Canis lupus familiaris: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* [[Peter Ronald Messent|Peter Messent]], ''Understand your dog'' (Macdonald and Jane's, introduzione di [[Konrad Lorenz]]).
* [[Peter Ronald Messent|Peter Messent]], ''Understand your dog'' (Macdonald and Jane's, introduzione di [[Konrad Lorenz]]).

* {{Cita web | autore = | titolo = Old Dogs Teach a New Lesson About Canine Origins| url = http://www.sciencemag.org/content/342/6160/785.full.pdf | editore = Science vol 342 15 november 2013| data = | accesso = }}

* {{Cita web | autore = | titolo =Supplementary Materials for Complete Mitochondrial Genomes of Ancient Canids Suggest a European Origin of Domestic Dogs| url = http://www.sciencemag.org/content/suppl/2013/11/13/342.6160.871.DC1/1243650-Thalmann-SM.pdf | editore = Science 342, 871 (2013)| doi = 10.1126/science.1243650| data = | accesso = }}

* {{Cita pubblicazione | cognome = Druzhkova | nome = AS. | coauthors = O. Thalmann; VA. Trifonov; JA. Leonard; NV. Vorobieva; ND. Ovodov; AS. Graphodatsky; RK. Wayne | titolo = Ancient DNA analysis affirms the canid from Altai as a primitive dog. | rivista = PLoS One | volume = 8 | numero = 3 | pagine = e57754 | mese = | anno = 2013 | doi = 10.1371/journal.pone.0057754 | id = PMID 23483925 }}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 09:02, 16 nov 2013

Disambiguazione – "Cane" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Cane (disambigua).
Disambiguazione – "Cani" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Cani (disambigua).

«Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all'infuori di quella di un cane veramente fedele.»

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cane
Pastore di Picardia
Esemplare di Pastore di Picardia
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclassePlacentalia
OrdineCarnivora
SottordineCaniformia
FamigliaCanidae
SottofamigliaCaninae
GenereCanis
SpecieC. lupus
SottospecieC. l. familiaris
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus familiaris
Linneo, 1758

Il cane (Canis lupus familiaris) è un mammifero carnivoro ascritto al genere Canis (famiglia canidi). Con la addomesticazione si è distinto dal lupo, del quale rappresenta una forma neotenica (anche se al riguardo ci sono divergenze[2]) Ha canini meno aguzzi, zanne bianche, zampe più estese, intestino più lungo ed è privo di artigli affilati. L'uomo ed il cane sono legati da almeno 36.000 anni. Alcuni ricercatori sono riusciti a datare un cranio di cane rinvenuto in una caverna sui monti Altai in Siberia. Questi studi ritengono che i cani moderni abbiano diversi antenati in comune.[3] Le prove di un cane che ha vissuto insieme all'uomo risalgono a 11.000 - 12.000 anni fa e sono costituiti da resti fossili di una tomba di cultura natufiana, umani e di cane.[4]

Biologia

Il cane è molto vario nelle sue caratteristiche biologiche, per la selezione operata dalla natura (dalle diverse zone di provenienza) e soprattutto dall'uomo (suo compagno fin dall'età preistorica), tanto da richiedere, secondo alcuni, la divisione in sottospecie e morfologie. Il peso dell'adulto varia da 700 g ai 111 kg. Ha un ciclo estrale che si ripete due volte l'anno (il lupo ha un periodo d'estro l'anno); questa caratteristica è dovuta in parte alla selezione dell'uomo (per facilitare l'allevamento), in parte alla selezione naturale.

Per tutte le razze il periodo di gestazione è di circa 62 giorni. Vengono alla luce da 1 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell'animale. Notevoli sono i cambiamenti apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall'uomo, sia come caratteristiche fisiche (colore, peso, qualità sensoriali), sia come caratteristiche di socializzazione. Notevole importanza è stata posta da sempre nell'educazione e nel comportamento del cane. Tutte le razze hanno una predisposizione al comportamento giocoso e socievole durante la loro esistenza: caratteristiche che nel lupo in parte scompaiono in età adulta.

