Adrian Mannarino

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Adrian Mannarino
Adrian Mannarino nel 2019
Nazionalità Bandiera della Francia Francia
Altezza 180 cm
Peso 79 kg
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 294-318 (48.04%)
Titoli vinti 5
Miglior ranking 17° (29 gennaio 2024)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 4T (2022, 2024)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2014, 2016, 2019)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 4T (2013, 2017, 2018)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (2013, 2014, 2017, 2020, 2023)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 45-106 (29.8%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 73º (2 maggio 2016)
Ranking attuale ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (2016)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2017, 2020, 2022)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 1T (2015, 2016, 2017, 2018, 2022)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (2022)
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte 0-2 (0%)
Titoli vinti 0
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros 1T (2014, 2015)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon
Bandiera degli Stati Uniti US Open
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al 26 febbraio 2024

Adrian Mannarino (Soisy-sous-Montmorency, 29 giugno 1988) è un tennista francese.

Specialista delle superfici veloci, nel circuito maggiore ha vinto cinque titoli su quindici finali disputate, il suo miglior ranking ATP è la 17ª posizione raggiunta nel gennaio 2024.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

2004 - 2009: primi successi Futures e Challenger[modifica | modifica wikitesto]

È un giocatore mancino francese di origine italiane. Dal 2004 al 2008 frequenta prevalentemente il circuito futures in cui raccoglie sei successi e altre cinque finali. Dal febbraio 2008 cominciano ad arrivare i primi risultati di rilievo nei challenger con i quarti di Besançon e le semifinali di Cherbourg e Roma, tanto guadagnarsi la wild card per il tabellone principale del Roland Garros in cui viene subito sconfitto dal qualificato argentino Diego Junqueira per 6–1, 6–2, 6–2. Fallisce poi la qualificazione sia a Wimbledon che agli US Open, ma al Moselle Open di Metz raggiunge la prima semifinale in un torneo ATP sconfiggendo nell'ordine Eitzinger, Guez e Serra alle qualificazioni e successivamente Seppi, De Voest e Gicquel, fermandosi solamente contro il numero 24 del mondo Paul-Henri Mathieu.

Riceve poi una wild card per il main draw del Master di Parigi-Bercy, ma anche qui perde al primo turno contro il russo Dmitrij Tursunov. Nel 2009 riceve un'altra wild card per gli Australian Open, ma pesca subito il numero 14 del seeding Fernando Verdasco che gli concede soltanto 4 game, perde nuovamente al primo turno al Roland Garros e a Wimbledon al cospetto rispettivamente di Tommy Robredo e Marc Gicquel, ma con la finale al Segovia ad inizio agosto entra per la prima volta nei primi 100 del ranking. Un mese dopo però non conferma la semifinale di Metz dell'anno precedente scivolando oltre la duecentesima posizione.

2010 - 2014: dal debutto negli Slam alla Top 50[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 salta i primi mesi e ad aprile si ritrova oltre il 300º posto, ma a partire da luglio - grazie alla vittoria dei challenger di Istanbul e Mons, alle finali di Recanati e Segovia e alla prima vittoria in un torneo dello slam agli US Open - scala la classifica chiudendo l'anno alla 83ª posizione del ranking. Al Brisbane International, primo torneo del 2011, supera le qualificazioni ma viene eliminato da Mardy Fish al primo turno. Raggiunge poi i quarti di finale all'Heineken Open di Auckland, dove esce per mano di Nicolás Almagro. Nel 2013 a Wimbledon raggiunge gli ottavi finale (contro Łukasz Kubot), suo migliore risultato di sempre in uno Slam. Raggiunge il terzo turno (suo miglior risultato a New York) agli US Open, battendo Zeballos e Querrey e trovando nel turno successivo il campione elvetico Roger Federer, testa di serie n°7. Chiude la stagione alla posizione 59 delle classifiche ATP

