Cerere (astronomia): differenze tra le versioni

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== Caratteristiche fisiche ==
== Caratteristiche fisiche ==
[[File:Moon and Asteroids 1 to 10.svg|thumb|Dimensioni dei primi deici asteroidi scoperti della [[fascia principale]] confrontati con la [[Luna]] della Terra. Cerere è il primo a destra.]]
Cerere è un caso raro fra gli asteroidi, poiché le sue dimensioni e la sua massa sono sufficienti a dargli una forma quasi sferica: si tratta, cioè, di uno sferoide stabile compresso gravitazionalmente, ovvero di un ''corpo planetario''. L'unico altro asteroide conosciuto di questo tipo è [[4 Vesta|Vesta]], anche se [[10 Hygiea|Igea]] sembra essere sferoidale nelle immagini a bassa risoluzione. Altri grandi asteroidi, quali [[2 Pallas|Pallade]] e [[3 Juno|Giunone]], appaiono decisamente meno regolari.

Cerere è l'oggetto più grande della Fascia principale degli asteroidi, compresa tra le orbite di Marte e di Giove.<ref name="Rivkin2006"/> La massa di Cerere è stata determinata misurandone l'azione esercitata su altri asteroidi ed i risultati proposti da vari ricercatori differeiscono solo leggermente.<ref name="Kovacevic2007">{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Kovacevic |nome=A.|coautori=Kuzmanoski, M. |titolo=A New Determination of the Mass of (1) Ceres |rivista=Earth, Moon, and Planets |volume=100 |numero=1–2 |pagine=117–123 |anno=2007 |doi=10.1007/s11038-006-9124-4}}</ref> Al 2008, la media dei tre risultati più precisi è approssimativamente di {{M|9,4|e=20|k|g}}.<ref name="Carry2008"/><ref name="Kovacevic2007"/> In tal modo, Cerere rappresenta quasi un terzo della massa ({{M|3,0|pm=0.2|e=21|k|g}}) della fascia principale,<ref name="Pitjeva2005">{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Pitjeva |nome=E.V. |titolo= High-Precision Ephemerides of Planets—EPM and Determination of Some Astronomical Constants |rivista=Solar System Research |anno=2005 |volume=39 |numero=3 |pagine=176 |url=http://iau-comm4.jpl.nasa.gov/EPM2004.pdf |formato=PDF |doi=10.1007/s11208-005-0033-2 |accessdate=4 settembre 2011}}</ref> pari a sua volta a circa il 4% della massa della [[Luna]]. La massa di Cerere è sufficiente a darle una forma quasi sferica, in [[equilibrio idrostatico]]:<ref name="Thomas2005"/> si tratta, cioè, di uno sferoide stabile compresso gravitazionalmente, ovvero di un ''corpo planetario''. L'unico altro asteroide conosciuto di questo tipo è [[4 Vesta|Vesta]]. Altri grandi asteroidi, quali [[2 Pallas|Pallade]]<ref name="Carry2007">{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Carry |nome=B. |coautori=Kaasalainen, M.; Dumas, C.; ''et al.'' |titolo=Asteroid 2 Pallas Physical Properties from Near-Infrared High-Angular Resolution Imagery |rivista=ISO |accesso=4 settembre 2011 |anno=2007 |editore=ESO Planetary Group: Journal Club |url=http://www.eso.org/sci/activities/santiago/projects/PlanetaryGroup/journal_club/slides/ESO.JournalClub-2007.08.14-BenoitCARRY.pdf |formato=PDF}}</ref> e [[3 Juno|Giunone]]<ref name="Kaasalainen2002">{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Kaasalainen |nome=M. |coautori=Torppa, J.; Piironen, J. |titolo=Models of Twenty Asteroids from Photometric Data |rivista=Icarus |volume=159 |numero=2 |pagine=369–395 |anno=2002 |doi=10.1006/icar.2002.6907 |url=http://www.rni.helsinki.fi/~mjk/IcarPIII.pdf |formato=PDF |accessdate=4 settembre 2011}}</ref>, appaiono decisamente meno regolari. Infine, sebbene [[10 Hygiea|Igea]] sembra essere sferoidale nelle immagini a bassa risoluzione{{CN}}, la sua composizione suggerisce non abbia subito alcun processo di [[Differenziazione planetaria|differenziazione interna]].<ref name=Barucci>{{cita pubblicazione |lingua=inglese |cognome=Barucci |nome=M. |titolo=10 Hygiea: ISO Infrared Observations |anno=2002 |rivista=Icarus |volume=156 |numero=1 |pagine=202 |doi=10.1006/icar.2001.6775}}</ref>

