Psichedelico: differenze tra le versioni

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Altri piccoli studi ne hanno evidenziato la capacità di aiutare ad uscire dalle dipendenze da sostanze stupefacenti. A supporto di tale evidenze raccolte attraverso sperimentazioni su umani condotte soprattutto nei decenni passati, c'è un recente studio su ratti che evidenzia i meccanismi biologici alla base di tali evidenze portando prove a supporto delle suddette osservazioni su umano.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hector|cognome=Vargas-Perez|data=June 2017|titolo=A single administration of the hallucinogen, 4-acetoxy-dimethyltryptamine, prevents the shift to a drug-dependent state and the expression of withdrawal aversions in rodents|rivista=The European Journal of Neuroscience|volume=45|numero=11|pp=1410–1417|accesso=2017-12-25|doi=10.1111/ejn.13572|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/28378435/|nome2=Taryn E.|cognome2=Grieder|nome3=Ryan|cognome3=Ting-A-Kee}}</ref>
Altri piccoli studi ne hanno evidenziato la capacità di aiutare ad uscire dalle dipendenze da sostanze stupefacenti. A supporto di tale evidenze raccolte attraverso sperimentazioni su umani condotte soprattutto nei decenni passati, c'è un recente studio su ratti che evidenzia i meccanismi biologici alla base di tali evidenze portando prove a supporto delle suddette osservazioni su umano.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Hector|cognome=Vargas-Perez|data=June 2017|titolo=A single administration of the hallucinogen, 4-acetoxy-dimethyltryptamine, prevents the shift to a drug-dependent state and the expression of withdrawal aversions in rodents|rivista=The European Journal of Neuroscience|volume=45|numero=11|pp=1410–1417|accesso=2017-12-25|doi=10.1111/ejn.13572|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/28378435/|nome2=Taryn E.|cognome2=Grieder|nome3=Ryan|cognome3=Ting-A-Kee}}</ref>


