Formula E

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Formula E
CategoriaMonoposto
NazioneMondiale
Prima edizione2014-2015
Piloti22 (2022-2023)
Squadre11 (2022-2023)
CostruttoriBandiera della FranciaSpark-Bandiera dell'ItaliaDallara
PneumaticiBandiera della Corea del Sud H Hankook
Pilota campione
(2023)
Bandiera del Regno Unito Jake Dennis
Squadra campione
(2023)
Bandiera del Regno Unito Envision Racing
Sito web ufficialewww.fiaformulae.com
Stagione dell'anno corrente
Campionato mondiale di Formula E 2023-2024

La Formula E, fino alla stagione 2019-2020 denominata ABB FIA Formula E Championship e ABB FIA Formula E World Championship dalla stagione 2020-2021,[1] è una serie automobilistica ideata dalla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) dedicata esclusivamente a monoposto spinte da motori elettrici.[2] La categoria, ideata nel 2011 con lo scopo di promuovere la mobilità elettrica[3], ha avuto inizio il 13 settembre 2014, con l'E-Prix di Pechino, che ha dato il via al primo campionato. La serie, basata nella prima stagione sulla partecipazione di vetture identiche con le varie componenti standardizzate, ha visto, dalla seconda stagione in poi, partecipare più costruttori.

Dalla stagione 2020-2021 la categoria ha ottenuto lo status di Campionato del mondo FIA.[4][5]

Jean Todt e Alejandro Agag sono i fondatori di questa serie. L’attuale presidente di Formula E Holdings è Alejandro Agag.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La proposta di un campionato per monoposto elettriche è stata avanzata nel 2011 dall’ex direttore generale della Scuderia Ferrari e presidente della FIA Jean Todt, che durante una cena a Parigi con Antonio Tajani e Alejandro Agag, ha esposto l'idea di una categoria riservata a vetture elettriche,[7] che gareggiassero in circuiti cittadini situati tra le strade delle più grandi città del mondo, in modo da promuovere la diffusione e lo sviluppo delle energie alternative e innovative.[8]

Nel settembre 2012 viene scelto come pilota collaudatore l'ex pilota di Formula 1, l'italo-brasiliano Lucas Di Grassi,[9] e nel novembre 2012 vengono ordinate quarantadue vetture.[10] Nella seconda metà del 2013 sono stati realizzati alcuni eventi dimostrativi per mettere alla prova le vetture e il format di gara,[11][12] prima dell'inizio ufficiale del campionato avvenuto con l'E-Prix di Pechino 2014, che è stata la prima gara della stagione 2014-2015.

Il 9 gennaio 2018 viene firmato un accordo pluriennale con l'azienda svizzera ABB che diventa title partner del campionato, facendo assumere la nuova denominazione ABB FIA Formula E Championship.[13]

Nelle edizioni 2018-2019 e 2019-2020 il campionato è stato affiancato dal Jaguar I-Pace eTrophy, un campionato con SUV elettrici, con gare che si svolgevano dopo il turno di qualifica di ogni weekend.

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Spark-Renault SRT 01E usata dal 2014 al 2018
Felix Rosenqvist (Mahindra Racing) nel 2017
Stoffel Vandoorne su una vettura della Gen2 durante l'E-Prix di Hong Kong 2019
Lo stesso argomento in dettaglio: Generazioni di Formula E.

Nella prima stagione le auto avevano stesso motore, batterie, telaio ed elettronica, con il telaio monoscocca fornito dalla Dallara, i propulsori prodotti dalla McLaren Electronic Systems, che ha fornito anche l'elettronica,[14] e il cambio a 5 rapporti fornito dalla Hewland. La Williams ha fornito il gruppo di batterie al litio.[15][16]

Dalla seconda stagione in poi i regolamenti hanno permesso l'ingresso di nuovi costruttori, in particolar modo per la produzione del motore elettrico, dell'inverter e del cambio, oltre al sistema di raffreddamento. Restano invece standard la costruzione della vettura da parte della Spark, con telaio Dallara e il gruppo batterie fornito dalla Williams Advanced Engineering.[17] Dalla quinta stagione le batterie sono fornite dalla McLaren Applied Technologies.[17]

