Antonio Bevilacqua
Antonio Bevilacqua | ||
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Nazionalità | ![]() | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Strada, pista | |
Termine carriera | 1955 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1940 | Lygie | |
1941 | Dopolavoro Ferroviario | |
1942 | Bianchi | |
1943 | Viscontea | |
1944 | V.C. Bassano | |
1946 | Wilier Triestina | |
1947 | Lygie-Pirelli | |
1948-1949 | Atala-Pirelli | |
1950 | Wilier Triestina | |
1951-1953 | Benotto | |
1954 | Doniselli-Lansetina | |
1955 | Individuale | |
Nazionale | ||
1948-1952 | ![]() | |
Carriera da allenatore | ||
1968 | Vittadello | |
Palmarès | ||
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Bronzo | Varese 1951 | In linea |
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Argento | Parigi 1947 | Ins. Ind. |
Bronzo | Amsterdam 1948 | Ins. Ind. |
Oro | Rocourt 1950 | Ins. Ind. |
Oro | Milano 1951 | Ins. Ind. |
Argento | Parigi 1952 | Ins. Ind. |
Bronzo | Zurigo 1953 | Ins. Ind. |
Antonio Bevilacqua (Santa Maria di Sala, 22 ottobre 1918 – Mestre, 29 marzo 1972) è stato un ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1940 al 1955, fu campione del mondo su pista nell'inseguimento individuale nel 1950 e 1951, vinse undici tappe al Giro d'Italia e la Parigi-Roubaix 1951.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Passista veloce ed anche velocista su strada, fu anche un inseguitore per quanto riguarda l'attività su pista.
Bevilacqua raccolse nel corso della sua carriera su strada una trentina di vittorie, su tutte la Parigi-Roubaix del 1951 oltre a undici tappe del Giro d'Italia, ininterrottamente dal 1946 al 1952, ed un Campionato italiano su strada nel 1950, giungendo terzo l'anno successivo, quando ottenne anche un bronzo mondiale dietro Kubler e Magni ed anche diverse classiche italiane, tra cui la Tre Valli Varesine nell'anno che era valida come Campionato Italiano, il Giro del Veneto e la Milano-Vignola.
Fece sua anche la cronocoppie del Trofeo Baracchi nel 1950 assieme a Fiorenzo Magni, mentre fu secondo l'anno precedente.
Per quello che concerne l'attività su pista ottenne circa quaranta successi nell'inseguimento, tra i quali spiccano quattro titoli italiani e due maglie iridate oltre ad altri quattro piazzamenti sul podio mondiale (due volte secondo, 1947 e 1952, e due terzo, 1948 e 1953).
È deceduto nel 1972 all'età di 53 anni a causa di un banale incidente: durante un allenamento su strada con due giovani ciclisti, di passaggio a Martellago, in provincia di Venezia, urtò accidentalmente una ragazza che stava a bordo strada, scivolò e batté violentemente la testa sull'asfalto.[1] Sul luogo dell'incidente gli è stata dedicata una lapide commemorativa. Gli è stato dedicato il museo della bicicletta a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno[2].
