Þjazi

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Þjazi ferma la produzione del cibo per gli Æsir in questo manoscritto islandese del XVII secolo.
"Volò via con lei, le mele magiche e tutto il resto" (1902) di Elmer Boyd Smith.

Nella mitologia norrena Þjazi (anglicizzato in Thiazi o Thjazi) fu un Jǫtunn (gigante), figlio di Ölvaldi (o Alvaldi).

Miti associati[modifica | modifica wikitesto]

Il mito più importante è descritto nel Skáldskaparmál e nel poema scaldo Haustlöng. Secondo quanto riportato, Þjazi rapì la dea Iðunn per privare delle loro mele gli Æsir, i quali cominciarono a invecchiare rapidamente. Loki intervenne trasformandolo in una noce per poi salvarlo, ma Þjazi inseguì il dio e fu ucciso dagli Æsir.

Nello Jǫtunheimr viveva a Þrymheimr e aveva una figlia che si chiamava Skaði, la quale cercò vendetta per l'uccisione del padre. Aveva due fratelli, Gangr e Iði, con i quali si spartirono lentamente la ricca eredità in oro del padre, prendendolo a piccoli bocconi uno per volta[1]. Da qui deriverebbe il kenning "parola di Þjazi, Gangr o Idi"" come sinonimo di oro.

Þjazi è citato anche nel Grímnismál, nel Hárbarðsljóð, nel Lokasenna e nel Hyndluljóð.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rudolf Simek, Dictionary of Northern Mythology, tr. Angela Hall, Cambridge: Brewer, 1993, repr. 2000, ISBN 0-85991-513-1, p. 99.

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