Carafa: differenze tra le versioni
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Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei [[Caracciolo]] detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel [[XIII secolo]], erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"<ref>Roberto Fuda ''I Carafa in Calabria: dai primi feudi al principato'', CORAB</ref><ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/carafa/ «Carafa»], ''Enciclopedie on line'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. A questo proposito, lo Scandone<ref>F. Scandone, ''I Carafa di Napoli'', in P. Litta, Famiglie celebri italiane'', seconda edizione, Napoli, 1913</ref> sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del [[1269]]. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel [[1186]]) appartenevano vari feudi tra [[Napoli]], [[Acerra]] e [[Aversa]]. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel [[1340]] e vedova di ''Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa''<ref>Il sepolcro, si trova a Napoli presso la [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]], nella cappella Carafa della Spina.</ref>. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli [[Bartolomeo Caracciolo|Bartolomeo Caracciolo detto Carafa]] (1300 circa – 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del [[Regno di Napoli]], autore anche di una sintesi storica, la ''[[Breve Informazione]]'' e figlio di un padre omonimo<ref name = "C. De Frede" />. Anch'egli fu seppellito nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] di Napoli<ref name = "C. De Frede">Carlo De Frede, [http://www.treccani.it/enciclopedia/caracciolo-bartolomeo-detto-carafa_%28Dizionario-Biografico%29/ {{Maiuscoletto|CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa}}], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol XIX, 1976, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della [[Certosa di San Martino]] di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'[[Ordine dei frati minori]] e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in ''Casauria'' ([[Casoria]], in località ''Pontone Sancti Martini''<ref>Citato in Giuseppe Pesce, ''[http://books.google.it/books?id=wKHzduZDK6sC&pg=PA75#v=onepage&q&f=false Casoria. Ricostruire la memoria di una città]'', 2006, p. 75</ref>. |
Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei [[Caracciolo]] detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel [[XIII secolo]], erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"<ref>Roberto Fuda ''I Carafa in Calabria: dai primi feudi al principato'', CORAB</ref><ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/carafa/ «Carafa»], ''Enciclopedie on line'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. A questo proposito, lo Scandone<ref>F. Scandone, ''I Carafa di Napoli'', in P. Litta, Famiglie celebri italiane'', seconda edizione, Napoli, 1913</ref> sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del [[1269]]. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel [[1186]]) appartenevano vari feudi tra [[Napoli]], [[Acerra]] e [[Aversa]]. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel [[1340]] e vedova di ''Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa''<ref>Il sepolcro, si trova a Napoli presso la [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]], nella cappella Carafa della Spina.</ref>. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli [[Bartolomeo Caracciolo|Bartolomeo Caracciolo detto Carafa]] (1300 circa – 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del [[Regno di Napoli]], autore anche di una sintesi storica, la ''[[Breve Informazione]]'' e figlio di un padre omonimo<ref name = "C. De Frede" />. Anch'egli fu seppellito nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] di Napoli<ref name = "C. De Frede">Carlo De Frede, [http://www.treccani.it/enciclopedia/caracciolo-bartolomeo-detto-carafa_%28Dizionario-Biografico%29/ {{Maiuscoletto|CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa}}], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol XIX, 1976, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della [[Certosa di San Martino]] di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'[[Ordine dei frati minori]] e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in ''Casauria'' ([[Casoria]], in località ''Pontone Sancti Martini''<ref>Citato in Giuseppe Pesce, ''[http://books.google.it/books?id=wKHzduZDK6sC&pg=PA75#v=onepage&q&f=false Casoria. Ricostruire la memoria di una città]'', 2006, p. 75</ref>. |
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== Carafa della Spina == |
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[[File:Coa fam ITA carafa2.jpg|150px|thumb|Stemma dei Carafa della Spina.<br />'''Blasonatura:''' Di rosso a tre fasce d'argento, con una spina di verde posta in banda ed attraversante il tutto.<ref name="Carafa2"/>]] |
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[[File:ChiesaSanDomenicoMaggiore.JPG|miniatura|destra|[[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)]] conserva al suo interno la cappella della famiglia Carafa.]] |
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Capostipite della famiglia '''Carafa della Spina''' fu Andrea, familiare della regina [[Giovanna I d'Angiò]], il quale seguì [[Carlo III di Durazzo]] nella guerra d’Ungheria.<ref name="Carafa2"/> |
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I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio.<ref name="Carafa2"/> |
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Fu ascritta al Patriziato napoletano del [[Sedili di Napoli|Seggio di Nido]] e, dopo la soppressione dei sedili ([[1800]]), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.<ref name="Carafa2"/> |
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Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:<ref name="Carafa2"/> |
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La dinastia dei Carafa si è divisa in due grandi rami detti [[Carafa della Spina]], perché porta nell'arme una spina di traverso e [[Carafa della Stadera]], perché ha una stadera fuori dallo stemma. |
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* [[Barone]] di: Bianco ([[1629]]), Carreri (1629), [[Cerro al Volturno|Cerro]], [[Forlì del Sannio|Forli]] (1629), [[Petrella Tifernina|Petrella]], Rionegro ([[1666]]), Ripalonga, Roccasicone, Rocchetta, San Nicola di Leporino, [[Torraca]] |
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* [[Conte]] di: [[Arpaia]] ([[1605]]), [[Condojanni]] (1629), [[Conte palatino]] ([[1622]]), Cerro, [[Grotteria]] ([[1496]]), [[Policastro Bussentino|Policastro]], [[Roccella Ionica|Roccella]] ([[1522]]) |
