Something: differenze tra le versioni

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Con oltre 150 versioni, ''Something'' è la seconda canzone più reinterpretata dei Beatles dopo ''Yesterday''.<ref name="Time"/> Iniziò ad essere oggetto di ''cover'' da parte di altri artisti immediatamente dopo la sua pubblicazione sull'album ''Abbey Road'' nel 1969. [[Lena Horne]] ne incise una ''cover'' già nel novembre 1969 per inserirla nel suo album in collaborazione con [[Gabor Szabo]], ''Lena and Gabor''. Altre versioni che ben presto si aggiunsero furono quelle date da [[Elvis Presley]] (che incluse la canzone nel suo speciale TV ''[[Aloha from Hawaii]]'' e nell'album da esso tratto ''[[Aloha From Hawaii: Via Satellite]]''), [[Frank Sinatra]], [[The O'Jays]], [[James Brown]], [[Smokey Robinson]] e [[Ray Charles]].
Con oltre 150 versioni, ''Something'' è la seconda canzone più reinterpretata dei Beatles dopo ''Yesterday''.<ref name="Time"/> Iniziò ad essere oggetto di ''cover'' da parte di altri artisti immediatamente dopo la sua pubblicazione sull'album ''Abbey Road'' nel 1969. [[Lena Horne]] ne incise una ''cover'' già nel novembre 1969 per inserirla nel suo album in collaborazione con [[Gabor Szabo]], ''Lena and Gabor''. Altre versioni che ben presto si aggiunsero furono quelle date da [[Elvis Presley]] (che incluse la canzone nel suo speciale TV ''[[Aloha from Hawaii]]'' e nell'album da esso tratto ''[[Aloha From Hawaii: Via Satellite]]''), [[Frank Sinatra]], [[The O'Jays]], [[James Brown]], [[Smokey Robinson]] e [[Ray Charles]].


[[Frank Sinatra]] rimase particolarmernte impressionato da ''Something'', e la definì come "la più grande canzone d'amore mai scritta". Oltre ad aver eseguito ''Something'' in concerto numerose volte, Sinatra registrò il brano in due occasioni: la prima, alla fine anni sessanta, come singolo per la [[Reprise Records]] (versione che apparve sull'album ''[[Frank Sinatra's Greatest Hits, Vol. 2]]''), e nel 1980 per l'album triplo ''[[Trilogy (Frank Sinatra)|Trilogy: Past Present Future]]''. Durante le esibizioni dal vivo, si racconta che il cantante spesso introducesse ''Something'' indicandola erroneamente come una composizione di [[John Lennon|Lennon]]/[[Paul McCartney|McCartney]]. Solo nel 1978 prese a citare correttamente Harrison come autore del brano.<ref>{{Cita news|url=http://vegasblog.latimes.com/vegas/2006/12/sinatra_elvis_a.html |titolo=The Movable Buffet: Los Angeles Times |editore=Vegasblog.latimes.com |data= 13 dicembre 2006|accesso=2 ottobre 2008}}</ref>
[[Frank Sinatra]] rimase particolarmente impressionato da ''Something'', e la definì come "la più grande canzone d'amore mai scritta". Oltre ad aver eseguito ''Something'' in concerto numerose volte, Sinatra registrò il brano in due occasioni: la prima, alla fine anni sessanta, come singolo per la [[Reprise Records]] (versione che apparve sull'album ''[[Frank Sinatra's Greatest Hits, Vol. 2]]''), e nel 1980 per l'album triplo ''[[Trilogy (Frank Sinatra)|Trilogy: Past Present Future]]''. Durante le esibizioni dal vivo, si racconta che il cantante spesso introducesse ''Something'' indicandola erroneamente come una composizione di [[John Lennon|Lennon]]/[[Paul McCartney|McCartney]]. Solo nel 1978 prese a citare correttamente Harrison come autore del brano.<ref>{{Cita news|url=http://vegasblog.latimes.com/vegas/2006/12/sinatra_elvis_a.html |titolo=The Movable Buffet: Los Angeles Times |editore=Vegasblog.latimes.com |data= 13 dicembre 2006|accesso=2 ottobre 2008}}</ref>


