Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta

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Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta
Zio Paperone in una scena del film
Titolo originaleDuckTales the Movie: Treasure of the Lost Lamp
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneFrancia, Stati Uniti d'America
Anno1990
Durata74 min
Rapporto1,66:1
Genereanimazione, avventura, commedia, fantastico
RegiaBob Hathcock
Soggettodalla serie animata DuckTales - Avventure di paperi di Jymn Magon
SceneggiaturaAlan Burnett
ProduttoreBob Hathcock
Casa di produzioneWalt Disney Pictures, Walt Disney Animation (France)
Distribuzione in italianoWarner Bros. Italia
MontaggioCharlie King
Effetti specialiAndrew Brownlow, Glenn Chaika, Hock-Lian Law, Henry Neville
MusicheDavid Newman
ScenografiaSkip Morgan, Douglas Kirk, Jean-Christophe Poulain
StoryboardKurt Anderson, Viki Anderson, Rich Childlaw, Warren Greenwood, Bob Kline, Larry Latham, Jim Mitchell, David S. Smith, Robert Taylor, Hank Tucker, Wendell Washer
AnimatoriGaëtan e Paul Brizzi, Clive Pallant, Matias Marcos, Vincent Woodcock
SfondiFred Warter
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta (DuckTales: The Movie - Treasure of the Lost Lamp) è un film d'animazione del 1990 diretto da Bob Hathcock, prodotto da Disney con i protagonisti della serie animata DuckTales - Avventure di paperi.

Il film si colloca cronologicamente tra la terza e la quarta stagione della serie animata.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Paperon de' Paperoni, Qui, Quo, Qua e Gaia sono in viaggio a bordo di un aereo pilotato da Jet McQuack, diretti verso un sito di scavi archeologici in Medio Oriente dove gli uomini di Paperone sembrano aver scoperto il luogo in cui Collie Baba, il più grande ladro di tutti i tempi, aveva sotterrato il suo immenso tesoro, bramato dall'anziano papero per oltre quarant'anni. Dopo uno spettacolare e disastroso atterraggio e la distruzione di ciò che rimaneva di un antico tempio, Paperone scopre, con suo profondo rammarico, che il tesoro ritrovato consiste unicamente in un baule pieno di vecchi abiti, dove però Quo trova una mappa che indica proprio dove si trova il bottino.

Poco più tardi, un misterioso individuo, ma terribile e infido stregone di nome Merlock obbliga un fragile quanto opportunista ladruncolo di nome Dijon, nonché suo servitore e aiutante, a fare da guida a Paperone nella loro spedizione alla ricerca del tesoro nel deserto, per impadronirsi di una misteriosa lampada situata in mezzo all'oro di Collie Baba.

Durante il viaggio, il cammello di Jet inciampa su una roccia che si rivela la punta di un'antica piramide. Il gruppo incomincia a scavare e, una volta scoperto l'ingresso, i paperi e Dijon si introducono al suo interno. Dopo aver superato delle trappole, il gruppo raggiunge un'enorme stanza che pullula di scorpioni giganti, al centro della quale si trova un lungo pilastro, collegato all'ingresso soprelevato da un ponte di corde, sulla cui cima si trova un cesto stracolmo di tesori, il famoso bottino di Collie Baba. Proprio mentre il gruppo sta portando via l'ultimo sacco pieno di ricchezze, Merlock, che li ha seguiti sotto forma d'aquila, si manifesta, ruba il tesoro, innesca una trappola mortale e scappa insieme a Dijon. Bloccati nella piramide, i paperi riescono a fuggire, ma il tesoro oramai è perduto. L'unico oggetto rimasto al gruppo è una vecchia lampada ad olio, regalata a Gaia da Paperone, convinto che non abbia un grande valore economico. Non trovando nel tesoro la lampada, Merlock deduce che Paperone se ne sia impadronito e decide di rintracciarlo dopo aver scoperto la sua fuga dalla piramide, portando con sé il povero Dijon.

Una volta tornati a Paperopoli, Gaia, Qui, Quo e Qua strofinano casualmente la lampada, da cui esce un giovane Genio paperiforme munito di turbante che si rivela capace di esprimere tre desideri per padrone. Gaia chiede di poter avere un elefantino, il quale spaventa la Tata a morte e viene fatto scomparire da un desiderio di Qua. Per evitare che il Genio venga scoperto dallo zio, i nipoti lo camuffano da ragazzo, facendolo passare per un loro amico.

