Utente:Ziocinghia98/Sandbox

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Malcesine
comune
Malcesine – Stemma
Malcesine – Bandiera
Malcesine – Veduta
Malcesine – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Amministrazione
SindacoGiuseppe Lombardi (lista civica di centro-sinistra) dal 27-5-2019
Territorio
Acque interne12,22 km²
Abitanti3 616[2] (31-12-2020)
FrazioniCassone, Navene[1]
Comuni confinantiAvio (TN), Brentonico (TN), Brenzone sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Limone sul Garda (BS), Nago-Torbole (TN), Riva del Garda (TN), Tignale (BS), Tremosine sul Garda (BS)
Altre informazioni
Cod. postale37010, 37018
Fuso orarioUTC+1
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 131 GG[4]
Nome abitantimalcesinesi
Patronosanto Stefano
Giorno festivo26 dicembre
Cartografia
Malcesine – Mappa
Malcesine – Mappa
Posizione del comune di Malcesine all'interno della provincia di Verona
Castello scaligero di Malcesine
Il castello al crepuscolo

Malcesine (Malsésen in veneto[5]) è un comune italiano di 3 616 abitanti della provincia di Verona in Veneto. Nota località turistica sulla sponda veronese dell'alto lago di Garda, vanta il riconoscimento turistico-ambientale Bandiera arancione conferito dal Touring Club Italiano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Malcesine dista circa 60 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord-ovest ed è il comune più a nord della costa veronese del lago di Garda e della provincia stessa.

Il comune confina con altre due regioni, la Lombardia (provincia di Brescia) e il Trentino-Alto Adige (provincia di Trento).

L'area comunale presenta un forte dislivello, in quanto parte dall'altezza del lago (89 m s.l.m.) e arriva sulla cresta del Monte Baldo (2.218 m s.l.m.), coprendo una superficie di 69,29 km². Sul suo territorio, nella frazione di Cassone scorre uno dei fiumi che si possono considerare i più corti del mondo: il fiume Aril, lungo circa 175 metri.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni

  • Navene, divisa in Navene di sotto e Navene di sopra. A Navene si trova la chiesa di Santa Francesca Romana
  • Cassone, dove si trova l'Aril, il fiume più corto del Mondo, e la Chiesa dei Benigno e Caro Oratorio di Cassone

Località principali

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Malcesine.

Nel periodo invernale si sono raggiunti i -9 fino ad una massima di 5 gradi. L'estate è calda con temperature che arrivano ai 30° alleviate dai due venti principali, l'Ora che soffia da sud e il Pelèr che soffia in senso opposto.[6]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La prima comparsa del toponimo risale al 9 settembre 844, quando il termine Manessicelles risulta nel testamento dell'Arcidiacono Pacifico con il significato, secondo il Borsatti,[7] di ai sepolcri dei morti: tale significato sarebbe corroborato dal ritrovamento di alcune sepolture in stile etrusco nei dintorni dell'abitato. Nel corso dei secoli si succedono molte varianti documentali: Manascicines (932), Malesicine (1023), Malesisicis (1154), Malesisinum (1159), Malasilice (1225), Malsexeno (1422), Malsesene (1611) per citarne solo alcune riportate dal Maffezzoli.[8] L'etimologia del toponimo è tuttavia incerta, ruotando intorno all'interpretazione di Malae silices o Mala silex come "Pietra ostile" o "Cattiva pietra", riferendosi probabilmente alla morfologia del territorio caratterizzata da monti scoscesi che si elevano sul lago, o come "Cattiva strada selciata" di origini romane.[9]

Scorcio d'altri tempi di Malcesine

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storia dello stemma[modifica | modifica wikitesto]

