Minucciano

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Minucciano
comune
Minucciano – Stemma
Minucciano – Bandiera
Minucciano – Veduta
Minucciano – Veduta
Panorama di Minucciano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Lucca
Amministrazione
SindacoNicola Poli (lista civica Uniti per Minucciano) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°10′N 10°13′E / 44.166667°N 10.216667°E44.166667; 10.216667 (Minucciano)
Altitudine697 m s.l.m.
Superficie57,28 km²
Abitanti1 805[1] (30-4-2022)
Densità31,51 ab./km²
FrazioniAgliano, Albiano, Antognano, Canepaia, Carpinelli, Castagnola, Foresto, Gorfigliano, Gramolazzo, Metra, Pieve San Lorenzo, Pugliano, Sermezzana, Verrucolette
Comuni confinantiCamporgiano, Casola in Lunigiana (MS), Fivizzano (MS), Massa (MS), Piazza al Serchio, Sillano Giuncugnano, Vagli Sotto
Altre informazioni
Cod. postale55034
Prefisso0583
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT046019
Cod. catastaleF225
TargaLU
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona F, 3 112 GG[3]
Nome abitantiminuccianesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Minucciano
Minucciano
Minucciano – Mappa
Minucciano – Mappa
Posizione del comune di Minucciano all'interno della provincia di Lucca
Sito istituzionale

Minucciano è un comune italiano di 1 805 abitanti della provincia di Lucca in Toscana, nella storica regione della Garfagnana, alle sue estremità nord-occidentali ai confini con la Lunigiana.

«È questo paese situato in un'angusta altissima gola di monti che chiudono due profonde valli, quella del Serchio a levante-scirocco e l'altra della Magra a ponente-maestrale sotto le sorgenti del Serchio Minuccianesse, appellato anche il fiume di San Michele. La comunità di Minucciano confina dal lato orientale, ossia di Val di Serchio, con le comunità Estensi, di Vagli di sotto, di Camporgiano, di Piazza, di Giuncugnano e di Sillano; dal lato settentrionale e occidentale che acquapende in Val di Magra con le comunità del Granducato toscano, cioè di Casole e di Fivizzano; e dal lato di ostro che guarda il mare con la comunità di Massa-Ducale.»

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Minucciano è racchiuso tra le cime più alte delle Alpi Apuane, il monte Pisanino, il Pizzo d'Uccello, la Tambura e il monte Grondilice. La superficie è prevalentemente coperta da boschi delle tipologie più varie, dagli arbusti della macchia mediterranea ai boschi di quercia e carpino nero, dalla faggeta alla prateria d'alta quota, dai secolari castagni da frutto alle più diverse specie di fiori, che danno ai boschi minuccianesi un'ampia gamma di colori diversa in ogni periodo dell'anno.

Non da meno è la fauna che vede distribuirsi sul territorio diverse specie tra cui[4]:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Panorama del borgo

Minucciano è di origini antichissime, come testimoniato anche da reperti archeologici e statue stele risalenti all'età del bronzo, ritrovate nelle vicinanze dell'eremo della Beata Vergine del Soccorso ed oggi conservate al Museo Archeologico di Equi Terme, mentre in loco sono esposte delle repliche. In queste terre si collocarono per primi gli apuani, assoggettati e cacciati poi dai romani, che fondarono il "castrum".
Il paese prende il nome dal console romano Quinto Minucio Termo, ma in precedenza il luogo si chiamava Saltus (testimonianza degli insediamenti d'epoca romana sono alcuni reperti archeologici ed il toponimo che rileva un Fundus Minuccianus).

Tradizione vuole che, nel luogo ove oggi sorge Minucciano, nel II secolo a.C. si sia verificata la leggendaria battaglia contro gli Apuani nella quale il console Quinto Minucio Termo rischiò di vedere distrutte le sue legioni. I romani ebbero comunque la meglio, al punto tale da fare derivare il nome del borgo proprio dal console romano che riuscì vittorioso.

All'epoca delle invasioni barbariche il territorio di Minucciano venne attraversato da goti, franchi e longobardi: a causa di questi eventi l'intera zona si spopolò.

In epoca altomedievale il borgo si consolidò e divenne feudo dei Malaspina, potenti signori della Lunigiana che vi dominarono fino al secolo XI.

Dopo il Mille il borgo entrò nei possedimenti lucchesi, attraversando la sua fase di massimo splendore. Durante questo periodo alla città venne concesso il potere di battere moneta, il barbone minuccianese. È un privilegio, questo, che venne conferito in genere a borghi e comunitates particolarmente ricche e tenute in grande considerazione dalle autorità per la loro importanza strategica ed economica. Minucciano era infatti diventato uno dei centri più importanti della zona.

