Gran Premio di Monaco 1994

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Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco 1994
552º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 4 di 16 del Campionato 1994
Data 15 maggio 1994
Nome ufficiale LII Gran Premio di Monaco
Luogo Montecarlo
Percorso 3,328 km
Distanza 78 giri, 259,584 km
Clima soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher
Benetton-Ford in 1'18.560 Benetton-Ford in 1'21.076
(nel giro 35)
Podio
1. Bandiera della Germania Michael Schumacher
Benetton-Ford
2. Bandiera del Regno Unito Martin Brundle
McLaren-Peugeot
3. Bandiera dell'Austria Gerhard Berger
Ferrari

Il Gran Premio di Monaco 1994, quarta prova del campionato mondiale di Formula 1 1994, si svolse il 15 maggio a Montecarlo, sull'omonimo tracciato cittadino. Le prove videro la prima pole position in carriera per Michael Schumacher, che dominò poi la gara, grazie anche alla prematura uscita di scena dei rivali più pericolosi. Sul podio insieme al tedesco salirono Martin Brundle e Gerhard Berger.

Dopo i gravissimi incidenti che avevano funestato il precedente Gran Premio di San Marino, cominciarono ad essere introdotti provvedimenti atti ad aumentare la sicurezza in gara. L'evento fu tuttavia segnato da un nuovo grave incidente, avvenuto durante le prove libere, che provocò gravissime ferite al pilota austriaco Karl Wendlinger.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

La Formula 1 arrivò a Montecarlo sull'onda delle pubbliche discussioni riguardanti i fatti luttuosi del Gran Premio di San Marino. La FIA decise di appellarsi a considerazioni di sicurezza, per imporre una serie di modifiche regolamentari, tese a diminuire le prestazioni delle vetture, già a partire dalla gara monegasca. Venne infatti imposto un limite di velocità alle vetture in corsia box, anche durante la gara, di 80 km/h[1]. Venne anche annunciato il calendario per l'introduzione delle successive modifiche, ai Gran Premi di Spagna, Canada e Germania, per dare modo alle squadre di modificare le proprie vetture[2].

Sempre sul fronte della sicurezza, la rinata GPDA, l'associazione portavoce delle richieste dei piloti, cominciò a riunirsi, eleggendo come rappresentanti Gerhard Berger, Michael Schumacher e Christian Fittipaldi, mentre la direzione fu affidata a Niki Lauda. Vennero anche definiti i piloti che sarebbero stati responsabili dell'ispezione dei circuiti teatro dei Gran Premi successivi, per verificarne la sicurezza e proporre eventuali correzioni[3].

Riguardo ai piloti, la Williams decise di schierare una sola vettura, per Damon Hill, e lo stesso fece la Simtek, che corse con il solo David Brabham. In casa Ferrari, Jean Alesi tornò al volante della vettura numero 27; e sulla Jordan, Andrea De Cesaris sostituiva per la seconda volta Eddie Irvine, mentre tornava al volante Rubens Barrichello, anche se ancora non si era completamente ripreso dopo l'incidente di Imola.

La gara venne preceduta da un minuto di silenzio, e sulle due posizioni della prima fila, rimaste vuote, vennero dipinti i nomi e le bandiere nazionali dei due piloti scomparsi ad Imola[4].

Prove libere[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso della prima sessione di prove, Karl Wendlinger perse il controllo della sua Sauber all'uscita del tunnel, andando violentemente a sbattere contro le barriere esterne alla Nouvelle Chicane. Successive indagini appurarono che, a causa di un eccessivo ritardo nella frenata, la vettura si era scomposta ed era divenuta incontrollabile; anche a causa dei bordi dell'abitacolo molto bassi (caratteristica comune delle monoposto di Formula 1 in quegli anni), che offrivano scarsa protezione a collo e capo dei piloti, Wendlinger sbatté il capo direttamente contro le barriere di protezione, scarsamente protette da una fila di "cuscini" riempiti d'acqua.

La situazione apparve subito grave: i soccorritori estrassero il pilota (ridotto in stato di semincoscenza) dalla monoposto, lo stabilizzarono e quindi lo trasportarono all'ospedale Saint-Roch di Nizza, dove venne posto in coma farmacologico per favorire il riassorbimento delle gravi lesioni alla testa.

