Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente

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Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
AbbreviazioneLa Permanente
TipoEnte Morale
FondatoreRe Umberto I
Sede centraleBandiera dell'Italia Milano
PresidenteEmanuele Fiano
Sito web
Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
Coordinate45°28′35.83″N 9°11′43.73″E / 45.47662°N 9.19548°E45.47662; 9.19548
Caratteristiche
Sito web

La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, ai più nota come La Permanente, è un ente morale, sodalizio artistico e culturale di Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La società nasce in seguita alla fusione e fondazione in ente morale, nell'anno 1883, di due enti culturali: la Società per le belle arti (che era stata fondata a Milano nel 1844) e l’Esposizione permanente di belle arti (costituita più tardi, sempre a Milano, nel 1870). Il nuovo Ente assunse quindi la denominazione, tuttora vigente, di Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente.
Il suo carattere culturale, senza scopo di lucro e dedicato all'incremento delle belle arti, venne sancito dal re Umberto I nel 1884.

Dal XIX secolo dunque, La Permanente, come comunemente viene chiamata a Milano, svolge in modo autonomo il proprio compito di diffusione culturale, non solo nell'ambito milanese, ma anche in quello nazionale e internazionale.
Il sodalizio opera sia con mostre tematiche che con esposizioni dei soci artisti. Tipica manifestazione fu in passato anche il sorteggio di opere d'arte fra i soci.

Si può dire che la storia del sodalizio verta su alcuni punti focali:

  • la rassegna inaugurale del 1886;
  • la mostra del 1900 dedicata a La pittura lombarda del secolo XIX;
  • la mostra dedicata al Novecento Italiano
  • a sancire la ricostruzione postbellica del palazzo venne poi la mostra del 1953 La donna nell'arte da Hayez a Modigliani;
  • infine Milano di ieri e di oggi attraverso l'arte (1957), mostra intesa a chiarire le relazioni tra l'istituzione e la città.

Il Palazzo della Permanente ha anche ospitato le manifestazioni della Biennale di Brera, iniziata nel 1908, che con il nuovo inizio nel dopoguerra ha preso il nome di Biennale nazionale di Milano.[1]

Con il tempo è andato formandosi l'annesso Museo della Permanente (1992) il cui corpus è costituito dai premi acquisto della Biennale della Città di Milano, dalle opere sorteggiate e da donazioni da parte di privati e dagli stessi artisti soci, così da costituire una panoramica della realtà artistica degli ultimi secoli.

Importantissimo è l'archivio della Permanente, tuttora ricco di documenti, nonostante i gravi danni provocati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Altrettanto ricca è l'attività editoriale e di catalogazione pubblicata via via nel tempo dalla Permanente in relazione alle sue iniziative espositive.

Assoluti protagonisti della storia culturale ed artistica hanno fatto parte del sodalizio. Basti ricordare, via via nel tempo, Francesco Hayez, Antonio Rotta, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Gaetano Previati, Emilio Longoni, Mosè Bianchi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gerolamo Induno, Lorenzo Vela, Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Mario Sironi, Leone Lodi, Achille Funi, Carlo Carrà, Francesco Messina, Attilio Rossi, Trento Longaretti, Giuseppe Ajmone.

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo[modifica | modifica wikitesto]

La sede della Permanente
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo della Permanente.

Il Palazzo della Permanente, su progetto dell'architetto Luca Beltrami sito in via Turati (all'epoca via Principe Umberto), fu edificato per ospitare manifestazioni d'arte. Un'apposita esposizione lo inaugurò il 25 aprile 1886, mentre la prima mostra dei soci ebbe luogo nel 1892.

L'edificio del Beltrami fu in parte gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943; al termine del conflitto il palazzo fu ricostruito ad opera degli architetti Pier Giacomo e Achille Castiglioni negli anni 1952-1953.