Queste ed altre evidenze sperimentali hanno suggerito l’utilizzo dei composti psichedelici, in ambito medico e controllato, per il trattamento di patologie come ansia e depressione,<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.newsweek.com/fda-approves-psychedelic-magic-mushrooms-ingredient-psilocybin-depression-1086759|titolo=FDA approves magic mushrooms depression drug trial|pubblicazione=Newsweek|data=2018-08-23|accesso=2018-09-23}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://michaelpollan.com/articles-archive/the-new-science-of-psychedelics/|titolo=The New Science of Psychedelics|accesso=2018-09-23}}</ref> nonché delle dipendenze come l’alcolismo, soprattutto in virtù del fatto che il trattamento di tali patologie richiedo attualmente trattamenti farmacologici prolungati e non sempre efficaci.
Queste ed altre evidenze sperimentali hanno suggerito l’utilizzo dei composti psichedelici, in ambito medico e controllato, per il trattamento di patologie come ansia e depressione,<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.newsweek.com/fda-approves-psychedelic-magic-mushrooms-ingredient-psilocybin-depression-1086759|titolo=FDA approves magic mushrooms depression drug trial|pubblicazione=Newsweek|data=2018-08-23|accesso=2018-09-23}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|url=https://michaelpollan.com/articles-archive/the-new-science-of-psychedelics/|titolo=The New Science of Psychedelics|accesso=2018-09-23}}</ref>, depressione resistente ai trattamenti<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Robin L|cognome=Carhart-Harris|data=2016-07|titolo=Psilocybin with psychological support for treatment-resistant depression: an open-label feasibility study|rivista=The Lancet Psychiatry|volume=3|numero=7|pp=619–627|accesso=2018-11-10|doi=10.1016/s2215-0366(16)30065-7|url=http://dx.doi.org/10.1016/s2215-0366(16)30065-7|nome2=Mark|cognome2=Bolstridge|nome3=James|cognome3=Rucker}}</ref> nonché delle dipendenze come l’alcolismo,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Kenneth|cognome=R. Alper, Howard S. Lotsof, Geerte|data=1999-01|titolo=Treatment of Acute Opioid Withdrawal with Ibogaine|rivista=American Journal on Addictions|volume=8|numero=3|pp=234–242|accesso=2018-11-10|doi=10.1080/105504999305848|url=http://dx.doi.org/10.1080/105504999305848}}</ref><ref>Bogenschutz, Michael & Podrebarac, Samantha & H. Duane, Jessie & S. Amegadzie, Sean & C. Malone, Tara & T. Owens, Lindsey & Ross, Stephen & Mennenga, Sarah. (2018). Clinical Interpretations of Patient Experience in a Trial of Psilocybin-Assisted Psychotherapy for Alcohol Use Disorder. Frontiers in Pharmacology. 9. 10.3389/fphar.2018.00100.</ref>, il tabagismo<ref>Garcia-Romeu, Albert & Johnson, Matthew & Griffiths, Roland. (2014). Examining the psychological mechanisms of psilocybin-assisted smoking cessation treatment: A pilot study. Drug and Alcohol Dependence. 140. e66. 10.1016/j.drugalcdep.2014.02.200.</ref><ref>Garcia-Romeu, Albert & Noorani, Tehseen & Griffiths, Roland & Johnson, Matthew. (2015). Long-term follow-up of psilocybin-facilitated smoking cessation: Abstinence outcomes and qualitative analysis of participant accounts. Drug and Alcohol Dependence. 156. e78. 10.1016/j.drugalcdep.2015.07.1130.</ref>, la dipendenza da eroina,<ref>Schellekens, Arnt & Oosteren, T & Knuijver, T & verkes, R.J. & Belgers, M. (2016). Treatment of heroin dependence with ibogaine. European Psychiatry. 33. S10-S11. 10.1016/j.eurpsy.2016.01.799.</ref> da cocaina,<ref>Nunes A., Amanda & Dos Santos, Rafael & Osório, Flávia & Sanches, Rafael & Alexandre S. Crippa, José & E. C. Hallak, Jaime. (2016). Effects of Ayahuasca and its Alkaloids on Drug Dependence: A Systematic Literature Review of Quantitative Studies in Animals and Humans. Journal of Psychoactive Drugs. 48. 1-11. 10.1080/02791072.2016.1188225.</ref> da crack,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joselaine Ida|cognome=Cruz|data=2018-04-02|titolo=Is Ayahuasca an Option for the Treatment of Crack Cocaine Dependence?|rivista=Journal of Psychoactive Drugs|volume=50|numero=3|pp=247–255|lingua=en|accesso=2018-11-10|doi=10.1080/02791072.2018.1447174|url=https://www.tandfonline.com/action/captchaChallenge?redirectUri=%2Fdoi%2Ffull%2F10.1080%2F02791072.2018.1447174|nome2=Solange Aparecida|cognome2=Nappo}}</ref> e da metanfetamina<ref>{{Cita pubblicazione|nome=David C.|cognome=Reardon|data=2000-01|titolo=Abortion and Subsequent Substance Abuse|rivista=The American Journal of Drug and Alcohol Abuse|volume=26|numero=1|pp=61–75|accesso=2018-11-10|doi=10.1081/ada-100100591|url=http://dx.doi.org/10.1081/ada-100100591|nome2=Philip G.|cognome2=Ney}}</ref>. Il trattamento di tali patologie richiedo attualmente trattamenti farmacologici prolungati e non sempre efficaci.


==Le sensazioni psichedeliche==
==Le sensazioni psichedeliche==

Versione delle 20:09, 10 nov 2018

File:Pink Elephants on Parade Blotter LSD Dumbo.jpg
L'LSD è una delle sostanze enteogene più note. Generalmente viene assunto ingerendo i cosiddetti blotter, sui quali sono spesso presenti disegni psichedelici.

Psichedelico (meno comunemente psicodelico) viene definita una sostanza in grado di alterare temporaneamente la sfera senso-percettiva e della coscienza di un soggetto, inducendo, in misura maggiore o minore a seconda della sostanza, modificazioni nella percezione delle sensazioni (allucinazioni, sinestesia), dello scorrere del tempo, esperienze mistiche e di espansione della coscienza (effetto enteogeno) e amplificazione emotiva (effetto empatogeno).

