Attentato al valico di Karni

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Attentato al valico di Karni
attentato
Tiposparatoria
Data13 gennaio 2005
LuogoValico di Karni, Distretto Meridionale, Israele
StatoBandiera d'Israele Israele
Coordinate31°28′31″N 34°28′41″E / 31.475278°N 34.478056°E31.475278; 34.478056
Armaesplosivo, granate, AK-47
ResponsabiliHamas, Brigate dei Martiri di al-Aqsa e Comitati Popolari di Resistenza rivendicarono la responsabilità per l'attentato
Conseguenze
Morti6 (+ 3 attentatori)
Feriti5

L'attentato al valico di Karni fu un attentato suicida palestinese avvenuto il 13 gennaio 2005 al terminal pedonale/merci del valico di Karni situato sulla barriera israeliana della Striscia di Gaza. 6 civili israeliani furono uccisi nell'attentato e 5 rimasero feriti.

Hamas, le Brigate dei Martiri di al-Aqsa e i Comitati Popolari di Resistenza rivendicarono l'attentato congiuntamente.

L'attentato[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 gennaio 2005, intorno alle 22:45, tre militanti palestinesi, armati di AK-47 e bombe a mano, parcheggiarono un camion carico di un ordigno esplosivo da 200 libbre,[1] sul lato palestinese della recinzione, vicino a una porta di ferro che separa i lati israeliano e palestinese al checkpoint di Karni. Alle 22:45, i tre fecero esplodere l'esplosivo che creò un buco attraverso la porta di ferro. Subito dopo i militanti penetrarono nel lato israeliano del valico di Karni. La squadra militante lanciò granate e sparò con le armi d'assalto contro i civili israeliani sul sito.[2]

Durante l'attacco la squadra militante palestinese uccise 6 civili israeliani (camionisti e lavoratori dell'Autorità Portuale) e a ferirne 5.[3] Il successivo scontro a fuoco tra i soldati israeliani di stanza sul posto e i militanti palestinesi portò alla morte dei tre aggressori.[3]

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

  • Ibrahim Kahili, 46 anni, di Umm al-Ghanam;
  • Ofer Tiri, 23 anni, di Ascalona;
  • Dror Gizri, 30 anni, di Sderot;
  • Ivan Shmilov, 53 anni, di Sderot;
  • Munam Abu Sabia, 33 anni, di Dabburiya;
  • Herzl Shlomo, 51 anni, di Sderot.

I responsabili[modifica | modifica wikitesto]

Tre gruppi militanti palestinesi rivendicarono la responsabilità congiunta dell'attentato: Hamas, le Brigate dei Martiri di al-Aqsa e i Comitati Popolari di Resistenza.[4]

Dopo l'attacco, Abu Abir, portavoce dei Comitati di Resistenza Popolare, ha dichiarato alla stampa che "l'attacco è una continuazione della resistenza".[4]

Reazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Parti coinvolte[modifica | modifica wikitesto]

  • Israele: funzionari israeliani dichiararono: "Il primo ministro ha ordinato la sospensione di tutti i contatti con i rappresentanti dell'Autorità palestinese e la chiusura di tutti i terminal di Gaza fino a quando non saranno presi provvedimenti reali contro gli atti terroristici";[5]
  • Autorità nazionale palestinese: il neoeletto presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas condannò l'attentato.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) After attack, Israel cuts Abbas contact - The Boston Globe, su boston.com. URL consultato il 25 giugno 2021.
  2. ^ mfa.gov.il, http://www.mfa.gov.il/MFA/Terrorism-+Obstacle+to+Peace/Terrorism+and+Islamic+Fundamentalism-/Terrorist+attack+at+Karni+crossing+thwarted+by+IDF+forces+14-Dec-2005.htm.
  3. ^ a b (EN) Deadly attack rocks Gaza crossing, 14 gennaio 2005. URL consultato il 25 giugno 2021.
  4. ^ a b (EN) Five dead, 10 wounded in Gaza attack, su NZ Herald. URL consultato il 25 giugno 2021.
  5. ^ [http://www.cnn.com/2005/WORLD/meast/01/14/gaza.bombing/ CNN.com - Sharon�suspends contacts�with Palestinian Authority - Jan 14, 2005], su cnn.com. URL consultato il 25 giugno 2021.
  6. ^ (EN) Andrew Metz, Sharon drops peace dialogue / He won't talk with Palestinian leader until those behind attack on Israelis are caught, su SFGATE, 15 gennaio 2005. URL consultato il 25 giugno 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]