Strage dell'Heysel: differenze tra le versioni

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Nella [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League 2004-2005]], il sorteggio accoppiò Juventus e Liverpool nei quarti di finale. Questa partita ebbe luogo a vent'anni di distanza dall'incidente dell'Heysel, e fu la prima volta da allora che i due club si ritrovarono l'uno contro l'altro<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/19/Riecco_Juve_Liverpool_con_dolore_co_9_050319105.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140912051655/http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/19/Riecco_Juve_Liverpool_con_dolore_co_9_050319105.shtml|titolo=Riecco Juve-Liverpool con il dolore nel cuore|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Roberto Perrone|data=19 marzo 2005|pagina=44|urlmorto=sì|dataarchivio=12 settembre 2014}}</ref>. Prima della gara di andata ad [[Anfield]], i tifosi del Liverpool mostrarono diversi cartelli a formare uno striscione con la scritta «amicizia» (tradotta in quell'occasione in italiano dal loro inglese «friendship»), ma alcuni tifosi juventini, ancora memori della tragedia, accolsero la coreografia e l'ingresso in campo dei giocatori dei ''Reds'' dando loro le spalle<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/football/europe/4409501.stm|titolo= Mixed reactions to Heysel homage|editore=news.bbc.co.uk|accesso=22 dicembre 2009|lingua=en}}</ref>. Nelle settimane seguenti le sezioni giovanili dei due club si sono affrontate al [[Stadio Città di Arezzo|Comunale di Arezzo]] – città di due delle vittime, Giuseppina Conti e Roberto Lorentini (il padre di quest'ultimo, Otello, è inoltre il fondatore del comitato delle vittime) – in una partita amichevole.
Nella [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League 2004-2005]], il sorteggio accoppiò Juventus e Liverpool nei quarti di finale. Questa partita ebbe luogo a vent'anni di distanza dall'incidente dell'Heysel, e fu la prima volta da allora che i due club si ritrovarono l'uno contro l'altro<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/19/Riecco_Juve_Liverpool_con_dolore_co_9_050319105.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140912051655/http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/19/Riecco_Juve_Liverpool_con_dolore_co_9_050319105.shtml|titolo=Riecco Juve-Liverpool con il dolore nel cuore|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Roberto Perrone|data=19 marzo 2005|pagina=44|urlmorto=sì|dataarchivio=12 settembre 2014}}</ref>. Prima della gara di andata ad [[Anfield]], i tifosi del Liverpool mostrarono diversi cartelli a formare uno striscione con la scritta «amicizia» (tradotta in quell'occasione in italiano dal loro inglese «friendship»), ma alcuni tifosi juventini, ancora memori della tragedia, accolsero la coreografia e l'ingresso in campo dei giocatori dei ''Reds'' dando loro le spalle<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/football/europe/4409501.stm|titolo= Mixed reactions to Heysel homage|editore=news.bbc.co.uk|accesso=22 dicembre 2009|lingua=en}}</ref>. Nelle settimane seguenti le sezioni giovanili dei due club si sono affrontate al [[Stadio Città di Arezzo|Comunale di Arezzo]] – città di due delle vittime, Giuseppina Conti e Roberto Lorentini (il padre di quest'ultimo, Otello, è inoltre il fondatore del comitato delle vittime) – in una partita amichevole.


== Impatto sugli stadi ==
== Impatto sugli stadi ==s
In seguito a questa tragedia, nel 1985 venne elaborata la [[Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio]], attualmente ratificata da 42 Paesi. In seguito a un'altra strage, [[strage di Hillsborough|quella di Hillsborough]] nel 1989, per migliorare le strutture degli impianti vennero introdotte norme più severe come le [[Televisione a circuito chiuso|telecamere a circuito chiuso]].
In seguito a questa tragedia, nel 1985 venne elaborata la e Xďbox s[[Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio]], attualmente ratificata da 42 Paesi. In seguito a un'altra strage, [[strage di Hillsborough|quella di Hillsborough]] nel 1989, per migliorare le strutture degli impianti vennero introdotte norme più severe come le [[Televisione a circuito chiuso|telecamere a circuito chiuso]].


