Evoluzione territoriale della Polonia: differenze tra le versioni

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===1699===
===1699===
[[File:Territorial changes of Poland 1699.jpg|right|thumb|alt=Cambiamenti territoriali della Polonia nel [[1699]]]]
[[File:Territorial changes of Poland 1699.jpg|right|thumb|Cambiamenti territoriali della Polonia nel [[1699]]]]
Il [[trattato di Karlowitz]], siglato il [[26 gennaio]] [[1699]] nell'attuale [[Sremski Karlovci]] in Serbia, pose fine a due mesi di negoziati tra l'[[Impero ottomano]] e la [[Lega Santa (1684)|Lega Santa del 1684]], una coalizione di varie potenze europee cristiane comprendente la [[monarchia asburgica]], la [[Confederazione polacco-lituana]], la [[Repubblica di Venezia]] e la Russia di [[Pietro I di Russia|Pietro I il Grande]].<ref name="Bideleux_Jeffries">pg 86 – {{cita libro|autore1=Robert Bideleux |autore2=Ian Jeffries | titolo= A History of Eastern Europe: Crisis and Change|città= New York|anno= 1998|editore= Routledge| isbn= 0-415-16111-8}}</ref> Il trattato sancì la fine della [[guerra austro-turca (1683-1699)]], durata ben 16 anni ma politicamente già finita con la netta vittoria degli austriaci guidati da [[Eugenio di Savoia]] nella [[battaglia di Zenta]] del 1697. Gli ottomani dovettero cedere la [[Evoluzione territoriale dell'Ungheria|maggior parte dell'Ungheria]], la [[Transilvania]] e la [[Slavonia]] all'Austria e restituire la Podolia alla Polonia (alla quale l'aveva strappata nel 1672). Inoltre, i turchi dovettero cedere a Venezia quasi tutta la [[Dalmazia]], la [[Morea]] (la penisola del [[Peloponneso]]) e l'isola di [[Creta]].<ref name="encyclopediaofukraine"/>
Il [[trattato di Karlowitz]], siglato il [[26 gennaio]] [[1699]] nell'attuale [[Sremski Karlovci]] in Serbia, pose fine a due mesi di negoziati tra l'[[Impero ottomano]] e la [[Lega Santa (1684)|Lega Santa del 1684]], una coalizione di varie potenze europee cristiane comprendente la [[monarchia asburgica]], la [[Confederazione polacco-lituana]], la [[Repubblica di Venezia]] e la Russia di [[Pietro I di Russia|Pietro I il Grande]].<ref name="Bideleux_Jeffries">pg 86 – {{cita libro|autore1=Robert Bideleux |autore2=Ian Jeffries | titolo= A History of Eastern Europe: Crisis and Change|città= New York|anno= 1998|editore= Routledge| isbn= 0-415-16111-8}}</ref> Il trattato sancì la fine della [[guerra austro-turca (1683-1699)]], durata ben 16 anni ma politicamente già finita con la netta vittoria degli austriaci guidati da [[Eugenio di Savoia]] nella [[battaglia di Zenta]] del 1697. Gli ottomani dovettero cedere la [[Evoluzione territoriale dell'Ungheria|maggior parte dell'Ungheria]], la [[Transilvania]] e la [[Slavonia]] all'Austria e restituire la Podolia alla Polonia (alla quale l'aveva strappata nel 1672). Inoltre, i turchi dovettero cedere a Venezia quasi tutta la [[Dalmazia]], la [[Morea]] (la penisola del [[Peloponneso]]) e l'isola di [[Creta]].<ref name="encyclopediaofukraine"/>
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===1772===
[[File:Territorial changes of Poland 1772.jpg|right|thumb|[[Prima spartizione della Polonia]], [[1772]]]]

Il 5 agosto 1772 venne firmato il "trattato di Pietroburgo" per spartizione tra Prussia, Russia e Austria.<ref name="gue547"/>
Il [[19 febbraio]] [[1772]] venne firmato a [[Vienna]] un accordo per la spartizione della Confederazione polacco-lituana da parte di Austria, Prussia e Russia<ref name="Corwin">[[Edward Henry Lewinski Corwin]], ''The Political History of Poland'', 1917, pp. 310–315 ([https://archive.org/details/bub_gb_9foDAAAAYAAJ Google Print – public domain – full text online])</ref><ref name="bbc_catherine">{{cita web |anno= 2009 |url = http://www.bbc.co.uk/history/historic_figures/catherine_the_great.shtml|title = Catherine the Great (1729–1796)|editore= [[BBC News]]| accesso=23 maggio 2009 }}</ref> (Prussia e Russia avevano già stipulato un accordo di spartizione separato, il "trattato di Pietroburgo", il 6 febbraio 1772, mettendo così l'Austria sotto pressione)<ref name="Corwin"/><ref name="gue547">{{cita libro|p=547|url=https://books.google.it/books?id=oF4pAQAAMAAJ&q=Alle+vicende+della+Polonia+s%27erano+intrecciate+,+a+partire+dal+1768+,+quelle+della+guerra+russo+-+turca+,+che+aveva+provocato+pericolose+complicazioni+internazionali+.+In+funzione+antirussa+la+Francia+aveva+appoggiato+,+peraltro+assai+blandamente&dq=Alle+vicende+della+Polonia+s%27erano+intrecciate+,+a+partire+dal+1768+,+quelle+della+guerra+russo+-+turca+,+che+aveva+provocato+pericolose+complicazioni+internazionali+.+In+funzione+antirussa+la+Francia+aveva+appoggiato+,+peraltro+assai+blandamente&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiQmY-Eze7wAhVwhf0HHadsAdcQ6AEwAHoECAMQAw|titolo=L'Europa del settecento: permanenze e mutamenti|autore=Luciano Guerci|editore=UTET Libreria|anno=1988|isbn=978-88-77-50134-9}}</ref> Ai primi di agosto di quell'anno le truppe russe, prussiane e austriache entrarono simultaneamente nella Confederazione e occuparono le province che si erano reciprocamente assegnate.

L'Austria si assicurò il [[Voivodato di Rutenia|territorio della Galizia]] con la città di [[Leopoli]] come agglomerato urbano principale con aree della [[Piccola Polonia]].<ref name="bai396"/> La Russia rinunciò ai principati danubiani della Moldavia e della Valacchia, ottennendo al contempo il [[Voivodato di Livonia]] e i territori [[Bielorussia]] odierna fino al [[Daugava]].
La Prussia di [[Federico il Grande]] ottenne finalmente ciò per cui aveva lottato per così tanto tempo: con l'eccezione delle città di [[Danzica]] e [[Toruń|Thorn]], l'intera area della [[Prussia reale]] e il cosiddetto ''Netzedistrikt'' (una regione a cavallo degli odierni [[Voivodato della Cuiavia-Pomerania|Voivodati di Cuiavia-Pomerania]] e della [[Voivodato della Pomerania Occidentale|Pomerania Occidentale]]) divennero parte della monarchia degli Hohenzollern. Pertanto, si trattò della percentuale più piccola in termini di dimensioni e popolazione.<ref name="bai396">{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=xi3IFuapWOwC&pg=PA396|p=396|lingua=en|titolo=Slavonic Europe: A Political History of Poland and Russia from 1447 to 1796|autore=R. Nisbet Bain|editore=Cambridge University Press|anno=2013|isbn=978-11-07-63691-0}}</ref> Strategicamente, tuttavia, acquisì le aree più precipue e dunque beneficiò in modo significativo dalla prima spartizione.

