Guerra ispano-americana

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Guerra ispano-americana
parte Rivoluzione delle Filippine, Guerra d'indipendenza cubana, Guerre della banana
Affondamento della USS Maine, 1898
Data21 aprile[1] - 13 agosto 1898
LuogoCaraibi e Oceano Pacifico
Casus belliRibellioni anti-colonialiste e affondamento della nave statunitense USS Maine
Esitovittoria statunitense;
firma del trattato di Parigi
Modifiche territorialiCuba ottiene l'indipendenza ma sotto controllo statunitense, la Spagna cedette le Filippine, Guam e Porto Rico agli Stati Uniti per la somma di $20 milioni.
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Repubblica Cubana:
30.000 truppe irregolari

Stati Uniti:

275.000 soldati e volontari[2]
(Spagna)
208.812 – 278.447 tra regolari e milizia[senza fonte],
(Lealisti cubani)
10.005[senza fonte] tra regolari e milizia,
(Lealisti filippini)
51.331[senza fonte] tra regolari e milizia
Perdite
Cuba:
10.665 morti

Stati Uniti:

2.108 morti,
1.645 feriti
Marina spagnola:
560 morti,
300–400 feriti

Esercito spagnolo:

6.700 prigionieri, 13.000 feriti
10.000 morti per combattimento[3]
50.000 morti per malattie[3]
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La guerra ispano-americana fu combattuta nel 1898 tra gli Stati Uniti e la Spagna in merito alla questione cubana. Secondo alcuni studiosi il conflitto segnò la nascita dell'imperialismo statunitense.[4]

Dopo quattro secoli dall'inizio della colonizzazione dell'emisfero occidentale, verso la fine del XIX secolo, alla Spagna rimanevano ben pochi possedimenti coloniali, sparpagliati nel Pacifico, in Africa e nelle Antille. La maggior parte dei possedimenti dell'ex impero spagnolo aveva già acquisito la propria indipendenza e molti altri territori sotto il controllo spagnolo puntavano ad acquisirla. Nelle Filippine e a Cuba operavano, già dalla seconda metà del XIX secolo, gruppi di guerriglieri indipendentisti.

Il governo spagnolo non aveva né le risorse finanziarie né quelle militari per gestire queste rivolte e a Cuba decise quindi di spingere con la forza la popolazione ad allontanarsi dalle campagne e a riversarsi nelle città e in apposite aree urbane fortificate,[5] cercando di isolare i ribelli dalle loro fonti di sostegno logistico, situate proprio fra la popolazione contadina. In tali aree di "concentramento e controllo" della popolazione le condizioni di vita erano terribili e si stima vi abbiano avuto luogo in pochi mesi molte decine di migliaia di decessi, a causa delle precarie condizioni igieniche, sanitarie e alimentari.

José Martí, in una lettera al suo amico Gonzalo de Quesada scritta il 14 dicembre 1889, mise in guardia sulla possibilità di un intervento statunitense: «Sulla nostra terra, Gonzalo, grava un altro piano più tenebroso […]: il diabolico piano di forzare l'isola, di farla piombare nella guerra per avere il pretesto per intervenirvi e con il credito di mediatore e garante, tenersela per sé».[6]

Nel 1898, nonostante la propria superiorità materiale, la Spagna si trovava sull'orlo di un abisso, sconfitta sul campo di battaglia dagli indipendentisti cubani. In una lettera al presidente statunitense William McKinley, datata 9 marzo 1898, l'ambasciatore Woodford, in servizio a Madrid, affermò che "la sconfitta" della Spagna era "certa". "[Gli spagnoli] sanno che Cuba è persa". A suo parere, "se gli Stati Uniti vogliono Cuba, devono ottenerla conquistandola".[6]

Fattore scatenante

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In un periodo di forti tensioni diplomatiche fra i due governi, l'affondamento della corazzata USS Maine, in visita a L'Avana e che costò la vita a 260 persone fra ufficiali e marinai,[7] focalizzò l'attenzione dell'opinione pubblica americana su Cuba.

La stampa sensazionalista dell'epoca, la cosiddetta yellow journalism – tipica del New York Journal di William Randolph Hearst e del New York World di Joseph Pulitzer – contribuì in modo determinante, insieme con la propaganda dei dissidenti cubani stanziatisi negli Stati Uniti d'America, a orientare l'opinione degli statunitensi verso una volontà di guerra contro la Spagna.[7]

Dichiarazione di guerra

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L'allora presidente McKinley, inizialmente titubante, venne convinto dal suo gabinetto, tra i cui componenti vi era anche il futuro presidente Theodore Roosevelt, a muovere guerra alla Spagna. Nel frattempo la tensione tra i due paesi era aumentata e il 23 aprile 1898 la Spagna dichiarò guerra agli Stati Uniti, che a loro volta la dichiararono il 25 aprile.

La Spagna non era assolutamente preparata alla guerra[8] e lo stesso ammiraglio Cervera lo aveva comunicato al ministro della marina il 30 gennaio.

Obiettivi politici e militari

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Gli Stati Uniti si prefiggevano di ottenere una maggiore influenza politica, la conquista di posizioni strategiche, il dominio sul mare delle Antille ed il futuro dominio sull'Oceano Pacifico[9]; tutti questi obiettivi furono patrocinati e propagandati da Mahan, un ammiraglio molto influente. La vera posta della guerra però era il controllo dello sbocco atlantico del Canale di Panama[10]. Sebbene gli Stati Uniti non avessero, almeno all'inizio della guerra, forze terrestri utilizzabili per eventuali sbarchi[11], il fatto che lo scontro sarebbe stato essenzialmente navale garantiva ad essi una prevedibile vittoria sull'avversario, anche se in tempi relativamente lunghi[12]. Gli Stati Uniti, nonostante ancora nel 1815 fossero stati in guerra con la Gran Bretagna, si stavano riavvicinando ai britannici per una "alleanza anglosassone"[13]. La Spagna riteneva più proficuo basarsi unicamente sulla flotta, senza tenere conto delle forze terrestri[14].

La preparazione dell'esercito terrestre statunitense non fu particolarmente sviluppata, dato che, pur avendo reclutato subito prima dell'inizio della guerra ben 120 000 uomini, questi furono inviati quasi immediatamente al combattimento[15], invece la flotta fu molto più curata dell'esercito[15], mostrando limiti solo riguardo agli arsenali[16]. Invece la Spagna sviluppò più il proprio esercito di stanza a Cuba della flotta[sembra contraddire quanto detto poco prima, che la Spagna privilegiava la flotta e trascurava l'esercito di terra], che, invece, era rimasta legata concettualmente all'epoca della vela[17], inoltre la Spagna non aveva basi navali difendibili né in patria né nelle Filippine, mentre le basi di Cuba, pur fornendo possibilità di approdi, non erano state rinforzate[18].

Per quanto riguardava la direzione strategica della guerra, questa fu pesantemente condizionata negli Stati Uniti dalla stampa che, incalzando il governo, praticamente lo costrinse a costituire degli "squadroni volanti" che tolsero navi alla flotta ed al suo compito principale (cioè di bloccare Cuba)[19], ma ancora di più fu dannosa in Spagna dove il governo fu totalmente esautorato e la divisione di Cervera fu inviata inutilmente al sacrificio[20].

Forze navali militari delle Antille

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5 squadre: I squadra delle Antille ammiraglio Sampson, II squadra dell'Atlantico commodoro Schley, III Divisione blocco comm. Watson, IV divisione sorveglianza commodoro Howell, V divisione costiera[21].

Squadra di Sampson con divisione di blocco[22]:

Squadra dell'Atlantico (commodoro Schley)[23]:

Divisione di sorveglianza[23]:

  • 1 incrociatore protetto (San Francisco);
  • 4 incrociatori ausiliari (Dixie, Yosemite, Yankee e Prairie).

Divisione costiera: 10 monitor antiquati e altro naviglio di scarso valore[24].

Occorre specificare che la flotta spagnola soffriva di diverse deficienze come la mancanza di carbone, la scarsa corazzatura dovuta all'anzianità di alcune unità o mancanza di alcuni pezzi di artiglieria. Emblematico da quest'ultimo punto di vista il caso del Cristóbal Colón, esso rappresentava uno dei pezzi migliori e più moderni della flotta spagnola tuttavia venne inviato sul teatro bellico privo dei cannoni principali per via dell'embargo britannico (i cannoni erano di produzione inglese).

I squadra dell'Atlantico (ammiraglio Cervera), II squadra delle Antille (ammiraglio Monterola), III squadra riserva (ammiraglio Camara).

Squadra dell'Atlantico (gran parte delle navi erano menomate o come artiglierie o come velocità)[24]:

Squadra delle Antille[25]:

  • 5 incrociatori indifesi (Alfonso XII, Reina Mercedes, Venadito, Infanta Isabel e Isabel II);
  • 5 incrociatori torpedinieri (Ensenada, M. Pinzon, Nueva Espana, Molins e V. Pinzón);
  • 6 cannoniere (fra cui Alerta, Ligera, Antonio López, Sandoval ed altre).

Squadra di riserva ( a cui vanno sommati gli incrociatori non utilizzabili Alfonso XIII e Lepanto)[26]:

  • 3 corazzate (Pelayo, Carlo V, Numancia);
  • 3 controtorpediniere (Audax, Osado, Proserpina);
  • 3 incrociatori ausiliari (Rapido, Patriota, Buenosayres);
  • 7 navi onerarie.

