Agostino Straulino
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Agostino Straulino | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 183 cm | |
Vela ![]() | ||
Specialità | Classe star | |
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Oro | Helsinki 1952 | Classe star |
Argento | Melbourne 1956 | Classe star |
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Argento | Kiel 1939 | Classe star |
Argento | Cascais 1948 | Classe star |
Oro | Chicago 1950 | Classe star |
Oro | Napoli 1953 | Classe star |
Bronzo | Cascais 1954 | Classe star |
Oro | Napoli 1956 | Classe star |
Oro | Napoli 1965 | Classe 5.5 S:I |
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Argento | Napoli 1936 | Classe star |
Oro | Kiel 1938 | Classe star |
Oro | Montecarlo 1949 | Classe star |
Oro | Napoli 1950 | Classe star |
Oro | Napoli 1951 | Classe star |
Oro | Cascais 1952 | Classe star |
Oro | Napoli 1953 | Classe star |
Oro | Cascais 1954 | Classe star |
Oro | Livorno 1955 | Classe star |
Oro | Napoli 1956 | Classe star |
Oro | Fedala 1959 | Classe star |
Oro | 1973 | Classe IOR |
Statistiche aggiornate al 7 novembre 2008 |
Agostino Straulino | |
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Nascita | Lussinpiccolo, 10 ottobre 1914 |
Morte | Roma, 14 dicembre 2004 |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Agostino Straulino, detto Tino (Lussinpiccolo, 10 ottobre 1914 – Roma, 14 dicembre 2004), è stato un velista e ammiraglio italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
È una delle figure più importanti della vela italiana. Nato in una famiglia, di origine carnica[1], a Lussinpiccolo allora parte dell'impero austro-ungarico, impara ad andare in barca a vela per andare a scuola. Le sue prime esperienze sono dunque nel golfo del Quarnaro.
La carriera militare[modifica | modifica wikitesto]
Diplomatosi nel 1932 presso il Regio istituto nautico di Venezia[2] frequenta successivamente l'Accademia navale di Livorno dove entra nel 1934 come allievo ufficiale di complemento del Corpo di stato maggiore. Durante la seconda guerra mondiale destinato come ufficiale alla Decima MAS, tra gli assaltatori del Gruppo Gamma che piazzavano le cariche esplosive magnetiche sotto le navi britanniche nella rada di Gibilterra. Rifiutò dopo l'8 settembre del 1943 di aderire alla RSI. Nella carriera militare raggiunse il grado di contrammiraglio.
Al termine della guerra, nel corso dei lavori di sminamento nel golfo di Taranto, un ordigno bellico gli esplose vicino e lo rese quasi cieco. La vista ricomparve lentamente, ma il suo amore per la vela lo spinse ad allenarsi durante la notte, quando non era necessario vedere perfettamente, per prepararsi ai Giochi olimpici del 1948. Dal 21 novembre 1964 al 28 ottobre 1965 ebbe il comando della nave scuola Amerigo Vespucci, con la quale passò alla leggenda grazie all'uscita a vele spiegate dal porto di Taranto attraverso il canale navigabile[3][4][5] e stabilendo il record di velocità di 14,6 nodi (27,039 km/h)[6][7].
L'attività sportiva[modifica | modifica wikitesto]
Ha ottenuto una medaglia d'oro alla XV Olimpiade (Helsinki - 1952) per la vela - classe star e nella stessa specialità una medaglia d'argento alla XVI Olimpiade (Melbourne - 1956). Dopo questi successi la vela italiana ha dovuto aspettare 48 anni e Alessandra Sensini per vincere nuovamente una medaglia d'oro in un'olimpiade.
Nel 1973 vinse la One Ton Cup con Ydra, disegnata da Dick Carter.