Il senso dell'olfatto

La principale caratteristica distintiva del cane è il senso dell'olfatto, dovuto alla sua innata attività di cacciatore. Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori è la conformazione del suo naso (il tartufo) ma soprattutto la potente mucosa interna, in grado di distinguere una sola molecola di una sostanza su milioni di altre. Il tartufo rappresenta l'estremità terminale del naso del cane. L'impronta delle circonvoluzioni che lo contraddistinguono è specifica dell'individuo e, al pari delle impronte digitali dell'essere umano, può essere usata come efficace sistema di riconoscimento.

La mucosa che riveste internamente il naso del cane svolge gli stessi compiti di qualsivoglia altro mammifero: alla sua estremità ci sono le froge o cavità per aspirare l'aria e, come in altri mammiferi, al confine mucosocutaneo, è dotato di vibrisse laterali, grossi peli con funzioni sensoriali molto importanti. Quello che la rende speciale sono diverse funzioni aggiuntive. Innanzitutto è un eccezionale organo di senso, soprattutto in senso termico, dinamico (perché la mucosa che lo riveste è provvista di ghiandole sudoripare, mentre la pelle del cane ne è quasi totalmente priva) e tattile, essendo in grado di registrare anche lievissime asperità e vibrazioni che altrimenti sfuggirebbero all'animale. Queste eccezionali capacità dell'olfatto del cane rappresentano il principale motivo per cui molti cani vengono addestrati e utilizzati per la ricerca di animali, persone, tartufi o sostanze particolari, come stupefacenti o esplosivi.

Evoluzione

I più recenti studi basati sulla genetica, supportati da recenti ritrovamenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus) come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie (Canis lupus familiaris). Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione. Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un "domesticamento naturale" del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell'uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di "sentinelle", stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i "cani pariah" che si trovano ancora oggi in alcune società, "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dimitri Belayev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate).

Una ricerca pubblicata, nel 2013 sulla rivista scientifica Science, da parte di ricercatori dell'università di Turku in Finlandia che hanno utilizzato il DNA mitocondriale, dimostrerebbe che i primi esempi di addomesticamento del cane dal lupo risalirebbero ad un periodo compreso tra il 18.800 e 32.100 anni fa, in popolazioni nomadi di cacciatori raccoglitori europee. Questo studio contraddirebbe la tesi secondo la quale le prime domesticazioni siano avvenute in Asia in popolazioni stanziali; anche se episodi "abortiti" di domesticazione sono avvenuti in varie epoche e luoghi.[5]

Il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio nella caverna di Goyet (nelle Ardenne) e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico). La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 28.000 anni fa) e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la grotta di Chauvet, nel sud della Francia. Recentemente sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di mammut nella bocca di uno dei tre cani ritrovati). Tuttavia, la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) presso il sito di Ein Mallaha in Israele con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane.

Un dipinto, che ritrae un boxer vicino alla sua cuccia.

Alla luce delle più recenti esperienze in cui si è tentato di addomesticare il lupo (tentativi tutti miseramente falliti) o di ibridazione dello stesso con i cani (gli unici tre tentativi riusciti, dopo innumerevoli peripezie, sono il Cane lupo cecoslovacco, il Saarloos e il Lupo Italiano) sembra alquanto inverosimile che la prima differenziazione tra razze diverse sia da attribuire alle diverse sottospecie di lupo (che, secondo la tradizione, vennero addomesticate quasi contemporaneamente in diverse parti del mondo, in situazioni geografiche e climatiche altrettanto dissimili); appare più logico, invece, che le prime razze siano state selezionate in maniera molto più semplicemente empirica tramite l'accoppiamento di cani pariah con caratteristiche analoghe (ad esempio i levrieri ancestrali possono essere stati il frutto di selezione fra cani snelli, veloci ed abili predatori, così come gli antenati del Basenji furono selezionati accoppiando cani di piccola taglia con gambe snelle particolarmente abili nel cacciare i topi).

Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre più efficaci: a quanto pare i primi ad effettuare un processo selettivo sistematico furono i romani intorno al III-IV sec. a.C. Può essere interessante osservare come le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di "trasformarsi" in Alano, Chihuahua oppure Bassotto, si siano presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, vere e proprie mutazioni spontanee che l'uomo ha saputo sfruttare.

Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco la comparsa delle forme "bassotte" in molte razze da caccia. Molto interessante, poi, la ricostruzione dell'evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del pedomorfismo neotenico, la conservazione cioè nei cani adulti di alcuni tratti morfologici e caratteriali tipici di diverse fasi giovanili dello sviluppo del lupo. In base a tale teoria, si possono raccogliere le razze in 4 gruppi:

Nel tempo, l'uomo ha selezionato diverse razze e varietà di cani, per avere un aiuto nelle sue attività: esistono quindi oggi razze di cani da pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa e altre.

Razze

Un esemplare di Canis lupus familiaris al Passo dello Stelvio

Classificazione F.C.I. per gruppi e sezioni

  • Gruppo 1: Cani da Pastore e Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
    • Cani da Pastore
    • Cani da Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
  • Gruppo 3: Terrier
    • Terrier di taglia grande e media
    • Terrier di piccola taglia
    • Terrier di tipo Bull
    • Terrier di tipo Toy
  • Gruppo 5: Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo
    • Cani nordici da slitta
    • Cani nordici da caccia
    • Cani nordici da guardia e da pastore
    • Spitz Europei
    • Spitz Asiatici e razze affini
    • Tipo primitivo
    • Tipo primitivo da caccia
    • Tipo primitivo da caccia con cresta sul dorso
  • Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue
    • Segugi
    • Cani per pista di sangue
    • Razze affini
  • Gruppo 7: Cani da ferma
    • Cani da ferma continentali
    • Cani da ferma britannici ed irlandesi
  • Gruppo 8: Cani da riporto - Cani da cerca - Cani da acqua
    • Cani da riporto
    • Cani da cerca
    • Cani da acqua
  • Gruppo 9: Cani da compagnia
    • Bichons e affini
    • Barboni
    • Cani Belgi di piccola taglia
    • Cani nudi
    • Cani del Tibet
    • Chihuahua
    • Shihtzu
    • Spaniel inglesi da compagnia
    • Spaniel giapponesi e pechinesi
    • Spaniel nani continentali
    • Kromfohrländer
    • Molossoidi di piccola taglia
  • Gruppo 10: Levrieri
    • Levrieri a pelo lungo o frangiato
    • Levrieri a pelo duro
    • Levrieri a pelo corto

Classificazione morfologica per tipologie

Pastore tedesco di 6 mesi
Un bulldog inglese ritratto ad una mostra canina in Polonia
  • Tipologia Braccoide
testa di forma prismatica, con muso a facce laterali parallele, salto naso-frontale poco accentuato; orecchie grandi e piatte sulle guance; labbra superiori abbondanti che coprono il profilo inferiore della mandibola. Rappresentanti del Gruppo sono: Bracco italiano, Dalmata, Setter, Retriever, Cocker, ecc.
  • Tipologia Lupoide
testa a forma piramidale; orecchie erette e triangolari; muso allungato ed in rapporto di 1:1 col cranio; labbra superiori piccole e aderenti; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti del Gruppo sono: Pastore tedesco, Pastore belga, Chow Chow, Fox Terrier, ecc
  • Tipologia Molossoide
testa rotonda, voluminosa; orecchie piuttosto piccole; muso più corto del cranio; labbra abbondanti; dentatura con chiusura a tenaglia o prognata. Rappresentanti del Gruppo sono: Mastino napoletano, Boxer, Cane di Terranova, Bulldog, Alano, Dogo argentino, Rottweiler, ecc.
  • Tipologia Graioide
testa a forma di cono allungato, stretta; orecchie piccole e portate indietro; rapporti di lunghezza del muso rispetto al cranio 1:1; labbra stirate; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti di questo Gruppo sono: (Levrieri) Whippet, Borzoi, Saluki, Piccolo Levriero Italiano, ecc.
  • Tipologia Bassottoide
i soggetti Anacolimorfi.
  • Tipologia Volpinoide
rappresentanti di questo Gruppo sono: Volpino e Piccoli Spitz.