Un'altra versione di successo fu quella di [[Shirley Bassey]], pubblicata nel 1970 come singolo. La canzone fu il suo maggiore successo in Gran Bretagna in diversi anni, raggiungendo la posizione numero 4 e restando in classifica per 22 settimane. La versione raggiunse anche la posizione numero 6 della classifica [[Adult Contemporary|US AC Chart]] negli Stati Uniti.
Un'altra versione di successo fu quella di [[Shirley Bassey]], pubblicata nel 1970 come singolo. La canzone fu il suo maggiore successo in Gran Bretagna in diversi anni, raggiungendo la posizione numero 4 e restando in classifica per 22 settimane. La versione raggiunse anche la posizione numero 6 della classifica [[Adult Contemporary|US AC Chart]] negli Stati Uniti.

Versione delle 19:51, 30 mar 2015

Something
ArtistaThe Beatles
Autore/iGeorge Harrison
GenereSoft rock
Edito daEMI, Apple Records
Esecuzioni notevoliThe Beatles, Frank Sinatra
Pubblicazione originale
IncisioneAbbey Road
Data1969
Durata3'02”
Something / Come Together
singolo discografico
ArtistaThe Beatles
Pubblicazione31 ottobre 1969
Durata3 min : 00 s
Album di provenienzaAbbey Road
GenereSoft rock[1]
Ballata
EtichettaApple Records
ProduttoreGeorge Martin
RegistrazioneAbbey Road Studios, 25 febbraio 1969
The Beatles - cronologia

Something è un brano musicale dei Beatles, composto da George Harrison nel 1969. Fu inclusa nell'album Abbey Road e fu la prima canzone scritta da Harrison ad apparire sul lato A di un singolo dei Beatles. Fu anche uno dei primi singoli dei Beatles a contenere tracce già disponibili in un album long playing (LP), con Something e Come Together entrambe già apparse su Abbey Road. Something fu l'unico brano dei Beatles scritto da George Harrison a raggiungere la vetta delle classifiche americane.

John Lennon e Paul McCartney, i principali compositori della band, elogiarono Something come una tra le migliori canzoni che Harrison abbia mai scritto, o che il gruppo abbia mai offerto; Lennon dichiarò persino che fosse la «canzone migliore presente su Abbey Road», mentre McCartney la considera tuttora «la miglior canzone di Harrison in assoluto».[2] Oltre al buon successo di critica, il singolo ottenne anche un riscontro commerciale enorme, piazzandosi al primo posto della Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, in Canada per quattro settimane, al secondo in Norvegia ed entrando nella Top 10 del Regno Unito. La canzone fu reinterpretata da oltre 150 artisti tra cui Elvis Presley, Shirley Bassey, Frank Sinatra, Ray Charles, Bob Dylan, Tony Bennett, James Brown, Julio Iglesias, Eric Clapton, Joe Cocker e Sarah Vaughan ed è la canzone dei Beatles con più cover dopo Yesterday.[3] Harrison disse che, tra tutte le reinterpretazioni, la sua preferita era quella di James Brown, che peraltro aveva nel suo jukebox personale.[4]

Il brano

Composizione

Nel 1968, durante la registrazione di The Beatles (meglio conosciuto come White Album o Album Bianco), Harrison cominciò a lavorare su una canzone che divenne nota come Something. La prima strofa della canzone fu tratta dal titolo di una canzone totalmente differente di James Taylor, che incideva per la Apple, l'etichetta discografica fondata dai Beatles, intitolata Something in the Way She Moves e fu utilizzata come riempitivo, mentre si stava sviluppando la melodia.[5] Il secondo verso della canzone, «Attracts me like no other lover», fu l'ultimo ad essere scritto; durante la registrazione di Something, Harrison alternò l'uso di due frasi: «Attracts me like a cauliflower» e «Attracts me like a pomegranate».[6]

La copertina dell'Album Bianco. Something fu scritta durante le registrazioni di questo album.

