Monteforte d'Alpone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monteforte d'Alpone
comune
Monteforte d'Alpone – Stemma
Monteforte d'Alpone – Bandiera
Monteforte d'Alpone – Veduta
Monteforte d'Alpone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Amministrazione
SindacoRoberto Costa (Lega Forza Italia e liste civiche) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°25′N 11°17′E / 45.416667°N 11.283333°E45.416667; 11.283333 (Monteforte d'Alpone)
Altitudine38 m s.l.m.
Superficie20,47 km²
Abitanti8 906[2] (31-8-2023)
Densità435,08 ab./km²
FrazioniBrognoligo, Costalunga, Sarmazza[1]
Comuni confinantiGambellara (VI), Montecchia di Crosara, San Bonifacio, Soave
Altre informazioni
Cod. postale37032
Prefisso045
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT023050
Cod. catastaleF508
TargaVR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 359 GG[4]
Nome abitantimontefortiani
Patronosant'Antonio abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monteforte d'Alpone
Monteforte d'Alpone
Monteforte d'Alpone – Mappa
Monteforte d'Alpone – Mappa
Posizione del comune di Monteforte d'Alpone all'interno della provincia di Verona
Sito istituzionale

Monteforte d'Alpone (Monteforte d'Alpon in veneto[5]) è un comune italiano di 8 906 abitanti della provincia di Verona in Veneto. È famoso per il vino Soave, la Montefortiana, il carnevale, la festa dell'uva e l'alto campanile, divenuto il simbolo del paese.

Esso dista circa 25 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo si trova ad est, ed è posto allo sbocco della Val d'Alpone. Dal punto di vista ecclesiastico il comune di Monteforte è suddiviso tra le diocesi di Verona (parrocchia di Monteforte) e di Vicenza (parrocchie di Brognoligo e Costalunga).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Abitato fin dall'epoca preistorica, Monteforte prende il nome da un castello costruito forse prima dell'anno mille sul colle dove oggi si trova la chiesetta di Sant'Antonio Abate. Dopo essere appartenuto ai conti San Bonifacio, Monteforte nel 1207 fu ceduto dal comune di Verona al vescovo Adelardo e ai suoi successori, in cambio della giurisdizione su Legnago, Tregnago e altre località. Iniziò così il periodo più importante, quello del governo dei vescovi di Verona, che si concretizzò in un vicariato laicale che aveva il compito di esercitare la giustizia civile e di sovrintendere al buon ordine e all'amministrazione della comunità. Questo periodo durò ininterrottamente fino alla caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta verso la fine del XVIII secolo. Nel 1811 Monteforte divenne capoluogo del Cantone VIII, aggregando Brognoligo e Costalunga che dal Duecento erano un comune autonomo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 21 giugno 1942.[6]

«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di tre pezzi, il centrale più alto, aperto e finestrato del campo, sormontato da tre stelle d'oro, male ordinate, fondato su campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro con la bordatura di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Fu eretta dai vescovi verso la fine del Duecento sulle rovine del castello (e con materiali dello stesso) e venne dedicata a Sant'Antonio Abate. La chiesa fu rimaneggiata all'esterno nel 1537; nel 1650 venne innalzato sia l'elegante altare barocco con statue e colonne di finto marmo a spirale, sia l'abside che per anni custodì un antico Crocifisso ligneo del Cinquecento, il cosiddetto "Cristo Moro", attualmente conservato nella chiesa parrocchiale.

Di epoca trecentesca, è posta a sud del paese. Deve il nome al convento, oggi scomparso, di Cappuccini che qui risiedettero dal 1568 al 1769. Nel suo interno si trovano bellissimi affreschi del Trecento, Quattrocento e Seicento; un tempo era custodita la statua lignea policroma della Madonna del Drago (XV secolo), ora conservata nell'oratorio di San Luigi. La porta gotica fu realizzata nella seconda metà del Quattrocento mentre le due finestre laterali risalgono al Settecento.

