Antonio Maspes
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Antonio Maspes | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Pista | |
Termine carriera | 1968 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1952-1954 | Individuale | |
1955-1957 | Bianchi | |
1958-1968 | Ignis | |
Nazionale | ||
1952-1964 | ![]() | |
Palmarès | ||
![]() | ||
Bronzo | Helsinki 1952 | Tandem |
![]() | ||
Oro | Milano 1955 | Velocità |
Oro | Copenaghen 1956 | Velocità |
Bronzo | Parigi 1958 | Velocità |
Oro | Amsterdam 1959 | Velocità |
Oro | Lipsia 1960 | Velocità |
Oro | Zurigo 1961 | Velocità |
Oro | Milano 1962 | Velocità |
Argento | Rocourt 1963 | Velocità |
Oro | Parigi 1964 | Velocità |
Antonio Maspes (Cesano Maderno, 14 gennaio 1932 – Milano, 19 ottobre 2000) è stato un pistard italiano. Professionista dal 1952 al 1968, fu sette volte campione del mondo nella velocità.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Si appassionò alla pista a partire dall'età di quattordici anni, quando entrò al velodromo Vigorelli attirato dal rombo delle moto usate nelle gare degli stayer. Iniziò presto a correre e, per partecipare e vincere un campionato minore nel 1947, truccò la data di nascita. Vinse il titolo italiano di velocità e di tandem sia negli allievi che nei dilettanti, partecipando poi nel 1952 ai Giochi olimpici di Helsinki dove, in coppia con Cesare Pinarello, conquistò la medaglia di bronzo nel tandem.
Passò professionista a fine 1952 e conquistò a Firenze la prima maglia tricolore da professionista nella velocità, che vinse per altre dieci volte fra il 1953 e il 1965, sconfitto solo per tre volte. Nel 1955, sulla pista casalinga del Vigorelli, conquistò il primo titolo iridato, che bissò l'anno successivo a Copenaghen. Vinse sette titoli mondiali nella velocità, quattro consecutivi dal 1959 al 1962 e nel 1964. Nel 1963 fu invece sconfitto dall'eterno rivale Sante Gaiardoni sulla pista di Rocourt. I suoi sette titoli eguagliarono quelli ottenuti del belga Joseph Scherens e furono superati, solo negli anni ottanta, dalle dieci vittorie del giapponese Koichi Nakano.
Fra le sue vittorie, cinque Gran Premi di Parigi consecutivi. Il 20 luglio 1960 stabilì il record mondiale sui 200 metri con 10"8 contro Michel Rousseau dopo un surplace di 25 minuti.
Chiuse la carriera nel 1968, dopo aver ottenuto, all'età di 35 anni, ancora un quarto posto ai campionati del mondo. Dopo aver ricoperto alcuni incarichi federali, fra cui quello di responsabile tecnico del Vigorelli, si spense nell'ottobre 2000, all'età di 68 anni. È sepolto nella Cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano. Alla sua morte la pista milanese del Vigorelli gli fu intitolata.
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Strada[modifica | modifica wikitesto]
- Coppa Caldirola
Pista[modifica | modifica wikitesto]
- Campionati italiani, Velocità Dilettanti
- Campionati italiani, Velocità Dilettanti
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Gran Premio di Parigi
- Gran Premio di Copenaghen
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Gran Premio di Parigi
- Gran Premio di Copenaghen
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Gran Premio di Parigi
- Gran Premio di Copenaghen
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Gran Premio di Parigi
- Campionati italiani, Velocità
- Gran Premio di Parigi
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Campionati italiani, Velocità
Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]
- Milano 1955 - Velocità: vincitore
- Copenaghen 1956 - Velocità: vincitore
- Rocourt 1957 - Velocità: 4º
- Parigi 1958 - Velocità: 3º
- Amsterdam 1959 - Velocità: vincitore
- Lipsia 1960 - Velocità: vincitore
- Zurigo 1961 - Velocità: vincitore
- Milano 1962 - Velocità: vincitore
- Rocourt 1963 - Velocità: 2º
- Parigi 1964 - Velocità: vincitore
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
Antonio Maspes partecipò nel 1964 insieme a Luciano Sangiorgi e Franco Cassano a una serie di sketch della trasmissione pubblicitaria televisiva Carosello, pubblicizzando gli elettrodomestici della Ignis.
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[1][2]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Stefano Piva, Sette volte campione - il Re del Vigorelli, Milano, Bolis Edizioni, 2020.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonio Maspes
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Antonio Maspes, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Antonio Maspes, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Antonio Maspes, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN, FR) Antonio Maspes, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale.
- (EN) Antonio Maspes, su Olympedia.
- (EN) Antonio Maspes, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Antonio Maspes, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.