Il 6 marzo 2018 venne presentata, al Salone dell'automobile di Ginevra, la vettura di generazione successiva "Gen2", utilizzata a partire dalla quinta stagione.[18]

Il 1º giugno 2020 la FIA ratifica delle novità, in vigore dalla stagione 2020-2021, per ridurre i costi dei team: durante i gran premi, sarà possibile utilizzare solo tre treni di gomme, invece dei quattro previsti fino alla stagione 2019-2020, il numero dei membri nel team passerà da 20 a 17 e sarà consentito l'utilizzo di un garage remoto con al massimo 6 persone.[19]

La generazione successiva di vetture Formula E Gen3 viene presentata a Monaco il 28 aprile 2022 durante l'E-Prix di Monaco 2022 che verrà utilizzata a partire dalla stagione 2022-2023.[20] Inoltre viene cambiato fornitore di pneumatici, essi verranno forniti da Hankook.[21]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

La serie prevede l'assegnazione di due titoli, uno riservato ai piloti ed uno ai team.[22] Il campionato si compone di 12 team, ognuno dei quali fa competere due piloti, con a disposizione quattro vetture per scuderia. Per quanto riguarda le prime quattro stagioni, la durata della batteria ha permesso di disputare circa metà gara, obbligando i piloti ad un cambio di vettura durante la gara. A partire dalla quinta stagione, la nuova batteria permette di disputare l'intero E-Prix con una vettura.[18]

Programma di gara[modifica | modifica wikitesto]

La maggioranza delle gare si svolge in una sola giornata per minimizzare l'impatto sulla mobilità cittadina, ma in alcune occasioni durante il campionato viene disputata una doppia gara in due giorni consecutivi.[22]

Prove libere[modifica | modifica wikitesto]

Il programma prevede solitamente una sessione di Shakedown, svolta il giorno prima della gara, ad andatura ridotta, utile ai piloti per verificare i sistemi elettronici e l'affidabilità generale della vettura, mentre nel contempo i commissari di gara verificano il tracciato. Il giorno della gara vengono effettuate due sessioni di prove libere al mattino, rispettivamente di 45 e 30 minuti, utilizzate da team e piloti per settare la vettura e adattarsi al tracciato.[22]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Il format delle qualifiche, che solitamente si svolgono intorno a mezzogiorno, prevede che i piloti siano divisi in quattro gruppi, definiti dalla loro posizione in campionato. Ogni gruppo ha sei minuti a disposizione per fare segnare un tempo cronometrato. Alla fine di questa prima fase, i primi sei in classifica partecipano alla Super Pole, ovvero un giro lanciato a testa, utile a determinare le prime sei posizioni in griglia. Per qualificarsi alla gara è necessario far segnare un tempo inferiore al 110% del più rapido nella sessione a gruppi[22]. Dalla edizione del 2022 viene modificata la struttura delle qualifiche. I 22 piloti verranno divisi in due gruppi da 11; ciascun pilota ha 10 minuti per stabilire un giro veloce a 220 kW di potenza. Dopo questa fase, i quattro piloti più veloci di ogni gruppo, vengono abbinati per formare delle coppie per i quarti di finale, che si svolgono in forma di gara su un solo giro a 250kW di potenza. Le qualifiche procederanno poi in due semifinali e una finale.[23]

Gara[modifica | modifica wikitesto]

La gara (o E-Prix) si tiene nel tardo pomeriggio, qualche ora dopo la fine delle qualifiche, e prevede la partenza da fermo. La durata delle gare è fissata in 45 minuti più un giro, e la potenza massima utilizzabile è di 200 kW dalla quinta stagione, con la possibilità di usare potenza extra per i piloti più votati con il Fanboost[22], oppure utilizzando il cosiddetto Attack Mode; dalla sesta stagione per ogni minuto di gara in Full Course Yellow (FCY) o Safety Car, kWh sarà sottratto dall'energia totale misurata dall'inizio della neutralizzazione della gara.[24] Nel maggio 2021, dopo che il primo E-Prix di Valencia si è concluso con più della metà delle vetture senza batteria al giro finale, la FIA ha stabilito che in caso di Safety Car o Full Course Yellow dopo il quarantesimo minuto di gara non ci sarà alcuna rimozione di energia[25]. Dalla stagione 2022 le gare avranno sempre una durata base di 45 minuti ma verranno prolungate fino ad un massimo di 10 minuti, in caso di safety car. Viene inoltre incrementata la potenza disponibile da 200 kW (272 cavalli) a 220 kW (299 cavalli), con attack mode di 250 kW (340 cavalli)[26].