Nel 2001 gli venne conferita dal presidente Carlo Azeglio Ciampi l'onorificenza di Cavaliere di gran croce della Repubblica Italiana. A 88 anni vinse per la quinta volta consecutiva la regata over 60 di Napoli. È morto all'età di oltre 90 anni in una stanza dell'ospedale militare romano del Celio. La sua salma è stata portata all'aeroporto di Lussinpiccolo da un elicottero della Marina Militare italiana per esser tumulata nella tomba di famiglia dopo funerale e funzione religiosa, alla presenza di parenti e autorità italiane e croate.
Nato per essere marinaio, disse: «Sulla mia isola sono venuto al mondo e cresciuto. Là ho capito il mare e il mare mi ha accolto tra i suoi abitanti. Là ho conosciuto il vento e l'ho fatto diventare mio amico».
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]
Una volta campione olimpico.
- 1936 - Berlino - Classe Star: riserva
- 1948 - Torquay - Classe Star: 5° (con Nicolò Rode), perse una medaglia praticamente vinta a causa di un disalberamento
- 1952 - Harmaja - Classe Star: 1° (con Nicolò Rode)
- 1956 - Melbourne - Classe Star: 2° (con Nicolò Rode), dietro a Williams e Herbert.
- 1960 - Napoli - Classe Star; 4° (con Carlo Rolandi)
- 1964 - Tokio - Classe 5.5 S.I.: 4° (con Petronio e Minervini)
Campionati mondiali[modifica | modifica wikitesto]
Quattro volte campione mondiale.
- 1939 - Kiel - Classe Star: 2° (con Nicolò Rode) su "Polluce"
- 1948 - Cascais - Classe Star: 2° (con Nicolò Rode) su "Polluce"
- 1950 - Chicago - Classe Star: 1° (con Nicolò Rode)
- 1952 - Cascais - Classe Star: 5° (con Nicolò Rode)
- 1953 - Napoli - Classe Star: 1° (con Nicolò Rode) su "Merope"
- 1954 - Cascais - Classe Star: 3° (con Nicolò Rode) su "Merope II"
- 1956 - Napoli - Classe Star: 1° (con Nicolò Rode) su "Merope III"
- 1965 - Napoli - Classe 5.5 S:I: 1° (con Petronio e Minervini) su "Grifone"
Campionati europei[modifica | modifica wikitesto]
Dieci volte campione europeo.
- 1936 - Napoli - Classe Star: 2°
- 1938 - Kiel - Classe Star: 1° su "Polluce" (con Nicolò Rode)
- 1949 - Montecarlo - Classe Star: 1° su "Polluce" (con Nicolò Rode)
- 1950 - Napoli - Classe Star: 1° su "Merope" (con Nicolò Rode)
- 1951 - Napoli - Classe Star: 1° su "Merope" (con Nicolò Rode)
- 1952 - Cascais - Classe Star: 1° su "Merope" (con Nicolò Rode)
- 1953 - Napoli - Classe Star: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1954 - Cascais - Classe Star: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1955 - Livorno - Classe Star: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1956 - Napoli - Classe Star: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1959 - Fedala (Marocco) - Classe Star: 1° su "Merope III" (con Carlo Rolandi)
- 1973 - - Classe IOR: 3°
Campionati italiani[modifica | modifica wikitesto]
Dodici volte campione italiano
Classe Star.
- 1938 - Livorno: 1° su "Polluce" (con Luigi De Manincor)
- 1946: Napoli: 1° su "Polluce" (con Prato)
- 1948 - Napoli: 1° su "Polluce" (con Nicolò Rode)
- 1949 - Taranto: 1° su "Polluce" (con Nicolò Rode)
- 1950 - Napoli: 1° su "Merope" (con Nicolò Rode)
- 1951: Napoli: 1° su "Merope" (con Nicolò Rode)
- 1952 - Venezia: 1° su "Polluce II" (con Niccolini)
- 1953 - Taranto: 1° su "Polluce II" (con Nicolò Rode)
- 1954 - Riva del Garda: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1955 - Livorno: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1956 - Bari: 1° su "Merope II" (con Nicolò Rode)
- 1959 - Trieste: 1° su "Merope III" (con Carlo Lapanje)
Classe 6mt S:I:.
