Fjölnir
Fjǫlnir | |
---|---|
Fjölnir cade nell'idromele Illustrazione di Erik Werenskiold | |
Re mitologico della Svezia | |
In carica | I secolo a.C. – inizio I secolo |
Predecessore | Freyr |
Successore | Sveigðir |
Signore di Uppsala | |
Nome completo | Fjǫlnir Freyrsson |
Nascita | Gamla Uppsala, I secolo a.C. |
Morte | Lejre, I secolo |
Dinastia | Yngling |
Padre | Freyr |
Madre | Gerðr |
Figli | Sveigðir |
Religione | norrena |
Fjölnir, Fjölner, Fjolner o Fjolne (norreno antico Fjǫlnir - "molte volte" o "assai"[1]), (Gamla Uppsala, I secolo a.C. – Lejre, I secolo), è stato un re leggendario sueone della casata dei Yngling, di Uppsala.
Secondo l'Ynglingatal era figlio del dio Freyr e della gigantessa Gerðr. Il poema Gróttasöngr riporta che Fjölnir visse tra il I secolo a.C. e l'inizio del I secolo d.C.
Fjölnir affogó in un tino di idromele durante la visita a Fróði il Pacifico (Friðfróði), un altrettanto mitologico re della Sjælland.
A Fjölnir successe suo figlio Sveigðir.
Gróttasöngr
[modifica | modifica wikitesto]Il Gróttasöngr riporta che Fjölnir fu contemporaneo di Ottaviano Augusto (63 a.C.-14 d.C.). Fu un re potente e con lui i raccolti erano abbondanti e la pace fu mantenuta. Sebbene le fonti islandesi indichino che Fróði fu un re molto antico, nel 5° libro delle Gesta Danorum Saxo lo colloca relativamente tardi, pur confermando la contemporaneità con Augusto e Gesù.
Gróttasöngr racconta che quel tempo il re dello Sjælland, Fróði il Pacifico, figlio di Friðleifr, comprò da Fjölnir due schiave gigantesse chiamate Fenja e Menja.
Ynglinga saga
[modifica | modifica wikitesto]La Saga degli Ynglingar (Ynglinga saga) racconta che Fjölnir era figlio di Freyr e della gigantessa Gerðr.
«[...] Á hans dögum hófst Fróða friðr, þá var ok ár um öll lönd; kendu Svíar þat Frey. Var hann því meir dýrkaðr en önnur goðin, sem á hans dögum varð landsfólkit auðgara en fyrr af friðinum ok ári. Gerðr Gýmis dóttir hét kona hans; sonr þeirra hét Fjölnir. Freyr hét Yngvi öðru nafni; Yngva nafn var lengi síðan haft í hans ætt fyrir tignarnafn, ok Ynglingar váru síðan kallaðir hans ættmenn.»
«[...] Allora cominciò la pace di Fróði [o la pace con Fróði il Pacifico], e ci furono buone stagioni, in tutte le terre, che gli svedesi attribuivano a Freyr, così lui era adorato molto più degli altri dèi, giacché tutti in quel tempo divennero più ricchi grazie alla pace e al tempo. Sua moglie era chiamata Gerðr, figlia di Gymir e il loro figlio si chiamava Fjölnir. Freyr era chiamato anche con il nome di Yngvi; e questo nome fu considerato a lungo un epiteto d'onore, tanto che i suoi discendenti sono chiamati gli Ynglingar.»
Il racconto continua con la morte Freyr e la sua divinizzazione. È dovuto alla tipica visione evemerista dell'autore, Snorri Sturluson. Snorri racconta anche della morte di Fjölnir, affogato in un tino di idromele.