Il termine, dall'inglese psychedelic, deriva dalle parole greche anima, ψυχή (psiche), e manifestare, δήλος (delos), e viene utilizzato per la prima volta nel 1956 da Humphry Osmond in una lettera ad Aldous Huxley per definire le sostanze che "liberano il pensiero dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali".

I principali agenti psichedelici sono l'LSD, la mescalina, la psilocibina (contenuta in funghi del genere Psylocibe) e la dimetiltriptamina (DMT).

Descrizione generale

Gli psichedelici rientrano nella più ampia famiglia delle sostanze allucinogene (per allucinogeno si intende una qualsiasi sostanza in grado di alterare la percezione dei sensi e causare allucinazioni), di cui rappresentano una sottoclasse. Gli allucinogeni comprendono sia gli psichedelici veri e propri (come l'LSD, la mescalina, la DMT o la psilocibina) ma anche i dissociativi (come la ketamina e la PCP) e i delirogeni (come lo stramonio comune o l'atropa belladonna).

La differenza con le altre sostanze stupefacenti, come stimolanti o oppioidi, è che lo psichedelico tende ad alterare qualitativamente lo stato di coscienza e l'esperienza della percezione, tant'è che spesso l'esperienza è raccolta insieme ad altri stati non ordinari di coscienza come la trance, l'ipnosi, il sogno, le near-death-experience.

Spesso viene riferito dagli assuntori di percepire un senso di "profonda comunione con la natura e l'universo" o con l'ambiente circostante (chiamata in gergo ego-death) o anche di provare sensazioni piacevoli o spiacevoli associate alle allucinazioni vere e proprie che vengono chiamate bad trip (un viaggio spiacevole, terrificante o perturbante) o un good trip (un'esperienza piacevole o esaltante). Queste sensazioni sono spesso influenzate dallo stato psichico del paziente e dall’ambiente circostante (set e setting, come chiamati dallo studioso Timothy Leary).

Gli schemi e i punti di vista sulla realtà elaborati negli stati di coscienza alterati dallo psichedelico, non sono identificabili come irreali quanto piuttosto come i risultati di processi cognitivi differenti rispetto a quelli classici, nei quali in condizioni normali tali processi conducono solitamente verso uno schema di visione della realtà più rigido, consolidato e di derivazione sociale; le capacità cognitive non sono generalmente intaccate in maniera profonda. Se ciò può quindi portare a nuove concezioni, idee, punti di vista alternativi tuttavia causa difficoltà relazionali, conseguenza di una difficoltà ad interpretare ed analizzare gli schemi sociali e percepire correttamente i segnali comunicativi, oltre che ad un alterato funzionamento del sistema percettivo.

Storia

Le sostanze psichedeliche contenute in molti vegetali sono utilizzate da millenni nel corso di riti sciamanici e divinatori, per via della capacità di indurre esperienze mistiche e rivelatorie, di contatto con la divinità, di connessione con la madre terra sfruttandone quindi l'effetto enteogeno; così come nella medicina tradizionale, per via di alcune percepite capacità curative sia fisiche che mentali. I composti responsabili di tale attività sono soprattutto la psilocibina contenuta in molti funghi, la mescalina ricavata da alcuni cactus, la DMT ricavata da alcune piante della foresta amazzonica.[1][2]

Farmacologia

Le sostanze psichedeliche appartengono per lo più a 3 diverse famiglie di composti:

  • triptamine: derivate dalla struttura della serotonina, ne fanno parte ad esempio la DMT e la psilocibina.
  • lisergiammidi: derivati dell'acido lisergico di cui il più noto rappresentante è LSD.
  • feniletilammine: derivati della feniletilammina (la stessa classe chimica a cui appartengono le amfetamine) di cui fanno parte ad esempio i composti della famiglia 2C.

Pur avendo strutture chimiche diverse, tutte devono la loro azione farmacologica prevalente all'attivazione dei recettori 5HT2A della serotonina, a cui si aggiunge la capacità caratteristica di ogni differente molecola di interagire con un particolare insieme di altri target farmacologici che possono modificare gli effetti, sia in senso positivo che negativo.

La radice biologica degli effetti psichedelici e terapeutici, cioè degli effetti acuti e a lungo termine di queste sostanze, non è ancora stata determinata chiaramente. Ciò che è certo è che sembrano tutte essere legate all’attivazione del recettore serotoninergico 5-HT2AR.