=== Struttura interna ===
[[File:Ceres Cutaway.jpg|thumb|left|200px|Struttura interna di Cerere]]
Recenti studi condotti da [[Peter Thomas]] della [[Cornell University]] suggeriscono che l'interno di Cerere sia differenziato; osservazioni supportate da modelli computerizzati suggeriscono la presenza di un [[nucleo (esogeologia)|nucleo]] [[roccia|roccioso]] ricoperto da un [[mantello (geologia)|mantello]] [[ghiaccio|ghiacciato]]. Il mantello, spesso 120-160 km, potrebbe contenere un volume d'[[acqua]] pari a 200 milioni di chilometri cubici, molto più della quantità complessiva di acqua dolce presente sulla Terra<ref>{{citaweb|url=http://space.com/scienceastronomy/050907_ceres_planet.html|titolo=Bjorn Carey, ''Largest Asteroid Might Contain More Fresh Water than Earth'', Space.com, 7 settembre 2005.|accesso=30 ottobre 2008}}</ref>.


=== Superficie ===
=== Superficie ===
[[File:Ceres Rotation.jpg|thumb|Immagini di Cerere riprese attraverso il [[telescopio spaziale Hubble]] nell'aprile del 2003 con una risoluzione di circa 30&nbsp;km. Non è chiara la natura delle macchie chiare visibili sulla siperficie.<ref name="Hubble200527">{{cita web |lingua=en |data=7 settembre 2005 |url=http://hubblesite.org/newscenter/newsdesk/archive/releases/2005/27/image/a |titolo=Largest Asteroid May Be 'Mini Planet' with Water Ice |editore=hubblesite.org |accesso=4 settembre 2011}}</ref>]]
[[File:Confronto Ceres Lua.jpg|300px|thumb|right|Cerere rapportato alla Luna.]]
Alcuni indizi suggeriscono che la superficie di Ceres sia relativamente calda e che l'asteroide possa possedere una tenue [[atmosfera]] e [[brina]]. Rilevazioni eseguite il [[5 maggio]] [[1991]] hanno permesso di quantificare la temperatura massima (con il [[Sole]] allo [[zenit]]) in 235&nbsp;K; considerando anche la distanza dal [[Sole]] al momento dell'osservazione, le stime comunemente accettate indicano al [[perielio]] una temperatura massima di ~239&nbsp;K.
Alcuni indizi suggeriscono che la superficie di Ceres sia relativamente calda e che l'asteroide possa possedere una tenue [[atmosfera]] e [[brina]]. Rilevazioni eseguite il [[5 maggio]] [[1991]] hanno permesso di quantificare la temperatura massima (con il [[Sole]] allo [[zenit]]) in 235&nbsp;K; considerando anche la distanza dal [[Sole]] al momento dell'osservazione, le stime comunemente accettate indicano al [[perielio]] una temperatura massima di ~239&nbsp;K.


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Queste ultime osservazioni hanno permesso inoltre di determinare, con uno scarto di circa 5°, i valori di [[ascensione retta]] e [[declinazione (astronomia)|declinazione]] del [[polo nord]] di Cerere oggi comunemente accettati.
Queste ultime osservazioni hanno permesso inoltre di determinare, con uno scarto di circa 5°, i valori di [[ascensione retta]] e [[declinazione (astronomia)|declinazione]] del [[polo nord]] di Cerere oggi comunemente accettati.

=== Struttura interna ===
[[File:Ceres Cutaway.jpg|thumb|left|200px|Struttura interna di Cerere]]
Recenti studi condotti da [[Peter Thomas]] della [[Cornell University]] suggeriscono che l'interno di Cerere sia differenziato; osservazioni supportate da modelli computerizzati suggeriscono la presenza di un [[nucleo (esogeologia)|nucleo]] [[roccia|roccioso]] ricoperto da un [[mantello (geologia)|mantello]] [[ghiaccio|ghiacciato]]. Il mantello, spesso 120-160 km, potrebbe contenere un volume d'[[acqua]] pari a 200 milioni di chilometri cubici, molto più della quantità complessiva di acqua dolce presente sulla Terra<ref>{{citaweb|url=http://space.com/scienceastronomy/050907_ceres_planet.html|titolo=Bjorn Carey, ''Largest Asteroid Might Contain More Fresh Water than Earth'', Space.com, 7 settembre 2005.|accesso=30 ottobre 2008}}</ref>.