Harrison sulla nascita della canzone dichiarò: «Avevo un momento libero mentre Paul stava facendo qualche sovraincisione, così me ne andai in una stanza vuota ed iniziai a scrivere. Questo è tutto quel che feci, eccetto per la sezione mediana, che richiese un po' più di tempo. Non finì sul White Album perché avevamo già finito le altre tracce».[2] Un nastro demo della canzone con la versione iniziale di Harrison è stato incluso nell'Anthology 3 del 1996.

Molti pensano che l'ispirazione di Harrison per la composizione di Something sia da ricondurre a Pattie Boyd, all'epoca sua moglie. Pattie, nella sua autobiografia del 2007, Wonderful Tonight, confermò: «Mi disse, come un dato di fatto, che l'aveva scritta per me.»[7]

Tuttavia Harrison citò altre fonti di ispirazione. In un'intervista del 1996, alla domanda se il brano fosse su Pattie rispose: «Be' no, non la scrissi con lei in mente. Composi il brano, e poi qualcuno mise insieme un video: quel che fecero fu semplicemente riprendere qualche immagine di me e Pattie, Paul e Linda, Ringo e Maureen, e John & Yoko, e così ebbero un piccolo video per accompagnare la canzone. Quindi, tutti da allora pensarono che avessi scritto Something per Pattie, ma quando la scrissi in realtà stavo pensando a Ray Charles!».[8]

L'intenzione iniziale di Harrison era stata quella di offrire il brano a Jackie Lomax, che aveva già eseguito in precedenza un'altra composizione di Harrison, Sour Milk Sea. Invece la canzone fu data a Joe Cocker (che poco tempo prima aveva inciso una magistrale reinterpretazione di With a Little Help from My Friends dei Beatles); la sua versione fu pubblicata due mesi prima di quella ufficiale dei Beatles. Durante le "Get Back/Let It Be Sessions", Harrison aveva inizialmente considerato l'idea di proporre Something ma poi cambiò idea, per paura che il particolare momento di tensione attraversato dal gruppo all'epoca non consentisse di dedicare al brano un'attenzione adeguata, dato che anche un primo brano proposto in precedenza, Old Brown Shoe, non aveva particolarmente entusiasmato il resto della band.[9] Fu solo durante le sedute di registrazione per l'album Abbey Road che i Beatles iniziarono seriamente a lavorare su Something.

Registrazione e produzione

Something fu registrata durante le sessioni in studio per l'album Abbey Road. Furono impiegati 52 take in due periodi distinti: nella prima sessione del 25 febbraio 1969, giorno del ventiseiesimo compleanno di Harrison, fu registrato un nastro demo, seguito da altri 13 provini il 16 aprile seguente. La seconda sessione coinvolse 39 take: iniziò il 2 maggio 1969, quando le parti principali della canzone erano state ultimate in 36 take, e terminò il 15 agosto 1969, dopo svariati giorni di sovraincisioni.[10]

Video promozionale

Il celebre video promozionale di Something, che ritrae i membri dei Beatles con le relative mogli/compagne dell'epoca, venne girato poco tempo dopo lo scioglimento del gruppo. Il film è costituito da singole sequenze girate in tempi e posti diversi, che ritraggono singolarmente i membri dei Beatles con le loro donne, montate insieme in un secondo momento. Il video venne diretto da Neil Aspinall[11].

Formazione

Altri musicisti

Cover

Con oltre 150 versioni, Something è la seconda canzone più reinterpretata dei Beatles dopo Yesterday.[3] Iniziò ad essere oggetto di cover da parte di altri artisti immediatamente dopo la sua pubblicazione sull'album Abbey Road nel 1969. Lena Horne ne incise una cover già nel novembre 1969 per inserirla nel suo album in collaborazione con Gabor Szabo, Lena and Gabor. Altre versioni che ben presto si aggiunsero furono quelle date da Elvis Presley (che incluse la canzone nel suo speciale TV Aloha from Hawaii e nell'album da esso tratto Aloha From Hawaii: Via Satellite), Frank Sinatra, The O'Jays, James Brown, Smokey Robinson e Ray Charles.

