Diocesi di Como

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Diocesi di Como
Dioecesis Comensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Milano
Regione ecclesiasticaLombardia
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
Vescovocardinale Oscar Cantoni
Vicario generaleIvan Salvadori
Provicario generaleFausto Sangiani
Vescovi emeritiDiego Coletti
Presbiteri458, di cui 330 secolari e 128 regolari
1.156 battezzati per presbitero
Religiosi147 uomini, 475 donne
Diaconi13 permanenti
 
Abitanti548.600
Battezzati529.890 (96,6% del totale)
StatoItalia
Superficie4.214 km²
Parrocchie338 (31 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSant'Abbondio
Indirizzopiazza Guido Grimoldi, 5
22100 Como (CO)
Sito webwww.diocesidicomo.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Como (in latino: Dioecesis Comensis o Novocomensis[1][2][3]) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Milano appartenente alla regione ecclesiastica Lombardia. Nel 2021 contava 529.890 battezzati su 548.600 abitanti. È retta dal vescovo cardinale Oscar Cantoni.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è molto estesa, è infatti tra le dieci diocesi italiane più grandi in termini di superficie. Comprende la maggior parte della provincia di Como, ad eccezione della Brianza e delle antiche pievi di Appiano Gentile e di Porlezza, appartenenti all'arcidiocesi di Milano. Fanno parte della diocesi comasca anche alcuni comuni della provincia di Lecco, l'intera provincia di Sondrio e due valli (Valcuvia e Val Marchirolo) appartenenti alla provincia di Varese.

Due parrocchie, quella dei Santi Vito e Modesto in Lomazzo Milanese e quella di San Giovanni Evangelista in Montorfano, erano ambrosiane, sia per rito sia per appartenenza diocesana, fino al 1981 e al 1982 rispettivamente; in seguito passarono alla diocesi comense e al rito romano. Viceversa, la parrocchia di Saltrio cambiò in senso contrario e, da romana che era, fu resa ambrosiana[4].

Sede vescovile è la città di Como, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.

Vicariati[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Como.

La diocesi comprende 338 parrocchie, raggruppate in 29 vicariati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu Ambrogio, vescovo di Milano dal 374 al 397, a consacrare Felice come primo vescovo di Como, il 1º novembre 386.[5] Si presume, considerando il rapporto epistolare tra i due, che l'abbia inviato a evangelizzare il vasto territorio del municipium di Como e solo in questo senso si può affermare che quella milanese sia la "Chiesa madre" della Chiesa di Como, poiché per il resto, vale a dire liturgia, organizzazione delle comunità e rapporti di dipendenza, non abbiamo altre notizie. Le prime documentazioni di un'autorità metropolitica a cui facesse riferimento la Chiesa comense risalgono all'epoca dello scisma tricapitolino, quando chiaramente Como riconobbe la propria dipendenza da Aquileia.

La missione di Felice ricalcava quella affidata, alla fine del III secolo, dal predecessore di Ambrogio, Materno, a Fedele. Questi doveva aver conseguito qualche successo tanto che, attorno al 303, allorché giunsero a Milano alcuni sopravvissuti alla decimazione della Legione tebana, Fedele li aveva fatti fuggire con sé a Como. Qui Alessandro era stato arrestato, mentre Carpoforo, Cassio, Essanto, Severo, Secondo e Licinio vennero martirizzati, seguiti a breve distanza dallo stesso Fedele. Le salme dei martiri vennero recuperate dal protovescovo Felice, che le collocò nella prima chiesa cristiana di Como, ricavata in un tempio dedicato a Mercurio[6].

La confidenza di Fedele, comunque, sembra testimoniare la presenza di una comunità locale già ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, nel periodo 303-305. La pressione repressiva, d'altra parte, si sarebbe esaurita di lì a pochi anni, nel 313, con l'Editto di Milano. Ma si dovette trattare di una mera comunità di fedeli, addirittura priva di diaconi, come sembrano suggerire le considerazioni di Ambrogio nelle due lettere a Felice che ci sono conservate, relative alle difficoltà incontrate dal primo vescovo comasco nel far celebrare adeguatamente la messa.

