Klemm Kl 25

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Klemm L 25
Klemm Kl 25
Il Klemm L 25 a D-EFTE esposto al Salone aeronautico di Berlino - ILA 2006
Descrizione
Tipoaereo da turismo
aereo da addestramento
Equipaggio1
ProgettistaHanns Klemm
Robert Lusser
CostruttoreBandiera della Germania Bandiera della Germania Klemm
Data primo volo1928
Utilizzatore principaleBandiera della Germania Luftwaffe
Esemplaricirca 600
Sviluppato dalKlemm L 20
Altre variantiKlemm L 26, poi Kl 26
British Klemm Swallow
Dimensioni e pesi
Lunghezza7,50 m
Apertura alare13,00 m
Altezza2,05 m
Superficie alare20,00
Peso a vuoto420 kg
Peso carico720 kg
Passeggeri1
Propulsione
Motoreun Hirth HM 60R
Potenza80 PS (59 kW)
Prestazioni
Velocità max160 km/h al livello del mare
Velocità di crociera140 km/h
Velocità di salita192 m/min
a 1 000 m in 5 min 48 s
Autonomia650 km
Tangenza4 800 m
Notedati riferiti alla versione Kl 25 D VII R

i dati sono estratti da Die Deutsche Luftrüstung 1933-1945 (Band 3)[1]

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Un'altra vista del Klemm L 25 a
Vista frontale

Il Klemm L 25, ridesignato successivamente dall'RLM Kl 25, era un monomotore da turismo e da addestramento biposto ad ala bassa a sbalzo, prodotto dalla tedesca Leichtflugzeugbau Klemm GmbH a partire dal 1928 e successivamente realizzato su licenza dalla britannica British Klemm Aeroplane Company, poi British Aircraft Manufacturing Co., e negli Stati Uniti d'America dalla Aeromarine Klemm Co., una controllata della Aeromarine Plane and Motor Company.

Destinato al mercato dell'aviazione generale, venne utilizzato, oltre che da utenti civili, nelle scuole di volo della Luftwaffe durante il periodo prebellico.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il Kl 25 era un velivolo dall'aspetto convenzionale, basato sulle esperienze fatte sui precedenti Klemm L 15 ed L 20. Era dotato di una fusoliera realizzata in legno con rivestimento di pannelli in compensato, con abitacoli aperti in tandem, che terminava in un piano di coda dall'impennaggio monoderiva. L'ala bassa era montata a sbalzo ed incorporava un carrello d'atterraggio fisso, completato da un pattino d'appoggio posteriore. Pur mantenendo negli anni un aspetto fondamentalmente identico, nelle sue ben 30 versioni venne dotato di diverse tipologie di motori sia radiali che in linea, tutte collegate ad un'elica bipala in legno. Inoltre subì un allungamento alare che lo portò dagli originari 10,5 m ai successivi 13 m. Anche le varie motorizzazioni contribuirono a differenziare i vari modelli nel valore di peso massimo al decollo variabile da 620 a 720 kg e di velocità massima, variabile tra i 150 ed i 160 km/h, pur mantenendo l'ottimo valore dei soli 50 km/h necessari per staccarsi da terra.

Paragonato ai velivoli di pari caratteristiche in produzione a quel tempo, il Kl 25 era caratterizzato da una superiore semplicità costruttiva il che lo rese molto popolare anche per la ridotta necessità di manutenzione. Secondo l'opuscolo di vendita, al Kl 25 era richiesto solo il 25% della potenza del motore per mantenerlo in volo al contrario dei biplani che necessitavano del 50% delle sue risorse.

Voli storici[modifica | modifica wikitesto]

Il Kl 25 è l'aeroplano che il poeta Lauro De Bosis utilizzò per il suo audace sorvolo e volantinaggio in solitaria di Roma del 1931, e a bordo del quale scomparve in mare senza lasciare traccia.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

(lista parziale)

Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Germania Germania

Produzione su licenza[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Regno Unito Regno Unito

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

(lista parziale)

Bandiera della Bolivia Bolivia
Bandiera della Germania Germania
Bandiera della Germania Germania
Bandiera del Perù Perù
Bandiera della Romania Romania
Bandiera della Spagna Spagna
Spagna
Bandiera della Spagna Spagna
Bandiera della Spagna Spagna
Bandiera dell'Ungheria Ungheria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nowarra 1993, pp. 264-265.
  2. ^ a b c d (ES) Klemm L 25, su Ejército del Aire, http://www.ejercitodelaire.mde.es/ea/pag. URL consultato l'11 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2010).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) David Mondey, The Concise Guide to Axis Aircraft of World War II, London, Chancellor, 1996, ISBN 1-85152-966-7.
  • (DE) Heinz J. Nowarra, Die Deutsche Luftrüstung 1933-1945, Band 3, Koblenz, Bernard & Graeffe Verlag, 1993, ISBN 3-7637-5467-9.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]