Questo recettore espresso ampiamente in tutto il cervello ed è associato alle funzioni cognitive e alle funzioni cognitive ed alle interazioni sociali. L’attivazione di questi recettori va a modificare l’attività di un enzima chiamato fosfolipasi C ed il bloccaggio di questo recettore è in grado di annullare gli effetti degli psichedelici e migliorare i sintomi psicotici dei pazienti con schizofrenia, infatti molti farmaci antipsicotici agiscono come antagonisti di questo recettore. L’effetto a livello cerebrale sembrerebbe quello di mettere in connessione aree normalmente non comunicanti, creando uno stato di estrema disorganizzazione dell’attività cerebrale, detto in termini più tecnici di elevata entropia, che sembrerebbero però in grado di permettere il superamento di schemi mentali disfunzionali e quindi generare effetti positivi a lungo termine. Nel caso della psilocibina ad esempio stato dimostrare la capacità di resettare l’attività elettrica disfunzionale dei circuiti cerebrali dei pazienti depressi, mentre altre sostanze come l’LSD e la ketamina sono in grado di stimolare la formazione di nuove connessioni sinaptiche.

Usi medici

Nella metà del '900 le sostanze psichedeliche conobbero un periodo di notevole studio ed interesse scientifico che le portò ad essere sperimentate nel trattamento di numerose patologie psichiatriche e nella così detta psicoterapia psichedelica, nel trattamento delle dipendenze ma anche per utilizzi militari nell'ambito del progetto MKULTRA della CIA. Tuttavia, contemporaneamente, crebbe anche l'uso al di fuori di contesti medici specie nelle comunità contro-culturali che portò al bando anche della sperimentazione scientifica.

Solo negli ultimi anni, con le nuove tecniche delle neuroscienze, stanno riprendendo gli studi su queste sostanze che sembrano confermare le notevoli proprietà terapeutiche di alcuni composti, quando usati in contesti strettamente controllati, sia nei confronti di patologie psichiatriche che di miglioramento generale della qualità di vita percepita anche nei soggetti sani.[3]

Ad esempio, recenti studi hanno dimostrato come l’esperienza indotta dalla psilocibina, lo psichedelico contenuto in alcuni funghi allucinogeni del genere Psylocibe, sia in grado di esplicare rapidi, consistenti e duraturi effetti antidepressivi ed ansiolitici anche in pazienti resistenti ad altre terapie farmacologiche ed anche a seguito di una sola somministrazione.[4][5] Degli altri studi hanno evidenziato come l'ayahuasca, una bevanda rituale delle tribù amazzoniche contenente la triptammina endogena DMT, sia in grado di migliorare il senso di benessere inducendo un cambiamento positivo in alcuni tratti della personalità dei soggetti sottoposti a sperimentazione.[6]

Altri piccoli studi ne hanno evidenziato la capacità di aiutare ad uscire dalle dipendenze da sostanze stupefacenti. A supporto di tale evidenze raccolte attraverso sperimentazioni su umani condotte soprattutto nei decenni passati, c'è un recente studio su ratti che evidenzia i meccanismi biologici alla base di tali evidenze portando prove a supporto delle suddette osservazioni su umano.[7]

Queste ed altre evidenze sperimentali hanno suggerito l’utilizzo dei composti psichedelici, in ambito medico e controllato, per il trattamento di patologie come ansia e depressione,[8][9], depressione resistente ai trattamenti[10] nonché delle dipendenze come l’alcolismo,[11][12], il tabagismo[13][14], la dipendenza da eroina,[15] da cocaina,[16] da crack,[17] e da metanfetamina[18]. Il trattamento di tali patologie richiedo attualmente trattamenti farmacologici prolungati e non sempre efficaci.

Le sensazioni psichedeliche

Moksha: Writings on Psychedelics and the Visionary Experience (1931-1963), raccolta di saggi di Aldous Huxley del 1977 sul tema delle esperienze psichedeliche dello scrittore.

Le sensazioni psichedeliche sperimentate durante un trip (viaggio) sono soggettive e variano in base alla sostanza assunta e alla dose, allo stato emotivo dell'assuntore, all'ambiente in cui avviene l'assunzione (setting).

