Museo dell'Olocausto di Montreal

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Museo dell'Olocausto di Montreal
Musée de l'Holocauste Montréal
Montreal Holocaust Museum
Museo dell'Olocausto di Montreal
Ubicazione
StatoBandiera del Canada Canada
LocalitàMontreal
Indirizzo5151, chemin de la Côte-Sainte-Catherine
Coordinate45°29′20.8″N 73°38′11.3″W / 45.489111°N 73.636472°W45.489111; -73.636472
Caratteristiche
TipoMuseo sull'Olocausto
Periodo storico collezioniXX secolo
Istituzione1979
Apertura1979
DirettoreAlice Herscovitch
Sito web

Il Museo dell'Olocausto di Montreal (in francese: Musée de l'Holocauste Montréal; in inglese: Montreal Holocaust Museum) è pensato per educare il pubblico sull'Olocausto, sensibilizzandolo sui pericoli universali provocati da antisemitismo, razzismo, odio e indifferenza. Attraverso i suoi programmi commemorativi e le iniziative educative promuove il rispetto per la diversità e l'inviolabilità della vita umana.[1]. È il primo e unico museo dell'Olocausto riconosciuto ufficialmente in Canada.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale gli immigrati ebrei si stabilirono a Montreal, formando, rispetto ai suoi abitanti, la terza al mondo per grandezza popolazione di sopravvissuti all'Olocausto dopo Israele e New York.[2]

Nel 1979 i membri dell'Association of Survivors of Nazi Oppression insieme ai giovani della comunità ebraica fondarono il Montreal Holocaust Memorial Centre, diretto da Steven Cummings,[3][4] nella sua posizione attuale nell'edificio Allied Jewish Community Services (ora Federation CJA). Il Centro fungeva da museo con una mostra permanente e un centro commemorativo[5], distinguendosi per la sua collezione di reperti e testimonianze, forniti principalmente dai sopravvissuti locali.

Nel 2003 il Centro ha subito una ristrutturazione finanziata grazie a sovvenzioni governative e donazioni private e aziendali per ampliare e migliorare la collezione esistente; ha lanciato l'attuale mostra permanente Imparare, sentire, ricordare.[2]

Nel 2010 Carl Leblanc ha creato il documentario The Heart of Auschwitz, ispirato al libro a forma di cuore esposto nel museo. Il film ripercorre la storia del libro e le storie delle donne che lo hanno firmato.[6] Nel 2012 il regista ha pubblicato anche Artefact, una storia di fantasia ispirata al libro.

Nel 2013 è stata sviluppata un'app gratuita per Apple e Android da usare durante le visite della mostra permanente e come strumento didattico per le classi che non hanno la possibilità di venire al museo. Fornisce approfondimenti sui temi e sugli oggetti esposti. Nel 2014 sono stati aggiunti touch-screen interattivi con mappe e timeline per modernizzare l'esposizione.[7]

Nel 2016 il Centro è stato ribattezzato in Montreal Holocaust Museum per rafforzare il suo contatto con il pubblico e sottolineare la sua missione come unico museo dell'Olocausto in Canada.[8]

Collezione[modifica | modifica wikitesto]

La gran parte della collezione è composta da pezzi donati dai sopravvissuti all'Olocausto del luogo e dai loro discendenti.[2] Conta oltre 12 900 oggetti legati alla vita prima, durante e dopo l'Olocausto, con l'85% della collezione digitalizzata.[8] Oltre 100 reperti chiave sono visualizzati sul sito web del museo e sul database Artefacts Canada.[9] 4.000 sono accessibili digitalmente attraverso il Canadian Jewish Heritage Network.[7] Tra i più importanti un'urna contenente ceneri di Auschwitz-Birkenau, in mostra permanente nella sala commemorativa del museo,[2] e il Cuore di Auschwitz, un libro a forma di cuore con gli auguri di compleanno realizzato da un gruppo di giovani donne ad Auschwitz e dato a Fania Fainer, che lo portò di nascosto fuori dal campo ed in seguito donò al museo.[10]

Il museo possiede anche la più grande collezione di storie narrate dai sopravvissuti all'Olocausto in Canada. Il programma è iniziato nel 1994[7] e da allora il museo ha registrato e archiviato oltre 800 storie orali e continua a farlo.[8] Nel 2016 ha partecipato al progetto di storia orale Canada Collection che ha raggruppato più di 1.250 testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto in tutto il Canada e le ha conservate in USC Shoah Foundation Visual History Archive.[8][11]