Forze navali militari delle Filippine

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Flotta al comando dell'ammiraglio Dewey[27]:

Flotta al comando dell'ammiraglio Montojo[27]:

  • 2 incrociatori protetti (Isla de Cuba, Isla de Luzon) per 20 400 t e 14 nodi di velocità;
  • 5 incrociatori indifesi (Reina Cristina, Castilla, Don Giovanni d'Austria, Don Antonio Ulloa, Velasco) per 7 000 t e 12 nodi di velocità, tuttavia 2 navi (Castilla e Ulloa) non erano in grado di spostarsi in mare aperto.

Teatro delle operazioni nell'Atlantico

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Truppe spagnole a Mayagüez prima di partire per combattere le forze americane

La squadra che la Spagna inviò nelle Antille non era quanto di meglio potesse organizzare la Marina Spagnola, che, pur messa sull'avviso da circa un mese prima della dichiarazione di guerra, non riuscì a inserire in un'unica squadra le navi più potenti e veloci a sua disposizione[28]. Da parte loro gli Stati Uniti divisero la flotta in due squadre, potenzialmente inferiori a quanto avrebbe potuto disporre la Spagna[29].

Dopo un tentativo abortito di rifornire i ribelli cubani di armi e munizioni[30], il 29 aprile la squadra di Sampson impose il blocco a Cuba[31], abbandonandolo però il 9 maggio per portarsi su Porto Rico, dove giunse il 12 dello stesso mese[32], mentre la squadra di Schley restava ad Hampton Roads per coprire la costiera statunitense. Intanto la squadra spagnola di Cervera si stava formando alle isole di Capo Verde (in territorio portoghese), per cui, lasciate le isole il 29 aprile[33], si portò alla Martinica, giungendovi il 10 maggio[34]. L'ammiraglio Cervera dalla Martinica avrebbe potuto tentare un attacco allOregon, partito da Bahia (Brasile) il 9 maggio per raggiungere la squadra di Sampson, ma evitò decisamente un simile impegno per la mancanza di carbone[34]. Quindi Cervera puntò su Curaçao (colonia olandese), dato che Portorico era bloccata da Sampson, arrivandovi il 14 maggio[35]. Dopo aver caricato poco carbone[36], a Curaçao il giorno il 15 maggio Cervera ripartì per Cuba, ma, invece di puntare su Cienfuegos (che avrebbe rappresentato la base più adatta per la sua squadra)[37], puntò su Santiago, probabilmente per la minore distanza da Curaçao[38], dove giunse il 19 maggio. A questo punto, nota la posizione del Cervera, la squadra di Sampson fu portata su Cuba, mentre la squadra di Schley poté trasferirsi a Charleston[39]. Il 23 maggio fu ordinato agli ammiragli di concentrarsi su Santiago, lasciando all'Avana solo 4 monitor e poche cannoniere e torpediniere[40]. Fino al 26 maggio sarebbe stato possibile per la squadra di Cervera tentare di forzare il blocco di Santiago, finché non arrivò anche la squadra di Schley, e in un consiglio di guerra fu deciso a maggioranza di rimanere dentro il porto di Santiago[41]. Nel corso di maggio e di giugno a Cuba si ebbero poche battaglie navali e bombardamenti[42]. La città di Santiago, che presentava comunque una facile difesa dal lato mare, era molto più difficilmente difendibile dal lato terra[43]. Su richiesta dell'ammiraglio Sampson, dopo una caotica organizzazione del trasporto del V Corpo da Tampa[44], il generale Shafter sbarcava a Daiquiri (presso Santiago) una forza di circa 16 000 uomini[45], lo sbarco, iniziato il 20 giugno, si concluse solo il 26 dello stesso mese.

Azione del 25 aprile 1898

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Combattuta vicino a Cárdenas, tra la torpediniera americana USS Foote sotto il tenente William Ledyard Rodgers e la cannoniera spagnola Ligera sotto il tenente Antonio Pérez Rendón. Dopo un feroce scontro a fuoco, il Foote, gravemente danneggiato, fu costretto a ritirarsi. Fu la prima battaglia della guerra, nonché il primo successo navale spagnolo.[46]

USS Foote

Allo scoppio della guerra ispano-americana, la Marina degli Stati Uniti staccò una forza di due incrociatori protetti, 16 incrociatori ausiliari, 12 torpediniere e molte altre unità tra cui rimorchiatori armati, yacht e navi da carbone per bloccare le coste cubane con l'obiettivo di tagliare le forniture dell'esercito spagnolo. Si rivelò un compito difficile a causa del gran numero di insenature e porti naturali di quelle coste che permisero alle navi spagnole, molto inferiori, di rompere il blocco molte volte. Uno di quei porti era Cárdenas. Le unità navali basate lì erano le cannoniere Alerta, Ligera e Antonio López, l'ultimo dei quali era un ex rimorchiatore della Spanish Line che lo aveva ceduto alla marina ed armato con una mitragliatrice Nordenfelt. Alerta e Ligera montavano un cannone da 42 mm e un Maxim da 37 mm. Il porto era presumibilmente difeso da due batterie costiere, ma i conti spagnoli non menzionarono la loro presenza prima della loro installazione il 12 maggio. Gli ingressi alla baia erano coperti da 20 mine Bustamante, la maggior parte difettose, e una compagnia di marines di 70 uomini era stata distaccata per presidiare la città. Le cannoniere appartenevano allo squadrone caraibico spagnolo sotto l'ammiraglio Vicente Manterola, e la maggior parte delle sue unità erano state descritte come "inutili anche alla polizia costiera". Antonio López , tuttavia, aveva catturato la nave corsara Genoveva e la goletta William Todd pochi anni prima.[46] Lo squadrone di cannoniere spagnolo, composto da due lance a vapore e un rimorchiatore armato, rimase illeso fino alla fine della guerra, quando tutte le unità furono vendute dal governo spagnolo.

Il 25 aprile, la Ligera era in pattuglia all'ingresso del porto di Cárdenas. Il suo comandante era il tenente Antonio Pérez Rendón y Sánchez, un esperto ufficiale nato a Cadice che aveva assistito molte volte all'azione contro gli insorti cubani durante la guerra. La torpediniera americana Foote, una nave da guerra da 142 tonnellate armata con tre cannoni da 1 libbra e tre tubi lanciasiluri da 457 mm, venne avvistata al largo di Cayo Diana. Entrambe le navi presto aprirono il fuoco l'una contro l'altra. L'americana sparò più rapidamente, ma con meno precisione, circa 70 colpi, di cui solo uno colpì la Ligera, mentre quest'ultima ne sparò solo 10. I danni e le vittime a bordo della nave spagnola furono minimi. La Foote al contrario subì diversi colpi che causarono gravi danni lasciando il combattimento avvolta dal fumo e con le sue caldaie gravemente danneggiate. All'epoca gli spagnoli credevano che la torpediniera statunitense fosse la USS Cushing.[46]

Antonio Rendón fu insignito della Croce Navale di Maria Cristina per il suo successo, che ha riscosso il plauso del pubblico.

I successi navali spagnoli della guerra furono principalmente dovuti alle azioni delle loro piccole navi della guardia costiera. Oltre alle azioni al largo di Cárdenas, affrontarono con qualche successo l'American Mosquito Squadron a Manzanillo, Cienfuegos e persino nelle acque filippine. Lì la cannoniera Elcano catturò la barca americana Saranac il 26 aprile 1898. Saranac , al comando del capitano Bartaby, stava trasportando 1 640 tonnellate di carbone da Newcastle, nel Nuovo Galles del Sud, a Iloilo, per la flotta dell'ammiraglio Dewey.[46]

Prima battaglia di Cárdenas

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USS Machias, a Boston nel 1901

All'inizio di maggio 1898, la piccola torpediniera da 142 tonnellate USS Winslow, sotto il tenente John Bernadou, e la cannoniera dal medesimo nome USS Machias bloccarono Cardenas. L'8 maggio, la USS Machias lasciò il blocco per una pattuglia, lasciando la Winslow come l'unica nave americana a Cardenas. Questo indusse le cannoniere spagnole a tentare di rompere il blocco. La USS Winslow era armata con bocche di fuoco rapido da 1 libbra e tre tubi lanciasiluri da 18 pollici (457 mm) con un equipaggio di venti uomini. La Machias era una cannoniera molto più grande armata con otto cannoni da 4 pollici, quattro da 6 libbre e quattro da 1 libbra. La Machias aveva un equipaggio di circa 150 uomini e ufficiali ma riuscì a partecipare solo negli ultimi minuti di combattimento.

USS Winslow

Le forze spagnole erano composte nuovamente dall Antonio Lopez, Alerta e la Ligeria, tutte unità armate di bocche da fuoco rapido da 6 libbre ciascuno con equipaggio in media di venti uomini. La guarnigione spagnola di Cardenas presidiava due batterie costiere, una era una batteria occupata da pochi cannoni e artiglieri, l'altra era riempita con almeno tre pezzi da campo e circa 100 fanti con armi a lungo raggio, ma nessuna di queste forze era in grado di impegnarsi poiché la battaglia veniva combattuta al di fuori del loro raggio d'azione. Le forze americane sospettavano anche che gli spagnoli avessero posato un campo minato marino intorno al porto con una sola via per entrare o uscire dal porto. Al di là del campo minato fu posta una boa che segnava la misura in cui le cannoniere spagnole potevano sparare. Le forze navali spagnole erano nuovamente sotto il comando del tenente Antonio Pérez Rendón .

