San Giacomo Filippo

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San Giacomo Filippo
comune
San Giacomo Filippo – Stemma
San Giacomo Filippo – Bandiera
San Giacomo Filippo – Veduta
San Giacomo Filippo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Sondrio
Amministrazione
SindacoSeverino De Stefani (lista civica) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate46°20′N 9°22′E / 46.333333°N 9.366667°E46.333333; 9.366667 (San Giacomo Filippo)
Altitudine522 m s.l.m.
Superficie61,85 km²
Abitanti371[1] (31-5-2022)
Densità6 ab./km²
FrazioniCimaganda, Gallivaggio, Lirone, Olmo, San Bernardo, Sommarovina, Vho
Comuni confinantiCampodolcino, Chiavenna, Gordona, Mese, Mesocco (CH-GR), Piuro, Soazza (CH-GR)
Altre informazioni
Cod. postale23020
Prefisso0343
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT014058
Cod. catastaleH868
TargaSO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 001 GG[3]
Nome abitantifilippesi
Patronosan Giacomo il Minore e Filippo apostolo
Giorno festivo3 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Giacomo Filippo
San Giacomo Filippo
San Giacomo Filippo – Mappa
San Giacomo Filippo – Mappa
Posizione del comune di San Giacomo Filippo nella provincia di Sondrio
Sito istituzionale

San Giacomo Filippo (San Giacùm in dialetto chiavennasco) è un comune italiano di 371 abitanti della provincia di Sondrio in Lombardia, situato nella Valle Spluga, detta anche Valle di San Giacomo. Nel suo territorio si trova uno dei più noti santuari mariani della provincia, il Santuario della Madonna della Misericordia di Gallivaggio, con il più alto campanile della valle (52 metri) non annesso al santuario.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Comune di Val San Giacomo.

La Val San Giacomo, dall'inizio del Duecento fino al 1815, era un comune unico diviso in tre terzieri:

  • terziere di dentro di Isola con i quartieri di Isola, Madesimo, Pianazzo e le squadre di Teggiate e Rasdeglia;
  • terziere di mezzo di Campodolcino, con i quartieri di Campodolcino, Fraciscio, Starleggia, Vhò e Portarezza;
  • terziere di fuori di San Giacomo, composto dai seguenti quartieri:
    • San Giacomo, con le squadre di San Giacomo, Mescolana, Dalò e La Motta;
    • Monti di San Bernardo, con le squadre di Streccio, Pos Costa, Martinon, Scanabèch (oggi San Rocco), Drogho, Filigheggio, Ronchascio e Valesegna;
    • Monti di Olmo e Sommarovina, con le squadre di Olmo, Sommarovina, Albareda, Costa;
    • Lirone, con le squadre di Lirone, Cimaganda (o Somganda), Gallivaggio (o Gallivascio) e Avero.

Durante la Restaurazione, in un primo momento il governo austriaco decise infatti spezzare in tre parti il vecchio comune per indebolirlo, dato che la popolazione aveva mostrato forti simpatie verso la Svizzera[4] fin dall’annessione alla Repubblica Cisalpina, avvenuta vent’anni prima solo grazie alle minacce di Antonio Aldini, rappresentante di Napoleone.

L'accorpamento dei distinti comuni di San Bernardo, di Sommarovina con Albaredo e di Gallivaggio con Lirone, Vhò, Cimaganda e Prestone avvenne solo nel 1816, nel contesto di alcune variazioni amministrative della neonata provincia della Valtellina.[4] Fino al 1864, il nuovo comune si chiamò semplicemente San Giacomo.[5]

Frana di Gallivaggio[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 maggio 2018 una massa di circa 5000 metri cubi di materiale franò sull'area nei pressi del santuario di Gallivaggio, provocando numerosi danni.[6]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma municipale riprende fedelmente la blasonatura della cosiddetta bandiera di San Giacomo, conservata a San Giacomo Filippo. Si tratta di una bandiera divisa in tre fasce orizzontali (una per ciascun terziere della valle), ognuna delle quali è a sua volta divisa in quattro strisce di colore nero, verde, rosso e giallo (in onore dei quartieri di ogni terziere). Al centro campeggia un riquadro con l'effigie di San Giacomo, contornata da due palme e sormontante un cartiglio con l'iscrizione "Vallis S. Jacobi".