Nel 2014 conquista ben 5 titoli Challenger, il numero maggiore di trofei di questo livello conquistati in una stagione in carriera, tutti da luglio in avanti: Manta, Segovia, Istanbul, Knoxville e Champaing. A livello slam supera per la seconda volta un turno agli Australian Open, e vince la sua prima partita al Roland Garros, vincendo il match d'esordio contro Yen-Hsun Lun, conferma il terzo turno agli US Open, dove batte Riba e Fognini (unico Top 20 sconfitto in stagione) ma non gli ottavi a Wimbledon, dove si ferma al secondo turno. A livello ATP riesce a raggiungere i quarti solo a Stoccolma; sono quindi soprattutto i successi Challenger a favorire il suo ingresso tra i primi 50 del mondo proprio a fine stagione, quando tocca la posizione 44.

2015: le prime due finali ATP[modifica | modifica wikitesto]

Gioca la prima finale ATP della sua carriera nel 2015, ad Auckland, venendo sconfitto da Jiří Veselý per 6-3 6-2.

Conferma il secondo turno agli Australian Open, ritirandosi nel quarto set del match contro Feliciano López. Si spinge fino alla semifinale a Delray Beach, dove è il croato Karlović a impedirgli l'accesso in finale, e poi raggiunge i primi ottavi di finale in un Masters 1000 a Indian Wells, superando il numero 19 del mondo Gulbis prima di arrendersi al numero 4 del ranking Murray e poi bissa il risultato a Miami dove al terzo turno ottiene la prima vittoria contro un top ten, sconfiggendo Wawrinka prima di arrendersi a Dominic Thiem. Dopo un trascurabile passaggio sulla terra rossa, conquista i quarti sull'erba di 's-Hertogenbosch e il secondo turno a Wimbledon prima di tornare sul veloce americano: dopo i quarti di Newport trova la seconda finale in carriera a Bogotà dove elimina Ram, Jaziri e Karlović prima di arrendersi a Bernard Tomić; con questo risultato entra per la prima volta tra i primi trenta del mondo.

Nell'ultimo tratto di stagione, dopo il secondo turno agli US Open, raggiunge ancora una volta i quarti a Shenzhen dove è però costretto a non del ranking scendere in campo contro García-López a causa di un infortunio. Chiude l'anno alla posizione 47 del ranking ATP.

2016: una stagione in chiaroscuro[modifica | modifica wikitesto]

Apre la stagione conquistando l'undicesimo trofeo Challenger a Noumea, ma non vince altri match nella breve stagione australe. A febbraio arriva ai quarti sia a Sofia che a Delray Beach poi raggiunge il terzo turno sia a Indian Wells, dove batte Paire, che a Miami, dove viene eliminato da Kuznecov. A Nizza raggiunge per la prima volta in carriera le semifinali su terra, eliminando Haase, di nuovo Paire e poi Pella prima di perdere da Thiem; sulla stessa superficie vince per la seconda volta un match al Roland Garros, contro Kukuškin ma viene poi eliminato dal numero 9 del mondo Raonic. Anche a Wimbledon non va oltre il secondo turno dove si imbatte con il numero uno del mondo Đokovic. Ad eccezione dei quarti di 's-Hertogenbosch e Newport, la seconda parte dell'anno è avara di successi per il francese, che chiude la stagione alla posizione 60 del ranking mondiale.

2017: prima finale ATP 500 e top 30[modifica | modifica wikitesto]