Sorge lungo la strada tra il centro di Monteforte e la frazione di Sarmazza. Di antica costruzione, conserva alcuni affreschi d'inizio Trecento. L'abside con la volta a botte venne costruita nella prima metà del XVII secolo, e nello stesso periodo s'innalzò l'altare barocco in marmo dedicato alla Santa Croce. Sulla parete di fondo, al fianco dell'altare, si trovano affreschi del Seicento raffiguranti Santa Teresa[non chiaro] e Sant'Agostino.

Eretto all'incrocio tra via San Carlo e viale Europa, era l'oratorio privato, con ingresso sulla pubblica strada, della famiglia Boniotti. Dopo anni di notevole abbandono, è stato radicalmente restaurato tra il 2020 e il 2021.

Oggi al centro della rotonda all'inizio del paese per chi arriva da Soave e da San Bonifacio, fu costruita dalla comunità di Monteforte in seguito alle grazie e ai miracoli elargiti dalla Vergine Maria raffigurata su un capitello.

Luogo di culto lungo la strada, a ovest del muro di cinta della villa Buri-Portalupi-Spinola-Tessari a Costalunga.

Già attestato nel 1634, anticipando di quasi un secolo la canonizzazione del sacerdote ceco, fu costruito nei pressi del ponte sull'Alpone probabilmente per chiedere protezione dalle alluvioni del torrente.

È dedicata a S. Brizio. Nel presbiterio sono custodite due tele: il Martirio di santa Eurosia, e l'Ultima Cena, tutte e due della metà del Settecento, di scuola vicentina.

Dedicata a S. Stefano, fu iniziata nel 1838 e ultimata nel 1841. Qui si trova un altare con ciborio e tempietto in stile barocco, mentre ai lati del presbiterio si notano due tele del Settecento: Adorazione dei pastori di Bartolomeo Cittadella (1636–1704) e Fuga in Egitto attribuita a Giovanni Antonio De Pieri (1671-1751).

Dedicata a S. Maria Maggiore, fu eretta a partire dal 1805 su progetto dell'architetto veronese Bartolomeo Giuliari e terminata nel 1904 col completamento degli affreschi. Una vasta scalinata conduce ad un largo pronao, composto da 14 colonne corinzie alte 12 metri. L'interno presenta un'importante decorazione pittorica dovuta a Giovanni Bevilacqua (1871-1968). Notevoli sono alcune tele, come Gesù e la Samaritana al pozzo attribuita a Girolamo dai Libri (1474-1555), La tentazione di Cristo attribuita a Francesco Caroto (1480-1555), la Visitazione di Giovanni Caliari (dipinta nel 1838) e la Madonna col Bambino (sagrestia) della scuola di Giambettino Cignaroli. Il campanile della chiesa, costruito tra il 1894 e il 1897, è alto 79 metri ed è uno tra i più alti del Veneto; ospita 9 campane alla veronese in scala maggiore di Si.

Sorge sul muro di cinta della corte dei Nardello, voluto da don Luigi Nardello per celebrarvi la Santa Messa nei giorni di maltempo o di malattia.

Dedicata all'Assunta, fu eretta tra il 1928 e il 1940, in sostituzione di un edificio sacro, eretto sempre nel Novecento ma divenuto presto insufficiente a contenere i fedeli della frazione condivisa con Gambellara. La chiesa sorge a pochi metri dal confine comunale e provinciale.

Si trova a Brognoligo ed è un'imitazione dell'originale realizzata da Fra' Claudio Granzotto. È stata terminata nel 1948 per adempiere ad un voto fatto dalla cittadinanza l'11 febbraio del 1944.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di S. Maria Maggiore, il Palazzo Comunale e parte di quello Vescovile

Venne innalzato dal vescovo di Verona Ermolao Barbaro, su progetto di Michele da Caravaggio, tra il 1454 e il 1471, sul luogo di un precedente edificio gotico, del quale rimase solo una torre, al cui interno fu ricavata la cappella. Nel XVI secolo fu rimaneggiato e notevolmente abbellito dal vescovo Giberti. Di aspetto imponente e massiccio, racchiude al suo interno un elegante cortile a duplice loggiato tutto a colonne in marmo rosso con capitelli a grosse foglie negli angoli, che incorniciano un chiostro rinascimentale con al centro il pozzo. Un po' ovunque è riportato l'anello gentilizio dei Barbaro. Nella cappella si può ammirare la Natività di Maria, affresco del 1534 di Francesco Torbido.

