Democratici 66

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Democratici 66
(NL) Democraten 66
LeaderSigrid Kaag
PortavoceAnne-Marie Spierings
StatoPaesi Bassi Paesi Bassi
SedePartijbureau D66,
Hoge Nieuwstraat 30,
L'Aia
AbbreviazioneD66
Fondazione14 ottobre 1966
IdeologiaLiberalismo sociale[1]
Progressismo
Federalismo europeo
CollocazioneCentro[2][3][4][5][6] / centro-sinistra[7]
Partito europeoALDE
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Affiliazione internazionaleInternazionale Liberale
Seggi Tweede Kamer
24 / 150
Seggi Eerste Kamer
7 / 75
Seggi Europarlamento
2 / 29
(2019)
Iscritti24 955 (1º gennaio 2020), 26 451 (1º gennaio 2019), 28 820 (1º gennaio 2018), 26 285 (1º gennaio 2017), 25 349 (1º gennaio 2016), 25 190 (1º gennaio 2015), 23 767 (1º gennaio 2014), 23 105 (1º gennaio 2013), 21 985 (1º gennaio 2012), 21 599 (1º gennaio 2011), 18 507 (1º gennaio 2010), 12 305 (1º gennaio 2009), 10 357 (1º gennaio 2008), 10 462 (1º gennaio 2007), 11 065 (1º gennaio 2006), 12 827 (1º gennaio 2005), 13 507 (1º gennaio 2004), 12 711 (1º gennaio 2003), 12 711 (31 dicembre 2002), 12 188 (31 dicembre 2001), 11 878 (31 dicembre 2000), 12 027 (31 dicembre 1999), 13 391 (31 dicembre 1998), 13 747 (31 dicembre 1997), 13 230 (31 dicembre 1996), 15 000 (31 dicembre 1995), 15 000 (31 dicembre 1994), 14 500 (31 dicembre 1993), 13 000 (31 dicembre 1992), 11 325 (31 dicembre 1991), 9 829 (31 dicembre 1990), 8 543 (31 dicembre 1988), 8 700 (31 dicembre 1987), 8 300 (31 dicembre 1986), 8 000 (31 dicembre 1985), 8 774 (25 ottobre 1984), 12 000 (1º gennaio 1984), 14 500 (30 novembre 1982), 17 765 (17 dicembre 1981), 13 285 (gennaio 1980), 11 677 (1º gennaio 1979), 8 424 (9 gennaio 1978), 4 410 (febbraio 1977), 2 000 (9 novembre 1976), 667 (15 marzo 1976), 6 000 (10 agosto 1972), 5 620 (12 agosto 1971), 6 400 (novembre 1970), 5 300 (1º gennaio 1970), 5 075 (novembre 1969), 3 850 (15 dicembre 1968), 3 700 (18 novembre 1967), 27 121 (1º gennaio 2021), 31 830 (1º gennaio 2022) e 30 022 (1º gennaio 2023)
Sito webd66.nl/

I Democratici 66 (in olandese: Democraten 66, D66) sono un partito politico olandese socioliberale.

Presenta un programma progressista sulle questioni sociali e un programma di destra sulle questioni economiche.[8]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il partito è stato fondato nell'ottobre del 1966, da qui il nome, da Hans van Mierlo, giornalista, e Hans Gruijters, insieme a politici provenienti da diverse esperienze partitiche. Alle elezioni del 1967 il partito ottenne 7 seggi, in quelle del 1971 11 seggi ed il quelle del 1972 6 seggi. Nel 1973 entrò a far parte del governo. Dopo alterne vicende il partito prese parte nel 1994 a due governi "viola" (composti da liberali "blu" e socialdemocratici "rossi") guidati da Wim Kok. Nel 2002, capo del partito è stato eletto Thom de Graaf, che dopo il calo di consensi alle elezioni, nel 2003, ha ceduto il passo a Boris Dittrich, il quale è stato sostituito, nel 2006, da Frank Dales. Dopo il fallimento del governo tra laburisti e cristiano-democratici, D66 è entrato a far parte di un governo con cristiano-democratici e i liberali di destra, dal quale, però, è uscito nel 2005.

Alle politiche anticipate del 2006, il quadro politico olandese si è particolarmente complicato. Nelle elezioni si è rafforzato, infatti, il Partito Socialista, il partito più a sinistra, che ha guadagnato ben 17 seggi, ed ha ottenuto un buon risultato il Partito Per la Libertà, che ha conquistato 9 seggi. Hanno perso consensi tutti i partiti maggiori: il CDA (-3), il PvdA (-10), il VVD (-6), la Lista Pim Fortuyn (-8), che non ha più deputati. La radicalizzazione verso le estreme (SP e PVV) ha determinato un insuccesso per le liste più moderate, in particolare D66 è calato dal 4,07 al 1,96% ed ha dimezzato i seggi, da 6 a 3.

Alle elezioni del 2010 D66 migliora i propri risultati ottenendo il 6,95% e conquistando 10 seggi alla Camera (+7), collocandosi all'opposizione del governo di centro-destra guidato da Mark Rutte, composto dal VVD e CDA, che aveva continuato nel suo calo dimezzando i consensi dal 26,5 al 13,6%. Anche il SP calò al 9,9% ed i laburisti al 19,9%. Vero vincitore della consultazione fu il PVV, nazionalisti, che passò dal 5,9 al 15,5% dei consensi. L'appoggio esterno del PVV al Governo fu indispensabile affinché quest'ultimo disponesse di una maggioranza assoluta.