La comunità di Malcesine ebbe un suo stemma e lo impresse anche su monete di cui facsimili sono impressi sulla campana del castello forgiata nel 1442. È riprodotto a mezzo rilievo sulla serraglia della porta d'ingresso di una casa a Porto Vecchio, oggi Piazza Magenta (1531), e dipinto sopra la nicchia della stessa abitazione nel 1797. Si trova riprodotto, altresì, in pietra sopra la porta maggiore della Chiesa della Madonna della Fontana, ricostruita nel 1600. All'interno della stessa chiesa è riprodotto sul piedistallo della coppa dell'acqua santa. Si trova poi sulla bandiera della Gardesana dell'Acqua custodita nella casa dei Conti Da Lisca. Nel 1924 il comune chiese al capo del Governo di poter usare il proprio stemma legalmente originario, allegando un fac-simile. La Consulta Araldica, vista la richiesta, concesse l'utilizzo con questa descrizione: "di rosso; al castello merlato d'argento aperto e finestrato di nero; sormontato da un mastio pure d'argento, cimato da una bandieruola d'oro svolazzante a sinistra; il castello fondato sopra un monte di verde uscente da una riviera d'argento".[10]

La Consulta Araldica modificò dunque l'originale dello stemma nel modo seguente: 1) il castello e il mastio incorniciato da un poggiolo sostenuto da mensole e lunette, particolarità non riscontrata in nessun altro stemma. 2) Sopra lo stemma una corona formata da un cerchio aperto con quattro pusterle (tre visibili), con due cordonate a muro sui margini con sopra una cinta aperta da sedici porte (nove visibili) ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine. 3) Il colore celeste del lago è stato modificato in argento e al posto della frase in latino è stato posto il ramo di alloro e quercia in decusse.[11]

Epoca preromana[modifica | modifica wikitesto]

Per comprendere la realtà preromana del territorio del lago di Garda occorre ricordare che il panorama antropologico e archeologico è vario e complesso: tutto il territorio è infatti stato oggetto di intenso popolamento umano, di cui si scorge una certa continuità nel suo sostrato pre-indoeuropeo (culture terramaricola, villanoviana, etrusca).

Fin dall'antichità Malcesine fu abitata da diversi popoli; probabilmente i primi furono i Libui, discendenti degli Iberi, nel 1500 a.C. circa. Una prova di questi insediamenti è il ritrovamento di tre tombe nel 1924.

Nel 1964 venne poi scoperta una necropoli che testimonia del seppellimento ad incinerazione, datata fra il X e l'VIII secolo a.C. Probabilmente si trattava di popoli paleoveneti. Successivamente il popolamento di Malcesine vede il sovrapporsi dei Paleoveneti con tribù di discendenza etrusca; l'ipotesi non è unanimemente condivisa, anche se vicino all'attuale castello sono stati ritrovati resti di camere sepolcrali, dall'antico nome "Lacaor", cioè "all'altura delle tombe", di tipo etrusco. Molto probabili furono anche i contatti con i Galli cenomani e le popolazioni retiche.[12][13]

In ogni caso i primi insediamenti erano ubicati sopra una piattaforma di roccia inaccessibile ai nemici e favorevole per il controllo del territorio.

Epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 225 a.C. e la battaglia di Talamone inizia la "romanizzazione" dell'Italia settentrionale; per quanto riguarda il Nord-est, nel 181 a.C. viene fondata la città di Aquileia e nel 148 a.C. prende avvio la costruzione della via Postumia.

Nel corso della seconda metà del I secolo a.C. si definisce progressivamente l'integrazione dei popoli che abitavano i territori veneti, come Cenomani e Veneti, nell'ambito dello stato romano. La romanizzazione fu graduale e intorno al 40 a.C. città come Brescia (Brixia) e Verona ottengono la cittadinanza romana; il territorio del lago di Garda viene diviso in pagi e Malcesine con Riva e la sponda bresciana fino a Gardone appartengono alla tribù Fabia.[12][14] Al termine del I secolo a.C. e fino alla metà del secolo successivo la costruzione della via Claudio-Augusta permette un collegamento efficace tra le città di Verona e Trento (Tridentum) attraverso la Valle dell'Adige, tuttavia la presenza di insediamenti rilevanti in questo periodo è limitata ad alcuni pagi e vici ubicati prevalentemente lungo le coste meridionali del lago (tra Pacengo e Colà, tra Salò e Gargnano, Peschiera, Sirmione).