Assumere funghi psicotropi può indurre visioni molto imprevedibili simili a quelle dell'LSD. La più comune è la cosiddetta visione drifting,[19] ovvero percepire progressive e graduali distorsioni e trasformazioni degli oggetti su cui il soggetto concentra la propria attenzione. Meno comuni sono le distorsioni della profondità, il capovolgimento dei colori (cielo arancione, alberi viola, terreno azzurro), o la chiara visione di una scia che può assumere lunghezze e aspetti diversi dopo alcuni oggetti che si muovono all'interno del campo visivo dell'utente. Molti soggetti riferiscono di trattenere a stento le risa e di una generale alterazione della propriocezione, cioè di come il soggetto percepisce se stesso, sia a livello fisico (percezione del proprio corpo) che mentale (percezione della propria identità). Oltre a questo, è frequente vedere colori e contorni in maniera più vivida, e distinguere immagini familiari (o ripetitive trame geometriche) all'interno di trame astratte, come quelle delle nuvole.

Un'importante parte dell'esperienza psichedelica e ciò che rende queste esperienze particolarmente utili in ambito medico è quella sensazione che viene definita "ego death" o morte dell'ego. Questa sensazione che capita a medio-alte dosi di quasi qualsiasi psichedelico porta l'utente a dimenticarsi di chi è temporaneamente, cancellando per la durata dell'esperienza tutte le esperienze di vita passate, facendo percepire all'utente la sensazione di essere un essere umano appena nato che conosce pochissimo sul posto in cui si trova. Questa sensazione viene descritta come "rinascita" da moltissime persone quando provano a verbalizzare questo tipo di esperienze (notoriamente ineffabili). Ovviamente come già specificato, l'ego death è una condizione di coscienza temporanea che può durare fino alle sei ore somministrando LSD, fino alle tre ore somministrando psilocibina o mescalina, oppure fino ai 10 minuti somministrando DMT, tutte e quattro ad alte dosi.

Tali visioni e le riflessioni che le accompagnano possono consentire, in modo simile ai sogni, ma in maniera molto più vivida, di avere accesso a ciò che alcuni definirebbero gli aspetti 'subconsci' della propria personalità, dando vita sovente a vere e proprie 'esperienze spirituali'. L'aspetto essenzialmente positivo di queste esperienze 'spirituali' è stato dimostrato da uno studio del 2014 del King's College di Londra, che ha inoltre collegato questa esperienza ad un aumento di attività delle connessioni neurali, che mette in comunicazione "zone del cervello che altrimenti non 'parlerebbero' fra di loro".[20]

Uno studio del 2015 del Journal of Psychopharmacology ha dimostrato che gli utilizzatori saltuari di psichedelici mostrano, in virtù di tali esperienze, un'attitudine maggiormente positiva rispetto all'esistenza e sono meno propensi alla depressione e al suicidio.[21][22]

L'incongruenza fra i recenti studi scientifici e le politiche proibizioniste vigenti a livello internazionale hanno, almeno in ambito anglosassone, riacceso il dibattito sulla liceità di proibire simili sostanze non solo a fine ricreativo, ma anche in ambito medico.