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giacomo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di San Giacomo è nominata per la prima volta nel 1119[7] e ancora nel 1178 risultava essere l'unica chiesa della valle cui dà il nome. Dal 1460 divenne anche chiesa battesimale.[8] Fu ampliata in forme barocche – che conserva tuttora – a metà del XVII secolo. L'interno presenta l'altare principale in legno scolpito e dorato e, nella cappella di destra, un secondo altare di lavorazione simile dedicato alla Madonna. Sulla controfacciata si trovano affreschi settecenteschi attribuiti a Pietro Bianchi di Como; sulla parete di destra un dipinto della Madonna con il Bambino e personaggi locali eseguito da Gian Battista Macolino, originario della valle, nel 1644. Il grande affresco sulla volta è opera del 1915 di Eliseo Fumagalli di Delebio. Sulla facciata della casa parrocchiale si può vedere un affresco della seconda metà del Quattrocento di una Madonna e il Bambino tra san Giacomo e san Guglielmo dove in un angolo è raffigurato, più piccolo rispetto agli altri personaggi sacri, l'offerente, il vice curato Pietro della Maria di Prat.

Santuario della Madonna di Gallivaggio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Madonna di Gallivaggio.
Il santuario della Madonna di Gallivaggio

Il Santuario della Madonna della Misericordia di Gallivaggio[9] fu completato e consacrato nel 1615 per ricordare l'apparizione della Vergine Maria a due fanciulle, avvenuta secondo la tradizione il 10 ottobre 1492 mentre raccoglievano castagne nel bosco[10].

Nella primavera del 2018, una frana che da giorni minacciava la zona del Santuario[11] si staccò dalla montagna. La chiesa rimase in piedi,[12] anche se i danni causati dai detriti resero la struttura inagibile.[6][13] Qualche giorno prima dello smottamento, le principali opere d'arte del Santuario furono spostate in luogo sicuro[14].

Altre architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Il santuario di San Guglielmo di Orenga (o di Orezia), situato sulla riva destra del torrente Liro, edificato per ricordare l'eremita lariano vissuto nel XIII secolo e morto nel 1290. Il santuario è annoverato nell'elenco dei Santuari e templi votivi della Diocesi di Como[15].
  • La chiesa della frazione di San Bernardo ai Monti.
  • La chiesetta di Vho, dedicata a San Giovanni Nepomuceno,[16] al cui interno trova posto una statua in legno raffigurante la Madonna[17][16][17]
  • L'oratorio di Sant'Antonio Abate (XVIII secolo), nel nucleo disabitato di Vallesegna[16]
  • Le cappelle di Lirone, di cui una dedicata alla Madonna[17]
  • La cappella mariana di Cimaganda[17][16]

Santelle[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Il ponte di ferro lungo la strada Statale, a pochi metri da Gallivaggio, recentemente sostituito da un più moderno ponte prefabbricato a due corsie.
  • Nucleo abbandonato di Misciö[16]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[18]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Diffusa è la lavorazione del peltro, finalizzata alla produzione di oggetti artistici, monili, trofei, vassoi e piatti.[19]

Industria[modifica | modifica wikitesto]

È presente la Centrale idroelettrica di San Bernardo per la produzione di energia elettrica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2022 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Comune di San Giacomo, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  5. ^ Comune di San Giacomo Filippo, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  6. ^ a b 29 MAGGIO 2018 | Santuario di Gallivaggio, su santuariogallivaggio.it. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  7. ^ Parrocchia di San Giacomo, 1748 - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  8. ^ Comune di San Giacomo Filippo, Storia del Comune | La Chiesa di San Giacomo, su comune.sangiacomofilippo.so.it.
  9. ^ Caprioli et al., 1986, p. 199, 207, 211, 235, 236.
  10. ^ Cammilleri, cap. 505.
  11. ^ Frana in Valchiavenna SS 36 aperta per sei ore. URL consultato l'11 maggio 2018.
  12. ^ Il Giorno, Collassa la frana a Gallivaggio, pioggia di terra e sassi: paura in Valchiavenna / VIDEO - Il Giorno, in Il Giorno, 29 maggio 2018. URL consultato il 29 maggio 2018.
  13. ^ MICHELE BROGGIO, San Giacomo Filippo, tre milioni per Gallivaggio, su Il Giorno, 26 luglio 2019. URL consultato il 1º febbraio 2022.
  14. ^ +++ Gallivaggio: la statua della Madonna messa in salvo. Il video esclusivo sul nostro sito, in Diocesi di Como, 11 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  15. ^ Santuari diocesani e templi votivi – Santuari Diocesani, su santuari.diocesidicomo.it. URL consultato il 21 novembre 2023.
  16. ^ a b c d e f Guanella, Itinerario 1 - Verso il luogo dell'apparizione.
  17. ^ a b c d e f Guanella, Chiese e cappelle dedicate alla Madonna in Valle Spluga.
  18. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  19. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi e Luciano Vaccaro (a cura di), Diocesi di Como, Brescia, Editrice La Scuola, 1986.
  • Enrica Guanella, Sotto il manto di Maria - Itinerari di fede mariana in Valle Spluga, foto di Elliot Wild ed Enrica Guanella; foto storiche Archivio MUVIS, Rotalit, 2018.
  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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