Nel 554 molti vescovi occidentali, compresi quelli di Milano e di Aquileia, non accettarono le conclusioni del Concilio di Costantinopoli II, in cui papa Vigilio fu costretto, con la forza, a sottoscrivere la condanna di alcuni scritti di tre autori che avevano avuto parte attiva al Concilio di Calcedonia, chiamati i "Tre Capitoli". Implicitamente, con questa mossa, l'imperatore Giustiniano I voleva ingraziarsi i monofisiti, già condannati a Calcedonia. A questo punto si delineò il cosiddetto scisma tricapitolino: poiché i vescovi occidentali non volevano smentire Calcedonia, rifiutarono la condanna dei Tre Capitoli. A motivo di questa fedeltà, nelle Chiese locali scismatiche (a Grado, appartenente al patriarcato di Aquileia, ma anche nella diocesi di Como), alcuni luoghi di culto furono dedicati a Sant'Eufemia, patrona di Calcedonia.

Intorno al 570 il vescovo di Milano[9] ricompose lo scisma con Roma. Tuttavia, tra il 606 e il 608, Como si mantenne nella sua posizione di rifiuto della condanna dei Tre Capitoli ed entrò, quindi, a far parte della provincia ecclesiastica di Aquileia, della quale adottò il rito particolare conosciuto come patriarchino, che restò in vigore fino al 1598 quando, non senza difficoltà, papa Clemente VIII impose il rito romano. Lo scisma di Como fu ricomposto nel 698, grazie all'intervento del re longobardo Cuniperto.

Suddivisione ecclesiastica storica della Svizzera e delle zone adiacenti. In rosa è quindi disegnato il territorio storico della Diocesi di Como, quando comprendeva ancora terre ora appartenenti alle Diocesi svizzere di Lugano e di Coira.

Nel corso del medioevo i vescovi di Como intrattennero rapporti con re e imperatori, che concessero loro numerosi privilegi e regalie (specialmente in Valtellina e nell'attuale Canton Ticino), tra cui il titolo di conte; i vescovi di Como governarono anche civilmente la maggior parte del territorio diocesano come feudatari (vescovo-conte) dell'imperatore. La diocesi divenne l'erede e il fondamento dell'identità comasca anche civilmente: rispetto al territorio municipale imperiale romano, la diocesi perse solo aree marginali per gli scontri armati con le diocesi vicine, quella di Coira a nord e soprattutto con l’arcidiocesi di Milano a sud, che in una serie di guerre si impadronì principalmente di Lecco fino alla stipula della pace di Lomazzo che definì i confini fra le diocesi.[10]

La diocesi rimase suffraganea del patriarcato di Aquileia fino alla soppressione di questo (1751), quindi passò sotto la giurisdizione di Gorizia e, infine, approdò alla provincia ecclesiastica milanese (1789).

Fino alla convenzione del 1º settembre 1884, tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica, apparteneva alla diocesi di Como gran parte dell'attuale Canton Ticino. Anche qui, tuttavia, alcuni distretti, ad esempio le tre valli superiori di Blenio, Riviera e Leventina, appartenevano all'arcidiocesi di Milano e seguono tuttora il rito ambrosiano. Nel 1870, infine, i comuni del Grigioni italiano di Poschiavo e di Brusio furono staccati dalla diocesi comasca e incorporati in quella di Coira, a seguito dell'accordo tra Svizzera e Santa Sede del 23 ottobre 1869, entrato in vigore il 29 agosto dell'anno dopo.

Durante il Risorgimento, il governo italiano impedì al vescovo Luigi Nicora di prendere possesso della diocesi, non concedendogli l'exequatur.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como dal 4 ottobre 2016.

