Utente:Habsburg/Storia dell'Austria

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Antichità[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio che la nazione austriaca ricopre fu già più di 25.000 anni fa conquista di popoli. Infatti è di questo periodo la statua della donna dal grosso seno, chiamata dagli scienziati Venere di Willendorf, che rappresentava probabilmente la fertilità.

Da vari scavi si è potuto risalire che fu una terra molto contesa e che diverse popolazioni se ne contendevano il dominio.

Tra le poche popolazioni conosciute vi si erano stabilite gli Illiri prima e i Celti in seguito. Dei Celti sono rimaste alcune costruzioni inoltre furono loro i primi a stabilire una specie di Stato sul territorio, il cosiddetto "Regnum Noricum" (II secolo a.C.).

Al tempo dei romani[modifica | modifica wikitesto]

Rovine dell'antica città romana di Vindobona

Con l'avvento dei Romani cambiarono i confini.

Augusto, per proteggersi dai nemici del nord e dell'est, conquistò il territorio nella parte meridionale del Danubio e ne delineò lì i confini dello Stato Romano; si andarono a formare così le province di : Pannonia, Noricum e Raetia e gli insediamenti di Vindobona (Vienna), Iuvavum (Salisburgo) e Carnuntum.

Il Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Verso il V secolo, dopo la crisi dell'impero quindi, i Romani cedettero le terre alle popolazioni che migravano nell'Europa.

Dall'est entrarono i Longobardi che vi si stabilirono sino a che non passarono alla conquista dell'Italia, mentre nello stesso tempo dall'ovest facevano sempre più breccia i Bavari.

Nel periodo carolingio Carlo Magno fa del territorio un'importante marca di delimitazione, la cosiddetta "Marca Orientale Carolingia".

Alle porte del nuovo millennio i Babenberg, una famiglia che via via aveva acquistato sempre più importanza ed influenza, prendono il dominio della Marca (Marca Orientalis, chiamata allora) nel 976 (con Leopoldo I).

Nel 996 compare, in un documento con il quale l'Imperatore Ottone III certificava la donazione della terra di "Niuuanhova" al vescovo di Freising, per la prima volta il nome "Ostarrichi" (in tedesco moderno "Österreich").

Con "Ostarrichi" si voleva esprimere, secondo la lingua popolare di allora, il termine latino "Marca Orientalis", "Ost-" ancora oggi significa in tedesco "est" e "richi" significava all'epoca "regno" (oggi "Reich"), quindi "regno che confina con l'oriente".

I Babenberg allargarono continuamente il territorio tanto che nel 1156 sotto Federico II Ostarrichi fu proclamato ducato e successivamente Vienna divenne la residenza della casa regnante.

Babenberg[modifica | modifica wikitesto]

Leopoldo VI di Babenberg ritratto in un quadro del XVIII secolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Babenberg.

I Babenberg erano una potente famiglia Baviera, alla quale nel decimo secolo Ottone I affidò l'amministrazione della Marca Orientale (Ostmark , più tardi Osterreich da cui Austria), che allora comprendeva una piccola fetta della valle del Danubio.

In seguito i vari componenti della famiglia ne ampliarono il territorio, grazie ad un'appropriata politica matrimoniale. Nel 1156 fu concessa alla famiglia una larga autonomia da parte dell'imperatore Federico Barbarossa, in seguito alla quale la marca venne elevata al grado di Ducato, con capitale a Vienna.

Tuttavia nel 1246 Federico II morì; con lui si estinse la nobile famiglia dei Babenberg, e il territorio che governava fu dato dall'aristocrazia austriaca a Otokar, re di Boemia, che cercò invano di mantenere il controlo dell'Austria.


Dopo il decesso di Federico II (e di suo figlio prima) nel 1246 si spense la dinastia dei Babenberger, di conseguenza ci furono un po' di disordini politici, ma Ottokar Přemysl re della Boemia, riuscì ad avere la meglio e prese le redini in mano (1256).

Nel periodo di regnanza di quest'ultimo si poté assistere ad una politica promotrice piú della borghesia che della aristocrazia.

