Parigi-Roubaix: differenze tra le versioni
→Albo d'oro: Ambroise Garin, all'epoca dei podi alla Roubaix, aveva ancora passaporto italiano. |
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Versione delle 19:03, 24 apr 2020
Parigi-Roubaix | |
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Altri nomi | Regina delle Classiche Corsa di Pasqua Inferno del Nord |
Sport | Ciclismo su strada |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Uomini Elite, UCI World Tour |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Francia |
Organizzatore | Amaury Sport Organisation |
Cadenza | Annuale |
Apertura | aprile |
Partecipanti | Variabile |
Formula | Corsa in linea |
Sito Internet | Letour.fr/PRX |
Storia | |
Fondazione | 1896 |
Numero edizioni | 117 (al 2019) |
Detentore | Philippe Gilbert |
Record vittorie | Roger De Vlaeminck (4) Tom Boonen (4) |
Ultima edizione | Parigi-Roubaix 2019 |
Prossima edizione | Parigi-Roubaix 2020 |
La Parigi-Roubaix (fr. Paris-Roubaix) è una corsa in linea maschile di ciclismo su strada, una delle cinque cosiddette classiche monumento, che si svolge nel nord della Francia, in prossimità della frontiera belga, ogni anno la seconda domenica d'aprile.
Nota anche come Regina delle classiche per la sua importanza, Corsa di Pasqua per il periodo in cui si svolge (intorno a metà aprile, non raramente nel giorno di Pasqua) oppure anche Inferno del Nord[1], per le durezze a cui sottopone i corridori partecipanti, a volte anche dovute alle condizioni atmosferiche, dal 1989 è stata inserita nel calendario della Coppa del Mondo e dal 2005 in quello dell'UCI ProTour.
Ultima delle cosiddette classiche del pavé, è famosa appunto per i numerosi tratti in pavé, elemento caratterizzante della corsa, ovvero tratti di strada pavimentati con cubi di porfido o ciottoli tondi che frenano la corsa e provocano continui sobbalzi e vibrazioni, mettendo in difficoltà ciclisti e relativi mezzi meccanici con forature e rotture meccaniche all'ordine del giorno; i tratti più importanti, difficili e famosi sono la Foresta di Arenberg e il Carrefour de l'Arbre.
Dalla prima edizione nel 1896 fino al 1965 la corsa partiva da Parigi e terminava nel velodromo di Roubaix, comune nel Nord, rimasto invariato come arrivo. Dal 1966 al 1976 è cominciata da Chantilly, dal 1977 a oggi inizia dalla città di Compiègne (circa 60 km a nord-est dal centro di Parigi). La distanza totale della corsa supera i 250 km variando a seconda delle edizioni.
Storia
Gli inizi
Nei primi mesi del 1895 Theodore Vienne e Maurice Perez, due filatori di Roubaix decisero di costruire un velodromo nei pressi del parco Barbieux, situato nel comune di Croix. Il parco Barbieux era situato tra i comuni Croix e Roubaix, era frequentato da numerosi sportivi e godeva della reputazione del più grande parco del nord della Francia.
Sotto la direzione dell'architetto Dupire, il lavoro iniziò nell'aprile 1895 e terminò alla fine del mese seguente. Il velodromo, con una pista di cemento della lunghezza di 333.33 m, venne inaugurato il 9 giugno 1895 con 7 corse, con un pubblico di diverse migliaia di spettatori. Negli anni seguenti diventò una delle migliori piste dell'epoca.
Nel tardo XIX secolo erano più numerose le corse su pista di quelle su strada. Le corse più famose erano la Parigi-Brest-Parigi e la Bordeaux-Parigi.
Nel febbraio 1896 ebbero l'idea di organizzare una corsa che partisse da Parigi per arrivare al nuovo velodromo. Essi ottennero l'appoggio di Louis Minart, capo-redattore del giornale sportivo Le Vélo.
L'organizzazione della corsa venne così affidata al giornale e al principale redattore della rubrica ciclistica, Victor Breyer. Victor Breyer si recò ad Amiens con una Panhard 6CV con il suo collega Paolo Meyan. Breyer proseguì in bicicletta fino a Roubaix. Arrivò esausto, dopo una giornata sul pavé con la pioggia. Giurò di inviare un telegramma a Minart chiedendogli di sospendere quel « progetto diabolico », dicendo che rappresentava un pericolo per i partecipanti. La sera, tuttavia, Breyer cambiò idea.
