È più facile che un cammello...

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È più facile che un cammello...
Enrico Luzi ed Antonella Lualdi in una foto di scena del film
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1950
Durata85 min
Dati tecniciB/N
Generefantastico
RegiaLuigi Zampa
SoggettoCesare Zavattini
SceneggiaturaSuso Cecchi d'Amico, Vitaliano Brancati, Diego Fabbri, Henri Jeanson, Giorgio Moser
ProduttoreCarlo Civallero
Produttore esecutivoGolfiero Colonnai
Casa di produzioneCines, Les Films Pathé
Distribuzione in italianoENIC
FotografiaCarlo Montuori
MontaggioEraldo Da Roma
MusicheNino Rota diretto da Franco Ferrara
ScenografiaGastone Medin
CostumiMaria Baroni, Dina Di Bari
TruccoArcangelo Aversa
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

È più facile che un cammello... è un film del 1950 diretto da Luigi Zampa.

La pellicola, co-prodotta da Italia e Francia, venne presentata in concorso alla Mostra del cinema di Venezia.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Deceduto in un incidente stradale, il ricco industriale calzaturiero Carlo Bacchi si ritrova nell'aldilà, dove viene condannato all'inferno per aver commesso il male quando era in vita. Difendendosi dall'accusa in un'appassionata arringa riesce però ad ottenere di tornare sulla terra per poche ore, allo scopo di riparare al male commesso e soprattutto alla cattiva azione che ha causato il tentativo di suicidio di Amedeo Santini.

La vicenda lo condurrà a operare una scelta rischiosa ma che si rivelerà felice.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Zavattini, autore del soggetto, non lavorò alla sceneggiatura per un altro impegno. Quando gli sceneggiatori Vitaliano Brancati e Suso Cecchi D'Amico, convinti che il film fosse riuscito mediocre, tentarono di convincere Civallero, della casa di produzione Cines, a non presentarlo alla Mostra di Venezia, Zavattini espresse invece un'opinione positiva. Poi però, a Venezia, di fronte alle reazioni negative, Zavattini scrisse a tutti i critici presenti per chiarire di non avere nulla a che fare con il film. Questa scorrettezza offese pesantemente Brancati e pose fine alla collaborazione professionale tra Zavattini e Cecchi D'Amico.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suso Cecchi D'Amico, Storie di cinema (e d'altro) raccontate a Margherita d'Amico, Milano, Garzanti, 1996, p. 76.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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