Gli Asburgo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Casa d'Asburgo.

Nel 1278 Ottokar Přemysl dovette difendere il proprio dominio contro Rodolfo I, fu però da questi battuto nella battaglia di Marchfeld.

Già nel 1273 Rodolfo d'Asburgo si fece proclamare come il re del Sacro Romano Impero, nel 1274 gli fu riconosciuto il titolo persino dal Papa Gregorio X, peró non fu mai ufficialmente incoronato.

Sotto Rodolfo IV, successore di Rodolfo d'Asburgo, si poté assistere ad una concentrazione di forze da parte di questo reggente per migliorare ed innalzare il prestigio di Vienna fondando una universitá e trasformando il duomo di Santo Stefano secondo l'arte gotica. Egli fu inoltre anche un abile politico.

L'imperatore Carlo IV di Lussemburgo emendò la cosiddetta "Bolla d'Oro", con la quale i príncipi avevano più diritti di reggenza e maggior potere se e solo se potevano provare una valida e alta discendenza (per diritti di sangue e non per concessione dell'autoritá papale ci si doveva proclamare titolare della corona del Sacro Romano Impero).

Rodolfo IV si vide da un tale emendamento messo in difficoltá e per paura di perdere il controllo (o vederselo almeno ridotto) sul suo proprio regno falsificò alcuni documenti per provare una importante discendenza del proprio casato.

I documenti sono passati alla storia come "Privilegium maius" (tali documenti, 5 certificati, risalivano addirittura a Nerone e Giulio Cesare). Il discendente di Rodolfo IV l'imperatore Federico III, convalidò i diritti di presunta alta discendenza che questi documenti certificavano, d'altronde anche Federico III era un'Asburgo. La dominazione degli Asburgo non era stabile: le rivolte nei territori ed i disaccordi all'interno della famiglia, indebolirono la potenza della Casa d'Asburgo di conseguenza a ció il regno rincusò di un notevole indebolimento sia economico che politico.

Federico III allora pensò che per rafforzare e aumentare il potere c'era bisogno di ingrandire l'influenza quindi di patteggiare con le altre potenze europee, e dato che non era possibile farlo con le guerre (dato che il regno si era indebolito) decise di intraprendere un'altra strategia, cioè iniziò una politica matrimoniale (come allora si disse :"Bella garant alii - tu felix austria nube" cioè "guerra facciano gli altri, tu ridente austria ti sposi").

Con il matrimonio tra il figlio di Federico III, Massimiliano, e Maria l'erede al trono della Borgogna egli assicurò una notevole concentrazione del potere in Europa. Il primogenito di Massimiliano I, Filippo il Bello, si sposò con Giovanna di Castiglia erede al trono del regno di Spagna.

Carlo V[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Carlo V.

Carlo di Gand venne incoronato imperatore nel 1519 col nome di Carlo V; questi riunì grazie alla politica matrimoniale del nonno Massimiliano I, un impero vastissimo, era formato da: Castiglia, Paesi Bassi, Borgogna, Franca Contea, Alsazia, Aragona (con tutti i possedimenti italiani), Austria, Stiria, Carinzia, e tutti i territori delle colonie spagnole nel nuovo mondo.

All'impero si accorparono anche Boemia e Ungheria, grazie al matrimonio del fratello Ferdinando I con Anna Iagellona. Carlo V, combatté più volte contro la Francia, che era l'unico suo ostacolo, nel tentativo di dominare l'Europa.

Dopo continue guerre con i francesi, i principi tedeschi, e gli inglesi che saccheggiavano i carichi di oro e di argento provenienti dalle colonie, Carlo V fù costretto ad abdicare a favore del figlio Filippo II, a cui sarebbero andate: Spagna (colonie comprese), possedimenti italiani, Paesi Bassi, e è Franca Contea; il rimanente venne dato al fratello Ferdinando I, insieme alla corona imperiale.

Asburgo d'Austria[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando I d'Asburgo
Lo stesso argomento in dettaglio: Asburgo d'Austria.