Il palazzo comunale in un progetto Bartolomeo Giuliari

La corte occupa un ampio spazio contornato da antichi edifici tra i quali la Colombara del Quattrocento, affiancata al palazzo. La facciata presenta finestre timpanate frutto del rifacimento settecentesco. All'interno dell'edificio è visibile la "Stua grande", ottocentesca, fatta realizzare dai Durlo, subentrati ai conti Montanari nel 1810. La stufa, di fattura trentina e con un ingegnoso sistema di condotti in cotto, riscaldava tutte le stanze. Nel piazzale è visibile l'antico pozzo dove fino alla metà del Novecento si attingeva l'acqua.

Venne costruito durante la dominazione napoleonica tra il 1811-1813, su progetto di Bartolomeo Giuliari, quale sede del capoluogo del cantone VIII del dipartimento dell'Adige. Al suo interno si possono osservare alcune interessanti opere pittoriche: la Vergine Assunta e i santi Francesco e Domenico di Felice Brusasorzi (1539-1605) nella sala consiliare; Adorazione dei Magi di Giovanni Camozzoni (1591-1659) e la Madonna con Bambino attribuita a Pietro Rotari (1707-1762) nell'ufficio del sindaco.

Sentieri naturalistici[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso circolare dei Dieci Capitelli è un percorso tra sentieri che si snodano tra le colline di produzione del vino Soave Classico. Il percorso, che è segnalato da frecce di tipo turistico, è lungo dieci chilometri. Dieci sono anche i capitelli che si trovano lungo il tragitto. Il punto di partenza e di arrivo è piazza Silvio Venturi, accanto alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Montefortiana (in occasione dell'antica Sagra di Sant'Antonio Abate). 1º fine settimana dopo il 17 gennaio. Manifestazione podistica nata nel 1976 a cui partecipano ogni anno oltre 20.000 sportivi provenienti da tutta Italia e dall'estero. La Montefortiana è considerata una delle manifestazioni podistiche più importanti perché apre la stagione delle competizioni podistiche a livello internazionale.
    • sabato: Marcia per il sorriso dei Bimbi. A questa gara, che si svolge attorno all'abitato di Monteforte, partecipano gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Verona. Il ricavato della corsa è devoluto in beneficenza.
    • sabato: Passi nel tempo. Marcia guidata non competitiva lungo un percorso di 10 km tra Monteforte e Soave, durante la quale si sosta in luoghi storici poco conosciuti e si visitano alcune caratteristiche cantine.
    • domenica: Marcia di Sant'Antonio Abate. Gara non competitiva a cui partecipano circa 18.000 podisti provenienti da tutta Italia e da molti stati dell'Unione Europea. Il percorso della marcia, che si divide in quattro circuiti da 9, 14, 21 e 29 km, si snoda tra le colline del Soave. Durante il tragitto sono presenti numerosi ristori nei quali si possono degustare famosi piatti della gastronomia locale.
    • domenica: Ecomaratona Clivus. Gara competitiva di 43 km, arricchita da un dislivello positivo di 2250 metri, tra le colline della Val d'Alpone, Val Tramigna e Val d'Illasi a cui partecipano circa 700 atleti.
    • domenica: Ecorun Collis. Gara competitiva di 26 km con un dislivello di 900 metri a cui partecipano circa 500 atleti.
    • domenica: Maratonina Falconeri. Gara competitiva di 21 km tra le colline del Soave a cui partecipano circa 1.000 atleti.
    • domenica: Gran Premio Pedrollo Giovani Promesse. Corsa su strada per gli alunni della scuola secondaria di primo grado.
    • domenica: Montefortiana Turà. È stata una delle gare internazionali di podismo più spettacolari e affascinanti della FIDAL di 10,065 km per i maschi e di 6,060 km per le femmine, che ha visto passare negli anni i più grandi atleti italiani e mondiali. Si è svolta per 34 anni nel centro storico di Monteforte.
  • Sagraspin. Gennaio, lunedì dopo la sagra. Antica festa montefortiana, quasi scomparsa, che si festeggiava nelle famiglie con polenta e mortadèla (salsiccia).