Fanboost[modifica | modifica wikitesto]

Il Fanboost è un sistema che permette ai fan di interagire con l'andamento della gara, mediante una votazione on-line del pilota preferito. Fino alla quarta stagione ai tre piloti più votati, veniva data la possibilità di utilizzare una potenza extra sulla seconda vettura per un periodo continuativo di cinque secondi, utile all'attacco o alla difesa della posizione sul tracciato;[22] invece, a partire dalla quinta stagione viene data la possibilità di utilizzare questo sistema a cinque piloti che possono utilizzare una potenza extra sull'unica vettura a disposizione, l'utilizzo del Fanboost viene segnalato dall'accensione di una striscia di led di colore magenta posizionata sull'Halo.[27] Le votazioni sono solitamente aperte a partire da sei giorni prima della gara, fino a sei minuti dopo l'inizio di essa.[28] La serietà del sistema è stata messa in forte dubbio in quanto le operazioni di voto potrebbero essere aggirate.[29][30] A partire dalla stagione nove il Fanboost non sarà più disponibile.[31]

Attack Mode[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla quinta stagione della categoria viene introdotta una particolare modalità che concede potenza extra ai piloti, l'Attack Mode. Nella quinta stagione consisteva in 25 kW extra utilizzabili per alcuni giri della gara, attraversando una sezione apposita del tracciato, al di fuori dalla traiettoria ideale. I dettagli sul suo utilizzo, e la zona in cui può essere attivato, vengono forniti dalla direzione gara soltanto sessanta minuti prima della gara, in modo da evitare lo studio dettagliato di possibili strategie. L'utilizzo di tale modalità viene segnalato agli spettatori mediante l'accensione di una striscia di led di colore blu posizionata sull'Halo.[27] Dalla sesta stagione la potenza viene aumentata di 10 kW, da 25 kW a 35 kW, e i piloti non potranno più attivarlo in regime di FCY o Safety Car. A partire dalla stagione nove l'Attack Mode sarà disponibile solo nelle gare che non avranno l'Attack Charge.[31]

Attack Charge[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla nona stagione i piloti saranno in grado di ricevere 4 kWh in più tramite un pit-stop di 30 secondi e sbloccherà la possibilità di attivare una sorta di Attack Mode. Esso può essere attivato dai piloti due volte nelle fasi avanzate della gara e permetterà alla monoposto di erogare 350 kW al posto di 300 kW. L'Attack Charge verrà testato nella seconda metà del calendario nelle gare selezionate, le gare verrà utilizzato l'Attack Mode.[31]

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Il regolamento della sesta stagione prevede[22] l'assegnazione di punti ai primi dieci classificati secondo lo schema classico dei campionati FIA. In aggiunta vengono assegnati 3 punti all'autore della pole position, 1 punto all'autore del giro più veloce in gara tra coloro che terminano nei primi 10 (nelle prime due stagioni venivano assegnati 2 punti) e al pilota con il giro più veloce nei gruppi di qualifica.[32] Di seguito il punteggio assegnato in base ai piazzamenti dopo la gara:

Posizione                             10°   Pole   Giro Veloce 
Punti 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 3 1

Dalla stagione 10 (2023-2024) viene introdotto, oltre la classifica piloti e team, il trofeo costruttori. Una classifica per i marchi impegnati nel campionato[33].

