Patata del Fucino
Patata del Fùcino | |
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Origini | |
Altri nomi | Patata di Avezzano |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Abruzzo |
Zona di produzione | Fucino (AQ) |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | I.G.P. |
Settore | Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
La patata del Fùcino, nota anche come patata di Avezzano, è una varietà di patata tipica della piana del Fucino, in Abruzzo. Riconosciuta ufficialmente con il marchio europeo IGP dall'anno 2016[1], fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi come patata degli Altipiani d'Abruzzo[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il prosciugamento e la bonifica del lago Fucino avvenuti nella seconda metà del XIX secolo per volontà di Alessandro Torlonia permisero attraverso il dissodamento dei terreni la coltivazione su una superficie iniziale di circa 15 000 ettari della patata, dei cereali, delle barbabietole da zucchero e di altri prodotti orticoli[3]. La trasformazione lago-pianura ebbe nel territorio marsicano delle forti ripercussioni di carattere sociale, culturale ed economico.
Subito dopo il prosciugamento del lago vennero utilizzati oltre ai primi trattori Landini anche gli animali da lavoro, in particolare i bovini di razza marchigiana, per arare i campi. Questo avvenne fino all'esproprio dei terreni ai Torlonia, stabilito dalla riforma agraria del 1950, periodo in cui l'allevamento di bestiame suppliva alle esigenze dei contadini[4]. A cominciare dagli anni sessanta l'avvento dell'imprenditoria, affiancata all'agricoltura di tipo tradizionale, trasformò l'economia della zona grazie anche al miglioramento delle infrastrutture.
La patata del Fucino era nota fino ai primi anni duemila semplicemente con il nome di "patata di Avezzano".
Dai primi anni del XXI secolo con la realizzazione nella piana fucense dei centri di raccolta e di condizionamento le patate vengono stoccate, lavate e confezionate prima di essere immesse nei mercati nazionali[5].
Nel 2006 la patata del Fucino, già riconosciuta prodotto agroalimentare tradizionale, ha ottenuto il marchio europeo IGP[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il tubero viene coltivato nella piana del Fucino, in un territorio dalle condizioni pedo-climatiche favorevoli con la composizione del terreno ricco di potassio, fosforo, vitamina B5, magnesio, zinco, ferro e proteine che le conferiscono ottime proprietà nutrizionali e gli sbalzi termici che rendono la buccia più protettiva rispetto agli attacchi batterici. Il Fucino è situato tra i 650 e i 680 m s.l.m. al centro della Marsica, in posizione contigua rispetto al parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e al parco naturale regionale Sirente-Velino[5]. Su un'area di circa 12 000 ettari coltivabili, oltre 4 000 vengono impiegati per la semina che avviene perlopiù tra i mesi di marzo e maggio. La coltura della patata fucense fa registrare una produzione complessiva media di circa 1 milione 700 000 quintali[6].
I tuberi vengono generalmente raccolti dalla fine del mese di luglio, mentre le patate tardive a ottobre, quando raggiungono un grado di completa maturazione e possono essere conservate in specifici centri di condizionamento, in penombra a 5-6°, per diversi mesi mantenendo inalterate le proprie caratteristiche organolettiche[1].
Di forma tondo-ovale, regolare, le patate presentano un colore della pasta da giallo chiaro a giallo ed una buccia il cui colore, dal giallo al rosso, muta in relazione alla tipologia.
Le varietà principalmente coltivate nella piana del Fucino, riservate al mercato agricolo del fresco (filiera relativa al post-raccolta fino al consumo fresco), sono Agata, Colomba, Malice e Nectar, mentre quelle riservate al mercato industriale della surgelazione, pari al 20% della produzione totale, sono Labella e Laura a buccia rossa oppure Innovator ed Agria, quest'ultima varietà a buccia gialla si è dimostrata particolarmente adatta alle caratteristiche del terreno fucense, assicurando elevate produzioni. Stagionalmente sono coltivate anche le varietà Majestic, Sirco, Tonda di Berlino e Universa[7][8].
Zona di produzione
[modifica | modifica wikitesto]La zona di produzione della patata del Fucino comprende il territorio della piana e i suoi comuni: Aielli, Avezzano, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pescina, San Benedetto dei Marsi e Trasacco tutti in provincia dell'Aquila, in Abruzzo[3].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]- forma = rotondeggiante - ovale, regolare
- buccia = colore chiaro o rosso chiaro[9]
- polpa = colore giallo o giallo-chiaro, a seconda della varietà (a pasta farinosa o soda e compatta)[9]
- sapidità e serbevolezza[7]
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]- Bollite, pelate e schiacciate per gnocchi, purea, sugo
- Cottura in forno
- Impasti
- Pane di patate
- Fritture
- Zuppe e insalate
- Preparazione di tortini e umidi
- Distillati
- Birra, con utilizzo di patate di coltura biologica.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Il prodotto ha ottenuto i marchi P.A.T. con la denominazione di patata degli Altipiani d'Abruzzo[2], D.O.P.[10] e I.G.P.[11][12].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La patata del fucino diventa Igp. Salgono a 282 le dop e igp italiane registrate, su politicheagricole.it, MiPAAFT, 28 aprile 2016. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ a b Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PDF), su politicheagricole.it, MiPAAFT. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ a b Patata del Fucino IGP, su slowfoodabruzzo.it, Slow Food Abruzzo - Molise. URL consultato il 5 agosto 2018.
- ^ Letta, 1985, pp. 50-72.
- ^ a b Patata del Fucino IGP, su agraria.org, Agraria. URL consultato il 5 agosto 2018.
- ^ Incontro Igp Patata, su abruzzo.coldiretti.it, Federazione Regionale Coldiretti Abruzzo, 22 marzo 2014. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ a b Patata del Fucino Igp, ecco i punti di forza e di debolezza, su italiafruit.net, Italia Fruit News, 6 aprile 2018. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ Roberta De Santi, Storia della patata. Prodotto di qualità del Fucino, su terremarsicane.it, Terre Marsicane, 23 maggio 2017. URL consultato il 1º agosto 2018.
- ^ a b Patata abruzzese, su conoscere.abruzzoturismo.it, Abruzzo Promozione Turismo. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2017).
- ^ Reg. UE n. 656 del 18.04.2016 - GUUE L. 114 del 28.04.2016.
- ^ Patata del Fucino IGP, su ccpb.it, CCPB Controllo e Certificazione. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ Agricoltura: Patata del Fucino diventa Igp, 282 le Dop italiane, su agi.it, Agi, 29 aprile 2016. URL consultato il 19 dicembre 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rocco D'Alessandro, La coltivazione ed il commercio della patata da seme a pasta gialla del Fucino, Aquila degli Abruzzi, Off. Graf. B. Vecchioni & Figli, 1929, SBN IT\ICCU\CUB\0009819.
- Carmine Letta, Le condizioni economiche dei contadini della Marsica alla fine dell'Ottocento (Inchiesta agraria), Avezzano, Adelmo Polla, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0241182.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Patata (alimento)
- Patata di montagna del Medio Sangro
- Patata degli Altipiani d'Abruzzo
- Patata turchesa
- Fucino
- Cucina marsicana
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Patata del Fucino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Patata del Fucino, su eAmbrosia, Commissione europea.
- Agricoltura Sviluppo Rurale, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 1º agosto 2018.