In questo contesto la presenza romana a Malcesine, probabilmente limitata ad alcune famiglie gentilizie, è testimoniata dalla toponomastica (esempio: Dos de Fer, località dove esiste un filone di basalto contenente ferro) e dal ritrovamento di tre tombe nei pressi dell'attuale centro storico. Le monete rinvenute al loro interno, insieme ad altre trovate nei dintorni, risalgono ad un periodo tra il I e il IV secolo d.C.[15]

Secondo il Borsatti[16] e il Maffezzoli[17], a Malcesine era presente, dal 1540 - anno del suo ritrovamento presso la Pieve di S. Stefano - fino al 1700, un'iscrizione romana che ricorda la presenza di un tempio dedicato a Cibele e Iside, due divinità orientali il cui culto era diffuso nell'area geografica dell'Alto lago, probabilmente irradiatosi dalla Val di Non. Studi di anni recenti[18] attribuiscono la provenienza di tale iscrizione attualmente conservata nei sotterranei del Museo Lapidario Maffeiano di Verona risalente al I-II secolo d.C., alla città di Arco, in provincia di Trento. Il Maffezoli ha infine avanzato l'ipotesi che la presenza di un tempio dedicato ad Iside sia rafforzata dal ritrovamento a ridosso della casa canonica, nel 1976, di quattro capitelli in pietra serena lavorata, che raffigurano ciascuno cinque flabelli sormontati da volti femminili a loro volta contornati da foglie.[19] Ad oggi, non risultano tuttavia indagini approfondite in grado di fornire informazioni certe sulla datazione di tali reperti, che il Maffezzoli, sulla base della lavorazione a trapano, attribuisce alla fine del IV secolo d.C.

Epoca Medievale[modifica | modifica wikitesto]

Il periodo successivo alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente vede il territorio malcesinese e dell'alto lago entrare sotto il controllo ostrogoto, pur mantenendo l'ordinamento civile romano. Più in generale, nel corso del V e del VI, lungo questi importanti vie di comunicazione e sui territori dell'alto lago si sono confrontati e anche combattuti, con frequenti interazioni, popolazioni migranti germaniche: Goti, di cui ricordiamo l'importante stanziamento veronese con Teodorico, Bizantini (che, quasi certamente, disponevano di una colonia proprio nella parte settentrionale del Benaco[20] e che hanno combattuto nell'area veronese parte delle guerre greco-gotiche), Longobardi e Franchi.

La zona faceva parte fin dall'epoca longobarda della corte del Monastero di San Colombano del Priorato di Bardolino dipendente dall'Abbazia di San Colombano di Bobbio (PC) e del grande feudo monastico di Bobbio. I monaci evangelizzarono il territorio favorendo l'espansione dei commerci, dell'agricoltura (specie la vite e l'olivo), del sistema di pesca, e della cultura, introducendo importanti innovazioni ed aprendo vie commerciali[21].

Tracce di presenza longobarda si possono trovare, secondo il Borsatti, in resti d'abitazioni sparse nei boschi sul versante del Monte Baldo sopra Malcesine e in una prima costruzione fortificata del castello sul lago. Mentre, pur con qualche incertezza, è condivisibile l'attribuzione longobarda della prima costruzione del castello, più problematica risulta la presunta distruzione dello stesso nel 590 - quindi presumibilmente pochi anni dopo la sua edificazione - ad opera di Franchi nel corso di una spedizione punitiva lungo la Val d'Adige. Il nome Ennemase, ultimo della serie dei castelli espugnati, si riferirebbe infatti a Castelfeder (nella zona di Ora) e non, come ritenuto dal Borsatti, a Malcesine.