== Esplorazione di Cerere ==
== Esplorazione di Cerere ==

Versione delle 13:07, 4 set 2011

Cerere
(1 Ceres)
Scoperta1º gennaio 1801
ScopritoreGiuseppe Piazzi
ClassificazioneFascia principale
Classe spettraleG
Designazioni
alternative
  • A899 OF
  • 1943 XB
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2453700,5)
Semiasse maggiore413 715 000 km
2,766 UA
Perielio380 612 000 km
2,544 UA
Afelio446 818 000 km
2,987 UA
Periodo orbitale1679,819 giorni
(4,599 anni)
Velocità orbitale17,882 km/s (media)
Inclinazione
sull'eclittica
10,587°
Eccentricità0,080
Longitudine del
nodo ascendente
80,410°
Argom. del perielio73,271°
Anomalia media108,509°
Par. Tisserand (TJ)3,310 (calcolato)
Satelliti0
Anelli0
Dati fisici
Dimensioni975 × 909 km
Massa
9,5 × 1020 kg
Densità media2,08 × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie0,27 m/s²
Velocità di fuga510 m/s
Periodo di rotazione0,3781 giorni
(9 h 4 min 28 s)
Inclinazione assiale4± 5°
A.R. polo nord19 h 24 min
Declinazione59°
Temperatura
superficiale
~167 K (media)
239 K (max)
Albedo0,113
Dati osservativi
Magnitudine app.7,0 (min)
Magnitudine app.6,79
Magnitudine ass.3,34
Frontespizio Della scoperta del nuovo pianeta Cerere Ferdinandea

Cerere (dal latino Cerēs, Cerere, originariamente chiamato Cerere Ferdinandea, oggi catalogato secondo la designazione asteroidale come 1 Ceres) è l'asteroide più massiccio della fascia principale del sistema solare; fu inoltre il primo ad essere scoperto, il 1º gennaio 1801 da Giuseppe Piazzi, e per mezzo secolo è stato considerato l'ottavo pianeta. Dal 2006, inoltre, Cerere è l'unico asteroide del sistema solare interno ad essere considerato un pianeta nano, alla stregua di Plutone, Makemake, Haumea ed Eris.[1]

Il suo diametro è di circa 950 km e la sua massa è pari al 32% di quella dell'intera fascia principale.[2][3] La fascia di Edgeworth-Kuiper contiene ad ogni modo oggetti molto più grandi di Cerere; oltre ai pianeti nani già citati, basti ricordare Quaoar, Orco e Sedna. Osservazioni astronomiche hanno rivelato che ha forma sferica. La sua superficie è probabilmente composta da un miscuglio di ghiaccio d'acqua e vari minerali idrati, quali carbonati ed argille. Cerere risulta aver subito un processo di Differenziazione planetaria, che ha condotto alla formazione di un nucleo roccioso e di un mantello di materiali ghiacciati, e potrebbe ospitare un oceano di acqua liquida al di sotto della superficie.

Dalla Terra appare come un oggetto stellare la cui magnitudine varia tra 6,7 e 9,3. La sua luminosità è, conseguentemente, troppo debole perché possa essere vista ad occhio nudo. Il 27 settembre 2007 la NASA ha lanciato la missione Dawn che visiterà Vesta nel biennio 2011–2012 e Cerere nel 2015.

Il simbolo astronomico di Cerere è una falce, di cui esistono diverse varianti (Antico simbolo di Ceres Variante riflessa del simbolo di Cerere. Variante a falce del simbolo di Ceres Altra variante a falce del simbolo di Cerere.).

Cenni storici

L'asteroide Cerere venne individuato per la prima volta il 1º gennaio 1801 dall'astronomo italiano Giuseppe Piazzi. Piazzi lo battezzò Ceres Ferdinandea, in onore della dea romana Cerere, protettrice del grano e della Sicilia, e di Re Ferdinando III di Sicilia (anche noto come Ferdinando IV di Napoli, che nel 1816 divenne Ferdinando I delle Due Sicilie). A quel tempo Re Ferdinando si era rifugiato a Palermo a seguito della conquista del Regno di Napoli da parte della Francia nel 1798; l'aggettivo Ferdinandea cadde quindi in disuso presso la comunità internazionale. Per qualche tempo Cerere fu anche chiamato Hera, in Germania.