  • Carnevalon de l'Alpon. Febbraio o marzo (prima delle Ceneri). Venerdì sera: venerdì gnoccolaro con gara di gnocchi tra le otto contrade. Sabato sera: grande Sfilata notturna di carri allegorici e gruppi mascherati nel centro storico. Domenica: Carnevale dei Bambini a Brognoligo e Costalunga con sfilata di carri per bambini; Carnevale Arcobaleno con musica, giochi e sorprese per bambini. Lunedì sera: Luni Pignatàro, storica e divertente serata di cabaret con musicisti, comici, barzellettieri e cantanti. Martedì: Ultima grande Sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati nel centro storico. Il Carnevale è una delle feste più importanti di Monteforte e ogni anno richiama migliaia di turisti da tutto il Veneto. Viene celebrato con sfilate, balli e scherzi per concludersi, tra una marea di folla, con la grande sfilata dei carri allegorici del martedì grasso, che ha fatto diventare questo appuntamento uno dei più importanti a livello regionale. La prima edizione del Carnevalon risale al 1949, quindi quella di Monteforte è una delle manifestazioni carnevalesche più antiche del veronese.
  • Festa degli aquiloni. 25 aprile. Costruzione e lancio di aquiloni.
  • Festa del libro. Maggio. Settimana dedicata al mercato del libro e agli incontri con gli autori.
  • Sagra di San Giuseppe. Inizio maggio. A Costalunga. Stand gastronomici e musica.
  • Divinus Bike Clivus. 3ª domenica di maggio. Corsa di mountain bike tra le colline del Soave che richiamava ogni anno circa 1700 biker. La gara era divisa in due percorsi: Marathon di 76 km (percorso del Vulcano) con 3000 metri di dislivello, e Classic di 42 km (percorso delle Ciliegie). La Divinus Bike era considerata una delle manifestazioni di mountain bike più frequentate ed apprezzate d'Italia, sia per l'accoglienza riservata agli ospiti, nonché per la buona organizzazione e gli incantevoli paesaggi offerti dai percorsi. L'ultima gara si è svolta nel 2016.
  • Festa del vino. 4º fine settimana di maggio. Sabato sera: spettacoli ed intrattenimento. Domenica: raduno macchine d'epoca, spettacoli, giochi di una volta e gara del vino tra le otto contrade. Erano presenti stand gastronomici e di degustazione di vino Soave e Recioto di Soave. L'ultima festa del vino si è svolta nel 2017.
  • Festa delle ciliegie e del vin santo. Fine maggio, inizio giugno. A Brognoligo. Concorso delle ciliegie e del Vin Santo. Sfilata dei contadinelli e delle contadinelle. Stand enogastronomici e musica.
  • Artisti di strada. 3º sabato di giugno. Il centro storico del paese viene chiuso per dar modo a funamboli, maghi, giocolieri, ballerini e musicisti di esibirsi. Stand gastronomici.
  • Arrogantemente birra. Fine luglio, inizio agosto. Degustazioni di varie birre artigianali del territorio assieme a street food e musica dal vivo nel parco comunale.
  • Calici di stelle. 10 agosto. Spettacoli, gastronomia e degustazioni di vino Soave e Recioto di Soave nella notte di S. Lorenzo.
  • Festa dell'uva. 2º fine settimana di settembre. Sabato sera: I Sapori delle Contrade (percorso enogastronomico curato dalle otto contrade), concorso della Taiadèla fatta con la Méscola (le donne delle varie contrade si sfidano per realizzare la miglior "taiadèla"). Domenica: sfilata dei contadinelli e delle contadinelle, storica e folcloristica Sfilata dei Carri delle Contrade, tradizionale Palio delle Contrade (gara di pigiatura a piedi scalzi nei tini tra le otto contrade), concorso "Le uve migliori del vino Soave", Luci e colori dal Campanile (spettacolo pirotecnico). Sono presenti stand gastronomici e di degustazione di vino Soave e Recioto di Soave. La prima edizione della sagra risale al 1931, è quindi una delle feste dell'uva più antiche del Veneto.
  • Festa del torbolin. Sabato più vicino all'11 novembre (San Martino). Elezioni del Re del Torbolin, la storica maschera di Monteforte. Stand enogastronomici con vino torbolin e marroni biscottati, comizi elettorali (arringa degli avvocati dei candidati Re delle varie contrade) e musica con piazza riscaldata.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Contrade[modifica | modifica wikitesto]