Quando la Machias salpò verso est per la sua pattuglia, poche ore dopo la Winslow avvistò molta attività nel porto spagnolo, così Bardanou diresse la sua nave verso Cardenas. Vedendo il Winslow tutto solo, le tre cannoniere spagnole fecero una sortita e si diressero verso la nave americana. Il tenente Rendon segnalò ai suoi uomini che hanno aperto il fuoco con i loro tre cannoni combinati mentre il Winslow superava la boa da una distanza di circa un miglio. Invece di fuggire come sospettato dagli spagnoli, il tenente John Bernadou girò la sua nave a destra in direzione dello squadrone attaccante e aprì il fuoco. Questi cannoni da 1 libbra a fuoco rapido funzionarono molto bene secondo i rapporti, colpendo le navi spagnole che erano posizionate vicine tra loro. Il duello continuò per diversi minuti finché Winslow non si avvicinò a una distanza più ravvicinata, il tenente Bernadou riuscì a manovrare la sua nave in modo che i suoi due cannoni di prua sparassero e colpissero tutte e tre le navi spagnole contemporaneamente. Dopo circa quaranta minuti di combattimento le tre cannoniere si dispersero e si diressero in porto.

I cannonieri americani continuarono a sparare e durante la ritirata la cannoniera Antonio Lopez fu colpita proprio mentre si avvicinavano alla loro zona di sicurezza sotto le batterie. Il colpo entrò nella sezione poppiera dello scafo ed esplose all'interno della nave. L'Antonio Lopez si fermò restando disabilitata, ma continuò a sparare con i suoi 6 libbre. Una delle altre cannoniere venne in suo soccorso e attaccò un cavo di rimorchio all'Antonio Lopez cominciando a trarla in salvo. Avendo sentito il rumore degli spari, la Machias si voltò puntando su Cardenas ed arrivando proprio mentre il combattimento stava volgendo al termine. A due miglia di distanza la Machias aprì il fuoco con i suoi cannoni da 4 pollici. Furono sparati due colpi ma nessuno dei due andò a segno, tuttavia gli spagnoli smisero di sparare e si concentrarono sulla loro fuga. Entrando nel viale sicuro attraverso il presunto campo minato, gli americani non potevano seguire le tre cannoniere. In seguito è stato scoperto l'11 maggio che non c'erano mine marine a Cardenas o che le forze della Marina degli Stati Uniti semplicemente non riuscivano a localizzarle.

Le batterie costiere non si sono mai impegnate in quanto gli americani non sono entrati nel loro raggio d'azione. La USS Winslow non fu affatto colpita durante la battaglia a causa del suo comandante che manteneva costantemente la nave ad una alta velocità, inoltre, il mare era agitato quel giorno. Le vittime spagnole sono sconosciute anche se le tre cannoniere subirono danni, una delle quali apparentemente paralizzata. Oltre settantacinque proiettili sono stati sparati dalle forze americane in uno scontro che è durato solo una cinquantina di minuti. Nei resoconti della battaglia, il tenente Bernadou è accreditato per il suo coraggio nell'attaccare una forza nemica superiore, anche se la sua vittoria fu messa in ombra pochi giorni dopo, l'11 maggio 1898, quando fu combattuta la più importante seconda battaglia di Cardenas.

Seconda battaglia di Cárdenas

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USRC Hudson e USRC Winslow, Doug Ellis

Nel maggio 1898, un piccolo squadrone della Marina degli Stati Uniti, composto dalle torpediniere USS Foote e USS Winslow, dalle cannoniere USS Wilmington e USS Machias, e dalla USS Hudson, operava al largo della costa settentrionale di Cuba. L'11 maggio 1898, questa flotta entrò nella baia di Cárdenas per distruggere le tre piccole cannoniere spagnole ormeggiate nel porto. Dopo aver spazzato l'area alla ricerca di mine, il Capitano Todd ordinò al Winslow di avvicinarsi alla riva e indagare su un piroscafo ormeggiato lungo il molo per determinare se la nave fosse una nave da guerra nemica.[47]

Lo squadrone spagnolo era sempre composto dalle stesse tre navi: Ligera , Alerta e Antonio López, al comando stavolta di Mariano Mateu.

Torre della USS Winslow danneggiata dal fuoco spagnolo durante la battaglia

Alle 13:35, Winslow raggiunse un punto a circa 1.500 iarde dalla sua preda quando uno sbuffo di fumo bianco dal cannone della Antonio López segnò l'inizio di un duello di artiglieria che durò un'ora e 20 minuti. Winslow rispose con i suoi 1-libbre. Gli spagnoli concentrarono i loro sforzi sul Winslow che presto ricevette diversi colpi diretti. Il primo colpo a segno sulla torpediniera distrusse sia il suo impianto a vapore che la timoneria manuale. L'equipaggio cercò di attrezzare un sistema di governo ausiliario, ma esponendo il fianco al nemico, un colpo perforò lo scafo vicino alla sala macchine mettendo fuori uso il motore principale di babordo. Cercando di manovrare con il suo motore rimanente per eludere il fuoco nemico mantenne un fuoco di risposta costante con i suoi 1 libbra. Wilmington e Hudson puntarono i loro cannoni sulla nave e sulla costa spagnola, ed il fuoco combinato delle tre navi da guerra americane mise fuori combattimento il rimorchiatore spagnolo mentre diversi edifici sul lungomare presero fuoco.[47]

La Winslow chiese quindi alla Hudson di rimorchiarla fuori combattimento. Quando la Hudson iniziò a rimorchiare la Winslow in mare, uno degli ultimi proiettili spagnoli a colpire la torpediniera la colpì vicino al cannone di dritta e uccise il guardiamarina Worth Bagley che aveva aiutato a dirigere le manovre della nave da guerra portando le istruzioni dal ponte alla base della scala della sala macchine. Il guardiamarina Bagley divenne noto come il primo ufficiale della marina statunitense ucciso nella guerra ispano-americana, ucciso insieme ad altri quattro marinai, John Barberes, John Daniels, George B. Meek e EB Tunnell.[47]

Prima battaglia di Cienfuegos

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Rappresentazione della battaglia di Cienfuegos. Raffigura le barche della USS Nashville e della USS Marblehead che tagliano sott'acqua cavi telegrafici al largo di Cienfuegos, mentre erano sotto intensi colpi di arma da fuoco spagnoli. Le loro navi sono mostrate sullo sfondo, mentre rispondono al fuoco, con Nashville a destra e Marblehead a sinistra.

Gli spagnoli usavano cavi sottomarini come mezzo per comunicare non solo con il resto di Cuba, ma anche con il comando spagnolo. Questi cavi avevano molte giunzioni chiave come vicino a Cienfuegos. I cavi si collegavano all'Avana, il porto di Santiago, per poi diramarsi verso altre isole caraibiche come la Giamaica. I cavi uscivano da una struttura facilmente individuabile che conteneva un hub critico per il sistema di comunicazioni sottomarine. Essa poteva essere facilmente distrutta, infliggendo però solo danni in gran parte superficiali e facilmente riparabili in un breve lasso di tempo. Pertanto, il comando decise di tagliare i tre cavi dal mare in più punti, interrompendo gran parte delle comunicazioni tra gli spagnoli e le loro operazioni a Cuba. Questo danno sarebbe stato molto più difficile da riparare, poiché i cavi si avvicinavano a due pollici di diametro, il che rendeva il taglio e, per estensione, la riparazione, un compito difficile. Per questa missione furono inviati, l'incrociatore USS Marblehead, la cannoniera USS Nashville e il cutter USS Windom sotto il comando del capitano Bowman H. McCalla.[48]

Il Marblehead e Nashville aprirono il fuoco contro la struttura sulla terra ferma alle 6:45 del mattino del 11 maggio 1898. Piuttosto rapidamente, essa crollò sotto il fuoco dalle due navi da guerra. Dieci minuti dopo, alle 6:55, le navi da guerra inviarono le loro navi da lavoro, ciascuna con a bordo un equipaggio minimo di sedici persone, al fine di ridurre al minimo il rischio di incidenti. L'elemento sorpresa era però stato rapidamente perso.

Mentre il primo cavo era fuori dalla linea di fuoco, il secondo cavo non era così facile da tagliare. A causa della formazione del corallo, il cavo era molto difficile da intrappolare per portarlo in superficie e tagliarlo. Le forze spagnole erano anche molto più vicine al secondo cavo, quindi l'equipaggio dovette fare i conti con entrambi questi problemi. Al fine di sopprimere l'aumento del fuoco delle forze spagnole, entrambe le navi da guerra aumentarono il loro bombardamento. Quando l'equipaggio del raid riuscì alla fine a sollevare il secondo cavo per tagliarlo, scoprirono l'esistenza di un terzo cavo più piccolo. Dopo che il secondo era stato tagliato, passarono alla ricerca di questo terzo e ultimo cavo che tuttavia, non furono in grado di trovare, poiché un grande contingente di forze spagnole arrivò a Cienfuegos per respingere quella che all'epoca pensavano fosse un'invasione su vasta scala. Alle 11:15 il raid era finito.

