Società Sportiva Alba Roma: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==

Versione delle 05:14, 12 giu 2016

SS Alba
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Verde-Bianco
Dati societari
CittàRoma
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneFIFA
Federazione FIGC
CampionatoNessuno
Fondazione1907
Scioglimento1927
Rifondazione1930
Scioglimento?
Stadio
( posti)
Palmarès
Si invita a seguire il modello di voce

La Società Sportiva Alba, conosciuta semplicemente come Alba, era una società calcistica di Roma nata nel 1907[1]. Portava una divisa di colore verde interrotta da una grande banda bianca orizzontale.[1] Umberto Farneti, proprietario del club, era padrone di un'osteria del centro di Roma, nei pressi del quartiere Flaminio, che veniva utilizzata anche come "sede sociale" della squadra e come ritrovo per i sostenitori del club.[1]

Storia

Gli inizi

L'Alba fu fondata da Umberto Farneti,[1] il quale comprò dei terreni nel Flaminio per avere un campo dove la squadra potesse giocare. Il pubblico che seguiva la squadra veniva principalmente da tale quartiere romano ed era di estrazione popolare. Si fuse nel 1926 con l'Audace Roma per partecipare con maggior forza al nuovo campionato di Divisione Nazionale, e assunse il nome di Unione Sportiva Alba Audace.

La fusione nell'AS Roma

L'albero genealogico dell'AS Roma

Nel primo dopoguerra il calcio iniziò a volgere verso il professionismo e l'Alba preferì seguire tale corrente.[2] Le trattative per la creazione del nuovo club coinvolsero, in un primo momento, solo le tre maggiori società capitoline: Alba, Fortitudo e Lazio.[3] La trattativa però si arenò sulle percentuali di debito dei vari club che il nuovo sodalizio avrebbe dovuto ereditare e sul nome che avrebbe assunto.[3] Il Roman aveva la disponibilità per far fronte alle necessità economiche ed una solida organizzazione societaria e per questo entrò nella trattativa. Il contributo di questo fu, infatti, determinante più sul piano amministrativo che su quello prettamente sportivo. La quasi totalità dei calciatori della neonata società vennero forniti da Alba e Fortitudo, mentre il Roman diede la sede sociale e diversi dirigenti. Italo Foschi (presidente della Fortitudo) presiedette, insieme all'onorevole Ulisse Igliori (membro del direttorio nazionale del PNF e presidente dell'Alba), al percorso che portò alla fusione Fortitudo-Pro Roma, Alba e Roman nell'Associazione Sportiva Roma.[4]. Tra i giocatori che la squadra diede all'AS Roma vengono ricordati in particolare il portiere Bruno Ballante, i difensori Angelo Bianchi, Giovanni Degni e Attilio Mattei, i centrocampisti Cesare Augusto Fasanelli, Pierino Rovida e Luigi Ziroli e l'attaccante Arturo Chini Ludueña.

Rifondazione

Rifondata nell'ottobre 1930 come Associazione Sportiva Alba[5], ripartì dai campionati regionali laziali, ottenendo nel 1938-39 la promozione in Serie C. Nel dopoguerra, cercando di porsi come terza forza della capitale, assorbì la Ala Italiana (1945) diventando l'Associazione Sportiva Albala, e sia la Trastevere che l'Italia Libera nel 1946, allorquando la rediviva società fu addirittura promossa come Albala in Serie B Bassitalia, torneo nel quale non andò tuttavia oltre il quattordicesimo posto retrocedendo in Serie C ed andando, poi, progressivamente a spegnersi.

Attività sportive e risultati

I primi anni di attività

A partire dal 1910, con l'istituzione del Comitato regionale del Lazio[6] in seno alla FIGC, il calcio romano e laziale iniziò a strutturarsi e iniziò l'attività sportiva del club. Inizialmente i tornei del Lazio vennero relegati alla III Divisione. Questi tornei vennero largamente dominati dalla Lazio: i primi due videro la partecipazione di poche squadre, mentre nel 1912 si arrivò a 6 squadre. Dalla stagione 1912-13 il campionato di calcio assunse una forma nazionale: i tornei regionali della Lega Sud vennero promossi a Prima Categoria; i primi due campionati vennero - come di consueto in quegli anni - dominati dalla Lazio. L'Alba partecipò al campionato di Prima Categoria 1912-13 dopo gli spareggi avvenuti contro Juventus Roma e Tebro Roma. Si ritirò però dal torneo, e le partite contro l'Alba furono annullate e date vinte 2-0 a tavolino causa ritiro definitivo dal campionato. Ripartì dal torneo di Promozione, nella quale non ottenne risultati di rilievo.