Con questa prima spartizione la Confederazione perse circa 211.000 km² di territorio (ovvero il 30% della propria superficie totale, che allora si estendeva su 733.000 km²) e 4-5 milioni di abitanti (circa un terzo dei 14 milioni che costituivano la popolazione totale prima della spartizione).<ref name="Brit">Poland, Partitions of. (2008). ''[[Encyclopædia Britannica]]''. Consultato il 28 aprile 2008, from Encyclopædia Britannica Online: http://www.britannica.com/eb/article-9060581</ref><ref name="Luk2">pg 97 – {{cita libro|autore1=Jerzy Lukowski |autore2=Hubert Zawadzki | titolo= A concise history of Poland|anno =2001|pagina= 317 |editore = [[Cambridge University Press]]| edizione=5º| isbn= 0-521-55917-0}}</ref>
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===1793===
[[File:Territorial changes of Poland 1793.jpg|thumb|right|[[Seconda spartizione della Polonia]], [[1793]]]]

Nonostante i guadagni derivanti della prima spartizione, i funzionari in Prussia non apparivano del tutto soddisfatti del risultato.<ref>{{cita libro|autore=Arturo Vacca Maggiolini|titoloDa Valmy a Waterloo: le guerre della rivoluzione e dell'impero|titolo=Da Valmy a Waterloo: le guerre della rivoluzione e dell'impero ...|url=https://books.google.it/books?id=7U5BAAAAIAAJ&q=della+spartizione+della+Polonia+di+cui+Austria+e+Prussia+sono+ugualmente+insoddisfatte+,+la+prima+perchè+ha+avuto+molto+meno+di+quanto+desiderava+,+la+seconda+perchè+ha+trovato+nell%27occupazione+del+paese+resistenze&dq=della+spartizione+della+Polonia+di+cui+Austria+e+Prussia+sono+ugualmente+insoddisfatte+,+la+prima+perchè+ha+avuto+molto+meno+di+quanto+desiderava+,+la+seconda+perchè+ha+trovato+nell%27occupazione+del+paese+resistenze&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjWh4TW9_HwAhXH-KQKHWZ1B54Q6AEwAHoECAYQAw|anno=1939|editore=N. Zanichelli|p=73}}</ref> Nonostante gli sforzi, essi non riuscirono a incorporare Danzica e Toruń, e la monarchia degli Hohenzollern cercò ancora una volta di provare a raggiungere ulteriori acquisizioni, mentre [[Maria Teresa d'Austria]], che inizialmente esitava a procedere come i suoi vicini, manifestò all'improvviso ulteriore interesseː lei era dell'opinione che le zone acquisite attraverso la divisione fossero inadeguate in considerazione della perdita della [[Slesia]] (strappatale dalla Prussia di Federico il Grande nella [[guerra di successione austriaca]]) e dell'importanza strategica relativamente maggiore dei territori acquisiti dalla Prussia.<ref>{{cita libro|p=327|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=zxY3AQAAMAAJ&q=Maria+Theresa+was+heartily+ashamed+of+her+part+in+the+First+Partition+of+Poland&dq=Maria+Theresa+was+heartily+ashamed+of+her+part+in+the+First+Partition+of+Poland&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjE_aHsuu_wAhV7h_0HHTp0BX8Q6AEwAHoECAMQAw|titolo=Readings in European History|volume=2|autore=James Harvey Robinson|editore=Ginn|anno=1934}}</ref>
Nei primi [[anni 1790]] la Polonia si era deteriorata in una condizione così impotente che fu costretta ad allearsi con il suo nemico, la Prussia. L'alleanza fu cementata con il patto polacco-prussiano del [[1790]].<ref name="Wandycz">pg 128 – {{cita libro|autore = Piotr Stefan Wandycz| titolo= The Price of Freedom: A History of East Central Europe from the Middle Ages to the Present| data =29 maggio 2001|pagina= 360 |editore= Routledge; 2ª edizione| isbn= 0-415-25490-6}}pg 128 – ''The result was the March 1790 Polish–Prussian alliance ... Warsaw's viewpoint the alliance made sense, but the sejm's refusal to pay Prussia's price for it ... made it of problematic value.''</ref> Le condizioni del Patto erano tali che le successive e ultime due partizioni della Polonia erano inevitabili. La Costituzione di maggio del 1791 concesse i diritti alla borghesia, stabilì la separazione dei tre rami del governo ed eliminò gli abusi di Repnin Sejm.