- 1938 - Livorno: 1°
Regate internazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Settimana velica di Kiel
- 1° negli anni 1954, 1955, 1956, 1957, 1959, 1960
- Porto Cervo One Ton Cup
- 1° nel 1973 su "Ydra" (di M. Spaccarelli)
- Giraglia
- 1° nel 1973 su "Ydra"
- Coppa del Re (Norvegia)
- 1° nel 1937
- Campionati internazionali di Francia
- 1° negli 1959, 1960
- Campionati internazionali di Germania
- 1° negli anni 1955, 1956, 1959
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Medaglia d'argento al valor militare (sul campo) |
«Comandante di una spedizione di mezzi d'assalto attaccava con pieno successo operativo un piroscafo alla fonda in una munitissima rada avversaria superando le notevoli difficoltà presentate dalle energiche misure difensive del nemico. Mediterraneo Occidentale, 14 luglio 1942.» — 2 ottobre 1942[8] |
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Medaglia di bronzo al valor militare (sul campo) |
«Volontario nei reparti d'assalto della Marina Militare, partecipava al forzamento di munita base avversaria, organizzando e dirigendo l'impresa che, malgrado la strettissima sorveglianza nemica, portava all'affondamento di un piroscafo alla fonda in rada. Esempio di capacità, sereno ardimento e determinato coraggio. Acque di Gibilterra, notte sul 15 settembre 1942.» — 11 aprile 1951[8] |
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Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana |
— Roma, 12 aprile 2001. Di iniziativa del Presidente della repubblica.[9] |
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Nel maggio 2015, una targa dedicata a Straulino fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano al parco olimpico del Foro Italico a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[10][11]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Il Comune dedica una via al grande velista Straulino, su Messaggero Veneto, 1º luglio 2011. URL consultato il 31 maggio 2021.
- ^ Cfr a p. 120 in Massimiliano Guiotto, A spasso con Tino, Rivista Marittima, aprile 2015.
- ^ Le leggende della vela, su avventuravela.it (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2014).
- ^ L'ammiraglio Straulino, leggenda della vela tricolore, su ilgiornale.it.
- ^ L'impresa di Straulino, su navievelieri.it.
- ^ Nave Amerigo Vespucci il veliero più bello del mondo, su ventisqueras.wordpress.com.
- ^ Vespucci Amerigo - Marina Militare, su marina.difesa.it.
- ^ a b Istituto Nastro Azzurro, su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org.
- ^ Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana Amm. Agostino Straulino, su quirinale.it. URL consultato il 3 maggio 2011.
- ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuliano Gallo, Il padrone del vento. La lunga vita felice di Agostino Straulino, Nutrimenti, Roma, 2005 ISBN 9788888389455
- Tiziana Oselladore (a cura di) Straulino signore del mare, Comunicarte Edizioni, Trieste, 2009
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Agostino Straulino
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Opere di Agostino Straulino, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Agostino Straulino, su sailing.org, Federazione Internazionale della Vela.
- (EN, FR) Agostino Straulino, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale.
- (EN) Agostino Straulino, su Olympedia.
- (EN) Agostino Straulino, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Agostino Straulino, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Straulino signore del mare, su comunicarte.info.
- Sito ufficiale di Agostino Straulino, su straulino.it. URL consultato il 16 novembre 2018 (archiviato il 21 ottobre 2014).
- L'albo d'oro di Agostino Straulino, su lnianzio.org. URL consultato il 7 agosto 2005 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
- Agostino Straulino e Nicolò Rode, su istrianet.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 78246019 · ISNI (EN) 0000 0000 7878 6024 · SBN DDSV114327 · LCCN (EN) n2008007365 · GND (DE) 131964143 · CONOR.SI (SL) 187274851 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2008007365 |
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