Il ramo austriaco della famiglia, si creò nel 1521 con il trattato di Worms, che stipulava la suddivisione dei domini asburgici, tra i due eredi; a Ferdinando I venne concesso il governo sull'Austria, mentre Carlo V, il fratello maggiore, avrebbe governato i rimanenti territori. Ferdinando I, riprese le riforme burocratiche del nonno Massimiliano I e, riorganizzò con fermezza tutti i territori sotto il suo dominio.

Dopo la morte di Carlo V nel 1558, il titolo imperiale passò a Ferdinando I. Il titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero, aquisito nel 1558 da Ferdinando I, rimase al ramo austriaco della famiglia, che data la sua potenza e influenza sui principi tedeschi, riuscì a tenerlo fino alla morte di Carlo VI, ultimo maschio della famiglia. Dopo la perdita del titolo imperiale, Francesco Stefano di Lorena, lo riprese; da lui passò ai figli maschi della dinastia austriaca degli Asburgo-Lorena.

Gli Asburgo d'Austria, furono costretti dalle circostanze ad affrontare le invasioni dei turchi, che stavano mettendo in ginocchio i Balcani e avevano invaso l'Ungheria, della quale Ferdinando era l'erede ; questi, nel giro di un decennio avevano raggiunto le porte di Vienna (assediata per la prima volta dai turchi nel 1529).

Dal XVI secolo in poi, quasi tutti i membri della famiglia, si ritrovarono a combattere i turchi. A Ferdinando I succedettero, Massimiliano II e Rodolfo II; quest'ultimo spostò la corte reale e il centro del potere da Vienna a Praga. Succedette a Rodolfo II, Mattia, che gia prima della morte di questi, lo aveva sconfitto e gli aveva tolto il potere, lasciandogli molto formalmente il titolo imperiale.

Dopo la nomina ad imperatore, Mattia, tentò di togliere quei privilegi che un decennio prima, Rodolfo II aveva concesso ai nobili boemi; ma la reazione fu lo scoppio della Guerra dei Trent'anni, conseguenza della defenestrazione di Praga.

Il 23 Maggio 1618 alcuni nobili protestanti capeggiati dal conte di Thurn, temendo che venisse abolita la libertà religiosa già sancita dagli editti di Rodolfo II, inviarono una loro delegazione al castello per chiedere precise garanzie ai rappresentanti del governo imperiale.

L'incontro degenerò subito in uno scambio di oltraggi tra le due parti, e si trasformò in rivolta quando i due luogotenenti asburgici e il segretario furono gettati dalle finestre del palazzo.

La guerra dei Trent'anni fù combattuta su più fronti e a più riprese da: Austria,Francia, Olanda, Inghilterra, Danimarca, Svezia,Polonia, e dai vari stati tedeschi cattolici e protestanti.

Questa guerra religiosa, fu un pretesto per gli Asburgo, di dominare l'Europa; ma i piani asburgici fallirono dopo una serie di sconfitte contro i paesi protestanti, che terminarono con la Pace di Westfalia del 1648.

La perdita della guerra segnò l'inizio del declino asburgico. Dopo la sanguinosa guerra dei Trent'anni, incombeva l'invasione turca che avrebbe dovuto frontaggiare, Leopoldo I, grande condottiero e militare. Dal 1663 iniziò una grande e massiccia offensiva dei turchi, che miravano ai possedimenti asburgici.

All'inizio l'esercito imperiale si trovò favorito, ma poi in seguito ad una rivolta di nobili ungheresi, cominciò a ritirarsi verso la capitale; finché il re polacco non soccorse gli austriaci, e sconfisse i turchi sotto le porte di Vienna.

La definitiva sconfitta venne inflitta ai turchi sul fiume Tibisco, dal principe Eugenio di Savoia. La pace di Carlowitz del 1699, riportò tutti i domini ungheresi e balcanici alla Casa d'Austria.