A seguito dell'incidente la Sauber decise di non prendere parte alle successive sessioni di qualifica ed alla gara, ritirando anche la vettura di Heinz-Harald Frentzen.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima sessione di giovedì, si verificò la seguente situazione:

Pos Nome Squadra/Motore Tempo
1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Ford 1:21.822
2 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle McLaren-Peugeot 1:22.942
3 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Tyrrell-Yamaha 1:23.561

Nella seconda sessione del sabato mattina, si verificò la seguente situazione:

Pos Nome Squadra/Motore Tempo
1 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Ford 1:20.464
2 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Peugeot 1:20.915
3 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 1:21.045

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Le qualifiche del sabato confermarono quanto emerso il giovedì: Schumacher ottenne la prima pole position della sua carriera in Formula 1, abbassando il limite della sessione precedente e stabilendo il nuovo record del tracciato. Alle sue spalle, a quasi un secondo di distanza, il finlandese Mika Häkkinen, la cui McLaren aveva tratto grande giovamento dagli adattamenti specifici per il tracciato monegasco. Martin Brundle, a differenza del suo compagno di squadra, non riuscì ad approfittarne per un problema al differenziale che ne pregiudicò il tempo nel giro di qualifica.

A seguito del ritiro della Sauber, e della partecipazione di una sola vettura per Williams e Simtek, tutti i piloti che avevano preso parte alle sessioni ufficiali si qualificarono.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Pos Pilota Costruttore Q1 Q2 Distacco
1 5 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Ford 1:20.230 1:18.560 -
2 7 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Peugeot 1:21.881 1:19.488 +0.928
3 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 1:22.038 1:19.958 +1.398
4 0 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 1:22.605 1:20.079 +1.519
5 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1:22.521 1:20.452 +1.892
6 9 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Footwork-Ford 1:23.588 1:21.053 +2.493
7 10 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Footwork-Ford 1:23.580 1:21.189 +2.629
8 8 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle McLaren-Peugeot 1:21.580 1:21.222 +2.662
9 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi-Ford 1:23.162 1:21.288 +2.728
10 4 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Tyrrell-Yamaha 1:23.522 1:21.614 +3.054
11 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 1:24.488 1:21.731 +3.171
12 24 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Minardi-Ford 1:25.421 1:21.793 +3.233
13 20 Bandiera della Francia Érik Comas Larrousse-Ford 1:23.514 1:22.211 +3.651
14 15 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan-Hart 1:24.519 1:22.265 +3.701
15 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Hart 1:24.731 1:22.359 +3.799
16 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus-Mugen-Honda 1:24.103 1:22.375 +3.815
17 6 Bandiera della Finlandia JJ Lehto Benetton-Ford 1:23.885 1:22.679 +4.119
18 19 Bandiera di Monaco Olivier Beretta Larrousse-Ford 1:24.126 1:23.025 +4.465
19 11 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Lotus-Mugen-Honda 1:25.859 1:23.858 +5.298
20 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Renault 1:25.115 1:24.131 +5.571
21 25 Bandiera della Francia Éric Bernard Ligier-Renault 1:27.694 1:24.377 +5.817
22 31 Bandiera dell'Australia David Brabham Simtek-Ford 1:26.690 1:24.656 +6.096
23 34 Bandiera della Francia Bertrand Gachot Pacific-Ilmor 1:48.173 1:26.082 +7.522
24 33 Bandiera della Francia Paul Belmondo Pacific-Ilmor 1:29.984 8:36.897 +11.424

Pre gara[modifica | modifica wikitesto]

In segno di rispetto per le premature scomparse di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, deceduti durante il precedente evento di Imola, la FIA decise di lasciare vuote le prime due posizioni in griglia, dipingendole rispettivamente con i colori delle bandiere brasiliana ed austriaca. Per la prima volta dal Gran Premio degli Stati Uniti 1959, non vi fu presente in gara un pilota in precedenza campione del mondo e nemmeno un ex vincitore del Gran Premio di Monaco. Tutt'al più, vi furono presenti soltanto quattro piloti vincitori di precedenti gare: Michael Schumacher, Damon Hill, Gerhard Berger e Michele Alboreto.