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santo patrono[modifica | modifica wikitesto]

Il patrono della diocesi è Sant'Abbondio, celebrato il 31 agosto. Greco di nascita, Abbondio fu il quarto vescovo di Como e governò la diocesi dal 450 al 468. Partecipò al secondo concilio di Efeso e al Concilio di Calcedonia in veste di "ambasciatore" del papa, sostenendo la condanna di Nestorio ed Eutiche, i quali avevano dato vita a due eresie diffusissime in quel periodo, il nestorianesimo e il monofisismo.

Oltre che della diocesi di Como, Abbondio è anche santo patrono della città di Como e compatrono della diocesi di Lugano, insieme con san Carlo Borromeo. Viene celebrato tradizionalmente il 2 aprile, ma a Como la data è stata posposta al 31 agosto e, in occasione della ricorrenza, si tiene una tradizionale fiera agricola e commerciale, accompagnata da numerosi eventi collaterali[20].

Calendario liturgico proprio della diocesi[modifica | modifica wikitesto]

Data Celebrazione Grado Colore liturgico
18 gennaio Sante Liberata e Faustina, vergini Memoria facoltativa bianco
18 gennaio Beato Andrea da Peschiera, sacerdote Memoria facoltativa bianco
22 gennaio Beato Antonio Della Chiesa, sacerdote Memoria facoltativa bianco
1º febbraio Beato Andrea Carlo Ferrari, vescovo Memoria bianco
8 febbraio San Girolamo Emiliani, religioso Memoria bianco
23 febbraio Beata Giovannina Franchi, vergine Memoria facoltativa bianco
8 marzo San Probino, vescovo[21] Memoria facoltativa bianco
6 aprile San Pietro da Verona, sacerdote e martire Memoria rosso
8 aprile Sant'Amanzio, vescovo Memoria facoltativa bianco
20 aprile Beata Chiara Bosatta, religiosa Memoria facoltativa bianco
10 maggio Beato Enrico Rebuschini, religioso Memoria facoltativa bianco
13 maggio Dedicazione della Basilica Cattedrale Solennità in Cattedrale
Festa in Diocesi
bianco
15 maggio Beata Maddalena Albrici, vergine Memoria facoltativa bianco
1º giugno San Giovanni Battista Scalabrini, vescovo Memoria facoltativa bianco
4 giugno Sant'Eutichio, vescovo Memoria facoltativa bianco
6 giugno Beata Maria Laura Mainetti, vergine e martire Memoria rosso
7 agosto Santi Carpoforo e compagni, protomartiri della Chiesa di Como Memoria rosso
12 agosto Beato Innocenzo XI, papa Memoria bianco
31 agosto Sant'Abbondio, vescovo e patrono della Chiesa di Como Solennità bianco
1º settembre Santi vescovi di Como Memoria bianco
4 settembre Beato Nicolò Rusca, sacerdote e martire Memoria rosso
12 settembre Santissimo Nome di Maria Memoria bianco
30 settembre Beata Vergine di Tirano, patrona della Valtellina Festa in Valtellina
Memoria in Diocesi
bianco
8 ottobre San Felice, vescovo e fondatore della Chiesa di Como Festa bianco
10 ottobre Beata Vergine Madre della Misericordia di Gallivaggio Memoria bianco
24 ottobre San Luigi Guanella, sacerdote Memoria bianco
25 ottobre Dedicazione della propria chiesa[22] Solennità bianco
29 ottobre San Fedele, martire Memoria rosso
7 dicembre Sant'Ambrogio, vescovo e patrono della Regione Lombardia Festa bianco[23]

A livello locale, in alcune parrocchie, vengono annualmente ricordati anche:

Attività pastorale[modifica | modifica wikitesto]

Pastorale dei giovani[modifica | modifica wikitesto]

I ragazzi del "Molo 14" (2008) in un'attività di gruppo.

Dal 1989[24], una delle più importanti proposte pastorali rivolte dalla diocesi ai giovani è il "Molo 14", un raduno di tutti i quattordicenni per una messa e delle attività di gruppo, pensato come momento di verifica del percorso cristiano individuale e collettivo.