Nel 1700 scoppia un'altra guerra, tra Austria e Francia, per la successione al trono spagnolo, il quale era vacante data la morte dell'ultimo Asburgo di Spagna Carlo II. Luigi XVI voleva unire le corone di Francia e di Spagna designando come erede Filippo di Borbone, così la Casa d'Austria, per la violazione del testamento di Carlo II da parte della Francia, gli dichiarò guerra.

Pur non vincendo la guerra Carlo VI, annesse alla corona d'Austria, numerosi territori sparsi in Europa come: la Lombardia,i Paesi Bassi spagnoli o il Regno di Napoli. Carlo VI combatté anche la Guerra di successione polacca, al fianco della Russia, contro la Francia e, la Spagna; a favore dell'elettore di Sassonia.

Neglia anni seguenti Carlo VI, non riuscì ad avere figli maschi, quindi nominò erede la giovane Maria Teresa d'Asburgo, che dopo la morte del padre, dovrà affrontare la Guerra di successione austriaca. Maria Teresa d'Asburgo sposò, Francesco Stefano di Lorena, con il quale ebbe inizio la dinastia degli Asburgo-Lorena.

Asburgo-Lorena[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Asburgo-Lorena.

Questa dinastia asburgica, creatasi con il matrimonio tra, Maria Teresa d'Asburgo e Francesco Stefano di Lorena, apre la sua storia con la Guerra di successione austriaca, nella quale l'Austria, fiancheggiata dall'Inghilterra, combatte contro la Francia, la Spagna e la Prussia, per mantenere la propria indipendenza.

L'iniziativa fù presa dal re prussiano Federico II, che con le sue truppe invase la Slesia, regione della Boemia ricca di indusrie minerarie e tessili. La giovane arciduchessa Maria Teresa d'Asburgo, non era pronta a guidare una guerra, in più l'esercito disorganizzato e le casse di stato vuote, peggioravano la situazione.

La guerra perlopiù combattuta in Germania e in Italia, ebbe un risvolto positivo per gli austriaci, quando l'elettore di Baviera morì, si sciolse la grande coalizione antiasburgica, e tutte le vittorie della Francia e della Prussia, furono vanificate.

Con l'intervento a fianco degli Asburgo, della zarina di Russia, la guerra fini ufficialmente, e ad Aquisgrana venne firmata la pace nel 1748, che riconosceva i diritti imposti dalla Prammatica Sanzione, e la cessione della Slesia alla Prussia.

Non riconoscendo però il possesso della Slesia alla Prussia, Maria Teresa d'Asburgo, riprese le ostilità con Federico II, e riuscì a trovare appoggio nella Francia. Iniziò così la guerra dei Sette anni (1756-1763), che non fù vinta da nessuno,però non portò alla restituzione della Slesia.

Successivamente, Maria Teresa d'Asburgo, si occupò principalmente della politica interna; migliorò quasi tutti gli organi statali, e fece tornare l'Austria tra le grandi potenze europee. A Maria Teresa d'Asburgo succedette Giuseppe II,un sovrano cresciuto dalla nuova corrente illuminista, e dai nuovi ideali che essa portò; attuò molte riforme, la maggior parte delle quali era a discapito del clero ecclesiastico.

Francesco II d'Asburgo-Lorena, in seguito Francesco I d'Austria

Alla morte di Giuseppe II nel 1790, gli succedette il fratello Leopoldo II, che nel 1791 ivitò l'Europa a soccorere la famiglia reale francese, e a sopprimere gli ideali della rivoluzione, senza interventi militari; mori alcuni giorni prima della dichiarazione di guerra della Francia all'Austria.

Nel 1792 venne incoronato imperatore a Francoforte, il figlio di Leopoldo II, Francesco II. Questi dopo la decapitazione dei sovrani francesi, insieme agli altri sovrani europei, creò una prima coalizione contro la Francia rivoluzionaria.

La coalizione ebbe inizialmente qualche successo, ma cominciò subito ad arretrare, soprattutto in Italia, dove gli austriaci vennero sconfitti ripetute volte, dal generale corso Napoleone Bonaparte. Con il trattato di Campofornio nel 1797, veniva dato alla Francia il milanese, mentre agli austriaci restò il Veneto, l'Istria e la Dalmazia.