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* Marchese di: [[Brancaleone (Italia)|Brancaleone]], [[Tortorella]], [[Caulonia|Castelvetere]] ([[1530]]) con annesso il [[Grande di Spagna|Grandato di Spagna]] di prima classe ([[1581]]). |
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* [[Duca]] di: [[Bruzzano Zeffirio|Bruzzano]] ([[1646]]), Forli ([[1625]]), [[Montenero di Bisaccia|Montenero]], [[Rapolla]] ([[1623]]), [[Minturno|Traetto]] ([[1712]]). |
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* [[Principe]] di: Roccella ([[1594]]), [[Principe del Sacro Romano Impero|Sacro Romano Impero]] ([[1563]]). |
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== Carafa della Stadera == |
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[[File:Coa fam ITA carafa.jpg|150px|thumb|Stemma dei Carafa della Stadera.<br />'''Blasonatura:''' Di rosso a tre fasce d’argento, con una stadera di ferro al naturale al di fuori dello scudo.<ref name="Carafa"/>]] |
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Capostipite della famiglia '''Carafa della Stadera''' fu Tommaso, figlio di Bartolomeo.<ref name="Carafa"/> |
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Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.<ref name="Carafa"/> |
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Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:<ref name="Carafa"/> |
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A tal proposito si racconta<ref>''Memorie delle famiglie nobili delle provincie meridionali d'Italia raccolte dal conte Berardo Filangieri di Candida Conzaga''.</ref> che due cavalieri della famiglia Carafa, presentatisi ad una giostra che si svolgeva nei pressi della [[chiesa di San Giovanni a Carbonara]], portando sugli scudi le tre fasce d'argento in campo rosso, incuriosirono il re [[Carlo II d'Angiò]], che vi assisteva, per il fatto che due privati cavalieri usassero le regie armi del [[Regno di Ungheria]] sul quale lo stesso re regnava. I due stemmi erano infatti alquanto simili. Appreso ciò, i due cavalieri strapparono da una siepe una lunga spina che posero di traverso sullo scudo, così da differenziarlo. E da ciò ebbe origine il soprannome della Spina. |
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* Barone di: [[Apricena]], [[Binetto]], [[Bonifati]], [[Campolieto]], [[Capriati]], [[Civitaluparella|Civita Luparella]], Colubrano, [[Roccadaspide|Rocca d'Aspro]], [[Rutigliano]], [[Sant'Angelo a Scala]], [[San Mauro]], Sessola, [[Tortorella]], [[Torraca]], [[Trivigno]], [[Tufara]], [[Vallelonga]] |
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* Conte di: [[Airola]] ([[1460]]), [[Cerreto Sannita|Cerreto]], [[Fondi]], [[Maddaloni]] ([[1465]]), [[Marigliano]] ([[1482]]), [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]] ([[1525]]), [[Morcone]], [[Nocera dei Pagani|Nocera]] ([[1521]]), [[Ruvo di Puglia|Ruvo]] ([[1510]]), [[Soriano Calabro]], Sant'Angelo a Scala, [[Santa Severina]] ([[1496]]), [[Terranova (disambigua)|Terranova]] ([[1499]]); |
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I '''Carafa della Spina''' sono: principi di [[Roccella Ionica|Roccella]], principi del S.R.I., duchi di [[Bruzzano Zeffirio|Bruzzano]], marchesi di Castelvetere, conti di Policastro, conti di Grotteria, ecc. |
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* Marchese di: [[Anzi]] ([[1576]]), [[Baranello]] ([[1621]]), [[Bitetto]] ([[1595]]), [[Corato]] ([[1727]]), [[Montenero]] ([[1573]]), [[Montesardo]], [[San Lucido]], [[Tortorella]] ([[1710]]); |
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* Duca di: [[Alvito (Italia)|Alvito]], [[Andria]] ([[1556]]), [[Ariano Irpino|Ariano]], [[Boiano]], Campolieto ([[1608]]), [[Campora]] ([[1659]]), [[Cancellara]], [[Castelnuovo Cilento|Castelnuovo]] ([[1630]]), [[Castel del Monte]] (1556), [[Cercemaggiore]] ([[1599]]), [[Frosolone]] ([[1674]]), [[Laurino]] ([[1591]]), [[Maddaloni]], [[Maierà]] ([[1667]]), [[Mondragone]], Nocera ([[1521]]), [[Noicattaro|Noja]] ([[1600]]), [[Paliano]] ([[1566]]), [[Santeramo in Colle|Sant'Eramo]] ([[1568]]); |
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I '''Carafa della Stadera''' sono: duchi di Andria, duchi di Castel del Monte, principi di [[Stigliano]], principi di Belvedere, duchi di Maddaloni, conti di Ruvo, Montorio, Cerreto e Airola, marchesi di Corato, marchesi di Montenero, duchi di Castelnuovo, duchi di Noja, duchi di Nocera, duchi di Jelsi, ecc. |
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* Principe di: Anzi ([[1633]]; titolo passato sul feudo di Belvedere nel [[1634]]), [[Avella]] ([[1709]]), [[Belvedere di Spinello|Belvedere]] (1634), [[Chiusano]] ([[1637]]), [[Colobraro]] ([[1617]]), [[Pietrelcina]] ([[1725]]), [[Stigliano]] ([[1522]]), [[Castel San Lorenzo|San Lorenzo]] ([[1654]]). |
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Un ramo dei Carafa nel [[XV secolo]] si stabili a [[Agrigento|Girgenti]] e a Trapani. |
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Carafello fu consigliere di re [[Alfonso V d'Aragona]], ricevendone in compenso la castellania di Girgenti ([[1443]]). |
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Giovanni, sotto il re [[Ferdinando II d'Aragona]], nel 1486, ebbe il governo dell'[[Gozo|Isola del Gozzo]]; i suoi figli si stabilirono a Modica ove occuparono i maggiori ufficii. |
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'''I Carafa d'Andria''' : La famiglia Carafa di Napoli acquista nel 1425 la contea di Ruvo. Nel 1552 Fabrizio Carafa della Stadera acquista Andria e assieme ad essa [[Castel del Monte]] e il Palazzo Ducale. Al duca di Andria Fabrizio I successe (1554) suo figlio Antonio mentre suo fratello Vincenzo ricevette il titolo di Gran Priore d'Ungheria per essersi messo in luce durante la [[battaglia di Lepanto]] (1571) contro i Turchi. |
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La gloriosa storia dei Carafa subì una crisi all'inizio del XIX secolo quando la città di Andria, fedele ai [[Borbone di Napoli|Borboni]], si oppose strenuamente (1799) all'attacco del Generale francese Broussier e di [[Ettore Carafa]], duca di Andria e conte di [[Ruvo di Puglia]], divenuto giacobino durante la costituzione della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]]. |
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Tale drammatico episodio si concluse con la caduta della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Partenopea]], il ritorno dei Borbone e la decapitazione di Ettore Carafa. I Carafa d'Andria sono il ramo principale dei Carafa della Stadera. |
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'''I Carafa di Noja''': Famiglia nobile napoletana che nel 1601 a seguito del matrimonio tra don Pompeo Carafa e la figlia di Gian Lorenzo [[Pappacoda]], diventano signori di Noja (l'odierna [[Noicattaro]]). |