Frank Sinatra rimase particolarmente impressionato da Something, e la definì come "la più grande canzone d'amore mai scritta". Oltre ad aver eseguito Something in concerto numerose volte, Sinatra registrò il brano in due occasioni: la prima, alla fine anni sessanta, come singolo per la Reprise Records (versione che apparve sull'album Frank Sinatra's Greatest Hits, Vol. 2), e nel 1980 per l'album triplo Trilogy: Past Present Future. Durante le esibizioni dal vivo, si racconta che il cantante spesso introducesse Something indicandola erroneamente come una composizione di Lennon/McCartney. Solo nel 1978 prese a citare correttamente Harrison come autore del brano.[12]

Un'altra versione di successo fu quella di Shirley Bassey, pubblicata nel 1970 come singolo. La canzone fu il suo maggiore successo in Gran Bretagna in diversi anni, raggiungendo la posizione numero 4 e restando in classifica per 22 settimane. La versione raggiunse anche la posizione numero 6 della classifica US AC Chart negli Stati Uniti.

Nel 2002, dopo la morte di Harrison, Paul McCartney eseguì la canzone suonando l'ukulele (uno degli strumenti amati da Harrison) durante i suoi tour "Back in the US" e "Back in the World". McCartney e Eric Clapton eseguirono Something al "Concert for George" il 30 novembre 2002, performance che ricevette una nomination ai Grammy Award per la Best Pop Collaboration with Vocals.[13] Something fu anche eseguita come tributo a Harrison da McCartney nel 2008 al Liverpool Sound Concert, in una versione simile a quella del Concert for George: introduzione in solitudine accompagnata dall'ukulele, e dopo il bridge, raggiunto dal resto della band per concludere la canzone.[14][15] Anche Bob Dylan, in qualche occasione, suonò la canzone dal vivo come omaggio a Harrison dopo la sua scomparsa.[16][17]

Note

  1. ^ Allmusic review, su Richie Unterberger. URL consultato il 12 maggio 2011.
  2. ^ a b Abbey Road. URL consultato il 30 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2006). Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "quotes" è stato definito più volte con contenuti diversi
  3. ^ a b Michael Sullivan, His Magical, Mystical Tour, Time, 10 dicembre 2001. URL consultato il 12 maggio 2011.
  4. ^ George Harrison interview, Super Seventies. URL consultato il 12 maggio 2011.
  5. ^ Ian MacDonald, Revolution in the Head:The Beatles' Records and the Sixties, edizione Second Revised, Pimlico, 2003, p. 348, ISBN 978-1-84413-828-9.
  6. ^ Paul Du Noyer article: "George Harrison's Uncertain Something".
  7. ^ Boyd, Pattie, Penny Junor, Wonderful Tonight, Harmony Books, 2007, p. 117, ISBN 0-307-39384-4.
  8. ^ Paul Cashmere (1996). "George Harrison Gets "Undercover". Retrieved 1 January 2008.
  9. ^ Cross, Craig (2006). "Beatles History - 1969". Retrieved 1 April 2006.
  10. ^ norwegianwood.org 1969: Abbey Road. retrieved 2 October 2008
  11. ^ Chris Ingham, Guida completa ai Beatles, Vallardi, Milano 2005, pagg. 229-30.
  12. ^ The Movable Buffet: Los Angeles Times, Vegasblog.latimes.com, 13 dicembre 2006. URL consultato il 2 ottobre 2008.
  13. ^ "Grammy Win For 'The Concert For George.
  14. ^ Paul McCartney Back in the US DVD review.
  15. ^ Back in the US tour fan page.
  16. ^ Pareles, Jon. "Dylan's After-Hours Side", New York Times.
  17. ^ Bob Dylan's official website: Nov 13, 2002 concert at Madison Square Garden setlist.

Bibliografia

  • Ian MacDonald, The Beatles. L'opera completa, Mondadori, Milano 1994.
  • Chris Ingham, Guida completa ai Beatles, Vallardi, Milano 2005 ISBN 88-8211-986-6 (The Rough Guide to the Beatles, Rough Guide Ltd, 2003)

Collegamenti esterni

  • (EN) Alan W. Pollack, Notes on "Something", in Notes on ... Series, Rijksuniversiteit Groningen.
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