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Alboreto, per l'ultima volta a punti nella sua carriera in Formula 1

Al semaforo verde Schumacher si avviò al comando, mentre alle sue spalle Hill cercò di sopravanzare Häkkinen nel tratto che arriva alla curva di St.Devote. Le vetture si toccarono: il finlandese fu subito costretto al ritiro dopo aver rovinato il musetto della sua macchina, rimbalzata sul guardrail; l'inglese percorse alcune centinaia di metri ma venne costretto a ritirarsi per la rottura dello sterzo, danneggiato irrimediabilmente nel contatto con la ruota posteriore di Häkkinen. L'eliminazione dei principali concorrenti rese la corsa poco interessante e relativamente facile per Schumacher, che corse un grosso rischio solo quando scivolò sull'olio lasciato dalla vettura di Blundell e rischiò andare a tamponare il muro alla St.Devote. Lo stesso olio fu invece un problema per Berger, che finì in testacoda e perse del tempo. Ciò favorì il sorpasso ai suoi danni di Martin Brundle che conquistò così la seconda piazza. In evidenza anche De Cesaris, a punti con la Jordan, e Alboreto, che portò a punti la Minardi per la prima volta in questa stagione. Chiuse la gara, in difficoltà, al quinto posto Jean Alesi, fisicamente in ripresa dopo le assenze nei due gran premi precedenti e costretto ad una sosta supplementare per un danno al musetto della sua Ferrari.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Pos N Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 5 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton-Ford 78 1:49:55.3 1 10
2 8 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle McLaren-Peugeot 78 +37.278 8 6
3 28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Ferrari 78 +1:16.824 3 4
4 15 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan-Hart 77 +1 giro 14 3
5 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 77 +1 giro 5 2
6 24 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Minardi-Ford 77 +1 giro 12 1
7 6 Bandiera della Finlandia JJ Lehto Benetton-Ford 77 +1 giro 17  
8 19 Bandiera di Monaco Olivier Beretta Larrousse-Ford 76 +2 giri 18  
9 26 Bandiera della Francia Olivier Panis Ligier-Renault 76 +2 giri 20  
10 20 Bandiera della Francia Érik Comas Larrousse-Ford 75 +3 giri 13  
11 11 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy Lotus-Mugen-Honda 73 +5 giri 19  
Rit 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus-Mugen-Honda 68 Cambio 16  
Rit 33 Bandiera della Francia Paul Belmondo Pacific-Ilmor 53 Stanchezza 24  
Rit 34 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Pacific-Ilmor 49 Motore 23  
Rit 9 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Footwork-Ford 47 Motore 6  
Rit 31 Bandiera dell'Australia David Brabham Simtek-Ford 45 Motore 22  
Rit 4 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Tyrrell-Yamaha 40 Motore 10  
Rit 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tyrrell-Yamaha 38 Cambio 11  
Rit 25 Bandiera della Francia Éric Bernard Ligier-Renault 34 Testacoda 21  
Rit 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Jordan-Hart 27 Problemi elettrici 15  
Rit 7 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen McLaren-Peugeot 0 Collisione con D. Hill 2  
Rit 0 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Williams-Renault 0 Collisione con M. Hakkinen 4  
Rit 10 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Footwork-Ford 0 Collisione con altre vetture 7  
Rit 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi-Ford 0 Collisione con altre vetture 9  

Dopo gara[modifica | modifica wikitesto]

L'incidente di Wendlinger convinse la Federazione di aver intrapreso la giusta direzione per implementare al più presto severe misure per limitare le prestazioni e aumentare la sicurezza delle vetture.

Nel corso del fine settimana, dopo le prove del sabato, venne annunciato anche che la Benetton aveva acquistato il controllo della Ligier, cosa che avrebbe portato l'anno successivo a una stretta collaborazione tra le due scuderie[5].

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diego Forti, Radar ai box, in Autosprint, 17 maggio 1994, p. 15.
  2. ^ FIA Press Release on rule changes[collegamento interrotto]
  3. ^ È rinata la GPDA, in Autosprint, 17 maggio 1994, p. 22.
  4. ^ Ricordati Ayrton e Roland, in Autosprint, 17 maggio 1994, p. 35.
  5. ^ Benetton takes over Ligier[collegamento interrotto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1994
 

Edizione precedente:
1993
Gran Premio di Monaco Edizione successiva:
1995
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