Le prime edizioni
Il mistero di Pasqua
Vienne e Perez fissarono la gara per il giorno di Pasqua, questo scatenò l'opposizione della chiesa. Infatti ciclisti e spettatori non avrebbero potuto recarsi in chiesa. Vienne annunciò allora che sarebbe stata messa a disposizione una cappella vicino alla partenza. La messa non venne però celebrata perché impossibile farla prima della partenza, prevista per le quattro del mattino.
Tuttavia Pascal Sergent, cronista della gara, dichiarò che la corsa si svolse il 19 aprile 1896 e che non venne rinviata, ma quell'anno il giorno di Pasqua era due settimane prima, il 5 aprile. Solo l'edizione successiva della corsa si tenne il giorno di Pasqua.
La prima edizione era lunga 280 km, e molti degli iscritti non si presentarono nemmeno alla partenza; tra questi anche Henri Desgrange, l'ideatore del Tour de France. Le speranze francesi erano riposte in Maurice Garin, il futuro vincitore del primo Tour nel 1903, che tuttavia arrivò solo terzo, a 15 minuti dal primo vincitore della Roubaix, il tedesco Josef Fischer. Soltanto quattro corridori arrivarono entro un'ora dall'arrivo del vincitore.
Garin vinse l'anno successivo la seconda edizione. Arrivato al velodromo di Roubaix assieme all'olandese Mathieu Cordang, i due erano quasi irriconoscibili a causa del fango che li copriva. Cordang cadde quando mancavano ancora sei giri del velodromo da compiere, e nonostante avesse perso un centinaio di metri, si lanciò in un frenetico inseguimento che lo portò ad appena un paio di metri da Garin, che tuttavia riuscì a vincere mandando in delirio la folla che assisteva all'evento, mentre a Cordang non rimase che piangere per la sua sfortuna.[2]
Tra le due grandi guerre
Il soprannome Inferno del nord pare che derivi dalla situazione del posto dopo la Grande Guerra, quando un sopralluogo evidenziò i danni dei bombardamenti; alberi anneriti, bestiame in putrefazione, fogne rotte e fango dappertutto, come un inferno.[3]
La corsa non fu disputata solo in occasione delle due guerre mondiali, dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1942. Dopo la prima guerra mondiale la Roubaix riprese nel 1919, con l'itinerario modificato a causa delle conseguenze della guerra, e la corsa venne fatta passare per Saint-Pol-sur-Ternoise e per Doullens, mentre il velodromo, semidistrutto, non era utilizzabile per l'arrivo, che venne posto nello stadio Jean-Dubrulle e poi, dal 1922 al 1939, nella vicina via, l'Avenue des Villas (dal 1937 Avenue Gustave-Delory).
I vincitori di questo periodo furono soprattutto belgi. Il dominio belga può essere spiegato da diversi fattori, culturali, geografici e tecnici. La Parigi-Roubaix, con il Giro delle Fiandre, era la gara più importante della stagione e la bicicletta era un mezzo di trasporto molto popolare in Belgio, a causa delle sue piccole dimensioni e della sua densità urbana. Infine, a differenza della Francia, che modernizzava le sue strade, la rete stradale belga consisteva essenzialmente di strade strette lastricate dal pavé. Gaston Rebry, belga che vinse tre volte, fu il primo ad essere soprannominato "Mr. Parigi-Roubaix". Gli italiani erano presenti dal 1920 e nonostante la presenza dei loro migliori campioni (Costante Girardengo, Ottavio Bottecchia, Alfredo Binda), solo nel 1937 ottennero la prima vittoria, con Jules Rossi.
Con il nord della Francia occupato dai tedeschi, la corsa ufficiale non fu disputata per 3 edizioni, fino al 1943, quando riprese e venne vinta dal belga Marcel Kint.
Salvaguardia del pavé
Già prima della seconda guerra era iniziato l'ammodernamento delle strade e il pavé del nord della Francia veniva sempre più sostituito dall'asfalto, togliendo difficoltà alla competizione, con arrivi sempre più frequenti in gruppo. Nel 1966 la corsa cambiò radicalmente: venne spostata la partenza a Chantilly e il percorso si spostò verso est, alla ricerca di nuovi tratti di pavé ancora presenti, portando i chilometri totali sul ciottolato a 40. Su richiesta di Jacques Goddet si cercarono settori sconosciuti di pavé ancora presenti, e nel 1968 Jean Stablinski propose a Albert Bouvet, ex-ciclista incaricato di trovare nuovi settori, un tratto di pavé che sarebbe diventato un emblema della Parigi-Roubaix, la foresta di Arenberg.