L'Impero austriaco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Impero austriaco.

L'imperatore Francesco I guidò la prima coalizione antifrancese, contro la Francia di Napoleone, che subì le due gravi sconfitte di Ulma e Austerlitz. In quest'occasione l'Austria cedette alla Francia il Veneto.

Consigliato dal principe Metternich, già in servizio dal 1801, Francesco I dichiarò guerra alla Francia; Napoleone, insieme al suo esercito, arrivò sino alle porte di Vienna, e costrinse gli austriaci a firmare l'umiliante pace di Schönbrunn, nel quale cedettero, il Tirolo, Trento, la Galizia, le province illiriche e le città di Trieste e Fiume.

Dopo la grave sconfitta subita, il primo ministro Metternich decise di cambiare tattica e volle cercare in Napoleone un alleato, in attesa del momento della rivincita. Per suggellare il patto, Francesco I rinunciò ufficialmente al titolo di sacro romano imperatore, e diede in sposa a Napoleone, Maria Luisa d'Austria.

Dopo le disastrose sconfitte dei francesi a Lipsia (1813) e a Waterloo (1815), venne istituito il Congresso di Vienna. Nell'ottobre del 1814, si aprì a Vienna il congresso, che vide riuniti i più grandi sovrani e governatori d'Europa.

Il congresso, prevedeva il ripristino degli antichi regimi europei, e il ritorno della situazione politico-territoriale, a prima delle guerre napoleoniche e della rivoluzione. L'Austria, riprese tutti i territori in Italia, in Polonia e nei Balcani, e formò la Santa Alleanza con Russia e Prussia, il cui compito era, la reciproca difesa da rivolte filofrancesi, o di indipendenza.

Francesco I d'Austria, profondamente condizionato dal primo ministro Metternich, continuò la sua politica accentratrice e tradizionalista, riducendo lo stato ad un dispotismo; ciò mise le basi per i moti rivoluzionari del 1848.

Dopo la morte di Francesco I, salì al trono imperiale l'epilettico figlio Ferdinando I d'Austria, che allo scoppio dell'insurrezzione viennese del "48", si ritrovò a congedare Metternich, e a fare generose concessioni ai rivoltosi; ma poi fuggì via dalla capitale lasciando tutto nelle mani dei generali dell'esercito.

La situazione si fece critica allo scoppio di pesanti rivolte in Ungheria, e in Italia, dove sollecitato dai rivoltosi, il regno di Sardegna, dichiarò guerra all'Austria. Si aprì così la prima guerra di indipendenza italiana, che si concluse con il ritorno degli austriaci in tutto il Lombardo-Veneto.

Ferdinando I nello stesso anno, abdicò a favore di Francesco Giuseppe. Il nuovo imperatore, che aveva combattuto a fianco del generale Radetzky, assunse il nome di Francesco Giuseppe I, nel tentativo di creare uno stato centralizzato, creò un'efficiente burocrazia, e un esercito ben organizzato; grazie a questo e all'aiuto dei russi, vennero represse le rivolte in Italia e in Ungheria.

L'impero austriaco combatté due importanti guerre, contro piemontesi e francesi, e contro piemontesi e prussiani, in entrambe i casi perse, cedendo agli italiani la Lombardia e il Veneto; questo segnò la fine dell'egemonia austriaca in Italia. L'impero si trasformò, con la formazione dell'Austria-Ungheria nel 1867, in base ad un compromesso tra austriaci e ungheresi.

Nel 1867, Francesco Giuseppe, firmo l'Ausgleich, ovvero un compromesso, che divideva l'Impero asburgico, in Impero Austriaco, e Regno d'Ungheria, politicamente e militarmente erano uniti, ma in quanto a politica interna e amministrazione, erano due entità separate.

Con il crescente interesse dell'Austria-Ungheria e della Russia per i Balcani, si crearono forti tensioni all'interno del reich asburgico, e portarono l'Austria, a firmare un'alleanza con la Germania e l'Italia.

La Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

L'Imperatore Francesco Giuseppe
Lo stesso argomento in dettaglio: Prima guerra mondiale.

Nel 1914 in seguito l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, a Sarajevo, esplose la Prima guerra mondiale, dovuta ad un complesso sistema di alleanze tra gli stati europei, che vide schierati da una parte le potenze centrali ( Austria-Ungheria, Germania ), dall'altra quelle occidentali ( Francia, Regno Unito e Italia )e la Russia.

Gli austriaci alleati dei tedeschi, ebbero subito numerose vittorie sulle potenze alleate, ma quella che sarebbe dovuta essere una guerra lampo, si trasformò in una logorante guerra di trincea; nonostante ciò l'Austria-Ungheria, sconfisse gli italiani a Caporetto, facendoli indietreggiare fino al fiume Piave.

Gli eserciti delle due grandi potenze centrali, riuscirono per quattro anni a difendere i confini dalla Francia, dalla Russia, dall'Italia e dalla Gran Bretagna, che aveva creato un'enorme blocco navale all'Austria e alla Germania; ciò fece scoppiare in entrambi i paesi tensioni, che nell'Impero austro-ungarico, si trasformarono in vere e proprie rivolte; infatti le numerose nazionalità comprese nell'impero decisero di prendere l'indipendenza con la forza.

Con lo scoppio nell'ultimo anno della guerra di queste rivolte e con la sconfitta a Vittorio Veneto, l'Austria si trovo impossibilitata a continuare la guerra, e firmò l'armistizio nel 1918, che però non contribuì a risolvere i problemi interni del paese. Nel 1916 morì Francesco Giuseppe, a questi gli successe Carlo I, che perdendo la guerra (1918), in seguito a molteplici eventi, fu condannato all'esilio, e i domini asburgici furono definitivamente divisi in repubbliche indipendenti.

Prima repubblica austriaca[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Prima repubblica austriaca.

La storia della Prima repubblica austriaca, inizia con la sconfitta dell'Austria-Ungheria,nella Prima guerra mondiale. L'imperatore Carlo I, venne esiliato a Madeira, e si proclamò così la repubblica in Austria.

L'esperienza democratica austriaca, fù segnata dalle difficoltà economiche e da continui conflitti politici interni, tra socialdemocratici e cristiano-sociali; ciascuno di questi partiti disponeva di gruppi paramilitari. Con la scusa di salvaguardare l'indipendenza del suo paese, appoggiato dai nazisti,Engelbert Dollfuss, guido un colpo di stato, dando vita nel 1933 ad un regime autoritario ( austrofascismo ).

A loro volta i nazisti, cercando di prendere il potere con un fallito putsch, nel quale Dolfuss rimane comunque ucciso, nel Luglio 1934. Invano il suo successore, Kurt von Schuschnigg, cercò di mantenere il paese indipendente, che nel Marzo 1938, venne occupato dalle truppe tedesche, completando l'Anschluss.

L'Austrofascismo[modifica | modifica wikitesto]

In Austria ci fu il "Fronte Patriottico", fondato da Engelbert Dollfuss, che salì al potere nel 1932; nel 1933 sciolse gli altri partiti e ne fece arrestare i deputati instaurando un breve regime conservatore e autoritario. Essendo un regime apertamente nazionalista e filofascista stipulò con l'Italia un patto di alleanza, ma, contrario all'Anschluss.

Nel 1934 Engelbert Dollfuss fu ucciso durante un tentativo di colpo di stato da parte di nazisti austriaci. La politica di Dollfuss fu portata avanti ancora dal suo collaboratore Kurt von Schuschnigg fino all'annessione (1938) dell'Austria al Terzo Reich.

