Letteratura inglese: differenze tra le versioni

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=== I preromantici ===
=== I preromantici ===


[[Robert Burns]] (1759-1796) è stato un antesignano del movimento romantico e dopo la sua morte è diventato un'icona culturale della [[Scozia]]. Oltre che ha essere autore di poesie, Burns ha anche raccolto [[musica tradizionale|canti popolari]] scozzesi, spesso modificandoli o riadattandoli. La sua opera principale è la raccolta di poesie in dialetto scozzese ''Poems, chiefly in the Scottish Dialect'', pubblicata nel [[1786]]. Tra le poesie e le canzoni di Burns divenute celebri in tutto il mondo vi sono: ''Auld Lang Syne'', ''A Red Red Rose'', ''A Man's A Man for A' That'', ''To a Louse'', ''To a Mouse'', ''Battle of Sherramuir'', ''Tam o' Shanter'' e ''Ae Fond Kiss''.
[[Robert Burns]] (1759-1796) è stato un antesignano del movimento romantico e dopo la sua morte è diventato un'icona culturale della [[Scozia]]. Oltre che essere autore di poesie, Burns ha anche raccolto [[musica tradizionale|canti popolari]] scozzesi, spesso modificandoli o riadattandoli. La sua opera principale è la raccolta di poesie in dialetto scozzese ''Poems, chiefly in the Scottish Dialect'', pubblicata nel [[1786]]. Tra le poesie e le canzoni di Burns divenute celebri in tutto il mondo vi sono: ''Auld Lang Syne'', ''A Red Red Rose'', ''A Man's A Man for A' That'', ''To a Louse'', ''To a Mouse'', ''Battle of Sherramuir'', ''Tam o' Shanter'' e ''Ae Fond Kiss''.


Un'altra figura fondamentale per il successivo sviluppo del romanticismo è lo scrittore, pittore e illustratore [[William Blake]] (1757-1827). Molto lontano dai canoni della letteratura del suo tempo, Blake rimase pressoché ignorato in vita, ma, rivalutato successivamente, è ora considerato una delle maggiori figure di questa fase della poesia inglese. Considerato un folle dai suoi contemporanei per le sue idee eccentriche, è stato elogiato dalla critica successiva per la sua espressività e creatività e per il substrato mistico-filosofico delle sue opere. La sua raccolta principale è il ''[[Songs of Innocence and of Experience]]'' divisa in due parti l'una pubblicata nel [[1789]] e l'altra nel [[1794]]. Altre opere sono le "profonde e complesse 'profezie'" rappresentate dalle opere '' Visions of the Daughters of Albion'' (1793), ''The First Book of Urizen'' (1794), ''Milton'' (1804-11), ''Jerusalem: the Emanation of the Giant Albion'' (1804-20).<ref>"William Blake." ''Encyclopædia Britannica. Encyclopædia Britannica Online'' Academic Edition. Encyclopædia Britannica Inc., 2012. Web. 2 October 2012. <http://www.britannica.com/EBchecked/topic/68793/William-Blake>.</ref>
Un'altra figura fondamentale per il successivo sviluppo del romanticismo è lo scrittore, pittore e illustratore [[William Blake]] (1757-1827). Molto lontano dai canoni della letteratura del suo tempo, Blake rimase pressoché ignorato in vita, ma, rivalutato successivamente, è ora considerato una delle maggiori figure di questa fase della poesia inglese. Considerato un folle dai suoi contemporanei per le sue idee eccentriche, è stato elogiato dalla critica successiva per la sua espressività e creatività e per il substrato mistico-filosofico delle sue opere. La sua raccolta principale è il ''[[Songs of Innocence and of Experience]]'' divisa in due parti l'una pubblicata nel [[1789]] e l'altra nel [[1794]]. Altre opere sono le "profonde e complesse 'profezie'" rappresentate dalle opere '' Visions of the Daughters of Albion'' (1793), ''The First Book of Urizen'' (1794), ''Milton'' (1804-11), ''Jerusalem: the Emanation of the Giant Albion'' (1804-20).<ref>"William Blake." ''Encyclopædia Britannica. Encyclopædia Britannica Online'' Academic Edition. Encyclopædia Britannica Inc., 2012. Web. 2 October 2012. <http://www.britannica.com/EBchecked/topic/68793/William-Blake>.</ref>

Versione delle 21:18, 4 mar 2016

Template:Avvisounicode La letteratura inglese indica l'insieme di quelle attività indirizzate alla produzione di testi scritti a fini artistici, in poesia o in prosa, in lingua inglese. Essa dunque non è limitata alla produzione letteraria interna al Regno d'Inghilterra e alle sue varie evoluzioni, ma comprende anche molta della letteratura scozzese, gallese e irlandese, scritta in inglese anche prima che i territori suddetti facessero parte del Regno Unito o dopo la loro eventuale uscita da esso. Oltre a questo, tale letteratura comprende le produzioni delle colonie o ex-colonie britanniche, prima tra tutte gli Stati Uniti, dove l'inglese è lingua ufficiale.

Sviluppo della lingua inglese

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua inglese § Storia della lingua inglese.

Prima di concentrarsi sullo studio della Letteratura Inglese è bene introdurre qualche nozione sullo sviluppo della lingua dalle sue origini. La lingua inglese, a causa di numerose invasioni attraverso i secoli, appartiene al ramo del gruppo Germanico dell'Ovest. Inizialmente la lingua parlata nella Gran Bretagna era la lingua celtica (la lingua parlata dagli abitanti nativi dell'isola), al quale si sovrappose successivamente il latino (importato dai romani a seguito della loro invasione).

Al tramonto dell'Impero romano, nel 410, l'imperatore Onorio rinuncia a difendere le civitates romane dagli attacchi interni dei Celti non sottomessi e soprattutto dagli attacchi esterni di popolazioni germaniche, di fatto abbandonando il dominio dell'isola britannica. Si sovrapposero dunque al celtico e al latino le lingue germaniche che si radicheranno e costituiranno la base della lingua inglese, al quale si aggiungeranno apporti scandinavi con le invasioni vichinghe. Possiamo distinguere tre fasi principali che riguardano lo sviluppo della lingua: Lingua inglese antica (449-1100); Lingua inglese media (1100-1500); Inglese moderno (15001900); Present day English (1900-presente).

Cenni storici pre-anglosassoni

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia_dell'Inghilterra § Britannia_romana.

Nel 55-54 a.C., l'Inghilterra, allora abitata dai Celti, venne invasa dalle legioni di Cesare stanziate in Gallia. Dal 54 a.C. al 43 a.C., sotto Cesare, passando per una successiva colonizzazione dell'Inghilterra meridionale realizzata dall'imperatore Claudio, si ha un lento processo di romanizzazione delle popolazioni celtiche autoctone che durò fino alla primavera del 410 d.C., quando le truppe romane lasciarono per sempre la Britannia per difendere Roma minacciata dalle truppe visigote di Alarico.

Lingua Inglese Antica (449-1100)

Periodo anglo-sassone e danese (410–899)

Lo stesso argomento in dettaglio: Britannia postromana.

Nel territorio britannico si stanziarono quelle popolazioni di derivazione germanica, quali gli Angli (nella porzione nord), i Sassoni (nel sud) e gli Iuti (nel sud-est) che per anni avevano attaccato con atti di pirateria e incursioni la britannia romana. L'Inghilterra perse così la sua unità politica e si ritrovò divisa in vari regni: il regno di Wessex e Kent nel sud, quello di Mercia nelle Midlands e quello di Northumbria nelle regioni settentrionali dell'attuale Inghilterra. Queste popolazioni si convertirono al Cristianesimo nel 597-600 d.C., quando papa Gregorio Magno attuò una politica di evangelizzazione delle isole britanniche mandando in missione sant'Agostino di Canterbury in Inghilterra.

Intorno al 787 i vichinghi di Danimarca, i danesi, appunto, iniziarono un processo di annessione delle coste orientali dell'isola, saccheggiando progressivamente la Northumbria e distruggendo monasteri e le loro preziose biblioteche. Nell'865, sbarcati da Oriente, conquistano tutta la Britannia nel giro di quindici anni, tranne il regno di Alfredo il Grande, il Wessex, che recupererà il dominio dell'Inghilterra riuscendo a riunificarla in un processo che coinvolgerà i suoi successori fino alle soglie del X secolo. Alfredo il Grande sviluppa un'importante riforma culturale che promuove:

Produzione poetica del periodo anglosassone-danese

Tutta la produzione prosastica e poetica del periodo anglosassone e danese viene scritta in quella lingua chiamata Anglosassone o meglio Old English. Le fonti scritte che testimoniano la presenza e lo sviluppo di attività letterarie in Old English sono quattro per la produzione poetica: il codice Exeter, il manoscritto di Junius -detto anche manoscritto di Cædmon, il codice Cotton Vitellius A XV- detto anche manoscritto di Beowulf, il codice di Vercelli; i manoscritti della biblioteca Bodleiana di Oxford per le fonti prosastiche.

La produzione poetica si sviluppa secondo tre filoni principali.

  1. religioso
    • Il più antico frammento poetico in antico inglese consiste di nove versi sulla Creazione, del VII secolo, scritte dal pastore Cædmon, un illetterato che dice di aver ricevuto ispirazione divina alla poesia. A una presunta scuola di Cædmon sono altri poemi, quali parafrasi della Genesi, Daniele, Esodo e un altro poema che ad oggi è senza titolo, ma che viene catalogato come “Cristo e Satana”.
    • Il più antico poeta religioso di cui conserviamo con certezza degli autografi è Cynewulf, nato tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX sec., autore per certo di: The fates of Apostles; The Ascension; Juliana; Elena; l'Elena è la storia del ritrovamento della Santa Croce da parte della madre dell'imperatore Costantino, che sarà poi ripresa in The Dream of the Rood, attribuito a Cynewulf per questa coerenza tematica e per particolarità stilistiche.
  2. epico
    Risale a questo periodo Beowulf, il più antico poema composto in volgare europeo, risalente alla metà dell'VIII secolo, e risultato di successive riscritture, rispetto ad una tradizione primitiva probabilmente orale. Esso è scritto in una base sassone e un misto delle lingue che l'hanno modificato successivamente. Si compone di 3182 versi organizzati in un Prologo e 43 sezioni. Caratteristiche del poema epico old-english sono:
    • Allitterative Verse, verso lungo a quattro accenti principali costituito da due emistichi legati tra loro da allitterazione;
    • Kenning, una perifrasi, prevalentemente nominale, che designa una persona o una cosa, focalizzando su una caratteristica particolare (-l'oceano=la via della balena);
    • schema narrativo sviluppato attorno all'evento principale: combattimento eroe-mostro;
    • atmosfera cupa ed oscura che avvolge la narrazione, lo stile primitivo e ritmato, l'elemento della magia e la marcata presenza dell'elemento religioso dovuta all'attività dei monaci amanuensi nei secoli successivi.
  3. elegiaco
    La produzione elegiaca proviene per intero dal codice Exeter. Si tratta di testi con tematiche diverse, ma accomunati dall'intonazione lirica e da un senso di desolazione, di malinconica nostalgia per un passato stabile rispetto a un presente incerto, che proietta verso il desiderio mistico di riunione con il divino, un desiderio di morte salvifica. Importante la figura dello scop, il cantore errante. Principali opere:
    • scritti di Widsith, colui-che-ha-molto-viaggiato, un poeta che parla in prima persona dell'importanza della poesia come veicolo di sapienza tradizionale e della rilevanza della bravura artistica del singolo poeta nel riportare tale sapienza;
    • Deor, lamenta il suo esilio dalla corte in cui faceva da cantore, e dimostra stoica accettazione del suo destino;
    • The Wanderer -l'errante-, cristiano didatticheggiante, guarda alla vanità delle cose del mondo e aspetta la morte come approdo sicuro di tranquillità.
    • The Seafarer -il navigante- immagini del vagabondaggio del poeta attraverso cupe scene nordiche di ghiacci e dell'oceano;
    • The Ruin, composizione molto suggestiva sulla distruzione di un'antica città;
    • Eadwacer e The wife's lament, voci monologanti femminili, la prima combattuta tra un amante e il marito, la seconda che viene ripudiata nonostante sia innocente.
    • The message, un amante manda un messaggio all'amata lontana su un bastoncino di legno che parla. Simile nella struttura a The Dream of the Rood.

