Portale:Lecce
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La leggenda tramanda che già prima della guerra di Troia esistesse una città fondata da Malennio, 1 211 anni prima della nascita di Cristo. Dopo la distruzione di Troia, fu occupata da Lictio Idomeneo che, oltre a darle il nome, ne introdusse la cultura greca. Le più antiche testimonianze del primo nucleo abitativo di Lecce si riferiscono a nuclei di capanne della prima fase dell'età del ferro (VIII-VI secolo a.C.), individuati in occasione di scavi per la messa in opera di impianti elettrici e di canalizzazione. La trasformazione di questo primo insediamento in un abitato di tipo urbano, di cui si ignora il nome antico, avviene nel corso degli ultimi decenni del IV secolo a.C., momento in cui alcuni abitati vicini, come Cavallino e Rudiae, cessano di vivere o manifestano un periodo di decadenza. La città si dota di potenti mura difensive, lunghe 3 km e spesse 5 metri; la cinta muraria, della quale sono stati individuati alcuni tratti presso Porta Napoli, via Adua, Viale Lo Re e via Manifattura Tabacchi, è realizzata in grandi blocchi di calcare locale posti in opera di testa e racchiude un'area di circa 50 ettari. Pur in assenza di elementi sicuri, la documentazione che proviene da altri centri del Salento suggerisce anche per Lecce l'immagine di un paesaggio urbano caratterizzato da un tessuto abitativo discontinuo, servito da assi viari non rettilinei e alternati con spazi agricoli, luoghi di culto e necropoli. |
Il Barocco leccese è una forma artistica e architettonica sviluppatasi tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII secolo a Lecce e nel Salento; è riconoscibile per le sue sgargianti decorazioni che caratterizzano i rivestimenti degli edifici. Lo stile, influenzato dal plateresco spagnolo, si diffuse nel Salento dalla metà del Seicento grazie all'opera di architetti locali come Giuseppe Zimbalo (1617-1710) e Giuseppe Cino (1644-1722). |
Collocato al centro della omonima piazza, il Duomo, tra i più belli d'Italia, fu costruito una prima volta nel 1144, poi nel 1230. Su richiesta del vescovo di Lecce, Luigi Pappacoda, fu completamente ristrutturato negli anni tra il 1659-70 da Giuseppe Zimbalo a cui si deve anche l'attigua torre campanaria alta 70 metri circa e suddivisa in 5 piani con finestre molto slanciate; termina con una loggia ottagonale. Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza. La facciata principale, piuttosto semplice sotto il profilo decorativo, si sviluppa in due ordini ove appaiono le statue, allogate in nicchioni, dei Santi Pietro e Paolo, di San Gennaro e di San Ludovico. La disposizione delle paraste scanalate fa intravedere che la chiesa è strutturata in tre navate. Il prospetto secondario, invece, è ricco, esuberante. Si evidenzia il portale sovrastato da una balaustra; al centro, si innalza la statua di Sant'Oronzo mentre, in basso, due nicchie ospitano le statue dei SS. Giusto e Fortunato. L'interno, a croce latina, è impreziosito da 12 altari più maggiore, per la più parte del tardo Seicento, ed è ricco di opere pittoresche realizzate da valenti artisti, tra i quali Giuseppe da Brindisi, Oronzo Tiso, Gianserio Strafella, G. Domenico Catalano e G. A. Coppola. La Cattedrale possiede una cripta del XII secolo, rimaneggiata nel XVI con aggiunte barocche. |
Lecce è sede dell'omonima arcidiocesi (Archidioecesis Lyciensis in latino) una sede metropolitana della Chiesa cattolica appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. È retta dal 16 aprile 2009 dall'arcivescovo Domenico Umberto D'Ambrosio. La tradizione fa risalire la fondazione della diocesi di Lecce ai tempi apostolici: già nel I secolo Giusto di Corinto avrebbe predicato la fede cristiana nella città salentina convertendo Oronzo, che sarebbe poi stato consacrato vescovo dall'apostolo Paolo il quale gli avrebbe affiancato come coadiutore e successore il nipote Fortunato; Ughelli (Italia sacra, IX, col. 67) registra i nomi di altri cinque vescovi che si sarebbero succeduti fino al III secolo, ma il primo documento storico attestante la sede episcopale di Lecce risale al 1057, quando è documentato il vescovo Teodoro. Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Otranto. Nel 1960 la diocesi divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede. Lecce è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con decreto della Congregazione per i vescovi del 20 ottobre 1980. |
Il dialetto leccese è una variante del salentino e, pur esistendo delle differenze minime tra i vari comuni, la radice resta invariata. Il dialetto presenta un sistema a 5 vocali in posizione tonica e 3 gradi di apertura. È composto inoltre da una dittongazione metafonetica per -i e -u finali.
