Malattia sessualmente trasmissibile: differenze tra le versioni

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In [[medicina]], una '''malattia venerea''' o '''malattia trasmissibile sessualmente''' (nota anche con l'acronimo '''MTS''') è una [[malattia]] [[infezione|infettiva]] che si trasmette principalmente per [[contagio]] diretto in occasione di [[attività sessuale|attività sessuali]].
In [[medicina]], una '''malattia venerea''' o '''malattia trasmissibile sessualmente''' (nota anche con l'acronimo '''MTS''') è una [[malattia]] [[infezione|infettiva]] che si trasmette principalmente per [[contagio]] diretto in occasione di [[attività sessuale|attività sessuali]], inclusi i [[sesso orale|rapporti orali]] e [[sesso anale|anali]]. La maggior parte delle MTS inizialmente non presentano [[sintomo|sintomi]]<ref name=WHO2014/> e ciò si traduce con un maggior rischio di trasmetterle ad altre persone.<ref>{{cite book|author1=Patrick R. Murray, Ken S. Rosenthal, Michael A. Pfaller,|title=Medical microbiology|date=2013|publisher=Mosby|location=St. Louis, Mo.|isbn=9780323086929|page=418|edition=7th|url=https://books.google.com/books?id=RBEVsFmR2yQC&pg=PA418}}</ref><ref>{{cite book|last1=Goering|first1=Richard V.|title=Mims' medical microbiology.|date=2012|publisher=Saunders|location=Edinburgh|isbn=9780723436010|page=245|edition=5th|url=https://books.google.ca/books?id=pzQayLEQ5mQC&pg=PA245}}</ref> I sintomi e i [[segno (medicina)|segni]] della malattia possono includere perdite dalla [[vagina]], dal [[pene]], [[ulcera|ulcere]] sui o intorno agli organi genitali e dolore pelvico. Una malattia venerea acquisita prima o durante una [[gravidanza]] può causare danni al nascituro. Alcune malattie sessualmente trasmissibili possono causare problemi di [[sterilità]].<ref name=WHO2014/>


Più di 30 diversi [[batteri]], [[virus (biologia)|virus]] e [[parassiti]] possono causare questo tipo di malattie.<ref name=WHO2014/> Le infezioni batteriche più spesso coinvolte includono, tra le altre, la [[clamidia]], la [[gonorrea]] e la [[sifilide]]. Le malattie sessualmente trasmissibili di tipo virale possono essere, ad esempio, l'[[herpes genitale]], l'[[HIV]]/[[AIDS]] e il [[condiloma acuminato]], mentre tra i parassiti, tra gli altri, si possono includere la [[tricomoniasi]]. Nonostante solitamente le malattie si trasmettono durante un rapporto sessuale, alcune di queste possono essere trasmesse anche attraverso il contatto con sangue contaminato e tessuti, con l'[[allattamento materno|allattamento al seno]] o durante il [[parto]].<ref name=WHO2014/> Test [[diagnosi|diagnostici]] per le malattie veneree sono facilmente disponibili nel mondo sviluppato ma spesso questo non è il caso nei [[paesi in via di sviluppo]].<ref name=WHO2014>{{cite web|title=Sexually transmitted infections (STIs) Fact sheet N°110|url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs110/en/|website=who.int|accessdate=30 November 2014|date=November 2013}}</ref>
Il nome attribuito a questo genere di malattie si riferisce a [[Venere (divinità)|Venere]], [[Dio|dea]] [[mitologia|mitologica]] dell'[[amore]].

Il modo più efficace per prevenire malattie sessualmente trasmissibili è di astenersi dall'avere rapporti sessuali.<ref name=CDC2013P/> Alcune [[vaccinazione|vaccinazioni]] possono anche diminuire il rischio di alcuni tipi di infezioni, tra cui l'[[epatite B]] e alcuni tipi di [[Virus del papilloma umano|HPV]].<ref name=CDC2013P/> Pratiche sessuali più sicure, come l'uso di [[preservativo|preservativi]], avere un piccolo numero di partner sessuali e avere rapporti sessuali reciprocamente esclusivi, possono diminuire il rischio.<ref name=WHO2014/><ref name=CDC2013P/> Negli uomini la [[circoncisione]] può essere efficace per prevenire alcune infezioni.<ref name=WHO2014/> La maggior parte le malattie sessualmente trasmissibili sono curabili o trattabili.<ref name=WHO2014/> Le infezioni più comuni, la sifilide, la gonorrea, la clamidia, la tricomoniasi sono curabili, mentre l'herpes, l'epatite B, l'HIV/AIDS, e l'HPV sono trattabili ma non curabili.<ref name=WHO2014/> La [[Resistenza agli antibiotici|resistenza a determinati antibiotici]] si sta sviluppando tra alcuni organismi, come nel caso della gonorrea.<ref>{{cite journal|last1=Centers for Disease Control and Prevention|first1=(CDC)|title=Update to CDC's Sexually transmitted diseases treatment guidelines, 2010: oral cephalosporins no longer a recommended treatment for gonococcal infections.|journal=MMWR. Morbidity and mortality weekly report|date=10 August 2012|volume=61|issue=31|pages=590–4|pmid=22874837}}</ref>