La formula si è negli anni consolidata: dal 2004[24] il "Molo 14" si tiene a Bellagio, nella frazione di San Giovanni, la prima o la seconda domenica di maggio. Tale località dispone di un molo con approdo fruibile, una grande piazza per la celebrazione, con vista sul lago e un parco pubblico poco distante. La diocesi ha scelto Bellagio come sede per quest'evento perché si trova in posizione mediana rispetto al suo territorio, che si estende sulla maggior parte della provincia di Como ma raccoglie anche tutta la Valtellina e la Valchiavenna.

L'ambientazione di fondo è una metafora lacustre-marinaresca, che coinvolge tutta la giornata, per cui i giovani sono suddivisi in gruppi come "rematori", "mozzi", "cambusieri" e si devono "vaccinare" contro le varie malattie (i peccati) che possono compromettere la salute degli uomini di mare. Le parrocchie partecipanti portano con sé il proprio "diario di bordo" e il vescovo è semi-travestito da pirata, con benda nera e uncino. All'interno di questa atmosfera i giovani, che hanno ricevuto la cresima di norma un anno prima, sono chiamati a vivere la loro fede per una giornata in stretta comunione con i coetanei e il pastore della Chiesa locale e, dunque, giungono a Bellagio su traghetti e battelli, partecipano a una messa celebrata all'aperto dal vescovo stesso, pranzano, si svagano, pregano e cantano insieme.

La giornata non è però conclusa in sé stessa: se, da un lato, nelle loro comunità, i giovani si preparano spiritualmente (con incontri catechistici) e materialmente (con la costruzione dei "diari di bordo") al "Molo 14", d'altronde, al termine dell'evento, il vescovo usa consegnare ai ragazzi dei simboli o dei libri, su cui lavorare insieme anche in futuro, lasciando come momento successivo di verifica e di incontro la "due giorni giovani", tenuta ogni anno in diversi luoghi della diocesi.

Dall'anno 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia, il Molo 14 si tiene invece che a Bellagio a Como, dove i ragazzi, al mattino hanno la possibilità di gioco, di varie attività e di conoscenza con i loro coetanei, mentre nel pomeriggio celebrano la messa in Cattedrale con il Vescovo, a conclusione della "Tappa 14enni".

Pastorale vocazionale[modifica | modifica wikitesto]

Sono già trascorsi parecchi anni da quando la diocesi, in particolare sotto l'impulso del vescovo Alessandro Maggiolini, ha incominciato a vivere il terzo sabato del mese, ogni mese, un pellegrinaggio mensile al santuario della Madonna del Soccorso, sopra a Ossuccio, luogo dove i giovani della diocesi convergevano alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Visto il successo ottenuto da questa iniziativa, negli anni si è pensato di proporre un pellegrinaggio analogo, in contemporanea il terzo sabato del mese, in altri luoghi della diocesi.

A partire dal 2010, a fronte della chiusura del seminario minore avvenuta nel 2005, sono stati aperti, in alcuni punti della diocesi, i cosiddetti Sicomoro[25], che hanno la loro sede centrale presso il seminario vescovile di Como: il "Sicomoro" è una piccola comunità formata da ragazzi dei primi delle scuole superiori, che vivono insieme una settimana al mese, accompagnati da un sacerdote responsabile e da una coppia di sposi, che adempie anche ai compiti della cucina. Nel 2016 ne sono presenti cinque: Bormio (2010), Olgiate Comasco (2011), Lomazzo, Como Centro e Rancio Valcuvia. Ci sono progetti in corso per l'apertura di altri "Sicomoro".

Missioni diocesane[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla metà degli anni Sessanta, la diocesi apre ufficialmente due missioni diocesane: una in Camerun (prima nella diocesi di Sangmélima, poi nella diocesi di Maroua-Mokolo) nel 1969 e l'altra in Argentina (nella diocesi di Santiago del Estero), nel 1964.