Anche nel 2017 esordisce con il successo in Nuova Caledonia, bissati dal tredicesimo titolo Challenger ottenuto a Quimper; ma per il primo match vinto bisogna aspettare il torneo di Acapulco dove batte Fritz dopo essere stato eliminato cinque volte al debutto nei tornei precedenti. Il primo risultato di rilievo arriva a Miami dove raggiunge gli ottavi per la seconda volta in carriera ma ancora più sorprendenti sono gli ottavi nel successivo Masters 1000, quello di Montecarlo, dove non aveva mai ottenuto nessuna vittoria in precedenza: approdato al tabellone principale dalle qualificazioni, elimina García López e poi ottiene il secondo successo contro un top ten, il connazionale Tsonga, che supera in rimonta dopo oltre due ore di gioco; ad eliminarlo è un altro transalpino, Pouille, in un match che lo vede costretto al ritiro dopo soli tre giochi. Se nei restanti tornei sulla terra, compreso il Roland Garros, non va mai oltre il primo turno, è sull'erba che torna a disputare una finale: ad Antalya infatti supera Ćorić, Safwat, Verdasco e Seppi ma per la terza volta deve rimandare la conquista di un titolo ATP a causa della sconfitta subita per opera di Sugita per 1-6, 6-7. La buona stagione sull'erba continua a Wimbledon dove supera Lopez (per ritiro nel quarto set), si prende la rivincita sul giapponese Sugita e batte in cinque set Monfils, numero 14 del mondo per trovarsi a disputare per la seconda volta in carriera un ottavo di finale Slam dove però non riesce nell'impresa di eliminare Đokovic.

Al ritorno in America raggiunge i quarti a Los Cabos e soprattutto nel Masters1000 di Montreal dove batte Medvedev, il numero 10 del mondo Raonic e il coreano Chung Hyeon prima di perdere in tre set contro Shapovalov; buone anche le prestazioni a Cincinnati, dove arriva agli ottavi, e agli US Open, dove raggiunge per la terza volta il terzo turno: in entrambi i casi ad interrompere il percorso del francese è Dominic Thiem. Viene convocato per la prima volta nella nazionale francese di Davis per la semifinale contro la Serbia ma non scende in campo. Ad ottobre la quarta finale ATP, prima della categoria 500, a Tokyo, dove elimina Soeda, Vesely e Sugita e poi batte il numero 5 del mondo Marin Čilić in tre set; in finale è però Goffin ad impedirgli la conquista del primo titolo nel circuito maggiore. Nell'ultima parte della stagione si distingue ancora a Mosca, dove perde in semifinale con Berankis, e nel 500 di Basilea dove ai quarti cede in tre partite con l'idolo di casa Roger Federer. Chiude la stagione alla posizione 28 delle classifiche mondiali, suo nuovo best ranking.

2018: il debutto in Davis, due finali e best ranking[modifica | modifica wikitesto]

In apertura di stagione raggiunge subito i quarti a Sydney, dove viene battuto da Fognini e poi, battendo Berrettini e Vesely, viene di nuovo sconfitto da Thiem agli Australian Open. In febbraio, alla sua seconda convocazione, fa il suo debutto in Davis contro i Paesi Bassi, perdendo il primo match contro de Bakker e vincendo un match maratona contro Haase. In seguito si spinge fino alle semifinali del 250 di New York, ultimo risultato prima di una serie di partecipazioni poco fortunate ai tornei successivi; eccezion fatta per il terzo turno di Indian Wells, frutto di un bye e della vittoria su Polansky (risultato che gli consente di toccare il punto più alto in carriera nella classifica ATP alla posizione 22) e della vittoria al secondo turno a Barcellona, colleziona infatti sconfitte al debutto a Miami (secondo turno), Monte Carlo, Madrid, Roma, Lione, Parigi e 's-Hertogenbosch (dopo un bye al primo turno).

Sull'erba ottiene i migliori risultati dell'anno, partendo dai quarti del Queen's, dove viene battuto da Đokovic, per arrivare alla quinta finale in carriera ad Antalya dove per la seconda volta sfiora la vittoria ma viene di nuovo sconfitto, questa volta da Džumhur[1]. Conferma gli ottavi di finale dell'anno precedente a Wimbledon dove supera Garin, Harrison e Medvedev e cede nuovamente a Federer. La stagione sul veloce americana porta i quarti di finale sia a Los Cabos che a Newport, ma, ad eccezione della vittoria al primo turno su Cecchinato a Cincinnati, subisce un'eliminazione al debutto sia a Toronto che agli US Open, così come nel 250 di Metz, al debutto negli ottavi di Chengdu, al primo turno di Tokyo e Shanghai. Proprio sul finale della stagione si riscatta delle numerose sconfitte giocando la sua sesta in finale a Mosca: qui batte Karlovskly, Cecchinato, Gerasimov e Seppi ma, di nuovo, deve rinunciare al titolo, subendo un doppio 6-2 da Karen Chačanov, numero 26 del mondo.