Cani da caccia

Un American Foxhound

Col tempo, affinandone le predisposizioni, sono stati selezionati cani con caratteristiche specifiche per i differenti tipi di caccia condotti dall'uomo:

Apprendimento

Un cucciolo di cane

Il cane è un animale sociale che, al contrario di quanto molti asseriscono, non vive in un branco gerarchicamente organizzato. Recenti studi sui cani randagi, in particolare quelli dell'equipe del dottor Bonanni (Nature Magazine, 8 aprile 2010), dimostrerebbero che il concetto di gerarchia lineare nel cane è alquanto inverosimile; semmai esisterebbe un comportamento di competenze condivise fra molti e non sempre. In realtà, vista la storia evolutiva del cane, si può parlare sia di partnership (relazione con mutuo vantaggio fra le parti) sia di leadership (relazione con vantaggio maggiore di una delle due parti) a seconda delle circostanze e di come si formano i gruppi sociali. Il cane non è più un lupo e quindi non lo si può definire esattamente come animale da branco, ma nella famiglia umana lui vede un "gruppo sociale" paragonabile (a grandi linee)al branco naturale. Alcune osservazioni sul lupo hanno riscontrato che i branchi sono soprattutto familiari (i due riproduttori sono alla guida dei propri figli, spesso di cucciolate di anni diversi); altri studiosi hanno osservato il comportamento di branchi formatisi dall'unione di gruppi diversi, con modalità molto diverse rispetto a quelle dei branchi familiari. Nel cane solitamente è la madre che si occupa in toto delle cure parentali, dopodiché la guida del "branco misto" passa all'uomo, con il quale il cane instaura un rapporto di collaborazione sociale perché il processo chiamato "impregnazione" (ovvero il fatto che l'uomo interagisca con il cucciolo di pochissimi giorni di vita) convince il cane che apparteniamo, se non proprio alla stessa specie, quantomeno allo stesso gruppo sociale. Secondo alcune scuole (dette "gentiliste") al cane non va chiesta ubbidienza, concetto arcaico tipico di metodi addestrativi basati sulla coercizione; semmai lo si invoglia a cooperare così come alle origini fu la relazione cane/umano. Secondo altre (dette "tradizionali" o "naturali"), fermo restando l'impegno di evitare al cane qualunque sofferenza, l'obbedienza non è affatto un concetto superato: anzi, è l'unico concetto che il cane, come animale sociale e gerarchico, può far suo, sentendo il vero e proprio bisogno di una guida che lo accompagni nella sua crescita e nella sua acquisizione di un ruolo e di competenze specifiche all'interno del gruppo. Entrambe concordano sul fatto che l'obiettivo è quello di costruire un rapporto di fiducia corretto e bilanciato. Accanto al concetto di "addestramento" (cioè "rendere destro il cane" ad un'attività sportiva o di utilità) assume grande importanza quello di "educazione" del cane, in cui viene coinvolta la psiche del cane per raggiungere una condizione di equilibrio (omeostasi psichica) che gli permetta di vivere in ambito antropico senza traumi o stress. Stabilito questo, il cane è, fra gli animali domestici, forse il più facile ed il più proficuo nell'apprendimento ed è capace di imparare ad eseguire un gran numero di esercizi. Alcune recenti affermazioni da parte dello scienziato Stanley Coren lo confermano[6]. Lo psicologo, che raccoglie da anni dati sui comportamenti dei cani, e che insegna psicologia all'università canadese della British Columbia[7], afferma che la loro intelligenza è profondamente più sviluppata di quanto le persone pensino. Per intelligenza li paragona infatti a bambini di due tre anni[8]: essi infatti, come avviene per i cuccioli d'uomo, hanno basilari capacità aritmetiche (quelli particolarmente intelligenti sono capaci di contare fino a cinque) e sono in grado di apprendere oltre 165 parole (il numero varia sensibilmente, fino ad arrivare a 250 parole per i cani dotati di maggior quoziente intellettivo)[9]. Egli distingue inoltre vari tipi di intelligenza:

  • Intelligenza istintiva: ciò che un cane è addestrato a fare fin dalla nascita
  • Intelligenza adattativa: ciò che un cane impara a fare da solo, attraverso l'esperienza
  • Intelligenza funzionale (ubbidienza): ciò che l'animale può imparare attraverso l'insegnamento di comandi e ordini
  • Intelligenza spaziale: si riferisce alle capacità di un cane di ritrovare ad esempio la via di casa

