NGC 6595

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
NGC 6595
Nebulosa a riflessione
NGC 6595
Scoperta
ScopritoreJohn Herschel[1]
Data1830[1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneSagittario
Ascensione retta18h 17m 00s[2]
Declinazione-19° 53′ 00″[2]
Coordinate galattichel = 11,4; b = -01,7[2]
Distanza5540[3] a.l.
(1700[3] pc)
Magnitudine apparente (V)9,4 (stella centrale)[4]
Dimensione apparente (V)2,8' x 2,8'[4]
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa a riflessione
Caratteristiche rilevantiparte di Sagittarius OB7
Altre designazioni
IRAS 18138-1954 Cluster (ammasso)[2]
vdB 119 (nebulosa)[5]
Mappa di localizzazione
NGC 6595
Categoria di nebulose a riflessione

Coordinate: Carta celeste 18h 17m 00s, -19° 53′ 00″

NGC 6595 (nota anche come vdB 119)[6] è una nebulosa a riflessione legata a un giovane ammasso aperto visibile nella costellazione del Sagittario.

Si individua nella parte nordoccidentale della costellazione, lungo il piano della Via Lattea, a breve distanza a sudest della nebulosa IC 1284; si estende per circa 3 minuti d'arco in un'area di cielo fortemente oscurata da dense nubi di polveri. Il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra giugno e novembre; trovandosi a declinazioni moderatamente australi, la sua osservazione è facilitata dall'emisfero australe.

Si tratta di una piccola nebulosa (vdB 119) associata a un piccolo ammasso aperto (NGC 6595 sensu stricto) costituito da alcune stelle giovani con una classe spettrale media attorno a B3-B4 e un'età di circa 3,7±0,2 milioni di anni, tutte racchiuse entro un diametro di 2'. L'ammasso si trova sulla linea di vista di un gruppo di stelle rosse, appartenenti però al bulge galattico e quindi molto più lontane.[7] Benché l'ammasso venga considerato parte dell'associazione Sagittarius OB7,[6] uno studio del 2005 ha fornito per esso un valore di distanza di appena 600 parsec, collocandolo così in primo piano.[7] La stella più appariscente legata alla nebulosa è HD 313095, una stella binaria con classe spettrale B5 e una magnitudine apparente pari a 10,94.[5] Alla nebulosa è associato anche l'oggetto di Herbig-Haro HH 181.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Public Access NGC/IC Database, su result for NGC 6595. URL consultato il 23 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  2. ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 23 agosto 2011.
  3. ^ a b Saito, Hiro; Tachihara, Kengo; Onishi, Toshikazu; Yamaguchi, Nobuyuki; Mizuno, Norikazu; Mizuno, Akira; Ogawa, Hideo; Fukui, Yasuo, A Study of the Molecular Cloud toward the H {II} Regions S35 and S37 with NANTEN, in Publications of the Astronomical Society of Japan, vol. 51, dicembre 1999, pp. 819-835. URL consultato il 23 agosto 2011.
  4. ^ a b van den Bergh, S., A study of reflection nebulae., in Astronomical Journal, vol. 71, dicembre 1966, pp. 990-998, DOI:10.1086/109995. URL consultato il 23 agosto 2011.
  5. ^ a b Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 23 agosto 2011.
  6. ^ a b Reipurth, B.; Rodney, S. A.; Heathcote, S., Star Formation in Sagittarius: The Lynds 291 Cloud, in Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky, vol. 4, dicembre 2008, p. 578. URL consultato il 23 agosto 2011.
  7. ^ a b Soares, J. B.; Bica, E.; Ahumada, A. V.; Clariá, J. J., Photometric and spectroscopic study of low mass embedded star clusters in reflection nebulae, in Astronomy and Astrophysics, vol. 430, febbraio 2005, pp. 987-996, DOI:10.1051/0004-6361:20048242. URL consultato il 22 agosto 2011.
  8. ^ Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 23 agosto 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
  • Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Oggetti del profondo cielo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di oggetti non stellari