2019: il primo titolo ATP a 's-Hertogenbosch[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della nuova stagione è tutta in salita: subisce sei sconfitte consecutive in altrettanti tornei, prima di tornare alla vittoria a torneo di Delray Beach contro Schnur e Istomin prima di venire eliminato dal 9 del mondo Isner. Scarse le soddisfazioni anche nei tornei successivi, tanto che Mannarino esce dai primi 50 del mondo e torna anche a giocare tornei Challenger. La svolta arriva in quello che è uno dei tornei in cui il francese si è sempre distinto, quello di 's-Hertogenbosch: qui supera la wild card olandere De Bakker, i numeri 4 e 5 del tabellone, Verdasco e Goffin e accede alla finale con il successo sul numero 2 del seeding Borna Ćorić al tie break del terzo set. Disputa così la settima finale in carriera contro Jordan Thompson e finalmente conquista il primo titolo ATP imponendosi con il punteggio di 7-6, 6-3.[2]

A settembre, nella prima edizione del 250 di Zhuhai, torna a disputare la finale dopo aver eliminato negli ottavi il numero 7 del mondo Tsitsipas, costretto al ritiro, De Minaur gli impedisce il bis sconfiggendolo in due set[3]. Il mese successivo raggiunge per il secondo anno consecutivo la finale a Mosca e viene battuto da Rublëv per 6-4, 6-0[4].

2020: decima finale ATP[modifica | modifica wikitesto]

Inizia il 2020 con le sconfitte al primo turno a Doha, Auckland e agli Australian Open. Vince il primo match stagionale a Montpellier e al secondo turno viene sconfitto in tre set dal futuro campione del torneo Gaël Monfils. Dopo altre sconfitte al primo turno, ad Acapulco ha la meglio su Cameron Norrie e viene eliminato da Grigor Dimitrov. La settimana successiva torna a vincere un titolo Challenger dopo oltre due anni imponendosi a Monterrey, no concede alcun set in tutto il torneo e supera in finale Aleksandar Vukic per 6-1, 6-3.

Eliminato al primo turno al Cincinnati Open, giocato straordinariamente a New York, agli US Open eguaglia il suo miglior risultato (raggiungendo il terzo turno con le vittorie su Lorenzo Sonego e Jack Sock prima di essere eliminato da Alexander Zverev. Subisce poi quattro sconfitte consecutive e torna alla vittoria a Colonia dove giunge fino ai quarti di finale, sconfitto ancora da Zverev in tre set. La settimana seguente a Nur-Sultan, raggiunge la decima finale della carriera e viene sconfitto da John Millman col punteggio di 7-5, 6-1. Raggiunge per la prima volta gli ottavi nel Masters 1000 di Parigi e poi la semifinale a Sofia, dove viene eliminato dal futuro vincitore del torneo Jannik Sinner: grazie a questi risultati risale alla 35ª posizione mondiale.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (5)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (0)
ATP Tour 250 (5)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 16 giugno 2019 Bandiera dei Paesi Bassi Libéma Open, 's-Hertogenbosch Erba Bandiera dell'Australia Jordan Thompson 7-6(7), 6-3
2. 27 agosto 2022 Bandiera degli Stati Uniti Winston-Salem Open, Winston-Salem Cemento Bandiera della Serbia Laslo Đere 7-6(1), 6-4
3. 23 luglio 2023 Bandiera degli Stati Uniti Hall of Fame Open, Newport Erba Bandiera degli Stati Uniti Alex Michelsen 6-2, 6-4
4. 3 ottobre 2023 Bandiera del Kazakistan Astana Open, Astana Cemento (i) Bandiera degli Stati Uniti Sebastian Korda 4-6, 6-3, 6-2
5. 11 novembre 2023 Bandiera della Bulgaria Sofia Open, Sofia Cemento (i) Bandiera del Regno Unito Jack Draper 7-6(6), 2-6, 6-3