Dalla ripresa dei tornei FIGC alla fusione del 1927

Il conflitto bellico sovvertì le gerarchie nel calcio romano, i tornei ripresero nel 1919. Nella stagione 1920-21 giunse prima nella Promozione laziale passando quindi in Prima Categoria. La società seguì successivamente un approccio professionistico e lottò per le prime posizioni con la concittadina Fortitudo. Dal 1923-24 al 1925-26 l'Alba vinse per tre volte consecutive il girone eliminatorio laziale di Prima Divisione. Nel 1923-24 raggiunse inoltre per la prima volta la Finale di Lega Sud, perdendola contro il Savoia di Torre Annunziata. Nel 1924-25 e nel 1925-26 i biancoverdi vinsero due volte la Finale Sud (contro Anconitana e Internaples), poi perdendo entrambe le volte la finale per l'assegnazione dello scudetto: nel 1925 contro il Bologna (0-4 in trasferta e 0-2 in casa) e nel 1926 contro la Juventus (1-7 in trasferta e 0-5 in casa[7][8]).

Nel 1926 si fuse con la romana Audace formando l'Alba Audace e con tale nome partecipò alla stagione 1926-27 di Divisione Nazionale, campionato in cui per la prima volta le squadre di Nord e Sud furono unite: l'impatto con il calcio settentrionale fu però sofferto e nonostante la squadra fosse a cinque giornate dal termine fuori dalla zona retrocessione, con quattro sconfitte e un pareggio perdette posizioni (subendo la rimonta di Verona e Brescia, che la scavalcarono), finendo al nono e penultimo posto (con 12 punti in 18 partite) che significava retrocessione. Poiché però sarebbero retrocesse anche altre due meridionali, la Fortitudo (già concorrente dei biancoverdi qualche anno prima) e il Napoli (che avevano ricavato ancora meno dell'Alba), il regime fascista decise di annullare le retrocessioni evitando la permanenza della sola Lazio al successivo campionato di massima serie. Al termine della stagione Alba Audace, Fortitudo Pro Roma e Roman si fusero, fondando l'Associazione Sportiva Roma. Dalla stagione successiva la Lupa capitolina dell'Alba venne usata come simbolo dall'AS Roma (che riuscì ad conquistare nel suo primo anno una combattuta salvezza).

Rifondazione

Dopo la rifondazione del 1930, la squadra partecipò per quattro stagioni consecutive alla Terza Divisione Laziale, venendo ammessa in Seconda Divisione per la stagione 1935-36. Nella stagione 1937-38 passò poi in Prima Divisione e, nella stagione successiva in Serie C. Successivamente partecipò due volte al Campionato romano di guerra, quindi nella stagione 1945-46 fu promossa in Serie B. Retrocedette per due stagioni di fila, partecipando poi al campionato di Promozione fino alla stagione 1956-57, quando venne retrocessa nel Campionato Nazionale Dilettanti, da cui dopo due stagioni retrocedette in Prima Categoria Laziale. Nella stagione 1961-62 retrocedette in Seconda Categoria.

Cronistoria della sezione calcio

Cronistoria della Società Sportiva Alba Roma

Note

  1. ^ a b c d Bologna - Alba Roma 1924-1925 – Il primo storico scudetto, su archiviotimf.blogspot.it.
  2. ^ Alba e Fortitudo vengono descritte da Fulvio Bernardini come le società Romane che avevano maggiormente orientato la propria politica verso il professionismo. Fulvio Bernardini, pp. 79-80.
  3. ^ a b In merito alla difficoltà della trattativa, agli attori coinvolti, al ruolo del FBC di Roma e ad altre questioni inerenti alla fusione che diede origine all'AS Roma, si vedano gli articoli dell'epoca
  4. ^ La storia della Roma, su asromaultras.org, www.asromaultras.it. URL consultato il 18 aprile 2009.
  5. ^ a b c Il Littoriale, 9 novembre 1938, pag. 4
  6. ^ Il Comitato Regionale venne istituito da Juventus Roma, Fortitudo e Lazio nell'ottobre del 1909, il FBC Roma vi aderì nel febbraio 1910 100 ANNI IN UN LIBRO, su crlazio.org. URL consultato il 3 febbraio 2012.
  7. ^ Giuseppe Tonelli, L’Alba di Roma nettamente dominata dalla Juventus, in La Stampa, 9 agosto 1926, p. 3. URL consultato il 3 aprile 2015.
  8. ^ G. Stolfi, La Juventus campione d’Italia, in La Stampa, 23 agosto 1926, p. 2. URL consultato il 3 aprile 2015.
  9. ^ Il Littoriale, 22 novembre 1938, p. 5
  10. ^ Sul Corriere dello Sport del 1º marzo 1946, p. 2 è sempre indicata come "Albala" e non "Alba Ala".
  11. ^ Comunicato ufficiale FIGC n. 14 del 9 ottobre 1946 (liste di trasferimento).
  12. ^ Corriere dello Sport dell'11 settembre 1946 in "I tre gironi della Serie B".
  13. ^ Bollettino ufficiale FIGC n. 5 del 31 marzo 1949, p. 15 in "I quadri Federali - Lega Interregionale Centro" U.S. Albatrastevere - Roma - Via Arcione 71 - telefono 681.181 (vedi F.I.G.C. Bollettino Ufficiale del 1949).
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