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Mostra permanente[modifica | modifica wikitesto]

Imparare, sentire, ricordare è la mostra permanente allestita con la ristrutturazione nel 2003. All'inizio era costituita da 418 oggetti, 372 fotografie e 10 postazioni video.[12] È progettata per riflettere la cultura e la storia ebraica in Europa prima della guerra, la distruzione della vita ebraica durante l'era nazista e l'Olocausto e la ricostruzione delle vite dei sopravvissuti emigrati a Montreal e in Canada.[2]

Mostre itineranti[modifica | modifica wikitesto]

Uniti contro il genocidio: capire, domandare, prevenire mira ad educare il pubblico sul genocidio, sulle sue implicazioni e su come prevenirlo. Esamina le somiglianze e le differenze tra il genocidio armeno, il genocidio cambogiano, il genocidio dei tutsi in Ruanda e l'Olocausto attraverso testimonianze, interviste e archivi.[13]

"E nel 1948 sono venuto in Canada": l'Olocausto in sei date si concentra su sei date chiave dell'Olocausto, dall'ascesa al potere del partito nazista alla liberazione dei campi di concentramento, sulla reazione del Canada all'Olocausto e sulla vita dei sopravvissuti in Canada. La mostra utilizza reperti della collezione del museo e testimonianze dei sopravvissuti di Montreal.

Mostre virtuali[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ha tre mostre virtuali disponibili gratuitamente online:

Building New Lives segue le storie dei rifugiati ebrei in Canada dopo la seconda guerra mondiale ed il loro contributo alla società dopo il loro completo inserimento nelle comunità canadesi.[14]

Uniti contro il genocidio: capire, domandare, prevenire esplora le somiglianze e le differenze tra i genocidi per educare sulle implicazioni e prevenzione di essi.[13]

Holocaust Life Stories contiene biografie e testimonianze video dei sopravvissuti all'Olocausto.[15]

Programmi[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno il museo organizza una serie di eventi aperti al pubblico, tra cui le commemorazioni annuali di Yom Hashoah[16] e Kristallnacht[17], a cui partecipano i sopravvissuti, i membri della comunità ebraica e le personalità di spicco. Commemora anche il genocidio dei rom e la Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto. La commemorazione del genocidio dei rom si è tenuta per la prima volta nel 2016 in collaborazione con Romanipe, un'organizzazione no-profit che combatte i pregiudizi contro i rom e sostiene la causa affinché il Canada riconosca il genocidio dei rom e dei sinti.[18] Il museo organizza anche eventi che educano sull'Olocausto e sui problemi attuali dei diritti umani con ospiti relatori, film, laboratori e testimonianze dei sopravvissuti all'Olocausto.[19]

Istruzione e risorse[modifica | modifica wikitesto]

Il museo sviluppa una serie di risorse educative per gli insegnanti sul tema dell'Olocausto e dei diritti umani:[20] strumenti pedagogici, come A Brief History of Antisemitism in Canada, The Heart From Auschwitz e Hana's Suitcase sono prodotti in inglese e francese e sono disponibili gratuitamente sul sito web.[11][21]

Organizza anche una conferenza biennale per assistere e formare gli educatori. Nel 2017 ha ricevuto una sovvenzione dal fondo Inter-Action del governo canadese per il progetto Beyond the Walls of the Montreal Holocaust Museum. Il progetto (in collaborazione con associazioni di insegnanti, università, centri educativi sull'Olocausto, federazioni ebraiche e il Museo canadese per i diritti umani) fornisce agli educatori gli strumenti per insegnare l'Olocausto, il genocidio e i diritti umani.[22]

Posizioni pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2012 il museo prende pubblicamente posizione su alcune questioni che riguardano la storia dell'Olocausto e i diritti umani che preoccupano i cittadini canadesi. Tramite dichiarazioni, l'organizzazione di eventi e la presenza sui social media promuove la diversità e la consapevolezza pubblica, colmando il divario tra passato e presente.[23] Ha rilasciato dichiarazioni in cui accusa i Bills 60 e 62 del Quebec di fomentare razzismo e di rafforzare pregiudizi verso le minoranze emarginate.[23][24]

Lavorare con organizzazioni per i diritti umani e con le minoranze è un altro modo con cui il museo affronta le questioni attuali. Sostiene attivamente i diritti dei rifugiati attraverso dichiarazioni ed eventi.[25]

Affiliazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è affiliato con Federation CJA, CMA, CHIN, VMC, SMQ, Musées Montréal, IHRA and AHO.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Remember Us - Holocaust Memory | Montreal Holocaust Museum, su Montreal Holocaust Museum. URL consultato il 26 luglio 2018.
  2. ^ a b c d e Macafee Michelle, Stories, worn toys mark Holocaust museum, 31 maggio 2003. URL consultato il 26 luglio 2018. Ospitato su The Globe and Mail.
  3. ^ Giberovitch Myra, The Contributions of Montreal Holocaust Survivor Organizations to Jewish Communal Life, McGill University, 1988.
  4. ^ Kamins Toni, Canada's First Holocaust Memorial, su jta.org, 19 settembre 1979. URL consultato il 15 agosto 2019. Ospitato su Jewish Telegraphic Agency.
  5. ^ Bialystok Franklin, Delayed Impact: The Holocaust and the Canadian Jewish Community, McGill-Queen's University Press, 2000, pp. 190–194, ISBN 9780773537514.
  6. ^ The Heart of Auschwitz, su CBC - George Stroumboulopolous Tonight, 2 maggio 2011. URL consultato il 26 luglio 2018.
  7. ^ a b c The Montreal Holocaust Memorial Centre, su federationcja.org. URL consultato il 26 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2018).
  8. ^ a b c d A Year of New Beginnings - Annual Report 2016-2017 (PDF), Montreal Holocaust Museum.
  9. ^ (EN) Objects from the Holocaust Montreal Holocaust Museum. URL consultato il 26 luglio 2018. Ospitato su Montreal Holocaust Museum.
  10. ^ Ingrid Peritz, The Heart from Auschwitz: Humanity in a sea of horror, The Globe and Mail, 20 ottobre 2010. URL consultato il 26 luglio 2018.
  11. ^ a b (EN) Canada’s 2017 Country Report to the International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) - Canada.ca, su Canadian Heritage. URL consultato il 26 luglio 2018.
  12. ^ (EN) Moving Ceremony Marks Opening of Room in Montreal Holocaust Museum | Jewish Telegraphic Agency, su Jewish Telegraphic Agency, 6 giugno 2003. URL consultato il 26 luglio 2018.
  13. ^ a b (EN) New Montreal Holocaust Museum exhibit explores genocide, and how to prevent it, The Canadian Jewish News, 25 giugno 2018. URL consultato il 26 luglio 2018.
  14. ^ (EN) Laura Marchand, Arriving on Passover, a Holocaust survivor built a life in Montreal | CBC News, CBC, 30 marzo 2018. URL consultato il 26 luglio 2018.
  15. ^ (EN) About, Holocaust Life Stories. URL consultato il 26 luglio 2018.
  16. ^ Mike Cohen, Surprise appearance at Yom Hashoah by Premier Charest, su The Suburban, 1º maggio 2011. URL consultato il 26 luglio 2018.
  17. ^ (EN) Aaron Derfel, More than 600 people mark 76th anniversary of Kristallnacht, Montreal Gazette, 10 novembre 2014. URL consultato il 26 luglio 2018.
  18. ^ (EN) Janice Arnold, Holocaust centre joins effort to recognize Roma genocide, The Canadian Jewish News, 3 agosto 2016. URL consultato il 26 luglio 2018.
  19. ^ (EN) International Holocaust Remembrance Day honoured at Montreal museum | CBC News, CBC, 28 gennaio 2018. URL consultato il 26 luglio 2018.
  20. ^ (EN) Montreal Holocaust Memorial Centre | The History Education Network, su The History Education Network. URL consultato il 26 luglio 2018.
  21. ^ (EN) Resources & Training about the Holocaust | Montreal Holocaust Museum, Montreal Holocaust Museum. URL consultato il 26 luglio 2018.
  22. ^ (EN) Joel Goldenberg, Housefather announces funding for new Montreal Holocaust Museum project, The Suburban, 1º novembre 2017. URL consultato il 26 luglio 2018.
  23. ^ a b Sarah Fogg e Audrey Licop, Taking a Stand - The Montreal Holocaust Museum, in Muse, January/February 2018, Canadian Museums Association, pp. 36–42.
  24. ^ (FR) Le projet de loi 60 - Une charte qui accentuera les préjugés, su Le Devoir. URL consultato il 26 luglio 2018.
  25. ^ (EN) What can we do?, Holocaust Remembrance Blog, 17 maggio 2017. URL consultato il 26 luglio 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN128966375 · ISNI (EN0000 0004 0435 5175 · LCCN (ENno2002111696 · J9U (ENHE987007265547305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002111696