Cerere fu scoperto per caso. Dall'Osservatorio Nazionale del Regno delle Due Sicilie a Palermo, Piazzi stava cercando la stella catalogata da Nicolas Louis de Lacaille come Lacaille 87 poiché la sua posizione non corrispondeva a quella riportata nel catalogo zodiacale di Johann Tobias Mayer (alla fine si scoprì che Francis Wollaston, nella riedizione del catalogo Mayer, aveva commesso un errore). Il 1º gennaio 1801, Piazzi scoprì un oggetto brillante nella costellazione del Toro.[4] La prima osservazione lo portò a ipotizzare che si trattasse di una stella fissa, non riportata dal catalogo. Nei giorni seguenti, notò che il corpo celeste non si trovava più nella posizione iniziale, e sospettò che si trattasse di una stella diversa, ma le successive osservazioni lo convinsero che il nuovo astro era dotato di moto proprio. L'astro, infatti, si era mosso prima verso l'Ariete e successivamente aveva percorso un tratto di moto retrogrado, che lo aveva condotto in prossimità delle stelle 13 e 14 Tauri.[4]

«Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all'Osservatorio Reale di Palermo - Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne' vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell'anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell'Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un'altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l'osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell'ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell'osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella fissa. Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti...»

Piazzi non poté seguire il moto di Cerere abbastanza a lungo (compì solo ventiquattro osservazioni) prima che, l'11 febbraio, l'astro entrasse in congiunzione, e diventasse quindi invisibile da Terra. Non fu così possibile determinare la sua orbita, e Cerere andò perduto.

Nonostante i buoni presupposti per la scoperta di un nuovo pianeta, Piazzi scelse una linea di pensiero più prudente e in alcune lettere ad altri astronomi annunciò semplicemente di aver individuato una cometa. In una lettera all'astronomo Barnaba Oriani di Milano, amico e conterraneo, Piazzi rivelò i suoi sospetti:

«Avevo annunciato questa stella come una cometa, ma poiché non è accompagnata da alcuna nebulosità, e inoltre il suo movimento è così lento e piuttosto uniforme, mi è venuto in mente più volte che potesse essere qualcosa di meglio di una cometa.»

In aprile, Piazzi inviò le sue osservazioni complete a Oriani, Johann Elert Bode e Jérôme Lalande a Parigi. Successivamente vennero brevemente pubblicate nell'edizione del settembre 1801 del Monatliche Correspondenz.

Il celeberrimo Carl Friedrich Gauss, a soli ventiquattro anni, riuscì a fornire agli astronomi i mezzi per recuperare l'asteroide, sviluppando un nuovo metodo di determinazione dell'orbita di un generico corpo celeste che si poteva basare su tre sole osservazioni. Il metodo era basato sull'utilizzo dei minimi quadrati, una metodologia che Gauss sviluppò appositamente per l'astronomia, ma che, data la sua bontà, si diffuse in molti altri ambiti. In poche settimane Gauss predisse la traiettoria di Cerere in base ai dati precedentemente raccolti da Piazzi e comunicò i suoi risultati a Franz Xaver, editore del Monatliche Correspondenz. Il 31 dicembre 1801, Franz Xaver von Zach e Heinrich Olbers confermarono con certezza la riscoperta di Cerere.

Johann Elert Bode pensò che Cerere fosse il "pianeta mancante" previsto da Johann Daniel Titius, orbitante fra Marte e Giove a una distanza, secondo la legge di Titius-Bode, di 419 milioni di chilometri (2,8 AU) dal Sole. A Cerere fu assegnato un simbolo planetario, e rimase elencato come pianeta in tavole e libri astronomici per circa mezzo secolo, finché non furono scoperti ulteriori pianetini. Cerere risultò essere deludentemente piccolo, e il suo disco non era distinguibile; così William Herschel coniò il termine "asteroide" ("simile a stella") per descriverlo.

