Utente:Moxmarco/Sandbox

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Appunti x Pakelo[modifica | modifica wikitesto]

Sinopec Lubricant Co., Ltd. and Italy Pakelo, the lubricating oil sponsor of Ferrari AF Course Team, announced officially [...] that they became cooperative partners to co-develop the domestic and international market. According to the cooperative agreement, Sinopec become the general agent of Pakelo in mainland China, being responsible for its product sales, channel development and brand promotion [..].

Trama film Monk[modifica | modifica wikitesto]

L'ex detective Adrian Monk è entrato in depressione dopo la pandemia di COVID e l'allontanamento da San Francisco di quasi tutti i suoi amici, e pensa costantemente al suicidio per riunirsi alla defunta moglie Trudy (di cui ha frequenti visioni).

Quando l'editore rifiuta la sua autobiografia e gli chiede la restituzione dell'acconto, l'uomo è inoltre costretto a rivedere i suoi piani per le imminenti nozze della figliastra Molly, che dovrà accontentarsi di un matrimonio semplice con pochi intimi. Per l'occasione, Nathalie e Randy (che avevano lasciato San Francisco diversi anni prima) fanno ritorno in città.

Il fidanzato di Molly, Griffin, è un giornalista appassionato di sport estremi, e muore il giorno prima delle nozze per un incidente con il bungee jumping. Molly è però convinta che si tratti di un omicidio ad opera di Rick Eden, miliardario senza scrupoli che Griffin aveva accusato per la morte dell'ex socio in affari.

Benché riluttante, Adrian acconsente a seguire il caso, rimandando i suoi piani per farla finita. Riuscirà così ad incastrare Eden, anche grazie all'aiuto di Nathalie, Disher e Stottlemeyer (ormai in pensione e capo della sicurezza dello stesso Eden).

Nel finale, Monk parla con lo spirito di Trudy e delle vittime degli omicidi che ha risolto in passato, convincendosi che la vita abbia ancora un senso e decidendo di tornare a collaborare con il dipartimento di polizia.



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Persone legate a Busto Arsizio[modifica | modifica wikitesto]

Sono numerose e varie le personalità che sono nate a Busto Arsizio, o pur non essendovi nate, hanno vissuto a lungo oppure hanno operato significativamente e hanno stabilito dei saldi rapporti con la città e il suo spirito. Con il termine bustocchi si indicano i cittadini nati a Busto Arsizio. Con il termine bustesi si indicano i cittadini non nati a Busto Arsizio.

Bustocchi[modifica | modifica wikitesto]

Busto a Giuseppe Bossi nel Palazzo di Brera.
Tomba di Eugenio Tosi, Arcivescovo bustocco di Milano.
XIV secolo[modifica | modifica wikitesto]

Simone da Borsano, nato nel quartiere di Borsano nel 1310, arcivescovo di Milano e cardinale.

XV secolo[modifica | modifica wikitesto]
  • Francesco da Busto, medico e astrologo.[1]
  • Albertino Ballarati, conosciuto come Albertino da Busto o Ubertino da Busto (1444 – 1519), religioso e fondatore della Scuola ambrosiana.
XVI secolo[modifica | modifica wikitesto]
XVII secolo[modifica | modifica wikitesto]
XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]
XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]
  • Francesco Olgiati (1886 - 1962) monsignore onorario del capitolo metropolitano milanese, protonotario apostolico, cavaliere della corona d'Italia, medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte, medaglia d'oro dei benemeriti della provincia.
  • Luigi Belotti (1892 - 1965), storico e insegnante, medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte e medaglia d'argento al valor militare.
XX secolo[modifica | modifica wikitesto]
  • Francesco Forte (1929), politico, deputato e senatore della Repubblica, giornalista e professore universitario.
  • Silvio Prandoni (1934), missionario laico direttore dell'ospedale di Wamba in Kenya.
  • Mina Mazzini (1940), cantante celebre con lo pseudonimo di Mina.
  • Guido Tosi (1949-2011), divulgatore scientifico, docente universitario.

Bustesi[modifica | modifica wikitesto]

  • Olga Fiorini (Sorgà, 1927), imprenditrice ed insegnante, fondatrice dell'omonima scuola a Busto Arsizio.

Persone legate a Borsano[modifica | modifica wikitesto]

  • Bertrando (o Beltramo) da Borsano, vescovo di Parma nel 1378, nominato da papa Urbano VI come ringraziamento allo zio Simone per l'aiuto dato alla sua nomina e in seguito vescovo di Como nel 1380, alla morte di Enrico da Sessa. Nominò come propri vicari Luchino da Borsano e Matteo da Borsano, mentre Andriolo da Borsano agì come procuratore.[5] A Parma consacrò la cappella di Sant'Antonio, fatta edificare nell'anno 1379 da Antonio Solaro, senatore di Galeazzo Visconti e concesse quaranta giorni di indulgenza a quanti visitassero tale altare a debite condizioni.[6]
  • Luchino da Borsano, vescovo di Como nel 1396, alla morte di Bertrando. Confermò Matteo da Borsano come vicario, e si avvalse di Jacopo da Borsano, figlio di Andriolo, come procuratore.[5] Diede l'avvio alla costruzione del duomo di Como, che costituisce l'ultima cattedrale gotica costruita in Italia, nel 1396, dieci anni dopo la fondazione del duomo di Milano.
  • Ambrosio Borsano (1629 - post 1694), ingegnere militare e cartografo del Seicento, attivo soprattutto in Catalogna.[8][9]
  • Angelo da Borsano, sacerdote copista e miniatore.[10]
  • Mario Colombo (morto nel 1917), combattente durante la Prima guerra mondiale come soldato fanteria, fu decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Giunto primo sulla trincea nemica, ritto in piedi, incitava i compagni a seguirlo, dimostrando così grande sprezzo del pericolo e mirabile coraggio. Flondar, 25 maggio 1917."
  • Vittorio Cucchetti (1894-1920), combattente durante la Prima guerra mondiale come soldato semplice di fanteria, fu decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Ferito in cinque parti del corpo, restava al posto di combattimento fino all'ultima fase dello scontro: Rio Ušnik, 15-16 maggio 1916."
  • Carlo Morlacchi (1891-1917), combattente durante la Prima guerra mondiale come caporale di fanteria, fu decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Comandante di una squadra, durante un violento bombardamento nemico, noncurante del pericolo, incorava i propri dipendenti e sostituiva una vedetta messa fuori combattimento, finché cadde egli stesso mortalmente ferito. Monte Cucco, 18 maggio 1917."