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Nel 1606, Noja divenne ducato ed i Carafa conservarono il feudo sino al 1806, tra i personaggi più importanti di questa casata, si ricorda Giovanni Carafa III, autore della [[Mappa del Duca di Noja]] riproducente la città di Napoli. Leggendario il duello di [[Norimberga]] tra i Carafa di Noja e gli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva d'Aragona]] di [[Conversano]] nel Seicento. |
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[[File:StemmaCarafaScand.jpg|thumb|Stemma della famiglia Carafa - Castriota Scanderbeg]] |
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'''I Carafa di Nocera''': Nel [[1521]] Tiberio Carafa della Stadera acquistò la città di Nocera dei Pagani per 50.000 [[Ducato (moneta)|ducati]]. Tiberio, marito di Girolama Borgia (nipote di [[Alessandro VI]]), restò duca fino al [[1527]], anno della sua morte. |
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Il titolo passò nelle mani di Ferdinando (o Ferrante I) Carafa, che sposò Eleonora Isabella Concublet. Alla morte di Ferdinando, il 25 maggio [[1558]], divenne duca il figlio, Alfonso Carafa. Sposato con Giovanna Castriota Scanderbeg, morì nel [[1581]], e fu sepolto nella chiesetta del [[Chiesa e Convento di Sant'Andrea (Nocera Inferiore)|Convento di Sant'Andrea]]. Sul monumento funerario a lui dedicato campeggia lo stemma della famiglia Carafa - Castriota Scanderbeg. |
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Alla sua morte il ducato passò nelle mani del figlio, Ferdinando II Carafa. Sposato con Anna Clarice Carafa, fu amico di [[Torquato Tasso]], il quale gli dedicò una delle ''Rime d'occassione e d'encomio'' (la 1411). Morì l'11 settembre [[1593]] lasciando in eredità titolo e palazzo al figlio. |
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Gli successe [[Francesco Maria Carafa]], che ebbe due mogli: Anna Pignatelli e Giovanna Ruffo; morì il 16 luglio [[1642]]. |
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Gli successe Francesco Maria Domenico. Sposato con Maria Ruffo, fu l'ultimo dei Carafa a tenere Nocera. Morì nel [[1647]]. |
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Altri rami importanti sono i Carafa di Roccella, i Carafa di Maddaloni, i Carafa di [[Colobraro|Colobrano]], i Carafa di Belvedere, i Carafa di Traetto. |
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'''Il ramo "marchigiano" ''': Le prime notizie della presenza della famiglia Caraffa nelle [[Marche]] risalgono alla seconda metà del [[XVI secolo]], quando uno dei rami della famiglia fu esiliato "per ragioni di Stato" dallo zio Gian Pietro Caraffa, [[papa Paolo IV]], nel castello di Montalto, circondario di [[Camerino]], con assegnazione di beni e possedimenti<ref>Album biografico di Roma, Roma, Pallotta, 1875.</ref>. |
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Angelo ([[1651]]-[[1738]]) è Ufficiale della Venerabile Compagnia del SS.mo Sacramento del Castello di Montalto. |
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Amico ([[1690]]-[[1747]]) è Priore della Chiesa di San Paolo nel Castello di Borgiano |
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Giuseppe Antonio Caraffa ([[1737]]-[[1815]]), è avvocato, dottore ''[[in utroque iure]]'', [[conte palatino]] e cavaliere della Milizia Aurata - [[Ordine dello Speron d'Oro]]. Desiderio dei Marchesi Spreti, governatore generale del Ducato di Camerino, lo nomina suo rappresentante al Consiglio generale della città. Successivamente fu uno dei principali attori della [[Repubblica Romana (1798-1799)|prima Repubblica Romana]], quale prefetto consolare nel territorio di Camerino. |
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Francesco ([[1772]]-[[1861]]) è Procuratore della Signoria di Beldiletto, con tutte le prerogative attribuite ai ministri camerali. |
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Felice Ottavio Caraffa ([[1831]]-[[1918]]), filosofo, ingegnere e architetto. È Ufficiale dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] e Commendatore dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]. Ingegnere Capo della Giunta Liquidatrice dell'Asse Ecclesiastico ([[1873]]), Regio Economo Generale dei Benefici Vacanti per le Provincie Venete ([[1887]]), è l'autore de "Il nuovo Catasto del Regno d'Italia" ed è annoverato nel "Dictionnaire International des écrivains du monde latin". |
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Nel [[1906]] acquista il palazzo gentilizio di [[Tolentino]] dalla famiglia Costaroli, trasferendovi la famiglia. |
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Tito<ref>''Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana''</ref> ([[1859]]-[[1930]]), avvocato, è il fondatore dell'azienda agraria Caraffa, improntata alle migliorie ed alle innovazioni. |
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Tullio Felice ([[1894]]-[[1962]]), dottore in giurisprudenza, cavaliere dell'[[Ordine della Corona d'Italia]], [[croce di guerra al valor militare]], è tra l'altro uno dei fondatori dell'[[Unione Sportiva Tolentino]], presidente della allora neonata azienda elettrica della città e artefice della trasformazione delle fonti di Santa Lucia in una stazione termale e turistica. Una lapide all'interno della [[Basilica di San Nicola da Tolentino]], lo annovera fra i benefattori della stessa. |
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== Titoli nobiliari == |
== Titoli nobiliari == |
Versione delle 17:23, 27 nov 2018
I Carafa[1][2][3] o Caraffa[5][N 3] sono una nobile ed antichissima famiglia di origine napoletana, discendente dall'ancor più antica famiglia Caracciolo. Divisa in numerosi rami, i cui principali e più importanti sono i Carafa della Spina e i Carafa della Stadera, e decorata dei più alti titoli, raggiunse l'apice della sua potenza con l'elezione al soglio pontificio di Gian Pietro Carafa, papa con il nome di Paolo IV.[3]
Origini
Le origini dei Carafa sono incerte e si perdono nella leggenda.
Una tradizione sostiene che il capostipite sarebbe stato un nobile pisano dei Sismondi il quale avrebbe salvato la vita all'imperatore Enrico IV frapponendosi tra lui e la lama di un attentatore. Il sovrano, avendolo abbracciato, gli disse: "Cara fe m'è la vostra", da cui il cognome "Carafa"[6]. Passando tre dita sulla corazza insanguinata del fedele gentiluomo, l'imperatore venne a segnarvi tre bianche fasce: da qui lo stemma con tre fasce d'argento in campo rosso[7] della famiglia. Altri raccontano diversamente l'episodio, identificando l'imperatore con Ottone I[8][9] ed il gentiluomo con un cavaliere della casa Caracciolo.