Se a livello nazionale ci furono progressi positivi riconosciuti da tutta l'Europa, tanto da assegnare all'Inghilterra l'organizzazione del {{EC|1996}}, a livello internazionale - in un primo momento - rimase il problema ''hooligan''; il 15 febbraio 1995 a Dublino, durante un'amichevole contro l'{{NazNB|CA|IRL}}, e durante il {{WC|1998}} in Francia, molti facinorosi provocarono disordini.
Se a livello nazionale ci furono progressi positivi riconosciuti da tutta l'Europa, tanto da assegnare all'Inghilterra l'organizzazione del {{EC|1996}}, a livello internazionale - in un primo momento - rimase il problema ''hooligan''; il 15 febbraio 1995 a Dublino, durante un'amichevole contro l'{{NazNB|CA|IRL}}, e durante il {{WC|1998}} in Francia, molti facinorosi provocarono disordini.

Versione delle 13:37, 29 mag 2018

Strage dell'Heysel
Targa commemorativa allo stade Roi Baudouin, ex Heysel, di Bruxelles.
Data29 maggio 1985
19:20
LuogoStade du Heysel
StatoBandiera del Belgio Belgio
Coordinate50°53′42″N 4°20′02″E / 50.895°N 4.333889°E50.895; 4.333889
ResponsabiliHooligan del Liverpool
Conseguenze
Morti39
Feritioltre 600

La strage dell'Heysel (pron. [ˈɦɛizəl]; nl. Heizeldrama) fu una tragedia avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600.

La strage

Ai molti tifosi italiani, buona parte dei quali proveniva da club organizzati, fu assegnata la tribuna delle curve M-N-O, che si trovava nella curva opposta a quella riservata ai tifosi inglesi; molti altri tifosi organizzatisi autonomamente, anche nell'acquisto dei biglietti, si trovavano invece nella tribuna Z, separata da due basse reti metalliche dalla curva dei tifosi del Liverpool, ai quali si unirono anche tifosi del Chelsea, i cosiddetti Headhunters ("cacciatori di teste") noti per la loro violenza.

Mappa dell'Heysel: il settore Z occupato dai tifosi italiani nella parte laterale, venne invaso dagli hooligan inglesi.

Circa un'ora prima della partita (ore 19:20; l'inizio della partita era previsto alle 20:15) i tifosi inglesi più accesi — i cosiddetti hooligan — cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il take an end ("prendi la curva") e sfondando le reti divisorie: memori degli incidenti della finale di Roma di un anno prima, si aspettavano forse una reazione altrettanto violenta da parte dei tifosi juventini, reazione che non sarebbe mai potuta esserci, dato che la tifoseria organizzata bianconera era situata nella curva opposta (settori M - N - O). Gli inglesi sostennero di aver caricato più volte a scopo intimidatorio, ma i semplici spettatori, juventini e non, impauriti, anche per il mancato intervento e per l'assoluta impreparazione delle forze dell'ordine belghe, che ingenuamente ostacolavano la fuga degli italiani verso il campo manganellandoli, furono costretti ad arretrare, ammassandosi contro il muro opposto al settore della curva occupato dai sostenitori del Liverpool.

Nella grande ressa che venne a crearsi, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri ancora si ferirono contro le recinzioni. Il muro ad un certo punto crollò per il troppo peso, moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Dall'altra parte dello stadio i tifosi juventini del settore N e tutti gli altri sportivi accorsi allo stadio sentirono le voci dello speaker e dei capitani delle due squadre che invitavano alla calma, senza tuttavia capire quello che stava realmente accadendo. Un battaglione mobile della polizia belga, di stanza a un chilometro dallo stadio, giunse finalmente dopo più di mezz'ora per ristabilire l'ordine, trovando il campo e gli spalti nel caos più totale, invasi da frange inferocite di tifoseria bianconera.

Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa perché telefonassero in Italia, per rassicurare i familiari. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti. La diretta televisiva dell'incontro in Italia, su Rai Due, si aprì con il video volontariamente oscurato, mentre il costernato commentatore Bruno Pizzul diede vita ad una diretta-fiume di rimpallo con Gianfranco De Laurentiis (collegato dallo studio in Italia) raccontando per più di un'ora gli accadimenti in tempo reale.