La classificazione di Coren è contestata da altri studiosi ed etologi. Gli antichi (e superati da decenni) metodi di addestramento del cane si fondavano principalmente sulla coercizione per rettificare i comportamenti errati (rinforzo negativo e punizione positiva), fino all'ottenimento del comportamento desiderato. Questo avveniva (e ancora avviene sui campi di alcuni addestratori "vecchio stampo", nonché in molte case private) con l'applicazione di varie forme di pressione fisica e psicologica, dalla semplice sgridata ad alta voce, allo strattone applicato tramite il guinzaglio, fino all'uso di collari a strozzo, a punte o elettrici, questi ultimi controllati a distanza tramite telecomando. Il progredire delle conoscenze etologiche, e la crescente sensibilità animalista, hanno fatto sì che negli ultimi 30 anni si sia progressivamente diffuso, a partire dal mondo anglosassone, un nuovo tipo di educazione e addestramento, di cui esistono principalmente due scuole. Uno è il metodo gentile, basato sul rinforzo positivo del comportamento desiderato, tramite lo stimolo di quattro fondamentali bisogni del cane, che possiamo distinguere in primari (alimentazione -bocconcini di wurstel o formaggio-, istinto di predazione -inseguimento di una pallina-), e secondari (istinto di competitività -tira e molla-, contatto sociale -carezze-). Questo metodo sfrutta il principio naturale per il quale il cane, come tutti gli animali, tende a ripetere i comportamenti che gli portano un vantaggio, tralasciando i comportamenti che non ne portano. Una delle metodologie più efficaci facenti parte del metodo gentile è quella del Clicker training, spesso basata sul modellaggio, anche se è spesso male interpretata da chi l'applica in modo approssimativo ed improvvisato, con conseguenti scarsi e approssimativi risultati. L'altro metodo, "tradizionale" o "naturale", parte dal metodo di scuola tedesca senza però tenere più in alcuna considerazione la coercizione e la violenza. Fa invece ampio uso di rinforzo positivo, pur considerando la possibilità di correggere il cane, in vari modi che possono andare dalla semplice sgridata all'azione decisa sul guinzaglio, quando sbaglia, ritenendo che il cane (come confermato da tutti gli studi sul cognitivismo) non sia un mero opportunista ma un essere pensante e in grado di capire perfettamente ciò che il proprietario desidera da lui, quindi in grado di distinguere anche gli errori purché gli si spieghi chiaramente quando e perché ha sbagliato.

Nell'ambito delle attività organizzate di addestramento, vanno diffondendosi per seguito e per approfondimento le "prove di lavoro" riservate ad esemplari delle razze di utilità; si tratta di manifestazioni cinotecniche e sportive organizzate dalle delegazioni dell'E. N.C. I. allo scopo di mettere in evidenza le qualità naturali del cane, nonché la sua attitudine ad applicare ciò che ha appreso dall'addestramento specifico, per individuare e fare conoscere, ai fini dell'allevamento, i soggetti dotati di carattere migliore e più idonei al lavoro.

Cani randagi

Un cane randagio

In Italia il randagismo interessa circa un milione di cani. Si tratta di un fenomeno comune nei paesi che non hanno una politica di sterilizzazione dei cani randagi e le strutture per ospitare i cani randagi che possono essere adottati dalla popolazione. I cani randagi sono più numerosi nel sud dell'Italia, nonostante il rapporto tra numero di cani e di abitanti sia inferiore. Adottandoli si aiuta a far scendere il numero di cani randagi nel luogo, prevenendo così malattie e infezioni.

Le malattie più frequenti nel cane

Le patologie di più frequente riscontro nel cane sono:

Altre ancora colpiscono le ossa come la panosteite. È consigliabile sottoporre a un controllo veterinario il proprio cane almeno ogni sei mesi.