Parametri orbitali

Orbita di Cerere

Cerere segue un'orbita compresa tra quelle di Marte e Giove, all'interno della Cintura principale degli asteroidi. Completa una rivoluzione intorno al Sole in 4,6 anni. L'orbita presenta un'inclinazione di 10,6° rispetto al piano dell'eclittica (valore piuttosto moderato se confrontato con i 7° dell'orbita di Mercurio ed i 17° di quella di Plutone) ed un'eccentricità di 0.08 (confrontabile con quella dell'orbita di Marte, pari a 0.09).[5]

Il diagramma mostra le orbite di Cerere (blu) e di alcuni pianeti (bianco/grigio). Le porzioni di ogni orbita al di sotto del piano dell'eclittica sono marcate con colori più scuri, mentre la posizione del sole è marcata da un più in rosso. L'immagine in alto a sinistra è una vista polare della porzione del sistema solare all'interno dell'orbita di Giove e mostra la posizione di Cerere nello spazio tra le orbite di Marte e Giove. L'immagine in alto a destra è un ingrandimento della precedente che permette un confronto tra le posizioni dell'afelio (Q) e del perielio (q) di Cerere e di Marte. È interessante osservare che il perielio di Cerere (così come quello di diversi altri grandi asteroidi) è sul lato opposto rispetto al Sole di quello di Marte. L'immagine in basso è una vista in prospettiva che permette di confrontare l'inclinazione orbitale di Cerere con quella di Marte e Giove.

Per lungo tempo si è ritenuto Cerere il prototipo di un'omonima famiglia di asteroidi;[6] tale raggruppamento è oggi in disuso, poiché Cerere, avendo per coincidenza parametri orbitali simili, mancava di correlazione fisica con gli altri membri della famiglia,[7] che è stata ridenominata famiglia Gefion, dal nome dell'asteroide dal numero di identificazione più basso appartenente ad essa, 1272 Gefion.

Cerere completa una rotazione attorno al proprio asse in 9 ore e 4 minuti.[8]

Osservazione da Terra

In alcuni punti della sua orbita, Cerere può raggiungere una magnitudine apparente pari a 7,0 per un osservatore terrestre. Un corpo celeste con un simile valore di luminosità apparente viene considerato generalmente appena troppo debole affinché possa essere visto a occhio nudo, ma in condizioni di visibilità particolari una persona dotata di una vista eccellente dovrebbe essere in grado di individuarlo senza ricorrere a binocoli o telescopi. L'unico altro asteroide della fascia principale che può essere visto a occhio nudo è Vesta[9].

Il 13 novembre 1984 fu osservata dalla Terra un'occultazione stellare da parte di Cerere; l'evento fu visibile nei cieli del Messico, della Florida e dei Caraibi.

Caratteristiche fisiche

Dimensioni dei primi deici asteroidi scoperti della fascia principale confrontati con la Luna della Terra. Cerere è il primo a destra.

Cerere è l'oggetto più grande della Fascia principale degli asteroidi, compresa tra le orbite di Marte e di Giove.[10] La massa di Cerere è stata determinata misurandone l'azione esercitata su altri asteroidi ed i risultati proposti da vari ricercatori differeiscono solo leggermente.[11] Al 2008, la media dei tre risultati più precisi è approssimativamente di Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido..[12][11] In tal modo, Cerere rappresenta quasi un terzo della massa (Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.) della fascia principale,[13] pari a sua volta a circa il 4% della massa della Luna. La massa di Cerere è sufficiente a darle una forma quasi sferica, in equilibrio idrostatico:[14] si tratta, cioè, di uno sferoide stabile compresso gravitazionalmente, ovvero di un corpo planetario. L'unico altro asteroide conosciuto di questo tipo è Vesta. Altri grandi asteroidi, quali Pallade[15] e Giunone[16], appaiono decisamente meno regolari. Infine, sebbene Igea sembra essere sferoidale nelle immagini a bassa risoluzione[senza fonte], la sua composizione suggerisce non abbia subito alcun processo di differenziazione interna.[17]

Struttura interna

Struttura interna di Cerere

Recenti studi condotti da Peter Thomas della Cornell University suggeriscono che l'interno di Cerere sia differenziato; osservazioni supportate da modelli computerizzati suggeriscono la presenza di un nucleo roccioso ricoperto da un mantello ghiacciato. Il mantello, spesso 120-160 km, potrebbe contenere un volume d'acqua pari a 200 milioni di chilometri cubici, molto più della quantità complessiva di acqua dolce presente sulla Terra[18].