Dopo la deposizione di Carlo il Grosso (887) al territorio di Malcesine si estende il dominio vescovile-feudale veronese. Nell'899 gli Ungari, dopo aver varcato le frontiere orientali, assalito diverse città e sconfitto a Cartigliano il re d'Italia Berengario, giungono a Malcesine saccheggiandola. In seguito a questo episodio, anche a Malcesine, come in molti centri abitati dell'Italia Nord-Orientale, venne concesso dal re il diritto di costruire mura a protezione del paese.[22]

Età Moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1277 con Alberto della Scala, Malcesine passa sotto il dominio degli Scaligeri fino al 1387, quando Gian Galeazzo Visconti in seguito a una guerra estese il potere milanese fino alle sponde del lago. Dopo una breve parentesi sotto i signori Da Carrara di Padova, a partire dal 1405 e fino al 1797 Malcesine è sotto il dominio della repubblica di Venezia.

È di questo periodo l'istituzionalizzazione della Gardesana dell'Acqua, una suddivisione del territorio gardense in distretti che risale alla dominazione viscontea e che conferma gli antichi statuti di epoca Medievale con cui si reggevano le varie comunità della sponda veronese del Garda. Si tratta di una sorta di confederazione costituita dai vicariati di Torri, Garda, Lazise, Villafranca, Valeggio, Monzambano, Bussolengo, Cavaion, Caprino, Preabocco, Cisano, Castelnuovo, Cavalcaselle, Custoza, Salionze, Sirmione, Sandrà, Albarè, Fornello, Affi-Incaffi-Gaion e Pastrengo. Nel 1517 la Gardesana si scinde in Gardesana della Terra e Gardesana dell'Acqua: quest'ultima si presenta come un organismo sovracomunale stabilmente costituito in forma di circoscrizione di tipo fiscale. Comprendeva i vicariati di Brenzone, Pai e Malcesine a nord, Torri, Albisano, Garda, Costermano al centro, Lazise, Cisano e Bardolino a sud. I comuni che facevano parte della Gardesana dell'Acqua eleggevano 18 consiglieri che si riunivano due volte l'anno a Torri; Il consiglio era presieduto dal Capitano del lago, che abitualmente risiedeva a Malcesine e veniva eletto ogni cinque anni. La Repubblica di Venezia attribuiva grande importanza alla Gardesana, che era intesa come strumento di controllo e di gestione fnanziaria del lago. Il consiglio generale aveva il compito di mantenere la pace, raccogliere dazi per Venezia, mantenere le barche e i porti del lago, agire per la difesa del territorio, mantenere i privilegi e richiedere imposte straordinarie.[23]

Dal 1797, a seguito dei trattati di Campoformio prima e di Luneville (1801), il territorio malcesinese passa sotto la giurisdizione napoleonica fino al 1815 quando, con la Restaurazione, insieme al regno Lombardo-Veneto, entra a far parte dell'Impero Austriaco. A partire dal 1866, con la III Guerra d'indipendenza, Malcesine diventa italiana.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello scaligero[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Castello Scaligero (Malcesine).

Un castello fu costruito dai Longobardi nello stesso luogo, distrutto però dai Franchi nel 590. Nel 1277 Malcesine divenne dominio degli Scaligeri. Rimase sotto il casato fino al 1387. Gli interventi di questo periodo diedero origine all'attuale denominazione: "Castello Scaligero". Sul mastio vi è la campana civica, fusa nel 1442.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santo Stefano Protomartire - VIII secolo: fu edificata in sostituzione di un precedente edificio di culto pagano dedicato a Iside. L'esistenza di una chiesa intitolata a S. Stefano risale almeno al IX secolo, quando vi furono collocati i corpi dei santi Benigno e Caro; viene poi menzionata in diversi documenti, tra cui bolle papali di Eugenio III e Adriano IV nel XII secolo. A partire dal 1729 l'edificio venne demolito e ricostruito ex novo, in stile barocco nelle sue declinazioni più sobrie. La costruzione della chiesa attuale avvenne in più momenti: per non sospendere le celebrazioni, infatti, si decise di abbattere la vecchia costruzione a porzioni verticali, rifacendola man mano. Della chiesa precedente restano pochi frammenti. L'attuale è a navata unica con soffitto a volta, in cui è affrescata la gloria di S. Stefano (Perini, XVIII sec.). L'opera maggiormente degna di nota sul piano artistico ivi conservata è La deposizione di Cristo di Girolamo dai Libri[24].
  • Chiesa di S. Maria di Navene - XI secolo
  • Chiesa II dei SS. Benigno e Caro Oratorio di Cassone - XV secolo
  • Chiesa della Madonna della Fontana - XVI secolo
  • Chiesa di S. Marco evangelista - XVI secolo
  • Chiesa dei Ss. Nicolò e Rocco presso la piazza del Porto - XVII secolo
  • Chiesa dei SS. Benigno e Caro - XVIII secolo