Finali perse (10)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (1)
ATP Tour 250 (9)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 17 gennaio 2015 Bandiera della Nuova Zelanda Heineken Open, Auckland Cemento Bandiera della Rep. Ceca Jiří Veselý 3-6, 2-6
2. 26 luglio 2015 Bandiera della Colombia Claro Open Colombia, Bogotà Cemento Bandiera dell'Australia Bernard Tomić 1-6, 6-3, 2-6
3. 1º luglio 2017 Bandiera della Turchia Antalya Open, Adalia (1) Erba Bandiera del Giappone Yūichi Sugita 1-6, 6(4)-7
4. 8 ottobre 2017 Bandiera del Giappone Japan Open Tennis Championships, Tokyo Cemento Bandiera del Belgio David Goffin 3-6, 5-7
5. 30 giugno 2018 Bandiera della Turchia Turkish Airlines Open, Adalia (2) Erba Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Damir Džumhur 1-6, 6-1, 1-6
6. 21 ottobre 2018 Bandiera della Russia Kremlin Cup, Mosca (1) Cemento (i) Bandiera della Russia Karen Chačanov 2-6, 2-6
7. 29 settembre 2019 Bandiera della Cina Zhuhai Championships, Zhuhai Cemento (i) Bandiera dell'Australia Alex de Minaur 6(4)-7, 4-6
8. 20 ottobre 2019 Bandiera della Russia VTB Kremlin Cup, Mosca (2) Cemento (i) Bandiera della Russia Andrey Rublev 4-6, 0-6
9. 1º novembre 2020 Bandiera del Kazakistan Astana Open, Nur-Sultan Cemento (i) Bandiera dell'Australia John Millman 5-7, 1-6
10. 1º luglio 2023 Bandiera della Spagna Mallorca Championships, Maiorca Erba Bandiera degli Stati Uniti Christopher Eubanks 1-6, 4-6

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP Tour 500 (1)
ATP Tour 250 (0)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 9 ottobre 2022 Bandiera del Kazakistan Astana Open, Nur-Sultan Cemento (i) Bandiera della Francia Fabrice Martin Bandiera della Croazia Nikola Mektić
Bandiera della Croazia Mate Pavić
4–6, 2–6