Nella bacheca del Comune di Santa Maria di Sala, riservata ai campioni di ciclismo del "Salese", assieme ai tanti trofei è conservata la maglia iridata del "Campione del Mondo di Inseguimento". Una partitura della canzone a Lui dedicata Toni Bevilacqua (Labron), musica di Italo Salizzato, il testo in dialetto Veneto e in italiano di Carlo Zuccarato, racconta le gesta e la tragica sorte del campione di via Gaffarello nella sua Sant'Angelo.[senza fonte]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Strada[modifica | modifica wikitesto]
- 1941 (Dopolavoro Ferroviario, una vittoria)
- 1946 (Wilier, due vittorie)
- 2ª tappa Giro d'Italia (Torino > Genova)
- 4ª tappa Giro d'Italia (Montecatini Terme > Prato, cronometro)
- 1947 (Lygie, una vittoria)
- 14ª tappa Giro d'Italia (Cesenatico > Padova)
- 1948 (Atala-Pirelli, tre vittorie)
- 2ª tappa Giro di Sicilia
- 3ª tappa Giro di Sicilia[senza fonte]
- 7ª tappa Giro d'Italia (Roma > Pescara)
- 1949 (Atala-Pirelli, una vittoria)
- 18ª tappa Giro d'Italia (Pinerolo > Torino, cronometro)
- 1950 (Wilier, sei vittorie)
- Trofeo Baracchi (Cronocoppie con Fiorenzo Magni)
- Milano-Vicenza - Gran Premio Campagnolo
- Tre Valli Varesine (valida come Campionato italiano, Prova in linea)
- 4ª tappa Giro d'Italia (Livorno > Genova)
- 12ª tappa Giro d'Italia (Ferrara > Rimini)
- Gran Premio Invernizi
- 1951 (Benotto, quattro vittorie)
- Parigi-Roubaix
- 2ª tappa Giro d'Italia (Torino > Alassio)
- 20ª tappa Giro d'Italia (Sankt Moritz > Milano)
- Giro del Veneto
- 1952 (Benotto, tre vittorie)
- 3ª tappa Giro d'Italia (Montecatini Terme > Siena)
- 20ª tappa Giro d'Italia (Verbania > Milano)
- Milano-Modena (valida come Milano-Vignola)
- 1953 (Benotto, una vittoria)
Altri successi[modifica | modifica wikitesto]
- 1943 (Viscontea)
- Padova (Circuito)
- 1946 (Wilier)
- Castelfranco (Circuito)
- 1947 (Lygie)
- Lanzbourgs (Circuito)
- Lido di Venezia (Circuito)
- 1949 (Atala-Pirelli)
- Tongeres (Criterium)
- Vimercate (Criterium)
- 1950 (Wilier)
- Monza (Circuito)
- 1952 (Benotto)
- Bordighera (Circuito)
- Redon (Circuito)
Pista[modifica | modifica wikitesto]
- Campionati italiani, Inseguimento individuale
- Campionati italiani, Inseguimento individuale
- Campionati italiani, Inseguimento individuale
- Campionati del mondo, Inseguimento individuale
- Campionati italiani, Inseguimento individuale
- Campionati del mondo, Inseguimento individuale
Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]
Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]
- 1948: 33º
Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]
Memoria[modifica | modifica wikitesto]
In sua memoria gli è stata intitolata la Piazza di Sant'Angelo di Santa Maria di Sala, suo paese natale.
L'azienda veneta Wilier Triestina (produttrice di biciclette) ha inserito nella sua gamma prodotti 2012 una bici single speed con il nome "Toni Bevilacqua", un tributo al pistard veneto per i successi ottenuti con i colori della squadra Wilier, a cavallo tra gli anni '40 e '50.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Maurizio Caravella, La morte di Bevilacqua due volte "Mondiale", in la Stampa, 30 marzo 1972.
- ^ Museo storico della bicicletta "Toni Bevilacqua", su infodolomiti.it.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Claudio Gregori, Labrón—La vita e le avventure di Toni Bevilacqua, Cassina de' Pecchi (MI), Edizioni Roberto Vallardi, 2002, ISBN 978-88-95684-52-9, SBN IT\ICCU\MIL\0830945.
- Toni Bevilacqua (Labron), partitura: musica di Italo Salizzato, testo di Carlo Zuccarato, Caselle di Altivole (TV), Physa Edizioni Musicali.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonio Bevilacqua
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Antonio Bevilacqua, su procyclingstats.com.
- Antonio Bevilacqua, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Antonio Bevilacqua, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Antonio Bevilacqua, su memoire-du-cyclisme.eu.
- Profilo su Ibrocco.com, su ibrocco.com. URL consultato il 2 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Ciclisti su strada italiani
- Pistard italiani
- Ciclisti su strada del XX secolo
- Italiani del XX secolo
- Nati nel 1918
- Morti nel 1972
- Nati il 22 ottobre
- Morti il 29 marzo
- Nati a Santa Maria di Sala
- Morti a Mestre
- Morti per incidente stradale
- Vincitori della Parigi-Roubaix
- Vincitori della Tre Valli Varesine
- Vincitori della Coppa Bernocchi