Secondo un'ulteriore versione, la famiglia sarebbe stata di origine polacca o ungherese e stabilitasi in Italia attorno al 1000, tradusse il proprio cognome Korczak in "Carafa"[10]
Altri studi propendono invece per una discendenza dei Carafa dal ramo dei Caracciolo detti "Rossi" (per distinguerli dai "Pisquizi" e dai "Cassano"), i quali furono soprannominati poi "Carafa" poiché, nel XIII secolo, erano concessionari di una tassa sul vino, comunemente detta appunto "campione della carafa"[11][12]. A questo proposito, lo Scandone[13] sostiene che il capostipite fosse Gregorio Caracciolo, il cui figlio Tommaso è chiamato "de Caraffa" in un documento del 1269. Dallo stesso documento si viene a sapere che a Gregorio (già citato nel 1186) appartenevano vari feudi tra Napoli, Acerra e Aversa. A ciò si aggiunge l'epigrafe di Letizia, morta nel 1340 e vedova di Philippi. Caraczoli. dicti Carrafa[14]. Sempre nel XIV secolo, fiorì a Napoli Bartolomeo Caracciolo detto Carafa (1300 circa – 7 dicembre 1362), nobile e diplomatico del Regno di Napoli, autore anche di una sintesi storica, la Breve Informazione e figlio di un padre omonimo[15]. Anch'egli fu seppellito nella chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli[15]. Dalla stessa epoca, si ha notizia di un atto, custodito tra le pergamene della Certosa di San Martino di Napoli, nel quale Francesca Filomarino e il marito Nicola Caracciolo vendono a un certo Francesco Barbato, dell'Ordine dei frati minori e a un Bartholomeo Caracciolo Carafa (forse uno dei due già citati), un appezzamento fondiario in Casauria (Casoria, in località Pontone Sancti Martini[16].
Carafa della Spina
Capostipite della famiglia Carafa della Spina fu Andrea, familiare della regina Giovanna I d'Angiò, il quale seguì Carlo III di Durazzo nella guerra d’Ungheria.[4] I rappresentanti del Casato ricoprirono le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al soglio pontificio.[4] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[4]
Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[4]
- Barone di: Bianco (1629), Carreri (1629), Cerro, Forli (1629), Petrella, Rionegro (1666), Ripalonga, Roccasicone, Rocchetta, San Nicola di Leporino, Torraca
- Conte di: Arpaia (1605), Condojanni (1629), Conte palatino (1622), Cerro, Grotteria (1496), Policastro, Roccella (1522)
- Marchese di: Brancaleone, Tortorella, Castelvetere (1530) con annesso il Grandato di Spagna di prima classe (1581).
- Duca di: Bruzzano (1646), Forli (1625), Montenero, Rapolla (1623), Traetto (1712).
- Principe di: Roccella (1594), Sacro Romano Impero (1563).
Carafa della Stadera
Capostipite della famiglia Carafa della Stadera fu Tommaso, figlio di Bartolomeo.[1] Fu ascritta al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.[1]
Numerosi furono i feudi posseduti e furono insigniti di prestigiosi titoli, tra i quali:[1]
- Barone di: Apricena, Binetto, Bonifati, Campolieto, Capriati, Civita Luparella, Colubrano, Rocca d'Aspro, Rutigliano, Sant'Angelo a Scala, San Mauro, Sessola, Tortorella, Torraca, Trivigno, Tufara, Vallelonga
- Conte di: Airola (1460), Cerreto, Fondi, Maddaloni (1465), Marigliano (1482), Montecalvo (1525), Morcone, Nocera (1521), Ruvo (1510), Soriano Calabro, Sant'Angelo a Scala, Santa Severina (1496), Terranova (1499);
- Marchese di: Anzi (1576), Baranello (1621), Bitetto (1595), Corato (1727), Montenero (1573), Montesardo, San Lucido, Tortorella (1710);
- Duca di: Alvito, Andria (1556), Ariano, Boiano, Campolieto (1608), Campora (1659), Cancellara, Castelnuovo (1630), Castel del Monte (1556), Cercemaggiore (1599), Frosolone (1674), Laurino (1591), Maddaloni, Maierà (1667), Mondragone, Nocera (1521), Noja (1600), Paliano (1566), Sant'Eramo (1568);
- Principe di: Anzi (1633; titolo passato sul feudo di Belvedere nel 1634), Avella (1709), Belvedere (1634), Chiusano (1637), Colobraro (1617), Pietrelcina (1725), Stigliano (1522), San Lorenzo (1654).
Titoli nobiliari
Principi
- Principe di Anzi[1]
- Principe di Avella[1]
- Principe di Belvedere[1]
- Principe di Chiusano[1][2]
- Principe di Colobraro[1]
- Principe di Pietrelcina[1]
- Principe di Roccella[2][4]
- Principe di Sepino[1]
- Principe di Stigliano[1][2]
- Principe di San Lorenzo[1]
Duchi
- Duca di Alvito[1]
- Duca di Andria[1][2]
- Duca di Ariano[1]
- Duca di Boiano[1]
- Duca di Bruzzano[4]
- Duca di Campolieto[1]
- Duca di Campora[1]
- Duca di Cancellara[1]
- Duca di Castelnuovo[1]
- Duca di Castel del Monte[1]
- Duca di Cercemaggiore[1]
- Duca di Frosolone[1]
- Duca di Laurino[1]
- Duca di Maddaloni[1]
- Duca di Maierà[1]
- Duca di Mondragone[1]
- Duca di Montenero[4]
- Duca di Nocera[1][2]
- Duca di Noja[1]
- Duca di Paliano[1]
- Duca di Rapolla[4]
- Duca di Sant'Eramo[1]
- Duca di Traetto[4]
Marchesi
- Marchese di Anzi[1]
- Marchese di Baranello[1]
- Marchese di Bitetto[1]
- Marchese di Brancaleone[4]
- Marchese di Castelvetere[4]
- Marchese di Corato[1]
- Marchese di Montebello[2]
- Marchese di Montenero[1][2]
- Marchese di Montesardo[1]
- Marchese di San Lucido[1]
- Marchese di Tortorella[1][4]
Conti
- Conte di Airola[1]
- Conte di Arpaia[4]
- Conte di Cerreto[1]
- Conte di Condojanni[4]
- Conte di Fondi[1]
- Conte di Grotteria[4]
- Conte di Maddaloni[1][2]
- Conte di Marigliano[1]
- Conte di Montecalvo[1]
- Conte di Montorio[2]
- Conte di Morcone[1]
- Conte di Nocera[1]
- Conte di Policastro[2][4]
- Conte di Roccella[4]
- Conte di Ruvo[1][2]
- Conte di Soriano Calabro[1]
- Conte di Sant'Angelo a Scala[1]
- Conte di Santa Severina[1][2]
- Conte di Terranova[1]
Baroni
- Barone di Apricena[1]
- Barone di Binetto[1]
- Barone di Bonifati[1]
- Barone di Campolieto[1]
- Barone di Capriati[1]