Dopo uno scontro a fuoco durato un'ora, due cavi erano stati tagliati ma un terzo cavo vicino alla riva è rimasto intatto facendo risultare il raid in un successo solo parziale e lamentando la perdita da parte statunitense di due morti e 15 feriti.[49]

Battaglia della Baia di Guantanamo

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Combattuta dal 6 giugno al 10 giugno 1898, quando le forze americane e cubane presero il porto di Guantanamo strategicamente e commercialmente importante. La conquista della baia dalle forze spagnole fu determinante nella successiva battaglia di Santiago de Cuba e nella successiva invasione di Porto Rico. Sebbene oscurata dalle battaglie di terra e di mare a Santiago, l'istituzione della base navale degli Stati Uniti a Guantanamo Bay e la rotta delle truppe spagnole da parte delle forze americane e cubane furono importanti nella sconfitta finale spagnola.

Nonostante la posizione offensiva nominale degli insorti nelle vicinanze della baia di Guantanamo, i regolari e i guerriglieri spagnoli occupavano la città di Guantanamo, il porto di Caimanera e la ferrovia che collegava le due città, i grandi zuccherifici e altri punti di forza periferici. La guarnigione di Guantanamo era composta da circa 5.000 uomini al comando del generale Félix Pareja Mesa. Un fortino spagnolo si ergeva sulla collina che domina il villaggio di Fisherman's Point vicino all'ingresso della baia, e un forte su Cayo del Toro comandava il canale relativamente stretto che portava dalla baia esterna a quella interna. La cannoniera spagnola Sandoval aveva sede a Caimanera, nella baia interna, e una serie di fortini difendeva la ferrovia per la città di Guantanamo a 23 km nell'entroterra. Gli insorti cubani mantennero avamposti costieri dalla foce del fiume Yateras, a est della baia, fino a un punto a 15 miglia (24 km) a ovest di Santiago, ed erano indiscusso possesso della punta occidentale all'ingresso della baia.

La prima incursione statunitense di successo contro la baia avvenne il 6 giugno, con l'arrivo dell'incrociatore non protetto USS Marblehead, capitanato dal comandante Bowman H. McCalla, e degli incrociatori ausiliari USS St. Louis e Yankee , comandati da Willard H. Brownson. Il comandante McCalla era stato distaccato dall'ammiraglio Sampson dalla flotta di blocco a Santiago e aveva ordinato di perlustrare la baia per una base navale. Il capitano di St. Louis doveva tagliare i cavi che avevano il loro capolinea in una piccola stazione di Fisherman's Point e collegavano Cuba con Haiti e il mondo esterno.

In una precedente occasione, St. Louis, in una missione simile, era stato cacciato dalla baia dalla cannoniera spagnola Sandoval. Questa volta, quando le tre navi da guerra entrarono nella baia all'alba, i soldati spagnoli si radunarono intorno al fortino sulla collina conosciuta oggi come McCalla Hill. Il fortino e il villaggio furono rapidamente cancellati dal fuoco della Marblehead. Le cannoniere spagnole Alvarado e Sandoval scesero lungo il canale da Caimanera per affrontare l'attacco, ma si ritirarono precipitosamente scoprendo il calibro dei cannoni usati contro di loro. L'unico cannone del forte su Cayo del Toro aprì il fuoco sulla Marblehead senza effetto finché non fu messo a tacere.

I cavi telegrafici che portavano a est a Cap-Haïtien , a ovest a Santiago, e il piccolo cavo nella baia che collegava Caimanera e Guantanamo City con Cap-Haïtien furono tutti tagliati con successo, e dal 7 giugno al 5 luglio la città di Guantanamo non ebbe comunicazioni con il mondo esterno.

Al ritorno alla flotta di blocco dalla ricognizione, Marblehead trasportava due ufficiali cubani che erano stati portati sulla nave da Leeward Point (lato occidentale) di Guantanamo Bay. Erano stati inviati all'ammiraglio Sampson dal generale Calixto García (lo stesso che figurava con il tenente statunitense Rowan nel famoso " Messaggio a Garcia ") per riferire che le forze cubane, i cui avamposti occupavano posizioni sulla costa dalla foce dello Yateras fino a un punto a 15 miglia (24 km) a ovest di Santiago erano a disposizione del comandante in capo degli Stati Uniti. Il comandante McCalla da allora in poi mantenne stretti contatti con il generale Pedro Pérez, comandando le forze ribelli cubane intorno alla città di Guantanamo, tramite il capo di stato maggiore di quest'ultima, il colonnello Vieta, ricevendo così preziosi consigli e assistenza.

Con la decisione di stabilire una base a Guantanamo Bay, il Primo Battaglione di Marines , composto da sei compagnie di circa 650 uomini (quattro di fanteria e una di artiglieria), fu ordinato di procedere nel trasporto convertito USS Panther, e unirsi alla flotta al largo Santiago. Il primo battaglione, sotto il comando del tenente colonnello Robert W. Huntington USMC, era stato sottoposto a esercitazioni di battaglione in attesa di ordini a Key West. La Pantera raggiunse Santiago il 9 giugno 1898. Quello stesso giorno, prima dello sbarco del battaglione, il comandante della Marina Bowman H. McCalla della USS Marblehead, l'ufficiale in comando degli sbarchi, ha approvato un campeggio selezionato per i Marines dal tenente colonnello Huntington. Il sito selezionato era un crinale piatto in cima a una collina, sopra il villaggio di Fisherman's Point, e designato Camp McCalla. Oltre a una compagnia di artiglieria dotata di una batteria di quattro pezzi di artiglieria a fuoco rapido da 3 pollici e una mitragliatrice Colt-Browning modello 1895 , ogni marine era equipaggiato con il nuovo fucile caricatore a fuoco rapido della Marina, il modello 1895 Lee Navy . Sia la mitragliatrice Colt che i fucili Lee utilizzavano una nuova cartuccia di polvere senza fumo ad alta velocità, la Lee Navy da 6 mm .

Il battaglione della Marina sbarcò senza opposizione il 10 giugno con cinque delle sue sei compagnie, lasciando a bordo la compagnia di artiglieria per scaricare la nave, poiché il comandante Reiter, il capitano della Pantera , si era rifiutato di autorizzare l'uso del personale della nave per le operazioni di scarico . Reiter ha anche rifiutato di consentire lo scarico del resto delle munizioni per armi di piccolo calibro dei Marines, sostenendo che erano necessarie come zavorra della nave. tenente colonnello Huntington chiese aiuto al comandante McCalla, che ordinò a Reiter di rilasciare immediatamente le munizioni dei Marines: "Signore, scappi immediatamente e atterra con l'equipaggio della Panther, 50.000 colpi da 6 mm. munizioni", ordinò McCalla. "In futuro, non richiedere al colonnello Huntington di evadere o di sbarcare le sue scorte con i membri del suo comando. Usa i tuoi ufficiali e uomini per questo scopo, e fornisci prontamente al Comandante dei Marines tutto ciò che può desiderare."

I marines hanno bruciato rozze capanne del villaggio e i resti del fortino con tutto il loro contenuto per evitare la possibilità della febbre gialla . Gli spagnoli erano fuggiti così in fretta che vestiti, denaro, gioielli e armi erano rimasti indietro. Il battaglione issò la bandiera americana, la prima unità militare statunitense a farlo sul suolo cubano, e inviò distaccamenti per compiti di avamposto.

Il tenente colonnello Huntington ordinò alla compagnia C di occupare una collina alta 150 piedi situata a una certa distanza dalla posizione principale dei marine, e che non poteva essere supportata dal corpo principale a Camp McCalla. Furono istituiti due avamposti avanzati, uno in corrispondenza di un incrocio stradale situato a diverse centinaia di metri davanti al campo e noto come "Crossroads", e uno chiamato "The Bridge" posto di fronte a una strada a un miglio e mezzo dal campo americano, dove gli spagnoli erano attese forze che portassero artiglieria da Caimanera. Con il mare alle spalle, la mancanza di sostegno reciproco tra gli avamposti e la macchia spinosa e i cactusdelle aride colline che si stendevano in un fitto groviglio davanti a loro, i Marines avevano una posizione tattica tutt'altro che ideale. Il comandante McCalla fece notare al tenente colonnello Huntington che i suoi avamposti erano troppo in avanti e non potevano essere visti o supportati nel fitto sottobosco tra gli avamposti e il campo principale. Tre delle compagnie hanno accatastato le armi e sono tornate sulla nave per aiutare con le operazioni di scarico. Poco dopo il tramonto, i Marines consumarono il loro primo pasto a base di caffè e gallette . Poco dopo è scattato il primo allarme. Si udirono voci e si vedevano luci nel boschetto, ma quella notte non ci fu nessun attacco. Le forze spagnole che difendevano l'area erano disperatamente a corto di cibo e ritardarono l'attacco fino a quando i marines non avessero completato lo scarico delle loro scorte nella speranza di impossessarsi delle forniture americane.

All'alba, i marines avevano completato lo scarico delle loro provviste e delle loro attrezzature, sebbene i pezzi di artiglieria e le loro munizioni fossero stati lasciati a bordo della nave. Le restanti compagnie del battaglione arrivarono a terra e la compagnia C fu ritirata dal suo avamposto collinare isolato. L'unico suono nei boschetti era il tubare delle colombe in lutto , un suono che i marine avrebbero poi appreso essere un segnale di chiamata preferito utilizzato dalle forze di guerriglia lealiste spagnole.