Dal 1964 sono stati 47 i missionari, sacerdoti diocesani, laici e religiose che hanno donato una parte significativa della loro vita alla Chiesa in Argentina, Camerun e Perù.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 548.600 persone contava 529.890 battezzati, corrispondenti al 96,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 379.321 380.000 99,8 718 562 156 528 219 2.013 360
1970 455.000 459.885 98,9 730 500 230 623 275 2.285 374
1980 502.700 506.800 99,2 676 476 200 743 220 1.900 374
1990 500.000 501.000 99,8 659 469 190 758 232 1.524 341
1999 518.272 525.460 98,6 630 436 194 822 5 242 1.268 341
2000 510.000 518.000 98,5 619 429 190 823 7 237 1.251 341
2001 510.000 518.000 98,5 637 456 181 800 7 224 1.037 341
2002 518.000 525.000 98,7 606 425 181 854 9 223 1.010 341
2003 518.000 525.000 98,7 598 420 178 866 8 220 1.000 341
2004 518.000 525.000 98,7 581 418 163 891 9 204 881 338
2006 523.000 533.000 98,1 593 417 176 881 9 208 850 338
2013 518.000 533.000 97,2 517 376 141 1.001 11 176 138 338
2016 516.891 535.000 96,6 527 388 139 980 12 172 540 338
2019 536.260 555.190 96,6 466 338 128 1.150 13 147 475 338
2021 529.890 548.600 96,6 458 330 128 1.156 13 147 475 338

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ OLGIATI IOSEPH, OFFICIUM S. ABUNDIJ EPISCOPI, ET CONFESSORIS PATRONI, ET PROTECTORIS PRINCIPALIS CIVITATIS, & DIOCESIS NOVOCOMENSIS.
  2. ^ "Die Matrikel der Universität Freiburg im Breisgau von 1460-1656..."
  3. ^ Acta Sanctorum: 11. Oktober - Ökumenisches Heiligenlexikon
  4. ^ Guida della diocesi di Como, ed. 2008 e precedenti.
  5. ^ Diocesi di Como, p. 21.
  6. ^ Diocesi di Como, p. 17.
  7. ^ Xeres, p. 29.
  8. ^ Maria Aurora Carugo in Diocesi di Como, p. 31.
  9. ^ Il titolo di arcivescovo risale al 777. Santo Monti, La Chiesa Comense, 1901, p. 39.
  10. ^ lombardiabeniculturali
  11. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, Roma 1999, vol. I, p. 724.
  12. ^ Lidia Cerioni, Agrippino, Dizionario biografico degli italiani, vol. I, 1960.
  13. ^ Andrea Bedina, Liutvardo, Dizionario biografico degli italiani, vol. 65, 2005.
  14. ^ Cinzio Violante, Alberico, Dizionario biografico degli italiani, vol. I, 1960.
  15. ^ Cosimo Damiano Fonseca, Benno, Dizionario biografico degli italiani, vol. VIII, 1966.
  16. ^ Alfredo Lucioni, Rainaldo, Dizionario biografico degli italiani, vol. 86, 2016.
  17. ^ Nadia Covini, Della Torre, Raimondo, Dizionario biografico degli italiani, volume 37, 1989.
  18. ^ Dell'Oca, p. 4.
  19. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Dara.
  20. ^ Fiera S. Abbondio edizione 2013, su portaledicomo.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.
  21. ^ Santi e Beati della Diocesi di Como – Diocesi di Como, su www.diocesidicomo.it. URL consultato l'8 marzo 2023.
  22. ^ Per le chiese di cui si ignora il giorno della dedicazione.
  23. ^ «Santi e Beati della Diocesi di Como Iscritti nel calendario liturgico diocesano»
  24. ^ a b Tappe, Progetti, Iniziative di Pastorale Giovanile - Diocesi di Como, su cgdcomo.org. URL consultato il 6 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2006).
  25. ^ sicomorocomo.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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