Produzione prosastica del periodo anglosassone-danese

Nel VII secolo si ha, grazie all'opera dei monaci benedettini e di altri monaci irlandesi, tra i quali soprattutto san Colombano, la ripresa della lingua latina. Nel IX secolo si ha la fioritura della produzione prosastica. Oltre alle traduzioni in latino e in volgare, il regno di Alfredo il Grande promosse anche la nascita di una compilazione annalistica dei fatti storici inglesi dalle origini fino al presente, che prese avvio nell'890, e a fasi alterne continuò fino al 1155.

Il resto della prosa in questo periodo è letteratura omiletica:

  • Ælfric: 120 sermoni in volgare, 2 serie di Homiliae Catholicae e 1 serie di Passiones Sanctorum, nelle quali si nota un crescente interesse per l'elemento narrativo rispetto all'intento moralistico, e uno sviluppo progressivo degli strumenti retorici.
  • Wulfstan: Sermo lupi ad anglos, del 1014, con una prosa ritmica che coinvolga l'uditorio, e un tono apocalittico.

Lingua Inglese Media (1100-1500)

Il Medioevo (X secolo - 1485)

Lo stesso argomento in dettaglio: Medioevo inglese.

Nel 975 d.C. si raggiunse una pace stabile con i danesi attraverso l'elezione congiunta di Edoardo il Confessore, il quale proclamò in punto di morte la sua intenzione di lasciare il regno in eredità a Guglielmo II, duca di Normandia. Le popolazioni sassoni non accettarono questa decisione ed elessero, alla morte del Confessore, un loro sovrano, Aroldo. Nel 1066, i Normanni, con a capo Guglielmo il Conquistatore, sbarcarono in Britannia e sconfissero le truppe di Aroldo nella battaglia di Hastings. Sotto il re Guglielmo il Conquistatore, si ha l'unificazione dell'Inghilterra, sia politica che culturale. Sassoni e Normanni convissero in pace nonostante le loro nature sostanzialmente diverse. Guglielmo fondò in Inghilterra il sistema feudale che durerà fino alla rivoluzione agricola dei Tudor, attuata sotto Enrico VII. Nel Medioevo inglese si hanno una forte crescita demografica e un rafforzamento del commercio estero attraverso lo sviluppo di una classe medio-borghese. A Guglielmo il Conquistatore successero Guglielmo II (1056-1100), Enrico I (1068-1135), Stefano (1135-1154), Enrico II (1154-1189), Riccardo Cuor di Leone (1189-1199) e Giovanni Senzaterra (1199-1216), al quale fu imposto dai baroni di firmare la Magna Charta, documento storico fondamentale. A Giovanni successero Enrico III (1216-72), Edoardo I (1272-1307), Edoardo II (1307-1327), Edoardo III (1327-77), il quale iniziò la guerra dei cent'anni (1337-1453). Nel 1348 la Peste nera imperversa in Inghilterra creando forti disagi per la popolazione, i quali aumentarono a causa del malgoverno di Riccardo II (1377-1399). Queste tracce di insoddisfazione popolare sono riflesse nelle ballate di Robin Hood e nel Vox Clamantis di John Gower. In questo periodo si hanno inoltre i primi tentativi che poi sfoceranno nella Riforma da parte di John Wyclif. Successivamente si ha la guerra delle due rose, guerra civile che segna l'ascesa al potere del Casato di York.

Produzione letteraria nel Medioevo

Con l'invasione normanna nel 1066, l'Inghilterra è trilingue: il francese settentrionale dei dominatori (lingua cortese, militare e politica), l'inglese medioevale o Middle English (lingua del popolo), e il latino (lingua ecclesiastica e intellettuale). Fu solo l'inglese, tuttavia, a emergere come lingua letteraria. Nel 1382 si ha la prima traduzione della Bibbia grazie e John Wyclif. Bisogna presentare la vasta produzione di questo periodo per generi per poterne capire lo sviluppo.

Letteratura omiletica e mistica

  • XII sec. primi testi omiletici in versi
    • Ancrene Riwle -La regola delle anacorete-, 8 sezioni, la 1 e la 8 dedicate alle pratiche monastiche e agli aspetti della vita quotidiana (interessante per trarne informazioni sul tempo), le restanti sezioni, trattando della vita spirituale in clausura, e della pratica della confessione come veicolo di purificazione, in effetti danno un saggio di grande acume psicologico per il tempo. Inoltre l'opera è un capolavoro di prosa fluida e ornata, il che è una novità per la novella lingua volgare.
  • XIII sec. persiste la produzione in versi accanto alla prosa -con l'avvento degli ordini mendicanti si sviluppa massicciamente la pratica della predicazione, e dunque la raccolta sistematica di exempla (esempi edificanti per le prediche)- quindi dell'aspetto narrativo.
    • South English Legendary, storie raccolte secondo le scadenze del calendario liturgico.
    • Handlyng Synne - trattato sui peccati - 12000 ottonari, del canonico Mannyng. Caratterizzato da un linguaggio semplice, raccoglie scene di vita quotidiana, aneddoti vari, e rappresenta un buon esempio di realismo descrittivo prima di Chaucer.
    • Cursor Mundi, una parafrasi biblica.
    • Cleanness e Patience (v. Sir Gawain e il Cavaliere Verde)
  • XIV-XV sec. maggiore laicizzazione della cultura, e anglicizzazione politica e linguistica
    • R. R. De Hampole, autore molto imitato all'epoca
    • W. Hilton, The Scale of Perfection
    • Anonimo, The Cloud of Unknowing, grande esempio di misticismo filosofico, trattato per un novizio anacoreta, definisce la possibilità di incontro con la divinità paradossalmente nella non-conoscenza razionale.
    • autrici femminili:
      • Giuliana di Norwich, che scrive due resoconti di esperienze mistiche, il secondo è The Book of Showings (The Revelation of divine love)
      • The Book of Margery Kempe, resoconto di pellegrinaggio, personalità eccentrica.

Produzione comica e lirica

  • favole di animali
    • a cavallo tra XII e XIII sec. The owl and the Nightingale, gustoso contrasto (dibattito tra due personaggi su un tema) in 1794 ottonari in rima baciata. Importanza dello sviluppo ideologico nei due personaggi-simbolo (il gufo è moralista, l'usignolo istintivo)
    • inizio XIII sec. The fox and the wolf, 300 versi, una volpe caduta in fondo a un pozzo con l'inganno fa saltar giù un lupo cosicché lei possa risalire. Importanza dello sviluppo drammaturgico più che del dialogo, ha un impianto satirico.
  • inizi XIII sec. Dame Sirith, 450 versi, unico fabliaux inglese, un giovane conquista una giovane sposa con le trame di una vecchia ruffiana.
  • 1300-25 Interludium clerico et puella, frammento di 84 versi, il primo testo drammatico inglese - ci sono somiglianze verbali e stilistiche (comprese le rime) che fanno pensare a una derivazione dal Dame Sirith (v. sopra).
  • la produzione lirica è ancora popolareggiante; da menzionare Man in the moon e Sumer is icumen in, opera raffinata e sofisticata nell'impianto prosodico.

Produzione narrativa medievale

Alla dominazione normanna si deve l'apporto della letteratura cavalleresca, il Roman de la Rose ne è il modello, che si sviluppa principalmente in:

  • ciclo bretone, con protagonista Re Artù, è una narrazione che ruota attorno al meraviglioso, la magia, la passione amorosa, in un'ottica prettamente mondana, cortese.
    • Layamon (Laȝamon, usando la lettera arcaica yogh) compone il Brut, il quale, attraverso una prima traduzione di Wace (Roman de Brut), riprende la Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth. Fa di re Artù il perno della storia inglese delle origini, un re Artù guerriero e dominatore, diverso dall'immagine cortese del re Artù tradito da Ginevra. Questo scrittore, per la sua lingua ancora densa di arcaismi e il suo approccio alla trama, è un epigono dell'ultima letteratura anglosassone, appartiene a un passato che sta scomparendo.
    • dopo un secolo, ricompare il personaggio di re Artù: Arthour and Merlin, incompiuto; Morte arthur -detta stanzaica, che riprende gli aspetti più cortesi del romance (magia, passione amorosa); Morte Arthure -detta allitterativa, prob. della fine del XIV sec., ca. 4350 versi, in cui Artù è un condottiero, non ci sono tracce degli intrighi amorosi, poca magia, e la sconfitta di Artù è dettata dalla sua poca saggezza politica e umana, che lo spingono alla sete di dominio sul mondo. Numerose scene di battaglia. Stile prosodico virtuosistico.
  • lai bretone, componimento breve, sviluppato sul genere continentale, riprende però contesti autoctoni: da ricordare il Sir Orfeo, a cavallo tra il XIII e XIV sec., 600 versi, storia di Orfeo ed Euridice in un contesto narrativo celtico, lieto fine, un poemetto interessante per la raffinatezza poetica.
  • ancestral romances, poemi commissionati dalle famiglie normanne per reinventare un albero genealogico degli eroi locali, allo scopo di rivendicare diritti di discendenza sulle terre inglesi. Molto in comune con questo genere ha King Horn, in cui i modelli dell'epica classica si uniscono con motivi autoctoni.
  • romances d'avventura, storie di avventure di eroi inglesi su modello tipico di romance: Guy of Warwick, Beues of Hamtown; William of Palerne, gustosa storia di un orfano allevato da un lupo mannaro.
  • ciclo carolingio, sulle imprese di Carlo Magno e paladini.
  • storia antica sulle imprese di Alessandro Magno, o sulla leggenda troiana.
Il poeta di Gawain

Come abbiamo visto, dal Brut di Layamon agli altri poemi bretoni passa un secolo in cui l'uso del verso allitterativo cade in disuso. Segue una stagione di ripresa di questo sistema metrico ed uno dei più autorevoli testi del periodo è l'autore di Sir Gawain e il Cavaliere Verde. Autore sconosciuto, vissuto nelle corti del Nord-Ovest tra il 1375 e il 1400, secondo le notizie che si possono evincere dai testi. L'opera è di 2530 versi, quattro sezioni divise in stanze eterogenee - sezione variabile di allitterativi lunghi+verso-ponte di poche sillabe+sezione fissa di 4 versi brevi in rima alternata. Una prosodia complessa ed eclettica che coniuga le diverse tradizioni, inglesi e continentali, a disposizione del colto autore. Stessa variazione nelle tematiche, in cui la materia arturiana si sposa all'avventura, al magico, al folkloristico, all'esperienza erotica cortese. Il tutto è assemblato dal carattere morale della vicenda.