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[25]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi caratteristici[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo estivo vi è una vivacissima attività culturale con numerosi concerti presso il Teatro Lacaor, suggestiva arena naturale ai piedi del Castello Scaligero, e mostre di pittura e scultura.

  • Il giorno 26 luglio, in occasione della festa di Sant'Anna, a Malcesine si commemorano santi Benigno e Caro, compatroni del paese, con una processione religiosa accompagnata dalla banda dalla Pieve di Santo Stefano fino alla Chiesa dei SS. Benigno e Caro nel centro di Malcesine. La sera si festeggia sulla spiaggia di Paina dove è organizzatala la Festa di Sant'Anna con cibo e musica e, infine, una coreografia di fuochi d'artificio sul Castello Scaligero di Malcesine accompagnati da musiche.
  • Triduo, nel mese di febbraio si tiene, nella chiesa parrocchiale, il tradizionale Triduo: tre giorni di preghiera per le anime del purgatorio. Nell'occasione viene montata un'imponente scenografia con centinaia di candele e viene eseguito dal coro "Cima Valdritta", il Miserere mei Deus di Lorenzo Perosi, ormai parte della tradizione del triduo Malcesinese.
  • Concorso internazionale per cori di voci bianche, da sottolineare la presenza in città dell'importante concorso per cori di voci bianche organizzato ad anni alterni su base nazionale e internazionale dall'associazione il Garda in coro al quale partecipano i migliori gruppi italiani e stranieri e il relativo concorso di composizione di musica corale.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

La polenta carbonera è un piatto tipico della gastronomia della Valle del Chiese, una tradizione che arriva anche a Malcesine attraverso il monte Baldo. Si tratta di un piatto sostanzioso che nasce dalla necessità dei contadini di consumare gli avanzi dei formaggi. Nella variante malcesinese si tende a utilizzare l’olio di oliva (che è un prodotto locale) al posto del burro.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

A Malcesine si praticano molte attività sportive legate al territorio e all'ambiente naturale, tra cui alcune non convenzionali. Lo sport più rappresentativo e praticato da tempo è forse la vela, perché il lago di Garda, in particolare alle latitudini più settentrionali, presenta condizioni di vento favorevoli e costanti: al mattino infatti soffia il Pelér da nord e al pomeriggio l'Ora da sud. La vela agonistica sul Garda è fortemente legata al territorio. Ben quattro sono stati i cittadini Melsinei a partecipare ai Giochi Olimpici in questa disciplina: Flavio Scala e Mauro Testa (classe Star Olimpiadi di Monaco 1972), Roberto Benamati (classe Star Olimpiadi di Barcellona 1972), Michele Marchesini (classe Finn Olimpiadi di Atene 2004).[senza fonte]

Malcesine è stata sede nel 2011 e nel 2013 di una tappa del Red Bull Cliff Diving, campionato mondiale di tuffi da grandi altezze.

Malcesine è anche sede italiana per i piloti di parapendio che praticano l'acrobazia vista l'alta quota sul lago che permette di effettuare le manovre acrobatiche in totale sicurezza.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia è prevalentemente turistica con presenza di attività agricola legata in particolare alla produzione di olio di oliva, e di allevamento.

