Hook - Capitan Uncino
Hook - Capitan Uncino (Hook) è un film del 1991 diretto da Steven Spielberg. Il cast del film è composto da Robin Williams, Dustin Hoffman, Julia Roberts, Bob Hoskins, Charlie Korsmo, Amber Scott, Caroline Goodall e Maggie Smith. La vicenda narrata in Hook costituisce il seguito delle avventure originali di Peter Pan e si concentra su un Peter cresciuto che ha perso i suoi ricordi d'infanzia.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Peter Banning è un avvocato aziendale di San Francisco, i cui rapporti con la sua famiglia, soprattutto con i figli Jack e Maggie, sono tesi per via delle sue continue assenze (Peter mette il lavoro prima di ogni altra cosa) e promesse non mantenute, anche perché egli è un uomo freddo e severo e detesta vederli comportarsi in modo infantile. Sua moglie Moira fatica a mantenerli uniti e cova rancore verso Peter per via del suo comportamento insensibile. All'inizio del film, Peter ferisce i sentimenti di Jack perché, a causa di un problema al lavoro, non riesce ad arrivare in tempo alla sua partita di baseball, la finale della stagione.
I Banning si recano a Londra per fare visita alla nonna di Moira, la centenaria Wendy Darling, e per partecipare alla cerimonia in suo onore per le numerose adozioni di bambini orfani compiute in gioventù che l'hanno portata ad avere un intero padiglione in suo nome nell'ospedale di Great Ormond Street. Tra questi vi era anche Peter, quando era solo un adolescente, prima di essere affidato ai suoi genitori adottivi, la coppia americana dei Banning. I bambini vengono lasciati alla custodia di Tootles, un vecchio amico di Wendy e suo primo orfano preso in cura in giovane età, decisamente stravagante e mentalmente instabile, e della governante Liza.
La sera della cerimonia, mentre Peter, Moira e Wendy sono fuori, Jack e Maggie vengono misteriosamente rapiti; al loro rientro, gli adulti trovano un messaggio attaccato alla porta con un pugnale, firmato "Giacomo Uncino". Tootles spiega a Peter che Uncino ha rapito i bambini per vendicarsi e li ha condotti sull'Isola che non c'è. Peter non crede alle parole di Tootles e chiama la polizia per chiedere aiuto, ma il tentativo non ha successo. Più tardi, Wendy prende in disparte Peter e cerca di spiegargli che è il vero Peter Pan, che però ha perduto i ricordi quando ha scelto di restare a Londra con lei e crescere. Peter però non le crede e passa la notte a bere.
In seguito Peter viene visitato dalla fatina Trilli, che, tenendolo avvolto in una coperta, lo conduce sull'Isola che non c'è. Confuso e disorientato, Peter si ritrova sul galeone dei pirati e incontra Capitan Uncino e la sua ciurma. Il capitano rimane sconvolto appena scopre che Peter è così cambiato e così goffo rispetto a com'era una volta, così ordina ai suoi pirati di ucciderlo con i figli, ma Trilli interviene e propone ad Uncino di concedere a Peter tre giorni per potersi preparare a un duello. Uncino accetta la proposta, così tiene prigionieri Jack e Maggie, mentre Peter viene buttato in mare. Risalito a terra grazie all'intervento delle sirene, Peter raggiunge il rifugio dei nuovi Bimbi sperduti, guidati dal giovane indiano Rufio, che possiede la spada appartenuta a Peter. Nonostante le diffidenze iniziali, i Bimbi sperduti accettano di aiutare Peter per aiutarlo a salvare i suoi figli.
Nel frattempo, Capitan Uncino, assieme al suo nostromo Spugna, cerca di simpatizzare con i figli di Peter nel tentativo di farli schierare dalla sua parte. Fallirà con Maggie, ma in compenso riuscirà a conquistarsi la fiducia di Jack, mostrandogli più affetto di Peter e sfruttando la sua passione per il baseball: gli organizza una partita a cui assiste assieme all'intera ciurma, tifando per lui, facendo dunque ciò che Peter non aveva mai fatto a causa del lavoro. Peter, che si era infiltrato al porto dei pirati con un travestimento, rimane con il cuore spezzato alla vista di suo figlio e Uncino insieme.
Sapendo che deve imparare a volare di nuovo per conquistare la fiducia dei Bimbi sperduti e salvare i figli, Peter tenta invano di spiccare il volo, finché non incontra la propria ombra, che lo conduce al rifugio dei Bimbi sperduti originali. Qui Peter riesce finalmente a ricordarsi del suo passato, di come fu trovato da Trilli e portato sull'Isola che non c'è, di come ha conosciuto Wendy, delle loro avventure assieme e di come abbia continuato a visitarla negli anni successivi. Wendy, che viveva nel mondo reale, nel frattempo cresceva, diveniva adulta, ebbe una famiglia e infine invecchiò. Peter poi conobbe Moira, la nipote di Wendy, ed innamoratosi di lei decise di rinunciare all'Isola che non c'è, ai Bimbi sperduti, ai suoi poteri, a Trilli e all'eterna giovinezza, scegliendo di crescere nel mondo reale pur di stare con lei.