Scrive anche:

  • Pearl. 1212 versi. Poema-sogno. Un'opera molto preziosa nella sua struttura ed elaborazione formale. Prosodia complessa, uso sistematico di tutte le figure legate alla ripetizione, una prova di tecnica poetica senza precedenti. Trama: un gioielliere che ha perso una perla si addormenta e si risveglia in un giardino meraviglioso (classico del genere dream-poem), in cui incontra una donna che si capisce essere la sua perla, una figlia morta tempo prima, che gli appare come sposa di Cristo, sulla sponda opposta del fiume rispetto al gioielliere. Ma la perla è anche un simbolo che richiama molti valori, purezza, grazia, innocenza, valori che possono veicolare l'anima verso la visione del divino. La donna gli consente di mostrargli la Città Celeste: il gioielliere nello sforzo di saltare verso l'altra sponda si risveglia.
  • le omelie in versi Cleanness e Patience, attribuibili al poeta di Gawain.
Langland

Autore il cui nome non è sicuro, vissuto dal 1330 ca. al 1386. Scrive l'importantissimo The Vision of Piers Plowman, che al tempo ebbe maggiore successo del Gawain per un fatto linguistico: il dialetto sudoccidentale, vicino a quello londinese, di Langland, contro il dialetto nordoccidentale, più difficile, del Gawain-poet. Il poema ha poca rilevanza sul piano della trama e dell'intreccio narrativo, poiché è giocato tutto su dialoghi tra entità allegoriche, è un poema parlato. Il poeta lavorò al testo modificandolo nel corso di venticinque anni, e ne esistono tre revisioni (A, B, C) e un abbozzo (Z), la B è la versione più curata e consta di 7250 versi allitterativi lunghi, e si sviluppa in un Prologo e venti sezioni.

Gower

Scrittore famoso per il suo approccio moralistico, scrive:

  • Mirour de l'Homme, in latino. Percorre analiticamente lo stato di corruzione morale dell'umanità, interponendo solo l'intervento di Maria Vergine come chiave della salvezza.
  • Vox Clamantis, in francese. Tematiche politico-sociali, dalla rivolta dei contadini alla corruzione delle istituzioni.
  • Confessio Amantis in inglese. 30000 ottosillabi rimati. Struttura di cornice che contiene narrazioni brevi. Genius, sacerdote di Venere, fa confessare Amans, e durante il loro colloquio racconta numerosi esempi su ognuno dei peccati capitali, tratti dal materiale leggendario greco-romano. Il fine dell'opera è moralistico e didascalico. Un elemento moderno di Gower, che lo avvicina al contemporaneo Chaucer, è l'autoironia (Amans è il suo alter ego).
Chaucer
Lo stesso argomento in dettaglio: Geoffrey Chaucer.

Vogliamo qui indicare i punti principali che inseriscono Chaucer come un caposcuola e un grande maestro nella storia della letteratura inglese ed europea. Nasce a Londra nel 1343 ca. e conduce una carriera brillante come funzionario reale. Muore nel 1400.

  • Il Libro della Duchessa, unica opera dedicata ad un aristocratico di alto rango, 1300 versi di celebrazione elegiaca funebre. Legato al codice dell'amor cortese.
  • Inizia la frequentazione di Boccaccio e Dante, scrive tra il 1378 e il 1380 The Hous of Fame, in tre sezioni. Un dream-poem la cui struttura resta aperta.
  • Tra il 1380 e il 1382 scrive il suo più breve poema, Il Parlamento degli Uccelli, 699 versi in rhyme royal (stanza di sette versi), un favola di animali che sviluppa il tema dell'amore, del rapporto uomo-donna, e lascia il finale aperto.
  • Ispirandosi, e in alcuni punti letteralmente copiando il testo del Filostrato di Boccaccio (il primo ad aver sviluppato in un'opera romanzesca la storia di Troilo, Criseida, Pandaro, Diomede) scrive il Troilo and Criseida, in cui il tema amoroso è sviluppato come esperienza interiore. C'è attenzione alla psicologia dei personaggi e al realismo delle loro emozioni, e un approfondimento della passione amorosa che lo distaccano di molto dall'opera di Boccaccio.
  • Scrive ancora un dream-poem, La leggenda delle donne eccellenti, che resta incompiuto. Chaucer si sta avviando verso nuove problematiche prosodico-stilistiche: in questo poemetto storie di donne leggendarie sono raccolte da una cornice narrativa, che resta solo un'introduzione. Questo meccanismo sarà portato a regola d'arte nell'opera successiva.
  • Dal 1386 fino alla fine dei suoi giorni Chaucer lavora a The Canterbury Tales, I racconti di Canterbury, una raccolta organica di racconti entro una cornice narrativa strutturante: un Prologo, ventiquattro racconti raccolti in dieci frammenti eterogenei, una Ritrattazione. Un gruppo di pellegrini si riunisce in una locanda nei paraggi di Londra per recarsi al santuario di Thomas Beckett a Canterbury. Ad essi si unisce il narratore. Un oste propone di trascorrere il viaggio raccontando due racconti ciascuno all'andata e due al ritorno. L'opera dunque avrebbe dovuto contenere 120 racconti. Ma l'opera è rimasta al suo interno confusionaria, sempre in continuo rifacimento, in cui comunque la struttura connettiva della cornice è più che evidente. Basti pensare che i racconti non si susseguono in serie, ma sono inframmezzati da interventi, dialoghi e scaramucce tra i pellegrini, che vengono sempre riportati all'ordine dall'oste.

I personaggi appartengono alla società borghese, al clero non nobile, e al mondo dei lavoratori.
Ugualmente c'è varietà nei generi narrativi utilizzati: numerosi sono i fabliaux comico-farseschi, trama base: triangolo amoroso moglie-marito vecchio-amante giovane; ci sono favole con animali, storie esemplari con personaggi simbolici, rifacimenti di romances ecc.

Ciò che è importante in Chaucer è il suo rapporto con la lingua e con la tradizione: egli si mostra capace di creare una nuova tradizione a partire dal volgare inglese e l'uso che fa della tradizione non è emulatorio, bensì creativo, i grandi autori del continente stimolano l'inventiva e lo stile, danno impianti tematici e strutturali, ma tutto viene veicolato in un'operazione del tutto originale.

I post-chauceriani

Dopo l'opera di Chaucer, possiamo trovare degli imitatori che ricalcano le tracce di Chaucer ma che mancano della sua verve stilistica.

  • Thomas Hoccleve (c.1368 - c.1450), scrive The Regements of Princes, che comprende un Prologo in cui un personaggio di mendicante pare contenere particolari autobiografici con tratti patologici.
  • John Lydgate (1370?-c.1450). Scrive The Troy Book e The Story of Thebes (Storia di Tebe), ove qualsiasi traccia dello spirito e del realismo del grande poeta del secolo precedente si è ormai completamente perduta. Resta popolare per la sua grande eloquenza e la raffinatezza dello stile. Traduttore che ha il merito di aver fatto conoscere in Inghilterra un gran numero di storie e di romanzi cavallereschi.

Prime forme di teatro nel Medioevo

Le prime rappresentazioni teatrali in Inghilterra sono di ispirazione religiosa. Parte delle cerimonie religiose e della liturgia veniva rappresentata nelle chiese, attraverso i mystery plays. Nel corso del Duecento, papa Innocenzo III vieta la loro rappresentazione nei luoghi di culto. I mystery plays vengono così rappresentati nelle piazze, in volgare, e diventano spettacoli indirizzati al popolo. Dei mystery plays sono tuttora conservati solamente i cicli di York, Chester e Wakefield. Nel corso del Quattrocento nascono le morality plays, drammatizzazioni di alcune storie della Bibbia che subiscono un lungo processo di allegorizzazione e hanno intento morale ed educativo. A differenza dei mystery plays, le moralities sono destinate ad un pubblico più colto e raffinato.

Lingua Inglese Moderna (1500-1900)

Periodo umanistico-rinascimentale (1485-1558)

Con la caduta di Costantinopoli del 1453, la classe intellettuale della corte bizantina fuggì in Italia, portando con sé scritti sconosciuti della cultura greca e riportando in voga lo studio della lingua greca antica, contribuendo ad un rinnovamento culturale che sfocerà successivamente nell'Umanesimo e nel Rinascimento. L'Umanesimo inglese avviene in una fase successiva, fra il 1490 e il 1520, ed ha un carattere fortemente antipapale. La letteratura di questo periodo è impressa di un forte impegno di rinnovamento religioso, derivante dalla crescente rivoluzione morale apportata dalla Riforma.

Produzione prosastica nel periodo umanistico-rinascimentale

La prosa di questo periodo ha caratteri fondamentalmente religiosi e politici. Tra i più famosi ed importanti scrittori di questo periodo sono: William Tyndale (1484-1536), di ispirazione luterana, che traduce dal greco il Nuovo Testamento. Miles Coverdale che completa la traduzione di Tyndale nel 1535 e traduce il Vecchio Testamento. Thomas Cranmer che guida la composizione del Book of Common Prayer (1549). Sir George Harrington traduce l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Thomas North (1535?-1601?) traduce Vita dei nobili Greci e Romani di Plutarco. George Chapman (1559?-1634?) traduce l'Iliade. Sir Thomas Hoby (1530-66) traduce il Cortegiano di Castiglione. Arthur Golding traduce le Metamorfosi di Ovidio. Robert Carew traduce la Gerusalemme liberata. Roger Ascham (1515-68) è un teorico dell'istruzione. Scrive il Toxophilus (1545) e il The Schoolmaster (1570). John Knox (1514-72) è il primo e il più importante dei riformatori protestanti in Scozia. Scrive The First Blast of the Trumpet against the Monstrous Regiment of Women (1558). La pubblicazione anticattolica è così accesa che influenzerà profondamente per diversi secoli il pensiero e la letteratura scozzesi. Thomas More unisce doti di studioso, statista e uomo di Dio ma, scrivendo la sua opera maggiore in latino, dimostra quanto la prosa inglese non abbia ancora una così elevata dignità letteraria.

