Giuliano Musiello

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Giuliano Musiello
Musiello all'Atalanta nei primi anni 1970
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1987
Carriera
Giovanili
19??-19?? Cervignano
Squadre di club1
1970-1972SPAL24 (8)
1972-1973Atalanta25 (2)
1973-1974Juventus0 (0)
1974-1975Atalanta32 (6)
1975-1976Avellino32 (18)
1976-1978Roma54 (10)
1978-1979Genoa4 (0)
1978Verona21 (3)
1979-1980Genoa25 (4)
1980-1982Foggia37 (4)
1982-1984Novara60 (10)
1984-1985Ravenna28 (4)
1985-1986Cuneo28 (3)
1986-1987Savona20 (4)
Nazionale
1973Bandiera dell'Italia Italia U-211 (0)[1]
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Giuliano Musiello (Torviscosa, 11 gennaio 1954Saluzzo, 23 gennaio 2024[2]) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuliano venne accreditato anche come Musiello II in quanto il fratello maggiore, Mario, fu a sua volta un calciatore che militò in Serie B e C, tra le altre, nel Catanzaro e nel Modena.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Attaccante dal vigoroso fisico nonché dotato nel gioco aereo,[3] si descrisse come un «numero nove coraggioso»,[4] un «centravanti di sfondamento»[3] dal grande temperamento: «non mi abbatto mai, anche nelle occasioni più precarie cerco sempre di lottare, non mi do mai per vinto».[4]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Musiello (a destra) e Claudio Gentile alla Juventus nel precampionato 1973-1974

Cominciò a giocare a pallone da ragazzo, nei tornei amatoriali organizzati dai bar della provincia friulana. Notato dal Cervignano, crebbe nel loro settore giovanile fino a quando venne ceduto alla SPAL del presidente Paolo Mazza, debuttando con i ferraresi in Serie C. Passò quindi all'Atalanta dove ebbe modo di esordire in Serie A il 12 novembre 1972, nella sfida interna contro il Torino, in cui all'86' realizzò a Luciano Castellini la decisiva rete dell'1-0 finale.[4]

Diciannovenne, si fece notare dai campioni d'Italia della Juventus che, ritenendolo un elemento promettente, lo acquistarono nell'estate 1973. In Piemonte il giovane attaccante non riuscì tuttavia a sfondare, con il tecnico Čestmír Vycpálek che gli concesse apparizioni solamente in Coppa Italia, manifestazione dove siglò al Cesena il suo unico gol in maglia bianconera.[4]

Dopo una stagione fece quindi ritorno a Bergamo, in Serie B, passando poi nel campionato 1975-1976, durante il mercato autunnale, all'Avellino del commendatore Antonio Sibilia dove, supportato dagli assist di Stefano Trevisanello, parve esplodere definitivamente segnando 18 reti che lo portarono a vincere il titolo di capocanniere del torneo cadetto (in coabitazione con il genoano Roberto Pruzzo), e grazie alle quali è tuttora ricordato come uno dei migliori centravanti ad aver vestito la maglia biancoverde.[3]

Musiello esulta dopo un gol per la Roma nel 1977

L'exploit in terra campana gli valse una nuova occasione in massima categoria, stavolta nelle file della Roma[3] dove disputò due discrete stagioni, pagando tuttavia una certa discontinuità. Da qui in avanti iniziò quindi un lungo peregrinare per la penisola, difendendo i colori di Genoa, Verona in Serie A e Foggia in Serie B, per scendere poi in Serie C2 al Novara e chiudere infine con il calcio nei campionati dilettantistici.

In carriera totalizzò complessivamente 100 presenze e 15 reti in Serie A, e 130 presenze e 32 reti in Serie B.

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Al termine dell'attività agonistica si stabiliì a Saluzzo dove aprì una scuola calcio, divenuta negli anni un centro riferimento per il calcio femminile nel Cuneese.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Ravenna: 1984-1985 (girone F)

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1975-1976 (18 gol, ex aequo con Roberto Pruzzo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corbani, Serina, p. 445.
  2. ^ a b Calcio della Granda in lutto: addio a Giuliano Musiello, su ideawebtv.it, 23 gennaio 2024.
  3. ^ a b c d Michele Pisani, Amarcord: Giuliano Musiello, professione bomber, su footballweb.it, 23 novembre 2014.
  4. ^ a b c d Alberto Refrigeri, Hurrà Juventus, ottobre 1973., cfr. Stefano Bedeschi, Giuliano MUSIELLO, su ilpalloneracconta.blogspot.it, 11 novembre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]