Quelle riforme hanno spinto ad azioni aggressive da parte dei vicini della Polonia, diffidenti nei confronti di una potenziale rinascita della Confederazione. Nella seconda spartizione, Russia e Prussia presero così tanto territorio che solo un terzo della popolazione del 1772 rimase in Polonia.<ref name=lz>pg 101–103 – {{cita libro|autore1=Jerzy Lukowski |autore2=Hubert Zawadzki | titolo = A Concise History of Poland| data =1º ottobre 2001 |editore= [[Cambridge University Press]] |edizione=illustrata| isbn= 0-521-55917-0|pagina=101–103 }}- ''the Prussians and the Russians signed a second treaty of Partition in St Petersburg on 23 January 1793. Catherine would take a slab of land ... William would acquire a triangle of territory between Silesia and East Prussia.''</ref> Su richiesta della zarina [[Caterina II]], l'Austria fu esclusa da questo atto di spartizione. Nel trattato di partizione del 23 gennaio 1793, la Prussia si insediò a Danzica e Thorn, nonché in [[Grande Polonia]] e parti della [[Masovia]], che si fusero al fine di formare la nuova provincia della [[Prussia Meridionale]]. Il territorio russo si espanse fino a comprendere l'intera [[Bielorussia]] così come vaste aree della [[Lituania]] e dell'[[Ucraina]]. Per legalizzare quest'atto, i membri del Sejm di [[Grodno]] tenutosi solo pochi mesi più tardi, sotto la minaccia delle armi e l'elevata corruzione delle potenze di spartizione, esortarono ad accettare la divisione del loro paese.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=PsoiAQAAIAAJ&q=The+Sejm+in+Grodno+,+in+1793+,+decided+that+the+Commonwealth+should+consist+of+two+provinces+,+that+is+Poland+and+Lithuania&dq=The+Sejm+in+Grodno+,+in+1793+,+decided+that+the+Commonwealth+should+consist+of+two+provinces+,+that+is+Poland+and+Lithuania&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi4_ayC5-_wAhWFg_0HHVaQAmAQ6AEwAHoECAMQAw|p=250|titolo=History, Culture and Language of Lithuania|autore=Grzegorz Błaszczyk|autore2=Michał Hasiuk|editore=UAM|anno=2000|isbn=978-83-23-21067-2|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=m9c-AQAAIAAJ&q=Il+22+allo+stesso+tempo+,+contraddittoriamente+,+si+stabiliva+l%27egua-+luglio+,+a+Grodno+,+il+Sejm+dovette+ratificare+la+spartizione+:+glianza+tra+tutti+i+membri+della+szlachta+stessa+.+La+Polonia+la+Russia+si+prese+l%27Ucraina+;+la+Prussia+Danzica+,+Toruń+e+l%27austria&dq=Il+22+allo+stesso+tempo+,+contraddittoriamente+,+si+stabiliva+l%27egua-+luglio+,+a+Grodno+,+il+Sejm+dovette+ratificare+la+spartizione+:+glianza+tra+tutti+i+membri+della+szlachta+stessa+.+La+Polonia+la+Russia+si+prese+l%27Ucraina+;+la+Prussia+Danzica+,+Toruń+e+l%27austria&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjx_veb5-_wAhXegv0HHVqvCXkQ6AEwAHoECAMQAw|p=298|titolo=Europe 1700-1992: L'eta delle rivoluzioni|volume=4|autore=Marco Guidi|autore2=Nanda Torcellan|editore=Electa|anno=1991}}</ref>
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===1795===
[[File:Territorial changes of Poland 1795.jpg|right|thumb|[[Terza spartizione della Polonia]], [[1795]]]]
[[File:Karte polnischeteilungen4.png|thumb|left|La Polonia-Lituania ai confini del 1771 e le spartizioni del 1772, 1793 e 1795]]
[[File:Karte kongresspolen.png|thumb|left|La riorganizzazione territoriale dell'Europa centro-orientale da parte del [[Congresso di Vienna]] del 1814-1815: smembramento del Ducato napoleonico di Varsavia e costituzione del Regno di Polonia senza la [[Posnania]] e [[Repubblica di Cracovia|Cracovia]]]]
L'[[insurrezione di Kościuszko]] per riconquistare il territorio polacco perduto ottenne qualche successo iniziale prima di essere sopraffatta dall'esercito dell'[[Impero russo]].<ref name="kościuszkowskie">{{cita libro|autore = Bartłomiej Szyndler| titolo = Powstanie kościuszkowskie|anno=1994|pagina= 455 | publisher = Wydawn. Ancher| isbn= 83-85576-10-X|language=pl}}</ref> Austria, Prussia e Russia decisero così di risolvere il problema alla radice cancellando una volta per tutta la Polonia dalla carta geografica. Di conseguenza, il [[24 ottobre]] [[1795]] i rappresentanti delle tre potenze firmarono un trattato per la spartirsi il resto della Polonia lungo i fiumi [[Nemunas]], [[Bug Occidentale|Bug]] e [[Pilica (Slesia)|Pilica]]. .<ref name="countrystudies_1795">{{cita web |anno= 2009 |url = http://countrystudies.us/poland/11.htm|lingua =en|titolo= The Three Partitions, 1764–95|editore= [[USA.gov]]| accesso= 23 maggio 2009 }}</ref> La Russia si spostò più a ovest e occupò tutte le aree a est di Bug e Memel, la [[Lituania]] e tutta la [[Ducato di Curlandia e Semigallia|Curlandia e Semigallia]]. La sfera d'influenza degli Asburgo si espanse a nord fino a comprendere le importanti città di [[Lublino]], [[Radom]], [[Sandomierz]] e, in particolare, [[Cracovia]]. La Prussia, d'altra parte, ricevette le restanti aree ad ovest di [[Bug]] e [[Memel]] con [[Varsavia]], che successivamente entrarono a far parte di nuove province: la [[Nuova Prussia Orientale]] e la [[Nuova Slesia]] (a nord di Cracovia).<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=usHRAwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|cid=Madonia|titolo=Fra l'orso russo e l'aquila prussiana: La Polonia dalla Repubblica Nobiliare alla IV Repubblica (1506-2006)|autore=Claudio Madonia|editore=Clueb Edizioni|anno=2013|isbn=978-88-49-13800-9|pagina =154}}.</ref> In seguito all'abdicazione di Stanislao Augusto (25 novembre 1795), le tre potenze dichiararono l'estinzione del Regno di Polonia, due anni dopo la terza e definitiva divisione.

Come risultato delle spartizioni, uno dei più grandi stati d'Europa scomparve dalla mappa europea. Le informazioni sulla dimensione e il numero di abitanti oscillano parecchio, motivo per cui risulta difficile quantificare con precisione le perdite dello Stato polacco o quanto realmente acquisito dalle potenze straniere. Sulla base delle informazioni fornite dallo storico Hans Roos, alla Prussia andò il 18,7% di quanto prima apparteneva alla Confederazione, all'Austria il 18,5 e alla Russia la restante parte (62,8%).<ref>{{cita libro|lingua=de|autore=Hans Roos|titolo=Polen von 1668 bis 1795|volume=4|editore=Herausgegeben von Theodor Schieder|città=Stoccarda|anno=1968|pp=746–751}}</ref> Biskupski afferma che, nel 1772, la Russia acquisì 93.000 km², l'Austria 81.900 e la Prussia 36.300. La seconda frammentazione fu così acuta da impedire la prosecuzione dell'esistenza della Repubblica: la Polonia perse infatti 300.000 km² di territorio, l'80% dei quali andò alla Russia e il resto alla Prussia, mentre nulla all'Austria, non avendovi partecipato. La terza e ultima divisione assegnò 47.000 km² all'Austria, 48.000 alla Prussia e 120.000 alla Russia: il totale di tutte le amputazioni subite dalla Polonia-Lituania ammontava tra 1772 e 1795 a 733.000 km².<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=QDgaX6q9tycC&pg=PA18|pp=18-19|titolo=The History of Poland|lingua=en|autore=Mieczysław B. Biskupski|editore=Greenwood Publishing Group|anno=2000|isbn=978-03-13-30571-9}}</ref>

Per quanto riguarda la popolazione, stando a Lukowski e Zawadzki, nella prima spartizione, la Polonia salutò tra i quattro e i cinque milioni di cittadini (circa un terzo della sua popolazione dei 14 milioni antecedenti al 1772).<ref>{{cita|Lukowski e Zawadzki|pp. 96-98}}.</ref> Solo circa 4 milioni di persone rimasero in Polonia dopo la seconda divisione, comportando la perdita di un altro terzo della sua popolazione originaria, circa la metà di quella registrata prima del 1772.<ref>{{cita|Lukowski e Zawadzki|pp. 101-103}}.</ref> Con la ripartizione finale, la Prussia accorpò circa il 23% della popolazione confederata, l'Austria il 32%, e la Russia il 45%.<ref>{{cita libro|lingua=en|p=55|url=https://books.google.it/books?id=kKR8DwAAQBAJ&pg=PA55|titolo=Poland From Partitions to EU Accession: A Modern Economic History, 1772–2004|autore=Piotr Koryś|editore=Springer|anno=2018|isbn=978-33-19-97126-1}}</ref> A [[guerre napoleoniche]] in corso e nelle immediate conseguenze i confini tra le tre potenze conquistatrici mutarono più volte, modificando i numeri presentati nelle righe precedenti. Alla fine, la Russia fece suo il grosso del suolo polacco a spese della Prussia e dell'Austria. Dopo il [[Congresso di Vienna]], la Russia controllava l'82% del territorio della Confederazione pre-1772 (incluso lo [[stato fantoccio]] rappresentato dal [[Regno del Congresso]]), l'Austria l'11% e la Prussia il 7%.<ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=I14yDwAAQBAJ&pg=PA38|p=38|titolo=The Un-Polish Poland, 1989 and the Illusion of Regained Historical Continuity|autore=Tomasz Kamusella|editore=Springer|anno=2017|isbn=978-33-19-60036-9}}</ref>