Dopo quasi un'ora e mezzo di rinvio, alle 21.40 le due squadre entrarono in campo. Si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus. La decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, nonostante l'iniziale richiesta della società torinese di non disputarlo[1]. Il commentatore italiano Pizzul accolse con disappunto la decisione di disputare comunque l'incontro, promettendo al pubblico di commentarlo «in tono il più neutro [...] impersonale [...] e asettico possibile». La televisione tedesca si rifiutò di trasmettere la partita, mentre quella austriaca, pur non interrompendo la diretta, sospese la telecronaca, mettendo in sovrimpressione una scritta che recitava: «questa che andiamo a trasmettere non è una manifestazione sportiva».

Lo juventino Michel Platini, autore dell'1-0 decisivo nella finale. La partita venne ugualmente giocata, nonostante la strage, per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico.

Alcuni giocatori della Juventus, tra cui Michel Platini, autore della rete decisiva, furono molto criticati da alcuni mass media italiani per essersi lasciati andare a esultanze eccessive vista la gravità degli eventi, ma la gioia durò poco: infatti lo stesso Platini il giorno dopo, quando tutti erano venuti a conoscenza della morte di 39 persone, dichiarò che di fronte a una tragedia di quel genere i festeggiamenti sportivi passavano in secondo piano. Anche Giampiero Boniperti, presidente bianconero, affermò che di fronte a quella situazione non era il caso di festeggiare la vittoria, mentre il sindaco di Torino Giorgio Cardetti censurò l'esultanza nelle strade di alcune frange di sostenitori.

Nel 1995, in occasione del decimo anniversario della strage, Platini affermò che i giocatori erano a conoscenza solo parzialmente dell'accaduto e che i festeggiamenti per la vittoria insieme alla tifoseria juventina presente nel settore M dello stadio, quasi ignara della vera situazione, fosse soltanto un gesto spontaneo[2]; dieci anni dopo, Zbigniew Boniek dichiarò che non avrebbe voluto giocare quella finale, non ritirando per questo il premio partita per la vittoria[3], mentre Marco Tardelli si scusò pubblicamente per quei festeggiamenti[4].

Il seguito

Alcuni dirigenti juventini e Michel Platini si recarono a fare visita ai feriti gravi negli ospedali della zona, mentre nella camera mortuaria allestita all'interno di una caserma, i parenti delle vittime furono accolti dal Re Baldovino e dalla consorte Fabiola[5]. Nei giorni successivi l'UEFA, su proposta del Governo di Londra e visti altri simili precedenti, come il disastro di Bradford avvenuto soli 18 giorni prima, decise di escludere le squadre inglesi a tempo indeterminato dalle Coppe europee e il Liverpool per ulteriori tre stagioni (poi ridotte a una). Il provvedimento fu applicato fino al 1990, un anno dopo la strage di Hillsborough, che vide protagonisti i tifosi del Liverpool, una tragedia consumatasi non per aggressione di facinorosi, ma per inadempienze dei servizi d'ordine[6].

Nel 1988 il regista Marco Tullio Giordana diresse il film drammatico Appuntamento a Liverpool, ispirato alle vicende successive alla strage dell'Heysel, che vedeva Isabella Ferrari come protagonista nel ruolo della figlia di una delle vittime, alla ricerca dell'assassino del padre. Dopo la finale per il 3º e 4º posto al campionato del mondo 1990 tra Italia e Inghilterra, vinta dagli azzurri per 2-1 a Bari, i giocatori in campo e i tifosi in tribuna celebrarono quel risultato con molto fair play tra di loro, cancellando definitivamente dopo cinque anni quella tragedia. Sempre nello stesso anno, quando il Milan incontrò all'Heysel il Malines, il capitano Franco Baresi depositò in memoria della strage un mazzo di fiori sulla recinzione del settore Z, ricevendo tuttavia molti fischi da parte dei tifosi locali[7]. Nel 1996 lo stadio, che l'anno prima cambiò nome in Re Baldovino, tornò a ospitare una finale europea; si trattò dell'ultimo atto della Coppa delle Coppe tra Paris Saint-Germain e Rapid Vienna, vinta 1-0 dai francesi.

I tifosi del Liverpool formano la scritta «Amicizia» durante la sfida contro la Juventus, nell'andata dei quarti di finale della Champions League 2004-2005.