La coltivazione dell’olivo è da molti secoli una delle attività principali di Malcesine. Il Garda orientale risulta infatti una delle più importanti aree di produzione olearia dell’alto medioevo, anche in virtù delle donazioni di terreni che gli enti ecclesiastici ottengono dall’autorità imperiale allo scopo appunto di coltivarli: si trovano attestazioni di oliveti a partire dal IX-X secolo e si registra un crescente interesse per l’olivicoltura. Ad esempio, nel 993 gli affittuari del monastero di S. Zeno si impegnano a piantare ogni anno 24 piante di olivo a Malcesine, a fornire uomini per la raccolta e ad assicurare il trasporto dell’olio fino a Bardolino lungo il lago. È da ricordare che la destinazione principale dell’olio d’oliva nel medioevo era quella di tenere accese le lampade dell’apparato rituale delle chiese, assicurandone l’illuminazione: l’olio d’oliva era infatti ritenuto l’unico combustibile degno di questi luoghi sacri. L’uso sacramentale dell’olio è confermato anche dalla confezione di olii sacri per battesimo, cresima, estrema unzione e ordinazione sacerdotale. L’utilizzo alimentare era diffuso quasi esclusivamente tra i ceti signorili[26].

A partire dalla seconda metà del XX secolo con la diffusione dell’attività turistica, il conseguente abbandono dell’attività prevalentemente agricola, e l’eccessivo costo della manutenzione dei campi coltivati, delle piante e della raccolta delle olive, la quantità di olive molite e di olio prodotto è significativamente diminuita.

Una volta gli olivi erano alti 8-10 metri e la raccolta avveniva esclusivamente con l’uso dello scalino e di attrezzi manuali. Oggi le piante sono state abbassate a 5-6 metri per favorire una raccolta più semplice e veloce con l’uso di agevolatori e raccoglitori a batteria. Inoltre la comparsa di numerose malattie dell’olio, la principale delle quali è la mosca olearia, ha compromesso negli ultimi anni il raccolto e la conseguente produzione e messa alla vendita di olio extravergine. Il responsabile di questa malattia è un insetto che in condizioni climatiche ad esso favorevoli, ad esempio temperature miti in inverno e molto umide in estate, danneggia il frutto in fase di maturazione. Infine a causa di un’intensa speculazione edilizia sono stati tagliati molti olivi passando da un totale di 70.000 olivi degli anni 80-90 a circa 50-55.000 dei nostri giorni. La media di olive molite nell’ultimo decennio è di circa 5.000 quintali all’anno, con picchi di 7000-7200 negli anni migliori, a 2.000 in quelli più problematici.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
ottobre 1987 giugno 1989 Vittorio Dapretto Indipendente Sindaco Sospensione del consiglio[27]
giugno 1989 settembre 1989 Gabriele Marra Commissario prefettizio [28]
settembre 1989 novembre 1994 Fabio Furioli Partito Socialista Italiano Sindaco [29]
novembre 1994 luglio 1997 Fabio Furioli Lista civica Sindaco Dimissioni[30]
luglio 1997 novembre 1997 Gigliola Gabos Lista civica Vicesindaco [31]
novembre 1997 maggio 2002 Giuseppe Lombardi Lista civica Sindaco [32]
maggio 2002 maggio 2007 Giuseppe Lombardi Lista civica Sindaco [33]
maggio 2007 maggio 2012 Valente Chincarini Lista civica Sindaco [34]
maggio 2012 febbraio 2015 Michele Benamati Lista civica "Progetto Malcesine" Sindaco Dimissioni della metà più uno dei consiglieri[35]
febbraio 2015 maggio 2015 Anna Grazia Giannuzzi Commissario prefettizio
maggio 2015 maggio 2018 Nicola Marchesini Lista civica "Nuova Malcesine" Sindaco Deceduto durante il mandato[36]
maggio 2018 maggio 2019 Claudio Bertuzzi Lista civica "Nuova Malcesine" Vicensindaco reggente
maggio 2019 In carica Giuseppe Lombardi Lista civica di centro-sinistra "Per Malcesine" Sindaco

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade statali[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Malcesine è attraversato, da sud a nord, dalla ex SS249 Gardesana Orientale, arteria che collega tutte le località rivierasche della sponda veronese fino a Riva del Garda (TN).