Principali esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1886 Mostra inaugurale
  • 1892 Prima mostra dei soci
  • 1900 La pittura lombarda del XIX secolo
  • 1912 Mostra postuma di Tranquillo Cremona
  • 1915 Mostra dell'Incisione italiana
  • 1916 Biennale di Brera[3]
  • 1926 I mostra del Novecento Italiano
  • 1929 II mostra del Novecento Italiano
  • 1953 La donna nell'arte tra Hayez e Modigliani
  • 1953 XVIII Biennale nazionale di Milano
  • 1955 XIX Biennale nazionale di Milano
  • 1957 XX Biennale nazionale di Milano
  • 1957 Milano di ieri e di oggi attraverso l'arte
  • 1959 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi
  • 1966 La Scapigliatura: pittura, scultura, letteratura, musica, architettura
  • 1979 Mostra di Medardo Rosso
  • 1983 Il Novecento italiano
  • 1984 Oskar Kokoschka, 1906/1924, disegni e acquarelli
  • 1990 Bildhauerei in Mailand, 1945-1990
  • 2001 Esposizione straordinaria dei Soci della Permanente
  • 2003 Nella materia: dal futurismo a Kiefer, da Burri a Kounellis
  • 2004 Salone 2004
  • 2006 Ventipiucento, mostra celebrativa dei centoventi anni dell'Ente
  • 2006 Mostra di Arturo Martini
  • 2007 Il Carnevale, mostra di Gianfilippo Usellini
  • 2013 Dürer. L'opera incisa dalla collezione di Novara
  • 2018 Chagall. Sogno di una notte d'estate
  • 2018 Urbanart colore/materia/luce
  • 2018 Caravaggio. Oltre la tela
  • 2018 Tex Willer. 70 anni di un mito
  • 2019 Io e Leonardo, artisti della Permanente e l'eredità di Leonardo
  • 2022 SOStenibile, gli artisti della Permanente per l'Ambiente e la Sostenibilità
  • 2023 #lèggerelineeleggère, la visione artistica oltre la realtá dell'oggi

