Castelvetere in Val Fortore

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Castelvetere in Val Fortore
comune
Castelvetere in Val Fortore – Stemma
Castelvetere in Val Fortore – Bandiera
Castelvetere in Val Fortore – Veduta
Castelvetere in Val Fortore – Veduta
Panorama del paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Benevento
Amministrazione
SindacoMottola Gianfranco (lista civica Impegno e futuro) dal 21-6-2016
Territorio
Coordinate41°27′N 14°56′E / 41.45°N 14.933333°E41.45; 14.933333 (Castelvetere in Val Fortore)
Altitudine706 m s.l.m.
Superficie34,58 km²
Abitanti967[1] (30-6-2023)
Densità27,96 ab./km²
Comuni confinantiBaselice, Colle Sannita, Riccia (CB), San Bartolomeo in Galdo, Tufara (CB)
Altre informazioni
Cod. postale82023
Prefisso0824
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT062020
Cod. catastaleC284
TargaBN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 355 GG[3]
Nome abitanticastelvetresi
Patronosan Nicola
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelvetere in Val Fortore
Castelvetere in Val Fortore
Castelvetere in Val Fortore – Mappa
Castelvetere in Val Fortore – Mappa
Posizione del comune di Castelvetere in Val Fortore nella provincia di Benevento
Sito istituzionale

Castelvetere in Val Fortore è un comune italiano di 967 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Castelvetere in Val Fortore è situato nell'alta valle del Fortore (Sannio orientale) sulla cima di un'altura (a 706 m s.l.m.) dell'Appennino campano, ai confini col Molise, pressoché equidistante da Benevento e Campobasso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo marchesale

La prima notizia di Castelli veteris risale al XII secolo ed è contenuta nel Catalogus baronum, ma le origini dell'abitato sono probabilmente più antiche. Sotto la dominazione normanna (1054-1189) il feudo di Castelvetere faceva parte della contea di Civitate. Il conte Filippo di Civitate ne possedeva la metà, l'altra metà era tenuta da certi Novellone e Arabito. Con la dominazione sveva (1190-1266) il feudo passò a Gimondo de Molisio. Nella dominazione successiva, quella angioina (1266-1435), fu posseduto da Simone de Molisio.

All'epoca della dominazione aragonese (1442-1494) il feudatario è Paolo de Molisio; successivamente il feudo passa ad Alberico Carafa. Tale famiglia ne rimase in possesso fino alla ribellione di Alberico II Carafa, quando Carlo V - con diploma del 30 giugno 1532 - concesse il feudo di Castelvetere a don Ferrante Gonzaga. Dopo pochi anni la famiglia Carafa riebbe da don Ferrante il feudo, che poi Isabella Carafa nel 1613 vendette a Cesare Brancaccio. Da costui passò ad Alessandro Ridolfi, poi a Camillo Grasso e, dai discendenti, a Orazio Sersale.

Nel 1689 il feudo venne acquistato da Nicola Moscatelli, a cui fu concesso nel 1693 il titolo di marchese di Castelvetere.

Castelvetere ha fatto parte della Capitanata fino al 1811, quando passò alla neonata provincia di Campobasso.

Quando nel 1861 Benevento divenne provincia, il comune fu aggregato a essa.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 4 maggio 1983.[4]

Stemma

«D'azzurro, al castello d'argento, torricellato di tre pezzi, merlati alla guelfa, chiuso, finestrato e murato di nero; ai lati del castello due leoni d'oro, controrampanti; il tutto fondato su collina di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

«Drappo partito di giallo e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Castelvetere in Val Fortore.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il portale della chiesa di San Nicola
  • Ruderi della Torre Normanna - In nucleo urbano più antico ruota intorno ai ruderi della vecchia torre circolare. Attualmente di essa è rimasto solo qualche misero avanzo.
  • Portale della chiesa di San Nicola - Portale finemente lavorato posto sul fianco della chiesa di San Nicola sulla via Roma, la strada principale dell'antico centro.
  • Palazzo Marchesale o Palazzo Moscatelli - Maestoso palazzo del XVIII secolo, ex dimora feudale, dichiarato monumento nazionale perché ha "importante interesse storico e artistico".
  • Villa comunale - Presenta statue allegoriche di ambiente mitologico-silvano, una piazzetta rotonda con mosaici, tra cui quelli delle costellazioni dello zodiaco, ecc.
  • Bosco comunale - Situato nella zona nord-ovest, presenta una vegetazione costituita perlopiù da cerri e una fauna con gufi, civette, bianconi, vipere, falchi. Inoltre si possono trovare alcune varietà di funghi, tra le quali spiccano i porcini.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2006 2011 Gigli Ettore Centro-destra Sindaco
2011 2016 Iarossi Luigi Per Castelvetere Sindaco
2016 in carica Mottola Gianfranco Lista civica Impegno e futuro Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Castelvetere in Val Fortore, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 settembre 2023.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Iamalio Antonio, La Regina del Sannio. Descrizione coretnografica e storica della provincia di Benevento, P. Federico & G. Ardia, Napoli 1918
  • Meomartini Alfonso, I comuni della provincia di Benevento, ed. G. Ricolo, Benevento
  • Rotili Mario, L'Arte nel Sannio, Ente Provinciale Turismo, Benevento 1952
  • Tambascia Salvatore, Grammatica e lessico del dialetto Castelvetrese, Il Calamo, Roma 1998
  • Virgineo Gianni, Storia di Benevento e della sua provincia, 4 voll., ed. G. Ricolo, Benevento 1986-1989

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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