{| class="wikitable"
|-
!width="75"|Spartizione
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!style="background:#D65E31" width="75" colspan="2"|Austria
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|-
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|style="padding-left: 1em; text-align: center" |km²
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|-
|style="padding-left: 1em; text-align: right" |'''I spartizione'''
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|-
|style="padding-left: 1em; text-align: right" |'''II spartizione'''
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|-
|style="padding-left: 1em; text-align: right" |'''III spartizione'''
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|}


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Versione delle 11:01, 3 giu 2022

La Polonia (in polacco Polska) è uno Stato situato nell'Europa centrale[1][2] e ha una superficie di 312696 km²,[3][4] che la rende il 9° paese più grande d'Europa e il 69° del mondo. Confina con la Germania a ovest, con la Repubblica Ceca e la Slovacchia a sud, con l'Ucraina, la Bielorussia e la Lituania a est e con la Russia (tramite l'exclave russa dell'oblast di Kaliningrad) a nord.

Variazione dei confini della Polonia negli anni 1000, 1569, 1939 e 1945.

Contesto storico

Nel 1492, il territorio della Polonia-Lituania - senza contare i feudi di Mazovia, Moldavia e Prussia orientale - copriva 1.115.000 km², superficie che ne faceva l'entità territoriale più grande d'Europa; nel 1793 era sceso a 215.000 km², le stesse dimensioni della Gran Bretagna, e nel 1795, con la terza spartizione della Polonia, scomparve completamente.[5] La prima incarnazione della Polonia del XX secolo, la Seconda Repubblica Polacca, occupava 389.720 km² mentre, dal 1945, una Polonia più occidentale copriva 312.677 km².[6]

I polacchi sono i più numerosi degli slavi occidentali e occupano quella che alcuni ritengono essere la patria originaria dei popoli slavi. Mentre altri gruppi migravano, i Polani rimasero lungo la Vistola, dalle sorgenti del fiume all'estuario del Mar Baltico;[7] non c'è nessun'altra nazione europea centrata a tal punto su un fiume.[8] L'istituzione di uno stato polacco è spesso identificata con l'adozione del cristianesimo da parte di Mieszko I nel 966 d.C., quando lo stato copriva un territorio simile a quello dell'attuale Polonia. Nel 1025 la Polonia divenne un regno e nel 1569 consolidò una lunga associazione con il Granducato di Lituania firmando l'Unione di Lublino, formando la Confederazione polacco-lituana, uno dei paesi più grandi e popolosi dell'Europa del XVI e XVII secolo.

Variazioni territoriali della Polonia dal 1635 al 2009

Evoluzione terrritoriale

Ducato di Prussia

Nel 1525, durante la Riforma Protestante, il Gran maestro dell'Ordine teutonico, Alberto di Hohenzollern, secolarizzò il territorio prussiano dello Stato monastico dei Cavalieri Teutonici, diventando Alberto, Duca di Prussia. Il Ducato di Prussia, che aveva la sua capitale a Königsberg (attuale Kaliningrad, i Russia), fu istituito come feudo della Corona di Polonia.

Ducato di Curlandia e Semigallia

Il Ducato di Curlandia e Semigallia fu uno stato vassallo della Corona del Regno di Polonia dal 1569 al 1726, anno in cui venne ufficialmente annesso alla Confederaʐione polacco-lituana. Nel 1561, durante la guerra di Livonia, la Confederazione di Livonia fu smantellata e l'Ordine di Livonia, un ordine di cavalieri tedeschi, fu sciolto. Sulla base del Trattato di Vilnius (1561), la parte meridionale dell'Estonia e la parte settentrionale della Lettonia furono cedute al Granducato di Lituania e formate nel Ducato di Livonia (Ducatus Ultradunensis in lingua latina, Pārdaugavas hercogiste in lettone).

Regno di Polonia

992

La Polonia (rosa scuro) e le conquiste durante il regno di Mieszko (ca. 960–992)

Mieszko I di Polonia è stato il primo sovrano storico del primo stato polacco indipendente mai registrato: il Ducato di Polonia. A lui si deve l'introduzione e la successiva diffusione del cristianesimo in Polonia.[9] Durante il suo lungo regno la maggior parte dei territori abitati da tribù polacche e altri slavi occidentali furono temporaneamente aggiunti al suo territorio in un unico stato polacco, che presto sarebbe divenuto di nuovo indipendente. L'ultima delle sue conquiste fu la Slesia e la Piccola Polonia che furono incorporate qualche tempo prima del 990.[10][11]

1025

Polonia durante il regno di Boleslao il Coraggioso.

Durante il regno di Boleslao il Coraggioso (Bolesław), le relazioni tra la Polonia e il Sacro Romano Impero si deteriorarono, provocando una serie di guerre (1002–1005, 1007–1013, 1015–1018). Dal 1003 al 1004 Boleslao intervenne militarmente nei conflitti dinastici cechi. Dopo che le sue forze furono rimosse dalla Boemia nel 1018,[12] Boleslao mantenne la Moravia.[13] Nel 1013 ebbe luogo il matrimonio tra il figlio di Boleslao, Mieszko, e Richeza di Lotaringia, nipote dell'imperatore Ottone III e futura madre di Casimiro I il Restauratore. I conflitti con la Germania si conclusero nel 1018 con l'accordo di pace di Bautzen, a condizioni favorevoli per Bolesław. Nel contesto della spedizione di Kiev del 1018, Bolesław conquistò la parte occidentale della Rutenia Rossa. Nel 1025, poco prima della sua morte, Boleslao I il Coraggioso riuscì finalmente ad ottenere il permesso papale di incoronarsi e divenne il primo re di Polonia.[14][15]

1050

La Polonia durante il regno di Casimiro I

La prima monarchia della dinastia Piast crollò dopo la morte del figlio di Boleslao, il re Mieszko II nel 1034. Privata di un governo, la Polonia fu devastata da una ribellione antifeudale e pagana e nel 1039 dalle forze del re Bretislav di Boemia. Il paese subì perdite territoriali e il funzionamento dell'arcidiocesi di Gniezno venne interrotto.[16][17]

Dopo essere tornato dall'esilio nel 1039, il duca Casimiro I (1016–1058), propriamente noto come il Restauratore, ricostruì la monarchia polacca e l'integrità territoriale del Paese attraverso diverse campagne militari: nel 1047 riprese la Masovia da Miecław e nel 1050 la Slesia dai cechi. Casimiro venne stato aiutato dai recenti avversari della Polonia, il Sacro Romano Impero e la Rus' di Kiev, a entrambi i quali non piaceva il caos in Polonia. Il figlio di Casimiro, Boleslao II il Generoso, riuscì a ripristinare la maggior parte della forza e dell'influenza del paese e riuscì a incoronarsi re nel 1076. Nel 1079 ci fu una cospirazione che coinvolse il vescovo di Cracovia, Stanislao di Szczepanów, che fu fatto giustiziare da Boleslao II; successivamente Boleslao fu costretto ad abdicare al trono polacco a causa delle pressioni della Chiesa cattolica e della fazione filo-imperiale della nobiltà. Il governo della Polonia passò nelle mani del fratello minore Ladislao Herman di Polonia.