Durante l'Europeo di Belgio-Paesi Bassi 2000, l'Italia si è ritrovata a giocare in due frangenti nell'ex Heysel. Prima della sfida del 14 giugno contro i padroni di casa del Belgio la delegazione azzurra si è raccolta in preghiera nel luogo del vecchio settore Z, assieme al capitano belga Staelens, mentre Maldini e Conte, rispettivamente capitani dell'Italia e della Juventus, hanno deposto una corona di fiori sotto la targa commemorativa[8]; avendo l'UEFA negato di indossare il lutto al braccio, i giocatori azzurri si sono potuti presentare in campo solo con un fiore nella mano sinistra, in memoria dei tifosi periti nella strage.

Nella Champions League 2004-2005, il sorteggio accoppiò Juventus e Liverpool nei quarti di finale. Questa partita ebbe luogo a vent'anni di distanza dall'incidente dell'Heysel, e fu la prima volta da allora che i due club si ritrovarono l'uno contro l'altro[9]. Prima della gara di andata ad Anfield, i tifosi del Liverpool mostrarono diversi cartelli a formare uno striscione con la scritta «amicizia» (tradotta in quell'occasione in italiano dal loro inglese «friendship»), ma alcuni tifosi juventini, ancora memori della tragedia, accolsero la coreografia e l'ingresso in campo dei giocatori dei Reds dando loro le spalle[10]. Nelle settimane seguenti le sezioni giovanili dei due club si sono affrontate al Comunale di Arezzo – città di due delle vittime, Giuseppina Conti e Roberto Lorentini (il padre di quest'ultimo, Otello, è inoltre il fondatore del comitato delle vittime) – in una partita amichevole.

== Impatto sugli stadi ==s In seguito a questa tragedia, nel 1985 venne elaborata la e Xďbox sConvenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio, attualmente ratificata da 42 Paesi. In seguito a un'altra strage, quella di Hillsborough nel 1989, per migliorare le strutture degli impianti vennero introdotte norme più severe come le telecamere a circuito chiuso.

Se a livello nazionale ci furono progressi positivi riconosciuti da tutta l'Europa, tanto da assegnare all'Inghilterra l'organizzazione del campionato d'Europa 1996, a livello internazionale - in un primo momento - rimase il problema hooligan; il 15 febbraio 1995 a Dublino, durante un'amichevole contro l'Irlanda, e durante il campionato del mondo 1998 in Francia, molti facinorosi provocarono disordini.

Durante il campionato d'Europa 2000, hooligan inglesi provocarono grossi disordini a Charleroi, dopo la gara contro la Germania, e, in seguito alla minaccia dell'UEFA di escludere la Nazionale britannica dal torneo, il governo inglese decise di inasprire i controlli anche in occasione delle trasferte internazionali, dando più potere alla polizia.

Le vittime

Le vittime della strage furono trentanove[11][12]; tra parentesi l'età.

Nazionalità Morti
Bandiera dell'Italia Italiani 32
Bandiera del Belgio Belgi 4
Bandiera della Francia Francesi 2
Bandiera del Regno Unito Britannico 1
Totale 39
  1. Rocco Acerra (28)
  2. Bruno Balli (50)
  3. Alfons Bos (35)
  4. Giancarlo Bruschera (35)
  5. Andrea Casula (10)
  6. Giovanni Casula (44)
  7. Nino Cerullo (24)
  8. Willy Chielens (41)
  9. Giuseppina Conti (17)
  10. Dirk Daeneckx (38)
  11. Dionisio Fabbro (51)
  12. Jaques François (45)
  13. Eugenio Gagliano (35)
  14. Francesco Galli (25)
  15. Giancarlo Gonnelli (45)
  16. Alberto Guarini (21)
  17. Giovacchino Landini (50)
  18. Roberto Lorentini (31)
  19. Barbara Lusci (58)
  20. Franco Martelli (22)
  21. Loris Messore (28)
  22. Gianni Mastroiaco (20)
  23. Sergio Bastino Mazzino (38)
  24. Luciano Rocco Papaluca (38)
  25. Luigi Pidone (31)
  26. Benito Pistolato (50)
  27. Patrick Radcliffe (38)
  28. Domenico Ragazzi (44)
  29. Antonio Ragnanese (29)
  30. Claude Robert (27)
  31. Mario Ronchi (43)
  32. Domenico Russo (28)
  33. Tarcisio Salvi (49)
  34. Gianfranco Sarto (47)
  35. Amedeo Giuseppe Spolaore (55)
  36. Mario Spanu (41)
  37. Tarcisio Venturin (23)
  38. Jean Michel Walla (32)
  39. Claudio Zavaroni (28)

Squadre inglesi escluse dal 1985-1986 al 1990-1991

I club inglesi che nei cinque anni successivi (sei anni per il Liverpool) non poterono partecipare alle competizioni UEFA furono 15.