Produzione poetico teatrale nel periodo umanistico-rinascimentale

Con l'avvento del Rinascimento, vengono sconvolti i parametri di bellezza e di estetica prosastica e poetica inglese. La poesia rinascimentale inglese si prefigura l'opposto di quella medioevale, abbandonando tematiche allegoriche e religiose. Nei primi anni del periodo umanistico-rinascimentale, è all'Italia che l'Inghilterra guarda, producendo unicamente imitazioni di modelli italiani, riscontrabili soprattutto in Surrey e Thomas Wyatt, i quali introdussero lo schema metrico del sonetto, che in Italia era già presente fin dai tempi della Scuola siciliana; altra innovazione del periodo è l'introduzione del blank verse, il verso libero.

Nel teatro predomina l'influenza classica, soprattutto quella delle commedie di Terenzio e Plauto e delle tragedie di Seneca. La prima tragedia in inglese è Gorboduc, o Ferrex and Porrex (1562) di Thomas Norton (1535-84) e Thomas Sackville (1536-1608). Norton e Sackville furono notevoli poeti e drammaturghi.

Età elisabettiana (1558-1603)

Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, diventa regina alla morte della sua sorellastra Maria I. Grazie alla sua politica di unità, libertà ed espansione, riesce a creare in Inghilterra un miracolo economico che contribuisce a creare una corte intellettuale molto fiorente e creativa.

Con Elisabetta I e con l'apertura delle grammar schools, il Rinascimento cessa d'essere diffuso in una élite ristretta di cortigiani per divenire patrimonio condiviso anche dalla nazione. I grandi centri di diffusione culturale diventano Oxford e Cambridge.

Grande artista di questo periodo è John Lyly (1554-1606), il maggior esponente della corrente boccaccesca in Inghilterra; il suo nome è rimasto legato alla scrittura di due sue principali opere: l'Euphues, e l'Euphues and His England, il primo del 1579 e il secondo del 1580. Scopo dello scrittore era ricreare l'incantevole redazione retorica degli umanisti italiani, il loro preziosismo e la ricercatezza nel verbo.

L'età elisabettiana vide il fiorire della letteratura, specialmente nel campo del teatro. William Shakespeare spicca, in questo periodo, come poeta e drammaturgo non ancora superato. Altre figure importanti nel teatro elisabettiano sono Christopher Marlowe, Thomas Dekker, John Fletcher e Francis Beaumont.

Verso la fine del XVI secolo, la poesia inglese era caratterizzata da un linguaggio elaborato e da un elevato numero di riferimenti ai miti classici. I poeti più famosi di quest'epoca furono Edmund Spenser e Sir Philip Sidney.

Letteratura giacobita

Dopo la morte di Shakespeare, all'inizio del XVII secolo, il poeta e drammaturgo Ben Jonson fu la figura di gran lunga più importante sulla scena letteraria "giacobita". Il termine giacobita deriva dal latino ecclesiastico Jacobus, e sta ad indicare il regno di Giacomo I, succeduto ad Elisabetta I; ma con questo nome furono designati anche i sostenitori di Giacomo II Stuart, in un periodo di lotte dinastiche e religiose, che videro contrapporsi i cattolici, sostenitori della monarchia assoluta rappresentata dagli Stuart, ai puritani, rappresentati da Oliver Cromwell. L'estetica di Jonson pare rifiutare il manierismo retorico e ornato degli scrittori elisabettiani, in particolare Spenser. I suoi personaggi incarnano la "teoria degli umori". Secondo questa teoria, medica e letteraria ad un tempo, nel corpo umano esisterebbero quattro "umori" (sangue, flegma, bile nera e bile gialla, corrispondenti ai quattro elementi dell'universo: aria, acqua, fuoco e terra) e le differenze comportamentali deriverebbero in gran parte dalla prevalenza (o squilibrio) di uno di questi rispetto agli altri. Questa concezione portò Jonson ad esemplificare le differenze caratteriali, al punto di creare tipi o cliché. Jonson è un maestro di stile e un brillante scrittore satirico, come dimostra il suo Volpone, commedia nella quale viene descritto con sagace realismo un gruppo di truffatori a loro volta truffati.

Nella loro produzione più tarda (ricordiamo che anche Shakesperare scrisse alcune delle sue opere teatrali migliori sotto il regno di Giacomo I) Beaumont e Fletcher seguirono le orme di Jonson, scrivendo commedie brillanti e di successo, fra le quali bisogna menzionare The Knight of the Burning Pestle, una presa in giro della classe media emergente e in particolare di quei "nuovi ricchi" che pretendono di dettare il gusto letterario senza affatto conoscere la letteratura. Il protagonista è una specie di cavaliere errante (sul suo scudo è raffigurato un pestello che brucia, da cui il titolo della commedia) che cerca di conquistare il cuore di una principessa, con esiti maldestri, cosa che lo fa somigliare per certi versi al Don Chisciotte di Cervantes. Uno dei principali meriti di Beaumont e Fletcher, e naturalmente di Jonson, è stato quello di rendersi conto di quanto il feudalesimo e la cavalleria si fossero ormai tramutati in snobismo e finzione, mentre sorgevano dappertutto nuove classi sociali.

Un genere teatrale molto popolare durante il periodo giacobita fu il cosiddetto "dramma di vendetta", reso popolare già durante il regno di Elisabetta I da John Webster e Thomas Kyd. George Chapman ne fu uno dei principali esponenti, anche se il suo principale merito, che lo rese famoso, esercitando una profonda influenza su tutta la letteratura inglese dei secoli successivi, fu la traduzione di Omero, che ispirò tra l'altro importanti autori come John Keats.

Durante il regno di Giacomo I fu avviato uno dei progetti di traduzione più ambiziosi di tutta la letteratura inglese: The King James Bible, la Bibbia di Re Giacomo, il cui completamento vide la luce nel 1611. Il progetto rappresenta il culmine di una lunga tradizione di traduzione della Bibbia, iniziata circa un secolo prima, con l'opera di William Tyndale. La Bibbia di Re Giacomo (o Authorised Version) è diventata di conseguenza "Bibbia ufficiale" della Chiesa d'Inghilterra. Questo progetto è stato diretto dal re in persona, che ha voluto supervisionare il lavoro di quarantasette studiosi. Anche se nel frattempo sono state fatte molte altre traduzioni della Bibbia, alcune delle quali persino più accurate, molti preferiscono la Bibbia di Re Giacomo, che per le sue caratteristiche estetiche, riproduce fedelmente il verso originale ebraico.

Oltre a Shakespeare, la cui figura sovrasta gli inizi del secolo, i maggiori poeti del XVII secolo sono Donne e i poeti metafisici. Influenzati dal Barocco continentale, profuso di misticismo ed erotismo ad un tempo, i poeti metafisici utilizzarono moduli e figure non convenzionali, spesso deliberatamente "impoetiche", come una bussola o una zanzara, per raggiungere effetti a sorpresa. Ad esempio, in "A Valediction: Forbidding Mourning", un componimento di John Donne, tratto dalla raccolta Songs and Sonnets, i punti cardinali di una bussola rappresentano due amanti: più grande è la distanza, più l'amore si fa intenso. Paradosso e ossimoro sono delle "costanti" in questo tipo di poesia, le cui paure e ansie riflettono un mondo di certezze spirituali in crisi, profondamente scosso dalle nuove scoperte geografiche e scientifiche, consapevole di non essere più il centro dell'universo. Oltre alla poesia metafisica di Donne, il XVII secolo è celebre anche per la poesia barocca. Lo stile barocco è sublime, travolgente, epico e religioso. Molti di questi poeti ebbero una sensibilità apertamente cattolica (es. Richard Crashaw) e scrissero poesie per la Controriforma cattolica, al fine affermare la supremazia della fede e di un misticismo che almeno idealmente, avrebbe dovuto convincere molti protestanti a ritornare verso il cattolicesimo.

Letteratura carolina

I Cavalier poet (poeti cavalieri) sono un gruppo di poeti contrapposto a quello dei metafisici. In comune questi poeti hanno l'associazione con la corte di Giacomo I e Carlo I e la celebrazione dei valori e degli ideali della cultura aristocratica del seicento. La loro poesia persegue una perfezione formale e stilistica ispirata agli ideali latini di Orazio e Virgilio. Sia i temi che le ambientazioni sono pastorali o bucolici, quali la trasfigurazione della campagna in cui si auspica a un ritorno ai valori tanto da parte dell'aristocrazia che della gente e della religione. I maggiori rappresentanti di questo gruppo di poeti furono: Robert Herrick, Thomas Carew, Johon Suckling, Richard Lovelance.

Letteratura del Commonwealth e del Protettorato

John Milton, l'autore del poema epico religioso Paradise Lost, e Andrew Marvell furono attivi nei turbolenti anni della metà del XVII secolo.

Importanti sulla scena furono anche gli scrittori di diari John Evelyn e Samuel Pepys.

Letteratura della Restaurazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura della Restaurazione inglese.

Con il ritorno di Carlo II Stuart sul trono d'Inghilterra nel 1660, l'atmosfera puritana che ha vigilato sulla cultura inglese del decennio precedente si allenta e il nuovo clima favorisce la riapertura dei teatri. Ciò favorì lo sviluppo della commedia con le sue concezioni satiriche della nuova nobiltà e della ricca borghesia, anche se questo troverà il suo massimo splendore con il primo settecento e le opere di Swift e Defoe. A livello teatrale, le figure più importanti furono Sir George Etherege, il quale rappresentò nel Man of mode il classico libertino dell'età della restaurazione. La figura che però imperò su tutte fu quella di John Dryden, tecnico e formatore di una vera e propria lingua inglese letteraria in opposizione a quella francese, allora imperante. Da ricordare Aphra Behn, che fu la prima scrittrice professionista. Il pellegrinaggio del cristiano di John Bunyan è una delle opere più lette di questo periodo, assieme a The Way of the World di William Congreve.

Letteratura Augustea

L'inizio del XVIII secolo è conosciuto come l'epoca augustea della letteratura inglese. La poesia del tempo era altamente formale, come esemplificato dalle opere di Alexander Pope, il quale condensava nei suoi versi attacchi contro la nobiltà del periodo a dotte citazioni.