Superficie

Immagini di Cerere riprese attraverso il telescopio spaziale Hubble nell'aprile del 2003 con una risoluzione di circa 30 km. Non è chiara la natura delle macchie chiare visibili sulla siperficie.[19]

Alcuni indizi suggeriscono che la superficie di Ceres sia relativamente calda e che l'asteroide possa possedere una tenue atmosfera e brina. Rilevazioni eseguite il 5 maggio 1991 hanno permesso di quantificare la temperatura massima (con il Sole allo zenit) in 235 K; considerando anche la distanza dal Sole al momento dell'osservazione, le stime comunemente accettate indicano al perielio una temperatura massima di ~239 K.

Vi sono alcune ambiguità per quanto riguarda le caratteristiche superficiali di Ceres. Le immagini all'ultravioletto a bassa risoluzione riprese dal telescopio spaziale Hubble nel 1995 mostrano una zona scura sulla superficie, molto probabilmente un cratere, denominato cratere Piazzi dal nome dello scopritore. Immagini successive riprese con una maggiore risoluzione (50 km/pixel) dal telescopio Keck utilizzando ottiche adattive non hanno mostrato alcun segno di Piazzi; al contrario, due grandi regioni scure, presumibilmente crateri d'impatto, sono state indivuate durante la rotazione dell'asteroide. Immagini più recenti, riprese da Hubble fra dicembre 2003 e gennaio 2004 (coprendo l'intero periodo di rotazione di nove ore dell'asteroide e fornendo la più completa visione del corpo celeste alla data attuale), mostrano (con una risoluzione di 30 km/pixel) una misteriosa macchia bianca, la cui natura è attualmente sconosciuta[20].

Queste ultime osservazioni hanno permesso inoltre di determinare, con uno scarto di circa 5°, i valori di ascensione retta e declinazione del polo nord di Cerere oggi comunemente accettati.

Esplorazione di Cerere

Nessuna sonda spaziale di fabbricazione umana ha sinora raggiunto Cerere. Il Jet Propulsion Laboratory ha sviluppato per conto della NASA la missione Dawn, progettata per visitare Cerere e Vesta. La sonda, che è stata lanciata nel mese di luglio del 2007, dovrebbe entrare in orbita attorno all'asteroide nel 2015.

Per ovviare alla mancanza di informazioni dirette, le caratteristiche della superficie di Ceres sono state studiate attraverso le numerose campagne di osservazione telescopica condotte negli ultimi anni:

I segnali radar provenienti dalle sonde spaziali in orbita attorno a Marte e sulla sua superficie sono stati usati per valutare la massa di Cerere, basandosi sulle minuscole perturbazioni indotte dalla sua attrazione gravitazionale sul moto del Pianeta Rosso.

Visibilità dalla Terra

Stazionario, retrogrado Opposizione Distanza dalla
Terra (AU)
Massima
luminosità (mag)
Stazionario, progrado Congiunzione con il Sole
21 marzo 2005 8 maggio 2005 1,68631 7,0 30 giugno 2005 28 dicembre 2005
26 giugno 2006 12 agosto 2006 1,98278 7,6 27 novembre 2006 22 marzo 2007
20 settembre 2007 9 novembre 2007 1,83690 7,2 1 gennaio 2008 28 giugno 2008
17 gennaio 2009 24 febbraio 2009 1,58526 6,9 16 aprile 2009 31 ottobre 2009
28 aprile 2010 18 giugno 2010 1,81988 7,0 9 agosto 2010 30 gennaio 2011
31 luglio 2011 16 settembre 2011 1,99211 7,7 12 novembre 2011 26 aprile 2012
30 ottobre 2012 17 dicembre 2012 1,68842 6,7 4 febbraio 2013 17 agosto 2013
1 marzo 2014 15 aprile 2014 1,63294 7,0 7 giugno 2014 10 dicembre 2014
6 giugno 2015 25 luglio 2015 1,94252 7,5 16 settembre 2015 3 marzo 2016
1 settembre 2016 20 ottobre 2016 1,90844 7,4 15 dicembre 2016 5 giugno 2017
21 dicembre 2017 31 gennaio 2018 1,59531 8,8 20 marzo 2018 7 ottobre 2018
9 aprile 2019 29 maggio 2019 1,74756 7,0 20 luglio 2019 14 gennaio 2020
13 luglio 2020 28 agosto 2020 1,99916 7,7 23 ottobre 2020 7 aprile 2021

Influenza nella scienza e nella cultura

Cerere nella scienza

Il cerio (elemento chimico con numero atomico 58) fu scoperto nel 1803 da Jöns Jacob Berzelius e Martin Heinrich Klaproth, che lavorarono indipendentemente. Berzelius battezzò l'elemento in onore dell'asteroide da poco scoperto.