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Ermenegildo Agazzi, Giuseppe Ajmone, Achille Alberti, Ambrogio Alciati, Italo Antico, Bruna Aprea, Rodolfo Aricò, Carlo Balestrini, Giuseppe Banchieri, Orazio Barbagallo, Amerigo Bartoli, Aldo Bergolli, Giorgio Berlini, Nino Bertocchi, Angelo Bertoglio, Cesare Bertolotti, Giovanni Blandino, Floriano Bodini, Agostino Bonalumi, Renzo Bongiovanni Radice, Renato Borsato, Luigi Bracchi, Sandro Bracchitta, Giovanni Brancaccio, Gastone Breddo, Otello Brocca, Anselmo Bucci, Carlo Bugada, Luca Caccioni, Giovanni Campus, Biagio Canevari, Michele Cannaò, Nado Canuti, Giovanni Cappelli, Aldo Carpi, Carlo Carrà, Pietro Cascella, Felice Casorati, Nino Cassani, Bruno Cassinari, Rodolfo Castagnino, Carlo Cattaneo, Alik Cavaliere, Mino Ceretti, Giovanni Cerri, Marco Chiesa, Alfredo Chighine, Galileo Chini, Beppe Ciardi, Guido Cinotti, Pietro Coletta, Giancarlo Colli, Giuliano Collina, Silvio Consadori, Carlo Conte, Romano Conversano, Alex Corno, Roberto Crippa, Giulio Crisanti, Franco Daleffe, Sergio Dangelo, Carola de Agostini, Cristoforo De Amicis, Raffaele De Grada, Francesco De Rocchi, Maria Luisa De Romans, Lucio Del Pezzo, Enrico Della Torre, Bruno Di Bello, Guido Di Fidio, Vittorio Di Muzio, Nino Di Salvatore, Adriano Di Spilimbergo, Gian Paolo Dulbecco, Enzo Esposito, Agenore Fabbri, Berto Ferrari, Renzo Ferrari, Libero Ferretti, Davide Ferro, Michele Festa, Tullio Figini, Luigi Filocamo, Salvatore Fiume, Ugo Flumiani, Luciano Folloni, Lucio Fontana, Attilio Forgioli, Franco Francese, Donato Frisia, Luigi Fulvi, Giovanni Fumagalli, Renato Galbusera, Oscar Gallo, Alessandro Gallotti, Pietro Gaudenzi, Alberto Ghinzani, Franca Ghitti, Alberto Gianquinto, Piero Giunni, Emilio Gola, Giuseppe Grandi, Giulio Greco, Giorgio Griffa, Costantino Guenzi, Giuseppe Guerreschi, Carlo Gusmeroli, Achille Guzzardella, Carlo Hollesch, Paolo Iacchetti, Emma Jeker, Savino Labò, Piero Leddi, Trento Longaretti, Emilio Longoni, Ubaldo Magnavacca, Gianfranco Manara, Ferdinando Mandelli, Luigi Mantovani, Giancarlo Marchese, Ada Marchetti, Sandro Martini, Giuseppe Martinelli, Piero Marussig, Lino Marzulli, Giacomo Maselli, Vittorio Matino, Giovanni Mattio, Alfredo Mazzotta, Vittorio Melchiori, Gino Meloni, Fausto Melotti, Francesco Messina, Elena Mezzadra, Umberto Milani, Giuseppe Montanari, Sara Montani, Enzo Morelli, Mario Moretti Foggia, Gino Moro, Giuseppe Motti, Giuseppe Novello, Eugenio Olivari, Claudio Olivieri, Gottardo Ortelli, Giancarlo Ossola, Goliardo Padova, Guido Pajetta, Mimmo Paladino, Bernardino Palazzi, Aldo Pancheri, Gianfranco Pardi, Lucio Pascalino, Franco Pedrina, Eros Pellini, Eugenio Pellini, Siro Penagini, Cesare Peverelli, Francesco Pezzoli, Gianriccardo Piccoli, Lorenzo Piemonti, Barbara Pietrasanta, Orazio Pigato, Fausto Pirandello, Stefano Pizzi, Alfredo Pizzo Greco, Cristiano Plicato, Bruno Polver, Pino Ponti, Emilio Quadrelli, Ernesto Quarti Marchiò, Mario Raciti, Amilcare Rambelli, Mauro Reggiani, Regina, Arturo Rietti, Egidio Riva, Gualberto Rocchi, Franco Rognoni, Bepi Romagnoni, Massimo Romani, Ottone Rosai, Attilio Rossi, Antonio Rotta, Erminio Rossi, Alberto Salietti, Giancarlo Sangregorio, Anna Santinello, Giuseppe Scalvini, Emilio Scanavino, Giorgio Scano, Giulio Scapaticci, Paolo Scheggi, Alberto Schiavi, Mario Schifano, Salvatore Sebaste, Luigi Secchi, Giovanni Setti, Lydia Silvestri, Mario Sironi, Ivo Soli, Nino Springolo, Mauro Staccioli, Attilio Steffanoni, Ottavio Steffenini, Luigi Stradella, Daniele de Strobel, Luiso Sturla, Remo Taccani, Emilio Tadini, Guido Tallone, Dino Tega, Togo (Enzo Migneco), Caterina Tosoni, Mario Tozzi, Ernesto Treccani, Valeriano Trubbiani, Giulio Turcato, Tino Vaglieri, Valentino Vago, Nanni Valentini, Walter Valentini, Romolo Valori, Giuliano Vangi, Grazia Varisco, Franco Vasconi, Mario Vellani Marchi, Mario Venturelli, Giulio Vercelli, Renato Vernizzi, Luigi Veronesi, Cesare Vianello, Enzo Vicentini, Umberto Vittorini, Agostino Viani, Raul Viviani, Carlotta Zanetti, Alberto Zardo, Franco Zazzeri, Alessandro Zenatello, Carlo Zocchi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia, su Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente. URL consultato l'11 luglio 2023.
  2. ^ Fabio Massa, Cambio al vertice della Permanente. Fiano vince contro Gallera, in Affari Italiani, 1º luglio 2016.
  3. ^ Le numerose vendite alla Biennale di Brera (PDF), in Avanti!, n. 295, Edizione Nazionale, 23 ottobre 1916, p. 3. URL consultato il 25 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2018). Ospitato su Senato.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN155691486 · ISNI (EN0000 0001 2190 8147 · BAV 494/43858 · ULAN (EN500302961 · LCCN (ENn83154354 · GND (DE1026589-2 · BNF (FRcb12210378r (data) · J9U (ENHE987007459264105171