Note

  1. ^ Meher Baba, L.S.D. and The High Roads, Sufism Reoriented, God in a pill, 1966.
  2. ^ Hofmann, Albert., LSD : il mio bambino difficile : riflessioni su droghe sacre, misticismo e scienza, Feltrinelli, 2015, ISBN 8807885727, OCLC 935672063.
  3. ^ (EN) Michelle Starr, Psychedelic Drugs Appear to Make People Less Likely to Commit Crimes, in ScienceAlert. URL consultato il 29 ottobre 2017.
  4. ^ https://www.nature.com/articles/s41598-017-13282-7
  5. ^ https://www.imperial.ac.uk/news/182410/magic-mushrooms-reset-brains-depressed-patients/
  6. ^ (EN) Traditional Amazonian drug called ayahuasca linked to improved sense of wellbeing, in PsyPost, 9 novembre 2017. URL consultato il 12 novembre 2017.
  7. ^ Hector Vargas-Perez, Taryn E. Grieder e Ryan Ting-A-Kee, A single administration of the hallucinogen, 4-acetoxy-dimethyltryptamine, prevents the shift to a drug-dependent state and the expression of withdrawal aversions in rodents, in The European Journal of Neuroscience, vol. 45, n. 11, June 2017, pp. 1410–1417, DOI:10.1111/ejn.13572. URL consultato il 25 dicembre 2017.
  8. ^ (EN) FDA approves magic mushrooms depression drug trial, in Newsweek, 23 agosto 2018. URL consultato il 23 settembre 2018.
  9. ^ (EN) The New Science of Psychedelics. URL consultato il 23 settembre 2018.
  10. ^ Robin L Carhart-Harris, Mark Bolstridge e James Rucker, Psilocybin with psychological support for treatment-resistant depression: an open-label feasibility study, in The Lancet Psychiatry, vol. 3, n. 7, 2016-07, pp. 619–627, DOI:10.1016/s2215-0366(16)30065-7. URL consultato il 10 novembre 2018.
  11. ^ Kenneth R. Alper, Howard S. Lotsof, Geerte, Treatment of Acute Opioid Withdrawal with Ibogaine, in American Journal on Addictions, vol. 8, n. 3, 1999-01, pp. 234–242, DOI:10.1080/105504999305848. URL consultato il 10 novembre 2018.
  12. ^ Bogenschutz, Michael & Podrebarac, Samantha & H. Duane, Jessie & S. Amegadzie, Sean & C. Malone, Tara & T. Owens, Lindsey & Ross, Stephen & Mennenga, Sarah. (2018). Clinical Interpretations of Patient Experience in a Trial of Psilocybin-Assisted Psychotherapy for Alcohol Use Disorder. Frontiers in Pharmacology. 9. 10.3389/fphar.2018.00100.
  13. ^ Garcia-Romeu, Albert & Johnson, Matthew & Griffiths, Roland. (2014). Examining the psychological mechanisms of psilocybin-assisted smoking cessation treatment: A pilot study. Drug and Alcohol Dependence. 140. e66. 10.1016/j.drugalcdep.2014.02.200.
  14. ^ Garcia-Romeu, Albert & Noorani, Tehseen & Griffiths, Roland & Johnson, Matthew. (2015). Long-term follow-up of psilocybin-facilitated smoking cessation: Abstinence outcomes and qualitative analysis of participant accounts. Drug and Alcohol Dependence. 156. e78. 10.1016/j.drugalcdep.2015.07.1130.
  15. ^ Schellekens, Arnt & Oosteren, T & Knuijver, T & verkes, R.J. & Belgers, M. (2016). Treatment of heroin dependence with ibogaine. European Psychiatry. 33. S10-S11. 10.1016/j.eurpsy.2016.01.799.
  16. ^ Nunes A., Amanda & Dos Santos, Rafael & Osório, Flávia & Sanches, Rafael & Alexandre S. Crippa, José & E. C. Hallak, Jaime. (2016). Effects of Ayahuasca and its Alkaloids on Drug Dependence: A Systematic Literature Review of Quantitative Studies in Animals and Humans. Journal of Psychoactive Drugs. 48. 1-11. 10.1080/02791072.2016.1188225.
  17. ^ (EN) Joselaine Ida Cruz e Solange Aparecida Nappo, Is Ayahuasca an Option for the Treatment of Crack Cocaine Dependence?, in Journal of Psychoactive Drugs, vol. 50, n. 3, 2 aprile 2018, pp. 247–255, DOI:10.1080/02791072.2018.1447174. URL consultato il 10 novembre 2018.
  18. ^ David C. Reardon e Philip G. Ney, Abortion and Subsequent Substance Abuse, in The American Journal of Drug and Alcohol Abuse, vol. 26, n. 1, 2000-01, pp. 61–75, DOI:10.1081/ada-100100591. URL consultato il 10 novembre 2018.
  19. ^ drifting
  20. ^ Scans reveal how chemical triggers a spiritual experience by rearranging the mind | Daily Mail Online
  21. ^ Study: Psychedelics Users Are Less Likely To Be Suicidal - Reset.me
  22. ^ Magic Mushrooms, LSD and other psychedelics might protect against depression and suicide | AL.com

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