Club Coppa dei Campioni Coppa delle Coppe Coppa UEFA
Everton 1985-1986, 1987-1988 (**) 1986-1987 1988-1989
Manchester Utd - 1985-1986 1986-1987, 1988-1989
Liverpool 1986-1987, 1988-1989, 1990-1991 1989-1990 1985-1986, 1987-1988
Tottenham - - 1985-1986, 1987-1988, 1989-1990
Southampton - - 1985-1986
Norwich City - - (*) 1985-1986, 1987-1988, 1989-1990
West Ham Utd - - 1986-1987
Sheffield Wednesday - - 1986-1987
Oxford Utd - - (*) 1986-1987
Coventry City - 1987-1988 -
Arsenal 1989-1990 - (*) 1987-1988
Wimbledon FC - 1988-1989 -
Nottingham Forest - - 1988-1989, (*) 1989-1990
Luton Town - - (*) 1988-1989
Derby County - - 1989-1990

NB: (*)= come vincitore della Coppa di Lega (**)= come finalista della FA Cup

I posti dell'Inghilterra in Coppa UEFA erano quattro, riservati alla seconda, alla terza e alla quarta classificata più la vincente della Coppa di Lega; nel caso in cui la vincente della Coppa di Lega si fosse piazzata in Campionato nella "zona UEFA" i posti disponibili per la qualificazione alla Coppa UEFA sarebbero rimasti sempre 4.

La Supercoppa Europea 1985 tra Juventus (vincitrice della Coppa dei Campioni 1984-1985) ed Everton (vincitore della Coppa delle Coppe 1984-1985) non venne disputata in seguito alla squalifica di tutti i club inglesi.

La squalifica del Liverpool terminò nel 1991 anziché nel 1990: di conseguenza i Reds furono esclusi dalla Coppa dei Campioni 1990-1991 e ricominciarono a disputare le competizioni europee a partire dalla Coppa UEFA 1991-1992.

Commemorazioni

Nel 1985 è stato presentato un monumento in ricordo della strage nella sede societaria in piazza Crimea. L'architetto Dante Grassi è stato l'autore del citato monumento – sito dal 2001 all'interno della sede amministrativa del club a Corso Galileo Ferraris[13] – mentre l'epitaffio è dello scrittore e giornalista Giovanni Arpino:

«Qui ricordiamo
le 39 vittime di Bruxelles
il 29 - 5 - 1985 trucidate
da brutale violenza.

Quando onore, lealtà, rispetto
cedono alla follia,
è tradita
ogni disciplina sportiva.

Alla nostra memoria
il compito
di tenerla viva.»

Il compositore britannico Michael Nyman scrisse nello stesso anno un pezzo chiamato Memorial, proprio in memoria dei tifosi che morirono nello stadio belga.

Dal 2000, in occasione della fase finale dell'Europeo, all'interno dello stadio Re Baldovino è stata posta una targa commemorativa a ricordo della tragedia di quindici anni prima: su una semplice lapide in marmo nero sono rappresentate, come in una riga geometrica, 39 tacche come simbolo delle 39 vittime. Il 29 maggio 2005 è stata presentata all'ex Heysel una scultura atta a commemorare la strage del 1985. Essa altro non è che una meridiana progettata dall'artista francese Patrick Rimoux, comprendente una pietra con i colori della bandiera italiana e di quella belga, insieme alla poesia Funeral Blues scritta dall'inglese W.H. Auden a simboleggiare il dolore delle tre nazioni; presenta inoltre trentanove luci che brillano, una per ogni vittima della tragedia[14]. I parenti delle vittime, che avevano nel frattempo fondato un comitato, hanno presenziato alla cerimonia, presieduta dal sindaco della capitale belga.