Circuiti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Circuiti di Formula E.
2015 Punta del Este - Primo giro

Al contrario della maggior parte delle categorie automobilistiche, le gare di Formula E vengono disputate quasi esclusivamente su circuiti urbani, con una lunghezza compresa tra i 2 e i 3 km. L'obiettivo degli organizzatori è fin dalla prima stagione quello di portare la categoria tra le strade delle più grandi città del mondo. Il calendario della prima stagione[34] prevede, tra gli altri, E-Prix a Pechino, gara inaugurale della serie, Buenos Aires, Miami, Berlino, Mosca e Londra. Nella seconda stagione fanno il loro ingresso l'E-Prix di Città del Messico e l'E-Prix di Parigi.[35] Le nuove gare per la terza stagione si svolgono ad Hong Kong, New York e Montréal.[36] I nuovi E-Prix annunciati per la quarta stagione si sarebbero dovuti svolgere a San Paolo, Santiago del Cile, Zurigo e Roma. Successivamente vengono ufficializzati l'E-Prix di Roma poi disputato il 14 aprile 2018 sul Circuito cittadino dell'EUR creato per l'occasione[37][38] e l'E-Prix di Zurigo, che riporta dopo 64 anni le corse automobilistiche in circuito sul suolo svizzero.[39] Il 7 dicembre 2017 viene invece annunciato l'annullamento dell'E-Prix di San Paolo, che viene sostituito dall'E-Prix di Punta del Este, già presente nella prima e seconda stagione della categoria.[40] Per la quinta stagione della categoria vengono introdotti l'E-Prix di Dirʿiyya, in Arabia Saudita, l'E-Prix di Sanya in Cina,[41] e l'E-Prix di Berna al posto di quello disputato a Zurigo nella stagione precedente.[42] La stagione segna inoltre il ritorno dell'E-Prix di Monaco dopo una stagione di assenza.[43]

L'unico E-Prix presente in tutte le stagioni della categoria è l'E-Prix di Berlino.

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Piloti di Formula E.

A ciascuno dei team presenti nel campionato è data la possibilità di schierare due piloti per gara. I risultati ottenuti nel campionato servono anche per accumulare punti al fine di ottenere la superlicenza FIA, che consente ai piloti di gareggiare in F1. Secondo le regole attuali al vincitore del campionato spettano 30 punti, dei 40 necessari per la partecipazione in Formula 1. Per poter prendere parte al campionato di Formula E i piloti devono avere accumulato almeno 20 punti nell'arco dei tre anni precedenti la richiesta, o avere partecipato ad almeno tre E-Prix.[22] Se tali punti non vengono raggiunti, i giudici della FIA possono comunque permettere la partecipazione di un pilota che abbia dimostrato indubbie qualità nella guida di monoposto in vari campionati.[22]

I piloti che hanno vinto il campionato di Formula E sono Nelson Piquet Jr., Sébastien Buemi, Lucas Di Grassi, Jean-Éric Vergne, António Félix da Costa, Nyck de Vries, Stoffel Vandoorne e Jake Dennis, mentre la tabella seguente mostra i piloti che hanno vinto almeno una gara:

Pos Pilota Vittorie Prima vittoria Ultima vittoria
1 Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi 13 E-Prix di Punta del Este 2014 E-Prix di New York 2019 (gara 1)
Bandiera del Brasile Lucas Di Grassi 13 E-Prix di Pechino 2014 E-Prix di Londra 2022 (gara 2)
3 Bandiera del Regno Unito Sam Bird 12 E-Prix di Putrajaya 2014 E-Prix di San Paolo 2024
4 Bandiera della Francia Jean-Éric Vergne 11 E-Prix di Montréal 2017 (gara 2) E-Prix di Hyderabad 2023
5 Bandiera della Nuova Zelanda Mitch Evans 10 E-Prix di Roma 2019 E-Prix di Londra 2023 (gara 1)
6 Bandiera del Portogallo António Félix da Costa 8 E-Prix di Buenos Aires 2015 E-Prix di Città del Capo 2023
7 Bandiera della Svizzera Edoardo Mortara 6 E-Prix di Hong Kong 2019 E-Prix di Seoul 2022 (gara 2)
Bandiera del Regno Unito Jake Dennis 6 E-Prix di Valencia 2021 (gara 2) E-Prix di Dirʿiyya 2024 (gara 1)
Bandiera della Nuova Zelanda Nick Cassidy 6 E-Prix di New York 2022 (gara 1) E-Prix di Dirʿiyya 2024 (gara 2)
Bandiera della Germania Pascal Wehrlein 6 E-Prix di Città del Messico 2022 E-Prix di Misano 2024 (gara 2)
11 Bandiera della Germania Maximilian Günther 5 E-Prix di Santiago 2020 E-Prix di Tokyo 2024
12 Bandiera dei Paesi Bassi Nyck de Vries 4 E-Prix di Diriyah 2021 (gara 1) E-Prix di Berlino 2022 (gara 2)
13 Bandiera della Francia Nicolas Prost 3 E-Prix di Miami 2015 E-Prix di Londra 2016 (gara 2)
Bandiera della Svezia Felix Rosenqvist 3 E-Prix di Berlino 2017 (gara 1) E-Prix di Marrakech 2018
Bandiera del Belgio Jérôme d'Ambrosio 3 E-Prix di Berlino 2015 E-Prix di Marrakech 2019
Bandiera del Belgio Stoffel Vandoorne 3 E-Prix di Berlino 2020 (gara 6) E-Prix di Monaco 2022
17 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Jr. 2 E-Prix di Long Beach 2015 E-Prix di Mosca 2015
Bandiera della Germania Daniel Abt 2 E-Prix di Città del Messico 2018 E-Prix di Berlino 2018
Bandiera dei Paesi Bassi Robin Frijns 2 E-Prix di Parigi 2019 E-Prix di New York 2019 (gara 2)
Bandiera del Regno Unito Oliver Rowland 2 E-Prix di Berlino 2020 (gara 5) E-Prix di Misano 2024 (gara 1)
21 Bandiera del Regno Unito Alexander Sims 1 E-Prix di Dirʿiyya 2019 (gara 2)
Bandiera della Francia Norman Nato 1 E-Prix di Berlino 2021 (gara 2)
Bandiera del Regno Unito Alex Lynn 1 E-Prix di Londra 2021 (gara 2)