La o lunga diventa quasi sempre u (sole>sule), tranne che a Galatina, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Soleto e Corigliano d'Otranto, dove può rimanere o (il sole > lu sole). Inoltre, molte parole che finiscono con una doppia elle (ll) seguita da una vocale, con l'eccezione della u, si pronunciano rispettivamente:ddhu, ddha, ddhe, ddhi nelle rispettive eccezioni maschile, femminile, singolare e plurale. Per esempio:martello diventa martieddhu, martelli diventa martieddhi, bella diventa beddha, belle diventa beddhe. |
La chiesa di San Niccolò dei Greci, situata nel centro storico, è anche nota come chiesa Greca in quanto al suo interno si svolgono funzioni di rito greco-bizantino. Fu ricostruita ex novo a partire dal 1765 per la colonia di mercanti greci ed albanesi che risiedeva in città. Fu progettata dagli architetti leccesi Francesco Palma, Lazzaro Marsione, Lazzaro Lombardo e Vincenzo Carrozzo. L'interno, costituito da una navata rettangolare con copertura a volta a spigolo, si caratterizza per il muro dell'iconostasi tempestato di pitture su legno. Porta Rudiae, il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine messapica, fu ricostruita nel 1703 dal nobile leccese Prospero Lubelli sulle rovine di una porta più antica crollata verso la fine del XVII secolo. La porta, opera di Giuseppe Cino, è dominata dalla statua di sant'Oronzo, accompagnata lateralmente dalle statue di santa Irene e san Domenico. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore della città. |
Rudiae è un'antica città messapica, nell'area di influenza della colonia dorica di Taranto. La città è nota soprattutto per aver dato i natali al poeta latino Quinto Ennio. Viene oggi identificata con i resti archeologici situati nel comune di San Pietro in Lama (località "Rugge"), presso Lecce. Secondo un'ipotesi oggi superata dall'evoluzione degli studi archeologici e storiografici, il sito di Rugge era stato primariamente considerato un sobborgo dell'antica Lupiae, a sua volta caratterizzata da insediamenti umani sparsi "a macchia di leopardo" sul territorio Nel sito sono visibili le tracce di un anfiteatro e di due cinte murarie in blocchi di tufo. I materiali rinvenuti ne attestano la frequentazione già a partire dal IX-VIII secolo a.C. e la nascita di un insediamento di una certa importanza tra la fine del VI e il III secolo a.C. Successivamente la città perse di importanza e già nel I secolo d.C. - secondo la testimonianza di Silio Italico - era ridotta a un modesto villaggio, in coincidenza del progressivo affermarsi della vicina Lupiae, che proprio in quel periodo (tra I e II secolo) si dotava di un anfiteatro e di un teatro. |
Lecce è la sede dell'Università del Salento, già Università di Lecce, su cui è imperniato l'intero sistema dell'università e ricerca del Salento. I primi movimenti atti alla formazione dell'Università come la conosciamo oggi risalgono al XVIII secolo. Già in età medievale erano presenti diversi luoghi di istruzione, indicati nei documenti contemporanei come università, anche se differenti dall'accezione che ne diamo oggi. L'università del Salento ha alcune succursali anche nella provincia di Brindisi. Di particolare interesse risulta il Parco Scientifico e Tecnologico Ionico-Salentino (PASTIS) presso Mesagne, compartecipato dall'Università del Salento, ove è presente uno dei costosi macchinari per la datazione di reperti archeologici col metodo del Carbonio-14. Nel 1998 è stato attivato presso l'università del Salento l'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI), una delle Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa. La Scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Giurisprudenza e Politica dell'area Euromediterranea, Beni Culturali. Anche grazie al traino duvuto all'ISUFI, dal 2000 l'ateneo salentino ha conosciuto una crescita senza precedenti, soprattutto nel ramo scientifico, che è uno tra i più avanzati ed efficienti d'Italia. Altro importante ramo è quello archeologico: l'università del Salento, infatti, svolge numerose attività di scavo in tutta Italia, e in diversi ambiti: preistorico, classico e medievale. All'estero l'università effettua ancora oggi scavi in Ucraina, Turchia, Medio Oriente, Malta, Egitto. |
L'Unione Sportiva Lecce, più semplicemente U.S. Lecce, è la maggiore società calcistica della città di Lecce. Milita attualmente in serie A. Fondata nel 1908 come Sporting Club Lecce e assunto il nome attuale nel 1927, la squadra fu promossa per la prima volta in Serie A nel 1985. Da allora ha disputato 13 campionati italiani di massima serie, l'ultimo dei quali nel 2008-2009. Il miglior piazzamento in Serie A è il 9º posto nel campionato 1988-1989. Ha vinto una Coppa Italia di Serie C, nel 1975, e una Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti, nel 1976. Disputa le partite interne nello Stadio Via del mare di Lecce. Inaugurato nel 1966, l'impianto ha una capienza di 33.876 posti. |