1125

La Polonia durante il regno di Boleslao III Boccatorta

Dopo una lotta per il potere, Boleslao III Boccatorta (figlio di Ladislao Herman, regnò dal 1102 al 1138) divenne duca di Polonia sconfiggendo il fratellastro nel 1106–1107. Il principale risultato di Boleslao III fu la riconquista di tutta la Pomerania di Mieszko I, un compito iniziato da suo padre e completato da Boccatorta intorno al 1123. Stettino fu sottomessa con una sanguinosa acquisizione e la Pomerania occidentale fino a Rügen, ad eccezione della parte meridionale direttamente incorporata, divenne un feudo personale di Boleslao III,[18] per essere governato localmente da Wartislaw I, il primo duca del casato di Greifen.[19]

In questo momento, la cristianizzazione della regione fu avviata sul serio, uno sforzo coronato dall'istituzione della diocesi di Wolin di Pomerania dopo la morte di Bolesław nel 1140.[19]

1145

Testamento di Boleslao III Krzywousty:

     La provincia di Ladislao II l'Esiliato

     Pomerania, vassallo del Granduca di Polonia

     Silesia, provincia di Ladislao II

     Masovia, provincia di Boleslao IV il Ricciuto

     Grande Polonia, provincia di Miecislao III il Vecchio

     Sandomierz, provincia di Enrico di Sandomierz

Il Testamento di Boleslao III Krzywousty fu un atto politico del duca Piast Boleslao III Boccatorta di Polonia,[20] in cui stabilì regole per il governo del regno polacco da parte dei suoi quattro figli sopravvissuti dopo la sua morte. Emettendolo, Boleslao progettò di garantire che i suoi eredi non avrebbero combattuto tra di loro e avrebbero preservato l'unità delle sue terre sotto la Casa di Piast. Tuttavia, il suo intento fallì; subito dopo la sua morte i suoi figli si combatterono e la Polonia entrò in un periodo di frammentazione durato circa 200 anni.[21]

1238

Nella prima metà del XIII secolo il duca di Slesia Enrico I il Barbuto riunì gran parte del diviso Regno di Polonia (Regnum Poloniae). Le sue spedizioni lo portarono a nord fino al Ducato di Pomerania, del quale per breve tempo si impossessò di alcune delle sue aree meridionali.[22] Divenne duca di Cracovia (Polonia Minor) nel 1232, cosa che gli conferì il titolo di duca anziano di Polonia, ed entrò in possesso della maggior parte della Grande Polonia nel 1234. Enrico fallì nel suo tentativo di ottenere la corona polacca.[23] La sua attività in questo campo fu continuata dal figlio e successore Enrico II il Pio, fino alla sua morte improvvisa nel 1241 nella battaglia di Legnica. I suoi successori non furono in grado di mantenere i loro possedimenti al di fuori della Slesia, che furono persi ad altri duchi Piast. Gli storici polacchi si riferiscono ai territori acquisiti dai duchi di Slesia in questo periodo come Monarchia Henryków śląskich ("La monarchia degli Enrichi di Slesia"). A quei tempi Breslavia era il centro politico del diviso Regno di Polonia.

1248

Pochi anni dopo la morte di Enrico II il Pio, suo figlio - Boleslao II il Calvo - vendette la parte nord-ovest del suo ducato - la terra di Lubusz - all'arcivescovo di Magdeburgo Wilbrand von Käfernburg e ai margravi ascanici di Brandeburgo. Ciò ha avuto conseguenze negative di vasta portata per l'integrità del confine occidentale, portando a un'espansione dei possedimenti del Brandeburgo nell'est del fiume Odra. Di conseguenza, un ampio pezzo di terra fu annesso alla Polonia e alla Pomerania che, insieme alla zona di Lubusz, formarono la nuova provincia brandeburghese di Neumark.[24]

Regno di Polonia (1385-1569)

Corona del Regno di Polonia, 1635

Nel 1385, fu suggellata l'Unione di Krewo tra la regina Edvige di Polonia e Jogaila, al tempo granduca di Lituania, il sovrano dell'ultimo stato rimasto ancora fedele a riti pagani in Europa. L'atto vincolava Jogaila al battesimo e al matrimonio della coppia, da cui scaturì l'inizio della collaborazione tra polacchi e lituani. Dopo aver ricevuto il sacramento, Jogaila divenne noto in Polonia da allora con il suo nome di battesimo Ladislao (Władysław) e con la versione polacca del suo nome lituano, Jagellone (Jagiełło). L'unione rafforzò entrambe le nazioni nella loro lotta comune con l'ordine teutonico e alla crescente minaccia costituita dal Granducato di Mosca.[25]

Vaste distese di terre della Rus', compreso il bacino del fiume Dnepr e i territori che si estendono a sud fino al mar Nero, erano a quel tempo sotto il controllo lituano: per ottenere il controllo di questi estesi possedimenti, lituani e ruteni avevano preso la parte alla battaglia delle Acque Blu nel 1362 o 1363 contro gli invasori mongoli e avevano approfittato del vuoto di potere a sud e ad est causato dalla distruzione innescata dagli asiatici nella Rus' di Kiev.[26] La componente etnica del Granducato così come estesosi nella seconda metà del XIV secolo annoverava una più numerosa comunità rutena e di fede ortodossa.[27] L'espansione territoriale portò ad un confronto tra la Lituania e la Moscovia, oltre che a un costante flusso di scambi commerciali e di conflitti con il Khanato dell'Orda d'Oro.[28] Componendo un mosaico del tutto unico nel continente europeo, l'unione collegava due stati geograficamente situati sui lati opposti della grande divisione di civiltà tra il mondo cristiano occidentale o latino e il mondo cristiano orientale o bizantino.[29]

L'intenzione dell'avvicinamento tra Vilnius e Cracovia era quella di creare uno stato comune amministrato da Ladislao II Jagellone, ma l'oligarchia della szlachta (la nobiltà polacca) comprese che l'obiettivo prima propostosi di incorporare la Lituania alla Polonia appariva irrealistico. Le controversie territoriali portarono alla guerra tra Polonia e Lituania o fazioni lituane; i baltici a volte trovarono persino opportuno cospirare con Marienburg, capitale dello Stato monastico, contro i polacchi.[30] Le conseguenze geografiche dell'unione dinastica e le preferenze dei re Jagelloni ingenerarono invece un processo di orientamento delle priorità territoriali polacche ad est.[25]

Il processo di cristianizzazione della Lituania fu poi avviato proprio a seguito del battesimo del sovrano, anche se non si esaurì in tempi rapidi: la rivalità di Jogaila in Lituania con suo cugino Vitoldo, il quale si opponeva alla dominazione lituana da parte della Polonia,[31] fu risolta nel 1392 con il trattato di Astrava e nel 1401 con l'unione di Vilnius e Radom. Da allora, Vitoldo acquisì il titolo di granduca di Lituania a vita sotto la supremazia nominale di Jogaila.[31] L'accordo rese possibile una più intensa collaborazione tra le due nazioni, necessaria per prevalere nelle lotte con l'ordine teutonico. L'unione di Horodło del 1413 definì ulteriormente il rapporto e concesse privilegi al clero cattolico, anziché concedere privilegi alla nobiltà rutena fedele alla religione ortodossa.[32][33]