Il romanzo inglese non conobbe popolarità fino al XVIII secolo. Alcuni lettori ritengono (erroneamente) che Robinson Crusoe di Daniel Defoe (1719) sia il primo romanzo in inglese, anche se Defoe è considerato «il primo vero romanziere inglese»[1]. I più grandi scrittori del secolo furono Henry Fielding e Laurence Sterne.

Il più famoso pittore inglese del tempo è William Hogarth che in un autoritratto si raffigura tra le opere di Shakespeare, Milton e Swift, considerandosi figlio della grande tradizione letteraria inglese. Secondo Hogarth non bastano la grandiosità dell'opera, il modello classico o la riproduzione della natura newtoniana per illustrare la bellezza. Bisogna rappresentare il concetto di complessità dell'arte tramite linee continue che portano l'occhio ad un piacevole inseguimento, dando il senso stesso di bellezza.

Grazie a quest'idea di complessità e di peculiarità, l'osservazione della natura è meno costretta entro le regole. Le famose sequenze narrative del pittore e teorico vengono largamente diffuse sotto forma di incisioni, capaci di accattivare le menti delle persone di ogni rango e condizione. Le immagini mostrano una Londra piena di tentazioni, violenze, malattie in cui i personaggi si perdono; riescono al contempo a mettere in luce il lato ridicolo della politica e la vivacità caotica della società umana.

Il romanzo

Il romanzo è il più cospicuo fenomeno culturale del XVIII secolo ed è espressione della classe borghese in ascesa.

Alle origini del romanzo occidentale ci sono un naufrago (il Robinson Crusoe di Daniel Defoe), un trovatello (il Tom Jones di Henry Fielding), e una domestica (Pamela, o la virtù premiata di Samuel Richardson): per i due eroi maschi l'ingresso nel mondo borghese avviene attraverso l'esaltazione della propria individualità; il personaggio femminile deve invece rinunciare a sé stessa.

La domanda di libri aumenta e sono soprattutto le signore della media ed alta borghesia ad avere più tempo libero, ed inoltre godono di maggiori possibilità economiche e sono meglio istruite. Accanto ad esse le cameriere personali e i valletti, minimamente alfabetizzati, acquistano interesse nei libri diventando i maggiori frequentatori delle biblioteche circolanti.

Grande successo hanno i libri di viaggio che stimolano non solo la fantasia ma anche l'orgoglio per una nazione di esploratori. Le narrazioni trattano di personaggi in cui i lettori si possono riconoscere.

Vengono distinti due generi:

  • Romance, basato su narrazioni fantasiose
  • Novel, romanzo nel quale fantastica è solo la storia che si narra; carattere ambiente e azioni sono realistici, verosimili.

Il romanzo diventa mimesi dell'esistente in cui la classe sociale borghese si riconosce: così facendo però prende a modello il fittizio. Il romanzo borghese è arrivato fino ai nostri giorni attraverso molteplici trasformazioni, adattandosi ai cambiamenti sociali e storici.

Age of Sensibility

Intorno alla metà del secolo si diffonde infatti un atteggiamento più intimista, con una forte componente di suggestione. Vi sono segnali di diffusa malinconia, di instabilità psicologica e inquietudine sociale. Si parla di una Age of Sensibility. Se la sofisticata poetic diction tradiva concezioni ancora aristocratiche, la sensibility è più legata alla nuova classe emergente: la borghesia. Uno dei capolavori di questa sensibilità malinconica è L'elegia scritta in un cimitero di campagna (Elegy written in a country churchyard) di Thomas Gray, tanto esemplare da essere presa a modello dalle generazioni future (es. Foscolo, Dei sepolcri).

Nel 1757 Edmund Burke pubblica "Enquiry (indagine filosofica) upon the origin of our ideas of the sublime and beautiful" in cui sostiene il primato del sublime sul bello definendolo come tutto ciò che è connesso col dolore, pericolo o terrore e che genera le immagini più forti che la nostra mente possa creare.

Presto appaiono raccolte di poesie medievali o medievaleggianti in cui dominano paesaggi oscuri, meditazioni malinconiche sulla morte. Molte composizioni risultano di dubbia origine se non addirittura contraffatte. Il loro merito letterario è però quello di aver opposto al linguaggio descrittivo dei neoclassici una poesia suggestiva, di emozioni, senza alcuna volontà didattica; al componimento poetico visto come prodotto compiuto sostituiscono il gusto del frammento, al razionale l'irrazionale.

Romanzi importanti di questo filone sono Il vicario di Wakefield (1766) di Oliver Goldsmith, Tristram Shandy di Laurence Sterne, e The man of feeling (1771) di Henry Mackenzie.

Il Romanticismo

Il Romanticismo è stato un movimento artistico, letterario e culturale nato in Europa verso la fine del diciottesimo secolo. Sono state proposte varie date come confini temporali del periodo romantico della letteratura inglese, ma le più accettate pongono l'inizio del periodo alla pubblicazione delle Ballate liriche di William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge nel 1798 e la sua conclusione con l'incoronazione della regina Vittoria nel 1837, anche se Wordsworth è vissuto fino al 1850 mentre autori considerati romantici o preromantici come Robert Burns e William Blake hanno pubblicato alcune delle loro opere prima del 1798. Gli scrittori di questo periodo comunque "non si consideravano dei 'Romantici'" e il termine è stato usato per riferirsi a loro la prima volta dalla critica del periodo vittoriano.[2] Il Romanticismo si diffuse successivamente in altre zone del mondo anglofone fuori dal Regno Unito.

Il periodo romantico coincide con un epoca molto movimentata della storia inglese, con grandi cambiamenti sociali come il la rapida crescita delle sovraffollate città industriali e il conseguente spopolamento delle campagne, che avvenne all'incirca tra il 1750 e il 1850. Tale cambiamento fu il risultato di due fenomeni: la Rivoluzione Agricola, che previde l'enclosures delle terre, spingendo i lavoratori ad abbandonarle e soprattutto la Rivoluzione industriale che permise loro di essere impiegati in città "nelle fabbriche, che adoperavano la forza delle macchine a vapore".[3] In parte, il Romanticismo può essere visto come una reazione alla Rivoluzione industriale[4], all'Illuminismo, alle norme sociali e politiche del secolo precedente, oltre che alla scienza e alla razionalizzazione della natura.[5] La Rivoluzione Francese influenzò profondamente il pensiero politico di alcuni autori del romanticismo.[6]

Il paesaggio è un tema ricorrente della poesia del periodo, tanto che i Romantici, specialmente Wordsworth, sono spesso descritti come "poeti della natura". Comunque le lunghe "poesie naturali" dei romantici suscitano un grande interesse in quanto generalmente sono meditazioni su "un problema emozionale o una crisi personale".[7]

William Blake è considerato il precursore sia della letteratura che delle arti visive del Romanticismo inglese

I preromantici

Robert Burns (1759-1796) è stato un antesignano del movimento romantico e dopo la sua morte è diventato un'icona culturale della Scozia. Oltre che essere autore di poesie, Burns ha anche raccolto canti popolari scozzesi, spesso modificandoli o riadattandoli. La sua opera principale è la raccolta di poesie in dialetto scozzese Poems, chiefly in the Scottish Dialect, pubblicata nel 1786. Tra le poesie e le canzoni di Burns divenute celebri in tutto il mondo vi sono: Auld Lang Syne, A Red Red Rose, A Man's A Man for A' That, To a Louse, To a Mouse, Battle of Sherramuir, Tam o' Shanter e Ae Fond Kiss.

Un'altra figura fondamentale per il successivo sviluppo del romanticismo è lo scrittore, pittore e illustratore William Blake (1757-1827). Molto lontano dai canoni della letteratura del suo tempo, Blake rimase pressoché ignorato in vita, ma, rivalutato successivamente, è ora considerato una delle maggiori figure di questa fase della poesia inglese. Considerato un folle dai suoi contemporanei per le sue idee eccentriche, è stato elogiato dalla critica successiva per la sua espressività e creatività e per il substrato mistico-filosofico delle sue opere. La sua raccolta principale è il Songs of Innocence and of Experience divisa in due parti l'una pubblicata nel 1789 e l'altra nel 1794. Altre opere sono le "profonde e complesse 'profezie'" rappresentate dalle opere Visions of the Daughters of Albion (1793), The First Book of Urizen (1794), Milton (1804-11), Jerusalem: the Emanation of the Giant Albion (1804-20).[8]

I poeti del lago

Dopo Blake, la prima generazione di autori romantici è costituita dai cosiddetti poeti del lago accomunati dal fatto di provenire tutti dal Lake District e da un'amicizia personale tra loro. Essi sono William Wordsworth (1770-1850), Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), Robert Southey (1774-1843) e il giornalista Thomas de Quincey (1785-1859).

William Wordsworth

Questi poeti concentrano la propria analisi sulle emozioni e l'introspezione e il loro avvento è segnato da un vero e proprio manifesto poetico, la prefazione delle Ballate liriche del 1789. In essa, Wordsworth discute degli elementi della nuova poesia romantica, basata sul "vero linguaggio degli uomini" e che evita lo stile poetico del 18° secolo. Wordsworth definisce la poesia come "lo spontaneo straripamento di potenti sensazioni" che "prende origine dall'emozione ricondotta nella tranquillità". Le poesie all'interno delle Ballate liriche sono principalmente di Wordsworth anche se Coleridge contribuì con quella che viene considerata una delle più grandi poesie della letteratura inglese la La ballata del vecchio marinaio, riguardante la lotta per la sopravvivenza di un marinaio di fronte a una serie di eventi soprannaturali accaduti nel corso di un viaggio nei mari del sud a seguito dell'evento simbolico dell'uccisione di un albatro.[9] Al di fuori delle Ballate liriche, Coleridge è noto per le poesie Kubla Khan, Frost in Midnight, Dejection: an Ode, Christabel e per il suo lavoro in prosa Biographia Literaria. Il suo lavoro di critica letteraria, specialmente su Shakespeare, ebbe larga influenza e aiutò a introdurre la filosofia idealista tedesca in Inghilterra.[10] Coleridge e Wordsworth, insieme a Thomas Carlyle influenzeranno, tramite Ralph Waldo Emerson, il trascendentalismo americano.[11] Tra le poesie più celebri di Wordsworth si trovano invece Michael, Tintern Abbey, Resolution and Indipendence, Ode: Imitations of Immortality from Recollection of Early Childhood e la lunga opera epico-autobiografica del The Prelude, considerato il suo capolavoro, iniziato nel 1799 ma pubblicato postumo nel 1850. La poesia di Wordsworth è importante in quanto egli ha "invertito la tradizionale gerarchia di generi, soggetti e stili poetici elevando la vita rustica e semplice e il quotidiano [...] al principale soggetto e tramite della poesia in generale" e perché il poeta riesce, nelle parole di Coleridge a risvegliare nel lettore "la freschezza della sensazione" nella sua descrizione di oggetti familiari e comuni.[12] Altri membri della cerchia di Wordsworth e Coleridge furono Robert Southey, poeta laureato per trent'anni dal 1813 al 1843; il saggista Thomas de Quincey, principalmente noto per l'opera Le confessioni di un mangiatore d'oppio (1821), un racconto autobiografico sull'uso e gli effetti del laudano[13]; William Hazlitt (1778-1830), amico sia di Coleridge e Wordsworth, altro importante saggista, meglio conosciuto come critico letterario per opere quali Characters of Shakespeare's Plays (1817-8).[14]