Per via della sua posizione strategica, al confine tra la Garfagnana e la Lunigiana, il borgo di Minucciano fu a lungo conteso tra Pisa, Firenze, il casato dei Visconti di Milano e gli Estensi di Ferrara.

Nei secoli Minucciano vide alternarsi al potere dapprima la Repubblica di Pisa, successivamente quella di Firenze, che vi governò per un breve periodo, quindi i Visconti che persero poi il borgo a vantaggio di Lucca. Successivamente il borgo di Minucciano venne riconquistato dai Malaspina, alleati per l'occasione con gli Estensi, i quali vi dominarono per un breve periodo prima che il borgo venisse annesso definitivamente nel 1447 ai possedimenti della Repubblica di Lucca.

Entrata definitivamente nell'orbita della repubblica lucchese, la località venne eretta a sede vicariale (vicarìa montana nel 1463). Tra la fine del XV secolo e la metà del XIX Minucciano fu un'exclave lucchese circondata da ogni parte da comunità appartenenti agli Stati Estensi, ai Malaspina o alla Toscana. Proprio in virtù di questa particolare condizione vi furono frequenti questioni di confine con gli stati vicini; ciò portò la Repubblica di Lucca a far realizzare una serie di bellissime carte del territorio di Minucciano, ancor oggi conservate presso l'Archivio di Stato di Lucca. Seguì le sorti di Lucca fino al 1847, anno dell'entrata in vigore del trattato di Firenze, che prevedeva tra le sue clausole l'annessione di Minucciano nel territorio del Ducato di Modena e Reggio. La dominazione austro-estense durò tuttavia solo undici anni, nel 1859 infatti, dopo la fine della seconda guerra d'indipendenza italiana, il borgo venne incluso nel territorio delle neo-costituite Province Unite del Centro Italia e l'anno seguente ufficialmente annesso al Regno di Sardegna mediante un plebiscito e, successivamente, al Regno d'Italia.

Minucciano, saccheggiato dalle truppe spagnole condotte da Francesco III d'Este, duca di Modena (1745), è stato nella storia colpito da due violenti terremoti nel 1837 e nel 1920 dai quali si è risollevato con tenacia grazie ad una solida economia e al carattere forte del suo popolo. Il terremoto del 1837 determinò anche il crollo dell'antica torre difensiva che sormontava il castello e che la popolazione volle ricostruire immediatamente. Il terremoto del 1920 avvenne il 7 settembre alle ore 8 circa. Fu molto violento, arrecò danni ingenti e fu stimato ad un'intensità pari al 9°-10° della scala Mercalli. Minucciano ebbe 16 morti. I soccorsi furono a quanto pare sufficientemente veloci, non lo stesso si può dire della ricostruzione che si protrasse per diversi anni[5]. Il 21 giugno 2013 è la data dell'ultimo forte terremoto con epicentro proprio nel comune di Minucciano, quando è stata rilevata una scossa di magnitudo 4,4 della scala Richter.

Il borgo di Minucciano presenta un centro storico interamente pedonale, circondato dalla strada provinciale carrabile dotata di parcheggio a poca distanza dalla Piazza Chiavacci, ove hanno sede il Palazzo Comunale e la chiesa di San Michele Arcangelo. Nel punto più alto del borgo è presente l'antica torre, l'unica a pianta rotonda in Garfagnana (ove normalmente le torri hanno pianta quadrata), che ancor oggi batte le ore. La Torre civica è visitabile su appuntamento, con accompagnamento di una guida a cura della Cooperativa Sociale di Comunità di Minucciano.

Il centro storico presenta strade lastricate in pietra, stesso materiale utilizzato per la gran parte delle case, ed offre scorci caratteristici ed affacci sui boschi e sui monti circostanti. Pur segnato dal progressivo spopolamento degli ultimi decenni, il paese di Minucciano resta un interessante esempio di borgo medioevale.

Nella vicina frazione di Gramolazzo, notevolmente sviluppatasi a seguito della costruzione della diga e della formazione del lago, è stata realizzata una bella passeggiata lungolago, dotata di piccole spiagge, giardini, aree gioco per bambini, aree picnic con barbecue, parcheggi, camping, bar e ristoranti.

