Rodengo
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Rodengo comune | ||
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(IT) Rodengo (DE) Rodeneck | ||
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Veduta di Rodengo | ||
Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Helmut Achmüller (lista civica Wir für Rodeneck) dal 22-09-2020 | |
Lingue ufficiali | Tedesco, Italiano | |
Territorio | ||
Coordinate | 46°47′N 11°41′E / 46.783333°N 11.683333°E | |
Altitudine | 885 m s.l.m. | |
Superficie | 29,62 km² | |
Abitanti | 1 275[2] (31-8-2020) | |
Densità | 43,05 ab./km² | |
Frazioni | Chivo/Gifen, Frella/Fröllerberg, Montano/Ahnerberg, San Benedetto/Nauders, San Paolo/St. Pauls, Spissa/Spisses, Villa/Vill | |
Comuni confinanti | Chienes, Luson, Naz-Sciaves, Rio di Pusteria, San Lorenzo di Sebato, Vandoies | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 39037 | |
Prefisso | 0472 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 021075 | |
Cod. catastale | H475 | |
Targa | BZ | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | |
Cl. climatica | zona F, 3 832 GG[3] | |
Nome abitanti | (IT) rodengheri (DE) Rodenecker[1] | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Rodengo nella provincia autonoma di Bolzano | ||
Sito istituzionale | ||
Rodengo (Rodeneck in tedesco) è un comune italiano di 1 275 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, che si trova su una terrazza sopra la forra della Rienza. Con solo lo 0,26% di abitanti di madrelingua italiana, è il secondo comune della penisola, dopo Martello, con la più bassa percentuale di persone che hanno l'italiano come proprio idioma naturale.
La sede comunale è a Villa (Vill).
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Il toponimo è attestato nella sua forma più antica come Rotung, Rotunch, Rodant nel 1030 e ha un'origine tedesca ma di significato ignoto.[4]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
I nomi dei luoghi e delle fattorie di Rodengo indicano un insediamento antico, sia preistorico sia romano.
Tale tesi è supportata anche dal ritrovamento di resti di castellieri o castellari, che risalgono al bronzo medio (circa 1500 a.C.).
Tracce di selci non locali e schegge di cristallo di roccia, rinvenute in aree di sosta per cacciatori sull'Alpe di Rodengo, provengono anche dal periodo Mesolitico (circa 5000 a.C.).
L'insediamento umano viene documentato storicamente per la prima volta come Rotungun nel 1030-1050, quale luogo di donazioni al Vescovo.
Si presenta poi lungo i secoli in varie trasformazioni o mutamenti della denominazione primitiva od originaria della località, e il toponimo di "Rodenchen" è noto come tale per la prima volta nel 1242[5], e si è definitivamente consolidato sino a oggi.
Il registri ufficiali del tribunale di Rodengo, i cosiddetti Verfachbücher, per il periodo che va dal 1528 al 1850, si trovano odiernamente nell'Archivio Provinciale di Bolzano.
Dall'inizio del XIX secolo, Rodengo, che dal 1822 gestiva un soprintendente della comunità, viene elevato al rango di comune autonomo.
Tempi duri[non chiaro] ha vissuto il paese durante la prima guerra mondiale e negli anni successivi, tanto che perse la sua autonomia comunale nel 1926, durante il fascismo, e fu sottoposto al comune di Rio di Pusteria, e solo nel 1955 riottenne la sua indipendenza amministrativa dopo una lunga lotta.[non chiaro]
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma è costituito da uno scaglione d'argento su sfondo azzurro. È l'insegna dei Signori di Rodank che nel 1140 vi costruirono l'omonimo castello. Lo stemma è stato concesso nel 1969.[6]
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Rodengo è inoltre famosa per il suo castello che si erge sopra un promontorio roccioso: il Castello di Rodengo (Schloss Rodenegg), il quale, durante la guerra dei contadini, fu assalito senza successo. Dal Cinquecento è posseduto dai Conti di Wolkenstein che lo ampliarono varie volte. Il castello è famoso per i suoi affreschi del primo Duecento tratte dal ciclo di Ywain.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]
La sua popolazione è per la quasi totalità di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali) Fonte: Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012 |
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99,65% | madrelingua tedesca |
0,26% | madrelingua italiana |
0,09% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[7]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1956 | 1969 | Leo Rastner | SVP | Sindaco | |
1969 | 1970 | Franz Amort | SVP | Sindaco | |
1970 | 1974 | Anton Josef Faller | SVP | Sindaco | |
1974 | 1985 | Franz Mutschlechner | SVP | Sindaco | |
1985 | 1990 | Anton Josef Faller | SVP | Sindaco | |
1990 | 2005 | Gottfried Silgoner | SVP | Sindaco | |
2005 | 2020 | Klaus Faller | SVP | Sindaco | |
2020 | Helmut Achmüller | lista civica Wir für Rodeneck | Sindaco |
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 542.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano, Athesia, 1995, ISBN 88-7014-634-0,p. 363.
- ^ (EN) Heraldry of the World: Rodeneck Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (DE) Alois Rastner, Ernst Delmonego (a cjura di), Heimatbuch Rodeneck. Geschichte und Gegenwart, Bressanone, Athesia, 1986
- (DE) Alois Rastner, Rodeneck – Vom Burgfrieden zur Gemeinde, Bressanone, Athesia, 1994
- (DE) Helmut Stampfer, Schloss Rodenegg. Geschichte und Kunst, Bolzano, Pluristamp, 1998. ISBN 88-87301-01-8
- (DE) Ignaz Mader, Ortsnamen und Siedlungsgeschichte von Mühlbach-Rodeneck (Schlern-Schriften, 99), Innsbruck, Wagner, 1952
- (DE) Bildungsausschuss Rodeneck (a cura di), Rodeneck – Bilder aus vergangenen Zeiten, Bressanone, Athesia, 2005
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rodengo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.rodengo.bz.it.
- Sito ufficiale dell'associazione turistica di Rodengo, su riopusteria.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 155207671 · LCCN (EN) nr88011478 · GND (DE) 4117062-3 · BNF (FR) cb12249475s (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-nr88011478 |
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