto il premio Oscar.

Altri riconoscimenti onorari sono stati assegnati all'attore Geoffrey Rush, al critico e autore Samir Farid e alla produttrice e distributrice Nansun Shi, protagonista da oltre tre decenni della scena cinematografica asiatica con lo studio Cinema City e con la Film Workshop.

Da questa edizione è stato introdotto il premio per il miglior documentario, sponsorizzato dalla Glashütte Original e assegnato da un'apposita giuria internazionale.

Il festival è stato aperto dal film Django di Étienne Comar.

La retrospettiva di questa edizione, intitolata "Futuro imperfetto - Scienza Fiction Film", è stata dedicata al cinema di fantascienza focalizzandosi principalmente sui temi "Incontri con l'Altro" e "Società del futuro". Tra i titoli proposti, classici come La guerra dei mondi del 1953, Incontri ravvicinati del terzo tipo del 1977 e Blade Runner del 1982, cult movies quali L'astronave del 1918, citato come capostipite del filone della space opera,[2] L'invasione degli ultracorpi del 1956 e L'uomo che fuggì dal futuro del 1971, e produzioni provenienti dal Giappone e dall'Europa dell'est (Ikarie XB 1 del 1963, Eolomea del 1972, Sul globo d'argento del 1988).

Nella sezione "Berlinale Special", oltre alle première di In Zeiten des abnehmenden Lichts di Matti Geschonneck e Il giovane Karl Marx di Raoul Peck e alla presentazione in anteprima di serie televisive tra cui SS-GB, The Same Sky e 4 Blocks, sono state ricordate le recenti scomparse dell'attore John Hurt e del regista Werner Nekes con la proiezione di An Englishman in New York (Teddy Award nel 2009) e del documentario Werner Nekes - Der Wandler zwischen den Bildern.

La sezione speciale "NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema" è stata dedicata in questa edizione al Canada e alla regione artica con film e documentari tra cui Kuun metsän Kaisa di Katja Gauriloff, vincitore del premio Jussi in Finlandia.[3]

Giurie[modifica | modifica wikitesto]

Paul Verhoeven
Dora Bouchoucha Fourati
Olafur Elíasson
Maggie Gyllenhaal
Julia Jentsch
Diego Luna
Quan'an Wang
La giuria internazionale
Jayro Bustamante
Clotilde Courau
Mahmoud Sabbagh
La giuria "Opera prima"

Giuria internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Opera prima"[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Documentari"[modifica | modifica wikitesto]

Giuria "Cortometraggi"[modifica | modifica wikitesto]

Giurie "Generation"[modifica | modifica wikitesto]

Nella sezione "Generation", gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Children's Jury Generation Kplus e la Youth Jury Generation 14plus, composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni. I Grand Prix e gli Special Prize sono stati assegnati da due giurie internazionali: la Generation Kplus International Jury composta dal regista e sceneggiatore ungherese Benjamin Cantu, la regista e sceneggiatrice americana Jennifer Reeder e il regista cileno Roberto Doveris, e la Generation 14plus International Jury composta dalla produttrice e educatrice polacca Aneta Ozorek, la regista coreana Yoon Ga-eun e il produttore tedesco Fabian Gasmia.

Selezione ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

In concorso[modifica | modifica wikitesto]

Fuori concorso[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Berlinale Special[modifica | modifica wikitesto]

Panorama[modifica | modifica wikitesto]

Forum[modifica | modifica wikitesto]

Generation[modifica | modifica wikitesto]

Perspektive Deutsches Kino[modifica | modifica wikitesto]

Retrospettiva[modifica | modifica wikitesto]

Homage[modifica | modifica wikitesto]

Berlinale Classics[modifica | modifica wikitesto]

Culinary Cinema[modifica | modifica wikitesto]

NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria internazionale[modifica | modifica wikitesto]

La vincitrice dell'Orso d'oro Ildikó Enyedi
Aki Kaurismäki, miglior regista per L'altro volto della speranza
Il regista Alain Gomis, vincitore del gran premio della giuria per Félicité
La costumista Milena Canonero, Orso d'oro alla carriera
La regista Sally Potter, vincitrice del Guild Film Prize per The Party
Il regista Raoul Peck, vincitore del premio del pubblico per I Am Not Your Negro

Premi onorari[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Opera prima"[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Documentari"[modifica | modifica wikitesto]

Premi della giuria "Cortometraggi"[modifica | modifica wikitesto]

Premi delle giurie "Generation"[modifica | modifica wikitesto]

- Children's Jury Generation Kplus

- International Jury Generation Kplus

- Youth Jury Generation 14plus

- International Jury Generation 14plus

Premi delle giurie indipendenti[modifica | modifica wikitesto]

Premi dei lettori e del pubblico[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio del pubblico - Panorama:
    • Film: Insyriated di Philippe Van Leeuw
    • Documentario: I Am Not Your Negro di Raoul Peck
  • Premio dei lettori del Berliner Mongerpost: Corpo e anima di Ildikó Enyedi
  • Premio dei lettori del Tagesspiegel: Maman Colonelle di Dieudo Hamadi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Welcome to the Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
  2. ^ Hardy (1994), pp. 56-57.
  3. ^ Jan 16, 2017: Cinema born of the icy cold: Berlinale NATIVe 2017 features indigenous films from the Arctic Circle, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 6 giugno 2017.
  4. ^ Terminator 2: Judgment Day 3D, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 22 marzo 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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