Leopoldo Trieste

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Leopoldo Trieste in una scena del film Un americano a Roma.

Leopoldo Trieste (Reggio Calabria, 3 maggio 1917Roma, 25 gennaio 2003) è stato un attore, drammaturgo, regista e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'immediato dopoguerra fornì al teatro una trilogia sulla guerra e sulla violenza: La frontiera (1945), Cronaca (1946), prima opera teatrale al mondo ad affrontare il tema dell'Olocausto, e N.N. (1947). Il secondo dramma ispirò poi liberamente il film di Claudio Gora Febbre di vivere (1953), cui Trieste collaborò anche come sceneggiatore. Nel 1953 interpretò anche un assassino nel film Lo scocciatore (Via Padova 46). Nel 1995 Cronaca fu rappresentata con successo al Deutsches Theater di Berlino. Nel corso degli anni cinquanta ebbe una relazione sentimentale con l'attrice Giuliana Lojodice.

Lanciato come interprete cinematografico da Federico Fellini in Lo sceicco bianco (1952) e I vitelloni (1953), diresse a sua volta Città di notte (1958) e Il peccato degli anni verdi (1960), per dedicarsi poi totalmente alla carriera di caratterista, con frequenti apparizioni in commedie all'italiana quali Divorzio all'italiana (1961), Sedotta e abbandonata (1964), Il medico della mutua (1968), I baroni (1975), Piso pisello (1981), ma anche in grandi produzioni come Il padrino - Parte II (1974), Il nome della rosa (1986), Nuovo Cinema Paradiso (1988) e L'uomo delle stelle (1995).

Negli anni sessanta e settanta prese parte anche a diversi sceneggiati televisivi, quali Le inchieste del commissario Maigret, La famiglia Benvenuti e Il Circolo Pickwick, nonché nello sceneggiato per ragazzi Le avventure di Ciuffettino, andato in onda tra il 1969 e il 1970. Carlo Verdone aveva scritto per lui il ruolo dell'avvocato in Troppo forte (1986), parte che in seguito andò ad Alberto Sordi a 15 giorni dall'inizio delle riprese per decisione dei produttori[1]. Nel 2000 partecipò all'episodio Il cane di terracotta della fiction Il commissario Montalbano, nel ruolo di Lillo Rizzitano.

Morì nella notte del 25 gennaio 2003, all'età di 85 anni, presso il Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un infarto. La famiglia diffuse la notizia soltanto due giorni dopo, a esequie avvenute[2].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Leopoldo Trieste nel ruolo del barone Rizieri in Sedotta e abbandonata di Pietro Germi (1964)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Autore teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

  • Cronaca, commedia in tre atti di Leopoldo Trieste, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 21 aprile 1947
  • Finestra nell'isola, radiocommedia di Leopoldo Trieste e M. Visconti, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 5 novembre 1949

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 maggio 2017, in occasione del centenario della nascita, gli è stata intitolata una piazza nella sua città natale Reggio Calabria[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Verdone; Panero, p. 120.
  2. ^ Marco Minniti - E' morto Leopoldo Trieste Movieplayer.it, 28-01-2003.
  3. ^ Biografia di Leopoldo Trieste Archiviato il 6 settembre 2009 in Internet Archive., dal sito Italica.Rai.it
  4. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
  5. ^ Reggio Calabria, inaugurata Piazza Leopoldo Trieste (foto e interviste) su strettoweb.com

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Leopoldo Trieste un intruso a Cinecittà, ERI, 1985.
  • Vincenzo Bonaventura, Leopoldo Trieste – Il teatro nel cassetto, in Theatralia. Scritti in memoria di Mario Giusti, a cura di Enzo Zappulla, Maimone editore, Catania 1991, pp. 175–184.
  • Carlo Verdone, Tuttoverdone, a cura di Antonello Panero, Roma, Gremese Editore, 1999, ISBN 88-7742-368-4.
  • Carmelo Zinnato, Leopoldo Trieste. Inseguendo sirene. Biografia e opere teatrali, Abramo Editore, 1999.
  • Gaetano Pizzonia, Il mito di Leopoldo Trieste, Laruffa Editore, 2013.
  • Giorgio Taffon, Il teatro di Leopoldo Trieste: 1944-1947, in Anna Bonacci e la drammaturgia sommersa degli anni '30-'50, Pesaro, Metauro Edizioni, 2003.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per il miglior attore non protagonista Successore
Giancarlo Giannini
per Come due coccodrilli
1996
per L'uomo delle stelle
Leo Gullotta
per Il carniere
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