Il tenente colonnello Huntington fu raggiunto nel pomeriggio dal colonnello Laborde dell'esercito cubano, che per diversi giorni era stato con il comandante McCalla come pilota su Marblehead , e ora era stato inviato a terra per assistere i marines e fornire informazioni sul nemico.

Laborde riferì che la maggiore forza spagnola nell'area aveva il suo quartier generale al "Pozzo di Cuzco", 2 miglia (3,2 km) a sud-est di Fisherman's Point. Il pozzo forniva l'unica acqua dolce della zona. Questa forza di occupazione di circa 500 soldati e guerriglieri, unita alle truppe cacciate dal fortino sulla baia, costituiva la più grave minaccia per la base operativa statunitense. Laborde notò che sequestrare Cuzco Well e distruggerlo avrebbe inevitabilmente costretto le forze spagnole a ritirarsi fino a Ciudad Guantanamo (Città di Guantanamo).

Mentre parlavano, nel boschetto di fronte alla loro posizione iniziò il fuoco. Il tenente colonnello Huntington guidò la maggior parte del suo comando in avanti. Tuttavia, il groviglio spinoso di alberi, sottobosco e cactus lo costrinse a procedere con una sola compagnia.

Sebbene a Huntington fosse ora assicurato il supporto del fuoco navale, Camp McCalla era tatticamente inadeguato. Nessun attacco era stato previsto, quindi non furono scavate trincee. L'artiglieria dei marines non era stata nemmeno sbarcata. Situato sulle sabbie della spiaggia aperta, il campeggio Marine si è rivelato un bersaglio ideale per i cecchini nascosti nella boscaglia.

All'alba (05:00) di sabato 11 giugno, i guerriglieri spagnoli hanno aperto il fuoco contro i marines a Camp McCalla dalla boscaglia circostante. Sparando una fucilata dai loro fucili Mauser a fuoco rapido , i guerriglieri avanzarono verso il campo. Dopo pesanti combattimenti, e supportati dalla compagnia di riserva (Compagnia C), i Marines respinsero il nemico nella boscaglia, inseguendo il nemico fino a quando l'inseguimento fu abbandonato al buio. Due picchetti in servizio di avamposto, i soldati William Dumphy e James McColgan, che erano stati inviati come pattuglia di allerta a 100 metri dall'avamposto avanzato di "Crossroads", furono successivamente trovati morti, colpiti da colpi di arma da fuoco e tagliati numerose volte al viso e al corpo . Loro armi, scarpe, cinture e parte dei loro vestiti erano stati presi.

Questo fu l'inizio di quelle che l'ufficiale esecutivo di Huntington, il maggiore Henry Clay Cochrane, in seguito chiamò "le sue 100 ore di combattimento". A Camp McCalla, i Marines scavarono e iniziarono a sparare agli spagnoli nascosti, aiutati da tre pezzi da campo da 3 pollici e due mitragliatrici Colt-Browning da 6 mm aggiuntive che erano state sbarcate il 12 giugno dalla USS Texas . Spari di Marblehead sono passati sopra le nostre teste e hanno colpito le colline vicine. Indossando grandi foglie di palma legate alle loro uniformi per mimetizzarsi e sparando cartucce di polvere senza fumo, le forze spagnole erano difficili da individuare mentre si spostavano da un cespuglio all'altro nel fitto sottobosco.

La sera del 12 giugno, le forze nemiche arrivarono a una cinquantina di metri da Campo McCalla e iniziò un disperato scontro a fuoco. Marines hanno risposto con i loro fucili Lee straight-pull , insieme a mitragliatrici e fuoco di artiglieria dai pezzi da campo da 3 pollici dei Marine. Forse scoraggiati dall'intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrice, gli spagnoli non tentarono di invadere il campo. Assistente chirurgo John Blair Gibbs e il sergente Charles H. Smith furono entrambi uccisi in questo scontro a fuoco. I marine in seguito hanno trovato diverse tracce di sangue, ma nessun corpo, poiché i guerriglieri hanno rimosso i loro feriti e morti per nascondere le figure delle vittime.

Il giorno successivo, i marines furono rinforzati da circa 60 cubani sotto il tenente colonnello Enrique Thomas. I cubani erano stati equipaggiati con fucili e uniformi da marinaio anatra bianca dal comandante McCalla della USS Marblehead . Avendo familiarità con le tattiche di guerriglia, gli insorti cubani si schierarono a coppie davanti al campo, bruciando i cespugli e la sterpaglia mentre avanzavano, negando così al nemico la copertura. Il Marblehead , che aveva fornito bombardamenti a terra in diverse occasioni, scese a vapore lungo la costa e proiettiò il pozzo a Cuzco. Tuttavia, l'attacco spagnolo riprese al tramonto e altri due marines, il sergente maggiore Henry Good e il soldato semplice Goode Taurman, sono stati uccisi.

Al calar della notte del 13 giugno, i Marines erano esausti. Non avevano dormito né riposato per 100 ore. I soccorsi oi rinforzi erano impossibili, poiché le truppe dell'esercito americano dovevano ancora lasciare gli Stati Uniti. I combattimenti continuarono per altri due giorni.

Il tenente colonnello Thomas delle forze ribelli cubane consigliò al colonnello Huntington di attaccare la guarnigione spagnola a Cuzco Well, composta da quattro compagnie di fanteria spagnola e due compagnie di guerriglie lealiste per un totale di circa 500 uomini. Catturando e distruggendo l'unica fonte di acqua dolce vicina, si sperava che le forze spagnole in difesa sarebbero state costrette a lasciare l'area. Il comandante McCalla approvò i piani e l'attacco fu programmato per le 08:00 del giorno successivo.

Le compagnie marine C e D, circa 160 uomini, al comando del capitano George F. Elliott , futuro comandante del Corpo dei Marines , affiancate dai cinquanta cubani al comando del tenente colonnello Thomas, si sarebbero avvicinate a Cuzco lungo le scogliere in riva al mare. Una forza marina più piccola sarebbe avanzata da una valle interna, tenendo un picchetto per la forza principale, con uomini di riserva per assistere se necessario. La cannoniera USS Dolphin è stata assegnata per supportare l'attacco dal mare.

La giornata era già calda quando la forza combinata USA-cubana ha iniziato la sua marcia il 14 giugno. Il colonnello Laborde guidò la forza principale, e un esploratore cubano di nome Polycarpio guidò una forza più piccola guidata dal secondo tenente Magill. La marcia fu rallentata dal terreno accidentato, dal sottobosco feroce e dal caldo crescente; a un certo punto, i capitani delle compagnie C e D della colonna principale erano rimasti indietro per esaurimento da calore. Erano quasi le 11:00 quando la forza principale raggiunse la ripida collina a forma di ferro di cavallo intorno alla valle di Cuzco; i comandanti delle compagnie C e D raggiunsero le loro unità quindici minuti dopo.

Più o meno nello stesso periodo, i cubani, che stavano marciando davanti alle compagnie dei marine, furono avvistati dal nemico. Cominciò una corsa per la cresta della collina. I marines ei cubani raggiunsero per primi la vetta, sotto il fuoco pesante degli spagnoli e della guerriglia. La forza marina più piccola si avvicinò al doppio, usando i loro fucili Lee da 6 mm (0,236 pollici) per versare un mortale fuoco incrociato sul fianco nemico . Tre delle quattro mitragliatrici Colt-Browning M1895 che accompagnavano i Marines furono usate dalla Compagnia C nei combattimenti. Secondo Pvt. John Clifford della compagnia D, le mitragliatrici furono fondamentali per sostenere l'assalto dei Marine. Questo è stato il primo uso tattico noto del fuoco di mitragliatrice per il supporto di fuoco mobile in combattimento offensivo.

La leggerezza della nuova cartuccia Lee da 6 mm dei Marines si è rivelata di notevole beneficio, consentendo a ciascun Marine e all'equipaggio di mitragliatrici di trasportare grandi quantità di munizioni sul terreno montuoso e sterminato. Metà della battaglia, le forze ribelli cubane finirono le cartucce da 6 mm e furono rifornite con altri sei caricatori (30 cartucce) dalle cinture dei singoli marines, ma nessuno degli americani rimase a corto di munizioni , nonostante abbia sparato una sessantina di colpi a testa nella battaglia.

Durante questa parte del combattimento, il capitano Elliott aveva richiesto che la Dolphin fornisse supporto di fuoco ai Marines bombardando il fortino spagnolo e le posizioni vicine con i suoi cannoni navali. Tuttavia, a causa di una cattiva comunicazione di segnali, la cannoniera iniziò inconsapevolmente a lanciare proiettili sul percorso diretto di una piccola forza di cinquanta marines e dieci irregolari cubani guidati dal secondo tenente Magill, che stava tentando di fiancheggiare la posizione spagnola e potenzialmente tagliare qualsiasi strada di ritiro. Attaccando il suo fazzoletto a un lungo bastone e sfidando il fuoco spagnolo, il sergente John H. Quick prese una posizione esposta sul crinale per lanciare immediatamente un segnale di bandiera a Dolphin per regolare il suo fuoco. Corrispondente di guerra.