- Barone di Cerro[4]
- Barone di Civita Luparella[1]
- Barone di Colubrano[1]
- Barone di Petrella[4]
- Barone di Rocca d'Aspro[1]
- Barone di Rutigliano[1]
- Barone di Sant'Angelo a Scala[1]
- Barone di San Mauro[1]
- Barone di Sessola[1]
- Barone di Tortorella[1]
- Barone di Torraca[4]
- Barone di Trivigno[1]
- Barone di Tufara[1]
- Barone di Vallelonga[1]
Signori
Principi della famiglia Carafa
Principi di Anzi
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorti | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | |||||||||
1 | Don | Ottavio Carafa | 5 aprile 1589 | 13 novembre 1633 | 30 luglio 1634 | 18 dicembre 1652 | (1ª) Donna Caterina Carafa (2ª) Donna Porzia Sanseverino |
4° Marchese di Rocca di Cinquemiglia | Patrizio Napoletano | 1° Principe di Anzi con Privilegio dato a Madrid il 13 novembre 1633, ma in seguito appoggia il titolo sul feudo di Belvedere il 30 luglio 1634 |
Principi di Avella
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | ||||||||
1 | Don | Girolamo Malizia Carafa | 24 novembre 1647 | 20 marzo 1709 | 2 agosto 1723 | Patrizio Napoletano | |||
2 | Don | Giuseppe Carafa | ? (battezzato il 2 luglio 1686) | 2 agosto 1723 | ? | ? (testamento: 2 aprile 1729) | Anna Elisabetta Contessa von Oppersdorff | Patrizio Napoletano | Figlio illeggittimo, legittimato il 20 aprile 1709 con Privilegio del re Carlo III di Spagna, re di Napoli come Carlo VII |
3 | Don | Carlo Malizia Carafa | 12 gennaio 1725 | 23 aprile 1667 | ? | 1780 | Maria Teresa d’Hemricourt | Patrizio Napoletano | Perse il titolo principesco alla caduta dell’imperatore Carlo VI, re di Napoli, in quanto era fedele al governo austriaco |
Principi di Belvedere
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte/i | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | ||||||||||
1 | Don | Ottavio Carafa | 5 aprile 1589 | 30 luglio 1634 | 18 dicembre 1652 | (1ª) Donna Caterina Carafa (2ª) Donna Porzia Sanseverino |
4° Marchese di Rocca di Cinquemiglia | Patrizio Napoletano | Già 1° Principe di Anzi con Privilegio dato a Madrid il 13 novembre 1633, ma in seguito appoggia il titolo sul feudo di Belvedere il 30 luglio 1634 | ||
2 | Don | Francesco Maria Carafa | ... | 18 dicembre 1652 | 1695 (refuta in favore del figlio con Regio Assenso) | 1711 | (1ª) Silvia di Somma (2ª) Donna Giovanna Oliva Grimaldi |
5° Marchese di Anzi, 5° Marchese di Rocca Cinquemila, Barone di Gallicchio e Missanello e Signore di Trivigno | Patrizio Napoletano | ||
3 | Don | Carlo Carafa | 20 agosto 1674 | 1695 | 12 ottobre 1706 | Elisabetta van den Einden, baronessa di Gallicchio e Missanello (per concessione del suocero nel 1689) | 6° Marchese di Anzi e Signore di Trivigno | Patrizio Napoletano | |||
4 | Don | Francesco Maria Carafa | 15 settembre 1696 | 12 ottobre 1706 | 16 agosto 1773 | Principessa Francesca Cecilia Boncompagni Ludovisi | 7° Marchese di Anzi e Barone di Trivigno, di Bonifati e Mottafollone con San Sosti | Patrizio Napoletano | |||
5 | Don | Carlo Carafa | 21 ottobre 1724 | 16 agosto 1773 | 29 giugno 1788 | Donna Maria Giulia Caracciolo | 8° Marchese di Anzi, Barone di Trivigno, di Bonifati e Mottafollone con San Sosti | Patrizio Napoletano | |||
6 | Don | Francesco Carafa | 4 giugno 1760 | 29 giugno 1788 | 2 marzo 1805 | 9° Marchese di Anzi, Barone di Bonifati e Mottafollone con San Sosti | Patrizio Napoletano | ||||
7 | Don | Marino Carafa | 29 gennaio 1764 | 2 marzo 1805 | 5 aprile 1830 | Donna Marianna Gaetani dell'Aquila d’Aragona | 10° Marchese di Anzi (i titoli minori spariscono con l’eversione dei feudi nel 1806) | Patrizio Napoletano | Cardinale di Santa Romana Chiesa, rinuncia alla carriera ecclesiastica per succedere al fratello Francesco | ||
8 | Don | Carlo Carafa | 10 luglio 1811 | 5 aprile 1830 | 2 ottobre 1832 | 11° Marchese di Anzi | Patrizio Napoletano | ||||
9 | Donna | Giulia Carafa | 13 gennaio 1809 | 2 ottobre 1832 | 21 aprile 1871 | Don Filippo Saluzzo, 6° duca di Corigliano | 12° Marchesa di Anzi |
Principi di Chiusano
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte/i | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | |||||||||
1 | Don | Tiberio Carafa | 25 dicembre 1614 | 27 luglio 1637 con Privilegio da Madrid (esecutivo a Napoli dal 3 luglio 1638) |
23 aprile 1667 | Donna Cristina Carafa | Signore di Regino | Patrizio Napoletano | ||
2 | Don | Fabrizio Carafa | 1638 | 23 aprile 1667 | 18 febbraio 1711 | Donna Beatrice della Leonessa | Signore di Paternopoli e Signore di Regino | Patrizio Napoletano | ||
3 | Don | Tiberio Carafa | 1665 | 18 febbraio 1711 | ? (Titolarmente fino alla morte) |
9 dicembre 1742 | (1ª) Donna Giovanna Carafa (2ª) Donna Maria Giuseppa Pinelli |
Signore di Paternopoli | Patrizio Napoletano | Partecipò alla fallita congiura del Principe di Macchia e i suoi titoli vennero confiscati. Dopo la sua morte, i fratelli ancora in vita rinunciarono alla successione. |
Principi di Pietrelcina
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte/i | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | |||||||||
1 | Don | Francesco Carafa | 25 agosto 1689 | 9 gennaio 1725 | 9 gennaio 1768 | Donna Ippolita Caracciolo | 4° Duca di Campora e 2° Duca di Ielsi dal 1759 | Patrizio Napoletano |
Principi di Roccella
Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | ||||||||
Don | Fabrizio I Carafa | ... | 24 marzo 1594 | 7 settembre 1629 | Donna Giulia Tagliavia d’Aragona | 3° Marchese di Castelvetere, 4° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Patrizio Napoletano |
||
Don | Girolamo II Carafa | 12 marzo 1583 | 7 settembre 1629 | 22 ottobre 1652 | Diana Vittori | 4° Marchese di Castelvetere, 5° Conte di Grotteria, Conte di Condojanni, Barone di Bianco, Carreri e Pentina |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Patrizio Napoletano |
