Bernadette Lafont

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bernadette Lafont nel 2007 al Festival di Cannes.

Bernadette Lafont (Nîmes, 28 ottobre 1938Nîmes, 25 luglio 2013) è stata un'attrice e ballerina francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dapprima danzatrice, Lafont entrò a far parte del corpo di ballo dell'opera di Nîmes, dove fece la conoscenza di Gérard Blain, destinato a diventare suo marito per alcuni anni. A Parigi incontrò François Truffaut, che le offrì il suo primo ruolo cinematografico nel cortometraggio L'età difficile, girato nel 1957. Ben presto Lafont diventò un'attrice simbolo della Nouvelle Vague. Recitò in alcuni film di Claude Chabrol, come Le beau Serge (1958) e Donne facili (1960), fu l'eroina di Mica scema la ragazza! (1972) di François Truffaut, e infine interpretò il ruolo di Maria in La maman et la putain (1973) di Jean Eustache, da molti considerato come l'ultimo frutto importante della Nouvelle Vague.

Negli anni ottanta apparve in numerosi film di Jean-Pierre Mocky, in Gwendoline (1984) di Just Jaeckin e in Sarà perché ti amo? (1985) di Claude Miller, che le valse l'anno dopo il premio César come migliore attrice non protagonista. Si ricorda al teatro ne L'uomo, la bestia e la virtù (L'Homme, la Bête et la Vertu) di Luigi Pirandello nel 1982, messo in scena nell'adattamento televisivo del regista Henri Tisot, trasmesso l'11 aprile 1983 su Antenne 2[1]. Nel 2003 ricevette il Premio César onorario, mentre il 14 luglio 2009 fu insignita del titolo di Cavaliere della Legion d'onore per meriti artistici[2]. Nel 2013 al Bif&st ricevette il Premio Internazionale alla migliore attrice per il film Paulette di Jérôme Enrico.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1955, mentre si trovava in vacanza, conobbe l'attore Gérard Blain, e lo sposò all'età di diciotto anni, seguendolo poi a Parigi.

Divorziata da Gérard Blain nel 1959, divenne la compagna dello scultore e cineasta ungherese Diourka Medveczky. Mise al mondo tre figli in tre anni: Elisabetta, Davide e Pauline (1963)[3].

Ella visse allora in campagna e la sua carriera conobbe un vuoto ma ciò fu per lei indifferente poiché ella fece della frase di Jean Cocteau il suo motto:

(FR)

«Les premières places ne m'intéressent pas spécialement; celles que j'aime, ce sont les places à part.»

(IT)

«I primi posti non m'interessano in modo particolare, ciò che amo sono i posti a parte.»

L'11 agosto 1988 perse la figlia Pauline Lafont, anch'essa attrice, in un incidente[4].

Colta da malore il 22 luglio 2013 mentre era in vacanza a Grau-du-Roi, morì tre giorni dopo all'età di 74 anni all'ospedale di Nîmes[5].

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Bernadette Lafont al Festival di Cannes nel 2012

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Da doppiatrice è sostituita da

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per meriti artistici»
— Parigi, 14 luglio 2009

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) 'L'Homme, la bête et la vertu [collegamento interrotto], in INA. URL consultato il 12 novembre 2019.
  2. ^ (FR) La légion d'honneur pour Bernadette Lafont et Michèle Morgan, in Le Nouvel Observateur, 14 luglio 2009. URL consultato il 16 dicembre 2011.
  3. ^ (FR) Sabrina Champenois, Bernadette Lafont, sans vague à l’âme, su Libération.fr, 14 gennaio 2013.
  4. ^ Morì in un incidente l'attrice Lafont, in La Repubblica, 23 novembre 1988. URL consultato il 26 luglio 2013.
  5. ^ Cinema, è morta Bernadette Lafont, in ANSA, 25 luglio 2013. URL consultato il 26 luglio 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Premio César per la migliore attrice non protagonista Successore
Caroline Cellier
per La medusa
1986
per L'Effrontée - Sarà perché ti amo?
Emmanuelle Béart
per Manon delle sorgenti
Controllo di autoritàVIAF (EN79124289 · ISNI (EN0000 0001 2141 0867 · LCCN (ENn79029491 · GND (DE118914936 · BNE (ESXX1546072 (data) · BNF (FRcb12617599n (data) · J9U (ENHE987007452583905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79029491