La Dolphin spostò il fuoco sull'accampamento nemico e sul fortino, e alle 14:00 gli spagnoli avevano rotto e fuggiti dal fortino. Sfortunatamente, gli uomini del 2° tenente Magill subirono un ritardo sufficiente per impedire loro di interrompere una ritirata spagnola, sebbene i suoi uomini riuscirono a catturare la stazione di segnalazione spagnola e il suo equipaggiamento eliografo. Mentre le forze spagnole si ritiravano attraverso un burrone dall'altra parte della valle, i marines aprirono il fuoco a una distanza di 1.200 iarde, sparando raffiche dopo raffiche. Gli spagnoli non furono in grado di rispondere con precisione al fuoco, permettendo alla Compagnia dei Marines B e ai ribelli cubani di chiudere la distanza, sparando mentre avanzavano. Gli spagnoli tentarono dapprima di concentrare il fuoco sui cubani e riuscirono ad ucciderne due, ma furono respinti ancora una volta dal fuoco dei fucili dei Marines, a quel punto il nemico rimasto, che fino a quel momento si era ritirato in buon ordine, ruppe e dispersi.

Alle 15:30, il nemico aveva abbandonato il campo di battaglia e tutti gli spari erano cessati. La maggior parte degli spagnoli era fuggita, ma un tenente e 17 soldati furono catturati e il nemico subì 60 morti e 150 feriti. Avevano lasciato 30 moderni fucili Mauser da 7 mm e munizioni. Due marines e due ribelli cubani erano stati feriti, e due ribelli cubani uccisi, che furono sepolti dove caddero. Le vittime più gravi subite dai marines furono dovute a colpi di calore , che resero invalido un ufficiale e 22 uomini. Gunboat Dolphin ha preso questi a bordo dopo che i combattimenti erano finiti per il viaggio di ritorno a Camp McCalla. L'edificio del quartier generale spagnolo (fortino) è stato bruciato e il pozzo d'acqua dolce a Cuzco è stato distrutto, ponendo così fine alla sua immediata utilità, anche per i marines, i cui ufficiali non avrebbero permesso loro di bere da esso prima della sua distruzione. Acqua è stata infine portata dalla USS Dolphin dopo un'attesa di due ore.

Le forze spagnole si ritirarono in piccoli gruppi di ritardatari a Guantanamo, via Cayo del Toro e Caimanera. Apparentemente aspettandosi che le forze statunitensi seguissero la vittoria, fortificarono Dos Caminos , un piccolo insediamento all'incrocio di due strade, e aggiunsero diversi fortini al numero già eretto sulla linea ferroviaria. I soldati spagnoli erano apparentemente impressionati dalla potenza di fuoco dei marine; all'arrivo a Ciudad Guantanamo (città di Guantanamo), i membri sopravvissuti della guarnigione di Cuzco Well informarono il generale Pareja di essere stati attaccati da 10.000 americani.

Camp McCalla non ha visto ulteriori attacchi da parte delle forze spagnole o di guerriglia, ed è stato sciolto il 5 agosto 1898.

Nel frattempo, l'attenzione si è presto concentrata su altre zone della baia. Gli spagnoli stavano ampliando i loro lavori di sterro su Cayo del Toro, dove disponevano di tre cannoni in bronzo da 160 mm e un moderno cannone Krupp da 89 mm . A Caimanera, sulla scogliera a sud del villaggio, erano montati altri tre cannoni da 6,4 pollici (160 mm), e la piccola cannoniera Sandoval aveva una batteria di un cannone da sei libbre e un cannone automatico da una libbra Maxim .

L'ammiraglio Sampson decise di bombardare il forte di Cayo del Toro e il 16 giugno inviò la USS Texas e la Yankee a unirsi alla USS Marblehead in questo piano. Il fuoco delle tre navi smontò temporaneamente due dei grossi cannoni del nemico, distrusse gli edifici sul Cay e scacciò le truppe da tutti i cannoni e dalle trincee. La loro potenza di fuoco combinata aveva ridotto il forte spagnolo all'impotenza entro 15 minuti dall'attacco iniziale. Un proiettile nemico è atterrato vicino alla prua della Marblehead, affondando a meno di dieci metri dalla nave, ma non sono stati registrati colpi.

Mentre gli americani procedevano lentamente, una vedetta su Marblehead riferì che l'elica di dritta era in fallo con una boa. Il motore è stato spento e l'elica è stata liberata dalla "boa", che si è rivelata una mina di contatto . La mina è stata disarmata con successo. In seguito, si seppe che le navi erano passate attraverso un campo di 18 di tali mine, o siluri, durante il viaggio verso la baia e attraverso lo stesso campo durante il viaggio di ritorno, senza danni di alcun tipo. Pochi giorni dopo l'attacco a Cayo del Toro, il campo minato è stato esplorato a fondo e sono state recuperate 14 mine. La loro mancata esplosione al contatto è stata attribuita a guasti meccanici, oltre a una sana crescita di cirripedi sulle leve di contatto.

L'operazione di dragaggio , effettuata senza attrezzature specializzate, ha coinvolto due lance a vapore e due baleniere di Marblehead e Dolphin . Una lancia e una baleniera affiancate, collegate all'altra lancia e baleniera da una fune con una catena di trascinamento al centro, spazzavano il canale. Quando la resistenza ha incontrato un ostacolo, le barche si sono unite e hanno attraversato le estremità della resistenza. Le barche sono state quindi issate con cura fino alla mina, che è stata portata in superficie e disarmata. Due volte la resistenza ha fatto emergere due mine insieme.

Durante la ricerca di mine, le barche erano state colpite da Hicacal Beach , dove erano stati appostati 250 fanti spagnoli a guardia del campo minato. Era determinato a sbaragliare l'ultima forza nemica rimasta nelle vicinanze della baia, e il 25 giugno il tenente colonnello Huntington guidò due compagnie di marines e 40 cubani in un assalto anfibio a Hicacal Beach. Si è rivelato un incontro incruento, dal momento che gli spagnoli erano partiti un giorno o due prima.

Con Guantanamo Bay occupata con successo, l'interesse degli Stati Uniti si è concentrato sulle operazioni a Santiago. Un corpo di spedizione americano di 17.000 ufficiali e uomini al comando del maggiore generale William R. Shafter fu sbarcato a est della città nei piccoli porti di Daiquirí e Siboney tra il 22 e il 25 giugno, senza opposizione. Una settimana dopo, il 1º luglio, le storiche battaglie di El Caney e San Juan Hill si conclusero con la vittoria delle forze statunitensi, aprendo le porte alla stessa Santiago. La mattina del 3 luglio fu inviata una richiesta al comandante spagnolo, generale Arsenio Linares , di arrendersi o subire un bombardamento della città come alternativa. La stessa mattina, la flotta spagnola sotto l'ammiraglio Pascual Cervera salpò dalla baia di Santiago, solo per incontrare la completa distruzione per mano della flotta statunitense. La grande resistenza spagnola a Santiago era al termine, anche se solo il 15 luglio fu firmato un accordo preliminare. Le forze statunitensi hanno occupato la città il 17 luglio.

Le 7.000 truppe spagnole nella città di Guantanamo - a soli 64 km di distanza - non marciarono in aiuto dell'esercito assediato di Linares, perché prima del taglio delle sue comunicazioni, il generale Pareja era stato ordinato dai suoi superiori di tenere la città di Guantanamoa tutti i costi. Questo è stato ordinato perché gli spagnoli temevano che la valle di Guantanamo potesse essere utilizzata come rotta di invasione dalle forze statunitensi, poiché gli inglesi l'avevano usata una volta per avanzare su Santiago. Dopo che la Marina tagliò i cavi e stabilì una base a Guantanamo Bay, il generale Pareja rimase nella completa ignoranza del corso della guerra perché gli insorti cubani mantennero un anello così stretto intorno alla città che nessun messaggero riuscì a superare le loro linee. Quindici furono catturati e giustiziati come spie. Nessuna delle frenetiche richieste di aiuto del generale Linares raggiunse Pareja.

La minaccia rappresentata dalle forze navali statunitensi e da un battaglione di marines a Guantanamo Bay, oltre alla stretta sulle comunicazioni terrestri da parte di 1.000 ribelli cubani, ha effettivamente bloccato un esercito di 7.000 uomini che avrebbe potuto cambiare l'esito dei combattimenti a Santiago. Meno di una settimana dopo la resa di Santiago, la base di Guantanamo Bay fu utilizzata per lanciare l'invasione di Porto Rico, 500 miglia (800 km) a est. Tremilacinquecento truppe sotto il generale Miles salparono dalla baia il 21 luglio. Questo fu l'ultimo evento importante nella fase della guerra ispano-americana di Guantanamo Bay; il 12 agosto la guerra si concluse con la firma del protocollo di pace e l'armistizio. La nuova base navale degli Stati Uniti non fu formalizzata dal contratto di locazione tra gli Stati Uniti e Cuba fino a cinque anni dopo, quando nel 1903 fu acquisita come "stazione di carbone e navale", ma il suo valore era già dimostrato.

Il primo battaglione della marina del tenente colonnello Huntington, che era tornato a bordo della USS Resolute durante l'assedio e la resa di Santiago, salpò per gli Stati Uniti e, dopo una sosta a New York, arrivò al porto di Portsmouth , sbarcando i suoi marines la sera del 24 agosto 1898.