La seconda generazione di poeti romantici

Lord Byron

Lord Byron

George Gordon Byron (1788-1824) meglio noto come Lord Byron fa parte di un gruppo di poeti romantici che comprende anche Shelley e Keats, anche se è ancora influenzato dagli scrittori satirici del 18° secolo ed è forse il meno romantico trai tre, preferendo "lo spirito brillante di Pope a quello che chiamava il 'sistema poetico sbagliato' dei suoi contemporanei romantici".[15] Byron raggiunse un'immensa fama e influenza in tutta Europa con le sue opere che mostravano la violenza e la drammaticità in ambientazioni storiche o esotiche. Goethe lo considerava "senza dubbio il più grande genio del nostro secolo".[16] Dopo un viaggio in Europa, Byron scrisse il Childe Harold's Pilgrimage (1812), un poema epico parodiato in due canti riguardante le avventure di un giovane in Europa, con una tagliente satira contro la società londinese. Il poema contiene elementi autobiografici ispirati proprio dalle esperienze di quel viaggio in Europa compiuto dal 1809 al 1811..[17] Nonostante il successo del Childe Harold e di altre opere,nel 1816, il cosiddetto "anno senza estate", Byron fu costretto a lasciare l'Inghilterra e ad andare a vivere in Europa, a causa, tra le altre cose, della presunta relazione incestuosa con la sorellastra Augusta Leigh.[18] Sul continente, nello stesso anno, si recherà insieme a Percy Bysshe Shelley, a sua moglie Mary e al suo segretario John Polidori sulle rive del lago Lemano.[18] Il racconto di Polidori Il vampiro (1819), che sancì l'ingresso di questa figura nella letteratura, venne ispirata dalla vita di Byron e dal suo poema Il Giaurro (1813)..[19] Tra il 1819 e il 1824, Byron pubblicò i canti del suo poema epico-satirico incompiuto Don Giovanni che, sebbene inizialmente venne pesantemente criticato, "fu così ammirato da Goethe che ne tradusse delle parti".[20]

Percy Bysshe Shelley

Percy Bysshe Shelley (1792-1822) è stato un altro dei maggiori esponenti del romanticismo inglese in poesia, noto per le opere Ozymandias, Ode al vento occidentale, To The Skylark, Music, When Soft Voices Die, La nuvola, La maschera dell'anarchia e Adonaïs, un'elegia sulla morte di Keats. Ateo, il suo La necessità dell'ateismo (1811) lo porterà all'espulsione dall'università di Oxford[21] e lo bollerà come pensatore radicale, portandolo all'allontanamento dai circoli intellettuali e politici del suo tempo. Ebbe tuttavia un piccolo gruppo di ammiratori, che includeva i pensatori più progressisti del suo tempo, tra cui il suo futuro suocero, il filosofo William Godwin. Opere come La regina Mab (1813) rivelano come Shelley fosse "un diretto erede degli intellettuali rivoluzionari della Francia e dell'Inghilterra degli anni 1790"[22] . Shelley diventerà un modello per le successive tre o quattro generazioni di poeti, includendo importanti autori vittoriani e decadenti come Robert Browning, Dante Gabriel Rossetti e, più tardi, William Butler Yeats.[23] Il poema La maschera dell'anarchia (1819) ebbe larga influenza per il suo concetto di nonviolenza e attivismo politico. L'opera rappresenta probabilmente la prima esposizione del principio di disobbedienza civile.[24] La resistenza passiva attuata da Mahatma Gandhi è stata ispirata dalla poesia di Shelley e Gandhi spesso citò La maschera dell'anarchia nei suoi discorsi.[25]

John Keats

John Keats

Sebbene John Keats (1795-1821) condividesse le idee politiche radicali di Byron e Shelley "la sua miglior poesia non è politica"[26] ma eccelle invece per le sua musicalità e la prosa attrattiva, insieme a un'attenzione per la bellezza materiale e la caducità della vita.[27] Tra le sue opere più celebri vi sono: The Eve of St. Agnes, Ode to Psyche, La Belle Dame sans Merci, Ode a un'usignolo, Ode su un'urna greca, Ode to Melancholy, To Autumn e l'incompleto Hyperion, un poema filosofico in blank verse, "concepito sul modello del Paradiso perduto di Milton"[28]. L'epistolario di Keats "è trai più raffinati in inglese" e importante "per l'esposizione di teorie estetiche" tra cui la "capacità negativa"[29]. Keats è stato da sempre considerato uno dei maggiori autori romantici "e la sua importanza come poeta è cresciuta costantemente attraverso tutti i cambiamenti del gusto letterario." [30]

John Clare

Un altro importante poeta di questo periodo è stat John Clare (1793-1864), figlio di un bracciante, che divenne noto per la sua rappresentazione celebrativa della campagna inglese e per le lamentele per i cambiamenti che stavano avvenendo nell'Inghilterra rurale.[31] La sua poesia subì una grande rivalutazione nel tardo 20° secolo e ora è spesso considerato trai più importanti poeti dell'Ottocento.[32] Il suo biografo Jonathan Bate affermò che Clare era "il più grande poeta della classe operaia che l'Inghilterra abbia mai avuto. Nessuno ha mai scritto con più efficacia della natura, dell'infanzia in campagna e di un'io alienato e instabile."[33]

George Crabble

Il romanzo nel periodo romantico

Walter Scott

Walter Scott

Uno dei più importanti romanzieri di questo periodo è Sir Walter Scott, i cui romanzi storici hanno ispirato una generazione di pittori, compositori e scrittori di tutta Europa tra cui Franz Schubert, Felix Mendelssohn e William Turner. I suoi romanzi hanno inoltre ispirato opere quali Lucia di Lammermoor (1835) di Gaetano Donizetti (tratto dalla sua La sposa di Lammermoor) o la La jolie fille de Perth (1867) di Georges Bizet, ispirato alla sua The Fair Maid of Perth. La carriera letteraria di Scott inizia nel 1814 con Waverley, spesso considerato il primo romanzo storico, seguito dal celeberrimo Ivanhoe del 1820. Altre opere come L'antiquario (1816), Old Mortality (1816), The Heart of Midlothian (1818) sono considerate trai capolavori di Scott. Egli fu celebre anche come poeta, debuttando con la poesia The Lay of the Last Minstrel (1805), seguita dal poema epico Marmion (1808), ambientati in Scozia in un lontano passato.[34]

Mary Shelley

Mary Shelley (1797-1851), moglie di Percy Bysshe, è ricordata per essere l'autrice di Frankenstein (1818). Stando alla scrittrice, la trama dell'opera le è giunta in sogno durante un ritiro sul lago di Ginevra in compagnia del marito, di Lord Byron e di John Polidori, a seguito di una conversazione sul galvanismo e sulla fattibilità di far rivivere un cadavere o portare alla vita parti di un corpo e sugli esperimenti del filosofo naturale e poeta Erasmus Darwin, che si diceva avesse dato vita a un morto.[35] Seduti intorno a un fuoco a legna presso la villa di Byron, il gruppo prendeva inoltre ispirazione leggendo storie di fantasmi tedesche, e ciò spinse Byron a che ciascuno narrasse un racconto horror; dal racconto della Shelley, sarebbe poi nato il suo romanzo.

Jane Austen

Le opere di Jane Austen (1775-1817) criticano il romanzo storico sentimentale della seconda metà del Settecento e sono antesignani del realismo del romanzo vittoriano. I suoi lavori, sebbene fondamentalmente comici, mettono in luce la sottomissione delle donne accettavano all'interno del matrimonio pur di assicurarsi status sociale e stabilità economica. Austen focalizza la propria attenzione sulle difficoltà che le donne affrontavano: generalmente non facevano parte dell'eredità e non potevano lavorare così la loro unica speranza di vita dipendeva dall'uomo che sposavano. Queste critiche vengono portate avanti con ironia e humour e le vicende si concludono con tutti i personaggi, buoni o cattivi, che ricevono ciò che si meritano. In vita, le sue opere non le portarono grande fama e solo poche recensioni positive, ma la pubblicazione nel 1869 del libro biografico A memoir of Jane Austen da parte di sua nipote fece conoscere la sua opera a un pubblico più vasto e negli anni '40 cominciò a venir considerata una delle maggiori scrittrici dell'Ottocento. Nella seconda metà del Novecento vide un grande aumento della sua popolarità e la nascita della sottocultura Janeite composta da fan dell'autrice. Tra i lavori della Austen vi sono: Ragione e sentimento (1811), Orgoglio e pregiudizio (1813), Mansfield Park (1814)

Letteratura Vittoriana

Il romanzo vittoriano

Durante l'Età vittoriana (1837-1901), il romanzo diviene il genere portante della letteratura inglese.[36] Le donne giocarono un ruolo importante in quest'ascesa sia come autrici che come lettrici.[37] La serializzazione mensile incoraggiò l'aumento di popolarità di questo genere, insieme a un aumento del tasso di alfabetizzazione, a miglioramenti tecnologici nella stampa e a un miglior distribuzione della ricchezza che permise a più persone d'interessarsi alla letteratura.[38] Molti romanzi venivano pubblicati sui giornali a capitoli, ad esempio Il Circolo Pickwick di Dickens, che venne pubblicato in venti parti tra l'aprile del 1836 e il novembre dell'anno successivo.[39] Altre opere di Dickens e di Thackeray vennero pubblicate così.[40] Tuttavia la pratica di pubblicare edizioni in tre volumi continuò sino alla fine del secolo.[41] Altro fattore che permise l'ascesa del genere fu la nascita di biblioteche che permettevano di prendere libri in prestito in cambio di un'iscrizione annuale.

Gli anni tra il 1830 e il 1840 vedono la nascita del romanzo a sfondo sociale che "nacque dagli sconvolgimenti sociali e politici che seguirono il Reform Act 1832".[42] Questo sottogenere nasce come reazione alla rapida industrializzazione e ai conseguenti problemi sociali, politici ed economici e vuole criticare gli abusi del governo e delle industrie e mettere in luce le sofferenze dei poveri, che non traevano alcun miglioramento dai progressi economici del paese.[43] Storie relative alla povera classe lavoratrice avevano come pubblico la più facoltosa classe media e miravano a promuovere un cambiamento. Esempi di questo genere sono Oliver Twist di Dickens (1837-38), Sybil, ovvero le due nazioni (1845) di Benjamin Disraeli (1804-81) e Alton Locke (1849) di Charles Kingsley (1819-75).