Tornei minori[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (20)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda tornei minori
Challenger (14)
Futures (6)
N. Data Torneo Superficie Avversari in finale Punteggio
1. 23 aprile 2006 Bandiera della Spagna Spain F11, Melilla Cemento Bandiera del Togo Komlavi Loglo 6-2, 6-3
2. 11 giugno 2006 Bandiera della Spagna Spain F20, Santa Cruz de Tenerife Cemento Bandiera della Spagna Albert Ramos Viñolas 6-0, 6-2
3. 28 ottobre 2007 Bandiera della Francia France F19, Rodez Cemento Bandiera della Francia Baptiste Dupuy 6-1, 6-2
4. 18 novembre 2007 Bandiera del Regno Unito Great Britain F22, Sunderland Cemento (i) Bandiera del Regno Unito Ken Skupski 6-4, 6-3
5. 27 gennaio 2008 Bandiera del Regno Unito Great Britain F2, Sheffield Cemento (i) Bandiera della Finlandia Timo Nieminen 3-6, 7-6(6), 6-2
6. 21 settembre 2008 Bandiera della Francia France F15, Plaisir Cemento (i) Bandiera della Francia Jean-Christophe Faurel 4-6, 6-4, 6-2
7. 16 novembre 2008 Bandiera del Regno Unito Jersey International, Saint Brélade Cemento (i) Bandiera della Germania Andreas Beck 7–6(4), 7–6(4)
8. 15 agosto 2010 Bandiera della Turchia Istanbul Challenger, Istanbul Cemento Bandiera del Kazakistan Michail Kukuškin 6-4, 3-6, 6-3
9. 11 ottobre 2010 Bandiera del Belgio Ethias Trophy, Mons Cemento (i) Bandiera del Belgio Steve Darcis 7-5, 6-2
10. 6 gennaio 2013 Bandiera della Francia Internationaux de Nouvelle-Calédonie, Numea Cemento Bandiera della Slovacchia Andrej Martin 6-4, 6-3
11. 17 marzo 2013 Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Sarajevo Indoors, Sarajevo Cemento Bandiera della Germania Dustin Brown 7-6(3), 7-6(2)
12. 6 luglio 2014 Bandiera dell'Ecuador Trofeo Manta Open, Manta Cemento Bandiera dell'Argentina Guido Andreozzi 4-6, 6-3, 6-2
13. 3 agosto 2014 Bandiera della Spagna Open Castilla y León, Segovia Cemento Bandiera della Spagna Adrián Menéndez Maceiras 6-3, 6-0
14. 14 settembre 2014 Bandiera della Turchia Istanbul Challenger, Istanbul Cemento Bandiera del Giappone Tatsuma Itō 6-0, 2-0 rit.
15. 9 novembre 2014 Bandiera degli Stati Uniti Knoxville Challenger, Knoxville Cemento Bandiera dell'Australia Samuel Groth 3-6, 7-6(6), 6-4
16. 16 novembre 2014 Bandiera degli Stati Uniti Champaign-Urbana Challenger, Champaign Cemento Bandiera della Danimarca Frederik Nielsen 6-2, 6-2
17. 9 gennaio 2016 Bandiera della Francia Internationaux de Nouvelle-Calédonie, Nouméa Cemento Bandiera della Colombia Alejandro Falla 5-7, 6-2, 6-2
18. 7 gennaio 2017 Bandiera della Francia Internationaux de Nouvelle-Calédonie (2), Nouméa Cemento Bandiera della Serbia Nikola Milojević 6-3, 7-5
19. 5 febbraio 2017 Bandiera della Francia Open de Quimper, Quimper Cemento Bandiera della Germania Peter Gojowczyk 6-4, 6-4
20. 8 marzo 2020 Bandiera del Messico Monterrey Challenger, Monterrey Cemento Bandiera dell'Australia Aleksandar Vukic 6-1, 6-3
Finali perse (12)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda tornei minori
Challenger (7)
Futures (5)
N. Data Torneo Superficie Avversari in finale Punteggio
1. 29 ottobre 2006 Bandiera della Francia France F19, Rodez Cemento (i) Bandiera del Kazakistan Andrej Golubev 6-4, 1-6, 0-6
2. 23 settembre 2007 Bandiera della Francia France F14, Plaisir Cemento (i) Bandiera di Monaco Thomas Oger 6(3)-7, 5-7
3. 21 ottobre 2007 Bandiera della Francia France F18, La Roche sur Yon-Vendée Cemento (i) Bandiera della Rep. Ceca Lukáš Rosol 3-6, 6-3, 4-6
4. 20 gennaio 2008 Bandiera del Regno Unito Great Britain F1, Sunderland Cemento (i) Bandiera del Regno Unito Richard Bloomfield 4-6, 3-6
5. 16 marzo 2008 Bandiera della Francia France F4, Lilla Cemento (i) Bandiera della Francia Clement Reix 6-2, 6(3)-7, 5-7
6. 13 ottobre 2008 Bandiera della Francia Open de Rennes, Rennes Cemento (i) Bandiera della Francia Josselin Ouanna 2-6, 3-6
7. 5 aprile 2009 Bandiera della Francia Open Prévadiès, Saint-Brieuc Terra rossa (i) Bandiera della Francia Josselin Ouanna 5-7, 6-1, 4-6
8. 9 agosto 2009 Bandiera della Spagna Open Castilla y León, Segovia Terra rossa Bandiera della Spagna Feliciano López 3-6, 4-6
9. 25 luglio 2010 Bandiera dell'Italia Guzzini Challenger, Recanati Cemento Bandiera della Svizzera Stéphane Bohli 0-6, 6-3, 6(5)–7
10. 8 agosto 2010 Bandiera della Spagna Open Castilla y León, Segovia Terra rossa Bandiera della Spagna Daniel Gimeno Traver 4-6, 6(2)-7
11. 16 settembre 2012 Bandiera della Turchia American Express - TED Open, Istanbul Cemento Bandiera della Russia Dmitrij Tursunov 4-6, 6(5)-7
12. 21 aprile 2013 Bandiera del Messico Copa Internacional de Tenis Total Digest, Città del Messico Cemento Bandiera della Slovacchia Andrej Martin 6-4, 4-6, 1-6