Rendendosi conto che essere un padre è il suo nuovo "pensiero felice", Peter riacquista la capacità di volare e la leadership dei Bimbi sperduti, e anche Rufio lo riconosce come Peter Pan e gli restituisce la spada. Durante la festa per il ritorno di Peter, Trilli confessa di essere sempre stata innamorata di lui e lo bacia, ma lui la respinge, capendo che la propria famiglia, cioè Moira, Jack e Maggie sono coloro che deve salvare, quindi si prepara alla battaglia.
Al terzo giorno, come stabilito, Peter e i Bimbi sperduti affrontano Capitan Uncino e i suoi pirati. Durante la battaglia Peter riesce a salvare Maggie mentre i Bimbi sperduti riescono ad avere la meglio sui pirati. Vedendosi sconfitto, Capitan Uncino affronta Rufio a duello e lo uccide, dopodiché sfida Peter. Prima di morire, Rufio dice a Peter che gli sarebbe piaciuto avere un padre come lui. Jack rinuncia ad Uncino, tornando dal suo vero padre, che gli promette di essere un genitore migliore. A questo punto, Peter affronta Uncino e riesce a sconfiggerlo, anche grazie agli orologi attivati dai Bimbi sperduti, che risvegliano la psicosi di Uncino per il ticchettio degli ingranaggi e il suono dei campanelli. Terrorizzato, Capitan Uncino viene sconfitto, ma proprio quando Peter sta per ucciderlo viene fermato dai figli che gli chiedono di risparmiare Uncino ormai inoffensivo. Peter accetta di lasciare andare il suo nemico a patto che non si faccia più rivedere sull'Isola che non c'è. Uncino però non si arrende e appena sguainata la spada mette Peter all'angolo, ma mentre sta per finirlo Trilli riesce a fermarlo. Peter riesce a conficcargli l'uncino nella torre a orologio ricavata dal corpo impagliato del colossale coccodrillo che gli aveva mangiato la mano, ucciso proprio da Uncino tanto tempo fa. Il rettile, avvertendo la presenza dell'uncino di colui che lo aveva ucciso, ritorna in vita per finire ciò che aveva cominciato. Capitan Uncino, terrorizzato, viene divorato dal coccodrillo che dopo averlo mangiato muore subito dopo aver terminato la sua missione.
Prima di tornare a casa con Jack e Maggie, Peter nomina il Bimbo sperduto Carambola suo successore, donandogli la sua spada, e vola via dall'Isola che non c'è dopo aver ringraziato i Bimbi per aver creduto in lui un'ultima volta. Al ritorno a Londra, Peter si risveglia ai giardini di Kensington e incontra un netturbino che gli ricorda il nostromo Spugna. Tornato a casa e dopo aver detto addio un'ultima volta a Trilli, la quale gli promette che lo aspetterà, si impegna ad essere meno severo coi figli e a dare più importanza alla famiglia anziché al lavoro.
Peter consegna a Tootles, un tempo Bimbo Sperduto anche lui, il suo sacchetto di biglie, che Carambola gli aveva dato prima di partire. Il sacchetto contiene della polvere di fata e consente al vecchio di volare fino all'Isola che non c'è. Nel finale, Wendy dice a Peter che ora le sue avventure sono finite, ma Peter ribadisce che «Vivere. Vivere può essere un'avventura straordinaria».
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Il progetto originale nasceva come un musical: alla fine solo una delle canzoni scritte da John Williams è stata utilizzata nel film, ma le altre si possono sentire in versione strumentale come accompagnamento di varie sequenze.
Spielberg aveva originariamente previsto questo film già nel 1983 con Michael Jackson come protagonista ma il suo sviluppo iniziò solamente verso la fine degli anni '80 con la The Walt Disney Company e la Paramount Pictures, che avrebbero voluto riprendere la storia già narrata nei film Peter Pan (1924) e Le avventure di Peter Pan (1953). Peter Pan entrò in pre-produzione nel 1985, ma Spielberg abbandonò il progetto. James V. Hart stese la sceneggiatura con il regista Nick Castle e la TriStar Pictures prima che Spielberg decidesse di prendere in mano la regia nel 1989. Hook venne girato interamente ai Sony Pictures Studios a Culver City. Il film ricevette critiche discordanti ma fu un successo commerciale e venne nominato in diverse categorie ai Premi Oscar 1992.