Tra il 1386 e il 1572, l'unione polacco-lituana fu amministrata da una serie di monarchi della dinastia degli Jagelloni: l'influenza politica dei re diminuì gradualmente durante tale parentesi storica, mentre i latifondisti assunsero un ruolo sempre crescente nel governo centrale e negli affari nazionali.[nota 1] La dinastia reale, tuttavia, ebbe un effetto stabilizzante sulla politica della Polonia. L'era degli Jagelloni viene spesso indicata come un periodo di grande democrazia politica, massima prosperità e, nella sua fase finale, un'epoca d'oro per la cultura polacca.[25]

1466

La Polonia e la Lituania nel 1466

Con il trattato di Toruń (1466), che pose fine alla guerra dei tredici anni (1454-1466), condotta dal vittorioso Regno di Polonia contro i cavalieri teutonici sconfitti, l'Ordine teutonico perse i territori della Pomerelia (Pomerania orientale) con Danzica (in polacco Gdańsk , in tedesco Danzig), la Terra di Chełmno con Chełmno (in tedesco: Kulm) e Toruń (Thorn), la foce della Vistola con Elbląg e Malbork (Marienburg in tedesco) e la Varmia (Ermland) con Stettino (in polacco: Szczecin, in tedesco: Stettin). L'Ordine riconobbe anche i diritti della corona polacca sulla metà occidentale della Prussia, in seguito conosciuta come Prussia reale.[34] La Prussa orientale, in seguito chiamata Ducato di Prussia rimase con l'Ordine teutonico fino al 1525, come feudo polacco.

La Prussia occidentale fu esplicitamente incorporata nel Regno di Polonia, più tardi conosciuta come Prussia Reale,anche se in seguito nacquero disaccordi riguardo ad alcuni diritti che la Prussia Reale continuava a mantenereː mentre la parte polacca la considerava parte del regno, prendendo il trattato alla lettera, i prussiani reali insistevano e difendevano la loro autonomia, pur non negando di appartenere al Regno; il governo era diverso da quello del Regno di Polonia, come anche diversa era la valuta, l'esercito e l'utilizzo della lingua tedesca in luogo di quella polacca. Ai prussiani era negato il diritto di nominare i vescovi della Prussia Reale e pertanto decisero di non usufruire dei seggi loro riservati nel Sejm (la camera bassa della Polonia).

Anche il vescovado di Varmia passò sotto la corona di Polonia, divenendo un principato-vescovado autonomo; la Prussia orientale, in seguito chiamata ducato di Prussia, rimase sotto il controllo dell'Ordine teutonico fino al 1525, ma divenne un feudo del re polacco e il governatore doveva giurare fedeltà al re di Polonia e garantirgli aiuto militare; il Gran Maestro ricevette il titolo di Senatore del regno polacco.

Confederazione polacco-lituana (1569-1795)

Superficie della Confederazione polacco-lituana
Anno Superficie in km² Fonte
1582 815.000 [35]
1618 1.000.000 [36][37]
1637 990.000 [38]
1650 1.100.000 [39]
1772 729.900 [40]
1794 215.000 [41]

La Polonia e la Lituania affrontarono una serie alternata di guerre e alleanze durante il XIV secolo e l'inizio del XV secolo: diversi accordi tra i due (nello specifico, l'Unione di Cracovia e Vilnius, l'Unione di Krewo, l'Unione di Vilnius e Radom, l'Unione di Grodno e l'Unione di Horodło) furono conclusi prima dell'unione permanente del 1569 di Lublino. Quest'accordo rientrava tra gli atti voluti da Sigismondo II Augusto, l'ultimo monarca della dinastia Jagellone: questi credeva di poter preservare la sua dinastia adottando la monarchia elettiva, ma la sua morte nel 1572 fu seguita da un interregno di tre anni durante il quale si apportarono degli adeguamenti al sistema costituzionale; questi aggiustamenti aumentarono significativamente il potere della nobiltà polacca e stabilirono una monarchia realmente elettiva.[42]

La Confederazione raggiunse il suo periodo di massimo splendore all'inizio del XVII secolo. Il suo potente parlamento era dominato da nobili riluttanti a farsi coinvolgere nella guerra dei trent'anni; questa neutralità risparmiò il Paese dalle devastazioni di un conflitto politico-religioso che lacerò varie aree del resto del continente. La Confederazione riuscì a tenere testa alla Svezia, allo Zarato di Russia e ai vassalli dell'Impero ottomano, lanciando inoltre offensive espansionistiche di successo contro i suoi vicini. Nel corso del travagliato periodo dei torbidi, la Polonia-Lituania riuscì a entrare nell'allora fragile Russia e minacciò seriamente Mosca nel corso della guerra polacco-moscovita (1605-1618) non solo sul campo di battaglia, in quanto si intendeva installare un sovrano polacco sul trono: si trattò di uno dei momenti di maggior peso politico a livello internazionale di Varsavia.[43]

1610-1612

Durante la guerra polacco-moscovita (1605–1618), la Polonia occupò Mosca per due anni, dal 29 settembre 1610 al 6 novembre 1612.

1635

Le strisce blu e bianche indicano il controllo svedese del territorio polacco. Le strisce arancioni e bianche rappresentano il Ducato di Prussia

La Svezia, indebolita dal coinvolgimento nella Guerra dei Trent'anni, accettò di firmare l'armistizio di Stuhmsdorf (noto anche come Trattato di Sztumska Wieś o Trattato di Stuhmsdorf) nel 1635, favorevole alla confederazione polacco-lituano in termini di concessioni territoriali.[44]

1655

Il blu rappresenta l'invasione della Svezia e il verde l'invasione della Russia

Nella storia della Polonia e della Lituania, il Diluvio si riferisce a una serie di guerre tra la metà e la fine del XVII secolo che lasciarono in rovina la Confederazione polacco-lituano.[45]

Occupazione straniera della Polonia durante il Diluvio

Il Diluvio si riferisce all'invasione e all'occupazione svedese della metà occidentale della Polonia-Lituania dal 1655 al 1660 e alla rivolta di Khmelnytsky nel 1648, che portò all'invasione della Russia durante la guerra russo-polacca.[45]

1657

Le strisce blu e bianche indicano il controllo svedese del territorio polacco. Il verde chiaro rappresenta l'occupazione russa.

Il trattato di Wehlau fu siglato il 19 settembre 1657, nella cittadina della Prussia orientale di Wehlau (Welawa, ora Znamensk) tra la Polonia e il Brandenburg-Prussia durante il Diluvio Svedese. Il trattato garantì il riconoscimento polacco dell'indipendenza della Prussia in cambio dell'aiuto prussiano nella guerra contro le forze svedesi durante il Diluvio.[46]

1660

Il verde chiaro rappresenta l'occupazione russa.