Dickens e Thackeray

Charles Dickens

Charles Dickens (1812-70) emerge sulla scena letteraria nei tardi anni 30 dell'Ottocento e diviene presto uno dei più famosi romanzieri della letteratura inglese. Dickens usava una feroce satira su alcuni aspetti della società: le cosiddette workhouse in Oliver Twist; gli errori del sistema giudiziario in Casa Desolata, l'effetto disumanizzante del denaro in Dombey e Figlio; i difetti della filosofia utilitaristica applicati alla società in Tempi difficili. Alcuni critici credono che il sentimentalismo di Dickens smorzi la sua vis satirica.[44] Più di recente, particolarmente apprezzate sono state le ultime opere di Dickens, oltre ai già citati Dombey e Figlio e Casa desolata: Canto di Natale (1843), La piccola Dorrit (1855-57), Grandi speranze (1860-61) e Il nostro comune amico (1864-65).[45] Durante il periodo vittoriano, William Makepeace Thackeray (1811-1863) veniva considerato secondo solo a Dickens e suo solo degno concorrente, ma oggi è molto meno letto e conosciuto quasi esclusivamente per La fiera delle vanità (1847), un'acuta satira contro molti strati della popolazione, con una sensibilità leggera e spiritosa.

Le sorelle Brontë

Le tre sorelle Brontë in un ritratto di loro fratello Branwell Brontë del 1834. Da sinistra a destra: Anne, Emily e Charlotte

La metà del secolo vede l'ascesa di tre sorelle scrittrici: Emily, Charlotte e Anne Brontë. I loro romanzi suscitarono scalpore quando vennero pubblicati ma ben presto vennero accettati come classici. Le tre sorelle cominciarono la loro carriera letteraria da giovanissime e pubblicarono insieme un libro di poesie nel 1846. L'anno seguente ciascuna delle tre pubblicò un proprio romanzo. Quello di Charlotte (1816-55) fu Jane Eyre, scritto con uno stile innovativo che combinava il naturalismo con il melodramma gotico e il cui narratore interno era una donna che raccontava di sé in prima persona, primo caso nella letteratura inglese. L'opera di Emily (1818-48) fu Cime tempestose che, secondo Juliet Gardiner per "la sua vivida passione sensuale, la potenza del linguaggio e la fervida immaginazione, smarrì e sconvolse i critici" e spinse molto del pubblico dell'epoca e dei primi critici a pensare che fosse stato scritto da un uomo. Anche se divise la critica al momento della sua uscita e fu spesso accusato di mostrare una passione immorale, il libro venne in seguito riconosciuto come uno dei classici della letteratura inglese. Il romanzo di Anne (1820-49) fu Agnes Grey, incentrato sulla vita solitaria di una governante. A differenza di Emily, che morì l'anno successivo, le altre due sorelle continuarono a scrivere dopo il '47. Il secondo romanzo di Anne, Il segreto della signora in nero (1848) fu forse il più scioccante di quelli pubblicati dalle sorelle, in quanto, la descrizione che Anne fa, nel tentativo di raccontare la realtà senza edulcorarla, dell'alcolismo e della perversione risultò molto forte per la sensibilità del suo tempo. Charlotte continuò invece la propria carriera con tre romanzi: Shirley (1849), Villette (1853) e Il professore (1857).

Elizabeth Gaskell

Elizabeth Gaskell (1810-65) è stata una scrittrice di successo. Celebre per il suo primo romanzo Mary Barton, pubblicato anonimamente nel 1848. Altra opera importante è Nord e Sud del 1855, in cui viene comparato lo stile di vita del nord industrializzato dell'Inghilterra con quello del più ricco sud. Anche se i suoi romanzi seguono lo stile tipico dell'età vittoriana, la Gaskell spesso critica nelle sue opere le consuetudini del suo tempo e nei suoi primi lavori si concentra sul lavoro in fabbrica nelle Midlands. Inoltre mette in risalto il ruolo delle donne, con trame complesse e personaggi femminili dinamici.

Anthony Trollope

Anthony Trollope (1815-82) fu uno dei più prolifici, celebri e considerati romanzieri inglesi dell'età vittoriana. I suoi romanzi più amati come L'amministratore (1855) e Barchester Towers (1857) sono ambientati nella fittizia contea del Barsetshire. Le opere di Trollope mostrano la vita della classe dei possidenti e dei professionisti della prima Inghilterra vittoriana. Secondo Henry James, la miglior qualità di Trollope è stata "la grande attenzione al reale" e "ciò che lo rende così interessante, è il suo desiderio di soddisfarci sotto questo aspetto".

George Eliot

George Eliot (pseudonimo di Mary Ann Evans 1819-80) è stata una delle maggiori scrittrici del periodo vittoriano.

La narrativa di genere

H. G. Wells, considerato uno dei padri della fantascienza

H. G. Wells (1866-1946), considerato insieme al francese Jules Verne uno dei padri del genere fantascientifico, pubblica molte delle sue opere più note sul finire dell'età vittoriana, tra cui La macchina del tempo (1895) e La guerra dei mondi (1897), in cui descrive la più famosa invasione della Terra da parte di alieni.

Il maggiore autore di storie di fantasmi del XIX secolo è stato Sheridan Le Fanu, noto per il romanzo Lo zio Silas (1865) e per il racconto gotico Carmilla (1872), in cui descrive la persecuzione di una vampira nei confronti di una ragazza. Un'importante romanzo per lo sviluppo del genere orrorifico è il celebre romanzo epistolare Dracula (1897) di Bram Stoker, una storia gotica su un gruppo di persone che cerca di fronteggiare un terribile vampiro rumeno.

Le prime storie d'indagine e gialle (mystery) della letteratura inglese sono considerati i romanzi La donna in bianco (1859) La Pietra di Luna (1868) di Wilkie Collins. Il genere tuttavia trova il suo massimo esponente in questo periodo nella figura di Arthur Conan Doyle, con il suo ciclo di 4 romanzi e 56 racconti sul brillante detective Sherlock Holmes, ambientati tra il 1880 e il 1914. Caratteristica della serie il fatto che la maggior parte delle opere in essa hanno come narratore interno l'amico e assistente di Holmes, il Dottor Watson.

Sebbene preceduto da Il re del fiume d'oro (1841) di John Ruskin, l'iniziatore tradizionale del moderno fantasy è considerato George MacDonald autore de Le fate dell'ombra (1858) e La principessa e i goblin (1872). Altro autore fantasy molto prolifico sul finire del secolo è stato William Morris.

Si diffonde in questo periodo, influenzato dalle scoperte archeologiche di avventurieri nelle colonie, il genere del cosiddetto "mondo perduto", come sottogenere del romanzo d'avventura. Uno dei suoi maggiori esponenti è Henry Rider Haggard col suo Le miniere di re Salomone del 1885. Altro genere di romanzo d'avventura è Il prigioniero di Zenda (1894) di Anthony Hope, ambientato nella fittizia nazione della Ruritania e ispirato alle manovre politiche e agli intrighi del tempo.

Nel periodo vittoriano la letteratura per ragazzi si evolse come genere a sé stante. Alcune opere divennero note a livello internazionale come Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (1865) e il suo seguito Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll. Anche i romanzi di Robert Louis Stevenson (1850-94) sono generalmente considerati per ragazzi. La sua opera principale è Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886), in cui descrive lo sdoppiamento di personalità di un'intelligente e onesto fisico che si trasforma in un mostro psicopatico dopo aver ingerito una pozione per separare la parte buona di sé da quella cattiva. Altre sue opere sono Il ragazzo rapito (1886), ambientato durante la rivolta giacobita del 1745, e L'isola del tesoro (1883), una classica avventura piratesca. Tra la fine dell'età vittoriana e l'inizio dell'età edoardiana Beatrix Potter, scrittrice e illustratrice, si è resa famosa per i suoi libri per bambini che avevano degli animali come protagonisti. La sua opera più famose è La storia di Peter Coniglio (The tale of Peter Rabbit), pubblicata nel 1902, che fa parte di un gruppo di opere comprendente ventitré libri.

La poesia vittoriana

I maggiori poeti di quest'epoca sono stati Alfred Tennyson (1809-92), Robert Browning (1812-89), Elizabeth Barrett Browning (1806-61) e Matthew Arnold (1822-88). La poesia di questo periodo è fortemente ispirata dai romantici, ma cerca anche di prendere nuove direzioni. In particolare, si cerca di sviluppare in poesia il monologo drammatico, che sarà perfezionato da Browning. La critica letteraria del Novecento si concentrò sull'ispirazione che questi poeti diedero al successivo modernismo.

Tennyson è stato un poeta laureato del Regno Unito per buona parte dell'età vittoriana. E' stato descritto da Eliot come "il più grande maestro di metrica e di malinconia" e di lui ha anche detto che possiede "il più fine orecchio di qualsiasi poeta inglese da Milton". Tennyson è stato un pioniere nell'uso del monologo drammatico in poesia come dimostrano le sue opere The Lotus-Eaters (1833), Ulysses (1833) e Tithonus (1860). Browning proseguirà su questa strada, ottenendo i maggiori risultati dall'uso di questa tecnica come dimostra in My Last Duchess o Andrea del Sarto.

Il rinascimento americano

Il romanticismo in America

Edgar Allan Poe

Il movimento romantico raggiunse l'America agli inizi del 19° secolo. Il romanticismo americano fu molto variegato e fu incentrato sull'individualismo. Come gli europei, i romantici americani dimostravano un grande entusiasmo, e ponevano forte enfasi sul soggettivismo, sull'espressione dell'io, sull'intuizione, credendo che il mondo fosse intrinsecamente buono e che la società umana fosse profondamente corrotta. Il romanticismo si diffuse presto, oltre che nell'arte, nella politica e nella filosofia. Il movimento si rifaceva allo spirito rivoluzionario dell'America e voleva rompere con le rigide tradizioni religiose (tra cui il calvinismo, che riteneva che il destino di ciascun uomo fosse predeterminato) e rigettare il razionalismo.