Con sfondo verde i piloti campioni della categoria, in grassetto i piloti ancora in attività nella categoria.

Tabella aggiornata all'E-Prix di Misano 2024 (gara 2)

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Scuderie di Formula E.

Nella prima stagione furono ammesse al campionato dieci squadre,[44][45] otto delle quali ancora presenti nel campionato. I team che hanno finora partecipato a tutte le stagioni di Formula E sono: Virgin Racing, Mahindra Racing, Dragon Racing, Audi Sport ABT Schaeffler, Venturi Grand Prix, Andretti Formula E e NIO Formula E Team. All'inizio della seconda stagione il team Trulli GP, che aveva disputato l'intera prima stagione finendo ultimo nella classifica a squadre, ha dovuto abbandonare la categoria per alcuni inconvenienti tecnici che hanno causato la rottura degli accordi commerciali con alcuni fornitori.[46] Alla fine della seconda stagione lascia la categoria anche il Team Aguri,[47] che cede la licenza a nuovi investitori cinesi che, a partire dalla terza stagione fondano la squadra Techeetah,[48] che entra a far parte dei team di Formula E. Nella terza stagione debutta anche la Jaguar Racing.[49]

A partire dalla quinta stagione la Nissan prende il posto della Renault, per quanto riguarda la partnership con il team e.dams,[50] mentre la BMW entra nelle vesti di costruttore del team Andretti.[51][52] Fa il suo ingresso anche la HWA Racelab, con motore Venturi.[53]

Per la stagione 2019-2020, sesta stagione della Formula E, la FIA ha omologato anche Mercedes e Porsche quali costruttori della categoria.[54]