Le elezioni del 2012 portano ad un'ulteriore crescita per D66, che ottiene il 8,03% dei voti e 12 seggi alla Camera. Le elezioni vedono anche un rafforzamento del VVD (liberali conservatori) e del PvdA (laburisti) a discapito del SP (socialisti di sinistra), del PVV (nazionalisti) e del CDA (democristiani).

Le elezioni legislative del 2017 vedono la nona vittoria elettorale consecutiva (tra Camera, Parlamento Europeo, comunali, regionali e Senato) dei Democratici, che ottengono 19 seggi; il secondo più alto risultato della loro storia, dopo i 24 seggi ottenuti nel 1994.

Con le elezioni europee del 2019 la lunga serie positiva di D66 si interrompe bruscamente con pesante calo di consensi (7,07% dei voti e 2 seggi).

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

D66 è un partito di orientamento liberale. Fino al 1998, viste anche le origini radicali di Van Mierlo, i membri del partito si definivano radicali democratici. Dal 1998 in poi, il partito si è ufficialmente definito un partito socioliberale. Può essere definito un partito liberale progressista, infatti i D66 nascono come "alternativa" al VVD, i liberali-conservatori di centro-destra, e per continuare la tradizione culturale del Vrijzinnig Democratische Bond (Lega democratica dei liberi pensatori), confluita nel 1948 nel Partito del Lavoro, socialdemocratici. Molti Democratici preferiscono, infatti, definirsi democratici "liberi pensatori".

D66 è membro dell'Internazionale Liberale e dell'ALDE.

Politiche[modifica | modifica wikitesto]

Alcune delle politiche più importanti proposte dal partito sono:

Leader[modifica | modifica wikitesto]

  • Hans van Mierlo (14 settembre 1966 – 1º settembre 1973)
  • Jan Terlouw (1º settembre 1973 – 8 settembre 1982)
  • Laurens Jan Brinkhorst (8 settembre 1982 – 10 novembre 1982)
  • Maarten Engwirda (10 novembre 1982 – 25 gennaio 1986)
  • Hans van Mierlo (25 gennaio 1986 – 15 febbraio 1998)
  • Els Borst (15 febbraio 1998 – 30 maggio 1998)
  • Thom de Graaf (30 maggio 1998 – 22 gennaio 2003)
  • Boris Dittrich (22 gennaio 2003 – 3 febbraio 2006)
  • Alexander Pechtold (24 giugno 2006 – 6 ottobre 2018)
  • Sigrid Kaag (6 ottobre 2018 - 10 gennaio 2022)
  • Jan Paternotte (10 gennaio 2022 - in carica)

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Legislative 1967 307.810 4,48
7 / 150
Legislative 1971 428.067 6,78
11 / 150
Legislative 1972 307.048 4,15
6 / 150
Legislative 1977 452.423 5,44
8 / 150
Europee 1979 511.967 9,03
2 / 25
Legislative 1981 961.121 11,06
17 / 150
Legislative 1982 351.278 4,26
6 / 150
Europee 1984 120.826 2,28
0 / 25
Legislative 1986 562.466 6,13
9 / 150
Europee 1989 311.990 5,95
1 / 25
Legislative 1989 701.934 7,89
12 / 150
Legislative 1994 1.391.202 15,49
24 / 150
Europee 1994 481.843 11,66
4 / 31
Legislative 1998 773.497 8,99
14 / 150
Europee 1999 205.623 5,80
2 / 31
Legislative 2002 484.317 5,10
7 / 150
Legislative 2003 393.333 4,07
6 / 150
Europee 2004 202.502 4,25
1 / 27
Legislative 2006 193.232 1,96
3 / 150
Europee 2009 515.422 11,32
3 / 25
Legislative 2010 654.167 6,95
10 / 150
Legislative 2012 757.091 8,03
12 / 150
Europee 2014 735.825 15,48
4 / 26
Legislative 2017 1.285.819 12,23
19 / 150
Europee 2019 389.692 7,07
2 / 26
Legislative 2021 1.565.861 15,02
24 / 150

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Wolfram Nordsieck, Netherlands, in Parties and Elections in Europe, 2012. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  2. ^ (EN) Il profilo di D66, su quirksmode.org.
  3. ^ Chris Terry, Democrats '66 (D66), su The Democratic Society, 11 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2020).
  4. ^ Coalition Politics and Cabinet Decision Making. p.90. Author - Juliet Kaarbo. Published by the University of Michigan. First published in 2012. Accessed via Google Books.
  5. ^ Can a pro-EU party thrive in Dutch elections? Financial Times. Author - Duncan Robinson. Published 27 February 2017. Retrieved 2 April 2018.
  6. ^ Negotiations to form new Dutch government to resume 100 days after vote. Reuters. Author - Bart H. Meijer. Published 23 June 2017. Retrieved 2 April 2018.
  7. ^ (NL) Simon Otjes, Is D66 links? [Is D66 leftist?], su montesquieu-instituut.nl. URL consultato il 17 agosto 2018.
  8. ^ What happened to the Dutch left?, su EUROPP, 15 marzo 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN216614488 · LCCN (ENn81114436 · WorldCat Identities (ENlccn-n81114436
  Portale Politica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di politica