Campagna di terra

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Il primo sbarco americano a Cuba avvenne il 10 giugno con lo sbarco del Primo Battaglione Marine a Fisherman's Point nella baia di Guantánamo. Ciò seguì dal 22 al 24 giugno, quando il Quinto Corpo d'Armata del generale William R. Shafter sbarcò a Daiquirí e Siboney, a est di Santiago, e stabilì una base operativa americana. Un contingente di truppe spagnole, dopo aver combattuto una scaramuccia con gli americani vicino a Siboney il 23 giugno, si era ritirato nelle loro posizioni leggermente trincerate a Las Guasimas. Un'avanguardia delle forze statunitensi sotto il comando dell'ex generale confederato Joseph Wheeler ignorò i gruppi di scout cubani e gli ordini di procedere con cautela. Raggiunsero e ingaggiarono la retroguardia spagnola di circa 2.000 soldati guidati dal generale Antero Rubín che tese loro un'imboscata, nella battaglia di Las Guasimas il 24 giugno. La battaglia finì in modo indeciso ma favore della Spagna e gli spagnoli lasciarono Las Guasimas. nel loro programmato ritiro a Santiago.

La battaglia di El Caney

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Il 1º luglio all'alba le truppe statunitensi attaccarono gli spagnoli attestati a El Caney e a forte El Viso con 6653 uomini contro 520 spagnoli, supportati da un numero imprecisato di guerriglieri lealisti cubani[50]. La battaglia si protrasse fino alle cinque del pomeriggio con gravi perdite sia da parte statunitense sia spagnola[51], fra l'altro gli spagnoli persero anche il comandante delle loro forze (gen. Vara de Rey)[52].

La battaglia di colle San Juan e Kettle Hill

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia navale di Santiago de Cuba.
Theodore Roosevelt assieme ai "Rough Riders"

Mentre si combatteva al El Caney, circa alle 8:20 del mattino gli americani attaccarono anche le colline di San Juan, affinché il comandante della zona (gen. Linares) non potesse inviare rinforzi alla vicina posizione di El Caney[53]. Una fortuita scoperta di un nuovo sentiero per guadare il fiume Aguadores permise agli americani di alleggerire l'ingorgo che si stava formando ai piedi del colle San Juan[54], ma il reggimento di testa fu costretto a ritirarsi in disordine dal fuoco spagnolo[55], tuttavia la brigata di riserva riuscì ad accostarsi agli spagnoli fino a circa 500 m, dove venne ucciso il comandante della brigata (colonnello Wikoff) e feriti gravemente i suoi vice (tenente colonnello Worth e tenente colonnello Liscum), quindi il comando della brigata fu preso dal t. col. Ewers[56]. La battaglia proseguì con alterne fortune finché gli spagnoli esausti, non abbandonarono il colle San Juan alle 1.30 del pomeriggio[57]. A quel punto cominciò l'assalto a Kettle Hill, effettuato dal 1º cavalleria, 9º cavalleria, Rough Riders, e parte del 3º cavalleria guidati dal futuro presidente Theodore Roosevelt, e dal tenente colonnello Sumner[58], che si concluse più o meno alla stessa ora. La battaglia continuò fino al tramonto, ma gli spagnoli non riuscirono a riconquistare le posizioni perse, perdendo fra l'altro anche il loro comandante (gen. Linares), ferito ad un braccio[59]. Le perdite complessive degli americani a El Caney e sui colli di San Juan furono più di 1000 fra morti e feriti[59].

Dopo questi fatti d'arme gli statunitensi rimasero fermi davanti a Santiago, aspettando che la guarnigione si arrendesse per fame, evento che avvenne il 16 luglio, la guarnigione della città ottenne comunque l'onore delle armi[45]. Tuttavia, dopo la resa di Santiago gli statunitensi, rimasti in loco fino alla conclusione della guerra, furono decimati da febbri malariche, febbre gialla e febbri tifoidee[60].

Il 3 luglio la squadra di Cervera tentò di forzare il blocco, ma fu distrutta in circa due ore dal commodoro Schley (Sampson era a terra parlare con il generale Shafter), la Spagna perse 4 incrociatori e due cacciatorpediniere[60].

Intanto la squadra di Camara (Squadra di riserva) era partita da Cadice il 16 giugno, lasciandovi comunque l'Alfonso XIII e il Numancia, passando il 20 giugno di fronte a Pantelleria e il 6 luglio era entrata a Suez, avendo passato il canale omonimo, presumibilmente per far credere agli statunitensi di essere diretta alle Filippine, rientrando poi a Cadice il 29 luglio.[61]

Il 12 maggio 1898 gli Stati Uniti iniziarono un blocco navale di San Juan, che gli spagnoli tentarono di rompere il 22 giugno, senza successo.

Il 25 luglio tremila statunitensi comandati da generale Miles sbarcarono a Porto Rico, a Guánica, occupando il porto di Ponce. Ai primi di agosto, dopo essere stati raggiunti da altri 10 000 uomini lanciarono un attacco su San Juan, che fu occupata quasi subito con la perdita di meno di 50 uomini[60].

Gli statunitensi si impadronirono di Fajardo il 1º agosto, ma furono costretti a ritirarsi il 5 agosto, scacciati da circa 200 soldati portoricano-spagnoli guidati da Pedro del Pino. Altri scontri dall'esito incerto si succedettero nei giorni seguenti, fino al 13 agosto, dopo che il presidente degli Stati Uniti William McKinley e l'ambasciatore francese Jules Cambon, che rappresentava il governo spagnolo, firmarono un armistizio in cui la Spagna rinunciava alla sovranità su Porto Rico.[62]

Teatro delle operazioni nel Pacifico

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Bandiera americana issata a Fort Malate

Le Filippine erano state scoperte dagli spagnoli il 17 marzo 1521 ed erano diventate velocemente una delle colonie chiave dell'Impero spagnolo. Tuttavia tutti i successivi governi spagnoli si erano disinteressati della fortificazione dei punti chiave e in particolare di Manila, che, opportunamente rinforzata avrebbe potuto diventare una base navale di prima classe[63]. D'altra parte, la squadra statunitense doveva necessariamente occupare quanto prima Manila per ottenere il dominio (almeno locale) del mare[64].

La squadra di Dewey, concentrata a Hong Kong vi rimase fino al 24 aprile, dato che il governatore, essendo stata dichiarata la guerra il 23, aveva informato gli americani che avevano 24 h per lasciare il porto, la squadra di Dewey si diresse prima su Mirs e successivamente su Luzon, dove giunsero al traverso di Corregidor il 30 aprile alle 23:30, senza essere stati avvistati dagli spagnoli[65]. Intanto la squadra spagnola si era rifugiata a Cavite[66]. Il primo scontro tra americani e spagnoli si ebbe appunto a Cavite, nella baia di Manila il 3 maggio 1898, quando il comandante George Dewey, al comando dello Squadrone Asiatico della Marina degli Stati Uniti, a bordo dell'incrociatore protetto USS Olympia si spinse a cercare gli spagnoli. Inizialmente la squadra di Dewey[67], si diresse su Manila, ma, una volta constatata l'assenza della squadra spagnola comandata dall'ammiraglio Patricio Montojo y Pasaróndiresse su Cavite, dove alle 03.45 aprì il fuoco con l'Olympia a 3500 m dalla squadra spagnola, sfilando a lento moto lungo la linea nemica accostando sempre più verso gli spagnoli, utilizzando la superiorità delle sue navi nel tiro con i cannoni[63]. Alle 07:00 il Cristina (nave ammiraglia di Montojo) puntò sulla linea americana, seguito subito dal Don Juan, ma le artiglierie statunitensi riuscirono a distruggere la nave prima che potesse provocare gravi danni, ferendo lo stesso Montojo[68]. La battaglia continuò fino alle 12:30, quando da Cavite venne richiesto di parlamentare[68]. I risultati della battaglia furono la distruzione delle navi spagnole Cristina, Castilla, Don Juan de Austria, Ulloa, Luzon, Cuba, Velasco, mentre successivamente furono rigalleggiate il Cuba e il Luzon, le perdite di uomini per gli spagnoli furono il 20% del personale imbarcato, le navi statunitensi subirono solo poche avarie e non ebbero che due morti e nove feriti[69].

Nonostante la conquista tedesca della base navale di Qingdao, lo Squadrone Asiatico, pur con grossi problemi logistici, soprattutto per il carburante e le munizioni, riuscì non solo a decimare la flotta spagnola, ma anche a conquistare la stessa baia di Manila, che fu occupata dalla flotta il 2 maggio[68].

In agosto sbarcò presso Manila l'VIII Corpo statunitense di 13000 regolari e 2000 volontari, comandato dal gen. Wesley Merritt, a cui di opponevano i 13000 spagnoli della guarnigione di Manila e i 13000 uomini del rivoluzionario Aguinaldo[70]. A causa dei differenti intendimenti degli americani e dei ribelli (entrambi comunque intenzionati ad eliminare gli spagnoli) alla fine dell'estate iniziarono a manifestarsi forti contrasti fra gli statunitensi e i ribelli[70]. La conclusione fu che gli statunitensi occuparono Manila il 13 agosto, dopo una battaglia poco più che simbolica (17 morti e 105 feriti statunitensi), tenendo Aguinaldo lontano dalla capitale[70]. Comunque, dopo gli accordi di Parigi con i quali gli Stati Uniti acquistarono le Filippine per 20 milioni di dollari, scoppiò la guerra filippino-americana[70].

Il 20 giugno 1898 l'incrociatore statunitense USS Charleston si presentò davanti all'isola di Guam, parte della colonia spagnola delle isole Marianne: dopo una breve trattativa, il giorno seguente una forza da sbarco dei marines scese a terra e prese possesso dell'isola in modo incruento, accettando la resa della piccola guarnigione spagnola.