Dal 2023 farà la sua comparsa la Maserati MSG Racing con il brand italiano partner del team monegasco dopo 13 anni di assenza dal motorsport.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Campionato piloti Campionato costruttori
Pilota Scuderia Vettura Scuderia Vettura
2014-15 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Jr. Bandiera della Cina NEXTEV China Racing Spark-Renault SRT 01E Bandiera della Francia E.dams-Renault Spark-Renault SRT 01E
2015-16 Bandiera della Svizzera Sébastien Buemi Bandiera della Francia Renault-e.dams Spark-Renault Z.E. 15 Bandiera della Francia Renault-e.dams Spark-Renault Z.E. 15
2016-17 Bandiera del Brasile Lucas Di Grassi Bandiera della Germania Audi Schaeffler ABT Spark-ABT Schaeffler FE02 Bandiera della Francia Renault-e.dams Spark-Renault Z.E. 16
2017-18 Bandiera della Francia Jean-Éric Vergne Bandiera della Cina Techeetah Spark-Renault Z.E. 17 Bandiera della Germania Audi Sport ABT Spark-Audi e-tron FE04
2018-19 Bandiera della Francia Jean-Éric Vergne Bandiera della Cina DS Techeetah Spark-DS E-TENSE FE19 Bandiera della Cina DS Techeetah Spark-DS E-TENSE FE19
2019-20 Bandiera del Portogallo António Félix da Costa Bandiera della Cina DS Techeetah Spark-DS E-TENSE FE20 Bandiera della Cina DS Techeetah Spark-DS E-TENSE FE20
2020-21 Bandiera dei Paesi Bassi Nyck de Vries Bandiera della Germania Mercedes EQ Formula E Spark-Mercedes-Benz EQ Silver Arrow 02 Bandiera della Germania Mercedes EQ Formula E Spark-Mercedes-Benz EQ Silver Arrow 02
2021-22 Bandiera del Belgio Stoffel Vandoorne Bandiera della Germania Mercedes EQ Formula E Spark-Mercedes-Benz EQ Silver Arrow 02 Bandiera della Germania Mercedes EQ Formula E Spark-Mercedes-Benz EQ Silver Arrow 02
2022-23 Bandiera del Regno Unito Jake Dennis Bandiera degli Stati Uniti Avalanche Andretti Spark-Porsche 99X Electric Gen3 Bandiera del Regno Unito Envision Racing Spark-Jaguar I-Type 6