Con la pace di Oliva (3 maggio 1660), il re Giovanni II Casimiro di Polonia rinunciò alle sue pretese sulla corona svedese, che suo padre Sigismondo III Vasa aveva perso nel 1599. La Polonia cedette formalmente alla Svezia la Livonia svedese e la città di Riga, che era stata de facto sotto controllo svedese sin dagli anni 1620[47] e che divenne la seconda città per popolazione dell'Impero svedese. Durante la lunga guerra contro la Svezia la Polonia aveva perso circa un terzo della sua popolazione, oltre allo status di grande potenza, mentre la Svezia emerse dalla guerra non solo come potenza militare, ma anche come uno dei più vasti stati europei (circa 1.100.000 km²). La firma del trattato pose fine al coinvolgimento svedese nel Diluvio.

Mappa della Livonia svedese

1667

Cambiamenti territoriali della Polonia nel 1667
La Confederazione polacco-lituana in seguito al trattato di Andrusovo (1667): in verde scuro i territori ceduti al Regno Russo.

La guerra di Ucraina terminò con il trattato di Andrusovo del 13 gennaio 1667.[48] L'accordo di pace diede alla Russia il controllo della cosiddetta cosiddetta riva sinistra ucraina, mentre la Confederazione polacca manteneva la riva destra ucraina.[48] La firma del trattato pose fine all'occupazione russa della confederazione polacca e alla guerra del Diluvio. Dall'inizio della guerra, la popolazione della Confederazione polacco-lituana era stata quasi dimezzata dalla guerra e dalle malattie. La guerra aveva distrutto la base economica delle città e sollevato un fervore religioso che pose fine alla politica di tolleranza religiosa della Polonia.[45]

1672

La Polonia perde la Podolia nel 1672

Come risultato della guerra polacco-ottomana (1672-1676), la Confederazione polacca cedette la Podolia nel trattato di Buczacz del 1672.[49][50]

La regione della Podolia

1686

Cambiamenti territoriali della Polonia nel 1686

Con il Trattato di Pace Eterna (1686), siglato tra il Regno russo e la Confederazione polacco-lituana il 6 maggio 1686 a Mosca, venne confermata la tregua del precedente trattato di Andrusovo (1667), assicurando alla Russia il possesso della riva sinistra ucraina, di Zaporizhia, delle terre di Seversk, delle città di Chernihiv, Starodub e Smolensk e delle loro periferie, mentre la Polonia si ritirava nella riva destra ucraina.[51]

1699

Cambiamenti territoriali della Polonia nel 1699

Il trattato di Karlowitz, siglato il 26 gennaio 1699 nell'attuale Sremski Karlovci in Serbia, pose fine a due mesi di negoziati tra l'Impero ottomano e la Lega Santa del 1684, una coalizione di varie potenze europee cristiane comprendente la monarchia asburgica, la Confederazione polacco-lituana, la Repubblica di Venezia e la Russia di Pietro I il Grande.[52] Il trattato sancì la fine della guerra austro-turca (1683-1699), durata ben 16 anni ma politicamente già finita con la netta vittoria degli austriaci guidati da Eugenio di Savoia nella battaglia di Zenta del 1697. Gli ottomani dovettero cedere la maggior parte dell'Ungheria, la Transilvania e la Slavonia all'Austria e restituire la Podolia alla Polonia (alla quale l'aveva strappata nel 1672). Inoltre, i turchi dovettero cedere a Venezia quasi tutta la Dalmazia, la Morea (la penisola del Peloponneso) e l'isola di Creta.[51]

1772

Prima spartizione della Polonia, 1772

Il 5 agosto 1772 venne firmato il "trattato di Pietroburgo" per spartizione tra Prussia, Russia e Austria.[53] Il 19 febbraio 1772 venne firmato a Vienna un accordo per la spartizione della Confederazione polacco-lituana da parte di Austria, Prussia e Russia[54][55] (Prussia e Russia avevano già stipulato un accordo di spartizione separato, il "trattato di Pietroburgo", il 6 febbraio 1772, mettendo così l'Austria sotto pressione)[54][53] Ai primi di agosto di quell'anno le truppe russe, prussiane e austriache entrarono simultaneamente nella Confederazione e occuparono le province che si erano reciprocamente assegnate.

L'Austria si assicurò il territorio della Galizia con la città di Leopoli come agglomerato urbano principale con aree della Piccola Polonia.[56] La Russia rinunciò ai principati danubiani della Moldavia e della Valacchia, ottennendo al contempo il Voivodato di Livonia e i territori Bielorussia odierna fino al Daugava. La Prussia di Federico il Grande ottenne finalmente ciò per cui aveva lottato per così tanto tempo: con l'eccezione delle città di Danzica e Thorn, l'intera area della Prussia reale e il cosiddetto Netzedistrikt (una regione a cavallo degli odierni Voivodati di Cuiavia-Pomerania e della Pomerania Occidentale) divennero parte della monarchia degli Hohenzollern. Pertanto, si trattò della percentuale più piccola in termini di dimensioni e popolazione.[56] Strategicamente, tuttavia, acquisì le aree più precipue e dunque beneficiò in modo significativo dalla prima spartizione.

Con questa prima spartizione la Confederazione perse circa 211.000 km² di territorio (ovvero il 30% della propria superficie totale, che allora si estendeva su 733.000 km²) e 4-5 milioni di abitanti (circa un terzo dei 14 milioni che costituivano la popolazione totale prima della spartizione).[57][58]

1793

Seconda spartizione della Polonia, 1793

Nonostante i guadagni derivanti della prima spartizione, i funzionari in Prussia non apparivano del tutto soddisfatti del risultato.[59] Nonostante gli sforzi, essi non riuscirono a incorporare Danzica e Toruń, e la monarchia degli Hohenzollern cercò ancora una volta di provare a raggiungere ulteriori acquisizioni, mentre Maria Teresa d'Austria, che inizialmente esitava a procedere come i suoi vicini, manifestò all'improvviso ulteriore interesseː lei era dell'opinione che le zone acquisite attraverso la divisione fossero inadeguate in considerazione della perdita della Slesia (strappatale dalla Prussia di Federico il Grande nella guerra di successione austriaca) e dell'importanza strategica relativamente maggiore dei territori acquisiti dalla Prussia.[60] Nei primi anni 1790 la Polonia si era deteriorata in una condizione così impotente che fu costretta ad allearsi con il suo nemico, la Prussia. L'alleanza fu cementata con il patto polacco-prussiano del 1790.[61] Le condizioni del Patto erano tali che le successive e ultime due partizioni della Polonia erano inevitabili. La Costituzione di maggio del 1791 concesse i diritti alla borghesia, stabilì la separazione dei tre rami del governo ed eliminò gli abusi di Repnin Sejm.