Esito e conseguenze

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La formazione di domini coloniali statunitensi

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Gli americani vinsero in tempi molto brevi e con perdite relativamente basse, tanto che la guerra venne definita splendid little war. Il 12 agosto venne firmato l'armistizio con il quale gli Stati Uniti ottennero dalla Spagna:

  • il riconoscimento dell'indipendenza di Cuba, che divenne una sorta di protettorato americano;
  • la cessione agli USA di Porto Rico e dell'isola di Guam;
  • l'accettazione dell'occupazione di Manila nelle Filippine.

Questi risultati vennero quindi ratificati il 10 dicembre successivo dal Trattato di Parigi, con cui fu formalizzata la cessione per 20 milioni di dollari agli USA delle Filippine, di Porto Rico e di Guam nel Pacifico.

Nello stesso anno gli Stati Uniti avevano acquistato le Isole Hawaii. Infine Panama divenne indipendente nel 1903, con il sostegno militare degli Stati Uniti.

In Spagna, la distruzione della flotta e la contemporanea perdita delle ultime colonie nel Pacifico (l'anno successivo la Spagna cederà alla Germania gli arcipelaghi delle Caroline e delle Marianne), determinarono una profonda crisi d'identità in un paese che non riusciva a inserirsi nella modernità del nuovo secolo. I militari, in particolare, maturarono un profondo senso di rancore verso la classe dirigente, alla quale le ristrettezze del bilancio statale non consentivano di fornire all'esercito armi più moderne. La guerra passò alla storia come "El Desastre del '98".[71]

L'aumento del costo dei cereali in Italia

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La guerra ispano-americana ebbe una certa influenza anche nella situazione sociale italiana, in quanto causò indirettamente l'aumento del costo dei cereali d'importazione e il conseguente aumento del costo del pane che, gravando sulle già affaticate famiglie proletarie, portò a sommosse, fra le quali la più conosciuta fu la protesta dello stomaco (nome che identifica i moti di Milano del 1898), repressa nel sangue da Bava Beccaris.

La guerra ispano-americana nella letteratura italiana

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Nel romanzo di Emilio Salgari La capitana del Yucatan tutta la trama si svolge avendo come sfondo la guerra ispano-americana a Cuba.

  1. ^ Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra alla Spagna il 25 aprile, ma hanno retrodatato l'inizio della guerra al 21 aprile.
  2. ^ R. W. Stewart indica questa cifra a p. 341, cioè 59.000 regolari e 216.000 volontari, Bonamico invece indica circa 150.000 uomini, di cui 30.000 regolari, vedi D. Bonamico, p. 669.
  3. ^ a b (EN) Francisco J. Romero Salvadó, Arriba España Twentieth-Century Spain Politics and Society in Spain, 1898-1998, MacMillan Distribution Ltd., 1999, p. 19, ISBN 0-333-71694-9.
  4. ^ IMPERIALISMO | imperialismo, in Dizionario di Storiografia (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2008).
    «Nel dibattito storiografico sull'argomento, avviatosi negli Stati uniti nel primo dopoguerra, il termine imperialismo è generalmente riferito alla fase di interventismo statunitense negli anni di passaggio dal XIX al XX secolo, mentre per la seconda metà del Novecento è per lo più utilizzato il concetto di egemonia americana. Le prime ricostruzioni furono fortemente negative e condannarono la guerra ispano-americana e in particolare la conquista delle Filippine come estranea ai valori democratici della nazione (C.A. Bird, The Idea of National Interest, 1934) o quantomeno come gesto di inutile e sbagliata aggressività (S.F. Bemis, Diplomatic History of the United States, 1936 e J.W. Pratt, Expansionists of 1898, 1936).»
  5. ^ (EN) Cuban Reconcentration Policy and its Effects - A Speech, su spanamwar.com. URL consultato il 1º febbraio 2015.
  6. ^ a b (ES) Sobre la Revolución Cubana, su Opera Mundi (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2017).
  7. ^ a b Remini, p. 243.
  8. ^ D. Bonamico, p. 648.
  9. ^ D. Bonamico, p. 623.
  10. ^ Non ancora costruito, ma già in fase di progettazione, vedi D. Bonamico, p. 634 e 655.
  11. ^ D. Bonamico, p. 629.
  12. ^ D. Bonamico, p. 631.
  13. ^ D. Bonamico, p. 655.
  14. ^ D. Bonamico, pp. 652-654 e 656.
  15. ^ a b D. Bonamico, p. 658.
  16. ^ D. Bonamico, p. 659.
  17. ^ D. Bonamico, pp. 660-661.
  18. ^ D. Bonamico, p. 662.
  19. ^ D. Bonamico, pp. 681-682.
  20. ^ D. Bonamico, p. 682.
  21. ^ D. Bonamico, p. 674.
  22. ^ D. Bonamico, p. 675.
  23. ^ a b D. Bonamico, p. 676.
  24. ^ a b D. Bonamico, p. 677.
  25. ^ D. Bonamico, p. 678.
  26. ^ D. Bonamico, p. 680.
  27. ^ a b D. Bonamico, p. 673.
  28. ^ D. Bonamico, p. 642.
  29. ^ D. Bonamico, p. 691-692.
  30. ^ H. H. Sargeant, Vol. I, p 114-115.
  31. ^ D. Bonamico, p. 690.
  32. ^ D. Bonamico, p. 697.
  33. ^ D. Bonamico, p. 698.
  34. ^ a b D. Bonamico, p. 701.
  35. ^ D. Bonamico, p. 704.
  36. ^ Secondo Bonamico si trattava di 500 t di cattivo carbone, D. Bonamico, p. 704.
  37. ^ D. Bonamico, pp. 705-706.
  38. ^ D. Bonamico, p. 706.
  39. ^ D. Bonamico, p. 708.
  40. ^ D. Bonamico, p. 710.
  41. ^ D. Bonamico, pp. 713-714.
  42. ^ D. Bonamico, p. 733.
  43. ^ D. Bonamico, p. 736.
  44. ^ R. W. Stewart, p. 349 e H. H. Sargeant, Vol. I, pp. 122-123.
  45. ^ a b D. Bonamico, p. 740.
  46. ^ a b c d (EN) Action of 25 April 1898, in Wikipedia, 20 aprile 2021. URL consultato il 18 novembre 2021.
  47. ^ a b c (EN) Battle of Cárdenas, in Wikipedia, 2 novembre 2021. URL consultato il 18 novembre 2021.
  48. ^ (EN) Spanish-American War: Raid on Cienfuegos, su HistoryNet, 21 agosto 2006. URL consultato il 18 novembre 2021.
  49. ^ Smith, Joseph, 1945-, The Spanish-American War : conflict in the Caribbean and the Pacific, 1895-1902, Longman, 1995, ISBN 0-582-04300-X, OCLC 123245349. URL consultato il 18 novembre 2021.
  50. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 103.
  51. ^ Così dice H. H. Sargeant, Vol. II, p. 107, ma, la perdita di 83 uomini su 6653 e di 250 spagnoli fra morti e feriti, confrontata con le stragi che si sarebbero avute nel corso della Grande Guerra (ovviamente Sargeant non poteva conoscerle quando pubblicò il libro) fa un po' sorridere.
  52. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 108.
  53. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 111.
  54. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 113.
  55. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 114.
  56. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, p. 116.
  57. ^ H. H. Sargeant, Vol. II, pp. 118-120.
  58. ^ R. W. Stewart, p. 350 e 352 e H. H. Sargeant, Vol. II, p. 120.
  59. ^ a b H. H. Sargeant, Vol. II, p. 122.
  60. ^ a b c R. W. Stewart, p. 353.
  61. ^ D. Bonamico, p. 715.
  62. ^ (ES) Edgardo Pratts, De Coamo a la Trinchera del Asomante, First, Puerto Rico, Fundación Educativa Idelfonso Pratts, 2006, ISBN 978-0976218562.
  63. ^ a b D. Bonamico, p. 640.
  64. ^ D. Bonamico, p. 666.
  65. ^ D. Bonamico, p. 687 e 724.
  66. ^ D. Bonamico, p. 688.
  67. ^ La squadra era disposta in linea di fila, con alla testa l'Olympia, seguito nell'ordine da Baltimore, Petrel, Raleigh, Concord e infine Boston, vedi D. Bonamico, p. 725.
  68. ^ a b c D. Bonamico, p. 725.
  69. ^ D. Bonamico, p. 726.
  70. ^ a b c d R. W. Stewart, p. 349.
  71. ^ (ES) El desastre del 98, su laguia2000.com, 28 giugno 2007. URL consultato il 1º febbraio 2015.
  • Domenico Bonamico, Scritti sul potere marittimo (1894-1905), Parte quarta, La guerra ispano-americana, Roma, USSMM, 1998.
  • (EN) Herbert H. Sargeant, The campaign of Santiago de Cuba, Chicago, McClurg & Co., 1907.
  • (EN) Richard W. Stewart, The American Military History - Thue United States Army and the Forging of a nation 1775-1917, Washington DC, Center of Military History, 2005, Library of Congress Cataloging-in-Publication Data E181.A44 2004 355’.00973—dc22.
  • Robert V. Remini, Breve storia degli Stati Uniti d'America, collana Storia Paperback, traduzione di Rino Serù, Bompiani, 2017 [2009], ISBN 978-88-452-9370-2.

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