L'Anschluss del 1938[modifica | modifica wikitesto]

Infiammati dagli appelli demagogici di Adolf Hitler, i nazisti austriaci, istituirono un "regno del terrore", che peggiorò dopo le elezioni vittoriose dell'aprile 1932. Per mettere in scacco il potere dei nazisti austriaci, che pretendevano l'unione con la Germania nazista, il Cancelliere Engelbert Dollfuß nel 1933 passò al governo per decreto, istituendo quindi un regime autoritario e mettendo fine al Parlamentarismo, e si orientò verso l'Italia Fascista. L'assassinio di Dollfuss e di molti suoi sostenitori da parte dei nazisti (25 luglio 1934), facilitò il dominio politico e culturale dei nazisti austriaci.

Dopo una lunga campagna politica, che comprese le minacce di guerra di Hitler, un avvocato nazista, Arthur Seyß-Inquart, venne nominato Ministro degli Esteri e in seguito Cancelliere d'Austria.

Il 12 marzo 1938, la Germania annunciò l'annessione (Anschluss) dell'Austria, che divenne una provincia tedesca. Questa fusione della nazione tedesca durò fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945.

Seconda repubblica austriaca[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Austria.

La Seconda repubblica austriaca fu fondata nel 1945 con la ristabilizzazione dell'indipendenza dell'Austria dopo la seconda guerra mondiale.

La prima repubblica ebbe fine secondo alcune teorie nel 1938, con l'annessione alla Germania del Paese (l'Anschluss), mentre secondo altre teorie nel 1934 con l'istituzione della dittatura fascista.

Le pietre miliari che diedero forma alla Seconda Repubblica furono il Trattato dello Stato austriaco del 15 maggio 1955 e la Dichiarazione di Neutralità del 26 ottobre dello stesso anno.

l'Austria venne occupata dagli Alleati fino al 1955, quando la nazione divenne nuovamente una repubblica indipendente, a condizione che rimanesse neutrale. Comunque, dopo il collasso del comunismo, in Europa Orientale, l'Austria venne sempre più coinvolta nelle questioni europee, e, nel 1995, entrò a far parte dell'Unione Europea, e, nel 1999, della zona dell'Euro.

Dopo tre decenni di partecipazione social-democratica (SPÖ) al governo, nel 2000 venne formata una coalizione di destra, consistente del conservatore Partito Popolare (ÖVP) e dal Partito della Libertà, di destra (FPÖ). Comunque, dopo qualche tumulto interno sulla politica e la leadership del partito, il Cancelliere Federale Wolfgang Schüssel (ÖVP) annunciò il 9 settembre 2002 che si sarebbero tenute elezioni generali anticipate per la fine di novembre. Nelle elezioni del 1º ottobre 2006, l'SPÖ vinse (35,34% dei voti).

Il 28 febbraio 2003, la coalizione tra ÖVP ed FPÖ venne continuata, sempre con Wolfgang Schüssel (ÖVP) come Cancelliere Federale. Il suo Vice Cancelliere fu Herbert Haupt (FPÖ) fin quando non venne rimpiazzato da Hubert Gorbach (FPÖ) il 20 ottobre 2003. In precedenza lunghissimi colloqui ("Sondierungsgespräche") si svolsero tra l'ÖVP e gli altri maggiori partiti: FPÖ, SPÖ e Verdi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrew Wheatcroft, Gli Asburgo. Incarnazione dell'impero, Laterza, Roma-Bari, 2002.
  • Jean Bérenger, Histoire de l'Empire des Habsbourg : 1273 - 1918, Fayard, Parigi, 1990.
  • Arthur A. May, La monarchia asburgica, Il Mulino, Bologna, 1973.
  • Arthur A. May, The Age of Metternich, 1933.
  • Arthur A. May, Vienna in the Age of Franz Joseph, 1966.
  • Lalor, John J. (Ed), 1881. Encyclopædia of Political Science, Political Economy, and the Political History of the United States by the Best American and European Writers, New York, NY: Maynard, Merrill, and Co.
  • Manfred, Albert M., 1973, Napoleon Bonaparte, Praga, Repubblica Ceca.
  • Skřivan, Aleš, 1999, European Politics 1648-1914 [Evropská politika 1648-1914], Praga, repubblica Ceca.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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