Il territorio del Comune di Minucciano, che ricade in parte nel Parco Regionale delle Alpi Apuane, è ricco di sentieri escursionisitici per ogni livello di difficoltà, tracciati dal C.A.I. (segnali bianchi e rossi) e dal gruppo Garfagnana Trekking (segnali GT). In particolare, dalla magnifica località Val Serenaia, si dipartono gli spettacolari percorsi che consentono di ammirare splendidi panorami raggiungendo le vette più alte delle Alpi Apuane, come il Monte Pisanino, il Monte Grondilice ed il Pizzo d'Uccello. La zona è servita dai tre rifugi "Rifiugio C.A.I. Guido Donegani", "Rifugio Val Serenaia" e "Rifugio Orto di Donna" dotati di camere, bagni, bar e ristoranti, tutti ubicati oltre i 1.000 metri di quota sul livello del mare.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Minucciano

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Cucina e prodotti tipici locali[modifica | modifica wikitesto]

  • Castagnaccio
  • Ciacci o necci
  • Polenta di castagne con gli ossi
  • Padelletti (frittelle fatte con acqua, latte e farina di castagne)
  • Tubdoni (polenta di castagne e latte)
  • Focaccia (torta pasquale)
  • Befanotti (biscotti da appendere all'albero di Natale e da mangiare il giorno dell'epifania)
  • Biroldo
  • Lardo garfagnino
  • Pecorino della Garfagnana
  • Farro della Garfagnana
  • Miele di castagno

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Fiera commerciale di Pieve San Lorenzo: prima domenica di maggio.
  • Festa religiosa del Santuario della Madonna del Soccorso di Minucciano: seconda domenica di maggio e di settembre.
  • Fiera "Sotto il Pisanino" a Gorfigliano: terza domenica di maggio.
  • Campionato Nazionale e Toscana di moto d'acqua: sul lago di Gramolazzo (giugno o luglio)
  • Motoraduno nazionale dei laghi della Garfagnana: a Gramolazzo (luglio).
  • Festa della Madonnina del Cavatore: a Minucciano ultima domenica di luglio.
  • Festa della Madonnina del Cavatore: a Gorfigliano prima domenica di agosto (con fuochi d'artificio).
  • Sagra del Cinghiale a Metra: secondo sabato di luglio.
  • Campionato regionale di canoa kayak: sul lago di Gramolazzo in agosto.
  • Sagra di Minucciano: 13, 14 e 15 agosto nel centro storico.
  • Sagra della nutella e corsa dei micci: a Pugliano il 15 e 16 agosto.
  • Festa al Santuario di monte Argegna: ultima domenica di agosto.
  • Festa del Patrono di Minucciano San Michele Arcangelo: 29 settembre.
  • Accensione dei Natalecci (falò): la vigilia di Natale ore 18:00 (a Gorfigliano e nelle località intorno al lago di Gramolazzo).
  • Presepe vivente a Castagnola: nel periodo natalizio.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Minucciano è caratterizzato da una forte economia rurale: pastorizia, raccolta delle castagne (queste risultano particolari, in quanto risentendo dell'influsso dell'aria di mare hanno un sapore più dolce), produzione della farina di castagne, di ricotta e formaggi di pecora, raccolta di funghi (in particolare la zona è ricca di funghi porcini di ottima qualità) e piccole coltivazioni di farro, lavanda, ortaggi.

Inoltre nel comune ricopre una grandissima importanza l'estrazione del pregiato marmo che dà lavoro alla maggior parte degli abitanti.

Le cave di marmo sono di proprietà del comune, che le concede in affitto sulla base del "regolamento comunale per la concessione di cave di marmo e di pietra di proprietà comunale". È possibile accedervi seguendo le indicazioni per la località Orto di Donna dove è presente un rifugio del CAI. La zona delle cave offre uno dei più bei paesaggi delle Alpi Apuane: da qui partono i sentieri per le migliori escursioni della zona per gli amanti della montagna.

Da diversi anni, a causa dell'elevato impatto paesaggistico ed ambientale in un territorio ricco di biodiversità e geodiversità come quello delle Alpi Apuane, la filiera del marmo è oggetto di un'aspra battaglia ambientalista per la chiusura delle cave.

Negli ultimi anni si è avuto un sostanziale aumento dell'industria del turismo, portato soprattutto dagli amanti delle passeggiate montane e dagli appassionati nella raccolta dei funghi, oltre che dalla presenza del Lago di Gramolazzo e della vicinanza con altri luoghi d'interesse come l'oasi naturale di Campocatino.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Minucciano è lambita dal percorso della strada regionale 445 della Garfagnana e dalla Strada provinciale 59 "via della Stazione", sulle quali sono svolte autocorse in servizio pubblico a cura di Autolinee Toscane.

È inoltre presente una stazione ferroviaria nella frazione di Pieve San Lorenzo, servita dai treni che percorrono la ferrovia Lucca-Aulla.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2009 2014 Domenico Davini Lista civica Uniti per Minucciano Sindaco
2014 2019 Nicola Poli Lista civica Uniti per Minucciano Sindaco
2019 in carica Nicola Poli Lista civica Uniti per Minucciano Sindaco

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Parco regionale delle Alpi Apuane, su www.parcapuane.it. URL consultato il 13 febbraio 2024.
  5. ^ Oscar Guidi, Dal fascismo alla resistenza, la Garfagnana tra le due guerre mondiali, Comunità Montana della Garfagnana, Castelnuovo di Garfagnana 2004, pag. 51
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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