Giunta la sera, il Genio confida ai ragazzi che il più cattivo dei suoi padroni era un antico mago crudele e senza scrupoli di nome Merlock, che aveva desiderato la vita eterna, e lo aveva costretto a compiere varie nefandezze, tra cui l'inabissamento di Atlantide e la distruzione di Pompei, e fu proprio a lui che Collie Baba rubò la lampada centinaia di anni prima. Tramite un talismano magico fonte dei suoi poteri, un medaglione con uno smeraldo verde che portava sempre con sé, poteva trasformarsi in qualunque animale, compresi quelli mitologici. Ma la cosa peggiore era che se Merlock avesse unito il suo talismano con la lampada, avrebbe potuto esprimere un numero infinito di desideri. Qui, Quo e Qua pensano infine di usare uno dei loro ultimi desideri per rubargli il talismano per poterlo fermare, ma il genio li avverte subito che i suoi poteri non hanno effetto sul talismano e che prenderlo è impossibile.

Il giorno dopo i ragazzi se la spassano col Genio e con alcuni desideri, finché Gaia desidera che i suoi pupazzi prendano vita, scatenando un putiferio per tutta la tenuta, che costringe il Genio a rivelarsi a Paperone per rimettere a posto le cose. Intanto Merlock riesce ad introdursi nella villa trasformandosi in un topo per rubare di soppiatto la lampada, ma fallisce nell'intento venendo intralciato dalla Tata. Dopo aver preso la lampada e chiesto il tesoro di Collie Baba al Genio, Paperone parte con questi verso uno chalet di montagna, dove ci sarebbe stato un convegno di milionari la sera stessa, a cui il papero aveva intenzione di comunicare l'attesissimo ritrovamento del tesoro. I due vengono seguiti da Merlock, trasformato in condor, e da Dijon.

Una volta arrivati, il Genio scopre Merlock, introdottosi al convegno per riprendersi la lampada. Poco prima del suo discorso, Paperone viene trascinato via dal Genio per sfuggire a Merlock, che li insegue per tutto lo chalet, fino a che i due si nascondono e si barricano in una stanza. Merlock li scopre, e trasformatosi in un orso, cerca di fare irruzione. Paperone tenta di combatterlo ma il Genio sfrutta i suoi poteri per nascondersi con lui all'interno della lampada, gettata prima su un lampadario; Merlock riesce ad entrare, ma non trova nessuno e pensa che i due siano scappati fuori. Nel mentre entra in scena anche Dijon, dopo essersi intrufolato dal retro di nascosto ed aver rubato gran parte dell'argenteria presente in cucina. Lui e Merlock, trasformatosi dapprima in leone di montagna e poi in aquila, si dividono quindi per cercare i fuggiaschi.

Una volta soli, il Genio e Paperone escono dalla lampada, ma Paperone rinchiude nuovamente il Genio nella lampada per maggiore sicurezza e decide di tornare al suo deposito. Si scontra però accidentalmente con un carrello di vivande e prende una lampada finta contenente cioccolata, scambiandola per quella del Genio. Poco dopo Dijon si imbatte nella lampada e libera il Genio, il quale, pur di non cadere nuovamente nelle grinfie di Merlock, convince Dijon a diventare il nuovo padrone della lampada; stanco di subire le angherie del suo padrone, Dijon accetta.

Nel frattempo Paperone, ancora seguito da Merlock, riesce a seminarlo e torna in fretta al deposito, dove però scopre che Dijon ha desiderato di possedere ogni proprietà del multimilionario, e viene successivamente fatto arrestare per violazione di proprietà privata dall'ex ladro.