Persone legate a Sacconago[modifica | modifica wikitesto]

Persone legate a Campodolcino[modifica | modifica wikitesto]

  • Mons. Tomaso Trussoni (Fraciscio di Campodolcino, 1856 - 1940), Arcivescovo di Cosenza.
  • Don Luigi Re (?- aprile 1965), parroco, fondatore della Casa Alpina di Motta, nel corso della Seconda Guerra Mondiale aiutò molti ebrei in fuga e giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò[12] [13].
  • Paolo Raineri, medico e storico (Milano, 23 agosto 1931 - Campodolcino, 17 settembre 2017), sindaco del paese[14] e fondatore e presidente onorario del Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo (MuViS).

Persone legate a Porto Santo[modifica | modifica wikitesto]

Persone legate a Tradate[modifica | modifica wikitesto]

Emanuele Antonelli[modifica | modifica wikitesto]

Emanuele Antonelli

Presidente della Provincia di Varese
In carica
Inizio mandato31 ottobre 2018
PredecessoreNicola Gunnar Vincenzi

Sindaco di Busto Arsizio
In carica
Inizio mandato6 giugno 2016
PredecessoreGianluigi Farioli

Dati generali
Partito politicoFI (2013-2020)
FdI (dal 2020)[15]
Titolo di studioLaurea in economia e commercio
UniversitàUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Milano
ProfessioneCommercialista

Emanuele Antonelli (Busto Arsizio, 9 gennaio 1960) è un politico italiano, dal 6 giugno 2016 sindaco della città di Busto Arsizio per due mandati consecutivi[16] e, dal 31 ottobre 2018, presidente della provincia di Varese[17]. Precedentemente ha ricoperto la carica di consigliere provinciale, sempre per la provincia di Varese, dal 2008 al 2013.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della Provincia di Varese Successore File:Provincia di Varese-Stemma.png
Nicola Gunnar Vincenzi dal 31 ottobre 2018 in carica
Predecessore Sindaco di Busto Arsizio Successore
Gianluigi Farioli dal 5 giugno 2016 in carica

{{Portale|biografie|politica}} [[Categoria:Sindaci di Busto Arsizio]] [[Categoria:Presidenti della Provincia di Varese]] [[Categoria:Studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore]] [[Categoria:Politici di Fratelli d'Italia]]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco da Busto è ricordato nel Proemio del De divina proportione di Luca Pacioli insieme a Leonardo da Vinci ed altri personaggi della corte sforzesca.
  2. ^ Il «papà» italiano di Mazinga è nato a Busto Arsizio. URL consultato il 29 maggio 2017.
  3. ^ BUSTI, Bernardino in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 23 novembre 2017.
  4. ^ Simone da Brossano (Treccani), su treccani.it. URL consultato il 14 novembre 2016.
  5. ^ a b AA.VV., 1997, p. 104
  6. ^ Beltrando Borsano, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 24 novembre 2016.
  7. ^ In una lettera conservata a Parigi (cfr. Giulini, 1856, p. 517).
  8. ^ Buisseret, 1992, p. 150
  9. ^ Escayol, 2013
  10. ^ Monica Perdalli, 2002, p. 193
  11. ^ Racconti da un partigiano sinaghino, su informazioneonline.it. URL consultato l'8 maggio 2013.
  12. ^ Elisabetta Rosaspina, Pino, il 91enne reso eroe da un libro: «Nel '43 salvava gli ebrei», in Corriere della Sera. URL consultato il 31 agosto 2017.
  13. ^ Franco Isman, Don Luigi Re, su arengario.net. URL consultato il 31 agosto 2017.
  14. ^ M.B., Campodolcino: è morto il dottor Paolo Raineri, ex sindaco e uomo di cultura - Il Giorno, in Il Giorno, 18 settembre 2017. URL consultato il 20 settembre 2017.
  15. ^ https://www.prealpina.it/pages/antonelli-entra-in-fratelli-ditalia-226401.html
  16. ^ Marco Corso, Emanuele Antonelli è il nuovo sindaco di Busto Arsizio, in VareseNews, 6 giugno 2016. URL consultato il 1º novembre 2018.
  17. ^ Tomaso Bassani, Emanuele Antonelli è il nuovo presidente della Provincia di Varese, in VareseNews, 31 ottobre 2018. URL consultato il 1º novembre 2018.