||
Don | Fabrizio II Carafa | 1609 | 22 ottobre 1652 | 24 marzo 1671 | Donna Agata Branciforte | 5° Marchese di Castelvetere, 6° Conte di Grotteria, Conte di Condojanni, Barone di Bianco, Carreri e Pentina |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Patrizio Napoletano |
||
Don | Carlo Carafa | 22 febbraio 1651 | 24 marzo 1671 | 1° giugno 1695 | Donna Isabella d’Avalos d’Aquino d’Aragona | 6° Marchese di Castelvetere, 7° Conte di Grotteria, Conte di Condojanni e Grassugliati; 5° Principe di Butera, Marchese di Militello e Licodia, 9° Conte di Mazzarino, Barone di Bianco, Carretti, Pentina, Dilicello, Lisano, Carrabba, Faino, Turco, Torcotto, Magaluffa, Milione, Delera, Castelluccio e Radali |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Patrizio Napoletano |
||
Donna | Giulia Carafa | 8 dicembre 1653 | 1° giugno 1695 | 4 dicembre 1703 | Don Federico Carafa dei Duchi di Bruzzano | 7° Marchesa di Castelvetere, 8° Contessa di Grotteria |
|||
Don | Vincenzo III Carafa | 22 agosto 1660 | 3 luglio 1707 | 20 aprile 1726 | Donna Ippolita Cantelmo Stuart | 3° Duca di Bruzzano, 2° Marchese di Brancaleone; 8° Marchese di Castelvetere 9° Conte di Grotteria; Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Patrizio Napoletano |
||
Don | Gennaro I Carafa Cantelmo Stuart | 1° settembre 1715 | 20 aprile 1726 | 31 ottobre 1767 | Donna Silvia Ruffo Donna Teresa Carafa |
4° Duca di Bruzzano, 9° Marchese di Castelvetere, 3° Marchese di Brancalone, 10° Conte di Grotteria, Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Vincenzo IV Carafa Cantelmo Stuart | 13 luglio 1739 | 31 ottobre 1767 | 20 marzo 1814 | Donna Livia Doria del Carretto | 5° Duca di Bruzzano, 10° Marchese di Castelvetere, 4° Marchese di Brancalone, 11° Conte di Grotteria, Signore di Condojanni, Motta, Bruzzano e Siderno |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Gennaro Maria Carafa Cantelmo Stuart | 20 agosto 1772 | 20 marzo 1814 | 10 novembre 1851 | Donna Maria Laura Carafa Cantelmo Stuart | 6° Duca di Bruzzano, 11° Marchese di Castelvetere, 5° Marchese di Brancalone, 12° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Vincenzo V Carafa Cantelmo Stuart | 20 febbraio 1802 | 10 novembre 1851 | 18 luglio 1879 | Donna Lucrezia Pignatelli | 7° Duca di Bruzzano, 12° Marchese di Castelvetere, 6° Marchese di Brancalone, 13° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Gennaro Carafa Cantelmo Stuart | 28 settembre 1833 | 23 dicembre 1900 | 24 luglio 1903 | Donna Clotilde de’ Medici di Ottajano | 8° Duca di Bruzzano, 13° Marchese di Castelvetere, 7° Marchese di Brancalone, 14° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Luigi Carafa Cantelmo Stuart | 3 maggio 1837 | 24 luglio 1903 | 7 maggio 1913 | Donna Maria Giuseppa Pignatelli della Leonessa | 9° Duca di Bruzzano, 14° Marchese di Castelvetere, 8° Marchese di Brancalone, 15° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Vincenzo VI Carafa Cantelmo Stuart | 18 febbraio 1870 | 7 maggio 1913 | 16 ottobre 1918 | Donna Maria Assunta Colonna | 10° Duca di Bruzzano, 15° Marchese di Castelvetere, 9° Marchese di Brancalone, 16° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Gennaro II Carafa Cantelmo Stuart | 1 giugno 1905 | 16 ottobre 1918 | 30 maggio 1982 | Nobile Sobilia Palmieri Nuti | 11° Duca di Bruzzano, 16° Marchese di Castelvetere, 10° Marchese di Brancalone, 17° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
||
Don | Gregorio Carafa Cantelmo Stuart | 23 maggio 1945 | 30 maggio 1982 | in carica | vivente | Laura de Grenet | 12° Duca di Bruzzano, 17° Marchese di Castelvetere, 11° Marchese di Brancalone, 18° Conte di Grotteria |
Principe del Sacro Romano Impero, Conte Palatino, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano |
Principi di Sepino
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte/i | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | |||||||||
1 | Don | Francesco Carafa | ... | 29 ottobre 1627 | 19 luglio 1639 | (1ª) Beatrice Caracciolo (2ª) Lucrezia Caracciolo |
Barone di Binetto | Patrizio Napoletano | Già Signore di Sepino dal 1596 | |
2 | Donna | Delizia Carafa | 7 dicembre 1618 | 19 luglio 1639 | 28 agosto 1656 | Don Carlo della Leonessa, 2° duca di San Martino |
Principi di Stigliano
N° | Prefisso | Nome | Nascita | In carica | Morte | Consorte/i | Altri titoli | Titoli onorifici | Note | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Dal | Al | |||||||||
1 | Don | Antonio Carafa della Stadera | ... | 21 giugno 1522 | 27 giugno 1528 | Ippolita di Capua | Signore di Rocca Mondragone (1479-1519), 1° Duca di Rocca Mondragone (1519-1528) |
Patrizio Napoletano | ||
2 | Don | Luigi Carafa della Stadera | 1511 | 27 giugno 1528 | 17 luglio 1576 | (1ª) Clarice Orsini (2ª) Lucrezia del Tufo |
2° Duca di Mondragone, Signore di Montenero, Castelnuovo, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accetterà, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Paitra d’Acino |
Patrizio Napoletano | ||
3 | Don | Antonio Carafa della Stadera | 1542 circa | 17 luglio 1576 | 14 agosto 1578 | (1ª) Donna Ippolita Gonzaga (2ª) Donna Giovanna Colonna |
3° Duca di Mondragone, Signore di molti feudi[N 4] |
Patrizio Napoletano, Grande di Spagna di prima classe |
||
4 | Don | Luigi Carafa della Stadera | 12 ottobre 1567 | 14 agosto 1578 | 22 gennaio 1630 | Donna Isabella Gonzaga, duchessa sovrana di Sabbioneta, duchessa di Traetto, contessa di Fondi, baronessa di Caramanico, signora di molti feudi[N 5] | 4° Duca di Mondragone, Duca titolare di Sabbioneta, Duca di Traetto, Conte di Fondi, Barone di Calotone, Piadena e Spineda, Signore di molti feudi[N 6] |
