Bice Valori

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Bice Valori nel 1973

Bice Valori, vero nome Maria Beatrice[1] Valori (Roma, 13 maggio 1927Roma, 17 marzo 1980), è stata un'attrice, comica e conduttrice televisiva italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bice Valori con il fratello Michele Valori (1973)

Appartenente a una famiglia colta di origine fiorentina, era ultima di cinque figli del giornalista e scrittore Aldo Valori e della scrittrice per bambini Etre Maria Rontini. Conseguì la maturità classica nel 1944 al liceo Visconti di Roma per poi iscriversi alla facoltà di Lettere presso l'Università "La Sapienza", ma con scarsi risultati.[2]. Vinte le resistenze familiari, si iscrisse quindi all'Accademia nazionale d'arte drammatica dove si diplomò nel 1948. In Accademia la giovanissima attrice conobbe Paolo Panelli, di due anni più anziano e con il quale avrebbe poi instaurato un lungo e proficuo sodalizio sia artistico che affettivo. Dal loro matrimonio, celebrato nel 1952, nacque Daniele, morto in tenera età, e nel 1957 Alessandra Panelli, divenuta anch'essa attrice, oltreché regista e docente.

Dotata di un'istintiva verve, di una personalità spumeggiante e di uno spiccato senso umoristico, caratteristiche sfruttate nel tempo soprattutto in teatro e in televisione, Bice Valori fu impegnata dapprima nella radio: tra il 1949 e il 1951 fece parte del cast della celebre rivista radiofonica La Bisarca di Garinei e Giovannini, come componente della Compagnia del teatro comico musicale di Roma, successivamente anche nella Compagnia di Prosa, sempre di Roma. Nel 1950 è Maria in La dodicesima notte di William Shakespeare per la regia di Orazio Costa con Giorgio De Lullo, Renzo Giovampietro, Mario Gallina, Camillo Pilotto, Panelli, Salvo Randone, Gualtiero Isnenghi, Francesco Mulè, Nino Manfredi, Gianrico Tedeschi, Rossella Falk ed Anna Proclemer al Castello di San Giusto per il Teatro Verdi (Trieste).

Bice Valori e Gianrico Tedeschi nel 1957

A partire dai primi anni cinquanta l'attrice cominciò a lavorare con successo nel teatro di rivista. Tra i numerosi spettacoli si ricordano Controcorrente (1953), Senza rete (1954) e Oh quante belle figlie madama Doré (1955), quest'ultimo insieme al caro amico Walter Chiari. Il vero successo arrivò però grazie alla televisione e con la partecipazione anche a diversi sceneggiati. Sia da sola che insieme al marito Paolo Panelli, Bice Valori fu protagonista di numerosi lavori televisivi e radiofonici, quasi sempre di genere brillante.

Nel 1964 prese parte alla celeberrima miniserie RAI Il giornalino di Gian Burrasca sceneggiata e diretta da Lina Wertmüller, ove interpretò la tirannica direttrice del collegio in cui viene mandato il protagonista, interpretato da Rita Pavone. L'attrice, pesantemente truccata, impersonava una donna di bassissima statura, e dovette perciò recitare sempre in ginocchio. Fu una brillante ed ironica intrattenitrice in famosi varietà anche negli anni seguenti, come Doppia coppia (1969-1970), in cui si segnalava soprattutto per l'esilarante siparietto del personaggio della centralinista spoletina della Rai, rimasto ancora nella memoria del pubblico, Speciale per noi (1971), insieme a Paolo Panelli, Aldo Fabrizi e Ave Ninchi, e, dopo un'assenza di qualche anno per vari impegni teatrali, Ma che sera (1978), condotto da Raffaella Carrà. L'ultima apparizione televisiva risale al 12 gennaio 1980 sempre in coppia con Panelli, nella prima puntata di Giochiamo al varieté, nello sketch più volte replicato del tassista e della cliente.

Bice Valori (a destra) nel 1979, assieme al marito Paolo Panelli e al resto del cast della commedia Accendiamo la lampada

Notevoli e acclamate le sue partecipazioni alle commedie musicali firmate ancora da Garinei e Giovannini, tra cui Rugantino (1962), con Nino Manfredi e Aldo Fabrizi (grandissimo successo, rappresentato anche in America), e le due fortunate produzioni, cui prese parte anche il marito Paolo Panelli, Aggiungi un posto a tavola (1975) e Accendiamo la lampada (1979). Nel 1978 venne nuovamente inserita nel cast di Rugantino, interpretato stavolta da Enrico Montesano, con il medesimo ruolo della sorella Eusebia.

Tante le sue partecipazioni anche al cinema sin dal 1950, tra cui si segnalano in particolare quelle ai film, entrambi di grande successo, La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli, ove impersonava una vedova, e soprattutto Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa, ove la Valori interpreta con intelligenza e sottile ironia il ruolo di Amelia Bui, moglie non più giovanissima e insoddisfatta di un medico primario moribondo, e nella quale in varie scene riesce a tenere saldamente testa anche al protagonista Alberto Sordi, notoriamente poco incline a lasciare spazio ad altri attori nei propri film. Riapparve in un film di soggetto "ospedaliero" e con il ruolo di un medico in Gli infermieri della mutua (1969) di Giuseppe Orlandini. Sempre molto amata dal pubblico e rispettata dalla critica, Bice Valori è morta nel 1980, cinque mesi dopo il fratello Michele e a soli 52 anni di età, per le conseguenze di un tumore[3]. Le sue spoglie riposano al cimitero Flaminio a Roma.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica RAI[modifica | modifica wikitesto]

Varietà radiofonici RAI[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1975 – Armando Trovajoli Aggiungi un posto a tavola
  • 2004 – AA.VV. Arrivano gli anni '50 con il brano Roma nun fa' la stupida stasera

Doppiatrici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M.E. Carbognin, A. Levi, D. Legnani, L. Madorsky, Letteratura per ragazzi: autori (S-Z) - Valori, Etre Maria, su Letteratura dimenticata.it. URL consultato il 27 marzo 2024.
  2. ^ Paolo Puppa, Valori, Maria Bice, su Dizionario Biografico degli Italiani. URL consultato il 27 marzo 2024.
  3. ^ È morta Bice Valori: il teatro perde un volto della simpatia, in La Stampa, 18 marzo 1980.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le teche Rai, la prosa televisiva 1954/2006
  • Il Radiocorriere, fascicoli vari
  • Enrico Lancia e Roberto Poppi, Le Attrici, Gremese Editore, 2003, pag. 360.
  • Aldo Bernardini, Nino Manfredi, Gremese Editore, 1999, da pag. 201 a 208.

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Controllo di autoritàVIAF (EN90386813 · ISNI (EN0000 0004 2339 1120 · SBN UBOV775287 · GND (DE1169244424 · BNF (FRcb17113857d (data) · CONOR.SI (SL276211299 · WorldCat Identities (ENviaf-90386813