Specializzazione dei corridori
Dal 1968, per dieci anni, i belgi dominano la corsa, con quattro vittorie, fra gli altri, di Roger De Vlaeminck, il nuovo Mr. Roubaix, e tre di Eddy Merckx, interrotte poi da una tripletta di Francesco Moser.
Alla fine degli anni ottanta, con la creazione della Coppa del mondo di ciclismo su strada, i ciclisti si specializzano tra due categorie: chi si dedica alle grandi corse a tappe e chi alla classiche di un giorno, come la Roubaix. Ad esempio Miguel Indurain e Lance Armstrong, plurivincitori al Tour, non prendevano parte alla Roubaix e ad altri eventi di inizio stagione. Anche i corridori da classiche corse su asfalto difficilmente prendevano parte alla Roubaix, e preferivano le classiche delle "Ardenne", come la Liegi-Bastogne-Liegi, mentre gli specialisti della Roubaix erano gli stessi delle classiche fiamminghe, come il Giro delle Fiandre.
I settori del pavé
Sul percorso, interamente pianeggiante, si incontrano 52,6 km di pavé, suddivisi nei 27 cosiddetti settori, ciascuno caratterizzato da differente lunghezza e difficoltà (cinque stelle per i tratti più difficoltosi):[4].
Nell'edizione 2013 si è tornati nuovamente a percorrere il settore del Pont Gibus, il 17°, che era stato cancellato dal 2008 a causa del deterioramento della pavimentazione[5].
- Settori in pavé
Albo d'oro
Aggiornato all'edizione 2019.[6]
Statistiche
Vittorie per nazione
Aggiornato al 2019
Pos. | Paese | Vittorie |
---|---|---|
1 | Belgio | 57 |
2 | Francia | 28 |
3 | Italia | 13 |
4 | Paesi Bassi | 6 |
5 | Svizzera | 4 |
6 | Australia | 2 |
Germania | 2 | |
Irlanda | 2 | |
9 | Lussemburgo | 1 |
Slovacchia | 1 | |
Svezia | 1 | |
Ucraina | 1 |
Plurivincitori
- 4 successi (2):
- Roger De Vlaeminck (1972, 1974, 1975, 1977)
- Tom Boonen (2005, 2008, 2009, 2012)
- 3 successi (7):
- Octave Lapize (1909, 1910, 1911)
- Gaston Rebry (1931, 1934, 1935)
- Rik Van Looy (1961, 1962, 1965)
- Eddy Merckx (1968, 1970, 1973)
- Francesco Moser (1978, 1979, 1980)
- Johan Museeuw (1996, 2000, 2002)
- Fabian Cancellara (2006, 2010, 2013)
- 2 successi (12):
- Maurice Garin (1897, 1898)
- Lucien Lesna (1901, 1902)
- Hippolyte Aucouturier (1903, 1904)
- Charles Crupelandt (1912, 1914)
- Henri Pélissier (1919, 1921)
- Georges Claes (1946, 1947)
- Rik Van Steenbergen (1948, 1952)
- Sean Kelly (1984, 1986)
- Marc Madiot (1985, 1991)
- Gilbert Duclos-Lassalle (1992, 1993)
- Franco Ballerini (1995, 1998)
Note
- ^ Giovanni Battistuzzi, Maschere dall'Inferno. Tutto il fango della Parigi-Roubaix, su ilfoglio.it.
- ^ Pascal Sergent, A Century of Paris-Roubaix, Bromley Books, UK, ISBN 0953172902
- ^ The real Hell of the North, su autobus.cyclingnews.com.
- ^ Parigi-Roubaix 2013, il percorso [collegamento interrotto], su cicloweb.it.
- ^ La Roubaix ritrova due tratti di pavé molto impegnativi, su tuttobiciweb.it.
- ^ (FR) Paris-Roubaix (Fra) - Cat. WT, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 29 gennaio 2016.
- ^ Coronavirus, calendario stravolto: l’elenco delle corse cancellate, su cyclingpro.net.
Bibliografia
- (FR) Philippe Bouvet, Paris-Roubaix: une journée en enfer, Issy-les-Moulineaux, L'Équipe, 2006, ISBN 978-2-915535-21-1.
Videografia
- Jørgen Leth, En Forårsdag i Helvede, 1976.
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parigi-Roubaix
Collegamenti esterni
- (FR, EN) Sito ufficiale, su paris-roubaix.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35152501167410682784 · GND (DE) 7742951-5 · BNF (FR) cb12014075h (data) |
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