Il 26 maggio 2010 a Liverpool, in occasione del venticinquesimo anniversario della tragedia, alla presenza degli ex giocatori Sergio Brio e Phil Neal in rappresentanza delle due società, è stata presentata una targa permanente ad Anfield per onorare le vittime della tragedia[15]. Tre giorni dopo, durante le commemorazioni avvenute a Torino, il presidente juventino Andrea Agnelli ha annunciato che nell'area dello Juventus Stadium sarebbe stato riservato un luogo in memoria delle vittime di quella strage[16], com'è poi avvenuto nel 2012, con un totem commemorativo sito all'interno del museo societario[17]; inoltre, il Cammino delle stelle attorno lo Stadium include trentanove stelle d'argento, le quali recano incisi i nomi delle vittime della strage: esse sono ubicate accanto alla stella commemorativa dedicata a Gaetano Scirea – capitano della squadra bianconera in quell'anno –, in prossimità della Tribuna Est.[18] Due anni più tardi la dirigenza bianconera annunciò la creazione di un ulteriore memoriale in ricordo della strage all'interno della futura sede societaria alla Continassa.

Il 13 novembre 2015, durante l'amichevole tra Belgio e Italia giocata nello stadio Re Baldovino, la partita è stata sospesa al 39' minuto per ricordare le 39 vittime, i cui nomi sono stati fatti scorrere nei maxischermi dell'impianto;[19] il giorno prima, nel corso di una cerimonia tenutasi sotto la targa commemorativa posta nell'ex Heysel, la FIGC aveva ufficialmente ritirato, simbolicamente, la maglia n. 39 della Nazionale italiana.[20]

Note

  1. ^ La Juve non voleva giocare, in La Stampa, 30 maggio 1985, p. 3. URL consultato il 21 settembre 2014.
  2. ^ Platini: per me è stata la notte dello strappo [collegamento interrotto], in La Stampa, 28 maggio 1995, p. 19. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  3. ^ Roberto Beccantini, Boniek: giocammo solo per evitare una guerra civile [collegamento interrotto], in La Stampa, 19 marzo 2005, p. 31. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  4. ^ Minoli
  5. ^ Piero Bianco, Così all'Heysel esplose la furia hooligan. Gli assalti inglesi fecero crollare un muro: 39 morti [collegamento interrotto], in La Stampa, 19 marzo 2005. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  6. ^ Matteo Cruccu, Cameron: «Strage di Hillsborough, non fu colpa dei tifosi del Liverpool: chiedo scusa», in Corriere della Sera, 12 settembre 2012. URL consultato il 12 settembre 2012.
  7. ^ Heysel indelebile, in Corriere della Sera, 24 ottobre 1993 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2011).
  8. ^ Giancarlo Mola, Solo gli azzurri ricordano l'Heysel, in repubblica.it, 14 giugno 2000.
  9. ^ Roberto Perrone, Riecco Juve-Liverpool con il dolore nel cuore, in Corriere della Sera, 19 marzo 2005, p. 44 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014).
  10. ^ (EN) Mixed reactions to Heysel homage, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  11. ^ (EN) The Heysel disaster - 30 years on, su liverpoolecho.co.uk, liverpooldailypost.co.uk. URL consultato il 3 luglio 2014.
  12. ^ Heysel, nomi dei caduti, su tifobianconero.it.
  13. ^ Filmato audio Andrea Agnelli ricorda la tragedia dell'Heysel (Puntata), Torino, Tuttosport, 29 maggio 2010.
  14. ^ (EN) Anniversary monument honours Heysel dead, su telegraph.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2015.
  15. ^ LFC unveil Heysel plaque., su liverpoolfc.tv, 27 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  16. ^ Heysel, il ricordo durerà per sempre, in Tuttosport, 29 maggio 2010. URL consultato il 3 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2012).
  17. ^ J-Museum – The 360º Experience
  18. ^ Juve, 39 stelle all'Heysel: «Per non dimenticare», in tuttosport.com, 20 maggio 2010. URL consultato il 6 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  19. ^ Filmato audio Belgio-Italia, il gioco si ferma per ricordare le vittime dell'Heysel, gazzetta.it, 13 novembre 2015.
  20. ^ La FIGC e gli Azzurri commemorano le vittime dell'Heysel a 30 anni dalla tragedia, in figc.it, 12 novembre 2015.

Videografia

Voci correlate

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