«Fjölnir, son Yngvifreys, réð þá fyrir Svíum ok Uppsala auð; hann var ríkr ok ársæll ok friðsæll. Þá var Friðfróði at Hleiðru; þeirra í millum var heimboð ok vingan. Þá er Fjölnir fór til Fróða á Selund, þá var þar fyrir búin veizla mikil ok boðit til víða um lönd. Fróði átti mikinn húsabœ; þar var gert ker mikit margra alna hátt, ok okat með stórum timbrstokkum; þat stóð í undirskemmu, en lopt var yfir uppi, ok opit gólfþilit, svá at þar var niðr hellt leginum, en kerit blandit fult mjaðar; þar var drykkr furðu sterkr. Um kveldit var Fjölni fylgt til herbergis í hit næsta lopt, ok hans sveit með honum. Um nóttina gékk hann út í svalir at leita sér staðar, var hann svefnœrr ok dauðadrukkinn. En er hann snerist aptr til herbergis, þá gékk hann fram eptir svölunum ok til annarra loptdura ok þar inn, missti þá fótum ok féll í mjaðarkerit, ok týndist þar.»
«Fjölnir, figlio di Frey, governò successivamente sopra gli svedesi dai domini di Uppsala. Era potente, abbondanti erano i raccolti e regnava la pace. Re Fróði governava Lejre, e tra loro vi era grande amicizia e reciproche visite. Fjölnir andò da Fróði in Sjælland, e una grande festa fu preparata per lui, con inviti spediti per tutto il paese. Fróði aveva una ampia casa, con un grande tino alto molti cubiti, fatto di grosse tavole di legno; e questo tino stava nella camera inferiore. Sopra c'era un solaio, con una botola nel pavimento per la quale veniva passato il liquore in questo tino. Il tino era pieno di idromele, il quale era eccessivamente forte. Durante la sera Fjölnir, con i suoi attendenti, si recò nel solaio soprastante per dormire. Nella notte andò fuori per il corridoio per un certo posto, ed era molto stanco ed eccessivamente ubriaco. Fece per tornare indietro ma prese il corridoio dell'altra porta, entrò e scivolò, cadendo nel tino di idromele e affogò.»
La Historia Norwegiæ fornisce una versione riassunta in latino dell Ynglingatal, che precede gli scritti di Snorri. Informa anche che Fjölnir era il figlio di Freyr[2] e che affogò nel tino di idromele[3].
Il Gesta Danorum, al libro primo, narra una storia simile nella quale Freyr corrisponde a Hadingus (Hadding) e Fjölnir a Hundingus (Hunding). Narra di come re Hundingus di Svezia credendo alla false voce della morte di re Hadingus di Danimarca, organizzò degli ossequi funebri tramite una cerimonia commemorativa. Hundingus stesso serviva la birra da un enorme tino, ma accidentalmente inciampò, cadde ed affogò. Quando Hadingus seppe della notizia, si impiccò in pubblico[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ McKinnell 2005, p.70.
- ^ Froyr vero genuit Fiolni, qui in dolio medonis dimersus est, cujus filius Swegthir: Storm 1880, p.97
- ^ Mortensen, Ekrem 2002, p.75.
- ^ Saxo Grammaticus, Gesta Danorum, fine libro I.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- fonti primarie
- (NON) Gróttasöngr, poema compreso nell'Edda poetica, di Snorri Sturluson, inizio XIII secolo (testo bilingue norreno-italiano)
- (NON) L'Ynglingatal, poema scaldico di Þjóðólfr da Hvinir, IX secolo
- (NON) Ynglinge-saga, opera in prosa di Snorri Sturluson, 1225 circa (traduzione in inglese)
- (LA) Historia Norvegiæ, opera in prosa, anonimo, XII secolo circa
- (LA) Gesta Danorum, Saxo Grammaticus, tardo XIII secolo (traduzione in inglese)
- fonti moderne
- (EN) John McKinnell, Meeting the Other in Norse Myth and Legend, DS Brewer, 2005, p. 70, ISBN 978-1-84384-042-8.
- (DA) Gustav Storm, Monumenta historica Norwegiæ: Latinske kildeskrifter til Norges historie i middelalderen, Kristiania, Brøgger, 1880, p. 97.
- (EN) Lars Boje Mortensen e Inger Ekrem, Historia Norwegie, Copenaghen, Museum Tusculanum press, 2002, p. 75, ISBN 87-7289-813-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NON, IT) Fjölnir: Progetto Bifröst - Raccolta con traduzione italiana, a cura di Stefano Mazza.
- (NON, EN) Mitologia germanica - Raccolta completa con traduzioni in inglese