Quelle riforme hanno spinto ad azioni aggressive da parte dei vicini della Polonia, diffidenti nei confronti di una potenziale rinascita della Confederazione. Nella seconda spartizione, Russia e Prussia presero così tanto territorio che solo un terzo della popolazione del 1772 rimase in Polonia.[62] Su richiesta della zarina Caterina II, l'Austria fu esclusa da questo atto di spartizione. Nel trattato di partizione del 23 gennaio 1793, la Prussia si insediò a Danzica e Thorn, nonché in Grande Polonia e parti della Masovia, che si fusero al fine di formare la nuova provincia della Prussia Meridionale. Il territorio russo si espanse fino a comprendere l'intera Bielorussia così come vaste aree della Lituania e dell'Ucraina. Per legalizzare quest'atto, i membri del Sejm di Grodno tenutosi solo pochi mesi più tardi, sotto la minaccia delle armi e l'elevata corruzione delle potenze di spartizione, esortarono ad accettare la divisione del loro paese.[63][64]

1795

Terza spartizione della Polonia, 1795
La Polonia-Lituania ai confini del 1771 e le spartizioni del 1772, 1793 e 1795
La riorganizzazione territoriale dell'Europa centro-orientale da parte del Congresso di Vienna del 1814-1815: smembramento del Ducato napoleonico di Varsavia e costituzione del Regno di Polonia senza la Posnania e Cracovia

L'insurrezione di Kościuszko per riconquistare il territorio polacco perduto ottenne qualche successo iniziale prima di essere sopraffatta dall'esercito dell'Impero russo.[65] Austria, Prussia e Russia decisero così di risolvere il problema alla radice cancellando una volta per tutta la Polonia dalla carta geografica. Di conseguenza, il 24 ottobre 1795 i rappresentanti delle tre potenze firmarono un trattato per la spartirsi il resto della Polonia lungo i fiumi Nemunas, Bug e Pilica. .[66] La Russia si spostò più a ovest e occupò tutte le aree a est di Bug e Memel, la Lituania e tutta la Curlandia e Semigallia. La sfera d'influenza degli Asburgo si espanse a nord fino a comprendere le importanti città di Lublino, Radom, Sandomierz e, in particolare, Cracovia. La Prussia, d'altra parte, ricevette le restanti aree ad ovest di Bug e Memel con Varsavia, che successivamente entrarono a far parte di nuove province: la Nuova Prussia Orientale e la Nuova Slesia (a nord di Cracovia).[67] In seguito all'abdicazione di Stanislao Augusto (25 novembre 1795), le tre potenze dichiararono l'estinzione del Regno di Polonia, due anni dopo la terza e definitiva divisione.

Come risultato delle spartizioni, uno dei più grandi stati d'Europa scomparve dalla mappa europea. Le informazioni sulla dimensione e il numero di abitanti oscillano parecchio, motivo per cui risulta difficile quantificare con precisione le perdite dello Stato polacco o quanto realmente acquisito dalle potenze straniere. Sulla base delle informazioni fornite dallo storico Hans Roos, alla Prussia andò il 18,7% di quanto prima apparteneva alla Confederazione, all'Austria il 18,5 e alla Russia la restante parte (62,8%).[68] Biskupski afferma che, nel 1772, la Russia acquisì 93.000 km², l'Austria 81.900 e la Prussia 36.300. La seconda frammentazione fu così acuta da impedire la prosecuzione dell'esistenza della Repubblica: la Polonia perse infatti 300.000 km² di territorio, l'80% dei quali andò alla Russia e il resto alla Prussia, mentre nulla all'Austria, non avendovi partecipato. La terza e ultima divisione assegnò 47.000 km² all'Austria, 48.000 alla Prussia e 120.000 alla Russia: il totale di tutte le amputazioni subite dalla Polonia-Lituania ammontava tra 1772 e 1795 a 733.000 km².[69]

Per quanto riguarda la popolazione, stando a Lukowski e Zawadzki, nella prima spartizione, la Polonia salutò tra i quattro e i cinque milioni di cittadini (circa un terzo della sua popolazione dei 14 milioni antecedenti al 1772).[70] Solo circa 4 milioni di persone rimasero in Polonia dopo la seconda divisione, comportando la perdita di un altro terzo della sua popolazione originaria, circa la metà di quella registrata prima del 1772.[71] Con la ripartizione finale, la Prussia accorpò circa il 23% della popolazione confederata, l'Austria il 32%, e la Russia il 45%.[72] A guerre napoleoniche in corso e nelle immediate conseguenze i confini tra le tre potenze conquistatrici mutarono più volte, modificando i numeri presentati nelle righe precedenti. Alla fine, la Russia fece suo il grosso del suolo polacco a spese della Prussia e dell'Austria. Dopo il Congresso di Vienna, la Russia controllava l'82% del territorio della Confederazione pre-1772 (incluso lo stato fantoccio rappresentato dal Regno del Congresso), l'Austria l'11% e la Prussia il 7%.[73]

Spartizione Prussia Russia Austria Totale
km² Pop. (mln) km² Pop. (mln) km² Pop. (mln) km² Pop. (mln)
I spartizione 34.900 0,356 84.000 1,256 83.900 2,669 202.800 4,281
II spartizione 58.400 1,136 228.600 3,056 287.000 4,192
III spartizione 43.000 1,042 146.000 1,338 51.100 1,098 240.100 3,478
Totale 136.300 2,534 458.600 5,650 135.000 3,767 729.900 11,951


La Polonia dopo il 1945

Polonia comunista

Nuovi e vecchi confini della Polonia, 1945

Con i cambiamenti territoriali della Polonia dopo la seconda guerra mondiale del 1945, avvenuti a seguito delle decisioni prese dagli Alleati durante le conferenze di Jalta e di Potsdam, il confine orientale della Polonia fu spostato verso ovest, anche a causa dell'insistenza dell'Unione Sovietica in tal senso. I territori orientali, acquisiti dalla Polonia dopo la guerra sovietico-polacca e che l'Unione Sovietica (eccetto la regione di Białystok) aveva rioccupato nel 1939, furono annessi dalla stessa URSS che ne espulse inoltre la maggior parte della popolazione polacca. Oggi questi territori fanno parte di Bielorussia, Ucraina e Lituania.
A compensazione di queste perdite, alla Polonia fu assegnato il territorio della parte meridionale della Prussia orientale, e quelli della Pomerania, Posnania e Slesia, fino ai fiumi Oder e Neiße stabilendo sui loro corsi il confine tra la Germania e la Polonia e luoghi da dove la popolazione tedesca fu a sua volta espulsa.
La Polonia acquistò inoltre uno sbocco sul Mar Baltico di gran lunga maggiore rispetto a quello fino al 1939. In queste regioni fu permesso l'insediarsi delle popolazioni polacche in precedenza espulse dall'URSS o provenienti dalla Polonia centrale.
L'area di Zaolzie, annessa dalla Polonia dopo l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia nel 1938, fu invece restituita a quest'ultima per volere di Stalin.
La Polonia perse pertanto circa 178.000 di territori ad est (a favore dell'URSS), ma acquisì circa 101.000 a ovest e nord (ai danni della Germania).[74] Il territorio polacco dal 1919 fino a prima della guerra era estesa 386.418 km²;[75] nel 1947 l'estensione della Polonia era ridotta invece a 312.679 km², quindi il Paese perse complessivamente 73.739 km² di territori.

Note

Annotazioni

  1. ^ Questo è vero soprattutto in riferimento al potere legislativo e in ambito giudiziario. Al di là delle restrizioni imposte alla nobiltà dai sovrani di turno, i re di Polonia non riuscirono mai ad imporsi in maniera autoritaria: Nella pratica, esercitarono una notevole influenza nell'esecutivo fino all'ultimo re di tale periodo, Stanislao II Augusto Poniatowski. Alcuni furono a volte anche accusati di tendenze assolutistiche, ma può anche darsi che la mancanza della personalità necessaria ad imporsi da parte di uno dei sovrani dei secoli in questione abbia favorito la crescente possanza della szlachta nelle stanze del potere: Gierowski (1986), pp. 144–146, 258–261.

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