Esempi della letteratura romantico-gotica americana sono i racconti di Washington Irving La leggenda di Sleepy Hollow (1820) e Rip Van Winkle dell'anno precedente. Irving è stato anche autore di saggi e libri di viaggio, con una prosa che contiene descrizioni pittoresche dell'ambiente americano. Dal 1823, il prolifico James Fenimore Cooper (1789-1851) comincia a pubblicare romanzi storici sulla vita nella frontiera o nell'india britannica. Cooper è anche ricordato per le sue storie di mare e per la serie di romanzi storici Racconti di Calza-di-Cuoio, in cui descrive i paesaggi e la vita di una già mitizzata frontiera esotica popolata da "buoni selvaggi", esemplificati nel personaggio di Uncas, del suo L'ultimo dei Mohicani (1826), ispirato dalla filosofia di Rousseau.

Altro autore importante è Edgar Allan Poe, noto per i suoi racconti macabri e per le sue ballate poetiche che però fecero maggior successo in Francia che in patria.

Il trascendentalismo

A metà dell'Ottocento, la preminenza in campo letterario delle isole britanniche cominciò a venir sfidata da scrittori delle ex-colonie americane. Il Romanticismo continuò a influenzare questi scrittori, e nel New England da esso nacque un nuovo movimento culturale prettamente americano: il trascendentalismo. La pubblicazione del saggio Nature nel 1836 da parte del filosofo Ralph Waldo Emerson viene considerato il momento in cui il trascendentalismo diviene il movimento culturale predominante. La nuova filosofia presentava all'individuo la possibilità di aver un rapporto più diretto e intimo con Dio. Trascendentalismo e Romanticismo s'ispiravano ai medesimi valori: entrambi privilegiavano il sentimento sulla razionalità e la libertà d'espressione personale sopra i limiti della tradizione e della morale; entrambi avevano una visione positiva della natura e entrambi rigettavano l'arido e rigido calvinismo. Il Trascendentalismo prometteva una fioritura della nascente cultura americana. Oltre ad Emerson, altri filosofi e scrittori del trascendentalismo furono: Henry David Thoreau (1817-1862), autore di Walden, John Miur (1838-1914) e Louisa May Alcott (1832-1888), autrice di Piccole donne.

Nathaniel Hawthorne

Nathaniel Hawthorne

Nathaniel Hawthorne (1804-1864) è uno dei maggiori scrittori americani del periodo. Da giovane si fece notare per la raccolta. Racconti narrati due volte del 1837, opera ricca di simbolismo ed eventi occulti. Dopodiché passò a scrivere romanzi semi-allegorici, che esplorano temi come la colpa, l'orgoglio e la repressione delle emozioni nel suo nativo New England. Il romanzo americano di periodo romantico-trascendentalista trova la sua massima espressione nell'opera La lettera scarlatta (1850), che narra il dramma disperato di una donna tagliata fuori dalla propria comunità per aver commesso adulterio.

Herman Melville

L'opera di Hawthorne influenzò un altro scrittore, il suo amico Herman Melville (1819-1891). Melville divenne noto in un primo tempo per i suoi romanzi ispirati alla sue reali esperienze sul mare e che esploravano ambientazioni esotiche e spettacolari. L'influenza di Hawthorne, che si concentrava sulle allegorie e sulla più profonda psicologia, lo spinse a scrivere un romanzo pieno di speculazione filosofica. Così in Moby Dick (1851), considerato uno dei classici della letteratura americana, il viaggio avventuroso di una nave baleniera diventa il tramite per affrontare temi quali l'ossessione, la natura del male e la lotta dell'uomo contro l'ambiente naturale. Un'altra sua opera importante è Billy Budd, in cui Melville tratta del conflitto tra il dovere militare e la compassione a bordo di una nave in tempo di guerra. I libri di Melville vendettero poco durante la vita dell'autore ma vennero grandemente rivalutati nel Novecento.

Il realismo

Dopo il periodo romantico, si afferma negli Stati Uniti il movimento realista.

Mark Twain e Howells

Mark Twain

Mark Twain (pseudonimo di Samuel Langhorn Clemens, 1835-1910) fu il primo grande scrittore americano ad essere nato lontano dalla East Coast, nello stato di confine del Missouri. I suoi capolavori sono il libro di memorie Vita sul Mississippi e i romanzi Le avventure di Tom Sawyer (1876) e Le avventure di Huckleberry Finn (1884). Lo stile di Twain, influenzato dal giornalismo e che tenta di essere popolare, diretto e semplice ma anche fortemente evocativo e irriverentemente umoristico - cambierà il modo in cui gli scrittori americani adopereranno la loro lingua. I suoi personaggi parlano come persone normali: usano il dialetto e l'accento locali, creano nuove parole. Altro importante autore realista è stato William Dean Howells, il cui romanzo più famoso è The Rise of Silas Lapham (1885). Il realismo influenzò anche il teatro del tempo, in parte grazie alle opere di Howells, in parte grazie all'influenza di autori europei come Henrik Ibsen e Émile Zola.

Henry James

Il più importante autore americano del tardo 19° secolo è stato Henry James (1843-1916). Nato a New York, trascorse buona parte della sua vita in Inghilterra. Molti dei suoi romanzi trattano di americani che viaggiano in Europa e James confronta in essi il vecchio e il nuovo mondo. Tale tema emerge ad esempio in una delle sue principali opere Ritratto di signora (1881). Lo stile è semplice e rientra, pur con le sue caratteristiche particolari, all'interno dei canoni del secolo. In Roderick Hudson (1875), viene tracciato lo sviluppo psicologico, uno scultore di grande talento. Sebbene in quest'opera i personaggi siano per lo più americani emigrati in Europa, il confronto tra i due continenti diviene ancora più esplicito nell'opera successiva L'americano (1877). Altri romanzi sono Piazza Washington (1880) e il già citato Ritratto di signora che conclude la prima fase della sua produzione. La seconda fase presenta una maggior analisi psicologica e comprende opere quali I bostoniani (1886), Principessa Casamassima (1886) eCiò che sapeva Maisie (1897).

La poesia americana

Walt Whitman

I due maggiori poeti americani del secolo Emily Dickinson (1830-86) e Walt Whitman (1819-92). I due poeti non avrebbero potuto essere più diversi per temperamento e stile. Whitman fu un lavoratore, un viaggiatore, infermiere durante la guerra civile americana e in poesia fu un grande innovatore e teorizzatore di quello che diventerà noto come sogno americano. La sua maggiore opera è la collezione di poesia Foglie d'erba, in cui utilizza versi liberi di lunghezza differente per mostrare l'apertura della democrazia americana. Whitman viene inoltre considerato "il poeta del corpo": David Herbert Lawrence nel suo Studies in Classic American Literature scrisse di Whitman: "è stato il primo a contrastare la vecchia concezione morale secondo cui l'anima dell'uomo è qualcosa di 'superiore' e 'al di sopra del' corpo". Al contrario, Emily Dickinson ha vissuto una vita tranquilla come distinta signora non sposata nella città di Amherst, Massachusetts. Pur mantenendo i canoni formali della tradizione, la sua poesia è acuta, brillante, ben curata e psicologicamente penetrante. Le sue opere erano insolite per i tempi e poche di esse vennero pubblicate durante la sua vita. Molte delle sue opere riflettono sulla morte con un tocco ironico: la poesia Because I could not stop for Death" ("Poiché non potevo fermarmi per la morte") inizia con il provocante verso: "He kindly stopped for me" ("Lei [la Morte] si è gentilmente fermata per me"). In un'altra sua poesia, la Dickinson scherza con la sua condizione di donna in una società maschilista e di poetessa misconosciuta:"I'm nobody! Who are you/Are you nobody too?" ("Io non sono nessuno! Chi sei tu?/Anche tu sei nessuno?").

Tra Decadentismo ed Estetismo: Oscar Wilde

La borghese e algida letteratura vittoriana s'incontrò e scontrò col Decadentismo francese, che sfociò nell'opera dell'irlandese Oscar Wilde, che si definiva un esteta socialista, nell'Estetismo inglese.

Letteratura edoardiana

Agli inizi del XX secolo, nel breve regno di Edoardo VII (1901-1910), uno degli scrittori più popolari fu Rudyard Kipling, figura molto versatile la cui produzione letteraria comprende romanzi, storie e poemi, spesso basati sulle sue esperienze dell'India inglese. Kipling fu spesso associato all'imperialismo e questo rovinò la sua reputazione in tempi moderni. Recenti studi da parte dell'illustre esperta di inglese scolastico Caterin Branchelenths hanno individuato una "frustrating and limitating" società inglese che allora si è scagliata contro Kipling e ancora adesso influenza l'economia e la politica britannica. Branchelenths è autrice anche della raccolta di fotocopie illustrate autografe.

Altri importanti scrittori di questo periodo furono Gilbert Keith Chesterton, Samuel Butler, John Galsworthy e Edward Morgan Forster.

Letteratura giorgiana

I poeti di questo periodo, il lungo regno di Giorgio V (1910-1936), mantennero un approccio conservativo con la poesia.

Le esperienze della prima guerra mondiale furono riflesse nelle opere dei poeti di guerra come Rupert Brooke, Isaac Rosenberg, Edmund Blunden, Wilfred Owen e Siegfried Sassoon. Molti scrittori si staccarono da temi patriottici e imperialisti come conseguenza della guerra. Un grande poeta che, deluso dall'immane tragedia della Grande Guerra, giunse al punto di vedere in essa il segno del declino di tutta la Civiltà Occidentale fu l'americano Thomas Stearns Eliot.

Letteratura Contemporanea (1900- presente)

H. G. Wells è stato un precursore del romanzo di fantascienza.

Scrittori importanti tra le due guerre mondiali sono stati James Joyce (irlandese), D.H. Lawrence, Henry James e Virginia Woolf. La critica di George Orwell al totalitarismo ha portato all'introduzione nella lingua inglese del termine orwelliano. J.R.R. Tolkien e C. S. Lewis sono stati i principali precursori del romanzo fantasy moderno, principalmente dell'high fantasy.

W. H. Auden, Stephen Spender, Ted Hughes e Philip Larkin sono i più influenti poeti di questo periodo. Aldous Huxley e J. G. Ballard sono precursori del movimento cyberpunk. Altri scrittori importanti sono Muriel Spark, William Golding, Malcolm Lowry, Evelyn Waugh, Iris Murdoch, Kingsley Amis, Graham Greene e il già citato G. K. Chesterton, gli ultimi due di fede e ispirazione cattoliche.

Fra gli scrittori di letteratura di consumo e di genere, sono da ricordare P. G. Wodehouse, Agatha Christie e Ian Fleming.

Letteratura post-moderna

John Fowles e Julian Barnes sono esempi della letteratura postmoderna inglese.

Importanti scrittori dei primi anni del XXI secolo sono Antonia Susan Byatt, Martin Amis, Margaret Drabble, Ian McEwan, Will Self, Andrew Motion e Salman Rushdie.

Altre letterature

Premi Nobel per la letteratura in lingua inglese

Note

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Bibliografia

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  • Paolo Bertinetti (a cura di), Breve storia della letteratura inglese, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 88-06-16770-7.

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