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

I caselli più vicini al comune sono quelli di Affi-Lago di Garda sud (35 km) e di Rovereto sud-Lago di Garda nord (25 km), entrambi posti sulla A22 del Brennero.

Navigazione[modifica | modifica wikitesto]

A Malcesine sono presenti 2 imbarcaderi per il servizio di Navigazione. Il primo a Malcesine centro, attivo da Marzo a Novembre, da dove partono giornalmente battelli, aliscafi e da Maggio a Settembre il traghetto che collega Malcesine a Limone. Inoltre nella località Retelino è presente il secondo imbarcadero, attivo da Maggio a Settembre, per il trasporto autoveicoli tra Malcesine centro e Limone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Malcesine - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese, su larenadomila.it, La Rena Domila, l'informassion veronese. URL consultato il 26 novembre 2011.
  6. ^ I venti del lago di garda, su euronautica.net. URL consultato il 7 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2013).
  7. ^ D. G. Borsatti, "Malcesine", La Tipografica Veronese, 1929, p. 26.
  8. ^ N. Maffezzoli, "Asterischi malcesinesi", Comitato Museo Castelo Scaligero Malcesine, 1990, pp. 9-14.
  9. ^ G. Trimeloni, "Malcesine, Toponimi E Memorie", Tipografia Andreis, 1999, pp. 108-109.
  10. ^ Archivio Comunale Malcesine_Cartella contenente il decreto e facsimile dello stemma.
  11. ^ D.G.Borsatti, op. cit., pp. 233-238.
  12. ^ a b N. Maffezzoli, Asterischi Malcesinesi, Malcesine, Andreis, 1990, p. 16.
  13. ^ D. G. Borsatti, Malcesine, Verona, La tipografica veronese, 1929, pp. 30-34.
  14. ^ A. Buonopane, Il lago di Garda e il suo territorio in età romana, in "Ville romane sul lago di Garda", Ministero per i Beni culturali e Ambientali Soprintendenza Archeologica della Lombardia.
  15. ^ D. G. Borsatti, Malcesine, Verona, La tipografica veronese, 1929, pp. 39-42.
  16. ^ D.G. Borsatti, op. cit., pp. 42-46.
  17. ^ N. Maffezzoli, op. cit., p. 16.
  18. ^ A. Buonopane, *, 2003.
  19. ^ N. Maffezzoli, op. cit., p. 23.
  20. ^ G. P. Brogiolo, "Un'enclave bizantina sul lago di Garda?", in "Le fortificazioni del Garda e i sistemi di difesa dell'Italia settentrionale tra tardo antico e alto medioevo", Atti del convegno, SAP editrice, 1999..
  21. ^ Le carte di San Colombano di Bardolino (1134-1205), a cura di A. Piazza, Editrice Antenore, Padova 1994 (Fonti per la storia della Terraferma veneta, 8), pp. 230
  22. ^ Malcesine, D. G. Borsatti, p. 69.
  23. ^ G. F. Viviani, Un lago, una civiltà: il Garda, a cura di G. Borelli, Banca popolare di Verona, 1983, pp. 551-603.
  24. ^ N. Maffezzoli, La pieve di Santo Stefano in Malcesine, 1995.
  25. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  26. ^ Gian Maria Varanini (a cura di), Olio ed olivi del Garda veronese, Turri, 1988, pp. 1-3.
  27. ^ amministratori.interno.it - 1987, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  28. ^ amministratori.interno.it - 1989 prefettizio, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  29. ^ amministratori.interno.it - 1989, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  30. ^ amministratori.interno.it - 1994, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  31. ^ amministratori.interno.it - 1997, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  32. ^ amministratori.interno.it - 1997, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  33. ^ amministratori.interno.it - 2002, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  34. ^ amministratori.interno.it - 2007, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  35. ^ amministratori.interno.it - 2012, su amministratori.interno.it. URL consultato il 9 novembre 2015.
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