Il manoscritto del Principe

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«Sarebbe un peccato imperdonabile perdere un film come 'Il manoscritto del Principe', resoconto di squisita finezza dell'incontro avvenuto a Palermo tra un aristocratico e anziano scrittore e due giovani, fervidi allievi. La triangolazione dei difficili rapporti fra i protagonisti sullo sfondo di una società e di una città in disfacimento viene tessuta dal regista Roberto Andò con uno stile sospeso ed elegante, via via incarnato nella traccia di un lascito morale, di un rapporto d'amore per la letteratura così forte da superare ogni differenza di censo ed ogni palpito d'umanissima psicologia.»

Il manoscritto del Principe
Titolo originaleIl manoscritto del Principe
Paese di produzioneItalia
Anno2000
Durata106 min
Generedrammatico
RegiaRoberto Andò
SceneggiaturaRoberto Andò, Salvatore Marcarelli
ProduttoreFrancesco Tornatore, Giuseppe Tornatore
Casa di produzioneSciarlò
Distribuzione in italianoWarner Bros. Italia
FotografiaEnrico Lucidi
MontaggioMassimo Quaglia
MusicheMarco Betta
ScenografiaGiancarlo Muselli
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il manoscritto del Principe è un film drammatico del 2000, diretto da Roberto Andò. Il film è ambientato a Palermo negli anni cinquanta.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Racconta la parte finale della vita e le ultime gesta dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in particolare del suo rapporto con gli allievi ventenni Guido (nella realtà Gioacchino Lanza Tomasi) e Marco Pace (nella realtà Francesco Orlando[1]) e la stesura de Il Gattopardo, nella Palermo degli anni Cinquanta.

Nella Roma del 2000 Guido Lanza segue Marco Pace per avere un colloquio con lui. Pace però si nega ed evita sempre l'incontro. I due allora ricordano la loro gioventù quando erano i discepoli preferiti del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa. È proprio nel corso di una cena a casa del principe che Marco e Guido si conoscono e iniziano la loro amicizia. Un giorno il Tomasi di Lampedusa, in occasione di una visita di Pace, gli consegna un manoscritto, chiedendogli un parere. È il manoscritto del "Gattopardo", che successivamente Elio Vittorini rifiuterà, provocando al principe un gran dolore. Dopo questo ricordo si torna al presente e Marco guarda in lontananza Guido dalla finestra di casa sua e con un cenno degli occhi i due si salutano.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "E in quell'anno Giuseppe Tomasi propose a Francesco Orlando, allora studente di giurisprudenza, di insegnargli la lingua e la letteratura inglese.", Gioacchino Lanza Tomasi, Il luoghi del Gattopardo, Sellerio, Palermo, 2001, p. 45.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]