Qui, Quo, Qua, Jet, la Tata e Archie pagano la cauzione per liberare Paperone, e quest'ultimo organizza con i nipoti un assalto al deposito per riappropriarsi della lampada e delle sue ricchezze. I paperi riescono con fatica ad entrare e a raggiungere lo studio di Dijon, ma Merlock, entrato a sua volta nel deposito con le sembianze di uno scarafaggio, si rivela e si impossessa della lampada per primo. Unisce il suo medaglione alla lampada e ordina al Genio di trasformare Dijon in un maiale, per punirlo del suo tradimento, quindi ordina di far assumere al deposito l'aspetto del suo antico, ma sinistro castello che contiene un torreggiante groviglio di spuntoni e di gargoyle, e di trasportare via aerea la sua nuova casa nel deserto.

In cielo, Merlock desidera che Paperone venga scaraventato via dalla sua dimora, ed il Genio è costretto a ubbidire, evocando raffiche di vento. Sopraggiungono però i nipoti e Qui riesce a togliere di mano la lampada a Merlock con un colpo di fionda: la lampada e Paperone precipitano nel vuoto e Merlock li insegue sotto forma di un grifone e, dicendo a Qui, Quo, Qua e Gaia "Penserò a voi più tardi!", raggiunge per primo la lampada, ma Paperone lo colpisce con il suo bastone, facendogli perdere il talismano. Merlock riprende così il suo normale aspetto e precipita nel vuoto, presumibilmente morendo, mentre Paperone riesce invece a prendere la lampada e viene raggiunto dal Genio, che lo sollecita a esprimere un desiderio. Il papero desidera allora di ritornare istantaneamente a Paperopoli con la sua famiglia e tutti i suoi averi.

Di nuovo al deposito, Paperone sostiene di voler mettere fine per sempre alla magia della lampada, perché troppo rischiosa e con gioia dei nipoti, utilizza il suo ultimo desiderio per trasformare il Genio in un bambino vero. La lampada si sgretola e tutti i desideri precedentemente espressi vengono annullati. Qui, Quo, Qua e Gaia corrono a giocare col loro nuovo amico, mentre Paperone si gode la sua riconquistata fortuna. Mentre sta per tuffarsi nell'oro, scopre però Dijon, ritornato normale, che sta scappando con una ingente quantità di denaro, e si lancia quindi al suo inseguimento tra le strade di Paperopoli.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione italiana del film è a cura di Andrea De Leonardis e il doppiaggio fu eseguito presso la Fono Roma con la collaborazione del Gruppo Trenta e diretto da Germana Dominici. Nella versione uscita nei cinema la sigla all'inizio dei titoli di coda veniva eseguita fuori tempo, a differenza di quella alla fine di essi (che sostituisce la versione strumentale presente in originale). L'errore fu corretto in occasione della prima edizione VHS, ma l'operazione provocò un nuovo errore di missaggio in cui le battute di Paperone e Dijon durante la fuga di quest'ultimo sono spostate indietro, rimuovendo quelle pronunciate dai due personaggi mentre Dijon tenta di derubare Paperone (lo spezzone audio rimosso non fu più riproposto).[1] Le edizioni home video distribuite nel 2004 presentano un'ulteriore modifica alla scena: le battute di Paperone e Dijon vengono infatti ripetute in modo da coprire il buco audio creatosi e rimediare al fuori sincrono.[2]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film non è stato il successo finanziario che la Disney avrebbe sperato, dovendo affrontare la concorrenza di altre uscite estive, come I pronipoti - Il film. Lo studio ha subito una perdita di $ 2 milioni con Bianca e Bernie nella terra dei canguri.

Gli incassi in patria arrivarono a $ 18,115,724[3].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha ricevuto recensioni generalmente positive sin dalla sua uscita originale.

Chris Hicks, del Deseret News, ha affermato di essere entrato "con aspettative molto basse ... Sono rimasto piacevolmente sorpreso di quanto sia intelligente e divertente il film."[4]

Il film ha una valutazione di gradimento dell'88% su Rotten Tomatoes, in base a 8 recensioni.[5].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta, su VHS Walt Disney, 8 settembre 2021. URL consultato il 27 settembre 2021.
  2. ^ Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta (riedizione), su VHS Walt Disney, 8 settembre 2021. URL consultato il 27 settembre 2021.
  3. ^ Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta, su boxofficemojo.com. URL consultato il 3 novembre 2020.
  4. ^ Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta: recensione, su deseret.com. URL consultato il 3 novembre 2020.
  5. ^ Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta, su rottentomatoes.com. URL consultato il 3 novembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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