  • Rubian. È la contrada più antica di Monteforte. La contrada, che si estende lungo i fianchi del colle di Sant'Antonio, conserva tutta la bellezza dell'architettura rurale spontanea: piccole corti, portali, alte muraglie di sasso e viottoli scavati nella roccia.
  • Drio Piassa
  • Praja
  • Sero, su contradasero.it. URL consultato il 28 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2013).
  • Madonnina
  • Brognoligo (frazione)
  • Costalunga (frazione)
  • Sarmazza: frazione divisa tra il comune di Monteforte d'Alpone (provincia di Verona) e Gambellara (provincia di Vicenza).

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La coltivazione della vite, che si estende su oltre 1600 dei 2000 ettari circa del territorio comunale, è l'attività economica più importante di Monteforte. Infatti è il paese a più alta densità viticola d'Italia (oltre il 95 per cento della superficie agricola è coltivata a vigneto). Il disciplinare di produzione identifica in Monteforte due zone: quella pianeggiante di circa 800 ettari di vigneto per la produzione di vino Soave e quella collinare, detta storica, di altri 800 ettari circa per l'ottenimento dei vini Soave Classico, Soave Superiore Classico, Recioto di Soave Classico. La vocazione vitivinicola di Monteforte ha origini antichissime, favorita in questo da un clima mite e temperato, dalla natura vulcanica del terreno e dall'esposizione delle colline che, come dita, si allungano su quasi tutta la superficie del territorio comunale. Il comune fa parte dell'associazione città del vino.

Inoltre, a Monteforte si produce anche del buon olio extra vergine di oliva e, quando è stagione, si possono trovare delle ottime ciliegie.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1928 e il 1956 il paese ospitò una stazione della tranvia San Bonifacio-San Giovanni Ilarione, la quale faceva parte di un insieme di tranvie elettriche che caratterizzarono la provincia veronese e rappresentò un importante strumento di crescita per la Val d'Alpone.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
luglio 1985 giugno 1990 Franco Monaco Democrazia Cristiana Sindaco [8]
giugno 1990 aprile 1995 Giuseppe Posenato Democrazia Cristiana Sindaco [9]
febbraio 1992 aprile 1992 Gerardino Mattia Commissario prefettizio [10]
aprile 1995 giugno 1999 Antonio Bogoni Lista civica Sindaco [11]
giugno 1999 giugno 2004 Valerio Cremasco Lista civica Sindaco [12]
giugno 2004 giugno 2009 Antonio Carletto Lista civica Sindaco [13]
giugno 2009 maggio 2014 Carlo Tessari Il Popolo della Libertà - Lega Nord Sindaco [14]
maggio 2014 maggio 2019 Gabriele Marini Lista civica Sindaco [8]
maggio 2019 in carica Roberto Costa Lista civica di centro-destra Sindaco [8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Monteforte d'Alpone - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese, su larenadomila.it, La Rena Domila, l'informassion veronese. URL consultato il 26 novembre 2011.
  6. ^ Monteforte d'Alpone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 marzo 2024.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ a b c amministratori.interno.it - 1985, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  9. ^ amministratori.interno.it - 1990, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  10. ^ amministratori.interno.it - 1992 prefettizio, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  11. ^ amministratori.interno.it - 1995, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  12. ^ amministratori.interno.it - 1999, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  13. ^ amministratori.interno.it - 2004, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.
  14. ^ amministratori.interno.it - 2009, su amministratori.interno.it. URL consultato il 20 ottobre 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN235734264