Loghi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dall'inizio della stagione 2020/2021, la Formula E diventa ABB FIA Formula E World Championship, su Electric Motor News, 3 dicembre 2019. URL consultato il 21 dicembre 2020.
  2. ^ (EN) FIA Formula E, su fia.com, FIA. URL consultato il 28 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2012).
  3. ^ Sostenibilità - Fia Formula E, su fiaformulae.com. URL consultato il 5 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2022).
  4. ^ Formula E, dal 2020-2021 diventa campionato del mondo ufficiale Fia, su Il Fatto Quotidiano, 4 dicembre 2019. URL consultato il 20 febbraio 2020.
  5. ^ La Formula E diventa campionato Mondiale dal 2020/21 - Sportmediaset, su Sportmediaset.it. URL consultato il 20 febbraio 2020.
  6. ^ Championship Overview, su fiaformulae.com, fiaformula.com. URL consultato il 25 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2018).
  7. ^ (EN) Sam Mallinson, From dream to reality: Formula E was born in Paris, su fiaformulae.com, Formula E Rights, B.V, 13 aprile 2017. URL consultato il 14 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  8. ^ Thomas Sattelberger, Innovative Personalentwicklung, Gabler Verlag, 1989, pp. 90–114, ISBN 978-3-409-19128-9. URL consultato il 15 maggio 2019.
  9. ^ (EN) Di Grassi revealed as Formula E test driver, in Pitpass.com, 5 settembre 2012.
  10. ^ Formula E orders 42 cars, in Pitpass.com, 15 novembre 2012.
  11. ^ Formula E: le monoposto ad elettroni dichiarano guerra alla Formula 1, in autoblog.it, 1º ottobre 2013. URL consultato il 20 aprile 2018.
  12. ^ Completate le prime simulazioni di gara, in italiaracing.net, 11 agosto 2013. URL consultato il 20 aprile 2018.
  13. ^ (EN) ABB becomes title partner of Formula E – Formula E, su fiaformulae.com. URL consultato il 9 gennaio 2018.
  14. ^ La McLaren collaborerà allo sviluppo della Formula E, in omnicorse.it, 12 novembre 2012. URL consultato il 6 dicembre 2013.
  15. ^ Anche la Williams entra nella Formula E, in omnicorse.it, 11 giugno 2013. URL consultato il 6 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2019).
  16. ^ Formula E | Quante marce ha ?
  17. ^ a b La F.E. posticipa al 2025 la competizione tra le batterie, in motorsport.it, 9 dicembre 2017. URL consultato il 20 aprile 2018.
  18. ^ a b Finalmente senza veli a Ginevra la nuova Formula E “Gen 2”, in motorsport.it, 6 marzo 2018. URL consultato il 20 aprile 2018.
  19. ^ Formula E: ecco le ultime misure di riduzione dei costi, su it.motorsport.com. URL consultato il 1º luglio 2020.
  20. ^ Formula E Monaco, presentate le auto Gen3: telaio, potenza, velocità, tutti i dati, su La Gazzetta dello Sport. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  21. ^ Hankook [collegamento interrotto], su The Official Home of Formula E. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  22. ^ a b c d e f g h i (EN) Rules & Regulations, in fiaformulae.com. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2016).
  23. ^ (EN) FIA approves radical Formula E qualifying format shake-up, su motorsport.com. URL consultato il 16 ottobre 2021.
  24. ^ Formula E | Tutte le novità del regolamento 2020!, su F1inGenerale, 15 giugno 2019. URL consultato il 23 novembre 2019.
  25. ^ (EN) Formula E enacts energy rule tweak to prevent Valencia repeat, su The Race, 5 maggio 2021. URL consultato il 6 maggio 2021.
  26. ^ Mattia Eccheli, La FE rivoluziona le qualifiche e allunga gli EPrix in caso di incidenti, su Il Messaggero, 16 ottobre 2021. URL consultato il 25 ottobre 2021.
  27. ^ a b Attack Mode, su fiaformulae.com. URL consultato il 14 dicembre 2018.
  28. ^ WHAT IS FANBOOST?, su fanboost.fiaformulae.com. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
  29. ^ Formula E, Daniel Abt contro i furbetti del Fan Boost, su autosprint.corrieredellosport.it.
  30. ^ Formula E | Dilemma Fanboost, su formulapassion.it.
  31. ^ a b c Annunciato il regolamento sportivo per la stagione 9 [collegamento interrotto], su The Official Home of Formula E. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  32. ^ What's new in season three, su fiaformulae.com, 9 settembre 2016. URL consultato il 26 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2017).
  33. ^ Michele Montesano, Nasce il campionato Costruttori. Il via già da questa stagione, su italiaracing.net, 16 marzo 2024.
  34. ^ Calendario definitivo: fuori Hong Kong, dentro Rio!, su it.motorsport.com. URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).
  35. ^ Parigi e Mexico City “in”, Miami e Montecarlo “out”, su it.motorsport.com, 4 luglio 2015. URL consultato il 23 aprile 2018.
  36. ^ Nella stagione 2016-2017 da Hong Kong a New York!, su it.motorsport.com, 2 luglio 2016. URL consultato il 23 aprile 2018.
  37. ^ Formula E, nel 2018 la Formula E a Roma. “Il tracciato allestito all’Eur”, su ansa.it.
  38. ^ www.fiaformulae.com
  39. ^ Riccardo Vassalli, Ufficiale: l'E-Prix di Zurigo rompe un tabù lungo 64 anni, su it.motorsport.com, motorsport.com, 21 settembre 2017.
  40. ^ La Formula E sostituisce San Paolo con Punta del Este, su it.motorsport.com, motorsport.it, 7 dicembre 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2017).
  41. ^ La Formula E tornerà in Cina Si corre a Sanya nella stagione 5, su italiaracing.net, 3 luglio 2018. URL consultato il 18 novembre 2018.
  42. ^ L'E-Prix svizzero migra a Berna, la capitale sostituisce Zurigo nel 2019, su italiaracing.net, 12 ottobre 2018. URL consultato il 18 novembre 2018.
  43. ^ La F.E correrà a Monaco sul lungo circuito originale!, su it.motorsport.com, 6 marzo 2018. URL consultato il 20 maggio 2018.
  44. ^ Consegnate le prime monoposto alle squadre, su motorsport.com, 15 maggio 2014. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2019).
  45. ^ Shakedown a Donington per i team di Formula E, su motorsport.com, 5 giugno 2014. URL consultato il 20 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2019).
  46. ^ Formula E Il team Trulli lascia il campionato, su formulapassion.it, 15 dicembre 2015. URL consultato il 21 aprile 2018.
  47. ^ Team Aguri: addio alla Formula E dopo l’E-Prix Londra, su formulapassion.it, 29 giugno 2016. URL consultato il 21 aprile 2018.
  48. ^ Techeetah e Faraday Future le "new entry" della... F.E, su motorsport.it, 1º luglio 2016. URL consultato il 21 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2019).
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