Nel 2008, è stato stimato che 500 milioni di persone siano state infettate dalla sifilide, dalla gonorrea, dalla clamidia o dalla tricomoniasi.<ref name=WHO2014/> Almeno altri 530 milioni di individui hanno l'herpes genitale e 290 milioni di donne hanno il [[papillomavirus umano]].<ref name=WHO2014/> Malattie sessualmente trasmissibili, diverse dall'HIV, hanno provocato 142.000 morti nel 2013.<ref>{{cite journal|last1=GBD 2013 Mortality and Causes of Death|first1=Collaborators|title=Global, regional, and national age-sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013.|journal=Lancet|date=17 December 2014|pmid=25530442|doi=10.1016/S0140-6736(14)61682-2|volume=385|issue=9963|pages=117–71|pmc=4340604}}</ref> Nel 2010, negli [[Stati Uniti]] vi sono stati 19 milioni di nuovi casi di infezioni a trasmissione sessuale.<ref>{{cite web|title=STD Trends in the United States: 2010 National Data for Gonorrhea, Chlamydia, and Syphilis|url=http://www.cdc.gov/std/stats10/trends.htm|publisher=[[Centers for Disease Control and Prevention]]|accessdate=15 September 2012}}</ref> La documentazione storica delle malattie sessualmente trasmissibili risale almeno al [[papiro Ebers]], datato intorno al 1550 a.C., e all'[[Antico Testamento]].<ref>{{cite book|author1=Gerd Gross, Stephen K. Tyring|title=Sexually transmitted infections and sexually transmitted diseases|date=2011|publisher=Springer Verlag|location=Heidelbergh|isbn=9783642146633|page=20|url=https://books.google.com/books?id=AnoGccgd7yQC&pg=PR20}}</ref> Spesso si riscontra vergogna e [[Stigmatizzazione (scienze sociali)|stigmatizzazione]] associate con queste infezioni.<ref name=WHO2014/> L'appellativo "veneree" a questo genere di malattie si riferisce a [[Venere (divinità)|Venere]], [[Dio|dea]] [[mitologia|mitologica]] dell'[[amore]].


== Cenni storici ==
== Cenni storici ==

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Malattia sessualmente trasmissibile
Cranach il Vecchio, Venere e Cupido (1529 circa). Le api che pungono Cupido sono un'allusione alle malattie trasmesse per via sessuale, allora dilaganti
Specialitàinfettivologia
Eziologiacomportamento sessuale umano, infezione, comportamento sessuale a rischio e assenza
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM099.0
ICD-10A64
MeSHD012749

In medicina, una malattia venerea o malattia trasmissibile sessualmente (nota anche con l'acronimo MTS) è una malattia infettiva che si trasmette principalmente per contagio diretto in occasione di attività sessuali, inclusi i rapporti orali e anali. La maggior parte delle MTS inizialmente non presentano sintomi[1] e ciò si traduce con un maggior rischio di trasmetterle ad altre persone.[2][3] I sintomi e i segni della malattia possono includere perdite dalla vagina, dal pene, ulcere sui o intorno agli organi genitali e dolore pelvico. Una malattia venerea acquisita prima o durante una gravidanza può causare danni al nascituro. Alcune malattie sessualmente trasmissibili possono causare problemi di sterilità.[1]

Più di 30 diversi batteri, virus e parassiti possono causare questo tipo di malattie.[1] Le infezioni batteriche più spesso coinvolte includono, tra le altre, la clamidia, la gonorrea e la sifilide. Le malattie sessualmente trasmissibili di tipo virale possono essere, ad esempio, l'herpes genitale, l'HIV/AIDS e il condiloma acuminato, mentre tra i parassiti, tra gli altri, si possono includere la tricomoniasi. Nonostante solitamente le malattie si trasmettono durante un rapporto sessuale, alcune di queste possono essere trasmesse anche attraverso il contatto con sangue contaminato e tessuti, con l'allattamento al seno o durante il parto.[1] Test diagnostici per le malattie veneree sono facilmente disponibili nel mondo sviluppato ma spesso questo non è il caso nei paesi in via di sviluppo.[1]