Alimentazione

Nonostante la loro discendenza dai lupi e la classificazione come carnivori, i cani sono descritti da varie teorie accademiche ed altri scritti come carnivori o onnivori. A differenza dei carnivori puri, come il gatto di famiglia con il suo corto intestino tenue, i cani sono in grado di adattarsi ad una dieta ad ampio raggio, e non dipendono da una dieta a base di proteine animali né da un livello molto elevato di proteine, al fine di adempiere alle loro esigenze alimentari. I cani possono digerire una varietà di alimenti, tra cui verdura e cereali, e possono consumare una grande percentuale di questi nella loro dieta. Rispetto ai loro antenati lupi, i cani hanno compiuto adattamenti genetici nella digestione dell'amido che contribuiscono ad una maggiore capacità di prosperare su una dieta ricca di amidi.

Cibi vietati al cane

Il fegato canino non ha gli enzimi necessari a metabolizzare la teobromina, rendendo tossici per il cane gli alimenti che la contengono, cacao e cioccolato. Un cane di taglia medio-grande (20-30 kg) può avere disturbi già con 100-150 g al giorno di cioccolato amaro (100% cacao) e può arrivare alla morte con una dose di 500-600 g al giorno dello stesso[10][11]. Il cane inoltre (come alcuni esseri umani) non tollera le solanacee (per via della presenza di solanina), quindi il pomodoro e altro, soprattutto nelle sue parti verdi, ricche di solanina.

Cani famosi

Curiosità

Sulla prestigiosa rivista scientifica GUT, nel novembre 2010, ricercatori giapponesi provano la capacità del fiuto del cane di individuare e riconoscere i soggetti portatori di tumore al colon e altre forme tumorali. Ciò perché questi soggetti emetterebbero sostanze volatili, individuate dal fiuto del cane, che sono possibili indicatori della patologia sin dalle prima fasi di sviluppo della stessa.[12][13]

Zeus è il cane più alto del mondo. Un alano di 70 kg che vive nel Michigan, è entrato nel Guinness dei primati misurando 111 centimetri da spalla a zampa: ha strappato il primato al rivale Giant George, di Tucson in Arizona, di appena un paio di centimetri. Mentre Scooter è il cane più piccolo del mondo fino a ora riconosciuto dal Guinness World Records. Un cucciolo di sei mesi di razza maltese alto 8 cm, lungo 20 cm e pesante 800 grammi, morto per complicazioni dovute alla sua statura.

Note

  1. ^ Da L'anello di Re Salomone, traduzione di Laura Schwarz, Adelphi, Milano 2003, p. 179. ISBN 88-459-0687-6
  2. ^ The neoteny theory describes a heterochronic process whereby dogs developed dog shapes and behaviors by retaining wolf juvenile shapes and care-soliciting behaviors longer into adulthood - La teoria neotenica sostiene che le forme e i comportamenti dei cani si sono sviluppati mantenendo i caratteri dei cuccioli di lupo fino all'età adulta. Fonte:Dogs: a new understanding of canine origin, behavior, and evolution
  3. ^ Le Scienze n. 523 marzo 2012 p. 28
  4. ^ Quando l'agricoltura trasformò il lupo in cane - Le Scienze
  5. ^ O. Thalmann, Complete mitochondrial genomes of ancient canids suggest a European origin of domestic dogs., in Science, vol. 342, n. 6160, Nov 2013, pp. 871-4, DOI:10.1126/science.1243650, PMID 24233726.
  6. ^ (EN) Jordana Huber, Average dog smart as a two-year-old, in canada.com, 07 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  7. ^ (EN) Stanley Coren page, in UBC.ca. URL consultato il 4 settembre 2009.
  8. ^ (EN) Dogs as smart as a two-year-old, in UBC.ca, 14 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  9. ^ Elena Dusi, Cani Contano e sanno 200 parole come i bambini di due anni, in Repubblica.it, 10 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  10. ^ IL CIOCCOLATO FA MALE AI CANI? « A.VA.P.A. ONLUS Protezione Animali VdA
  11. ^ Questo argomento è molto controverso e discutibile, vedasi: http://www.albanesi.it/Veter/cioccolato.htm
  12. ^ I cani sanno fiutare il cancro del colon | Le Scienze, su lescienze.espresso.repubblica.it.
  13. ^ Colorectal cancer screening with odour material by canine scent detection -- Sonoda et al. -- Gut, su gut.bmj.com.

Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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