William Hyde Wollaston scoprì nel 1802 un secondo elemento, il palladio, che volle battezzare ceresio in onore del nuovo astro. Nel 1805, quando pubblicò la sua scoperta, risultò che il nome era già stato utilizzato da Berzelius. Wollaston lo cambiò così in palladio, in onore dell'asteroide Pallade.

Cerere nella fantascienza

Cerere, come altri corpi celesti, è stato spesso utilizzato o citato nella fantascienza come sede di basi e colonie spaziali.

Nel romanzo Fondazione Stileman di Joe Haldeman (Buying Time) del 1989, Cerere è sede di una società apolide, che diviene importante a causa di un progetto di ricerca segreto che cerca di reinventare il processo di ringiovanimento Stileman.

Cerere è sede di un bar nel quale si tiene un concorso di ballo, nel film statunitense The American Astronaut del 2001.

Nel videogioco Star Control II, la distruzione della Stazione di Cerere in seguito all'invasione della flotta Ur-Quan significa la sconfitta della specie umana e la sua successiva condizione di schiavitù.

Nel videogioco per Super Nintendo Super Metroid, Samus Aran conduce sulla Colonia Spaziale di Cerere l'ultimo Metroid sopravvissuto, schiusosi su SR388.

Una base di ricerca RAM nemica abbandonata su Cerere è una delle location del videogioco di ruolo Countdown to Doomsday.

Cerere è uno dei dieci pianeti del sistema solare nel videogioco Frontier:Elite II, scritto da David Braben e pubblicato dalla Gametek nel 1993.

Note

  1. ^ (EN) Dwarf Planets and their Systems, in Gazetteer of Planetary Nomenclature, US Geological Survey (USGS). URL consultato l'8 giugno 2011.
  2. ^ Pitjeva, E.V., Precise determination of the motion of planets and some astronomical constants from modern observations, in Proceedings of IAU Colloquium No. 196: Transits of Venus: New Views of the Solar System and Galaxy. 2004, Cambridge Univ. Press, 2005. URL consultato il 9 giugno 2011. ISBN non esistente
  3. ^ Moomaw, B., Ceres As An Abode Of Life, su spacedaily.com, Space Daily, 2 luglio 2007. URL consultato il 9 giugno 2011.
  4. ^ a b Salvo De Meis, Meeus, Jean, Asteroidi, in Nuovo Orione (in allegato a), n. 78, gennaio 1998, pp. 8, 24-25.
  5. ^ Donald K. Yeomans, 1 Ceres, in JPL Small-Body Database Browser, Jet Propulsion Laboratory, 5 luglio 2007. URL consultato il 17 giugno 2011.
  6. ^ A. Cellino, et al., Spectroscopic Properties of Asteroid Families, in Asteroids III, University of Arizona Press, 2002, pp. 633–643. Si veda in particolare la tabella a pag. 636.
  7. ^ (EN) M.S. Kelley, Gaffey, M.J., A Genetic Study of the Ceres (Williams #67) Asteroid Family, in Bulletin of the American Astronomical Society, vol. 28, 1996, p. 1097. URL consultato il 17 giugno 2011.
  8. ^ (EN) David R. Williams, Asteroid Fact Sheet, su nssdc.gsfc.nasa.gov, National Space Science Data Center (NSSDC), NASA, 2004. URL consultato il 17 giugno 2011.
  9. ^ Altri asteroidi possono essere visti ad occhio nudo solo in occasione di passaggi particolarmente ravvicinati alla Terra; è il caso, ad esempio, di Apofi, il cui massimo avvicinamento è previsto per il 13 aprile 2029.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Rivkin2006
  11. ^ a b (EN) A. Kovacevic, Kuzmanoski, M., A New Determination of the Mass of (1) Ceres, in Earth, Moon, and Planets, vol. 100, 1–2, 2007, pp. 117–123, DOI:10.1007/s11038-006-9124-4.
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Carry2008
  13. ^ (EN) E.V. Pitjeva, High-Precision Ephemerides of Planets—EPM and Determination of Some Astronomical Constants (PDF), in Solar System Research, vol. 39, n. 3, 2005, p. 176, DOI:10.1007/s11208-005-0033-2.
  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Thomas2005
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Bibliografia

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