Il modo più efficace per prevenire malattie sessualmente trasmissibili è di astenersi dall'avere rapporti sessuali.[4] Alcune vaccinazioni possono anche diminuire il rischio di alcuni tipi di infezioni, tra cui l'epatite B e alcuni tipi di HPV.[4] Pratiche sessuali più sicure, come l'uso di preservativi, avere un piccolo numero di partner sessuali e avere rapporti sessuali reciprocamente esclusivi, possono diminuire il rischio.[1][4] Negli uomini la circoncisione può essere efficace per prevenire alcune infezioni.[1] La maggior parte le malattie sessualmente trasmissibili sono curabili o trattabili.[1] Le infezioni più comuni, la sifilide, la gonorrea, la clamidia, la tricomoniasi sono curabili, mentre l'herpes, l'epatite B, l'HIV/AIDS, e l'HPV sono trattabili ma non curabili.[1] La resistenza a determinati antibiotici si sta sviluppando tra alcuni organismi, come nel caso della gonorrea.[5]

Nel 2008, è stato stimato che 500 milioni di persone siano state infettate dalla sifilide, dalla gonorrea, dalla clamidia o dalla tricomoniasi.[1] Almeno altri 530 milioni di individui hanno l'herpes genitale e 290 milioni di donne hanno il papillomavirus umano.[1] Malattie sessualmente trasmissibili, diverse dall'HIV, hanno provocato 142.000 morti nel 2013.[6] Nel 2010, negli Stati Uniti vi sono stati 19 milioni di nuovi casi di infezioni a trasmissione sessuale.[7] La documentazione storica delle malattie sessualmente trasmissibili risale almeno al papiro Ebers, datato intorno al 1550 a.C., e all'Antico Testamento.[8] Spesso si riscontra vergogna e stigmatizzazione associate con queste infezioni.[1] L'appellativo "veneree" a questo genere di malattie si riferisce a Venere, dea mitologica dell'amore.

Cenni storici

Le malattie veneree hanno accompagnato tutta la storia dell'uomo, e se ne parla, ad esempio, nelle cronache di epoca romana. Marco Valerio Marziale descrive probabilmente la sifilide definendola "una malattia vergognosa".[9]

Incontro tra Hernán Cortés e Montezuma

Queste patologie hanno avuto momenti di recrudescenza con epidemie di sifilide e gonorrea in varie epoche, ad esempio, in Italia, dopo il 1494, con l'invasione di Carlo VIII di Francia. L'infezione fu probabilmente portata da soldati invasori[10]. Gli spagnoli (conquistadores) e i portoghesi portarono la sifilide nelle Americhe, ma alcuni autori sostengono la tesi opposta, e cioè che furono gli indigeni a contagiare i conquistatori.[11] In genere, comunque, queste epidemie seguirono gli eserciti di conquista, portando spesso più morte delle stesse armi.

Le malattie veneree sono state fonte spesso di forte riprovazione sociale, essendo spesso associate a comportamenti considerati immorali. Questo ha rallentato o limitato le misure adatte per contenere l'infezione (isolamento e anche emarginazione del soggetto coinvolto), o il ricorso alla stessa terapia, spesso praticata in clandestinità. La scarsa informazione e la prostituzione hanno poi peggiorato la situazione permettendo una diffusione talvolta epidemica di tali malattie.

Situazione attuale

Oggi è noto che queste patologie sono in genere causate dalla trasmissione di batteri, virus, parassiti o funghi che passano da un corpo all'altro attraverso il contatto della pelle (o delle mucose genitali) o con liquidi organici infetti (in alcune malattie anche la saliva).

Sebbene la via di contagio sia eminentemente sessuale, talvolta vengono colpiti anche altri organi oltre a quelli genitali e si può arrivare alla morte dell'individuo colpito, o a lesioni permanenti. Inoltre, purtroppo, si possono trasmettere anche dalla madre al feto, durante la gravidanza, o dalla madre al neonato con l'allattamento.

Oggi si presta maggiore attenzione all'informazione su queste problematiche, ed è più facile dotarsi dei mezzi meccanici di prevenzione (ad esempio il profilattico), e si opera per combattere le cause di ostacolo alla prevenzione e alla cura anche in termini di psicologia (sull'individuo affetto), o di morale generale, nell'intento di abbattere il pregiudizio e avvicinare con maggiore naturalezza il paziente al medico e arginare l'ulteriore espansione della patologia.

