Summertime/Tu sei mio

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Summertime/Tu sei mio
singolo discografico
ArtistaMina
Pubblicazione24 novembre 1961
Album di provenienzaMoliendo café
GenereMusica leggera
Pop
EtichettaItaldisc MH 103
Arrangiamentilato B Tony De Vita
Formati7"
Mina - cronologia
Singolo successivo
(1961)

Summertime/Tu sei mio è il 44º singolo discografico di Mina, pubblicato nel 1961 dall'etichetta Italdisc.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Entrambi i brani sono presenti nell'album ufficiale Moliendo café del 1962 e nell'antologia su CD Ritratto: I singoli Vol. 2 (2010) che raccoglie tutti i singoli pubblicati fino al 1964.[2] Sulla copertina ufficiale e sul etichetta del disco, la grafia del titolo è Summer Time, con le due parole staccate.

Summertime è la cover (in inglese) del omonimo brano di Gershwin.
Nonostante sia stata proposta da Mina anche in una puntata della prima stagione del varietà televisivo Studio Uno (1961),[3] il video non è presente nei DVD celebrativi del periodo "anni Rai" dell'artista.[4][5]

Tu sei mio, già lato B del 45 giri Sciummo pubblicato il 14 settembre dello stesso anno, l'arrangiamento è di Tony De Vita, che con la sua orchestra accompagna la cantante.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Summertime – 3:55 (testo: DuBose Heyward, Ira Gershwin – musica: George Gershwin; edizioni musicali Warner Chappell)
Lato B
  1. Tu sei mio – 2:16 (testo: Roxy Bob – musica: Umberto Prous; edizioni musicali Orchestralmusic)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Discografia singoli, su sito ufficiale, Mina Mazzini. URL consultato il 6 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  2. ^ Dal 2012 tutte le raccolte NON fanno più parte della discografia ufficiale Archiviato il 14 gennaio 2020 in Internet Archive..
  3. ^ Fernando Fratarcangeli, Liner notes CD Raro! Records, 1992, su Discogs. URL consultato il 2 marzo 2023.
  4. ^ (EN) Gli anni Rai, su Discogs, Zink Media. URL consultato il 2 marzo 2023.
  5. ^ (EN) I miei-preferiti (Gli anni Rai), su Discogs, Zink Media. URL consultato il 2 marzo 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]