Patrizio Napoletano, Grande di Spagna di prima classe |
||
5 | Donna | Anna Carafa della Stadera | Novembre 1607 | 1637 | 24 ottobre 1644 | Don Ramiro Felipe Núñez de Guzmán | 6° Duchessa di Mondragone, Duchessa di Traetto, Contessa di Fondi, Baronessa di Calotone, Piadena e Spineda, Signora di molti feudi[N 7] |
Cardinali e arcivescovi
Cardinali
Ritratto | Nome | Nascita | Creato cardinale | Morte | Note |
Filippo Carafa della Serra | 1340 circa | 18 settembre 1378 da papa Urbano VI | 22 o 23 maggio 1389 | ||
Oliviero Carafa[2] | 10 marzo 1430 | 18 settembre 1467 da papa Paolo II | 20 gennaio 1511 | Anche arcivescovo di Napoli (1458–1484; 1503–1505) | |
Gianvincenzo Carafa | 1477 | 21 novembre 1527 da papa Clemente VII | 28 agosto 1541 | Anche arcivescovo di Napoli (1505–1530) | |
Gian Pietro Carafa | 28 giugno 1476 | 22 dicembre 1536[17] da papa Paolo II | 18 agosto 1559 | Gian Pietro è stato, con il nome di Paolo IV, il 223º papa della Chiesa cattolica dal 1555 alla morte | |
Carlo Carafa[2] | 29 marzo 1517 | 7 giugno 1555 da papa Paolo IV | 4 marzo 1561 | ||
Diomede Carafa | 7 gennaio 1492 | 20 dicembre 1555 da papa Paolo IV | 12 agosto 1560 | ||
Alfonso Carafa[2] | 16 luglio 1540 | 15 marzo 1557[18] da papa Paolo IV | 29 agosto 1565 | Anche arcivescovo di Napoli (1557–1565) | |
Antonio Carafa[2] | 25 marzo 1538 | 24 marzo 1568 da papa Pio V | 13 gennaio 1591 | ||
Decio Carafa | 1556 | 17 agosto 1611 da papa Paolo V | 23 gennaio 1626 | ||
Pier Luigi Carafa | 18 luglio 1581 | 6 marzo 1645 da papa Innocenzo X | 15 febbraio 1655 | ||
Carlo Carafa della Spina | 21 aprile 1611 | 14 gennaio 1664 da papa Alessandro VII | 19 ottobre 1680 | ||
Fortunato Ilario Carafa della Spina | 16 febbraio 1631 | 2 settembre 1686 da papa Innocenzo XI | 16 gennaio 1697 | ||
Pier Luigi Carafa | 4 luglio 1677 | 20 settembre 1728 da papa Benedetto XIII | 15 dicembre 1755 | ||
Francesco Carafa della Spina di Traetto[2] | 29 aprile 1722 | 19 aprile 1773 da papa Clemente XIV | 20 settembre 1818 | ||
Marino Carafa di Belvedere | 29 gennaio 1764 | 23 febbraio 1801 da papa Pio VII (dimessosi il 24 agosto 1807) | 5 aprile 1830 | ||
File:Domenico Carafa della Spina di Traetto.jpg | Domenico Carafa della Spina di Traetto | 12 luglio 1805 | 22 luglio 1844 da papa Gregorio XVI | 17 giugno 1879 |
Arcivescovi
Ritratto | Nome | Nascita | Titolo arcivescovile | In carica | Morte | Note |
Oliviero Carafa[2] | 10 marzo 1430 | Arcivescovo di Napoli[2] | 1ª: 18 Novembre 1458 – 20 Settembre 1484 2ª: 4 agosto 1503 – 1º aprile 1505 |
20 gennaio 1511 | Anche cardinale | |
Alessandro Carafa[2][19] | 1430 | Arcivescovo di Napoli[2][19] | 20 Settembre 1484[19] – 31 luglio 1503[19] | 31 luglio 1503[19] | ||
Bernardino Carafa | 1472 | Arcivescovo di Napoli | 1º aprile 1505 – 30 luglio 1505 | 30 luglio 1505 | ||
Gianvincenzo Carafa | 1477 | Arcivescovo di Napoli | 1505 – 1530 | 28 agosto 1541 | Anche cardinale | |
Francesco Carafa[20] | 1515[20] | Arcivescovo di Napoli[20] | 24 gennaio 1530[20] – 30 luglio 1544[20] | 30 luglio 1544[20] | ||
Gian Pietro Carafa[17] | 28 giugno 1476[17] | 1º: Arcivescovo di Chieti[17] 2º: Arcivescovo di Brindisi 3º: Arcivescovo di Napoli[17] |
1º: 30 luglio 1505 – 20 dicembre 1518; 20 dicembre 1518 – 24 agosto 1524; 20 giugno 1537[17] – 22 febbraio 1549 2º: 20 dicembre 1518 – 24 agosto 1524 3º: 22 febbraio 1549[17] – 23 maggio 1555 |
18 agosto 1559[17] | Anche cardinale; Papa dal 1555 al 1559 come Paolo IV | |
Alfonso Carafa[18] | 16 luglio 1540[18] | Arcivescovo di Napoli[18] | 9 aprile 1557[18] – 29 agosto 1565[18] | 29 agosto 1565[18] | Anche cardinale | |
Mario Carafa[21] | ... | Arcivescovo di Napoli[21] | 26 ottobre 1565[21] – 11 settembre 1576[21] | 11 settembre 1576[21] |
Altri personaggi illustri
- Alfonso Carafa, duca di Nocera (dal 1558 al 1581);
- Alfonso Sozy Carafa, vescovo di Lecce, XVIII secolo;
- Andrea Carafa della Spina, conte di Santa Severina, condottiero e viceré di Napoli;
- Antonio Carafa, governatore generale delle armate della Chiesa, marchese di Montebello;
- Antonio Carafa, generale e maresciallo di campo di Leopoldo I del Sacro Romano Impero;
- Bartolomeo Caracciolo detto Carafa (XIV secolo), è stato un nobile e diplomatico del Regno di Napoli, autore della Breve Informazione;
- Carlo Carafa, sacerdote cattolico italiano e fondatore della congregazione dei Pii Operai;
- Diomede I Carafa, conte di Cerreto Sannita e conte di Maddaloni risalente al XV secolo;
- Diomede III Carafa, conte di Cerreto Sannita e duca di Maddaloni nel XVI secolo;
- Diomede V Carafa, conte di Cerreto Sannita e duca di Maddaloni risalente al XVII secolo;
- Enrichetta Carafa Capecelatro, scrittrice e traduttrice;
- Ettore Carafa, conte di Ruvo, duca di Andria e repubblicano;
- Fabrizio Carafa, 3º Marchese di Castelvetere e I Principe di Roccella dal 24.3.1594 (+6.9.1629)[22]
- Ferdinando I Carafa, duca di Nocera (dal 1527 al 1558);
- Ferdinando II Carafa, duca di Nocera (dal 1581 al 1593);
- Francesco Maria Carafa, duca di Nocera (dal 1593 al 1642), generale e viceré d'Aragona e di Navarra;
- Francesco Maria Domenico Carafa, duca di Nocera (dal 1642 al 1647);
- Giovanni Carafa di Noja, VII Duca di Noja (Noicattaro);
- Gregorio Carafa, Gran Maestro dell'Ordine di Malta;
- Giovanni Pietro Carafa (papa Paolo IV), papa dal 1555 al 1559;
- Marino Carafa, governatore dello Stato dei Presidi;
- Marzio Carafa, duca di Maddaloni e conte di Cerreto nel XVII secolo;
- Michele Carafa, principe di Colobrano, compositore;
- Tiberio Carafa, duca di Nocera (dal 1521 al 1527);
- Vincenzo Carafa, religioso.