Principali malattie trasmesse per via sessuale

Dal punto di vista dell'eziologia sono così suddivisibili:

Eziologia batterica

  • Gonorrea ( o anche Blenorragia, che è una possibile manifestazione della gonorrea, è una malattia da contatto, è causata da Neisseria Gonorrhoeae. Infatti per la donna basta sedersi su superfici infette, pulirsi con asciugamani infetti, o indossare intimo infetto. Il batterio sopravvive per alcune ore al contatto con l'aria.)
  • Sifilide (La sifilide è una complessa infezione sessualmente trasmissibile causata dal batterio Treponema pallidum. La sifilide è un’infezione genitale che causa ulcere ed escoriazioni e facilita la trasmissione dell’Hiv. Si sviluppa in diversi stadi, ciascuno caratterizzato da sintomi e decorso diverso. Dal momento che alcune fasi della malattia hanno un lungo decorso senza manifestazioni cliniche evidenti, è possibile un’evoluzione progressiva in assenza di diagnosi e terapia. Se non è trattata adeguatamente, la sifilide può causare danni al sistema nervoso e ai vasi arteriosi, disordine mentale e morte. Grazie a un semplice test diagnostico e all’elevata efficacia dell’antibioticoterapia, è oggi un’infezione potenzialmente controllabile dai sistemi di sanità pubblica).
  • Gardnerella (Nella gran parte delle pazienti - oltre il 50% -, la presenza di Gardnerella nella vagina è assolutamente asintomatica. In altri casi, l'abnorme crescita del patogeno si associa alla comparsa di abbondanti secrezioni bianco-grigiastre e spiccatamente maleodoranti, specie se poste a contatto con soluzioni alcaline - come il normale sapone-).
  • Chlamydia trachomatis
  • Ureaplasma urealyticum[12]
  • Mycoplasma genitalis e Mycoplasma hominis

Eziologia da protozoi

Eziologia virale

  • Virus del papilloma umano o HPV che può dare, a seconda del sierotipo, condilomi o essere causa diretta del carcinoma della cervice uterina quindi la morte, come lo sono gli HPV 16 e 18. L'infezione da papillomavirus ha di fatto inizio con un contatto sessuale a livello genitale. Va tenuto presente a questo proposito che l'infezione può anche essere trasmessa a livello dell'asta peniena, dell'inguine o del perineo. Aree quindi non ricoperte dal profilattico.
  • HSV 1 e 2, i virus erpetici.

Eziologia da parassiti

Eziologia da miceti

  • Candidosi (candida albicans è la più comune, ed altre come la tropicalis)

Altre patologie assimilabili, anche se non esclusivamente legate alla trasmissione sessuale

  • AIDS, dovuta a infezione da retrovirus HIV Trasmissione tramite sangue, liquido seminale, secreto vaginale, latte materno, attraverso il contatto di questi elementi elencati con ferite aperte, ulcere, escoriazioni, occhi e mucose. Percentuale di modalità di contagio: sessuale 85%, tossicodipendenza 10%, emotrasfusioni 5%.
  • Epatite C
  • Epatite B

Metodi di prevenzione

L'informazione, le normali misure igieniche e la prudenza nel contrarre rapporti di tipo sessuale sono, da soli, un valido aiuto contro la proliferazione di queste patologie. Alcuni metodi contraccettivi, o comunque strumenti a barriera, svolgono anche funzione di difesa in questo caso, in particolare il profilattico, il profilattico femminile e il dental dam, mentre gli altri metodi anticoncezionali non proteggono dalle MTS.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Sexually transmitted infections (STIs) Fact sheet N°110, su who.int, November 2013. URL consultato il 30 November 2014.
  2. ^ Medical microbiology, 7th, St. Louis, Mo., Mosby, 2013, p. 418, ISBN 9780323086929.
  3. ^ Mims' medical microbiology., 5th, Edinburgh, Saunders, 2012, p. 245, ISBN 9780723436010.
  4. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CDC2013P
  5. ^ Update to CDC's Sexually transmitted diseases treatment guidelines, 2010: oral cephalosporins no longer a recommended treatment for gonococcal infections., in MMWR. Morbidity and mortality weekly report, vol. 61, n. 31, 10 August 2012, pp. 590–4.
  6. ^ Global, regional, and national age-sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet, vol. 385, n. 9963, 17 December 2014, pp. 117–71, DOI:10.1016/S0140-6736(14)61682-2.
  7. ^ STD Trends in the United States: 2010 National Data for Gonorrhea, Chlamydia, and Syphilis, su cdc.gov, Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 15 September 2012.
  8. ^ Sexually transmitted infections and sexually transmitted diseases, Heidelbergh, Springer Verlag, 2011, p. 20, ISBN 9783642146633.
  9. ^ amore nella storia...antica Roma
  10. ^ Mtv.It - Xtra - Sesso
  11. ^ Pediatria On Line - la Pediatria Italiana in Internet
  12. ^ Nella donna è di comune riscontro - seppur in piccolissime concentrazioni - nella microflora vaginale, insieme ai caratteristici lattobacilli, che in condizioni normali ne ostacolano l'eccessiva proliferazione. Nel corpo umano si possono ritrovare piccole colonie di Ureaplasma urealyticum anche a livello della faringe e del retto.

Bibliografia

  • L'altra faccia di Venere. La sifilide dalla prima età moderna all'avvento dell'Aids (XV-XX sec.), Eugenia Tognotti - Franco Angeli Edizioni, 2006, Codice ISBN 88-464-8000-7

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