Risultati in progressione[modifica | modifica wikitesto]

Sigla Risultato
V Vincitore
F Finalista
SF Semifinalista
O Oro olimpico
A Argento olimpico
SF Bronzo olimpico
QF Quarti di Finale
4T Quarto turno
3T Terzo turno
2T Secondo turno
1T Primo turno
RR Round Robin
LQ Turno di qualificazione
A Assente
ND Non disputato
Legenda superfici
Cemento
Terra battuta
Erba
Superficie variabile

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Torneo 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 V–S
Tornei Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open A A 1T A 2T 1T 1T 2T 2T 1T 1T 3T 1T 1T 3T 4T 2T 11-14
Bandiera della Francia Roland Garros Q1 1T 1T Q3 1T 1T 1T 2T 1T 2T 1T 1T 2T 1T 1T 1T 1T 3-15
Bandiera del Regno Unito Wimbledon A Q1 1T Q3 2T Q1 4T 2T 2T 2T 4T 4T 1T ND 1T 2T 2T 15-12
Bandiera degli Stati Uniti US Open A Q2 Q2 2T 1T Q3 3T 3T 2T 1T 3T 1T 1T 3T 2T 1T 3T 13-13
Vittorie-Sconfitte 0-0 0-1 0-3 1-1 2-4 0-2 5-4 5-4 3-4 2-4 5-4 5-4 1-4 2-3 3-4 4-4 4-4 42-54
Giochi Olimpici
Giochi Olimpici ND A Non disputati A Non disputati A Non disputati A Non disputati 0-0
Vittorie-Sconfitte ND 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Torneo 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 V–S
Tornei Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open A A A A A A A 1T 1T SF 1T A 2T 2T 1T 1T 1T 6-9
Bandiera della Francia Roland Garros A 1T A A 1T 1T 1T 1T A 1T 2T A 1T 2T 1T 2T A 3-11
Bandiera del Regno Unito Wimbledon A A A A A A Q1 A 1T 1T 1T 1T A ND A 1T 2T 1-6
Bandiera degli Stati Uniti US Open A A A A A A A A 2T 1T 2T A 1T A 1T 3T 2T 5-7
Vittorie-Sconfitte 0-0 0-1 0-0 0-0 0-1 0-1 0-1 0-2 1-3 4-4 2-4 0-1 1-3 2-2 0-3 3-4 2-3 15-33
Giochi Olimpici
Giochi Olimpici ND A Non disputati A Non disputati A Non disputati A Non disputati 0-0
Vittorie-Sconfitte ND 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0 Non disputati 0-0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Antalya : Adrian Mannarino perd une cinquième finale - ATP - Tennis, su sport24.lefigaro.fr, 2018-06-30CEST19:28:28+0200. URL consultato il 22 novembre 2020.
  2. ^ (FR) 's-Hertogenbosch : Adrian Mannarino remporte le premier titre de sa carrière, su lequipe.fr. URL consultato il 22 novembre 2020.
  3. ^ (FR) Zhuhai : Adrian Mannarino battu en finale par Alex de Minaur, su lequipe.fr. URL consultato il 22 novembre 2020.
  4. ^ A Mosca si parla solo russo, Rublev stende Mannarino e succede a Khachanov, su ubitennis.com, 20 ottobre 2019. URL consultato il 22 novembre 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]