Lo sceneggiatore Jim V. Hart deve l'idea a suo figlio Jake (che diventerà il nome di uno dei protagonisti del film), il quale facendogli vedere un'immagine disse: "Questo è Uncino che viene mangiato dal coccodrillo, ma non viene ucciso sul serio, lui scappa". Così Hart per quattro anni si scervellò per trovare una storia pensando che Uncino potesse essere realmente scappato, e volesse così ottenere la migliore delle vendette; tuttavia, Hart non riusciva a trovare una trama fino a quando ancora suo figlio disse le parole magiche: "E se Peter Pan diventasse grande..."
Il film dunque è prodotto dalla Amblin Entertainment e distribuito dalla TriStar Pictures. Le riprese del film durarono dal febbraio all'agosto 1991. Con un budget di circa 70 milioni di dollari, Hook incassò più di 300 milioni di dollari nel mondo. Finite le riprese, Steven Spielberg poté entrare nella pre-produzione di Jurassic Park.
Riprese[modifica | modifica wikitesto]
Le scene vennero realizzate fra:
- Londra;
- il Bishop Conaty High School di Los Angeles, per le scene della recita di Maggie;
- il Ballroom del Park Plaza Hotel di Los Angeles, per le scene sulla Ormond Street (in seguito la stessa struttura venne utilizzata per alcune scene del film Stargate);
- il Griffith Park di Los Angeles, per le scene della partita di baseball;
- i Sony Pictures Studios e gli Culver Studios di Culver City;
- l'isola di Kauai, Hawaii, per la vista esterna dell'Isola che non c'è; la stessa, divenne in seguito il set principale del film Jurassic Park.
Cast[modifica | modifica wikitesto]
Inizialmente il ruolo di Peter Pan era stato proposto a Kevin Kline, ma il perdurare delle riprese di Bolle di sapone lo costrinse a rifiutare, e così la parte andò a Robin Williams.
Camei[modifica | modifica wikitesto]
Tra i tanti camei presenti nel film:
- Glenn Close appare nel ruolo del pirata che finisce nella "bubboliera" (una condanna pirata che consiste nell'intrappolare il malcapitato in un enorme forziere e, attraverso un'apertura, inserire degli scorpioni per uccidere il condannato).
- Phil Collins interpreta il commissario di polizia londinese.
- David Crosby interpreta uno dei pirati di Capitan Uncino.
- Gwyneth Paltrow appare per pochi secondi nei ricordi di Peter, nella parte della giovane Wendy.
- George Lucas e Carrie Fisher interpretano, non accreditati, i due che si baciano sul ponte quando Trilli trasporta Peter avvolto in un lenzuolo, e che prendono il volo grazie alla polverina che cade dalla fatina.
- Jimmy Buffett interpreta il pirata ruba-scarpe.
- La madre di Peter Pan nel flashback dove Peter parla con Trilli e dice "Io mi ricordo di mia madre, io me la ricordo!" è Kelly Rowan, in seguito diventata famosa per il ruolo di Kirsten Cohen nella serie televisiva The O.C.
- Peter Pan a 5 anni è interpretato dal figlio di Dustin Hoffman, Maxwell. La figlia Rebecca compare nei panni di Jane nella recita scolastica. Il figlio Jake (poi lanciato in Cambia la tua vita con un click accanto ad Adam Sandler) è uno dei giocatori di baseball all'inizio del film.
Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]
Incassi[modifica | modifica wikitesto]
La pellicola incassò 119654823 $ in Nord America[1] e 181200000 $ nel resto del mondo,[1] per una somma totale di 300854823 $.[1] Fu il quarto più alto incasso del 1991.[2]
Critica[modifica | modifica wikitesto]
Il film ha ricevuto critiche miste. Sul sito Rotten Tomatoes registra il 29% delle recensioni professionali positive, scrivendo che "il piglio di Hook è davvero vivace ma Steven Spielberg si orienta qui con il pilota automatico, cedendo troppo rapidamente alle sue qualità sentimentali e sciroppose".[3] Su Metacritic ha invece un punteggio di 52 su 100 basato su 19 recensioni.[4]
Lo stesso Steven Spielberg in anni successivi si è detto poco soddisfatto del risultato finale del film.[5]
«Mi sentivo come un pesce fuor d'acqua mentre giravo Hook... Non avevo fiducia nella sceneggiatura. Avevo fiducia nel primo atto e avevo fiducia nell'epilogo. Non avevo fiducia nel suo corpo centrale. Non sapevo esattamente cosa stavo facendo e ho cercato di mascherare la mia insicurezza con i valori della produzione... Più mi sentivo insicuro, più grandi e colorati diventavano i set.» |
(Steven Spielberg[5]) |
In generale il film è considerato fra i più amati degli anni '90 e Spielberg ha detto che spera un giorno di poterlo apprezzare come ha fatto il pubblico.[6]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1992 - Premio Oscar
- Candidato per la migliore scenografia a Norman Garwood e Garrett Lewis
- Candidato per i migliori costumi a Anthony Powell
- Candidato per il miglior trucco a Christina Smith, Monty Westmore e Greg Cannom
- Candidato per i migliori effetti speciali a Eric Brevig, Harley Jessup, Mark Sullivan e Michael Lantieri
- Candidato per la miglior canzone (When You're Alone) a John Williams e Leslie Bricusse
- 1992 - Golden Globe
- Candidato per il miglior attore in un film commedia o musicale a Dustin Hoffman
- 1993 - Saturn Award
- Candidato per il miglior film fantasy
- 1992 - BMI Film & TV Awards
- Miglior colonna sonora a John Williams
- 1991 - Razzie Award
- Candidato per la peggior attrice non protagonista a Julia Roberts
- 1991 - Awards Circuit Community Awards
- Migliori costumi a Anthony Powell
- Candidato per la miglior scenografia a Norman Garwood e Garrett Lewis
- Candidato per il miglior trucco
- Candidato per i migliori effetti visivi a Eric Brevig
- Candidato per la miglior colonna sonora a John Williams
- Candidato per le migliori controfigure
- 1992 - Chicago Film Critics Association Award
- Candidato per il miglior attore esordiente a Charlie Korsmo
- 1993 - Grammy Award
- Candidato per la Miglior Composizione Strumentale per il cinema o la TV a John Williams
- Candidato per la Miglior Performance Strumentale Pop a John Williams
- 1992 - Kids' Choice Awards
- Attore preferito in un film a Robin Williams
- 1993 - Young Artist Award
- Miglior performance in un film - Young Ensemble Cast a Charlie Korsmo, Amber Scott, Ryan Francis, Dante Basco, Raushan Hammond, Jasen Fisher, James Madio, Isaiah Robinson, Thomas Tulak, Alex Zuckerman, Ahmad Stoner, Bogdan Georghe, Adam McNatt, René González Jr., Brett Willis, Brian Willis e Alex Gaona
- Candidato per la miglior performance in un film - Giovane attore protagonista sotto i 10 anni a Amber Scott
- Candidato per la miglior performance in un film - Giovane attore protagonista sotto i 10 anni a Raushan Hammond
- Candidato per la miglior performance in un film - Giovane attore non protagonista a Dante Basco
- Candidato per la miglior performance in un film - Giovane attore non protagonista a Charlie Korsmo
Prequel[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2017 Dante Basco tramite una campagna di crowdfunding ha realizzato un prequel che racconta la storia di Rufio, il personaggio che interpreta in Hook. Fra gli interpreti del film c'è anche Jasika Nicole.[7]
Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1992 la Irem ha sviluppato il videogioco arcade Hook, picchiaduro ispirato al film, in cui il giocatore si cala nei panni di Peter Pan o di uno dei suoi amici. Sempre nello stesso anno è stato prodotto dalla Ocean un videogioco punta e clicca giocabile per SNES, Nes, MS-DOS, Amiga, Atari ST, Game Boy, Mega Drive, Game Gear. Il gioco, ambientato in 11 scenari diversi, permette di controllare Peter Pan.[8]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Hook - Capitan Uncino, su Box Office Mojo, Amazon.com. URL consultato il 19 novembre 2015.
- ^ (EN) 1991 Worldwide Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 19 novembre 2015.
- ^ (EN) Hook - Capitan Uncino, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 4 giugno 2018.
- ^ (EN) Hook - Capitan Uncino, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 4 giugno 2018.
- ^ a b (EN) Simon Brew, Why Steven Spielberg Was Unhappy With Hook, su denofgeek.com, 22 febbraio 2018. URL consultato il 4 giugno 2018.
- ^ Hook - Capitan Uncino, Spielberg non credeva nel film, su NoSpoiler, 26 febbraio 2018. URL consultato il 31 gennaio 2021.
- ^ Bangarang: la vera storia di Rufio in un fan film con l’attore originale di Hook, in Geek.pizza, 28 giugno 2017. URL consultato il 7 gennaio 2022.
- ^ Hook, in Multiplayer.it. URL consultato il 14 ottobre 2016.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni da Hook - Capitan Uncino
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hook - Capitan Uncino
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Hook, su YouTube, 12 dicembre 2013.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Hook - Capitan Uncino, su Movieplayer.it.
- Hook - Capitan Uncino, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Hook - Capitan Uncino, su FilmAffinity.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Hook - Capitan Uncino, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.