vdB 16

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vdB 16
Nebulosa a riflessione
vdB 16
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAriete
Ascensione retta03h 28m 20,9s[1]
Declinazione+29° 47′ 57″[1]
Coordinate galattichel = 159,2; b = -21,8[2]
Distanza980 a.l.
(300 pc)
Magnitudine apparente (V)9,1 (stella centrale)[2]
Dimensione apparente (V)4,5' x 4,5'[2]
Caratteristiche fisiche
TipoNebulosa a riflessione
Mappa di localizzazione
VdB 16
Categoria di nebulose a riflessione

Coordinate: Carta celeste 03h 28m 20.9s, +29° 47′ 57″

vdB 16 è una piccola nebulosa diffusa, visibile nella costellazione dell'Ariete.

Si può individuare partendo dalla stella 41 Arietis, una stella bianco-azzurra di sequenza principale di magnitudine 3,6, e spostandosi di circa 3,5° in direzione ENE fino a raggiungere una stella arancione di magnitudine 4,5 che nelle mappe non riporta né una lettera greca né un numero, ma solo la sigla HD 20644; da qui si prosegue nella stessa direzione per circa un grado, fino a raggiungere la nebulosa. vdB 16 è ben visibile con un telescopio a forti ingrandimenti ed eventualmente con opportuni filtri; si presenta di colore azzurro e mostra al suo interno una stella di nona magnitudine di classe spettrale F che la illumina, HIP 16170.

La regione nebulosa illuminata dalla stella fa parte di un grande complesso nebuloso noto come Nube di Perseo, di cui costituisce l'estremità più remota e alla latitudine galattica più elevata; circa un grado a nord è ben evidente una grande nebulosa oscura, catalogata come B 204 (o LDN 1455), a cui è connessa un'altra nube (B 202 o LDN 1451), che mostra a nord una piccola chiazza illuminata, catalogata come vdB 13. Nell'intera regione sono attivi dei fenomeni di formazione stellare, testimoniati dalla presenza di oggetti stellari giovani; la distanza del sistema è stimata sui 980 anni luce dal sistema solare.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Simbad Query Result, su vizier.cfa.harvard.edu. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  2. ^ a b c van den Bergh, S., A study of reflection nebulae., in Astronomical Journal, vol. 71, dicembre 1966, pp. 990-998, DOI:10.1086/109995. URL consultato il 14 ottobre 2009.
  3. ^ Bally, J.; Walawender, J.; Johnstone, D.; Kirk, H.; Goodman, A., The Perseus Cloud, in Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky ASP Monograph Publications, vol. 4, dicembre 2008, p. 308. URL consultato il 14 ottobre 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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