Palazzi, castelli e ville
Immagine | Nome edificio | Località | Costruzione | Appaltatore | Note |
Palazzo Carafa d'Andria | Camairago, Lombardia |
XV secolo | Famiglia Carafa | Il palazzo ospita la sede dell'Istituto Tecnico Femminile "Elena di Savoia" | |
Palazzo Carafa di Montorio | Napoli, Campania, Italia |
XV secolo | Famiglia Carafa | Nel 1943 venne danneggiato dalla drammatica esplosione della motonave Caterina Costa. Nel 1944 fu coinvolto in un incendio e nel 1980 fu colpito dal terremoto. Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale | |
Palazzo Diomede Carafa | Napoli, Campania, Italia |
XV secolo | Diomede I Carafa | ||
Palazzo Carafa di Santa Severina (o Palazzo Carafa della Spina a Pizzofalcone) |
Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia Carafa | ||
Palazzo Carafa di Maddaloni | Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia D'Avalos | Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale | |
Palazzo Carafa di Nocera (o Palazzo Falanga e Montuori) |
Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia Carafa | Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale | |
Palazzo Carafa di Belvedere | Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia Carafa | Il palazzo è andato quasi completamente distrutto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale | |
Palazzo Carafa della Spina (già Palazzo Acquaviva d'Aragona) |
Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia Carafa (ex palazzo della famiglia Acquaviva d'Aragona) | Il palazzo oggi è adibito ad uso residenziale | |
Palazzo Cellammare | Napoli, Campania, Italia |
XVI secolo | Famiglia Carafa | ||
Palazzo Carafa di Roccella | Napoli, Campania, Italia |
XVII secolo | Il palazzo è sede del museo di arte contemporanea PAN | ||
Castello di Roccella Ionica | Roccella Ionica, Calabria, Italia |
||||
Castello di Santa Severina | Santa Severina, Calabria, Italia |
XI secolo | Normanni | Il castello è visitabile ed è sede del Museo Archeologico di Santa Severina, del Centro di Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi e del MACSS, il Museo di Arte Contemporanea di Santa Severina | |
Villa Carafa di Belvedere | Napoli, Campania, Italia |
XVII secolo | Ferdinando Vandeneynden |
Note
Annotazioni
- ^ In italiano: Fa' questo e vivrai - dal vangelo di Luca Luca 10,28.
(Famiglia Carafa della Stadera) - ^ Gian Pietro Carafa (1476–1559) fu pontefice della Chiesa cattolica, con il nome di Paolo IV, dal 1555 alla morte.
- ^ La grafia di questo cognome è indifferentemente Carafa o Caraffa - Rivista del Collegio Araldico, anno XXXIV, marzo 1936.
- ^ Signore di Montenero, Castelnuovo, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda e Galluccio.
- ^ Signora di Acquaviva, Inola, Maranola, Carpello, Sperlonga, Monticelli, Pastena, Schigia, Turino e Agnone.
- ^ Signore di Montenero, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda, Galluccio, Capolungo, Itri, Fratta, Castelforte, Spegno, Sperlonga, Pastena, Sauvi, Casalnuovo, Castellorato, Monticello, Isola, Campomele, Caramanico e Torcello.
- ^ Signora di Montenero, San Lorenzo, Laviano, Castelgrande, Rapone, Alianello, San Arcangelo, Roccanova, Accettura, Gorgoglione, Guardia, Jannano, Pietra d’Acino, Riardo, Teano, Roccamonfina, Sessa, Minervino, Volturara, Moliterno, Armento, Montenuovo, Procina, San Nicandro, Pietravaisano, Casafredda, Galluccio, Capolungo, Itri, Fratta, Castelforte, Spegno, Sperlonga, Pastena, Sauvi, Casalnuovo, Castellorato, Monticello, Isola, Campomele, Caramanico, Torcello ecc.
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Fonti
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Bibliografia
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- Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Arnaldo Forni, 1981
- Franco Muscolini, Così eravamo, Tolentino, La Linotype, 2006
- Franco Muscolini, Così eravamo - seconda parte, Tolentino, La Linotype, 2008
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui Casato dei Carafa
Collegamenti esterni
- Le origini della famiglia Caraffa o Carafa, su books.google.it.
- La Famiglia Caraffa di Napoli, su books.google.it.
- Istoria del Concilio Tridentino - Giovanni Pietro Caraffa Papa Paolo IV, su books.google.it.
- Carafa della Spina, su nobili-napoletani.it.
- Carafa della Stadera, su nobili-napoletani.it.
- Memorie Storiche de Cardinali della Santa Romana Chiesa - Caraffa Gian Pietro Papa Paolo IV, su books.google.it.
- Castello di Montalto, su panoramio.com.